La settimana imminente, che inizierà domani, avrà un ruolo cruciale per la nuova stagione del Catania. Infatti, il presidente Rosario Pelligra farà il suo arrivo e sarà chiamato a fornire chiarezza su molte questioni e prendere decisioni importanti che i tifosi aspettano con ansia. Fino ad ora, ha prevalso il silenzio, ma noi proviamo insieme a rispondere alla domanda: “Quale Catania il prossimo anno?”
Senza soldi, non si canta messa…
Recita un vecchio detto. E questo è sicuramente vero, anche se Pelligra ha mostrato di essere disposto a investire – a patto di farlo bene. Approssimativamente la cifra destinata al Catania il prossimo anno potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro (compresi gli stipendi e tutto il resto). Tuttavia, la decisione finale spetta al presidente, che potrebbe anche scegliere di aumentare o diminuire la cifra. Il Catania, per la prima volta nella sua storia, è di proprietà di un presidente straniero e in ambito commerciale gli australiani, così come gli americani, sono pragmatici, anzi aritmetici. Guardano ai bilanci: se sono favorevoli, se generano profitti o sostenibilità, tutto va bene. Altrimenti, arrivederci e avanti con i prossimi.
Gli indizi di Grella su quale Catania il prossimo anno
Grella tuttavia qualche indizio sul modus operandi del club lo ha lasciato qualche giorno fa: «Per avere una squadra vincente devi creare una cultura vincente, devi avere idee chiare – ha detto l’ex giocatore-. Devi essere disposto a fare sacrifici e a prendere delle posizioni per creare proprio questa cultura. In questo modo la società ha la possibilità di lavorare seguendo un’idea e una cultura che porta al risultato che si cerca.»
Poi, il dato rilevante: «Sicuramente la grande passione per le due cose a cui tengono di più i catanesi senza differenza di ordine: la squadra di calcio e Sant’Agata, la santa Patrona della città. Io avevo sentito parlare della festa di Sant’Agata, mi ero documentato su internet con qualche video, ma non ho mai avuto il modo di viverla questa ritualità per una serie di motivi. Vivendo questa festa, ho visto personalmente la voglia e la passione di questa gente di stare insieme per un qualcosa che rappresenta la città di Catania. Se la società di calcio riesce nei momenti difficili, che può essere un club sportivo, di trovare quella passione e quella voglia di stare uniti per un obiettivo è il motivo per il quale Pelligra vede grande potenziale a Catania.»
Obiettivi per il nuovo anno
Insomma, Grella si lascia andare a obiettivi concreti, ma anche a qualche sogno nel cassetto ben più impegnativo: «l primo obiettivo raggiunto è il risultato sportivo del Catania. Non potevamo non raggiungere la promozione in Serie C, questo club e questa città non può stare in Serie D. Un altro tassello è stato iniziare a creare una cultura che va coltivata e migliorata sempre –sottolinea a sport.virgilio.it-. Ogni volta che troviamo un limite dobbiamo spingerci oltre. C’è passione per il lavoro che si fa, voglia di sacrificarsi e di mettersi a disposizione per qualcun altro senza guardare il titolo. Io voglio mettere le mie qualità a disposizione della società. La forza della società è quella di un club. Non dobbiamo essere una squadra forte, ma un club forte. C’è una netta differenza tra le due cose. L’idea è l’identità che il Catania vuole dare nella squadra. Ciò non significa che se sei nato qui e sei meno forte di qualche altro calciatore giochi con questo club perché sei catanese. Però quando c’è un ragazzo interessante catanese e possiamo portare un valore aggiunto sul campo il fatto che lui indosserà la maglia rossazzurra in un modo diverso rispetto ad un calciatore non di qui è un punto importante sulle nostre scelte sui giocatori.» Ma quindi, questi obiettivi? «Portare il Catania dove non è mai arrivato nella sua storia. Io non voglio rimanere nella storia del Catania, voglio che nel club si venga a creare una storia che non c’è mai stata»
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