Adesso è ufficiale: la Sicilia torna zona arancione. I dati hanno infatti segnalato un cospicuo miglioramento e sulla base di questi e della Cabina di regia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha decretato che la Sicilia torni zona arancione. Nelle nuova ordinanza firmata dal ministro, attiva dalla mezzanotte del 1° febbraio, si legge che tutta l’Italia torna a essere zona gialla, a eccezione appunto della Sicilia e poi delle regioni Umbria, Puglia, Sardegna e della provincia autonoma di Bolzano, che saranno invece arancioni.
Sicilia zona Arancione: le nuove misure e disposizioni
Spostamenti
La zona arancione prevede che si possa circolare dalle 5 alle 22 nello stesso Comune. Consentita una sola visita per giorno a parenti o amici, nello stesso Comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni, individui diversamente abili o non autosufficienti conviventi. E’ possibile invece allonarsi sino a 30 chilometri dai confini dei comuni fino a 5.000 abitanti, ma permane il divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Rimane lecito spostarsi in altri Comuni per lavoro, salute o necessità o per servizi non presenti nel proprio. Permane invece il divieto di muoversi fra regioni, salvo che per fare rientro al proprio domicilio o residenza.
In ogni caso, rimane la necessità di fornire l’autocertificazione se richiesta e il divieto di circolare – o coprifuoco – dalle 22 alle 5.
Scuole
Qui c’è una differenza rispetto al resto dell’Italia, che vedrà tornare a scuola gli studenti delle scuole secondarie di II livello in presenza alternata fra il 50% e il 75% già da lunedì. Musumeci ha infatti disposto che, mentre il rientro delle secondarie avverrà già da questo lunedì, per le secondarie di secondo livello si possa attendere sino all’8 febbraio. Questa decisione è stata motivata dal nostro presidente della regione come una misura volta a favorire i dirigenti scolastici e il rientro a scuola in sicurezza. Per quanto concerne l’Università la decisione diviene discrezionale per il rettore.
Trasporto locale
Al di là dei mezzi dedicati al trasporto scolastico, la capienza massima sarà limitata al 50% dei posti disponibili.
Ristorazione e negozi
Tornano ad aprire negozi e attività del settore della ristorazione, ed è una notizia di cui non possiamo che gioire dato che sono fra i settori più colpiti dal Covid. Riaprono tutti i negozi, anche quelli considerati non di prima necessità come abbigliamento, che potranno finalmente avviare i saldi.
Per la ristorazione, permangono i divieti di consumo di viveri all’interno di ristoranti e bar (e nelle immediate vicinanze), insieme a quello di consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Altre attività
Riaprono i centri commerciali, che tuttavia rimarranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi, pur mantenendo aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai. Resta invece ancora al bando la cultura: chiusi musei, mostre, teatri, cinema.
Riaprono invece centri sportivi e resta consentita l’attività sportiva all’aperto consentita purché nei confini del proprio comune. Ancora chiuse invece palestre e piscine.
Restano sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.
Contravvenzioni
Chi non rispetta i divieti introdotti può essere multato: la sanzione va da 400 a 1.000 euro, ma è ridotta se si paga entro cinque giorni. Le verifiche delle forze dell’ordine possono essere svolte anche dopo il controllo sul posto. In caso di spostamento considerato fuori norma, le forze dell’ordine possono disporre il rientro al luogo di partenza di chi non ha rispettato le regole. In caso di contestazione della multa, si può fare ricorso al prefetto.
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