Coronavirus: la Sicilia vede rosso, l’imperativo è vaccinare

  Non si arresta in Sicilia la corsa del Coronavirus, nonostante i comuni in zona rossa si stiano avvicinando al 30% di tutti quelli presenti sul territorio. Secondo il bollettino del ministero della salute i quasi 28.000 tamponi processati hanno mostrato un tasso di positività del 5%, con un incremento di quasi 1.400 nuovi positivi…

Coronavirus nuove disposizioni

 
Non si arresta in Sicilia la corsa del Coronavirus, nonostante i comuni in zona rossa si stiano avvicinando al 30% di tutti quelli presenti sul territorio. Secondo il bollettino del ministero della salute i quasi 28.000 tamponi processati hanno mostrato un tasso di positività del 5%, con un incremento di quasi 1.400 nuovi positivi nelle ultime 24 ore.
Difficile dire se, in questo momento, stiamo pagando le conseguenze delle festività pasquali o se, semplicemente, andiamo incontro a un periodo particolarmente complesso. Il problema tuttavia non risiede solamente nella crescita dei contagi, ma anche nell’incremento delle ospedalizzazioni e, purtroppo, anche delle vittime.
I ricoveri in particolare stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario, che vede1.214 ricoverati in ospedale, 176 in terapia intensiva. Particolarmente a Palermo dove i contagi sono molto alti: il territorio del capoluogo di regione conduce la classifica dei nuovi positivi con oltre 500, seguita da Catania con 321, Agrigento con 141, Messina con 113, Caltanissetta con 81, Ragusa con 54 e poi 65 a Enna, 52 a Trapani, 43 a Siracusa.
Tutto questo quando fra pochi giorni il governo decreterà le nuove zone rosse: la Sicilia, col suo tasso di positività più alto della media nazionale, sembra decisamente a rischio provvedimenti.
Coronavirus Sicilia

Coronavirus Sicilia: si punta sui vaccini, somministrazioni presto in farmacia

La speranza maggiore, oltre all’arrivo della bella stagione, rimane la somministrazione dei vaccini. Oggi sono arrivati nel territorio della penisola ingenti dosi, principalmente di Johnson&Johnson e Astrazeneca, ma la strada verso la sicurezza è ancora molto distante.
Anche per questo motivo Federfarma si è prodigata per la somministrazione dei vaccini nelle farmacie. Già 11.000 farmacie sono pronte, su tutte il territorio nazionale, a erogare il servizio e oltre 25 mila farmacisti che hanno seguito il corso di formazione erogato dall’Istituto superiore di Sanità.
Eccellente la risposta anche in Sicilia, dove quasi 800 farmacie si sono rese disponibili. Grazie a questo contributo è stato ipotizzato un tabellino di marcia molto più serrato giacché alle attuali circa 250 mila dosi somministrate ogni giorno negli hub già allestiti sul territorio nazionale si potrebbero sommare le quasi 200mila effettuate dalle farmacie. Ogni farmacia potrebbe infatti portare a termine dalle 15 alle 20 vaccinazioni al giorno, portando il totale complessivo giornaliero a 450 mila.
Anche nelle altre province le adesioni sono alte: 161 a Catania, 121 a Messina, 66 a Siracusa, 62 ad Agrigento, 40 a Ragusa, 46 a Caltanissetta, 38 a Trapani e 35 a Enna.
A tal proposito, così si è espresso Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente di Federfarma Palermo «La massiccia adesione delle farmacie, che fa seguito all’accordo tra Governo, Regioni e Federfarma nazionale, conferma ancora una volta lo spirito di servizio e il costante impegno della farmacia italiana, presente in prima linea sin dall’inizio della pandemia come parte integrante del Servizio sanitario nazionale, garantendo ai cittadini professionalità e assistenza. La vaccinazione nelle farmacie sarà utile come servizio di prossimità sia nelle grandi città, sia nelle aree più interne, lontane dagli hub vaccinali. Sono in corso di definizione gli accordi regionali per permettere l’approvvigionamento delle dosi da parte delle farmacie, che procederanno a immunizzare i cittadini prenotati attraverso la piattaforma pubblica».
Vaccinazione Sicilia

Lo sprone di Musumeci: fiducia nei vaccini, non vinca la paura

Anche Musumeci rincara la dose, confermando la fiducia nei vaccini come migliore arma per contrastare la diffusione del virus e le possibile nefaste conseguenze. In particolare, alla luce delle recenti polemiche che hanno coinvolto AstraZeneca riguardo i casi di trombosi, Musumeci ha incentivato la fiducia nel vaccino anglo-svedese. In questo momento infatti la sfiducia, verso AstraZeneca, è molto forte e quasi centomila dosi di vaccino sono ferme per carenza di prenotazioni.
«Dobbiamo compiere uno sforzo corale in Sicilia per tornare a fare decollare la vaccinazione con AstraZeneca. – ha detto il governatore della regione siciliana – Concordo con le parole del capo della Protezione civile Curcio: non possiamo fare prevalere i timori, dimenticando il valore strategico della vaccinazione. Chiedo la collaborazione di tutti, dagli Ordini professionali al sindacato, perché serve tornare a correre come prima. Siamo stati un esempio nelle scorse settimane, adesso non può vincere la paura».

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