Oggi ci avventuriamo nuovamente nella nostra splendida isola e andiamo a scoprire un piccolissimo comune dell’area metropolitana di Catania. Pensate che Mirabella Imbaccari, pur essendo comune, conta poco più di 4000 abitanti (4238, stando alla pagina del Comune) il che lo fa competere con i comuni più piccoli. Ma Mirabella è anche una cittadina ridente, che vale assolutamente la pena di visitare, e che di recente si sta conquistando un ruolo di leader nel settore dei matrimoni.
Mirabella Imbaccari, il regno dei matrimoni
Il settore della ristorazione è infatti uno dei trainanti di Mirabella Imbaccari. Ci sono moltissimi locali che sono rinomati in tutta la zona, e a ragione veduta. Io, per esempio, sono stato a mangiare al Paradise solo quest’estate e l’esterno con la sua piscina sicuramente erano notevoli, seppure ammetto che l’attenzione veniva assolutamente catturata dalla tavola. L’ottimo servizio era secondo solo alle portate di pesce. Mirabella è infatti famosa anche per la sua cucina di mare, ma di certo vi mangerete benissimo anche la carne.
Questo piccolo momento dedicato al turismo culinario si somma a tutte le varie maestranze che rendono Mirabella uno dei luoghi preferiti dagli sposi, come le diverse attività per abiti da sposa o i fiorai. Se volete sposarvi, dunque, avete di certo un buon motivo per andare a Mirabella. Ma anche così non fosse, ne avrete almeno altri 5.
Mirabella Imbaccari 5 cose da vedere
1: Palazzo Biscari
Appartenuto ai Principi Paternò Biscari di Sicilia che lo utilizzavano come residenza estiva, è il monumento più insigne che c’è nel Comune di Mirabella. Sorge sul punto più alto del paese, sullo sfondo della via Trigona, che è l’arteria più centrale e più antica. Attualmente inoltre ospita l’Istituto delle Suore di Santa Dorotea. Si tratta di un esemplare di architettura barocca, seppur declinata a livello locale. Evidente l’influsso di questo stile nell’uso della pietra, come nelle finestre a pietra intagliata, e nel ferro. Quest’ultimo è protagonista dei balconi di ferro bombato, sul cui frontespizio si vede ancora lo stemma della casa dei Biscari. Anche al suo interno, la struttura è imponente, con numerosissime stanze e un grande cortile interno. Nel terreno del palazzo vi sono anche campi coltivati e un boschetto.
Il palazzo è così celebrato da un poeta locale: Sorge in alto l’antico maniero costruito da secoli ormai; da lontano mirar lo potrai: maestoso, superbo lassù. Ecco là! In cima a quel monte! È del popolo nostro la gloria che richiama remota la storia di nostr’avi, di gente che fu.
Annesso al palazzo Biscari nella parte di tramontana sorge quello che comunemente si chiama il Carcere (tipica costruzione con i merli sovrapposti, sul tipo dei castelli medioevali, che un tempo serviva come luogo di pena e adesso è stato ristrutturato internamente per attività sociali). A sinistra (prima del restauro del 2014 era posto invece di fronte) c’è il Monumento ai Caduti, risalente al 1938. Si tratta di un dono ricevuto dai Mirabellesi residenti negli Stati Uniti d’America, che raffigura un soldato che sorregge una donna affranta.
2 e 3: La Chiesa di Santa Maria delle Grazie e quella del Sacro Cuore di Gesù
Le chiese sono spesso paesi siciliani il cuore pulsante e nevralgico dell’abitato urbano e anche Mirabella Imbaccari non fa eccezione. La prima delle due, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, si trova in prossimità del già citato palazzo Biscari e come questo è un esempio di architettura barocca locale. Ha subito molti danni durante il terremoto del 1693, per cui presenta alcune modifiche successive. Se andate a visitarla, non dimenticate di andare a vedere anche il sarcofago con le spoglie di Giuseppe e Innocenza Paternò e l’anonima Crocifissione, che tuttavia si presume essere stata dipinta da Michelangelo da Gangi.
La chiesa del Sacro Cuore ha invece una curiosa storia alle spalle, visto che inizialmente fu adibita a chiesa provvisoriamente nei magazzini della famiglia Politini. Questi ultimi avevano infatti cercato di erigere una seconda chiesa a Mirabella, dopo che un terremoto – quello del 1904, però – aveva reso nuovamente pericolante la chiesa madre. Tuttavia, dopo la sistemazione provvisoria, la Chiesa ottenere il riconoscimento canonico nel 1911 e da allora affianca la chiesa madre come edificio sacro.
Nella chiesa, e precisamente di fronte all’altare della Madonna di Lourdes, nel 1947 furono traslate le spoglie mortali del suo fondatore, con questa iscrizione: «Qui posan le ossa stanche dell’infaticabile Ministro di Dio Sac. Gagliano Rosario che volle e costruì dalle fondamenta il nuovo Tempio Sacro Cuore di Gesù perché fosse nei secoli perenne faro di luce fiaccola d’amore».
4: Il Palazzo Giangrande
Di questo imponente palazzo, più o meno coevo del Palazzo Biscari, sono assolutamente degni di merito i portali, interamente in pietra intagliata con capitelli e lesene.
5: il territorio intorno a Mirabella Imbaccari
Il territorio di Mirabella Imbaccari è uno scrigno di tesori naturalistici, con il suo variegato paesaggio regala ammalianti panorami bucolici caratterizzati da dolci colline, pianure, vallate e campagne ricche di coltivazioni di eccellenza.
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