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  • International fashion week a Catania, per 3 giorni capitale della moda

    International fashion week a Catania, per 3 giorni capitale della moda

    L’International fashion week (IFW) arriverà a Catania dal sabato 1° luglio al lunedì 3. Durante questi tre giorni, importanti stilisti, fashion designer e giovani emergenti appartenenti alla nuova generazione della moda saranno i protagonisti dell’evento dedicato alla moda, all’arte e alla cultura. La Camera Nazionale Giovani Fashion Designer ha organizzato questa manifestazione e ha scelto la città di Catania come sede dell’evento. Durante l’IFW, si terranno sfilate delle collezioni per il 2023/24 e si assegneranno i prestigiosi Golden Muse Award. Carlo Alberto Terranova e Giovanni Cannistrà sono i primi due nomi di rilievo annunciati che riceveranno il premio nella serata di domenica 2 luglio presso Palazzo Biscari. Questo premio è riservato a personalità illustri che si sono distinte per i loro meriti, anche a livello internazionale.

    Presentata a Palazzo degli Elefanti l’International Fashion Week

    Ieri mattina, nella Sala Coppola di Palazzo degli Elefanti, è stata presentata la quinta edizione dell’International Fashion Week (IFW), un evento promosso dalla Camera Nazionale Giovani Fashion Designer (CNGFDF). Questa manifestazione trasformerà Catania in un vivace centro di idee, moda e talenti dal sabato 1° al lunedì 3 luglio. Durante questa tre giorni, l’IFW si concentrerà sulle eccellenze del Made in Italy e darà risalto ai giovani fashion designer.

    Il Palazzo degli Elefanti

    Alessandra Giulivo, presidente della CNGFDF, ha illustrato le motivazioni della scelta di Catania. «Abbiamo scelto Catania, per la sua apertura mentale e per la sua vicinanza alla cultura dello stile e delle nuove tendenze. La città si prepara quindi ad accogliere l’alta moda. Il nostro è un progetto che parte dal Sud e Catania da sempre ama la creatività, lo stile, le nuove tendenze e le eccellenze internazionali del made in Italy». Dello stesso parere Dario Caminiti, direttore della CNGFD: «I giovani designer ed i Golden muse Award saranno i veri protagonisti. Nei mesi scorsi, è stato indetto un bando di concorso e i bozzetti dei fashion designer partecipanti sono stati valutati da un nostro Comitato Tecnico che ha decretato i due finalisti Gian Luigi Calonico e Giuseppe Adorno e il 2 luglio verranno premiati e riceveranno delle borse di studio».

    I tre giorni dell’International Fashion Week

    Durante i tre giorni dell’International Fashion Week, sono previsti tre momenti distinti. Sabato 1° luglio, la carovana dell’evento si sposterà per le suggestive vie del centro storico di Catania per realizzare gli shooting fotografici con i designer che parteciperanno alla sfilata. La sfilata principale avrà luogo alle 18:00 di domenica 2 luglio presso Palazzo Biscari, durante la quale saranno presentate le creazioni di Valentina Poltronieri, Bottega Bernard, Verde Ekely e Femme. Durante l’evento, avverranno anche le premiazioni, tra cui il prestigioso Golden Muse Award. Oltre ai nomi già annunciati di Carlo Alberto Terranova e Giovanni Cannistrà, saranno premiati anche Filippo Laterza e Beshnik Harizaj.

    Infine, lunedì 3 luglio, gli studenti del corso di “Fashion Design” dell’Accademia di Belle Arti di Catania avranno l’opportunità di incontrare lo stilista Filippo Laterza per una sessione formativa dedicata alla creatività. Tra gli sponsor dell’evento, troviamo il team di make-up affidato a Esté Relax di Ester Matteini, il team di hairstylist di Glamour Parrucchiere Barbaro Virgillito e l’allestimento del foyer curato da Fiori del Tempio di Santo Rizzo.

  • Misterbianco diventa Città: un traguardo da celebrare per la comunità guidata dal Sindaco Marco Corsaro

    Misterbianco diventa Città: un traguardo da celebrare per la comunità guidata dal Sindaco Marco Corsaro

    L’annuncio della firma del Presidente Sergio Mattarella ha suscitato un’emozione straordinaria nella comunità di Misterbianco, guidata dal Sindaco Marco Corsaro. Finalmente, il Comune ha ottenuto il prestigioso titolo di Città, un passaggio che riempie di orgoglio tutti gli abitanti, uomini, donne e giovani, che compongono questa straordinaria comunità.

    Il Sindaco Marco Corsaro, con la sua visione e la sua dedizione al progresso di Misterbianco

    ha svolto un ruolo fondamentale nel percorso che ha portato alla conquista del titolo di Città. Grazie al suo impegno costante e alla sua capacità di leadership, ha guidato la comunità attraverso l’iter burocratico e ha lavorato instancabilmente per promuovere le caratteristiche e la storia uniche di Misterbianco.

    La firma del Presidente Mattarella è stata la culminazione di un percorso lungo e impegnativo, reso possibile grazie alla determinazione del Sindaco Corsaro e all’unità di intenti di tutta la comunità di Misterbianco. Ora, il lavoro del Sindaco e della sua amministrazione non si ferma qui: il titolo di Città rappresenta un’opportunità per sviluppare ulteriormente il potenziale di Misterbianco, migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e attrarre investimenti e opportunità per la crescita economica.

    Il Sindaco Corsaro, con la sua competenza e la sua passione per il bene comune, continuerà a lavorare instancabilmente per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’inclusione sociale nella nuova Città di Misterbianco. La sua guida è essenziale per garantire che questo traguardo storico sia solo l’inizio di un futuro ancora più luminoso per la comunità.

    In conclusione, il raggiungimento del titolo di Città è motivo di grande gioia e gratitudine per la comunità di Misterbianco, grazie anche alla guida del Sindaco Marco Corsaro. Questo traguardo rappresenta un’opportunità per crescere e prosperare, con un’impronta unica e un futuro di successo. La comunità si unisce per celebrare questo risultato straordinario e per guardare avanti con fiducia e determinazione verso un futuro radioso sotto la guida del Sindaco Corsaro.

  • Il parco agrivoltaico più grande d’Italia a Mazara del Vallo

    Il parco agrivoltaico più grande d’Italia a Mazara del Vallo

    A Mazara del Vallo, la città che si posiziona come leader nell’economia a sostegno dell’ambiente, si trova il parco agrivoltaico più grande d’Italia. Questo parco sfrutta una tecnologia innovativa che utilizza pannelli solari per produrre energia rinnovabile, senza interferire con le attività agricole e di allevamento. Si tratta di un sistema integrato che combina la produzione di energia solare e l’agricoltura, massimizzando così la generazione di energia elettrica da fonti solari.

    A Mazara del Vallo il più grande parco agrivoltaico

    La decisione di scegliere Mazara del Vallo come sede del parco agrivoltaico è spiegata da Stefano Scazzola, responsabile dello sviluppo delle energie rinnovabili presso Engie Italia. Engie è una multinazionale francese attiva nei settori della produzione e distribuzione di gas naturale, energie rinnovabili e servizi, ed ha realizzato il parco in collaborazione con Amazon. Il parco ha una capacità di 66 MW ed occupa un’area di 115 ettari, con oltre 120.000 pannelli solari installati a terra.

    «Abbiamo scelto questo territorio – spiega Stefano Scazzola – perché la Sicilia è quella tra le regioni italiane con il maggiore potenziale di sviluppo, ha un irraggiamento solare tra i più alti d’Europa, che la rende paragonabile alla Spagna o alla Grecia, e un territorio non particolarmente antropizzato per cui lo sviluppo di un impianto non disturba la presenza umana; infine ci ha consentito di utilizzare un territorio pianeggiante che rende lo stesso impianto più realizzabile».

    Sindaco Mazara: “Una città proiettata verso il futuro”

     Non può che essere entusiasta il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci: «Mazara guarda ai 17 obiettivi dell’Agenda di Parigi 2030 ed è proiettata verso il futuro. Vuole essere moderna e la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale sono i due filtri attraverso i quali traghetteremo la nostra comunità verso un mondo più pulito. Dopo Amazon ed Engie altri sono in arrivo perché il nostro territorio è estremamente appetibile.

    Piazza della Repubblica mazara del vallo

    La nostra è la città del vento e tutta la Sicilia è la terra del sole, quindi arrivano qui per costruire insieme a noi una partnership pubblico privato in grado di generare valore e fornire energie rinnovabili che servono al sistema paese. Una sfida per il futuro che ci attende, che affronteremo con piglio decisionale e grande ottimismo».

    Un parco agrivoltaico in collaborazione con Amazon

    Il parco agrivoltaico di Mazara del Vallo è stato progettato per generare energia rinnovabile destinata alla rete nazionale italiana e per alimentare le attività di Amazon. Questo parco rappresenta una combinazione efficace tra produzione di energia pulita e colture agricole, promuovendo così lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.

    Monica Iacono, CEO di ENGIE Italia, ha presentato la struttura, insieme a Giorgio Busnelli, direttore delle categorie del Largo Consumo per Amazon in Europa. All’evento era presente anche il Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava.

    L’annuncio della costruzione di questo grande parco è arrivato nel 2021, e si prevede che un secondo parco, situato a Paternò, in provincia di Catania, inizierà a produrre energia entro la fine dell’anno. L’impianto di Mazara del Vallo rappresenta un esempio all’avanguardia di integrazione tra energia rinnovabile e agricoltura.

    «Nonostante il contesto di crisi globale, abbiamo proseguito il nostro percorso di decarbonizzazione verso la transizione energetica – afferma Monica Iacono -. Per conseguire questi obiettivi è fondamentale una relazione continua con i territori e con le istituzioni centrali unitamente a un quadro normativo e regolatorio stabile, semplificato, che ci auguriamo venga presto definito».

    Soddisfatto anche Giorgio Busnelli, direttore delle categorie del Largo Consumo per Amazon in Europa, presente a Mazara per presentare il parco che coniuga la produzione di energia rinnovabile con la preservazione del territorio coltivabile.

    «Questo progetto – chiarisce – ci consente di accelerare il nostro percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2040, contribuire alla transizione energetica del Paese e generare un impatto positivo nelle comunità in cui operiamo».

    Una tecnologia di ultima generazione

    I parchi agrivoltaici offrono un’efficienza superiore nell’uso del suolo, poiché i pannelli fotovoltaici sono posizionati in alto rispetto al terreno, consentendo la coltivazione dei campi sottostanti.

    La costruzione dell’impianto di Mazara del Vallo ha richiesto l’impiego di centocinquanta persone ed è dotato di tecnologia all’avanguardia.

    Nel parco agrivoltaico, le colture principali saranno quelle foraggere, oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali.

    Questo approccio consente di preservare il paesaggio rurale e la biodiversità, fornendo anche benefici alle aziende agricole locali coinvolte nella gestione delle colture. La partnership tra Engie e Amazon è stata fruttuosa, considerando che Amazon è attualmente il principale acquirente aziendale di energia rinnovabile a livello globale, con oltre quattrocento progetti legati alle energie rinnovabili in ventidue Paesi. Tra questi progetti, ci sono centoventotto impianti solari ed eolici in Europa.

    In Italia, Amazon ha annunciato ventidue progetti di energia rinnovabile, inclusi diciannove impianti fotovoltaici su tetto, per una capacità totale di oltre 115 MW, sufficienti ad alimentare oltre novantamila abitazioni italiane.

    L’agricoltura integrata con l’energia fotovoltaica offre numerosi vantaggi, sia per le colture che per la sostenibilità. Inoltre, l’agrivoltaico è considerato un prezioso strumento per mitigare gli effetti negativi della siccità sull’agricoltura, grazie all’ombreggiatura delle piante. È importante notare che molte colture possono tollerare diversi livelli di ombreggiatura senza perdite significative di resa.

  • Come giocherà il Catania FC di Tabbiani

    Come giocherà il Catania FC di Tabbiani

    La notizia era già nell’aria da un pezzo, ma adesso è arrivata anche l’ufficialità tramite un comunicato stampa della società. Luca Tabbiani, allenatore ex Fiorenzuola, è approdato a Catania per guidare la squadra nella prossima serie C. Una scelta che non ha stupito, dato i contatti che a lungo si sono susseguiti e d’altronde la società del Catania FC (la nuova denominazione assunta proprio a seguito della promozione) ha sempre mostrato una buon pianificazione. La domanda adesso è cercare di capire come giocherà il nuovo Catania FC e le ipotesi sono molte, nell’attesa del nuovo calendario ufficiale.

    Il comunicato stampa del nuovo allenatore

    Catania Football Club rende noto di aver definito l’intesa con il signor Luca Tabbiani, che nella stagione sportiva 2023/2024 assumerà la conduzione tecnica della prima squadra.

    Nato a Genova il 13 febbraio 1979, l’allenatore ha vissuto le prime esperienze in Serie C alla guida del Fiorenzuola. Luca Tabbiani sarà presentato ufficialmente alla stampa dopo la firma del contratto; nel corso della conferenza, saranno illustrati i dettagli dell’accordo e verrà ufficializzata la composizione dello staff.

    Premesso che siamo nell’ambito delle supposizioni, ci sono molte ipotesi su come giocherà il Catania FC di Tabbiani. Il calcio si è ormai evoluto in direzioni della fluidità dei ruoli, ma per noi amanti è ancora difficile fare a meno delle confortanti formule numeriche. Ecco allora, a partire dal modulo, che la scelta dovrebbe ricadere sul 4-3-3, un assetto di dimensione europea. Gli interpreti poi dipenderanno certamente dal mercato e anche qui ci saranno numerose incognite, ma non è difficile ipotizzare l’arrivo di diversi nuovi rinforzi – sui quali il nuovo allenatore avrà certamente voce in capitolo.

    Come giocherà il Catania FC di Tabbiani

    Per la porta il nome in pole è quello di Alessandro Confente, che non ha la titolarità a Vicenza e rischia di non vederla. In difesa il problema più complesso da risolvere è modalità di gioco, visto che Tabbiani è solito ricorrere a una linea difensiva molto alta, che può costringere i difensori a rincorrere gli avversari verso la porta. Se è vero che difendere “in avanti” può lasciare vuoti alle spalle dell’ultima linea, il problema potrebbe essere risolto sfruttando le doti atletiche di Rapisarda, lesto a coprire la profondità. Più complesso immaginare la coppia Somma-Lorenzini, certamente più ferrati nel posizionamento e nell’1 contro 1, ma più lenti. La coppia difensore cerebrale-atletico è poi da sempre una valida accoppiata (Albiol-Koulibaly, per citare la prima che mi è venuta in mente) e fornire un buon assortimento di risposte.

