Sembra un crudele scherzo dell’ironia, ma purtroppo è la dura – durissima – realtà del Calcio Catania. Così, mentre la squadra continua a ottenere buone prestazioni sul campo di gioco agli ordini di mister Baldini, fuori dal rettangolo verde la crisi non sembra avere fine.
Crisi Catania: le spaccature in seno alla SIGI
Qualche giorno fa era attesa una ricapitalizzazione che avrebbe potuto cambiare le cose e permesso al Catania di saldare gli insoluti, specialmente con i tesserati del club. La quota richiesta però era non indifferente: parliamo di 500mila euro. Ci si aspettava che comunque la SIGI, la cordata d’imprenditori proprietaria del Catania, facesse fronte alle necessità, ma questo è avvenuto solo in parte. Le motivazioni sono ben note, visto le diatribe e le spaccature interne alla spa che hanno portato a conflitti estesi. In particolare, sarebbe stato il conflitto Nicolosi a creare una spaccatura in seno ai soci. Quest’ultimo, dal canto suo, sì è dichiarato «Pronto a continuare da solo, ma devono andare via tutti». La quota raccolta sarebbe stata quindi molto inferiore, anche perché la legge non vincola i soci a ricapitalizzare in base alle quote di proprietà del singolo azionista.
D’altronde, non possiamo stupirci: anche a noi di Cataniablog.it è nota la difficoltà della SIGI nel corrispondere quanto dovuto per le prestazioni svolte.
Adesso in vista una pesante penalizzazione
Sarebbero stati raggiunti circa 90mila euro, un tesoretto troppo distante dalla cifra necessaria. A farsi carico dell’onere, oltre a Gaetano Nicolosi che in qualità di maggiore azionista ha versato 30mila euro, sono stati il presidente della Sigi Ferraù con 25 mila euro e il consigliere Giovanni Palma e Stefania Baudo, rispettivamente con due versamenti da 20mila e da 10 mila. Poi, altri 5mila euro di versamenti vari, che hanno lasciato però molto scoperta la situazione del Catania.
La prima conseguenza negativa sarà quasi sicuramente una forte penalizzazione per gli incolpevoli ragazzi di Baldini. Una tremenda ingiustizia per coloro che scendono in campo ogni domenica a sudare la maglia. Come a dire, non sei pagato e penalizzo anche il tuo lavoro. Dalle nostre parti si direbbe “cunnutu e vastuniatu”. Purtroppo, adesso la penalizzazione rischia di essere ancora più pesante. Inizialmente infatti si era parlato di due punti, ma quasi certamente vista la ripetuta situazione di insolvenza saranno portati a -4. Il Catania sprofonderebbe così in fondo alla classifica, vanificando i risultati ottenuti sul campo dai ragazzi di Baldini.
Stipendi non pagati, i giocatori mettono in mora la società
E così, nel più triste degli epiloghi, i giocatori stessi hanno deciso di mettere in mora il Calcio Catania e la SIGI per ottenere il giusto pagamento dei loro stipendi. I dipendenti infatti non vengono saldati da luglio – una situazione che di certo starà creando loro difficoltà anche nel quotidiano.
Riportiamo di seguito il comunicato rilasciato dai giocatori all’Associazione Italiana Calciatori che fotografa, per mezzo delle parole dei calciatori, la disperata realtà in cui versa la società etnea:
« I calciatori professionisti attualmente tesserati per il Calcio Catania S.p.a., tramite l’AIC, intendono rappresentare quanto segue. Pur avendo confidato nelle rassicurazioni rese pubblicamente e in privato, a oggi la Società ha corrisposto esclusivamente le mensilità di luglio 2021.
Ciò sta comportando grandi difficoltà economiche, non consentendo a molti tesserati di far fronte alle ordinarie spese familiari, con seri danni personali.
Tralasciando tale aspetto, si deve, in ogni caso, sottolineare che l’attuale situazione sta rischiando di compromettere gravemente l’intera stagione sportiva, a causa dell’applicazione di pesanti penalizzazioni che verranno inflitte a seguito di tali inadempimenti.
La situazione è purtroppo aggravata dal fatto che, alla data odierna, non solo non sono state rispettate le scadenze relative ai pagamenti della stagione sportiva in corso, ma restano ancora impagate retribuzioni relative al campionato 2020/2021.
A questo punto, stante l’insostenibilità del contesto, la squadra ha deciso di mettere formalmente in mora la Società al pagamento delle retribuzioni dovute, con l’assistenza dell’Assocalciatori e nelle forme previste dall’art. 17 dell’Accordo Collettivo AIC – Lega Pro – FIGC.
È una scelta che ci rammarica fortemente e che avremmo preferito evitare, ma si tratta di un atto necessario, non solo in quanto finalizzato alla salvaguardia dei nostri diritti, ma anche per garantire al Catania una prosecuzione ordinaria della stagione sportiva anche a tutela del titolo sportivo del Club.
Riteniamo, pertanto, giusto e corretto che la Città sia messa al corrente di tale nostra scelta e siamo certi che la stessa sarà ben compresa da tutti i tifosi del nostro glorioso club, con i quali condividiamo le medesime sofferenze.»
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