Calcio Catania: si perde in tribunale e in campo

Una giornata da dimenticare, quella del 22 dicembre, per tutti i tifosi rossazzurri. Il Catania perde a casa propria, fra le mura del Massimino, contro la solida formazione degli uomini di Collombo. E ci potrebbe anche stare, d’altronde il Monopoli è una formazione ostica e attualmente occupa il secondo posto in classifica. Ma, com’è normale…

Fallimento Catania calcio

Una giornata da dimenticare, quella del 22 dicembre, per tutti i tifosi rossazzurri. Il Catania perde a casa propria, fra le mura del Massimino, contro la solida formazione degli uomini di Collombo. E ci potrebbe anche stare, d’altronde il Monopoli è una formazione ostica e attualmente occupa il secondo posto in classifica. Ma, com’è normale che sia, la notizia finisce per occupare un posto di secondo piano visto che il Catania ha perso un’altra battaglia, ben più rilevante: quella in tribunale.

Calcio Catania fallito: la sentenza del tribunale

Un colpo brutale, che tuttavia non arrivava certo inaspettato, quanto piuttosto a porre fine a una struggente vicenda in cui i tifosi – come sempre, i grandi penalizzati incolpevoli di questa situazione – hanno visto agonizzare fino all’ultimo la loro società. Ci è voluta la sezione fallimentare del Tribunale di Catania e la sentenza 263 per dichiarare, dopo 75 anni di onorata storia, la fine del Calcio Catania, matricola 11700. Una conclusione ingloriosa per un club che è stato capace di attraversare i tempi, militando in 17 campionati di Serie A, 34 di serie B e 32 in C (oggi chiamata Lega Pro). Specialmente se, come sappiamo, appartieni a una realtà del Sud e quindi come sempre devi battagliare più degli altri se sei in Italia.
Calcio Catania 1946
La sezione fallimentare ha quindi accolto l’istanza della procura della Repubblica, dopo il rinvio di Novembre, statuendo il fallimento del Calcio Catania spa. Per quando riguarda la prosecuzione del club, sono stati incaricati tre curatori (i dottori commercialisti Giucastro e D’Arrigo, già componenti del collegio di Ctu nominato dal Tribunale fallimentare) ed è stato  autorizzando l’esercizio provvisorio dell’impresa sino al 2 gennaio del 2022.
Sarà compito dei tre curatori anche assicurare i fondi per terminare il campionato, dato che non sono previste al momento modifiche in tal senso. Fino alla fine della stagione, dunque, il Catania potrà scendere in campo – ammesso che a farlo vi sia ancora qualcuno. A breve infatti si aprirà la finestra invernale e il rischio è che la squadra venga a breve smantellata. Non abbiamo idea di cosa si possa respirare al momento nello spogliatoio, ma certo è che la notizia avrà un suo riflesso anche sul campo – quale poi dipenderà anche dalla capacità e dalla voglia del gruppo di compattarsi. Certo che la partita di ieri ha mostrato come tutto ha influenza.
La società ha comunque 30 giorni di tempo per ricorrere contro la decisione del fallimento, sebbene al momento non sia pervenuta nessuna reazione a riguardo. In tal senso, si registrano solo ai microfoni le parole dell’Avv. Ferrau: « Una sentenza che non condividiamo, proporrò di presentare reclamo avverso la sentenza. Rilevo che il fallimento avviene dopo poco più di un anno dalla desistenza da parte della stessa procura dalla prima istanza di fallimento, in un quadro attuale in cui il debito erariale e complessivo del club è stato ridotto nel corso della nostra gestione».

Fallimento Calcio Catania, continuerà a giocare

Il Catania potrà dunque portare a termine il campionato, ma la preoccupazione si estende a moltissimi lavoratori che sono coinvolti con la società, come precisa il sindaco Pogliese «A chi penserà o scriverà che ci sono cose più importanti del Calcio Catania dico che forse hanno anche ragione; dimenticano, però, che intorno a una squadra non si muovono solo sentimenti e senso di appartenenza, ma famiglie che lavorano nell’indotto e lavoratori e lavoratrici che andranno in difficoltà».
Lo Stadio Angelo Massimino
Dalla sua pagina Facebook il primo cittadino ha così scritto: « Sulle tristi vicende del Calcio Catania non posso che vivere sensazioni ed emozioni contrastanti: da una parte c’è il tifoso, il ragazzo che seguiva in trasferta la squadra del cuore, il “curvaiolo” innamorato del Catania 1946 e della “storia” difficile e tormentata della matricola 11700; e per quel “ragazzo” una storia è finita, per sempre, e ne sento tutta la tristezza. Da Sindaco, invece, ritengo di dover ancora fare quanto è nelle mie facoltà perché la storia sportiva calcistica del Catania e di Catania possa ripartire su basi solide, con un progetto serio e professionalità adeguate, senza avventurieri o sciacalli a contendersi i “resti”. Le responsabilità del fallimento ci sono, è naturale, sono molteplici, vanno indietro nel tempo e la storia giudicherà. Per adesso seguo con attenzione gli sviluppi della brutta notizia di oggi e le scadenze future.»
Al Catania servirebbe infatti un esborso pari a 600mila euro, credito peraltro vantato dal Calcio Catania nei confronti di SIGI, tenendo conto che il fabbisogno mensile è attualmente in deficit tra -240mila e -300mila euro. Nel corso dell’udienza prefallimentare la stessa SIGI ha confermato l’esistenza di tale credito, in coerenza a quanto accertato dai consulenti tecnici, e la volontà di onorarlo.

Catania Monopoli 0-2 il tabellino

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MARCATORI: 20′ Langella, 93′ Bussaglia
CATANIA (4-4-2): Stancampiano; Calapai, Claiton (86′ Cataldi), Monteagudo, Zanchi (71′ Pinto); Albertini (46′ Russotto), Rosaia, Maldonado (46′ Piccolo), Greco; Sipos (71′ Provenzano), Moro. A disp.: Sala, Ropolo, Ercolani, Pino, Izco, Ceccarelli. All. Baldini.
MONOPOLI (3-5-2): Loria; Riggio, Bizzotto, Mercadante; Tazzer, Langella (65′ Novella), Piccinni (77′ Bussaglia), Vassallo, Guiebre; Starita (77′ D’Agostino), Grandolfo. A disp.: Guido, De Santis, Fornasier, Romano, Nina, Viteritti, Nocciolini. All. Colombo.
ARBITRO: Collu di Cagliari (Miniutti-Lencioni).
NOTE: ammoniti: Grandolfo, Maldonado, Langella, Claiton, Rosaia, Tazzer. Espulso al 71′ Rosaia per doppio giallo.

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