    D’altronde non sarebbe una novità l’impiego in diversa funzione di un terzino. Il calcio recente è pieno di esempi, come quello di Kalulu, protagonista dello scudetto milanista con una grande annata da centrale quando Kjaer si infortunò, per tacere dei terzini centrocampisti di Guardiola. Così non fosse e arrivassero dei centrali adatti al gioco di Tabbiani, Rapisarda andrebbe a ricomporre un tandem di sicura spinta sulle fasce con Castellini. A proposito di nuovi ingressi, toccherà all’esperto d.s. Laneri trovare gli interpreti più adatti in difesa e probabilmente ci sarà un tentativo per il terzino Christian Dimarco che ha giocato a Fiorenzuola ma è di proprietà della Feralpisalò. 

    Come giocherà il Catania FC dal centrocampo in su

    Il centrocampo è probabilmente il reparto che verrà maggiormente rimaneggiato, se si considera che il suo leader tecnico – l’eroe dei due Catania, Ciccio Lodi – difficilmente verrà riconfermato anche in C. Il Catania perderà quindi il suo leader tecnico ed è probabile che serva un nuovo regista. Stesso dicasi per le due mezz’ali, che oltretutto dovranno avere gamba a sufficienza da supportare l’ambizioso pressing di Tabbiani.

    Il mister è infatti un appassionato di gegenpressing e del recupero alto del pallone, per cui facile che farà giocare i rossazzurri decisamente più alti, con tutti i rischi che ne conseguono. Per seguire un piano così ambizioso, il Catania sta seguendo Raul Talarico – prototipo del centrocampista box to box – che è rodatissimo in C con 34 partite. Anche Simone Tronchin, 30 presenze in C, è nel mirino dei rossazzurri: entrambi arriverebbero dal Virtus Verona. Le mezzali saranno inoltre fondamentali per sbloccare il gioco sulle fasce, rientrando al centro o allargandosi di volta in volta. Motivo per il quale dovranno inoltre essere dotati di buonissima intelligenza tattica.

    In attacco, il Catania è interessato a Salvatore Caturano e tiene d’occhio le sue prestazioni. I 17 gol segnati la scorsa stagione con la maglia del Potenza non sono passati inosservati, così come l’esperienza dell’attaccante napoletano che ha giocato in club importanti come Cesena, Virtus Entella, Lecce, Ascoli ed Empoli, tra gli altri.

    Il Potenza considera Caturano un elemento di valore nella squadra. Il giocatore ha firmato un contratto che scade a giugno 2025, quindi sarà necessario raggiungere un accordo anche con il Potenza. Tuttavia, la decisione finale spetta a Caturano stesso. In ogni caso, il Catania sta esplorando il mercato degli attaccanti e Caturano è un nome di spicco, anche se non è l’unico. Attualmente è il primo nella lista delle preferenze del direttore Laneri.

  • Sant’Anastasia, patrona di Motta

    Sant’Anastasia, patrona di Motta

    Nel cuore della meravigliosa Sicilia orientale, il pittoresco comune di Motta Sant’Anastasia si prepara a celebrare con grande entusiasmo la festa del suo patrono, Sant’Anastasia. Questo evento religioso e culturale riunisce i residenti e i visitatori in una festa animata e coinvolgente, celebrando la devozione verso il santo e l’identità unica di questa affascinante località. La festa di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia è un’occasione per immergersi nella cultura siciliana, esplorare le tradizioni locali e godere di momenti di gioia e devozione.

    Vita di Sant’Anastasia

    La festa di Sant’Anastasia è dedicata a Sant’Anastasia di Sirmio, una santa martire del IV secolo. La figura di Sant’Anastasia è particolarmente venerata a Motta Sant’Anastasia, poiché si crede che il suo corpo sia stato recuperato e portato in questa città siciliana molti secoli fa. La festa è un momento speciale per onorare il patrono e rafforzare la fede religiosa della comunità.

    Sant’Anastasia, una santa cristiana del IV secolo, visse durante il periodo dell’imperatore Diocleziano, noto per la sua persecuzione dei cristiani. Anastasia nacque a Roma da una famiglia nobile e fu educata nella fede cristiana. Nonostante i pericoli e le minacce che circondavano i seguaci di Cristo in quel periodo, Anastasia non si sottomise alle pressioni di abbandonare la sua fede.

    Sant’Anastasia divenne una figura di coraggio e devozione quando iniziò a visitare i cristiani imprigionati, fornendo loro sostegno spirituale e materiale. Questo atto di carità e compassione non passò inosservato dalle autorità, e Anastasia fu arrestata e sottoposta a pesanti torture nella speranza di farla rinnegare la sua fede. Tuttavia, nonostante le sofferenze inflitte, Anastasia rimase salda nella sua devozione a Cristo. Alla fine, venne decapitata per la sua fede intrepida.

    Il significato della festa e la venerazione della Santa

    La figura di Sant’Anastasia incarna i valori dell’integrità, della fedeltà e del coraggio di fronte all’oppressione. La sua determinazione a non abbandonare la sua fede, nonostante le conseguenze, ha ispirato milioni di persone nel corso dei secoli. Sant’Anastasia rappresenta un faro di speranza e di forza per coloro che si trovano a fronteggiare le sfide della vita e a difendere le proprie convinzioni.

    Sant’Anastasia è oggetto di grande venerazione e devozione in tutto il mondo. La sua memoria viene celebrata in molte tradizioni cristiane il 25 dicembre, il 22 dicembre o il 29 dicembre, a seconda delle diverse liturgie. I fedeli si rivolgono a lei come intercessore per ottenere protezione, forza e coraggio nelle prove della vita.

    Nonostante i secoli trascorsi dalla sua morte, Sant’Anastasia continua a influenzare la società contemporanea. La sua figura ispira coloro che lottano per la libertà religiosa, per la difesa dei diritti umani e per il perseguimento della giustizia sociale. La sua storia ricorda a tutti noi l’importanza di rimanere saldi nelle nostre convinzioni e di

    Le celebrazioni di Sant’Anastasia

    La festa di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia è un’esperienza intensa e coinvolgente. Le celebrazioni iniziano diversi giorni prima della data ufficiale, creando un’atmosfera di trepidazione e attesa. Le strade si riempiono di luci, decorazioni colorate e bancarelle che offrono prodotti tradizionali e prelibatezze culinarie locali.

    Uno degli eventi principali della festa è la solenne processione della statua di Sant’Anastasia. La statua, accuratamente adornata e portata a spalla dai fedeli, attraversa le strade del paese in un clima di devozione e spiritualità. Durante la processione, si possono ascoltare preghiere, canti religiosi e inni dedicati al santo, creando un’atmosfera di commozione e partecipazione emotiva.

    Ogni quattro o cinque anni, Motta Sant’Anastasia, nella provincia di Catania, celebra la festa del suo patrono, Sant’Anastasia. Questa festa, che si svolge dal 20 al 25 agosto, commemora la vita e il martirio di questa nobile fanciulla di origine romana. Convertitasi al Cristianesimo insieme alla madre, Anastasia sposò un capitano romano, ma riuscì a rimanere vergine e sopravvisse al marito, che cercò di farla morire di stenti a causa della sua fede.

    Successivamente, Anastasia si recò a Tessalonica, ma venne arrestata e bruciata sul rogo a causa della sua fede cristiana. Un frammento della sua gamba è conservato nella Chiesa Madre di Motta Sant’Anastasia e venerato come una reliquia preziosa.

    Dal 23 Agosto

    La festa di Sant’Anastasia inizia il 22 agosto con la processione dei cerei dei tre Rioni della città. Questi grandi pilastri di legno, magnificamente decorati, vengono portati sulle spalle dai portantini attraverso le strade della città. Durante la processione, si intonano canti e ballate tradizionali, mentre i fuochi d’artificio illuminano il cielo.

    La serata nella Piazza Umberto è caratterizzata dalla Calata del Partito, l’ingresso dei cerei accompagnato da uno spettacolo organizzato dai tre Rioni, che narra la vita di Sant’Anastasia. Il giorno successivo, avviene l’offerta della cera: i cerei vengono portati in chiesa tra un tripudio di fiori. Nel pomeriggio, si svolgono rievocazioni storiche in costume medievale, un grande corteo e la Discesa storica delle quartine, che ricorda la difesa del castello normanno di Motta da parte di Ruggero d’Altavilla.

    La sera del 23 agosto si tiene una solenne e silenziosa processione, durante la quale le reliquie di Sant’Anastasia vengono portate per la città, precedute dai rappresentanti dei Rioni in abiti devozionali e seguite da numerosi fedeli. Il 24 agosto, il simulacro di Sant’Anastasia viene esposto sull’altare maggiore per la devozione dei fedeli, che possono pregare e contemplarlo. Nel pomeriggio, la statua viene nuovamente portata in processione con i cerei e gli stendardi attraverso la città, accompagnata da canti, preghiere e celebrazioni.

    Il 25 agosto, le campane suonano e colpi di cannone risuonano nell’aria. L’Arcivescovo di Catania celebra una messa solenne, alla presenza di tutte le personalità della città e dei rappresentanti dei Rioni. Segue una sfilata storico-folcloristica e un’ultima processione, prima che Sant’Anastasia ritorni nella Chiesa Madre e nella sua cameretta, attendendo la prossima festa.

  • Taobuk Festival SeeSicily 2023 dal 15 al 19 giugno

    Taobuk Festival SeeSicily 2023 dal 15 al 19 giugno

    Dal 15 al 19 giugno 2023 si terrà la tredicesima edizione del Taobuk Festival SeeSicily, un evento ideato e diretto da Antonella Ferrara. Il tema centrale di quest’anno sarà “Le libertà”. Questo festival siciliano avrà luogo nei luoghi più significativi di Taormina e accoglierà scrittori, intellettuali, scienziati e artisti provenienti da 30 paesi diversi. Saranno coinvolti in oltre 200 eventi, durante i quali esploreranno i concetti di “meridiani della libertà” da molteplici prospettive e discipline. L’obiettivo principale sarà creare un osservatorio focalizzato sulle dinamiche del presente e sulle prospettive future.

    Taobuk Festival SeeSicily fra forme d’arte e altre scienze

    Anche in questa edizione, il festival celebra la letteratura in relazione con le altre forme d’arte e le scienze, e presenterà i prestigiosi Taobuk Award. I premi per la Letteratura 2023 saranno conferiti a tre scrittrici di spicco: Annie Ernaux, vincitrice del Premio Nobel 2022, proveniente dalla Francia, Azar Nafisi dall’Iran e Joyce Carol Oates dagli Stati Uniti. Sebbene queste tre figure femminili abbiano percorsi umani e artistici distinti, condividono una difesa comune della libertà personale e dei diritti civili. Nel frattempo, il Taobuk Award Scienza 2023 sarà assegnato a David Quammen, autore e saggista, che al festival rifletterà sul tema della salute e della libertà, nonché sul ruolo cruciale della divulgazione scientifica.

    La scienza continua a essere una fonte di ispirazione per il Taobuk Festival, che conferisce il prestigioso Taobuk Da Vinci Award a personalità di spicco nel campo medico-scientifico. I quattro vincitori dell’edizione 2023 sono Shinya Yamanaka, proveniente dal Giappone e vincitore del Premio Nobel per la Medicina nel 2012, Gregg Leonard Semenza dagli Stati Uniti, vincitore del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 2019, Tal Dvir dall’Israele, esperto in biotecnologie, e Camillo Ricordi, un rinomato specialista mondiale nel campo dei trapianti per la cura del diabete.

    La premiazione

    La cerimonia di premiazione dei Taobuk Award 2023 si terrà il sabato 17 giugno durante il tradizionale Taobuk Gala, organizzato presso il Teatro Antico di Taormina. Durante questa serata speciale, presentata da Antonella Ferrara e Massimiliano Ossini, che sarà trasmessa il 24 giugno su Rai Uno e, per la prima volta, su Rai Italia, saranno riconosciuti anche i contributi del cinema italiano. Il regista Marco Bellocchio, la montatrice Francesca Calvelli e l’attrice Valeria Golino riceveranno un Taobuk Award. Oltre a loro, saranno premiati l’artista Giuseppe Penone, la cantautrice e scrittrice siciliana Levante, Giulia Staccioli, coreografa e fondatrice della compagnia di danza Kataklò, che si esibirà durante la serata, e il violinista e compositore tedesco David Garrett, che si esibirà insieme all’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo Bellini di Catania diretta dal Maestro Gianna Fratta.

    Taobuk Festival SeeSicily il programma

    Il Festival inizia con alcuni tributi alla grande letteratura contemporanea. La poetessa cilena Carmen Yáñez, il fotografo Daniel Mordzinski e il produttore cinematografico Massimo Vigliar commemorano lo scrittore Luis Sepúlveda, il primo vincitore del Taobuk Award nel 2004. Daniel Pennac, che partecipa per la prima volta al Festival, presenta “Capolinea Malaussène” (Einaudi), l’ultimo capitolo della celebre serie.

    Due testimoni diretti riflettono sul conflitto in Ucraina e sull’importanza della libertà: Nicolai Lilin, scrittore italiano di origini russe, autore di “La guerra e l’odio” (Piemme), e Vera Politkovskaya, figlia di Anna Politkovskaya, autrice di “Mia madre l’avrebbe chiamata guerra” (Rizzoli). Giovanni Chinnici, figlio del magistrato Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia nel 1983, racconta la storia di suo padre nel libro “Trecento giorni di sole” (Mondadori), mentre lo scrittore spagnolo Ildefonso Falcones presenta “Schiava della libertà” (Longanesi), l’epopea straordinaria di due donne in cerca di giustizia e libertà tra la Cuba del XIX secolo e la Madrid di oggi.

    Il festival fra scienza e libertà

    Nella sezione del Festival dedicata a Scienza e libertà, il Taobuk celebra anche il centenario della fondazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con varie iniziative curate dal giornalista Massimo Sideri. Il violinista Alessandro Quarta e la scienziata Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, parleranno di scienza e musica, mentre il filosofo della scienza Telmo Pievani spiegherà come la scienza possa contribuire alla difesa della biodiversità, focalizzandosi sul grande progetto del NBFC (National Biodiversity Future Center), con sede a Palermo.

