L’uso corretto del linguaggio è fondamentale, soprattutto quando si affrontano temi complessi come la Giornata Internazionale della Donna. Per questo motivo, preferiamo utilizzare la denominazione “Giornata Internazionale della Donna” anziché “Festa della Donna”, che rischia di banalizzare una ricorrenza con una storia profonda e significativa.
Festa delle Donne: origini e storia
La vulgata sull’incendio del 1908 a New York come origine della Giornata Internazionale della Donna è storicamente infondata. La data odierna affonda le sue radici nell’agosto del 1907, durante il VII Congresso della II Internazionale Socialista a Stoccarda, dove si discusse della “questione femminile”. La Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste e l’Ufficio di Informazione delle Donne Socialiste nacquero proprio in quell’occasione.
Nel 1908, negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown presiedette una conferenza sul tema dei diritti delle donne, battezzandola “Woman’s Day”. La data dell’8 marzo si consolidò nel 1917, quando le donne di San Pietroburgo guidarono una manifestazione contro la guerra, evento che portò poi al crollo dello zarismo.
Polemiche moderne:
L’8 marzo rimane un terreno di dibattito acceso. Le recenti polemiche al Festival di Sanremo, con Beatrice Venezi e Barbara Palombelli, evidenziano come la questione del linguaggio e del femminismo sia ancora attuale e complessa.
Il pensiero della redazione di Cataniablog.it:
La complessità di questo tema non può essere ridotta a una formula semplice. Ci sentiamo di sposare la tesi di Alessandro de Cesaris, che si schiera a favore della “donna”, singolare, umana e individuale, piuttosto che della “Donna”, astrazione stereotipata spesso strumentalizzata dai media.
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