Ormai non fa neanche più notizia (e questa è una ben triste realtà). Vorremmo chiamarla emergenza, ma i nostri primi pezzi in archivio che titolano in questo modo risalgono a quasi due anni fa. Per dirla, l’emergenza sanitaria – quantomeno a livello istituzionale, cioè da quando lo stato ha dichiarato l’emergenza a quando l’ha ritirata – è durata meno. Catania continua a boccheggiare, annaspando fra i rifiuti. La città è una delle aree più cementificate in Italia e presenta uno dei numeri più bassi di verde in assoluto. Ma c’è anche chi combatte, chi cerca di invertire un trend che affossa una città che altrimenti avrebbe innumerevoli bellezze da vantare, tutte offuscate (o meglio: sommerse) da altri problemi. Plastic free, organizzazione no profit, ha organizzato una giornata di sensibilizzazione in piazza San Cristoforo. Al contempo, sabato è stato inaugurato un murales assorbi-smog al solarium di Piazza Europa.
Piazza Europa, un murales anti-smog
Un murales che aiuta a “ripulire” l’aria dallo smog. E’ quello inaugurato sabato al solarium comunale di Piazza Europa da Legambiente Catania e dall’associazione Salmastra, insieme ai partner 4goodcause, Fridays for future, Isola e Maravì. Il meccanismo grazie al quale il murales agisce è assimilabile a quello naturale che porta i temporali a produrre, mediante l’elettricità, ioni in grado di pulire l’aria. Allo stesso modo il murales sfrutta una vernice innovativa, Airlite, che genera ioni negativi. Ciò aiuta a sanificare la superfice dov’è applicata, creando un luogo dove non attecchiscono sostanze tossiche, inquinanti o batteri e virus. Inoltre, la vernice è italiana ed è attualmente la pittura con il minor impatto ambientale di tutto il settore.
Per raggiungere un simile risultato sono state tante le realtà coinvolte. Anzitutto Michele Cristaldi, assessore al mare del Comune di Catania, che ha proposto di riqualificare il muro del solarium. Alla proposta ha fatto seguito l’iniziativa di Legambiente e del suo partner 4goodcause, una start-up a vocazione sociale che supporta e finanzia cause e progetti ambientali attraverso una piattaforma web innovativa. Questo ha permesso di raggiungere una sponsorizzazione dall’azienda di Airlite.
L’opera è poi stata realizzata della pittrice Maria Agozzino, coadiuvata dal graphic designer Felice Agozzino, con la progettazione di Elisabetta Lo Greco e la supervisione di Giuseppe Bonomo.
“Un mare di guai”
Nel murales una tartaruga caretta caretta, a rischio d’estinzione proprio a causa del diffuso inquinamento delle acque, nuota in un mare pieno di plastica. A rendere tutto incisivo un aforisma del poeta Marco Rainieri, in arte MarkRain: “A furia di buttare tutto a mare siamo finiti in un mare di guai. Aiutaci a tenere i mari puliti”. L’opera è stata titolata “A mare o non a mare?”.
Soddisfazione nelle parole di Federico Guarnaccia, presidente dell’associazione Salmastra: «Questo incontro è stata la prova che la creatività, che si manifesti nella realizzazione di un murales anti-smog o nella musica live degli artisti che si sono esibiti all’inaugurazione, può trasmettere segnali per un’inversione di rotta che ci porti a riconnetterci al mare in modo rispettoso e sostenibile e a riconsiderare le nostre abitudini nocive. Ci siamo resi conto di essere in molti a desiderare un cambiamento e che se ci mettiamo insieme possiamo realizzare tanti progetti rilevanti per la nostra città.»
Plastic Free: una battaglia solitaria senza le istituzioni
Non sempre però la sinergia fra realtà istituzionali e volontariato è così efficace. Nonostante circa cinquanta sacchi di spazzatura siano stati conferiti durante la giornata di volontariato in via Plebiscito e il supporto di quasi cinquanta persone, la responsabile provinciale di Plastic Free Rosangela Arcidiacono ha denunciato ai microfoni di CataniaToday la sua battaglia solitaria. «È difficile sensibilizzare se a mancare è l’esempio delle istituzioni perché la città non è pulita e non viene pulita, via Plebiscito è piena di rifiuti come tutte le strade di Catania, dove registriamo una cattiva gestione su tutto.»
Riportiamo alcuni estratti dell’esperienze della responsabile, la quale ammette: «Di sicuro non siamo in Svizzera ma ci sono strade che non vengono pulite da anni». Inoltre non tutte le situazioni permettono di poter agire serenamente: «A San Cristoforo, per esempio, ho difficoltà a muovere una critica a chi getta rifiuti per strada perché mi devo spaventare». Una città spaccata già fra i suoi cittadini: «La verità è che c’è tanta gente che riesce a differenziare bene e che prova a mantenere pulita la città. Ma questa percentuale, senza la presenza delle istituzioni, perde la fiducia».
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