Il comune di Regalbuto, detto Regarbutu, si trova in provincia di Enna e sorge su una collina a 525 metri d’altitudine.
Regalbuto è un paese ricco di storia e tradizioni e vogliamo fartelo scoprire attraverso 5 luoghi da visitare
Regalbuto è un paese ricco di storia e tradizioni e vogliamo fartelo scoprire attraverso 5 luoghi da visitare
Comune di Regalbuto: Chiesa Madre di San Basilio
Edificata nel XVI secolo, si tratta della chiesa più importante di Ragalbuto. Con il suo alto campanile, composto da una torre con ascensione piramidale, domina su Piazza della Repubblica. La sua maestosa facciata, progettata da un ingegnere ignoto è rappresentativa dello stile siciliano in voga all’epoca della sua costruzione. L’interno è costituito da una vasta navata centrale che si apre sulle cappelle laterali attraverso archi. Sugli altari laterali sono presenti cinque tele, spiccano quelle di San Basilio e degli Apostoli Pietro e Paolo. All’interno potrete notare l’imponente altare laterale di San Vito, ricco di marmi policromi e lo spettacolare organo in oro zecchino.
Regalbuto: Il quartiere Saracino
È caratterizzato da edifici storici collegati tra loro da archi con stretti passaggi sotto i quali si snodano scalinate, vie e stradine sconnesse. Noterete che numerosi vicoli terminano attorno a un’unica area chiusa chiamata azikka, cioè vicolo cieco. Questa particolare organizzazione urbanistica, nasceva dalla necessità del vivere comunitario delle famiglie (principalmente dedite alla pastorizia o agricoltura) per collaborare e soddisfare i bisogni reciproci. La strada principale sulla quale affacciano le abitazioni è detta shari, mentre i vicoli secondari sono detti durub. Altri elementi che caratterizzano questo quartiere sono i fienili e i ballatoi che venivano utilizzati per l’esposizione dei prodotti agricoli. Particolarmente caratteristiche sono le pareti delle case intonacate in bianco calce o lasciate grezze, tipiche delle abitazioni arabe.
Comune di Regalbuto: Il Convento di Sant’Antonio
Il Convento di Sant’Antonio, sorge appena fuori l’abitato cittadino ed è posizionato su uno sperone roccioso. Noterete immediatamente le numerose grotte artificiali, anticamente abitazioni, collegate al convento da camminamenti e scalinate intagliate nella roccia. Percorrendo quest’area scoprirete numerose nicchie scavate nelle pareti e canalette per convogliare l’acqua in una grande cisterna rettangolare. L’insediamento è caratterizzato da una serie di vasche comunicanti che venivano utilizzate per la macerazione delle olive o per la lavorazione della canna da zucchero.
Regalbuto: Lago di Pozzillo
Sorge dalla costruzione della diga Pozzillo, realizzata sul fiume Salso. Il lago Pozzillo ha una capacità di 150 milioni di metri cubi di acqua ed è fonte di approvvigionamento per l’irrigazione locale. La vegetazione che lo circonda è caratterizzata dall’ Eucaliptus e sorge in un area che in passato ospitava un granaio. Oggi è uno dei luoghi di maggior interesse per il tempo libero e per gli amanti della natura. Attira numerosi visitatori sia per passeggiate o per sport, si possono praticare infatti windsurf, canottaggio e pesca sportiva. Grazie al clima mite è una piacevole meta in tutte le stagioni. Il paesaggio più suggestivo lo potrete ammirare in primavera quando scorgerete l’Etna con la vetta ancora innevata.
Comune di Regalbuto: Il carnevale di Regalbuto
Evento che inizia gli ultimi tre giorni antecedenti il mercoledì delle ceneri e termina dopo quasi un mese di festeggiamenti. Affonda le sue radici nel tardo ‘800, testi raccontano che le famiglie benestanti, nel periodo precedente la Pasqua, organizzavano danze in maschera nei saloni dei palazzi nobiliari. Diventa poi un evento che si diffonde sempre maggiormente tra il popolo, e dalla metà del 1900 inizia ufficialmente la sua tradizione. Si tratta di una manifestazione molto sentita dagli abitanti della città, che con danze, musica e balli rallegra le vie del centro. Il momento più caratteristico è il ballo delle quadriglie. Dodici coppie di ballerini rievocano un’antica danza propiziatoria che veniva eseguita tra la fine dell’inverno e l’inizio delle primavera.
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