Si dice spesso che la bellezza possa incrementare il turismo e quindi generare benessere per la nostra isola. Produrre bellezza, tuttavia, è un processo non sempre semplice; per raccoglierne i frutti, poi, è necessario che passi del tempo e che quanto seminato possa attecchire adeguatamente. Per questo appare ancora più significativo il successo ottenuto dalla statua di Battiato e Dalla a Milo. La scultura interattiva, sita in piazza Belvedere, raffigura i due cantautori scomparsi ed è stata inaugurata dinnanzi a un folto pubblico lo scorso 12 agosto.
Da allora Milo è stata oggetto di numerose visite, via via sempre più frequenti, di turisti e visitatori attratti dall’istallazione artistica. Un fatto che certifica come la bellezza, in ogni sua forma, possa ancora oggi essere un punto da cui ripartire, un premessa per rigenerare un territorio spesso martoriato dall’incuria e dell’approssimazione dei suoi abitanti. Al contrario, quando le amministrazioni investono sull’arte e si affidano ad artisti di fama internazionale, come in questo caso, la Sicilia si rivela ancora essere una terra di “di biddizza e di puisia, d’amuri e di saggezza”, come la definisce Carmen Consoli, grande amica proprio di Battiato, nel suo brano ” ‘A Finestra”.
Abbiamo avuto la fortuna di poter intervistare il Maestro Placido Calì, autore della statua di Battiato e Dalla e che ringraziamo per la sua disponibilità, e di potergli porre qualche domanda. Sintetizzare il percorso artistico del maestro Calì in questo breve spazio vorrebbe dire fare un torto alla sua esperienza e quindi rimandiamo a una lettura del suo sito.
Una statua dedicata a Battiato e Dalla, due grandi della musica italiana: com’è nata quest’idea?
L’idea nasce dopo la morte di Franco Battiato, dall’incontro del Presidente della Proloco Alfredo Cavallaro e del vice Presidente Giovanni Strano attorno a un pianoforte e dall’unione con il Dottor Gianfranco La Pira disegnatore dell’opera. Insieme mi hanno dato la possibilità di portare il nome Placido Calì in un panorama internazionale.
Se può svelare ai lettore “i trucchi del mestiere”, qual è stato il procedimento che ha portato alla realizzazione della scultura interattiva di Battiato e Dalla?
Il procedimento è quello più antico dagli Etruschi ai Greci “La Tecnica della Cera Persa”. Partendo da un modellato in argilla, passando alla lavorazione della cera, arrivando alla fusione del bronzo realizzata, in questo caso, dalla Fonderia Artistica Nolana della famiglia Del Giudice.
Maestro Calì, possiamo chiederle quali siano state le sue fonti d’ispirazione per l’opera? E qual è l’elemento in cui pensa di aver infuso maggiormente il proprio stile?
Con tutta onestà devo dire che ho creato l’opera principalmente su un disegno già definito, ma questo non ha intaccato l’amore e la professionalità con cui ho lavorato. Spero di aver trasferito nella scultura le mie emozioni le mie vibrazioni, di aver dato attraverso le loro espressioni i loro caratteri distintivi. Ma la cosa più importante credo sia quella di ricolmare attraverso la scultura il vuoto fisico che il paese aveva sentito. Tutti oggi possono ritrovare a Milo attraverso la scultura il calore, l’amore, la poesia che due geni della musica italiana ci hanno lasciato.
Lei è ormai riconosciuto a livello internazionale, come dimostrano le sue opere – una delle quali esposta addirittura oltreoceano, in Argentina a Mar della Plata. Qual è il rapporto con le sue opere, ne ha una che riconosce come la sua preferita o alla quale è particolarmente legato?
Le opere sono come dei figli messi al mondo e solo quando lasciano il laboratorio iniziano a fare la propria vita. Sono legato a una serie di opere dal nome “L’ Anima della Scultura” opere che nascono proprio dall’interno di corpi in argilla. Sono sculture in resina che fanno emergere la sofferenza dell’animo umano.
Il nostro consiglio è quello di andarla e vedere di presenza, perché una statua del genere non può lasciare indifferenti nemmeno coloro che non sono particolarmente legati ai due artisti raffigurati. E nel frattempo, godere delle bellezze di Milo!
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