    In occasione del centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino, il Festival rende omaggio a lui con la partecipazione di Maria Chiara Carrozza e l’architetto dello spazio Valentina Sumini in un dialogo sulle città del futuro o “città invisibili”. Partendo dal concetto che la scienza è anche una bussola che ci aiuta a orientarci nella natura e nei suoi cambiamenti, Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Trento, modererà una tavola rotonda dedicata al tema dell’Economia Spaziale. Parteciperanno alcuni protagonisti del settore aerospaziale, tra cui l’astronauta Paolo Nespoli.

    Il terzo Convegno internazionale di studi dell’Università degli studi di Messina sarà dedicato al futuro delle nostre società e delle università, in relazione alla profonda evoluzione culturale, geopolitica e tecnologica che sta avvenendo nel mondo. Scienziati di alto livello rifletteranno sulle ultime frontiere delle biotecnologie, l’accesso alle cure e la sostenibilità delle terapie avanzate, temi di grande importanza per la medicina del futuro. Questi argomenti saranno affrontati in una tavola rotonda che seguirà le lezioni magistrali degli scienziati insigniti del Taobuk Da Vinci Award 2023.

    Per consultare il programma completo alleghiamo il collegamento alla pagina.

  • Silvio Berlusconi, domani i funerali

    Silvio Berlusconi, domani i funerali

    Quando ero piccolo chiesi a uno dei miei migliori amici, appassionato milanista, come facesse a far convivere la sua fede calcistica, assoluta e totale, con il suo credo politico, altrettanto netto e definito. Erano gli anni del Milan di Shevchenko e Ancelotti, quello delle tre finali di Champions con due vittorie in finali, una macchina di lusso nelle mani di uno dei presidenti più ambiziosi della storia del calcio. La risposta che mi diede, con tanto di leggera alzata di spalle, fu: «Che posso farci?» Dietro quella frase pronunciata un pochino laconicamente ci ho visto, da giovane, un atto di riconoscimento. Come a dire che era normale che Silvio Berlusconi fosse lì, a guidare il blasone di una delle squadre più forti al mondo.

    D’altronde, guidava anche la più vasta emittente privata d’Italia, era una figura politica di spicco, aveva interessi praticamente ovunque. Ancora oggi, sebbene Forza Italia non raccolga più gli stessi numeri del passato e il Milan sia stato ceduto molto tempo, è difficile non pensare alla fine di un’era che ha segnato gli ultimi decenni della storia italiana, nel bene e nel male.

    Chi era Silvio Berlusconi

    Nato il 29 settembre 1936 a Milano, in Italia. Da giovane, si è distinto come imprenditore nel settore dei media, fondando l’emittente televisiva Mediaset e costruendo un impero mediatico che includeva anche il quotidiano Il Giornale. La sua abilità nel mondo degli affari gli ha permesso di accumulare una considerevole ricchezza e di affermarsi come uno dei più potenti magnati italiani.

    Nel 1994, Silvio Berlusconi ha fondato il partito di centrodestra Forza Italia, che si è rapidamente affermato come una forza politica di rilievo in Italia. Berlusconi è stato eletto primo ministro per la prima volta nel 1994, ma il suo governo è durato solo sette mesi a causa di controversie e accuse di corruzione. Nonostante questo, ha continuato a svolgere un ruolo di primo piano nella politica italiana negli anni successivi.

    Berlusconi è tornato al potere come primo ministro nel 2001, vincendo le elezioni con la coalizione di centrodestra. Durante i suoi mandati, ha adottato politiche economiche incentrate sulla liberalizzazione e sulla riduzione della pressione fiscale. Tuttavia, è stato criticato per la sua gestione della crisi economica del 2008 e per i legami tra la sua carica politica e i suoi interessi aziendali. Nel 2011, Berlusconi ha rassegnato le dimissioni dopo una serie di scandali personali e la crescente pressione internazionale sulla situazione economica italiana.

    Molte voci dalla politica

    Com’è naturale, sono tantissime le voci che dalla politica hanno espresso un pensiero di cordoglio. Per Pier Ferdinando Casini, in un’intervista a La Stampa, «nel bene e nel male, è stato un grande innovatore. Il lascito dei partiti personali non è un fatto positivo. Ma ha unificato la destra e la sinistra. Gli dissi cose dure: i nostri valori non sono in vendita, devi imparare che in Italia non si compra tutto» rivela il senatore. E sul futuro del centrodestra «le eredità politiche non esistono – dice Casini -, esiste chi se le prende, il problema è già stato risolto per incorporazione alle elezioni del settembre 2022».

    Anche Bersani, a lungo rivale del Cavaliere, ha voluto lasciare il suo ricordo: «Berlusconi è stato un liberale immaginario. Lascia in eredità una destra reazionaria e conservatrice che non si è evoluta. Quel partito liberale di massa di cui si parlava allora non c’era e non si è realizzato» ha commentato l’ex leader del Pd. Non dello stesso avviso però di Casini Bersani, secondo il quale il partito immaginato da Berlusconi non è nella prospettiva dell’attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Non è un problema di partito unico. Meloni può anche costruire un partito unico ma non è il partito liberale che aveva promesso Berlusconi. E poi Berlusconi porta via con sé la sua eredità politica. Non c’è nessuno che possa raccogliere il suo testimone. Ho la sensazione che sulle spoglie di Fi si tufferanno tanti piccoli avvoltoi.»

    L’attuale leader del governo, Giorgia Meloni, ha risposto in un’intervista al Tg5 «Era un uomo che sapeva difendere l’interesse nazionale, cosa che è stata fra le grandi assenti, dopo Berlusconi, nelle politiche di questa nazione – ha aggiunto Meloni -. Mi faceva particolare piacere che apprezzasse il piano internazionale del nostro lavoro».

    Silvio Berlusconi, i funerali domani e lutto nazionale

    Mercoledì 14 giugno, nel Duomo di Milano, si terranno i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, che è deceduto ieri all’età di 86 anni presso l’ospedale San Raffaele. La Diocesi di Milano ha confermato la notizia, a seguito della richiesta proveniente da Palazzo Chigi e dalla famiglia del Cavaliere. Si terranno in Duomo a Milano alle 15. Contrariamente alle prime informazioni, non ci sarà una camera ardente, annullata per motivi di ordine pubblico.

    La cerimonia vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A presiederla sarà l’arcivescovo metropolita di Milano, monsignor Mario Delpini. Attualmente, la salma di Berlusconi si trova ad Arcore, dove l’accesso è consentito solamente ai familiari e agli amici più intimi. Tuttavia, mercoledì sarà una giornata di lutto nazionale in onore dell’ex Primo Ministro italiano.

  • Catania FC: nuova denominazione per gli etnei

    Catania FC: nuova denominazione per gli etnei

    Cambiamenti in casa Catania, con una nuova denominazione in luogo di Catania SSD, la sigla con cui Pelligra aveva rilevato la società e l’aveva portata alla promozione. Il Catania ha infatti assunto la veste di S.r.l. ed è stata rinominata appunto Catania FC.

    Attraverso un comunicato ufficiale, il Catania ha reso noto che “Mercoledì 7 giugno 2023, dinanzi al notaio Grazia Manuela Banna, l’assemblea straordinaria del nostro club ha disposto l’adeguamento statutario e la modifica della ragione sociale, operazioni necessarie per l’iscrizione al campionato professionistico Serie C 2023/2024 ai sensi della normativa vigente e in ossequio alle prescrizioni federali.
    La Federazione Italiana Giuoco Calcio riconosce la nuova denominazione Catania Football Club.
    Catania Football Club è una società a responsabilità limitata (S.r.l.).

    La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha già ufficialmente accettato il cambio di denominazione della squadra, come dimostra la sua presenza sul sito ufficiale della Federazione stessa. Il Catania mantiene la sua identità di affiliazione acquisita un anno fa, con il numero di matricola 955017. Secondo quanto riportato da City Zone, anche dal punto di vista societario non sono state apportate modifiche rispetto alla forma giuridica precedente: la proprietà della squadra rimane al 100% in mano alla società australiana Elefante 1946 Pty Ltd, di proprietà esclusiva di Ross Pelligra. Il capitale sociale versato è di 10.000 euro e nel Consiglio di Amministrazione c’è un posto vacante a seguito delle dimissioni di Caniglia, mentre Pelligra e Grella sono stati confermati nei ruoli di presidente e vicepresidente.

    Nuovo allenatore per il Catania FC?

    Frattanto, è rimbalzata dappertutto sul web la notizia che sarà Luca Tabbiani il nuovo allenatore dei rossazzurri. La firma è già data per scontata da moltissimi giornalisti e fra testate rilevanti come la Gazzetta dello Sport. Alfredo Pedullà ha dato la notizia praticamente per fatta sul suo blog: «Luca Tabbiani per la panchina del Catania non è più una novità. L’ex tecnico del Fiorenzuola era balzato in pole lo scorso 25 maggio. Poi c’è stata una normale pausa di riflessione, sono stati sondati altri candidati ma Tabbiani non è certo scivolato nelle gerarchie. Adesso non dovrebbe trascorrere molto tempo prima dell’annuncio.»

    Il tecnico ha trovato la rescissione consensuale col suo ex club, il Fiorenzuola, l’1 giugno e adesso come riportato da La Gazzetta dello Sport il mister genovese potrebbe siglare con la società siciliana un accordo annuale con opzione per una ulteriore stagione.

    Le sue ultime interviste come tecnico del Fiorenzuola, d’altronde, erano state piuttosto chiare: «Sono quattro anni che centriamo gli obiettivi prefissati. Se rimango? Adesso ci alleniamo per altre due settimane, non smetteremo subito, dopodiché io e la società ci incontreremo e parleremo, c’è un rapporto speciale tra noi e confronteremo con chiarezza da una parte e dall’altra. Non esistono problematiche tra noi, se arriverà un’opportunità importante dal punto di vista professionale la valuterò, tutto qui

    Mercato, spunta fuori il nome di Cosimo Patierno

    Recentemente, ci sono stati dei rumor sul mercato che hanno associato l’attaccante della Virtus Francavilla, Cosimo Patierno, al Catania FC. Patierno è un giocatore di rilievo per la sua categoria, come dimostra il fatto che nella scorsa stagione di Serie C, girone C, ha segnato 19 gol. Un bottino molto interessante, arricchito da 5 assist in 34 partite. Il Catania sembra essere interessato al giocatore, e il contatto è stato confermato.

    Il contratto dell’attaccante biancazzurro sarebbe scaduto quest’anno, ma a gennaio è stato prorogato fino a giugno dell’anno prossimo. Il rendimento realizzativo di Patierno nella terza serie è migliorato sensibilmente rispetto alle 8 reti segnate l’anno precedente, sempre con la maglia della Virtus Francavilla. In precedenza, nella Serie D, ha segnato ben 41 gol in due stagioni nel girone H, giocando per il Bitonto.

  • Sant’Isidoro patrono di Giarre

    Sant’Isidoro patrono di Giarre

    Nella pittoresca cittadina di Giarre, situata lungo la costa orientale della Sicilia, si celebra ogni anno una festa molto speciale in onore di Sant’Isidoro, il patrono dei contadini e degli agricoltori. Questa festa, che si tiene il 15 maggio, è un momento di gioia, devozione e celebrazione per la comunità di Giarre e per tutti coloro che apprezzano l’importanza dell’agricoltura e del lavoro della terra.

    La storia di Sant’Isidoro

    Sant’Isidoro Agricola, noto anche come San Isidro Labrador, è un santo molto venerato e amato dai contadini di tutto il mondo. La sua figura rappresenta l’intera comunità agricola e il duro lavoro dei contadini che coltivano la terra per produrre cibo e sostentamento per l’umanità. Sant’Isidoro è considerato il patrono dei contadini e il protettore della terra, ed è fonte di ispirazione e devozione per coloro che lavorano nei campi.

    La vita di Sant’Isidoro si svolse nell’undicesimo secolo in Spagna, e durante tutta la sua esistenza fu un esempio di fede, umiltà e dedizione al lavoro. Nato in una famiglia povera, trascorse gran parte della sua vita come bracciante agricolo, lavorando nei campi di un nobile di nome Juan de Vargas. Nonostante la sua condizione modesta, Sant’Isidoro era noto per la sua profonda spiritualità e la sua generosità verso i poveri.

    Il culto di sant’Isidoro

    La figura di Sant’Isidoro è legata a numerose leggende e miracoli che testimoniano la sua devozione e il suo amore per la terra. Una delle storie più celebri racconta di come Sant’Isidoro, mentre lavorava nei campi, avesse la tendenza a trascorrere molto tempo in preghiera. Si narra che un giorno, mentre si trovava in estasi mentre pregava, gli angeli lavoravano al suo posto, consentendo a Sant’Isidoro di adempiere ai suoi doveri agricoli senza trascurare la sua vita spirituale.

    La leggenda di Sant’Isidoro testimonia la sua stretta connessione con la terra e la sua fede incondizionata nella protezione divina. Si dice che grazie alla sua devozione e alla sua umiltà, i suoi campi fossero particolarmente fertili e produttivi, producendo abbondanti raccolti. Le storie di miracoli associati a Sant’Isidoro riflettono il suo ruolo come protettore dei contadini, dimostrando che la fede e la spiritualità possono influenzare positivamente il lavoro agricolo.

    La devozione verso Sant’Isidoro Agricola si è diffusa in tutto il mondo e sono state erette numerose chiese e cappelle in suo onore.

    La festa del patrono di Giarre

    La festa di Sant’Isidoro a Giarre è un evento atteso con grande entusiasmo e coinvolge l’intera comunità. La preparazione per la festa inizia molto prima della data ufficiale, con i residenti che adornano le strade e le piazze con fiori, luci e decorazioni colorate. Le immagini del santo vengono esposte nelle chiese e vengono organizzate processioni e cerimonie religiose in suo onore.

    Una delle tradizioni più importanti durante la festa di Sant’Isidoro è la processione solenne che attraversa le vie di Giarre. La statua di Sant’Isidoro, splendidamente vestita e ornata con fiori freschi, viene portata in processione dai devoti. La folla si unisce alla processione, portando con sé mazzi di fiori e offerte per il santo. Le preghiere e i canti religiosi riempiono l’aria, creando un’atmosfera di devozione e spiritualità.

    Durante la festa, gli agricoltori portano i loro mezzi di lavoro, come aratri, falci e ceste di frutta, per essere benedetti dal santo. Questo gesto simbolico rappresenta la gratitudine e la speranza per un raccolto abbondante e per la prosperità dell’agricoltura. È un momento in cui l’intera comunità si riunisce per chiedere la benedizione di Sant’Isidoro e per pregare per la protezione delle colture e del lavoro agricolo.

