Il Palazzo Gioeni a Catania

In questo tempo strano, ostile per i viaggiatori non resta che usare la forza dell’immaginazione, magari per preparare il prossimo viaggio o per rivisitare luoghi speciali che sono rimasti nel cuore. Uno di questi luoghi potrebbe essere Via Etnea a Catania, una strada meravigliosa ai piedi dell’Etna, che con i suoi tre chilometri congiunge il…

Il Palazzo Gioeni a Catania
In questo tempo strano, ostile per i viaggiatori non resta che usare la forza dell’immaginazione, magari per preparare il prossimo viaggio o per rivisitare luoghi speciali che sono rimasti nel cuore.
Uno di questi luoghi potrebbe essere Via Etnea a Catania, una strada meravigliosa ai piedi dell’Etna, che con i suoi tre chilometri congiunge il mare ai monti.
Percorrendola si scoprono le mille anime che nella storia hanno abitato questa città con la sua aria ottocentesca in alcuni tratti liberty, con i suoi palazzi di uno splendido barocco.
Tra tutti questi palazzi, arrivando in Piazza Università e precisamente tra il Palazzo Giuliano e il Palazzo la Piana, sorge un gioiello di barocco siciliano, il Palazzo Gioeni.

Il Palazzo Gioeni: Un pò di storia

Dopo il terremoto del 1693 che distrusse Catania con i suoi 2500 anni di storia, uccidendo la metà della popolazione del tempo, un duca palermitano Giuseppe Lanza ripensò e ricostruì la città con grande maestria e visione del futuro.
Successivamente un giovane architetto palermitano Giovanni Battista Vaccarini, trasformò le facciate di chiese e palazzi abbellendole con il barocco siciliano.
Una delle opere da lui progettate fu proprio Palazzo Gioeni costruito nel 1743.
Residenza di una famiglia patrizia facoltosa, della quale faceva parte un famoso naturalista e vulcanologo del tempo, il duca Giuseppe Gioeni D’Angiò. Figura di rilievo per la città, tanto da dedicargli l’Accademia Gioenia delle Scienze.
Nei secoli XVIII e IX ha ospitato personaggi illustri del mondo della cultura e della scienza. Tra gli ospiti più famosi Johann Wolfgang Goethe durante il suo famoso viaggio in Italia, di cui ne decantò lo splendore e la bellezza nelle sue opere.
A metà del 1900 l’interno del palazzo fu totalmente modificato, infatti fu eseguita una demolizione sostanziale, trasformandolo in un grande magazzino che ha ospitato varie catene di negozi famosi.
Attualmente il palazzo ospita l’Accademia di Gioenia e gli uffici amministrativi dell’Università di Catania.

Il Palazzo Gioeni: Architettura

Il Palazzo Gioeni
Il palazzo si sviluppa su quattro piani. Il frontale con le sei lesene in bugnato appoggiate su basi in pietra lavica e il portale dell’ingresso in pietra bianca composta da un arco semicircolare alla cui sommità vi è scolpito un volto umano e uno stemma, padroneggia su Piazza dell’Università.

Sul fianco sinistro del portale sorge un piedistallo su cui è posta una statua di bronzo che raffigura un angelo che sorregge lo stemma di famiglia ideato dallo scultore Mario Rutelli.
Altra caratteristica della facciata la presenza di semi colonne in bugnato con punta a diamante, arricchite da capitelli compositi di colore bianco, poggianti su basi in volute e pietra lavica.
Ad arricchire il portone principale sui lati si trovano 4 portali, due per lato, con archi a sesto ribassato.
Al primo piano risaltano quattro finestroni i cui balconi sono arricchiti da ringhiere in ferro battuto.
Al secondo piano in corrispondenza del portale principale si trova un grande finestrone con balcone su cui vi sono delle mensole con teste di putti. A fianco ci sono due piccole colonne composte in pietra di colore bianco le quali reggono un timpano spezzato.
Alzando gli occhi verso l’ultimo piano del palazzo si notano quattro finestroni, due per ogni lato, con balconi in ferro battuto. Nella parte centrale della facciata vi è una finestra ovale che corrisponde con i mezzanini del secondo piano.
Completa la struttura un fregio elegante posto prima del cornicione.Sicuramente se nei vostri viaggi futuri avete previsto come meta Catania una visita a Palazzo Gioeni è consigliata ne apprezzerete la bellezza e la particolarità.

 
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