Il castello di Torremuzza è uno dei monumenti più rappresentativi del territorio della Città di Bronte. Situato nella valle di Bolo, su uno sperone roccioso, si distende su più livelli.
Il castello di Torremuzza: una storia di dominazioni e prigionia
Al livello inferiore si trovano delle strutture residenziali, che probabilmente erano adibite a celle per i detenuti.
Al livello superiore si trova un piccolo ingresso, che in passato era inquadrato da una porta robusta e fortificata. L’intento era probabilmente quello di isolare il livello inferiore da quello superiore.
Il livello superiore è una grande terrazza non coperta, con piccoli muri costituiti da feritoie quadrate o circolari. Si tratta di un luogo difensivo deputato all’osservazione dell’area limitrofa.
A nord-ovest del terrazzo si scorgono i resti di una torre ascrivibile all’epoca bizantina. La struttura è impiantata sulla cresta di una poderosa roccia attigua al maniero.
Il torrione fu edificato con pietre locali squadrate. Sulla sommità sono state rinvenute tracce materiali del piccolo camminamento di ronda, che era accessibile da una scaletta elicoidale in pietra.
Il castello di Torremuzza: un gioiello bizantino
La fortezza risale al periodo della dominazione bizantina in Sicilia. Sotto il dominio dei Normanni subì dei notevoli ampliamenti edilizi. Ulteriori modifiche architettoniche si attribuiscono ai successivi periodi dell’egemonia spagnola e del governo borbonico.
Sotto i Borbone, il fortilizio fu uno dei principali centri di detenzione del versante territoriale.
Preziose sono le testimonianze rilasciate da Benedetto Radice, storico brontese vissuto a cavallo tra la metà dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento.
Autore di numerosi saggi ed articoli, fu uno degli esponenti intellettuali più attivi nella politica e nella produzione storiografica. Le sue opere sono raccolte nel famoso volume intitolato “Memorie storiche di Bronte”.
Nella fattispecie della roccaforte, Radice ci informa che l’area circostante era già frequentata a partire dal III secolo a.C., come testimoniano il rinvenimento di deposizioni funerarie e sarcofagi collocabili nel medesimo arco cronologico.
Altre informazioni riguardano le vicende storiche del feudo di Cattaino, al quale apparteneva il castello.
Nel XIII secolo il feudo apparteneva agli eredi del giudice Giovanni de Manna. Tuttavia, nel 1453 re Alfonso confermò il possesso di Cattaino all’altolocata famiglia Blasco di Sant’Angelo. Ciononostante, a distanza di poco tempo, la titolarità fu assegnata al casato dei Lancia.
Ben presto, però, la contrada fu progressivamente abbandonata in seguito alla fondazione dell’odierna Bronte.
Il castello di Torremuzza è un importante testimonianza della storia e della cultura del territorio brontese. Il suo fascino e la sua bellezza lo rendono una meta imperdibile per chiunque voglia conoscere meglio questa affascinante terra.
Dove si trova il Castello di Torremuzza?
Si trova a Bronte presso la Valle di Bolo ecco la mappa:
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