Premessa
Don Pino Puglisi è nato nel “1937” nel borgo della città di “Palermo”.
Nella stessa zona è stato poi, purtroppo, assassinato dalla “mafia” il giorno stesso del suo “56esimo compleanno”.
Don Pino Puglisi è nato nel “1937” nel borgo della città di “Palermo”.
Nella stessa zona è stato poi, purtroppo, assassinato dalla “mafia” il giorno stesso del suo “56esimo compleanno”.
Un prete di strada contro la criminalità
Fin dagli “anni ” 60′ ” ha sempre mostrato un’attenzione particolare al mondo giovanile ed ai problemi esistenti nei rioni più poveri ed esclusi della città siciliana.
Nel ” ’70” diventò “Parroco di un paese chiamato “Godrano”.
Qui vi era una situazione particolarmente spinosa dovuta da varie rappresaglie.
Per 8 anni riuscì a far in modo di far riappaccificare molte famiglie del luogo.
Nel “1990” diventa poi Parroco di “Brancaccio” e due anni dopo pure “direttore spirituale” nel “seminario arcivescovile” palermitano.
A “Brancaccio” crea un centro chiamato “Padre Nostro” che diventa presto indispensabile per tanti ragazzi del posto e per i componenti familiari di quel rione.
Il suo primo compito concreto è stato quello di iniziare subito di togliere più giovani possibili dalla morsa criminale.
Nel ” ’70” diventò “Parroco di un paese chiamato “Godrano”.
Qui vi era una situazione particolarmente spinosa dovuta da varie rappresaglie.
Per 8 anni riuscì a far in modo di far riappaccificare molte famiglie del luogo.
Nel “1990” diventa poi Parroco di “Brancaccio” e due anni dopo pure “direttore spirituale” nel “seminario arcivescovile” palermitano.
A “Brancaccio” crea un centro chiamato “Padre Nostro” che diventa presto indispensabile per tanti ragazzi del posto e per i componenti familiari di quel rione.
Il suo primo compito concreto è stato quello di iniziare subito di togliere più giovani possibili dalla morsa criminale.
Cercando poi di indirizzarli ad una mentalità basata sull’applicazione della “legalità” fondata sempre dalla “fede”.
E’ stato proprio questo suo volere di cercare di salvare più ragazzi possibili dalla “mafia” a far stabilire ai mafiosi il motivo della sua uccisione.
Infatti, il giorno del suo “omicidio” Don Puglisi stava tornando a casa con la sua auto.
Appena sceso dalla macchina e mentre si stava dirigendo verso il portone della sua dimora, venne chiamato per attirare la sua attenzione e contemporaneamente il suo assassino gli sparò alle spalle alla testa.
Il malvivente che lo uccise alla fine venne arrestato mostrando e una sorta di pentimento, egli dichiarò che Don Puglisi prima che gli sparasse sorrise dicendo che se lo aspettava.
Questo prete esemplare che col suo esempio e le sue azioni pratiche ha combattuto un “mostro” enorme quale è la “malavita mafiosa”, è stato “beatificato” nel “2013”.
Egli non ha mai avuto paura dei criminali, mostrandoglielo con la forza della sua fede e cercando di sottrargli tantissimi giovani.
Mentre prima del suo arrivo nel quartiere “Brancaccio” chi dominava tutto e tutti erano i criminali, una volta giunto lì Don Puglisi era riuscito a far incrinare notevolmente questo loro potere.
Egli insegnava ai bambini ad essere riconoscenti con parole tipo “grazie” e “prego” e tutto questo non veniva assolutamente tollerato dai mafiosi.
E grazie al solo supporto del “Vangelo”, è riuscito col suo Centro ad aiutare tante persone bisognose e in difficoltà, non voltando le spalle a nessuno di loro.
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