Nel tratto di mare tra Marina di Noto e la Riserva naturale di Vendicari, un ritrovamento straordinario ci riporta indietro nel tempo, alle antiche rotte del Mediterraneo. Sono state rinvenute circa quaranta anfore antiche, risalenti al periodo tra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C., in perfetta posizione di stivaggio a circa 70 metri di profondità. Questa scoperta offre un’opportunità unica per comprendere meglio il commercio e le rotte di trasporto dell’antichità.
Il ritrovamento delle Anfore Antiche nella Riserva di Vendicari
Gli archeologi hanno trovato le anfore, di tipo “Richborough 527”, grazie a un rilievo fotogrammetrico tridimensionale realizzato dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con il Capo Murro Diving Center di Siracusa. Il ritrovamento è avvenuto a circa tre miglia dalla costa, all’interno della splendida Riserva naturale di Vendicari, un luogo famoso per la sua bellezza e importanza storica.
L’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, ha affermato che queste anfore sono piuttosto rare. Il loro ritrovamento offre una grande opportunità per approfondire le conoscenze storiche sul carico e sul relitto della nave da trasporto.
Un’importante scoperta per la storia del mediterraneo
La scoperta di queste anfore antiche arricchisce le conoscenze sulle rotte commerciali dell’epoca e sui traffici di merci preziose nel Mediterraneo. Gli archeologi hanno trovato anfore di tipo “Richborough 527” in diverse località, dall’Inghilterra meridionale alle Isole Eolie. Questo dimostra quanto fossero ampie le relazioni commerciali che attraversavano il Mediterraneo e oltre.
Nel gennaio del 2022, due pescatori di Avola hanno segnalato il ritrovamento. Questa scoperta rappresenta anche una rara testimonianza dello stato di conservazione di una nave da trasporto antica. Le anfore sono allineate nella loro posizione originale, consentendo agli studiosi di comprendere meglio come venivano stivate le merci sulle navi dell’epoca.
Prossimi studi e possibili conclusioni
Nei prossimi mesi, gli archeologi analizzeranno il carico per identificare le merci trasportate. Si ipotizza che queste anfore siano della stessa tipologia di quelle ritrovate negli anni ’90 a Lipari, utilizzate per il commercio dell’allume, un minerale prezioso nell’antichità, soprattutto per la tintura dei tessuti.
Se questa ipotesi venisse confermata, il ritrovamento potrebbe dare un contributo significativo alla comprensione delle rotte commerciali e delle dinamiche economiche dell’epoca, fornendo nuove informazioni sui traffici di allume nel Mare Nostrum. Questa scoperta sottolinea l’importanza della collaborazione tra enti di ricerca e istituzioni locali nel preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale.
La scoperta delle anfore tra Marina di Noto e Vendicari apre una nuova finestra sulla storia del Mediterraneo. Permette a studiosi e appassionati di archeologia di riscoprire le antiche rotte commerciali e le connessioni culturali che hanno unito popoli e territori lontani. È affascinante pensare a quante storie queste anfore possano raccontarci: storie di viaggi, commerci e popoli che hanno attraversato il nostro mare tanto tempo fa.
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