Referendum giustizia: solo il 50% degli italiani lo conosce

Il 12 giugno la nostra nazione tornerà alle urne per votare. Eppure, stando a un sondaggio effettuato da Nando Paglioncelli proprio questo sabato 21 maggio, solo metà degli italiani ne è a conoscenza. Un dato preoccupante, visto che si tratta di un referendum che necessità del quorum. Un dato che pure certifica come questa votazione…

referendum giustizia 2022

Il 12 giugno la nostra nazione tornerà alle urne per votare. Eppure, stando a un sondaggio effettuato da Nando Paglioncelli proprio questo sabato 21 maggio, solo metà degli italiani ne è a conoscenza. Un dato preoccupante, visto che si tratta di un referendum che necessità del quorum. Un dato che pure certifica come questa votazione stia faticando a ottenere l’attenzione dell’opinione pubblica. Il referendum giustizia è seguito principalmente dagli elettori di centrodestra, ma le premesse non sono delle migliori. Al momento, secondo le rilevazioni del Corriere della Sera, si rischia di non raggiungere la soglia minima dei votanti. L’affluenza prevista infatti è fra il 27% e il 31%, un dato certamente basso.

Moltissime persone infatti non sono a conoscenza della votazione. Questo dimostra ancora una volta come si stia aprendo una lacerazione fra la politica e il mondo quotidiano.

Referendum giustizia 2022 cosa si vota

referendum giugno

I quesiti che verranno posti agli elettori sono cinque. Per ognuno dei quesiti, lo ricordiamo, verrà consegnata una scheda. Non è necessario che si compilino tutte, l’elettore può richiederne anche un numero inferiore. Tuttavia, in questo caso, il suo voto non conterà ai fini del quorum per il referendum del 12 giugno 2022. I quesiti del referendum giustizia saranno formulati in maniera estesa sulle schede di votazione. Tuttavia, i testi rischiano di essere piuttosto complicati da leggere, specialmente per i non addetti ai lavori. Per questo è bene andare a vedere di cosa si tratti:

Quesito 1, scheda rossa, Incandidabilità dopo la condanna.

Si vota per l’abrogazione di una specifica parte della Legge Severino. Nella norma si disponeva l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica in caso di condanna per reati gravi. Una misura che riguardava membri di governo e parlamentari, ma anche sindaci, consiglieri regionali e amministratori locali. Lo chiaro scopo di abbattere il numero di coloro che hanno avuto problemi legali.

Quesito 2, scheda arancione, Custodia cautelare durante le indagini.

Si vota per togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo. L’obiettivo dei promotori del referendum è evitare che la carcerazione preventiva possa colpire persone che poi risultino innocenti.

Quesito 3, scheda gialla, Separazione delle carriere.

In caso di esito favorevole al quesito, un magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente. Non sarà successivamente possibile cambiare quel ruolo durante tutta la vita professionale. Attualmente infatti è possibile per il giudice, chiamato a emettere la sentenza, cambiare ruolo e divenire pubblico ministero, colui che coordina le indagini e sostiene la parte accusatoria. Allo stesso modo, è possibile fare l’inverso e passare da PM a giudice.

referendum giustizia

Quesito 4, scheda grigia, Valutazione degli avvocati sui magistrati.

Si prevede che anche i membri cosiddetti “laici”, cioè avvocati e professori, possano partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati nell’ambito del Consiglio giudiziario territoriale (ora solo spettante ai magistrati).

Quesito 5, scheda verde, Riforma Consiglio superiore della magistratura.

Se tale votazione avrà successo, non sarà più previsto l’obbligo per i magistrati che desiderino candidarsi al Csm della lista di firme. Al momento, infatti, è previsto che la candidatura venga supportata da una lista con un numero di firme compreso fra le 25 e le 50. Si tornerebbe alla legge originale del 1958 che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del CSM presentando semplicemente la propria candidatura.

Referendum giugno 2022 come si vota e quando

referendum 2022

Per votare per il referendum giustizia sarà necessario portare con sé un documento d’identità e la propria tessera elettorale. I seggi rimarranno aperti nella giornata del 12 giugno dalle 7 del mattino alle 23. Lo scrutinio avrà avvio a partire delle 14 del lunedì successivo.

Si tratta di un referendum abrogativo. Votare sì corrisponderà quindi a chiedere di abolire la vigente norma, mentre votare no equivarrà a chiedere che venga mantenuta. Quindi: si vota sì perché favorevoli al cambiamento, no perché tutto rimanga com’è al momento.

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