Che la Sicilia sia una terra ricca di meraviglie è risaputo in tutto il mondo e noi che l’abitiamo siamo quasi assuefatti a tanta bellezza eppure ci sono luoghi che ci stupiscono ancora per il loro fascino e la loro autenticità. Uno di questi luoghi è Palazzolo Acreide, un abitato quasi sospeso tra il presente e un passato che sembra rivivere tra i muri delle antiche dimore. Prima di conoscere le sue peculiarità è doveroso fare un cenno alla sua storia, solo così si potrà apprezzare ciò che lo caratterizza.
LA STORIA
Nel territorio di Palazzolo Acreide, nel 664 a.c. ,i Siracusani fondarono l’antico abitato greco di Akrai.
Abbandonato questo sito nasce Palazzolo Acreide, un insediamento che si sviluppa nel medioevo, arrampicato su un’altura sulla cui sommità si ergeva un castello, dimora indiscussa del signore della città.
Gli abitanti occupavano il pendio della rupe in base al loro stato sociale, più in alto i vecchi nobili, in basso i ricchi o la nuova aristocrazia.
Due gruppi che rimasero tali anche quando nel 1693 il terremoto distrusse buona parte dell’abitato.
La ricostruzione portò alla nascita di una città barocca nella quale vennero erette due importanti chiese, entrambe ricche e splendide che rappresentarono i due raggruppamenti che caratterizzavano la sua società: al chiesa di S. Sebastiano e quella di S. Paolo.
Allora vediamo i 5 luoghi da non perdere a Palazzolo Acreide.
1- CHIESA DI S. SEBASTIANO DI PALAZZOLO ACREIDE
Costruita intorno al XV secolo e distrutta dal terremoto del 1693 la chiesa venne ricostruita tra il 1721 e il 1768 e presenta uno stile tipicamente barocco.
La prima struttura che la rende veramente sontuosa è la grande scalinata la cui realizzazione, avvenuta nel 1877, si è resa necessaria in seguito all’abbassamento della strada antistante la sua facciata.
Quest’ultima è realizzata in pietra giuggiolona e presenta tre ordini.
Il primo, delimitato da una balconata, è opera di Mario Diamante e risulta diviso in tre parti da coppie di paraste.
Il secondo ordine presenta soltanto la parte centrale alla quale sono accostate da entrambi i lati due ampie volute.
Caratterizzata da un finestrone che dava luce all’interno della chiesa, oggi, al suo posto, presenta invece un grande orologio.
Il terzo ordine si sviluppa anch’esso solo nella parte centrale dando alla struttura uno slancio notevole verso l’alto.
All’interno notevoli stucchi del Gianforma, un prezioso organo costruito da Donato Del Piano e una tela del 1758 rappresentante S. Margherita da Cortona opera di Vito D’anna.
Nel 2002, dall’UNESCO, la basilica è stata dichiarata PATRIMONIO DELL’UMANITÀ.
2. CHIESA DI S. PAOLO DI PALAZZOLO ACREIDE
Ubicata nell’omonima piazza la basilica è la seconda chiesa più grande di Palazzolo dopo S. Sebastiano.
Alla chiesa si accede da una gradinata sulla quale si erge la facciata barocca opera di Vincenzo Sinatra.
Quest’ultima è suddivisa su tre ordini.
Il primo presenta tre corpi, gli altri due uno soltanto dando slancio, in questo modo, alla struttura convessa della facciata.
Inoltre i primi due livelli sono caratterizzati da bellissime coppie di colonne.
All’interno la basilica è suddivisa in tre navate ed è arricchita da dipinti di Giuseppe Crestadoro.
Sull’altare maggiore è posto un Crocifisso del XVII secolo.
La statua di S. Paolo fu scolpita da Vincenzo Lorefice nel 1567 ma da allora ha subito numerosi interventi di restauro.
Anche questa basilica è stata dichiarata PATRIMONIO DELL’UMANITÀ.
3. PALAZZO CARUSO
Si trova ubicato in via Garibaldi e detiene il primato della più lunga balconata barocca della Sicilia.
Essa è opera di Giuseppe Ferrara, un architetto di Palazzolo che la realizzò nei primi anni del ‘700.
Presenta 27 mensole, l’una diversa dall’altra, su ognuna delle quali è posto un mascherone che fa degli sberleffi ai passanti come se il padrone della costruzione volesse farsi gioco dei suoi compaesani.
La balconata presenta inoltre una preziosa ringhiera in ferro battuto bombata alle sue estremità per permettere alle donne di affacciarsi agevolmente nonostante gli ampi abiti che indossavano.
4. PALAZZO JUDICA
Si trova nel corso Vittorio Emanuele III e prende il nome da una delle famiglie più importanti della città.
Elegante e bellissimo presenta ornamenti tipici delle costruzioni barocche dell’epoca.
5. AREA ARCHEOLOGICA DI AKRAI.
I resti dell’antica Akrai rappresentano una zona archeologica di notevole importanza.
La maggior parte dei suoi ritrovamenti sono stati rinvenuti da Gabriele Judica e oggi sono collocati nel Museo Archeologico intitolato allo stesso archeologo.
Tra i resti della città è stata rinvenuta anche la sua necropoli detta oggi dell’Intagliatella e famosa per i suoi decori scolpiti nella roccia.
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