Una nuova ricerca ha scoperto una grande sacca di acqua dolce sepolta a migliaia di metri di profondità sotto i Monti Iblei in Sicilia. La falda acquifera, che si stima contenga 17,5 chilometri cubi di acqua, è stata intrappolata nel sottosuolo durante la crisi di salinità del Messiniano, un evento avvenuto circa 6 milioni di anni fa che ha prosciugato il Mar Mediterraneo.
I ricercatori, guidati da Lorenzo Lipparini dell’Università di Malta, hanno studiato i dati disponibili al pubblico da diversi pozzi profondi nella formazione di Gela, un noto giacimento di petrolio. I dati hanno permesso ai ricercatori di costruire modelli 3D della falda acquifera e di stimarne le dimensioni e la composizione.
Come si è formata la falda acquifera
Secondo i ricercatori, l’acqua dolce si è infiltrata nella crosta terrestre durante la crisi di salinità, quando il livello del mare è sceso di circa 2.400 metri. L’acqua piovana ha quindi gocciolato sul fondale marino esposto e si è accumulata in uno strato di rocce carbonatiche.
Le implicazioni della scoperta
La scarpata di Malta, una scogliera sottomarina lunga 300 chilometri che si estende verso sud dal margine orientale della Sicilia, è un probabile candidato al condotto che ha trasportato l’acqua meteorica dalla superficie al sottosuolo.
La crisi di salinità del Messiniano è durata circa 700.000 anni. Quando il livello del mare è tornato ai livelli attuali, il condotto potrebbe essersi sigillato, impedendo all’acqua di mare di mescolarsi con l’acqua dolce.
Il team di ricerca spera che l’acqua dolce possa essere utilizzata per alleviare la scarsità d’acqua in Sicilia.
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