    Una tradizione antica

    La festa di Sant’Isidoro offre anche un’occasione per celebrare la cultura e le tradizioni agricole locali. Durante l’evento, si possono ammirare esposizioni di prodotti agricoli, come frutta, verdura, formaggi e vino, che rappresentano l’orgoglio e la maestria degli agricoltori di Giarre. Inoltre, vengono organizzati spettacoli folkloristici, balli tradizionali e giochi popolari che coinvolgono sia i residenti che i visitatori.

    La festa di Sant’Isidoro a Giarre è molto più di una semplice celebrazione religiosa. È un momento di gratitudine verso la terra e di apprezzamento per il duro lavoro degli agricoltori che contribuiscono alla prosperità della regione. È un’occasione per riflettere sull’importanza dell’agricoltura e dell’economia rurale per la comunità locale.

    La festa di Sant’Isidoro a Giarre è un’esperienza coinvolgente che unisce tradizione, fede e celebrazione della vita contadina. Rappresenta un legame forte tra la comunità e il proprio territorio, valorizzando il ruolo essenziale che l’agricoltura svolge nella vita quotidiana di Giarre. La festa di Sant’Isidoro è una testimonianza di apprezzamento per il lavoro dei contadini e un momento di gioia e gratitudine che unisce la comunità in un abbraccio di fede e cultura.

  • Ponte sullo Stretto, Schifani interviene al convegno dedicato

    Ponte sullo Stretto, Schifani interviene al convegno dedicato

    Torna a tenere banco il Ponte sullo Stretto e lo fa alla luce delle parole del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Ieri mattina infatti il governato è intervenuto a Messina durante il convegno “Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia”, organizzato dalla Cisl confederale e dalle Federazioni Filca e Fit.

    Schifani: “Al mezzogiorno serve che il paese faccia squadra”

    «Ormai siamo alla prova dei fatti: il Ponte si appresta a diventare realtà ed è importante ribadirlo in questo evento della Cisl, sindacato che condivide questo progetto. Oggi, inoltre, ci sarà un’importante riunione della società Ponte sullo Stretto in cui l’assemblea dei soci nominerà il Consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori. Si va avanti speditamente nella convinzione di essere dalla parte giusta. Sono contento di lavorare con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e con il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, perché il Paese fa squadra, c’è un sistema istituzionale, politico e operativo che lavora per lo stesso obiettivo. Di questo credo che la Sicilia, la Calabria e il Mezzogiorno abbiano estremo bisogno.»

    Schifani: “L’Europa non si tirerà indietro sui finanziamenti del Ponte sullo stretto”

    La questione finanziamento – ha aggiunto Schifani – non ci preoccupa nella maniera più assoluta. Ho sempre detto che la Sicilia e la Calabria sicuramente faranno la loro parte, anche se non saranno determinanti, perché è giusto che le Regioni “frontiste” diano un contributo. Il ministro Salvini ha le idee molto chiare e anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è fortemente determinata su questa opera. Sono certo che anche l’Europa non si tirerà indietro. Nello stesso tempo, credo che l’infrastruttura possa anche essere finanziata in parte con il pedaggio proveniente dagli attraversamenti.»

    «Il Ponte – ha proseguito Schifani – costa intorno ai 15 miliardi di euro, sarà il governo a individuare l’entità dei finanziamenti o dei ricavi provenienti dal costo dei transiti. Sicuramente il Ponte non può rimanere una cattedrale nel deserto. Lavoreremo per l’alta velocità Palermo-Messina perché il corridoio ‘Berlino-Palermo’, interrotto con il taglio del progetto dal governo precedente, adesso si ripristina. Conseguentemente, si ripristina anche l’alta velocità fino a Palermo. Ho preso contatti con Rfi e siamo a buon punto per rivedere quel progetto. Sulla tratta ferroviaria Palermo-Catania oggi è stato aggiudicato un importantissimo lotto, il Lercara-Fiumetorto. Così tutti i lotti di questa linea sono stati affidati e inizieranno i lavori entro l’anno. Questo è un altro importante traguardo che stiamo raggiungendo. C’è la ferma volontà del governo della Regione e di Rfi di dare una velocità media intorno ai 200 km al tragitto dal capoluogo regionale a quello etneo».

    Salvini in visita al Municipio di Catania

    Il vice Premier e ministro per le infrastrutture, Matteo Salvini, ha effettuato una breve visita istituzionale al Municipio di Catania, dove ha incontrato il neo sindaco Enrico Trantino. Lo scopo dell’incontro era quello di augurare buon lavoro al sindaco e di discutere di alcune questioni di grande importanza per la città. Il focus principale della conversazione, tenutasi a Palazzo degli Elefanti, è stato il nodo ferroviario di Catania, un progetto strategico del valore di circa 900 milioni di euro, che è in attesa di finanziamenti da diversi anni. La realizzazione di questo progetto consentirebbe di eliminare la barriera ferroviaria e di riavvicinare la città al mare. Questo argomento è particolarmente caro al sindaco Trantino, e il Ministro Salvini si è dimostrato molto disponibile a discuterne e a trovare soluzioni. Altri temi all’ordine del giorno riguardavano l’emergenza abitativa, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e le infrastrutture per i trasporti e la mobilità, tra cui il completamento della metropolitana. Su questi argomenti specifici, Trantino e Salvini hanno concordato di approfondire successivamente.

    E’ mio piacere tornare sempre in questo straordinario Comune – ha detto Salvini – Con il sindaco Trantino abbiamo parlato subito di cose concrete. Quindi della stazione ferroviaria, della possibilità di restituire il mare ai catanesi. Abbiamo parlato di sicurezza, dell’aumento di organico, di pulizia e di quello che serve in concreto alla città

    Abbiamo rappresentato al ministro Salvini – ha detto il sindaco Trantino – i problemi del nodo Catania nella speranza che si possano trovare le risorse per il finanziamento ma il ministro è andato anche oltre, chiedendo di verificare una serie di questioni che affliggono la nostra comunità. Le ho esposte e si è mostrato sensibile nel cercare di individuare insieme delle soluzioni

  • Quale Catania il prossimo anno?

    Quale Catania il prossimo anno?

    La settimana imminente, che inizierà domani, avrà un ruolo cruciale per la nuova stagione del Catania. Infatti, il presidente Rosario Pelligra farà il suo arrivo e sarà chiamato a fornire chiarezza su molte questioni e prendere decisioni importanti che i tifosi aspettano con ansia. Fino ad ora, ha prevalso il silenzio, ma noi proviamo insieme a rispondere alla domanda: “Quale Catania il prossimo anno?”

    Senza soldi, non si canta messa…

    Recita un vecchio detto. E questo è sicuramente vero, anche se Pelligra ha mostrato di essere disposto a investire – a patto di farlo bene. Approssimativamente la cifra destinata al Catania il prossimo anno potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro (compresi gli stipendi e tutto il resto). Tuttavia, la decisione finale spetta al presidente, che potrebbe anche scegliere di aumentare o diminuire la cifra. Il Catania, per la prima volta nella sua storia, è di proprietà di un presidente straniero e in ambito commerciale gli australiani, così come gli americani, sono pragmatici, anzi aritmetici. Guardano ai bilanci: se sono favorevoli, se generano profitti o sostenibilità, tutto va bene. Altrimenti, arrivederci e avanti con i prossimi.

    Gli indizi di Grella su quale Catania il prossimo anno

    Grella tuttavia qualche indizio sul modus operandi del club lo ha lasciato qualche giorno fa: «Per avere una squadra vincente devi creare una cultura vincente, devi avere idee chiare – ha detto l’ex giocatore-. Devi essere disposto a fare sacrifici e a prendere delle posizioni per creare proprio questa cultura. In questo modo la società ha la possibilità di lavorare seguendo un’idea e una cultura che porta al risultato che si cerca.»

    Poi, il dato rilevante: «Sicuramente la grande passione per le due cose a cui tengono di più i catanesi senza differenza di ordine: la squadra di calcio e Sant’Agata, la santa Patrona della città. Io avevo sentito parlare della festa di Sant’Agata, mi ero documentato su internet con qualche video, ma non ho mai avuto il modo di viverla questa ritualità per una serie di motivi. Vivendo questa festa, ho visto personalmente la voglia e la passione di questa gente di stare insieme per un qualcosa che rappresenta la città di Catania. Se la società di calcio riesce nei momenti difficili, che può essere un club sportivo, di trovare quella passione e quella voglia di stare uniti per un obiettivo è il motivo per il quale Pelligra vede grande potenziale a Catania.»

    Obiettivi per il nuovo anno

    Insomma, Grella si lascia andare a obiettivi concreti, ma anche a qualche sogno nel cassetto ben più impegnativo: «l primo obiettivo raggiunto è il risultato sportivo del Catania. Non potevamo non raggiungere la promozione in Serie C, questo club e questa città non può stare in Serie D. Un altro tassello è stato iniziare a creare una cultura che va coltivata e migliorata sempre –sottolinea a sport.virgilio.it-. Ogni volta che troviamo un limite dobbiamo spingerci oltre. C’è passione per il lavoro che si fa, voglia di sacrificarsi e di mettersi a disposizione per qualcun altro senza guardare il titolo. Io voglio mettere le mie qualità a disposizione della società. La forza della società è quella di un club. Non dobbiamo essere una squadra forte, ma un club forte. C’è una netta differenza tra le due cose. L’idea è l’identità che il Catania vuole dare nella squadra. Ciò non significa che se sei nato qui e sei meno forte di qualche altro calciatore giochi con questo club perché sei catanese. Però quando c’è un ragazzo interessante catanese e possiamo portare un valore aggiunto sul campo il fatto che lui indosserà la maglia rossazzurra in un modo diverso rispetto ad un calciatore non di qui è un punto importante sulle nostre scelte sui giocatori.» Ma quindi, questi obiettivi? «Portare il Catania dove non è mai arrivato nella sua storia. Io non voglio rimanere nella storia del Catania, voglio che nel club si venga a creare una storia che non c’è mai stata»

  • Esami di maturità 2023 come funzionano

    Esami di maturità 2023 come funzionano

    Siamo tornati a quel periodo dell’anno, quello in cui migliaia di diplomandi cominciano a prepararsi a quella che sarà una delle tappe più importanti della loro vita. Torna quindi la notte prima degli esami, come nell’omonima canzone prima e del film poi. Tornano anche le commissioni mister agli esami di maturità 2023, dopo tre anni in cui la verifica finale era basata quasi totalmente su una commissione interna: 6 commissari interni e solo il presidente esterno. Questo significa che quest’anno, oltre al presidente, saranno esterni anche 3 docenti della commissione. Un rientro alla normalità dopo gli anni di emergenza legata alla pandemia, ma anche una grande preoccupazione per tutti gli studenti che dovranno affrontare quest’anno gli esami.

    Cambia anche il parametro dei voti: per quanto riguarda la prima prova si registra un aumento rispetto allo scorso anno, quando valeva fino a 15 punti. Adesso ne varrà 20. Un massimo di 20 punti è riconosciuto anche alla seconda prova, quella d’indirizzo, quando lo scorso anno ne valeva solo 10 (perché, ricordiamolo, era preparata dai docenti interni). La prova orale della maturità vale invece fino a 20 punti, 5 in meno degli anni passati. In totale quindi gli esami varranno 60 punti, ovvero il 60% del voto di uscita dello studente. Il restante 40% sarà invece gestita attraverso i crediti formativi maturati nel corso del triennio, che andranno convertiti in cinquantesimi in base alle tabelle di conversione 2023.

    Date esami di maturità 2023

    Gli esami di maturità andranno in scena giorno 21 e 22 giugno per le prove scritte. Prima ci sarà la prova d’italiano e poi la prova d’indirizzo. Una volta esauriti gli scritti, dopo qualche giorno di pausa, andranno in scena gli orali. Qui ogni commissione avrà maggiore margine sulle date.

    Ci sarà dunque per gli studenti un buon margine, specialmente per gli scritti. Poco più di dieci giorni, in Sicilia, separeranno gli studenti dalle prove scritte.

    Esami di maturità 2022 prima prova scritto d’italiano

    Esami di stato 2022

    Il tema d’italiano quest’anno sarà, per molti alunni, il grande spauracchio. Come sempre, i fogli saranno protocollati e non sarà possibile portare con sé nulla, con l’eccezione delle penne e del vocabolario.

    Il tema d’italiano comincerà alle 8.30 con l’apertura dei plichi del ministero e durerà un massimo di sei ore. In ogni caso, non si potrà lasciare l’aula prima delle tre ore.

    La prova proporrà sette tracce con tre diverse tipologie:


    • analisi e interpretazione del testo letterario (due tracce)
    • analisi e produzione di un testo argomentativo (3 tracce)
    • riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. (2 tracce)

    Per affrontare al meglio le prove si può sempre consultare l’archivio delle prove degli anni passati. Nella tipologia uno si chiederà agli alunni di operare una comprensione e analisi del testo, per esempio trovando nel testo le figure retoriche o riscontrandovi le tematiche. Dei due testi estratti, uno sarà di tipologia poetica e l’altro sarà invece un’opera di prosa.

    Riguardo l’analisi e produzione di un testo argomentativo essa consiste nella redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
    Una delle tre tracce estratte sarà sicuramente di tipo storico.

    La terza traccia invece si avvicina a quello che in passato veniva definito come “il tema di attualità”.

    Seconda prova prova d’indirizzo

    Studenti maturita

    La seconda prova, come abbiamo detto, è quella che presenta probabilmente le maggiori differenze rispetto al recente passato. Se lo scorso anno era il consiglio d’istituto di ogni classe a redigere la prova, quest’anno saranno inviate direttamente dal ministero, per espressa circolare del Ministro.

    Il Ministero come sempre ha selezionato la disciplina, chiaramente fra quelle disponibili dell’indirizzo. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Per conoscere le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca.

    Come funziona l’orale degli esami di maturità 2023

    Come l’anno scorso, a tracciare la linea generale del colloquio sarà un materiale selezionato dalla Commissione. Potrebbe essere un’immagine a dare il via al discorso dell’alunno, oppure un problema o un documento. Abolita invece la tesina, mentre rimane presente la relazione sul PTCO (la cosiddetta alternanza scuola-lavoro). Si ricorda che il colloquio si potrà svolgere in presenza o in videoconferenza, per i candidati che – presentando la necessaria documentazione – dimostreranno l’impossibilità di lasciare il proprio domicilio.

