I cavatieddi sono un formato di pasta fresca tipico del Sud Italia, molto popolare e anche molto versatile in cucina.
Ogni regione del Meridione se ne contende l’origine e la dimensione dei cavatieddi, soprattutto riguardo alla lunghezza, può variare leggermente da una regione all’altra. In generale, il loro aspetto è comunque simile a quello di gnocchetti allungati e “incavati”, forma che si ottiene, quando vengono preparati, premendo con le dita al centro di ogni piccolo pezzo di impasto.
I cavatieddi sono una pasta fresca che si prepara facilmente in casa e sono un primo piatto ottimo anche condito con semplice salsa di pomodoro, ma sono davvero squisiti con sughi a base di carne o verdure e spolverati con abbondante formaggio grattugiato.
Oggi ti spieghiamo come si fanno i cavatieddi all’uso siciliano.
Preparazione dei cavatieddi: ingredienti e procedimento
Per preparare i cavatieddi dovrai impastare a mano due tipi di farine, questo per consentire alla pasta di avere una consistenza che sia, allo stesso tempo, morbida e resistente alla cottura.
-Dosi per 500 g di cavatieddi:
- Farina di grano tenero 250 g
- Semola di grano duro 50 g
- Olio extra vergine d’oliva 1 cucchiaio (circa 8 g)
- Acqua tiepida circa 175 ml
- Un pizzico di sale
Difficoltà: facile
Costo: basso
Impasta i cavatieddi
Versa le due farine sulla spianatoia e, dopo averle mescolate, forma la classica “fontana”: al centro della cavità aggiungi il sale, l’olio e parte dell’acqua.
Quindi, inizia a impastare gli ingredienti.
Aggiungi l’acqua poco alla volta, tenendo conto della consistenza dell’impasto.
Continua a lavorare fino ad ottenere un composto sodo ed elastico, che non si appiccichi più alle mani.
Dai all’impasto una forma rotonda, trasferiscilo dentro una ciotola infarinata e lascialo riposare per circa 30 minuti, a temperatura ambiente, coperto con un canovaccio o con pellicola per alimenti.
Dai forma ai cavatieddi
Trascorso questo tempo, riporta l’impasto sulla spianatoia infarinata e lavoralo ancora per qualche minuto. Quindi, dividilo in pezzi e stendi ognuno di essi con le mani, ricavandone dei lunghi cordoncini del diametro di circa 1 cm.
Taglia i cordoncini in piccoli cilindri da circa 2 cm di lunghezza ciascuno: quindi, premendo con due dita al centro di ognuno di questi cilindretti di pasta, forma una conchiglietta stretta e lunga dai bordi leggermente accostati.
I cavatieddi sono pronti: disponili su un vassoio infarinato senza sovrapporli, spargi un po’ di farina anche sopra e lasciali asciugare all’aria per un paio d’ore, prima di cucinarli.
Consigli per la cottura e la conservazione
Lasciando riposare per un paio d’ore i cavatieddi prima di tuffarli in acqua bollente per cuocerli, acquisteranno maggiore consistenza e resisteranno meglio ai 7/8 minuti di cottura.
Puoi anche prepararli in precedenza e conservarli in frigorifero fino a un massimo di 4 giorni.
Volendo, potrai anche congelarli: prima, però, devi aver cura di tenerli in freezer per circa mezz’ora, distesi su un vassoio di carta, ben separati fra loro. Dopo, potrai riporli nel congelatore, riunendoli dentro un apposito sacchetto di plastica.
I cavatieddi possono essere anche essiccati, disponendoli ancora una volta sopra un vassoio o un telaio in rete alimentare e lasciandoli ad asciugare all’aria per un paio di giorni, rigirandoli di tanto in tanto: così trattati, si conservano in dispensa fino a due settimane, ben chiusi dentro un sacchetto di carta.
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