Il nostro Paese è sempre più proiettato verso un futuro digitale: lo dimostra, tra l’altro, il secondo rapporto Auditel Censis, i cui dati fotografano una società che sta conoscendo una piena e completa trasformazione, complici i residenti stranieri ormai iper connessi e anziani che hanno acquisito dimestichezza con il digitale. La spinta dei bambini e dei ragazzi nell’impiego dei mezzi di comunicazione è uno dei fattori più importanti tra quelli messi in evidenza. Nel 2018 le abitazioni degli italiani accoglievano 111 milioni e 800mila dispositivi, più o meno 500mila in più rispetto all’anno precedente: questo vuol dire, in pratica, oltre 4 device per ogni nucleo familiare. La notevole digitalizzazione delle famiglie straniere ha contribuito al sorpasso del numero degli smartphone rispetto al numero di televisori: 43 milioni e 600mila nel primo caso, 42 milioni e 300mila nel secondo. Deve essere anche questo il motivo per il quale gli over 65 si mostrano sempre più a proprio agio nell’utilizzare le nuove tecnologie.
Come si guarda la televisione nell’era del digitale
Quasi il 10 per cento della popolazione, pari a 5 milioni e 700mila individui (includendo i soggetti dai 4 anni di etù in su), ha l’abitudine di guardare i programmi della tv su schermi differenti rispetto a quelli di un televisore, che si tratti di contenuti on demand o in diretta. Tale valore aumenta con il passare degli anni, grazie all’apporto fornito da questo punto di vista dai millennials e dai minori. Si riduce in misura poco rilevante il numero di computer portatili e fissi collegati alla Rete, per un calo pari all’1.6 per cento, mentre più notevole è la diminuzione – che sfiora il 5 per cento – per il tablet.
Il boom delle smart tv
A spiegare e a sopperire a queste cifre in ribasso è il boom delle smart tv, racchiudendo in tale definizione gli schermi televisivi connessi a Internet: la crescita è di oltre il 20 per cento. Aumentano anche le famiglie che hanno l’opportunità di accedere alla Rete da casa, quasi l’85 per cento del totale. Il digital divide sembra essere una realtà del passato, perché più di 111 milioni di schermi connessi implicano la scomparsa del divario tecnologico.
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Il consumo di contenuti televisivi
Anche fra le persone che hanno compiuto 65 anni cresce la quantità di schermi che vengono utilizzati per la fruizione di contenuti, sia sul web che in televisione: ciò è vero a maggior ragione per i nuclei familiari di longevi – in tutto più di 2 milioni e 800mila – in cui sono presenti almeno 2 componenti. Neppure i 5 milioni di stranieri, pari quasi al 9 per cento della popolazione residente, sono in grado di fare a meno dello smartphone o del telefono cellulare, mentre le connessioni a Internet, disponibili per quasi il 98 per cento dei soggetti, vengono sfruttate soprattutto per rimanere in contatto con i Paesi di provenienza. Anche per gli stranieri, poi, la presenza di minori in casa è un incentivo all’acquisto e alla fruizione di tecnologie e media nuovi, specialmente quando le condizioni sociali ed economiche lo permettono.
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