    Le prove suppletive

    La prima prova scritta suppletiva si svolge il 5 luglio 2023, alle ore 8:30.
    La seconda prova scritta suppletiva si svolge il 6 luglio 2023 e prosegue nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali la prova si svolge in più giorni.
    La terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge l’11 luglio 2023, alle ore 8:30.

  • Cosa fare il 2 giugno a Catania

    Cosa fare il 2 giugno a Catania

    Di norma si apre con Pasquetta la stagione delle scampagnate e si arriva, appunto, sino a chiedersi cosa fare il 2 giugno. Catania come sempre offre moltissime opzioni, tutte variegate e di grande spessore – insomma, buone per tutti i gusti! Anche se il 2 giugno conclude appunto un po’ questa stagione di “giornate” buone per festeggiare, non vogliamo fare dimenticare che queste festività, che ci offrono la possibilità di vedere i nostri cari e ci offrono una possibilità di svago, celebrano importanti conquiste del nostro paese. Il 25 aprile è la festa della liberazione d’Italia dal nazifascismo, il regime totalitario che a partire dal delitto Matteotti ha assunto connotazioni dittatoriali. L’1 maggio è una data altrettanto importante perché ci ricorda la valenza e l’importanza dei lavoratori (d’altronde, la nostra è una repubblica fondata sul lavoro recita la nostra Costituzione) e appunto gli dedica una giornata di riposo.

    Infine, proprio il 2 giugno ricorda la nostra già citata Costituzione, promulgata proprio il 2 giugno del 1946 con un referendum istituzionale. Per questo è detta anche festa della Repubblica. Quindi, anche se questa – giustamente! – è l’occasione per uscire e staccare un poco la spina, ricordiamoci anche a cosa dobbiamo questo giorno di serenità da dedicare a quello che ci piace fare e ai nostri cari.

    Cosa fare il 2 giugno: Etna Comics

    Etna Comics è il Festival Internazionale del Fumetto, del Gioco e della Cultura pop. Il succoso programma lo rende un’esperienza unica anche per i più fedeli habitué delle convention italiane di settore. Sin dalla sua prima edizione, Etna Comics è diventato l’evento più visitato nella storia della struttura che la ospita e che si è dimostrata da subito un’ottima location proprio per la sua facile fruibilità e raggiungibilità. La manifestazione, conosciuta come il più grande Festival del sud Italia, rappresenta ormai da 13 anni un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fumetticinemacinema d’animazione, serie TVgioco e videogioco, ma anche musica, collezionismo, spettacoli, concerti, cultura tradizionale giapponese e tanto altro ancora.

    etna comics

    Etna Comics si svolge al centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal 1 al 4 Giugno 2023.
    Gli orari del festival sono i seguenti:
    Area espositiva dalle ore 10:00 alle ore 20:00
    Area palco dalle ore 16:00 alle ore 21:00

    Per comprare i biglietti (prezzo giornaliero 15 euro) potete andare sulla pagina dedicata del sito.

    Street Food Fest

    Se invece più dei fumetti vi attrae lo street food, non potete perdervi il festival dedicato che si terrà dal 1 al 4 giugno 2023 a Giarre, giunto quest’anno alla sua 13esima edizione.

    Organizzata da Etnazar e sostenuto dalla Pro loco di Giarre in occasione della notte bianca, la kermesse di quattro giorni sarà ricca di eventi gastronomici e culinari e non solo, che inebrieranno le vie principali della città.

    sagra street food fest etnazar

    Nei vari stand sarà possibile infatti gustare il cibo da strada locale, che per l’occasione verrà rivisitato e promosso come eccellenza siciliana.

    Per molte aziende, l’evento sarà l’occasione per farsi conoscere e per mostrare i loro prodotti legati ancora all’antica tradizione locale.

    Ospite d’eccezione il comico palermitano Sasà Salvaggio, che accenderà la notte bianca con il suo sano humor siciliano.

    Settimana europea dei geoparchi

    Torna la “Settimana europea dei geoparchi” che si svolge dal 22 maggio al 5 giugno e comprende anche il Parco delle Madonie attraverso attività istituzionali che mirano principalmente alla conoscenza e alla divulgazione del patrimonio geologico, al pari di quello naturale e culturale.

    Tante le iniziative in programma che coinvolgono diversi comuni del territorio: Castellana Sicula, Collesano, Scillato, Petralia Sottana, Isnello, Pollina, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde, Petralia Soprana, Sclafani Bagni.

    In programma escursioni, passeggiate ecologiche, visite guidate, manifestazioni artistiche e culturali. Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito e sui canali social del Parco delle Madonie.

    Cosa fare il 2 giugno: musei aperti

    Musei aperti e gratuiti in Sicilia il 2 giugno. Una decisione dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura, e fortemente sostenuta dal presidente della Regione Siciliana.

    Non sono previsti siti a Catania, come vedrete dalla lista, ma se non avete paura di allontanarvi un pochino da casa non resterete delusi!

    PALERMO
    Parco archeologico Himera, Solunto e Iato

    AGRIGENTO
    Parco archeologico Valle dei Templi

    TRAPANI
    Parco archeologico di Segesta
    Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria
    Parco archeologico “Lilibeo-Marsala”

    MESSINA
    Parco archeologico Naxos e Taormina, il parco delle Isole Eolie che si sviluppa tra Lipari, Panarea, Filicudi e Salina
    Parco archeologico Tindari

    SIRACUSA 
    Parco archeologico Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai
    Parco acheologico Leontinoi e Megara

    ENNA
    Parco archeologico Catania e Valle dell’Aci
    Parco archeologico Morgantina e Villa Romana del Casale

    RAGUSA
    Parco archeologico Kamarina e Cava D’Ispica
    Parco archeologico di Gela

  • Chiesa di Santa Maria della Valle a Paternò: Un gioiello storico e spirituale

    Chiesa di Santa Maria della Valle a Paternò: Un gioiello storico e spirituale

    La Chiesa di Santa Maria della Valle, situata nel pittoresco comune di Paternò, rappresenta un autentico gioiello storico e spirituale che affascina i visitatori con la sua architettura affascinante e la sua ricca storia. Questo affascinante luogo di culto cattolico si distingue per la sua bellezza e la sua importanza culturale, attirando non solo i fedeli, ma anche gli amanti dell’arte e i turisti curiosi. In questo articolo, esploreremo la storia e le caratteristiche di questa meravigliosa chiesa, nonché il suo ruolo nel contesto della comunità di Paternò.

    Storia e origine:

    la Chiesa di Santa Maria della Valle ha radici antiche che risalgono al XIII secolo. Fu costruita sulla base di un’antica cappella dedicata alla Madonna e divenne il centro spirituale della comunità locale. Nel corso dei secoli, la chiesa subì diverse ristrutturazioni e ampliamenti, riflettendo le influenze architettoniche dell’epoca. L’edificio attuale presenta una fusione di stili architettonici, inclusi elementi romanici, gotici e rinascimentali, che testimoniano la lunga storia della chiesa e l’evoluzione artistica nel corso dei secoli.

    Architettura e caratteristiche:

    la chiesa si distingue per la sua maestosità architettonica e la ricchezza delle sue decorazioni. L’esterno presenta una facciata imponente con un portale decorato e un rosone centrale che offre un’illuminazione suggestiva all’interno della chiesa. Gli affreschi e le sculture che adornano le pareti interni sono opere d’arte di grande valore artistico, realizzate da artisti locali e rinomati. Ogni dettaglio architettonico e decorativo trasmette un senso di devozione e ispirazione, creando un’atmosfera unica all’interno della chiesa.

    Il tesoro artistico:

    la Chiesa di Santa Maria della Valle custodisce un autentico tesoro artistico. Tra le opere più significative, si possono ammirare dipinti rinascimentali che raffigurano scene religiose e figure sacre. Uno degli esempi più notevoli è l’altare maggiore, un capolavoro scultoreo in marmo che incanta i visitatori con la sua bellezza e la sua complessità. Altre opere d’arte degne di nota includono affreschi che narrano episodi della vita di Gesù e degli apostoli, nonché una collezione di icone sacre che suscitano profonda venerazione e devozione tra i fedeli.

    Ruolo nella comunità:

    la Chiesa di Santa Maria della Valle ha sempre svolto un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale della comunità di Paternò. Oltre ad essere un luogo di preghiera e culto, la chiesa ospita importanti celebrazioni religiose durante tutto l’anno, attirando numerosi fedeli e pellegrini da tutto il territorio circostante. Le festività patronali dedicate a Santa Maria della Valle rappresentano momenti di grande partecipazione e unione per la comunità locale.

    Inoltre, la chiesa offre anche un’importante opportunità di scoperta culturale e spirituale per i visitatori. I turisti che si recano a Paternò non possono fare a meno di visitare questa meravigliosa chiesa e di immergersi nella sua atmosfera suggestiva. Il patrimonio artistico e storico della Chiesa di Santa Maria della Valle rappresenta un richiamo irresistibile per gli amanti dell’arte e della storia, che possono ammirare da vicino le opere d’arte preziose e apprezzare la maestria degli artisti che le hanno create.

    La Chiesa di Santa Maria della Valle a Paternò rappresenta un luogo di grande valore storico, artistico e spirituale. La sua architettura affascinante, le opere d’arte preziose e il ruolo centrale che svolge nella vita della comunità locale la rendono una destinazione imperdibile per i visitatori di Paternò.

  • Patrono di Melilli San Sebastiano

    Patrono di Melilli San Sebastiano

    Torna il venerdì e torna l’appuntamento per scoprire la storia, la fede e le festività connesse a un santo. Stavolta è il turno del patrono di Melilli San Sebastiano, in realtà un santo molto venerato non solamente a Melilli ma in tutta la Sicilia (lo avevamo già incontrato ad Acireale).

    La vita di San Sebastiano

    Secondo una Passio sancti Sebastiani, composta verso il V ssecolo, Sebastiano soldato e martire sarebbe oriundo di Narbona, in Francia. Convertitosi al cristianesimo, venne arrestato e condannato al supplizio delle freccie. Legato a un palo, il santo fu trafitto da centinaia di frecce finché i soldati, credendolo morto, lo abbandonarono. Durante la notte alcuni cristiani portarono via il suo corpo e, sotto le cure della matrona Irene, Sebastiano si riprese e continuò a predicare la fede di Cristo. Arrestato nuovamente, stavolta venne ucciso a colpi di bastone e il suo corpo venne gettato in una cloaca, da dove più tardi fu tratto per essere sepolto a Roman accanto alla romba dei santi Pietro e Paolo.

    Patrono di Melilli protettore dalle malattie

    A causa del supplizio subito san Sebastiano divenne colui che protegge gli uomini dalla peste perché sin dalle origini più remote della civiltà umana le frecce hanno un legame simbolico con le frecce. Infatti secondo la mitologia fu Apollo a mandare la pesta fra gli uomini con saette mortifere. Nell’iconografia popolare, inoltre, san Sebastiano è l’unico santo cristiano raffigurato nella sua totale nudità mentre subisce il supplizio. San Sebastiano, la cui festa cade il 20 gennaio, è il patrono più amato in tutta la provincia di Siracusa, dove il suo culto risale al 1414, quando venne ritrovata una statua del santo.

    E’ protettore di molti paese siracusani come Tortorici, Acireale, Avola, Francoforte, Canicattì Bagni e Palazzolo Acreide, ma è soprattutto a Melilli che la devozione per il santo sfocia in manifestazioni spettacolari, che sconfinano nella sfera magico-religioso e nel fanatismo.

    Patrono di Melilli la festa

    Ogni anno a Melilli, che in età feudale appartenne alla contea di Augusta, il primo maggio si ripete il rito devozionale della processione dei nuri, il pellegrinaggio di devoti provenienti da molti paesi della Sicilia. Alcuni di loro affrontano il viaggio a piedi scalzi per sciogliere un voto e fino a pochi decenni fa il paese veniva invaso da centinaia di carrettini che trasportavano i fedeli. Per questa regione il pellegrinaggio assumeva il tono di una sagra paesana.

    Oggi il pellegrinaggio viene effettuato non più a piedi ma con moderni mezzi di trasporto e si è perso l’antico carattere di occasione di incontro e di sagra che animava il pellegrinaggio di una volta. Tuttavia la partecipazione alla festa da parte dei devoti e pellegrini si è accresciuta nel tempo. I nuri vestono oggi con il tipico costume di colore bianco, il colore della fede, e una fascia rossa a tracolla ed entrano in chiesa correndo al grido di : e-cchiamàmulu ca n’aiuta! E-cchiamamulu tutti, frusteri e-ppaisani,via Ddiu e Sam-Mastianu!. La maggior parte dei pellegrini che affluisce a Melilli proviene dalla contrada della Santa Croce, dove si trova un’edicola votiva e da dove i devoti iniziano il loro viaggio partendo all’alba. I nuri, giunti davanti al fercolo del santo, depongono il mazzo di fiori votivo. Nei festeggiamenti per san Sebastiano si usava far offerte di gioielli, cera e animali (cavalli, muli, galline, capre e asini); quest’usanza è stata tuttavia abolita dalla Chiesa per quanto riguarda gli animali.

    La chiesa di S. Sebastiano a Melilli

    La chiesa dedicata al santo patrono, costruita nel 1751 su progetto del francese Louis Alexander Dumontier e restaurata dopo il terremoto del 1990, in occasione dei festeggiamenti si riempi di fedeli che vogliono consegnare l’offerta promessa: ex voto in cera e denaro. Tutti vogliono toccare la statua, issata nel frattempo su una macchina. Subito ha luogo l’offerta simbolica dei bambini al santo: essi, spogliati dei loro indumenti, vengono cinti ai fianchi da una fascia rossa e coperti con un fazzoletto in testa; ognuno ha accanto un mazzo di fiori. Molte madri sfregano i vestitini dei propri figli sulla statua a scopo propiziatorio e come promessa al santo. Infine questi indumenti vengono regalati ai bambini poveri del paese.  

  • Giovani imprenditori: tutti i bandi da conoscere

    Giovani imprenditori: tutti i bandi da conoscere

    L’imprenditoria giovanile rappresenta per il nostro Paese una risorsa preziosa. I giovani italiani ritornano ad avere ambizioni e voglia di prendere i rischi connessi alle idee imprenditoriali. 

