Chi era Federico III? Federico nacque nel 1272 da Costanza di Hohenstaufen e Pietro III di Aragona. Legittimo erede della dinastia sveva, divenne re quando la gli angioini vennero cacciati dalla Sicilia e lui prese il nome di Federico III, proclamato re nel 1295, a 23 anni. Di ete inferiore al Fratello Giacomo III d’Aragona,…
Chi era Federico III?
Federico nacque nel 1272 da Costanza di Hohenstaufen e Pietro III di Aragona. Legittimo erede della dinastia sveva, divenne re quando la gli angioini vennero cacciati dalla Sicilia e lui prese il nome di Federico III, proclamato re nel 1295, a 23 anni. Di ete inferiore al Fratello Giacomo III d’Aragona, il suo potere venne ostacolato fin dal primo giorno dalle famiglie nobili Chiaramonte, Peralta, Moncada, Palizzi e Ventimiglia, queste avevano infatti molte terre e poteri feudali e temevano che il re potesse usurpare il dominio. Non sorprende che, nonostante il regno l’avesse impedito, esercitassero comunque i loro poteri, entrando quindi in contrasto con la Gran Corte criminale. Federico III era un uomo astuto, intelligente e profondamente legato alla sua Sicilia ma questo non assicurò all’isola la prosperità e la ricchezza che meritava. Furono Infatti tantissime le congiure e le guerre che ne frammentarono il benessere.
La Guerra del Vespro
Questa lotta interna fu voluta in parte proprio dal re, in quanto violò un accordo prestabilito. La Guerra del Vespro terminò nel 1302, Federico sposò Eleonora d’Angiò, diventando quindi
il re di Trinacria (l’appellativo “re di Sicilia” era utilizzabile solo dal re di Napoli); secondo gli accordi, dopo la sua morte, il dominio della Sicilia sarebbe ritornato agli angioini ma ciò non accadde perché il re rivendicò il suo trono, cercando di tramandarlo al figlio Pietro. Ciò comportò la continuazione della famosa Guerra del Vespro nel 1313, quest’ultima terminò solo nel 1372 grazie al Trattato di Avignone. Per tutta la sua vita, Federico III, si ritrovò a vivere tra battaglie e ostilità: dalla casa d’Angiò a diversi Baroni e
nobili siciliani, perfino la Chiesa che desiderava ardentemente un ritorno alla casata francese. Il re morì a soli 65 anni dopo una lunga malattia, la podagra, e venne imbalsamato e trasportato nel
Castello Ursino di Catania. Il desiderio del re era quello di essere sepolto nella Cattedrale di Palermo ma a causa della guerra ciò non potè avvenire e oggi riposa nella
Cattedrale di Catania. la moglie Eleonora D’Angiò si ritrovo quindi a divenire suo malgrado reggente di Sicilia, quest’ultima rivelò sempre uno smodato amore per Paternò dove aveva anche un castello oltre a diversi palazzi e casali nelle vicinanze.
Il castello di Paternò
Il castello di Paternò è un forte simbolo del luogo, questo venne costruito nel 1072 dal Gran Corte Ruggero per proteggere la zona dalle frequenti invasioni islamiche che portavano terrore e saccheggi all’isola. In seguito, dopo vari assegnamenti e concessioni, passò, insieme ad altri territori, alla Camera Reginale di Federico III d’Aragona. Quest’ultimo donò il castello alla moglie Eleonora d’Angiò che la ebbe particolarmente a cuore per tutta la vita. L’edificio è molto alto, è stato eretto infatti in altezza e conta 4 livelli. A piano terra c’è la cappella di San Giovanni con degli stupendi affreschi risalenti al XV secolo, al primo piano c’è un salone con molte armi medievali mentre invece al quarto piano una serie di stanze dove il re e sua moglie vivevano. Nel XVIII secolo il castello venne usato come carcere per poi essere abbandonato, subendo quindi un degrado che spinse la regione a ristrutturarlo alla fine dell’800, restituendogli la sua antica bellezza.
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