La storia del comune di Vittoria
La sua peculiarità è la moderna struttura a scacchiera di cui è composta, con strade molto larghe e rettilinee.
È stata fondata ufficialmente il 24 aprile 1607 dalla contessa Vittoria Colonna Henriquez-Cabrera.
Lo stemma della città è rappresentato da un’aquila nera avente le ali in posizione di riposo, sulla testa possiede una corona baronale e porta tra gli artigli un festone su scritto “Victoria pulchra civitas post Camerinam” che significa Vittoria città bella dopo Kamarina, sul petto dell’aquila invece è raffigurata una torre che era simbolo della famiglia fondatrice.
Nell’Ottocento quando Vittoria divenne una città con un’importante vocazione vinicola, vennero aggiunti fra gli artigli dell’aquila dei grappoli d’uva.
Le cinque cose da visitare a Vittoria
Teatro comunale di Vittoria
Comune di Vittoria: Basilica di San Giovanni Battista
Risalente alla dine del 1300 questa chiesa è una delle più importanti situate nel comune di Vittoria, possiede dei colori dominanti beige molto chiaro e azzurro, ma per merito della luce esterna questi possono cambiare e assumere una tonalità quasi rosea; è di grande impatto la facciata avente un importante rosone particolarmente non in linea con il resto dell’architettura;
Riserva Naturale Orientata Pino d’Aleppo
questa ha un’estensione di circa 3000 ettari rappresentante una fitta area verde, con flora e fauna mediterranea, una ricca varietà di uccelli, mammiferi, rettili e anfibi tipici del luogo; è possibile visitarla per trascorrere una giornata in mezzo alla natura;
Vittoria: Chiesa Santa Maria Delle Grazie
questa chiesa è in funzione dal 1619 ma è stata completata nel 1754, è accanto al Teatro Comunale di Vittoria. in seguito al terremoto del 1693 venne ricostruita in stile tardo barocco, è un punto di riferimento per la città;
Museo del Carretto Virgadavola
questo è un luogo molto suggestivo e che raccoglie oltre trenta tra carretti, carrozze, carramatte, calessi e oltre più di mille utensili e accessori per il lavoro, utilizzati dai contadini, fabbri, maniscalchi della città. È un luogo ricco di storia e tradizioni, in cui è possibile trovare anche quadri dipinti ma anche raccontati dall’artista Giovanni Virgadavola, da cui deriva il nome del museo.
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