    Tutte le idee brillanti, del resto, meritano un sostegno adeguato soprattutto in un periodo storico come quello attuale. Per questo motivo, anche nel corso del 2023, è importante conoscere le numerose opportunità messe a disposizione tramite bandi e progetti.

    Queste opportunità, esistenti sia a livello nazionale che regionale, offrono la possibilità di sviluppare progetti innovativi, avviare startup e promuovere la competitività sul territorio. Inoltre, permettono di beneficiare di una formazione specifica, apprendendo anche dall’esperienza di altri imprenditori.

    Nello specifico, i finanziamenti a carattere nazionale mirano a facilitare l’accesso al credito, offrendo così la possibilità di creare una maggiore indipendenza economica

    Tra i bandi da prendere in considerazione ce ne sono alcuni molto noti, come Resto al Sud che da cinque anni aiuta i giovani imprenditori a mettersi in proprio. Nello specifico, il programma prevede contributi a fondo perduto finanziamenti a tasso agevolato, accessibili ai cittadini tra i 18 e i 55 anni che risiedono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree colpite dal sisma nel Centro Italia.

    Anche Nuovo SELFIEmployment è un bando dedicato ai NEET tra i 18 e i 29 anni che permette di avviare delle attività imprenditoriali grazie a prestiti a tasso 0 senza garanzia. 

    Questi due sono, senza dubbio, i bandi più noti tra quelli attualmente attivi ma è sempre utile avere le idee chiare su tutti gli incentivi e gli aiuti da sfruttare. Le guide di Contributi PMI su tutti i finanziamenti a tasso zero e le altre forme di finanza agevolata per giovani imprenditore aiutano a capire come muoversi e ad accedere ai bandi in maniera proficua. 

    Tra le proposte da prendere in considerazione c’è anche ON- Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero. Si tratta di una iniziativa a sostegno delle piccole imprese composte principalmente da giovani under 35 e donne. Anche l’imprenditoria femminile va incentivata e questo programma permette di ottenere una combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero utilizzabili per avviare nuove imprese, ampliare o trasformare attività già esistenti.

    Segnaliamo anche la possibilità data da ISMEA che promuove mutui a tasso zero e contributi a fondo perduto ai giovani e alle donne che desiderano entrare nel settore agricolo. Anche questo è un aiuto pensato per innovare un settore ancora molto importante in Italia, che ha bisogno di nuove risorse e nuove leve. 

  • Cosa vedere a Troina e dintorni

    Cosa vedere a Troina e dintorni

    Troina, un incantevole comune situato nelle colline centrali della Sicilia, è una meta perfetta per gli amanti della storia, della cultura e della bellezza naturale. Questa pittoresca località offre una vasta gamma di attrazioni che affascineranno i visitatori, dalla sua affascinante architettura medievale ai panorami mozzafiato dei dintorni. Qualche giorno fa abbiamo parlato del suo santo patrono e ci siamo resi conto che mancava un articolo dedicato a cosa vedere a Troina e dintorni quindi in questo articolo esploreremo le 10 attrazioni che vi lasceranno sicuramente un ricordo indelebile di questa splendida zona

    Cosa vedere a Troina: il centro storico e la cattedrale

    Iniziamo il nostro viaggio esplorando il cuore pulsante di Troina, il suo affascinante centro storico. Le strade lastricate, le antiche chiese e i palazzi medievali creano un’atmosfera unica che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Perdersi tra le viuzze pittoresche è un’esperienza da non perdere, consentendo di ammirare l’architettura tradizionale e di scoprire angoli nascosti pieni di fascino. Se poi avete voglia di scoprire uno dei gioielli architettonici di Troina non potete perdervi la sua maestosa Cattedrale. Costruita nel XII secolo, questa imponente struttura in stile romanico-gotico è ricca di storia e arte. All’interno, i visitatori possono ammirare affreschi, sculture e mosaici che raccontano la storia religiosa della regione.

    troina

    Per una maggiore comprensione della storia e della cultura di Troina, il Museo Civico è una tappa obbligata. Esso ospita una vasta collezione di reperti archeologici e opere d’arte che spaziano dall’età preistorica all’epoca romana. Questo museo offre un’affascinante finestra sul passato della regione.

    Fuori dalla città: Monte San Salvatore e il Parco archeologico di Cozzo Matrice

    Per gli amanti della natura e dell’avventura, il Monte San Salvatore offre panorami spettacolari e un’esperienza di trekking indimenticabile. Con i suoi sentieri ben segnalati, è possibile esplorare la flora e la fauna locali, nonché ammirare una vista mozzafiato sulla campagna circostante.

    A breve distanza da Troina si trova il Parco Archeologico di Cozzo Matrice, un’area che racchiude antiche tombe, insediamenti e rovine. Questo sito archeologico offre una preziosa opportunità di immergersi nella storia dell’antica Sicilia e comprendere le tradizioni e la vita delle antiche civiltà che hanno abitato la regione.

    Altra attrazione fuori città, situato a pochi chilometri da Troina, è il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli è un luogo di grande devozione religiosa. La sua architettura barocca e l’interno riccamente decorato attirano i fedeli e i visitatori che desiderano contemplare la bellezza spirituale di questo luogo sacro.

    Cosa vedere a Troina e dintorni: il castello di Nelson

    Per comprendere meglio la vita rurale tradizionale della regione, il Museo della Civiltà Contadina offre una panoramica completa delle tradizioni agricole e artigianali della zona. I visitatori possono esplorare le esposizioni che mostrano gli strumenti agricoli, gli indumenti tradizionali e i mestieri tipici della Sicilia.

    Risalente all’XI secolo, la Chiesa di San Basilio è un’altra importante attrazione di Troina. Questo edificio sacro, con i suoi affreschi ben conservati e il suo stile architettonico unico, è un luogo di grande interesse per gli amanti dell’arte e della storia

    A pochi chilometri da Troina troverete invece il suggestivo Castello di Nelson, una fortezza medievale situata su una collina panoramica. Questo castello offre un’atmosfera magica e una vista spettacolare sulla campagna circostante. La sua storia legata alle vicende di Horatio Nelson aggiunge ulteriore fascino a questa imponente struttura.

    Infine, una visita al Lago Ancipa, una splendida oasi naturale nelle vicinanze di Troina, è un modo perfetto per rilassarsi e godersi la bellezza del paesaggio. Il lago è circondato da una fitta vegetazione e offre la possibilità di praticare attività come la pesca e il birdwatching.

    Troina e i suoi dintorni offrono un’esperienza completa per i visitatori desiderosi di immergersi nella storia, nella cultura e nella bellezza naturale della Sicilia. Le 10 attrazioni descritte in questo articolo rappresentano solo una piccola parte di ciò che questa regione ha da offrire. Troina è un tesoro nascosto che merita sicuramente di essere scoperto e apprezzato da chiunque voglia vivere un’esperienza autentica in questa meravigliosa parte d’Italia.

  • Ferraro fuori, nuovo allenatore per il Catania

    Ferraro fuori, nuovo allenatore per il Catania

    Inutile dichiararsi nostalgicamente romantici, il calcio ormai è (anche?solo?) un business. Lo sa bene Pelligra, che ha acquistato il Catania SSD quando ancora non era nemmeno tale, salvando le ceneri di ciò che era stato immettendo nuovi capitali e liquidi in una società che era stata prosciugata dalla precedente gestione. Lo sa bene il suo entourage, a partire da Vincenzo Grella, quello stesso staff che ha plasmato la squadra e l’ambiente che hanno stravinto il campionato di serie D. E lo sa bene anche Ferraro, ma di certo ora lo ha ricordato più che mai, visto che da allenatore vincente e primo attore della splendida cavalcata del Catania gli è praticamente stato dato il benservito. Ferraro fuori, dunque, non senza tutti gli onori che spettano al mister che ha avuto il merito di imprimere il suo gioco in questa vittoria.

    La richiesta però di Pelligra ai suoi uomo è quella di trovare un profilo più adeguato alla serie C: necessario un salto di qualità, immediato per giunta, per evitare di rimanere a lungo impantanati nelle sabbie di quello che è forse il più paludoso dei terreni agonistici italiani.

    Ferraro fuori: “Forse meritavo qualche critica in meno”

    E allora, a margine della vittoria col Brindisi che pure non è servita a ribaltare la situazione compromessa all’interno della poule scudetto, Ferraro sceglie di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Sono contento per quello che abbiamo dimostrato oggi, quando mettiamo la maglia diamo sempre il massimo. È una vittoria importante, anche se non è arrivata la qualificazione: se il guardalinee avesse rilevato quel fallo di mano, contro il Sorrento, avremmo passato il turno. Ringrazio il direttore Laneri, la società, i tifosi.»

    Poi, l’affondo che sancisce qualche brontolio di stomaco. «Qualche critica in meno si poteva fare, vien da dire che lo specchio riflette senza parlare e a volte le persone parlano senza riflettere ma grazie a tutti, davvero, è stato un anno fantastico e allenare a Catania ha un fascino particolare. Torniamo a Catania per qualche giorno, ci concederemo una cena insieme e i saluti. Vincere un campionato non è facile e nemmeno vincere oggi lo è stato, contro una squadra che ha vinto il campionato, dopo dieci ore di pullman e un lungo viaggio come i nostri tifosi.

    Ho detto ai ragazzi che sono orgoglioso, si sono calati nella mentalità giusta. Abbiamo fatto tutto insieme, anche le persone che hanno lavorato fuori dal campo e sono state sempre vicine alla squadra hanno portato avanti questo progetto. Grazie a tutti quelli che mi scrivono. Le vittorie ci hanno permesso di lavorare bene anche dopo le prestazioni non giuste, perché la classifica fa dimenticare le prestazioni e quindi man mano si cresce e si migliorano le prestazioni, poi chiudere con 31 punti di vantaggio sulla seconda vuol dire essere cresciuti tanto.»

    Baiocco: “Pronto ad allenare il Catania”

    Il nome dell’allenatore è di certo ancora top secret e sulle trattative non sussistono che indiscrezioni, allo stato attuale delle cose. Eppure, arriva già qualche candidatura autonoma per il Catania SSD. Per esempio quella di Baiocco, indimenticato eroe del Catania Calcio in serie A, quel Catania “degli argentini” che tanto fece sognare noi cuori rossazzurri.

    «Ho recentemente incontrato tutta la dirigenza rossazzurra, a cominciare dal presidente Rosario Pelligra.» ha dichiarato l’ex centrocampista, che ha di recente intrapreso in Umbria la sua avventura da allenatore. «Un bel dialogo sul settore giovanile e sulle affiliazioni tecniche e metodologiche. Con il ds Laneri ci conosciamo da tanti anni dai tempi di Siracusa. Non mi è stata offerta la panchina del Catania ma mi sentirei pronto per questo incarico. Non mi spaventa nulla perchè sono convinto delle mie idee di gioco. Catania è un pezzo del mio cuore e mi sento di essere pronto anche perchè sto facendo un percorso di formazione che riguarda il campo. Chi fa questo mestiere non deve avere nessuna paura ma andare avanti con le sue qualità.

    Capisco che il calcio è legato ai risultati ma io alleno per trasmettere i miei principi e il mio metodo mirato anche alla crescita dei calciatori. Da giocatore a Catania ci ho messo la faccia, lo farei anche adesso mettendo in campo cuore, passione, lavoro, caparbietà e la voglia di lasciare un segno importante. Tutto questo mio impegno e queste mie idee potrebbero non per forza ottenere il risultato sul campo, ma le vittorie arrivano di conseguenza con un concetto di calcio che ho in testa.»

  • Emergenza meteo Catania, si monitora la situazione

    Emergenza meteo Catania, si monitora la situazione

    Se molte parti dell’Italia soffrono e in particolare l’Emilia Romagna è in ginocchio, anche dalle nostre parti si monitora la situazione con attenzione. L’emergenza meteo a Catania non è ancora del tutto rientrata e l’arrivo del bel tempo – che porterà, immaginiamo piuttosto rapidamente, la temperatura intorno ai 30 gradi – dovrà attendere ancora qualche giorno. Ma non è solo la pioggia a richiedere l’attenzione dei catanesi: anche “a Muntagna” è in movimento.

    Emergenza meteo a Catania sino alle 24 di oggi

    leri il dipartimento regionale della Protezione civile siciliana ha diffuso, nel primo pomeriggio, un avviso per il rischio meteo-idrogeologico ed idraulico, valido appunto dalle 16 di ieri sino alle 24 di oggi, lunedì 22 maggio. Livello di allerta gialla con piogge sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su tutte le zone, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati. Previste possibili grandinate e raffiche di vento, mareggiate lungo le coste. La Protezione civile ha invitato tutti gli Enti e i Sindaci in particolare, a predisporre le azioni di prevenzione previste nei propri piani di protezione civile.

    Azioni preventive che devono coprire la possibilità che la pioggia intasi per esempio i molti tombini su cui non viene fatta costantemente manutenzione, trasformando le nostre strade in fiumi. Forti piogge possono danneggiare linee elettriche, pali dei telefoni e altre infrastrutture, causando interruzioni di energia ed eventualmente interruzioni delle comunicazioni, limitando l’accesso a servizi essenziali e rallentando le operazioni di emergenza.

    Allerta per l’Etna

    etna vulcano eruzione

    In Sicilia orientale non ci sono solo avvisi meteorologici, ma anche l’allerta per l’Etna, che dopo i segnali degli ultimi giorni, questa mattina ha mostrato nuovamente la sua forza. Di conseguenza, i sindaci e i Comuni delle zone sommitali dell’Etna sono stati invitati a riattivare la Protezione Civile.

    L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tramite l’Osservatorio Etneo, ha comunicato che la copertura nuvolosa persiste nella zona sommitale del vulcano, rendendo impossibili le osservazioni vulcanologiche tramite la rete di videosorveglianza. Tuttavia, secondo il vulcanologo Boris Behncke, è probabile che il responsabile di questa attività sia il solito Cratere di Sud-Est.

    La simulazione della possibile dispersione della nube vulcanica indica che si sta dirigendo verso sud-ovest. L’Instituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha segnalato la caduta di cenere a Catania e nel paese di Adrano. Nel frattempo, si sentono boati in diverse zone.

    Emergenza meteo a Catania: aeroporto e attività sismica

    A causa dell’attività vulcanica e della presenza di sabbia nera sulla pista dell’aeroporto di Catania, la società di gestione dello scalo, la Sac, ha sospeso le operazioni fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Per informazioni sui voli deviati o cancellati, si prega di contattare le compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito web dell’Aeroporto www.aeroporto.catania.it e sui profili Facebook e Twitter dell’aeroporto.

