Con il trascorrere della storia e degli anni, l’Italia ha visto molte persone che erano a capo dei propri regni. Una persona nota in Sicilia a capo di Catania è stato Quinziano.
La Storia di Quinziano
Quinziano è nato circa nel 235 a Catania in una nobile e ricca famiglia che predicava la religione cristiana. Con il corso della sua giovinezza volle intraprendere la vita religiosa dove fu accolto dal Vescovo di Catania dopo la sua richiesta per iniziare tale percorso. Durante tale percorso si invaghì della vergine consacrata Agata, ma quest’ultima nel momento in cui l’imperatore Deciso lo scopri la perseguitò e ordinò di portarla al Palazzo pretorio. Siccome il proconsole non riuscì a sedurla, furioso, aprì un processo nei confronti di Agata.
Agata, credendo sempre nella propria fede e non cedendo, fu torturata fino a che Quinziano preso dalla furia, le fece anche strappare i vestiti e tagliere i seni da grandi tenaglie. Col tempo, la giovane Agata, dopo diverse visite, riuscì a guarire dalle ferite provocategli. Inoltre venne ordinato di bruciare la donna, dove miracolosamente tale evento non si verificò a causa di un terremoto. Questo comportò che Quinziano ordinò di portare Agata in cella, dove qualche ora dopo morì. Questo accadde nell’anno 251.
Agata, dal greco “La Buona”
Agata è nata in una ricca e nobile famiglia siciliana. Fin da piccola fu cresciuta secondo una disciplina cristiana e all’età di quindici anni spontaneamente scelse di intraprendere la strada della devozione e di consacrarsi a Dio. Con questo ebbe l’occasione di ricevere dal Vescovo di Catania il velo rosso che veniva dato alle vergini consacrate al Signore.
Si narra inoltre che il proconsole Quinziano volle conoscere Agata, sia per la sua bellezza e sia per l’appartenenza ad una famiglia nobile. La fece consegnare al palazzo dai messaggeri, ponendogli domande relative alla sua famiglia avendo l’opportunità di sapere da quest’ultima della sua fede in Dio. Siccome Quinziano era a Catania per l’editto dell’Imperatore, richiedeva a tutti i cristiani che predicavano la religione di rinunciare alla propria fede. Quinziano, tormentato dal desiderio di Agata la sottopose a diverse torture, arrivò perfino ad offendere la sua bellezza e a disprezzare la sua dignità siccome venne constantemente respinto dalle sue diverse proposte e dichiarazioni. Questo perchè lui credeva che seducendo la ragazza avrebbe ceduto alle sue promesse appassionate.
Lui voleva riuscire a convincere quest’ultima che conducendo una vita nel lusso e nel piacere, avrebbe trascorso una vita migliore rispetto a quella da lei prescelta e fatta di sacrifici continui e rinunciando alle gioie dell’amore.
Questo però non fu e infine comportò che la ragazza morì.
Si narra inoltre che il proconsole Quinziano volle conoscere Agata, sia per la sua bellezza e sia per l’appartenenza ad una famiglia nobile. La fece consegnare al palazzo dai messaggeri, ponendogli domande relative alla sua famiglia avendo l’opportunità di sapere da quest’ultima della sua fede in Dio. Siccome Quinziano era a Catania per l’editto dell’Imperatore, richiedeva a tutti i cristiani che predicavano la religione di rinunciare alla propria fede. Quinziano, tormentato dal desiderio di Agata la sottopose a diverse torture, arrivò perfino ad offendere la sua bellezza e a disprezzare la sua dignità siccome venne constantemente respinto dalle sue diverse proposte e dichiarazioni. Questo perchè lui credeva che seducendo la ragazza avrebbe ceduto alle sue promesse appassionate.
Lui voleva riuscire a convincere quest’ultima che conducendo una vita nel lusso e nel piacere, avrebbe trascorso una vita migliore rispetto a quella da lei prescelta e fatta di sacrifici continui e rinunciando alle gioie dell’amore.
Questo però non fu e infine comportò che la ragazza morì.
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