La festa di Sant’Agata a Catania, è une delle feste più importanti di tutta la città e della Sicilia. Ogni anno attira tantissimi fedeli da tutta l’isola e tanti turisti per assistere a questa grande festa religiosa.
Durante la festa in onore di Sant’Agata, si svolge una grande processione scenografica, tanti uomini portano per le vie della città il busto della santa all’interno di un contenitore, detto Fercolo o vara, sfarzosamente decorato.
Questo Fercolo, una struttura di diversi materiali, viene portato in spalla, da tanti giovani e forti uomini per le principali vie cittadine.
La storia del Fercolo di Sant’Agata è molto antica, la prima struttura costruita risale al 1379 circa. Essa era decorata e intarsiata, con rifiniture pregiate ed era composto da una struttura in legno, con all’interno lo scrigno della santa, in argento, che conteneva le sue reliquie.Molti anni dopo fu costruito un secondo fercolo, progettato dall’artista orafo Vincenzo Archifel verso gli inizi del 1500 a Catania. Fu costruito secondo uno stile rinascimentale, sempre finemente decorato, mentre sul tetto sono presenti dodici statue raffiguranti i dodici apostoli. La cupola, rettangolare, poggia su sei colonne corinzie.
Il fercolo è composto d’argento pesante. Esso si muove su quattro ruote in gomma piena, trainate dai devoti della santa chiamati cittadini, vestiti col tradizionale abito, detto sacco. Viene trasportato tramite dei cordoni, al cui capo presentano delle maniglie dove i cittadini possono trainare con forza il carro.
Il peso del fercolo è di circa 17 quintali, ma durante la processione il suo peso aumenta notevolmente, appesantito dai devoti e dagli addobbi, facendolo arrivare a circa 30 quintali.
Durante la festa in onore di Sant’Agata, si svolge una grande processione scenografica, tanti uomini portano per le vie della città il busto della santa all’interno di un contenitore, detto Fercolo o vara, sfarzosamente decorato.
Questo Fercolo, una struttura di diversi materiali, viene portato in spalla, da tanti giovani e forti uomini per le principali vie cittadine.
La storia del Fercolo di Sant’Agata è molto antica, la prima struttura costruita risale al 1379 circa. Essa era decorata e intarsiata, con rifiniture pregiate ed era composto da una struttura in legno, con all’interno lo scrigno della santa, in argento, che conteneva le sue reliquie.Molti anni dopo fu costruito un secondo fercolo, progettato dall’artista orafo Vincenzo Archifel verso gli inizi del 1500 a Catania. Fu costruito secondo uno stile rinascimentale, sempre finemente decorato, mentre sul tetto sono presenti dodici statue raffiguranti i dodici apostoli. La cupola, rettangolare, poggia su sei colonne corinzie.
Il fercolo è composto d’argento pesante. Esso si muove su quattro ruote in gomma piena, trainate dai devoti della santa chiamati cittadini, vestiti col tradizionale abito, detto sacco. Viene trasportato tramite dei cordoni, al cui capo presentano delle maniglie dove i cittadini possono trainare con forza il carro.
Il peso del fercolo è di circa 17 quintali, ma durante la processione il suo peso aumenta notevolmente, appesantito dai devoti e dagli addobbi, facendolo arrivare a circa 30 quintali.
Lo scrigno di Sant’Agata
Lo scrigno situato sul fercolo è una cassa d’argento in stile gotico, costruito sul finire del 1500. Sul coperchio sempre in argento, è rappresentata la vita di Sant’Agata. Le reliquie della santa sono contenute in diversi reliquiari, tutti diversi tra loro, perché progettati e realizzati in epoche differenti.
Il Fercolo di Sant’Agata addobbato
Il varo o fercolo è finemente addobbato da fiori, esclusivamente garofani. Da questa particolarità si può riconoscere la processione, se quella del 4 febbraio o quella del 5.
Nella processione del 4 febbraio, i garofani sono di colore rosa, per simboleggiare la passione per Gesù e del suo martirio, mentre in quella del 5 febbraio i garofani sono di colore bianco che indicano la grande fede in Dio, il candore e la verginità di donna dedicata al Signore Gesù.
Nella processione del 4 febbraio, i garofani sono di colore rosa, per simboleggiare la passione per Gesù e del suo martirio, mentre in quella del 5 febbraio i garofani sono di colore bianco che indicano la grande fede in Dio, il candore e la verginità di donna dedicata al Signore Gesù.
Il Fercolo di Sant’Agata oggi
Il fercolo che oggi tutti ammirano, non è quello originale, ma uno più recente risalente agli anni 50 del 1900. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, anche Catania non venne risparmiata dalla distruzione aerea nemica.
Furono colpite diverse zone della città, tra cui edifici pubblici e religiosi. Anche l’edificio che ospitava l’antichissimo fercolo catanese, venne distrutto. Il pregiato fercolo subi’ ingenti danni e non fù possibile recuperarlo. Cosi alcuni anni dopo venne ricostruito molto simile all’originale, tramite antiche foto, disegni e testimonianze dei cittadini.
Una volta completato ritornò ad essere utilizzato nelle processioni della festa a partire da quella del 1947.L’anno prima, nel 1946, i catanesi, in assenza di un fercolo, si rivolsero ai paesi vicini per chiedere aiuto riguardo un fercolo da prestare. Cosi la città di Acicastello prestò loro il suo fercolo, quello di San Mauro, facendo si che i catanesi potessero festeggiare la tanto amata santa.
Questo gesto, molto apprezzato dai cittadini, fece in modo che la devozione per Sant’Agata legasse ancora di più queste due città vicine.
Furono colpite diverse zone della città, tra cui edifici pubblici e religiosi. Anche l’edificio che ospitava l’antichissimo fercolo catanese, venne distrutto. Il pregiato fercolo subi’ ingenti danni e non fù possibile recuperarlo. Cosi alcuni anni dopo venne ricostruito molto simile all’originale, tramite antiche foto, disegni e testimonianze dei cittadini.
Una volta completato ritornò ad essere utilizzato nelle processioni della festa a partire da quella del 1947.L’anno prima, nel 1946, i catanesi, in assenza di un fercolo, si rivolsero ai paesi vicini per chiedere aiuto riguardo un fercolo da prestare. Cosi la città di Acicastello prestò loro il suo fercolo, quello di San Mauro, facendo si che i catanesi potessero festeggiare la tanto amata santa.
Questo gesto, molto apprezzato dai cittadini, fece in modo che la devozione per Sant’Agata legasse ancora di più queste due città vicine.
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