    Per quanto riguarda il punto di vista sismico e infrasonico, invece, la situazione non ha subito sostanziali variazioni. Il sistema ETNAS si trova nello stato F2, che indica anche un’altissima probabilità di fontane di lava imminenti o in corso. Per quanto riguarda la deformazione attuale, si osserva solo una modesta variazione presso la stazione clinometrica sommitale PLC. Tuttavia, nelle ultime ore, il segnale di sforzo rilevato dalla stazione DRUV mostra un’inizio di fase di decompressione.

    Possibili cadute di lapilli vulcanici

    Come sempre in questi casi, potrebbe esserci la caduta di lapilli vulcanici. Questi ultimi sono un pericolo per la circolazione con le autovetture e specialmente con i motorini, in quanto rendono rischiosa ogni frenata. Inoltre, la concomitanza fra la caduta di questi ultimi – che andrebbe certamente a otturare diversi scarichi fognari – e le abbondanti precipitazioni potrebbe creare ulteriori problemi in termini di inondazioni.

  • San Silvestro, patrono di Troina

    San Silvestro, patrono di Troina

    Silvestro, nato a Troina intorno al XII secolo, fu ordinato sacerdote da papa Adriano IV. Morì nella sua stessa Troina, dove si era ritirato vivendo da eremita. Il suo culto si diffuse soprattutto a causa dei numerosi miracoli attribuitigli. La tradizione popolare narra ad esempio che San Silvestro guarì dalla lebbra l’imperatore Costantino, convertendolo poi alla fede di Cristo. Il paese di Troina, in provincia di Enna, durante la conquista normanna divenne un centro importante, tanto che il conte Ruggero vi fondò due monasteri basiliani e la chiesa cattedrale annessa al primo vescovado normanno in Sicilia.

    I festeggiamenti di San Silvestro

    I troinesi festeggiano san Silvestro, monaco basiliano, tre volte l’anno. Il primo festeggiamento ha luogo il 2 gennaio, quando il santo viene celebrato con la sua messa solenne nella basilica dedicatagli, al cui interno è custodita la sua tomba (attribuita a Domenico Gagini). Oltre la messa solenne il santo riceve l’omaggio della pioggia di nocciole lanciate dal campanile della basilica, comunemente chiamata l’abbiata di nuciddi. La seconda festa ricorre a fine maggio, in coincidenza col festino, durante il quale fino al 1575 venivano celebrati la Vergine Assunta e San Nicolò da Tolentino. La coincidenza è dovuta al miracolo compiuto da san Silvestro quando il suo simulacro, portato in processione, salvò la popolazione dal pericolo della peste che a quei tempi aveva colpito la Sicilia. Il terzo festeggiamento avviene a settembre, mese in cui per circa quindici giorni si svolge una grandiosa fiera.

    Troina

    Il festino di maggio comprende: il pellegrinaggio votivo denonimato Ddarata, organizzato dai massari (i contadini); la processione della reliquia ed infine la cavalcata storica, la kubbaita. Il penultimo giovedì di maggio, i fedeli chiamati a raccolta da un suonatore di tamburo si avviano in corteo verso i boschi vicini per compiere il pellegrinaggio votivo. Ogni pellegrino, appena giunto nel bosco, scegliere una pianta di faggio e dopo averla ripulita da rami e fronde l’adorna con fasci di alloro, fiori, arance, nastri colorati e bambole. Compiuto il rito, i ramari – come vengono comunemente chiamati questi devoti – ritornano al paese a piedi, ognuno col proprio ramo. Il giorno seguente, in mattinata, i fedeli sfileranno con i rami in processione sino alla piazza del conte Ruggero, dove lasceranno i bastoni appoggiati ai muri delle case per proseguire fino alla chiesa Madre. Lì assisteranno alla funzione religiosa.

    Al termine della funzione religiosa si svolge una gara in cui ogni pellegrino darà prova di abilità ed equilibrio reggendo sul palmo della mano il ramo. I più anziani invece si accontentano di assistervi, con i loro rami di alloro sulle spalle. Conclusa la gara, i pellegrini rendono omaggio alla tomba del santo.

    San Silvestro

    La Ddarata

    La domenica mattina ha luogo la Ddarata, cioè il pellegrinaggio organizzato dai contadini, armati di fucili e bastoni, a dorso di muli e cavalli bardati sfarzosamente e carichi di rami dall’alloro. Sabato pomeriggio la reliquia del santo viene portata in processione sino alla basilica di san Silvestro. Il corteo è costituito, oltre che dai fedeli, dai componenti delle undici confraternite: tutti in saio penitenziale, di colore bianco e con mantelle dai colori vivaci. Ogni confraternita è preceduta dal suonatore di tamburo e dallo stendardo, ed è seguito dal proprio governatore che sfila in coda accompagnato dai congiunti e da due valletti in costume, mentre al centro un confrate regge un crocefisso d’argento. Le confraternite sfilano su due file, reggendo il cero acceso. I massari a cavallo hanno il compito di regolarne il passo spostandosi avanti e indietro tra le file della processione. Dopo le confraternite, viene il clero con il parroco che regge la statuetta d’argento raffigurante il santo e contenente le sue reliquie. Questa processione è la rievocazione storica degli eventi del 1575, anno in cui, per scongiurare la peste, le reliquie di san Silvestro furono condotte in giro per il paese.

    La Kubbaita

    La domenica pomeriggio inizia la caratteristica cavalcata della kubbaita, che ha sicuramente origini arabe: da gubbiat, termine che in arabo significa “mandorla”. Alla cavalcata partecipano molti personaggi che sfilano in costumi cinquecenteschi, come soldati e cavalieri. Ogni cavaliere è accompagnato da un palafreniere che regge le briglie al cavallo e da un valletto, il quale a sua volta conduce un mulo carico di provviste. Il valletto porta sulle spalle una bisaccia piena di dolciumi, tra cui il caratteristico torrone siciliano. La cavalcata di Troina è la rievocazione storica della presa del castello ad opera del conte Ruggero quando, scacciati i saraceni, fece del paese la roccaforte delle sue conquiste in Sicilia. La kubbaita si svolge la prima domenica di giugno e percorre le vie principali, fino ad arrivare in piazza conte Ruggero, dove il corteo attraversa l’antico passaggio delle mura del castello, che consiste in un arco di legno sormontato da un’aquila dorata. Dopo il passaggio dell’arco, il corteo viene ricevuto dalle autorità civili del paese.

    Volete scoprire qualcosa in più sulle tradizioni e le feste del nostro territorio? Vi suggeriamo di approfondire con il nostro articolo su San Sebastiano!

  • Tutti segreti da conoscere per l’acquisto di cartucce per stampanti

    Tutti segreti da conoscere per l’acquisto di cartucce per stampanti

    Le cartucce per stampanti sono un componente fondamentale per il corretto funzionamento di ogni stampante, sia in ambito domestico che professionale. La scelta delle giuste cartucce può fare la differenza tra stampe di alta qualità e risultati insoddisfacenti. Ma come si fa a scegliere le cartucce per stampanti più adatte? E dove possiamo trovare una vasta gamma di opzioni a prezzi competitivi?

    Offertecartucce.com: Il mondo delle cartucce per stampanti

    In questo articolo, approfondiremo il mondo delle cartucce per stampanti, analizzeremo i fattori da considerare nella loro scelta e presenteremo offertecartucce.com, un e-commerce 100% italiano che propone un’ampia selezione di prodotti e un servizio clienti di alto livello. Discuteremo anche dei vantaggi di scegliere cartucce compatibili, dei servizi offerti da questa azienda con esperienza decennale e delle diverse opzioni disponibili.

    Cartucce per stampanti: Originali o compatibili?

    Le cartucce per stampanti sono un elemento essenziale di ogni stampante a getto d’inchiostro. Sono contenitori riempiti di inchiostro che, una volta installati nella stampante, permettono di trasferire l’inchiostro sulla carta durante il processo di stampa. La qualità dell’inchiostro, così come la tecnologia utilizzata per il trasferimento, influenza notevolmente la qualità finale della stampa.

    Ci sono due tipi principali di cartucce per stampanti: originali e compatibili. Le cartucce originali, anche conosciute come OEM (Original Equipment Manufacturer), sono prodotte dalla stessa azienda che ha fabbricato la stampante. Sono progettate per funzionare in modo ottimale con un determinato modello di stampante, e garantiscono solitamente un’alta qualità di stampa. Tuttavia, tendono ad avere un prezzo più elevato rispetto alle cartucce compatibili e a quelle rigenerate.

    Le cartucce compatibili sono prodotte da aziende terze e sono progettate per funzionare con vari modelli di stampanti di diversi produttori. Queste cartucce offrono un’alternativa più economica alle cartucce originali, senza sacrificare necessariamente la qualità. Molte cartucce compatibili offrono una qualità di stampa comparabile a quella delle cartucce originali.Il funzionamento delle cartucce per stampanti è piuttosto semplice. Quando si dà il comando di stampa, la stampante riscalda una piccola quantità di inchiostro nella cartuccia, facendolo

  • Caro affitti in Sicilia, prezzi alle stelle

    Caro affitti in Sicilia, prezzi alle stelle

    Secondo i dati del Censimento Istat del 2021, in Sicilia ci sono 154 comuni su 391 in cui almeno la metà delle abitazioni sono vuote. Tuttavia, il numero assoluto di case vuote nelle grandi città è preoccupante. A Catania, ad esempio, ci sono oltre 39.000 case vuote, pari al 23% del totale, mentre a Messina il numero supera le 35.000 (il 26,3%). In tutta la Sicilia, ci sono 1.157.217 case vuote su un totale di 3.181.260, ovvero oltre il 36% del totale. Questo fenomeno colpisce soprattutto i piccoli comuni dell’entroterra, che vivono spesso una vera e propria emergenza. In particolare, la provincia di Agrigento ha la percentuale più alta di case inutilizzate (48%), seguita da Enna (46,2%) e Caltanissetta (44,6%). Il sindacato degli inquilini Sunia ha lanciato l’allarme, sottolineando che questo fenomeno aggrava ulteriormente una grave emergenza, che sta affliggendo il mercato siciliano: quella del caro affitti.

    Infatti, negli ultimi anni i canoni d’affitto sono aumentati in media del 7,8% a Palermo e i numeri degli sfratti sono in netto aumento nonostante la pandemia da Covid. Come riportato dalla segretaria siciliana Giusi Milazzo, nell’ultimo anno «a Palermo i canoni d’affitto sono aumentati in media del 7,8 per cento, con il prezzo medio di un alloggio in affitto di 80 metri quadri che oscilla da 450 euro a 900 euro. A Catania i canoni medi vanno da 400 a 800 euro, mentre per l’acquisto il prezzo medio al metro quadro è di 1290 euro.»

    Sunia: “Necessario confronto sul caro affitti”

    Una situazione che ha portato Sunia a chiedere con insistenza un colloquio con il governo regionale. «Abbiamo chiesto da mesi sin dal suo insediamento un confronto all’Assessore alle Infrastrutture, ma il tema del disagio abitativo e delle migliaia di famiglie in stato di disagio è poco interessante». Non una situazione di facile risoluzione, comunque: «Vogliamo un piano per sostenere l’aumento dell’offerta abitativa a canoni sostenibili per le famiglie a basso reddito. Chiediamo che da subito si individuino gli immobili pubblici dismessi per realizzare edilizia pubblica che si regolamentino gli affitti turistici e che siano attuate misure, anche inerenti la tassazione locale, per far si che gli alloggi privati non utilizzati siano messi sul mercato dell’affitto. La drammaticità della situazione impone interventi mirati e ed efficaci ed urgenti», conclude la segretaria del Sunia Sicilia Giusi Milazzo.

    caro affitti conti

    Situazione critica anche per gli studenti

    Come riportato da Sunia, Cgil e Udu siciliani, la situazione è gravissima anche per tutti gli studenti che devono studiare fuori sede – e pertanto pagare esose rette. «Il caro affitti nelle città universitarie italiane penalizza ancora una volta le famiglie a reddito medio o medio basso del Meridione che non sono in condizioni di sostenere le scelte delle loro figlie e dei loro figli. Il problema è la conseguenza dell’assenza di politiche pubbliche per le città e per l’abitare e della mancanza di programmazione, che mettono a dura prova migliaia di nuclei familiari e gli studenti».

    Utilizzare gli immobili pubblici dismessi

    «Il problema per gli studenti – affermano- si può risolvere solo con la realizzazione di edilizia residenziale universitaria pubblica, anche attraverso gli Istituti autonomi e gli Enti per il diritto allo studio. Occorre comunque pensare a piani – sottolineano – che contemplino anche la soluzione del problema del disagio abitativo per una più ampia platea. In questo quadro- sostengono Cgil, Sunia e Udu- l’utilizzo di immobili pubblici dismessi messi a disposizione dall’agenzia del demanio potrebbe essere una soluzione utile ed opportuna. La battaglia degli studenti per il diritto allo studio in città accoglienti e solidali dove il diritto a vivere e ad abitare sia un diritto per tutte e tutti – prosegue la nota – è una battaglia che sosteniamo e facciamo nostra. Da tempo chiediamo soluzioni per il caro affitti che assieme all’utilizzo per fini turistici degli immobili, sta contribuendo a espellere migliaia di nuclei familiari dai centri urbani».

    Le tre sigle rilevano che «nelle città siciliane il costo pagato dai ragazzi e dalle ragazze fuori sede non si limita al canone ma è ulteriormente aggravato dalla fatiscenza degli immobili, dalla irregolarità dei contratti e dall’inefficienza e dalla vetustà degli impianti elettrici che determinano costi insostenibili per i servizi». Cgil, Sunia, Udu sottolineano dunque la necessità di aprire tavoli di confronto sia a livello nazionale che regionale coinvolgendo gli Atenei, gli Enti per il Diritto allo studio, le rappresentanze degli studenti e dei sindacati. degli inquilini e confederali «per definire piani per il diritto allo studio e alla città per le ragazze e i ragazzi e per un utilizzo ottimale dei fondi del Pnrr che allo stato attuale sembra siano stati dirottati su progetti di Housing sociale realizzati e gestiti dai privati che ridurranno i costi per gli studenti di meno del 10 per cento».

