Coronavirus: la Sicilia rischia grosso, ma rimane arancione

A esserne sinceri, noi stessi eravamo convinti che questa volta la Sicilia sarebbe tornare zona rossa. I dati riguardanti il Coronavirus erano infatti impietosi e mancava di fatto solo l’ufficialità del ministro Speranza. La situazione Coronavirus in Sicilia fino a qualche giorno fa Si era sbilanciato anche il Cts, nella figura del professor Enzo Farinella,…

sicilia arancione

A esserne sinceri, noi stessi eravamo convinti che questa volta la Sicilia sarebbe tornare zona rossa. I dati riguardanti il Coronavirus erano infatti impietosi e mancava di fatto solo l’ufficialità del ministro Speranza.

La situazione Coronavirus in Sicilia fino a qualche giorno fa

Si era sbilanciato anche il Cts, nella figura del professor Enzo Farinella, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello: « I dati parlano chiaro, qualora ci fossero i numeri, la zona rossa sarebbe l’unica soluzione. Dobbiamo sacrificarci per poi poterci permettere di riaprire davvero a giugno. I numeri attuali sono addirittura più rilevanti di qualche mese fa. Questa è la convinzione condivisa, anche da chi segue dal punto di vista l’epidemia dal punto di vista clinica insieme a noi».
E questo anche per l’aumento dell’aggressività del virus nelle fasce di popolazione più giovane; come sempre Farinella riportava infatti « è ormai assodato che ci sono più casi tra le fasce basse d’età della popolazione e i quadri clinici sono spesso più gravi. Prima era un evento eccezionale. Ora capita più frequentemente di vedere giovani in intensiva o in semintesiva».
Coronavirus giovani
Riguardo ai dati poi c’era ben poco da aggiungere: in particolare, colpivano il tasso di positività praticamente del 5% e l’incremento costante dei nuovi positivi. Numeri che avevano spinto a un’impennata non solo dei ricoveri nelle terapia intensive (specialmente nella zona del palermitano, con il capoluogo di regione a condurre la classifica con oltre 500 nuovi positivi). A stupire era stata anche la crescita delle zone rosse (di recente, nel catanese, anche il comune di Acireale) con praticamente quasi il 30% dei comuni siciliani in zona rossa. Oltretutto, provvedimenti che non sembravano sortire i risultati sperati visto che in molte parti della Sicilia, come per esempio nel Palermitano o a Caltanissetta, i contagi non accennano a calare.

La decisione di Speranza: la Sicilia rimane zona arancione

In ogni caso, a dispetto di tutte la possibili previsioni, la Sicilia è rimasta zona arancione. Il ministro Speranza ha confermato dunque che, almeno per il momento, l’isola ha eluso la zona rossa.
Una decisione che sembra aver pagato rapidamente i suoi dividendi, se è vero che già oggi (pur dovendo tener conto di un numero inferiore di tamponi) i numeri erano già in discesa. E questo non solo sul fronte nazionale, dove il trend in diminuizione è attivo già da qualche giorno, ma soprattutto su quello siciliano.
Coronavirus zona arancione
Sono tornati sotto la quota mille il numero dei contagi, con 875 casi registrati nelle ultime 24 ore su 16.558 tamponi processati. Resta alto il tasso di positività dunque, leggermente superiore al 5%, ma rispetto a domenica scorsa si registra un calo dei contagi del 22%. Significativo anche il calo del numero delle vittime, un numero particolarmente importante che oggi è fermo a quota 10. Al contempo, aumentano i guariti (584) e cala il numero dei pazienti nei reparti Covid.

Sicilia zona arancione: cosa è possibile fare

Spostamenti

La zona arancione prevede che si possa circolare dalle 5 alle 22 nello stesso Comune. Consentita una sola visita per giorno a parenti o amici, nello stesso Comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni, individui diversamente abili o non autosufficienti conviventi. E’ possibile invece allontanarsi sino a 30 chilometri dai confini dei comuni fino a  5.000 abitanti, ma permane il divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Rimane lecito spostarsi in altri Comuni per lavoro, salute o necessità o per servizi non presenti nel proprio. Permane invece il divieto di muoversi fra regioni, salvo che per fare rientro al proprio domicilio o residenza.
In ogni caso, rimane la necessità di fornire l’autocertificazione se richiesta e il divieto di circolare – o coprifuoco – dalle 22 alle 5.
Scuole
E’ ormai evidente che la volontà del governatore Musumeci, ma anche del Governo Draghi, sia quella di continuare con la scuola di presenza e abbandonare la Dad. In tutto il territorio italiano infatti si sta prospettando un rientro alla scuola di presenza, anche in zona rossa, pertanto è credibile che rimanga così anche in Sicilia (seppure magari con la presenza al 50%) questo anche per venire incontro alle numerose proteste che hanno infiammato la penisola.
Coronavirus Dad
Ristorazione e negozi
Chiusura di bar e ristoranti, mentre permangono i divieti di consumo di viveri nelle loro immediate vicinanze, insieme a quello di consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Altre attività
Chiusi i centri commerciali, che manterranno aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai. Resta invece ancora al bando la cultura, che aveva avuto una breve tregua: chiusi musei, mostre, teatri, cinema.
Resta consentita l’attività sportiva all’aperto consentita purché nei confini del proprio comune. Ancora chiuse invece palestre e piscine. Restano sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.

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