La polemica sulle infrastrutture infiamma e poco importa se in teoria sarebbe festivo. Anzi: in realtà, ad accendere la miccia è stata proprio la metropolitana di Catania chiusa in occasione del 1 novembre. Una decisione che è stata contestata sul web e poi anche in sede politica, con la deputata regionale Jose Marano a rimarcare la scelta criticata. Fa pensare che, a fronte di decisioni che ancora dividono su situazioni quotidiane, nelle alte sfere della politica si torni insistentemente a parlare del ponte sullo Stretto. Una sorta di refrain che calca il palcoscenico della politica italiana almeno dagli anni ’70 e che è tornato, come solo i ritornelli sanno fare, popolare negli ultimi tempi.
D’altronde Schifani, poi vincitore delle ultime elezioni, ne aveva fatto uno dei punti della sua campagna elettorale. Nessuna sorpresa, dunque; ma potrebbe essere realmente una sorpresa se, questa volta, non si fermasse tutto ai proclami elettorali.
Metropolitana Catania chiusa giorno 1 novembre, Marano: “Occasione perduta”
Come detto, la decisione di tenere la metropolitana di Catania chiusa giorno 1 novembre non ha lasciato indifferente Jose Marano. La deputata regionale ha tuonato: «Mentre nelle altre grandi città italiane viene garantito il servizio metropolitana in concomitanza con i festivi a Catania, invece, lo si azzera. La comunicazione comparsa sul sito Fce di sospensione del servizio in occasione del primo novembre è l’ennesimo capitolo assurdo della mobilità insostenibile catanese. Invece di agevolare le famiglie, i turisti, i visitatori con i mezzi pubblici si decide di penalizzare tutta la collettività costringendo all’utilizzo del mezzo privato, quindi incentivando traffico e caos negli spostamenti e inquinamento.»
«Un’azienda pubblica di competenza statale – ha poi continuato Marano – che deve garantire un servizio pubblico essenziale non può permettersi di sospendere chiudere nei giorni festivi. La critica situazione ambientale emersa da Legambiente in merito ai livelli di inquinamento della città impone una revisione del piano di mobilità cittadina. Catania supera abbondantemente i valori suggeriti per contenere l’inquinamento ambientale e l’alta concentrazione e vicinanza di grandi vie di comunicazione al centro urbano richiedono urgenti soluzioni. Inoltre, Assoturismo stima 1.2 milioni di presenze turistiche in più in tutta Italia rispetto allo scorso anno, in questo stesso periodo, e non è questo certo il modo di accogliere i turisti e le famiglie catanesi».
In effetti, anche per effetto delle alte temperature rispetto al periodo, Catania e in generale tutta la Sicilia registrano ancora un forte afflusso di visitatori. Come leggeranno la metropolitana di Catania chiusa?
Ponte sullo Stretto, Salvini e Schifani si muovono per la realizzazione
In attesa di capire se sarà la volta buona, si torna a parlarne; ma stavolta non sul web o fra i tavoli dei bar. La data ufficiale è quella dell’8 novembre, giornata in cui Salvini incontrerà i presidenti delle regioni Sicilia e Calabria. Una nota del ministero conferma il tutto: «l’appuntamento, previsto al dicastero di Porta Pia, sarà l’occasione per discutere soprattutto di Ponte sullo Stretto. Si tratta, com’è noto, di un ambizioso obiettivo del centrodestra. Salvini intende realizzarlo, in piena coerenza con quel programma elettorale premiato da milioni di elettori e che rappresenta la stella polare del Vicepremier e Ministro, in totale condivisione con i partner di governo».
Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri ha rilasciato dichiarazioni piuttosto chiare in merito al Ponte sullo stretto: «Siamo lavorando giorno e notte con tecnici» e «costa di più non farlo che farlo», ha confermato, parlando anche di sostenibilità e opera green. «Stiamo lavorando per dare non all’Italia ma al mondo l’opera ingegneristica più green, più ecocompatibile di quelle studiate, perché si guadagnerebbe in termini di inquinamento tolto, dal mare e dall’aria, con la velocizzazione del collegamento non fra Sicilia e Calabria ma fra Italia, Europa e resto del mondo, in salute e in denaro».
Gli fa eco il governatore Schifani, che nei giorni scorsi è tornato con queste parole sull’argomento. «Il Ponte sullo Stretto si farà perché ci sono tutti i presupposti. Sia due governi regionali contigui che lo vogliono, Sicilia e Calabria; lo vuole il governo nazionale. Matteo Salvini ne ha ribadito più volte l’esigenza ed è un vecchio cavallo di battaglia del presidente Berlusconi. Anche Giorgia Meloni mi risulta che sia convinta. Un’altra ragione che mi spinge a credere che riusciremo a completarlo è che adesso, dopo tanto tempo, abbiamo una maggioranza coesa con programmi realizzabili. Se non l’abbiamo fatto prima è a causa della mancanza di volontà politica e di convergenza all’interno del governo».
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