  • Corri Catania, in 20000 per la solidarietà

    Corri Catania, in 20000 per la solidarietà

    Oltre 20000 persone hanno invaso le vie della cittadina etnea, incuranti della pioggia che ha tratti reso sfavorevole a livello meteorologico la domenica. Ma niente è riuscito a fermare il “popolo delle magliette bianche”, che ha dimostrato il suo impegno e la sua passione. La quindicesima edizione di Corri Catania è stata un evento gioioso che ha reso speciale una domenica di primavera.

    In un’atmosfera festosa, 5 km di percorso sono stati invasi da tantissime persone, le stesse che correndo, camminando o semplicemente passeggiando si sono riappropriate della città. Alle 10,15 la partenza, con la Fanfara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Zafferana a intonare l’Inno d’Italia e, poi, a scandire il ritmo della corsa. Una mattinata all’insegna del divertimento e dell’impegno sociale che ha avuto inizio da piazza Università, passando via Etnea, Villa Bellini, piazza Dante e il Castello Ursino, per poi raggiungere l’arco d’arrivo in piazza Duomo. Rientro a a piazza Università per la festa finale.

    corri catania via etnea
    Le immagini nell’articolo e i loro diritti appartengono alla pagina Facebook di Corri Catania

    Corri Catania Ssd: 15 anni di entusiasmo

    Non immaginiamo cosa abbia voluto significare organizzare un evento simile per Corri Catania SSD: mesi di passione ed entusiasmo per un obiettivo solidale. Ma anche tantissima professionalità per gestire un evento che ha coinvolto un’enorme folla di persone. Giunta alla sua 15ª edizione, “Corri Catania” ha dimostrato di non aver perso il suo smalto. L’evento, sponsorizzato dal Comune di Catania, ha regalato una domenica di festa, caratterizzata da una serenità e sicurezza assolute. La Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine e di Sicurezza hanno garantito la sicurezza lungo il percorso, adottando tutte le misure necessarie per proteggere i partecipanti e mantenere l’atmosfera spensierata della domenica di Corri Catania. La Croce Rossa di Catania ha dimostrato un notevole impegno, operando con professionalità ed efficienza e mettendo a disposizione un’ampia squadra di personale e mezzi per l’occasione. È stata un’esperienza unica per tutti i presenti.

    Sui volti dei partecipanti si potevano leggere sorrisi, emozione, entusiasmo e il desiderio di stare insieme. Tra di loro c’erano diverse personalità che avevano abbracciato il progetto Corri Catania. Stefano Principato, presidente della Croce Rossa di Catania, Stefano Sorbino, Comandante della Polizia Municipale, gli sportivi Maria Cocuzza e Giuseppe Garraffo, Raffaele Marcoccio di Csain, Anna Cavallotto, i membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Creoos e molti altri.

    “Auto per la salute”

    Corri Catania simbolo

    “Catania corre per Catania”, questo il motto che dal 2009 accompagna la manifestazione, e così è stato. Uomini, donne, ragazzi, bambini, anziani, disabili, istituzioni, sportivi, gruppi aziendali e famiglie intere si sono uniti sotto il segno della solidarietà. Il loro scopo era sostenere il progetto “Auto per la Salute”, il quale prevedeva la donazione di un’automobile attrezzata alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Catania. Tale veicolo sarebbe stato utilizzato per fornire servizi di assistenza sanitaria e supporto domiciliare alle persone economicamente fragili e ai soggetti più vulnerabili. Si trattava di una risorsa di grande importanza, che avrebbe consentito di offrire servizi di prevenzione e tutela della salute alle fasce più deboli della popolazione.

    Le scuole hanno partecipato attivamente con i loro docenti, alunni e famiglie, mentre numerosi turisti in vacanza a Catania si sono uniti all’evento, partecipando anche al Villaggio allestito in piazza Università nei giorni precedenti. Prima dell’inizio della corsa, Danilo Pasqualino e Federica Scuderi, entusiaste “voci” di Corri Catania, hanno dato il via sul palco. Inoltre, Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, ha salutato i partecipanti dal palco con un messaggio di benvenuto. «Corri Catania ci insegna che per raggiungere i risultati non ci si può improvvisare ma bisogna avere un metodo da seguire con attenzione, impegno ed entusiasmo. Raccogliere a sé così tante persone è il segno tangibile che questo evento ha fatto centro. Un plauso agli organizzatori per quello che fanno da 15 anni per la città.»

    Gli organizzatori invece, sagacemente, puntano l’attenzione sulla strada già percorsa. «Dalla prima edizione del 2009 a oggi ne è stata fatta di strada e vedere che la nostra proposta di una corsa-camminata di solidarietà è entrata nel cuore di migliaia di persone non può che riempirci di gioia e ripagare di tutto l’impegno che mettiamo per dar vita alla manifestazione; siamo ripagati dall’entusiasmo dei partecipanti e da subito abbiamo capito che la città aveva voglia di diventare protagonista di un evento bello, sano e ricco di valori positivi.»

  • Catania Sorrento 0-2, sconfitta con rabbia

    Catania Sorrento 0-2, sconfitta con rabbia

    Non tutte le domeniche riescono col buco; non è sicuramente questa, con Catania Sorrento 0-2 e la squadra etnea che perde e lo fa in maniera poco convincente. L’aggravante dell’arbitraggio, che ha lasciato spazio a tantissime polemiche, non può nascondere quella che è stata la prima sconfitta dell’era Pelligra in casa.

    Catania Sorrento 0 2 puole scudetto

    Un momento che prima o poi doveva arrivare, certo, e che volendo è meglio arrivi adesso – con i rossazzurri impegnati nella Poule Scudetto, questo mini torneo organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti che mette in palio il titolo di Campione d’Italia Dilettanti. Visti i molteplici gironi, la Poule premia il vero campione assegnandolo fra le squadre ammesse, ovvero coloro che si siano qualificate al primo posto di ciascuno dei nove gironi al termine della stagione regolare della Serie D.

    Catania Sorrento 0-2 il tabellino

    Marcatori: st 28’ Scala; 47’ La Monica.

    Catania (4-3-3): 1 Bethers; 5 Rapisarda, 27 Castellini (9’st 11 Forchignone), 26 Lorenzini, 2 Boccia (27’st 21 Pedicone); 18 Rizzo (VK), 10 Lodi (K) (34’st 9 Litteri), 24 Vitale; 17 De Luca (9’st 23 Palermo), 99 Sarao, 7 An. Russotto (20’st 79 Jefferson). A disposizione: 22 Groaz; 8 Di Grazia, 70 Baldassar; 32 Giovinco. Allenatore: Ferraro.

    Sorrento (4-3-3): 1 Del Sorbo; 2 G. Todisco, 5 Cacace (K), 6 Fusco, 3 F. Todisco; 4 La Monica, 10 Herrera (VK), 8 Cuccurullo (26’st 16 Erradi); 9 Badje (48’st 20 Simonetti), 11 Petito (34’st 18 Gaetani), 7 Scala (41’st 13 Bisceglia). A disposizione: 12 Cervellera; 14 Tufano; 15 Selvaggio, 17 Maresca; 19 Gargiulo. Allenatore: Maiuri.


    Arbitro: Alessandro Pizzi (Bergamo).

    Catania Sorrento 0-2 la partita

    Il Catania ha subito la sua prima sconfitta nella fase a gironi del Campionato Scudetto, perdendo in casa contro il Sorrento. La partita si è conclusa con un punteggio di 0-2 allo stadio “Massimino” ed è stata caratterizzata da un gioco poco spettacolare, con poche emozioni e molta tensione. I gol di Scala al 73′, oggetto di contestazioni per un fallo di mano commesso dall’attaccante Petito durante l’azione, e di La Monica al 91′, hanno determinato il risultato finale. Il gol che ha portato in vantaggio gli ospiti ha spezzato il ritmo dei giocatori del Catania, che hanno mostrato una prestazione sottotono per tutta la partita, anche a causa dell’espulsione successiva di Lorenzini. La squadra etnea tornerà in campo mercoledì prossimo.

    Catania Sorrento 0 2 squadra

    Il primo tempo di Catania Sorrento 0-2 è stato molto tattico, intenso e combattuto. Il Catania ha schierato la formazione abituale con il trio offensivo composto da De Luca, Sarao e Russotto, mentre il Sorrento ha adottato una disposizione tattica simile, puntando sulla velocità di Badje, Petito e Scala. I giocatori rossazzurri hanno avuto difficoltà a contrastare il dinamismo degli avversari e il loro costante pressing ha impedito al Catania di impostare il gioco a centrocampo e di effettuare passaggi precisi nell’ultima zona del campo. Nonostante l’assenza del grande pubblico allo stadio “Massimino”, i tifosi di casa hanno sostenuto la propria squadra con grande passione. Da segnalare solo alcuni lanci illuminanti, come il tentativo mancato da parte di Russotto di sfruttare un’ottima occasione sulla fascia sinistra. Al 45′ si è verificato un colpo di scena quando il Sorrento ha colpito il palo con un potente tiro da lontano di Scala. Tuttavia, l’occasione è sfumata.

    Il secondo tempo

    Nella seconda metà del match, l’allenatore Ferraro ha cercato di invertire l’andamento della partita effettuando due sostituzioni coraggiose: De Luca e Castellini sono usciti dal campo, sostituiti da Palermo e Forchignone. Rizzo si è posizionato nella linea difensiva. Al 56′, il Sorrento è rimasto pericoloso con un tentativo da lontano di La Monica che ha mancato di poco il bersaglio. Sono stati effettuati altri cambi, ma la partita è proseguita senza grandi emozioni fino al 73′. In quell’occasione, Lorenzini ha tentato di intercettare un pallone, ma Petito ha commesso un presunto fallo di mano in area che l’arbitro non ha rilevato. Il pallone è finito a Scala, che ha segnato superando il portiere avversario. Lorenzini ha protestato con l’arbitro ed è stato espulso, rovinando così una prestazione fino a quel momento impeccabile. Durante la confusione che ne è seguita, anche Lodi è stato ammonito.

    Arriva anche il messaggio del sempre presente, talvolta online e talvolta dobbiamo accontentarci dei nuovi media, del nuovo presidente del Catania Pelligra: « Siamo dispiaciuti per la prima sconfitta in casa – commenta il presidente Pelligra -. Archiviamo in fretta l’amarezza odierna e confidiamo in un’immediata reazione in occasione della prossima gara della poule scudetto.»

    Catania Sorrento 0 2
  • L’elenco completo delle spiagge con bandiera blu in Sicilia

    L’elenco completo delle spiagge con bandiera blu in Sicilia

    Le spiagge con bandiera blu sono un simbolo di qualità e pulizia delle acque, riconosciuto a livello internazionale dalla Foundation for Environmental Education (FEE). Ogni anno, la FEE assegna la bandiera blu alle spiagge che rispettano i criteri ambientali, di sicurezza e di servizio richiesti dalla normativa europea.

    In Italia, le spiagge con bandiera blu sono sempre più numerose, rappresentando una scelta ideale per le vacanze al mare. In questo articolo vi proponiamo l’elenco completo delle spiagge con bandiera blu in Sicilia.


    Spiaggie con bandiera blu nelle città di Messina

    spiagge con bandiera blu roccalumera

    Alì Terme – Lungomare di Alì Terme

    Roccalumera – Spiaggia di Roccalumera

    Furci Siculo – Litorale

    Santa Teresa di Riva – Lungomare di Santa Teresa di Riva

    Lipari – Stromboli Ficogrande, Vulcano Gelso, Vulcano Acque Termali, Acquacalda, Canneto

    Tusa – Spiaggia Lungomare

    Spiaggie con bandiera blu nelle città di Agrigento

    Lungomare della città di Menfi

    Spiaggie con bandiera blu nelle città di Ragusa

    Modica – Marina di Modica

    Ispica – Santa Maria del Focallo

    Pozzallo – Pietre Nere, Raganzino

    Ragusa – Marina di Ragusa

  • L’eresia della bellezza – Storia di Fiumara d’Arte

    L’eresia della bellezza – Storia di Fiumara d’Arte

    Un documentario di alto valore storico che pone l’obiettivo di decifrare Antonio Presti,
    una delle figure più rappresentative dell’arte contemporanea in Italia e nel mondo. Questo è “L’eresia della bellezza – Storia di Fiumara d’Arte”, dedicato alla vicenda giudiziare del conosciutissimo parco e del suo intraprendente mecenate. Sulle immagini delle grandi sculture del parco di Land Art della Fiumara d’Arte, si alternano le voci degli intervistati (Graziano Marini, Adriana Polveroni, Antonino Saggio, Giusi Diana, Emilia Giorgi, Laura Anello) che spiegano cos’è la Fiumara d’Arte e chi è Antonio Presti, il mecenate che ha commissionato e fatto costruire tutte le opere.


    La vicenda giudiziaria: Un percorso di bellezza e ostacoli

    “In Sicilia c’è il più grande museo a cielo aperto d’Europa, ad oggi conosciuto con il nome di Fiumara D’Arte. Antonio Presti è un mecenate determinato e sognatore, che preferisce definirsi “eretico”. Dal 1986 invita i più grandi artisti del mondo a collaborare nella creazione del parco della Fiumara d’Arte. A questa storia di rivalutazione territoriale si contrappone la vicenda giudiziaria che portò Presti ad essere condannato per abuso edilizio e poi essere assolto, dopo molto tempo, con una sentenza che ha fatto giurisdizione”, si legge nel comunicato stampa dedicato al documentario.

    La vicenda giudiziaria ha suscitato reazioni contrastanti nell’opinione pubblica. Da un lato, c’è chi ha espresso il proprio sostegno a Presti, ritenendo che il suo contributo all’arte e alla cultura nella regione sia di grande importanza e che le accuse siano esagerate o infondate. Dall’altro lato, ci sono coloro che ritengono che le accuse sollevate siano serie e che il presunto sfruttamento dei finanziamenti pubblici sia un atto imperdonabile che mina l’integrità del progetto artistico.

    La vicenda giudiziaria ha inevitabilmente avuto un impatto sul Parco Fiumara d’Arte. L’attenzione mediatica e le controversie hanno portato a un calo dei finanziamenti e delle donazioni, mettendo a rischio la sostenibilità e la continuità del progetto. Inoltre, l’immagine negativa associata alla vicenda ha potenzialmente scoraggiato artisti e visitatori dall’essere coinvolti con il parco.

    Il Parco Fiumara d’Arte

    Antonio Presti

    Un luogo straordinario che abbraccia l’arte contemporanea, la natura e la cultura. Questo luogo è il Parco Fiumara d’Arte, un’opera di arte a cielo aperto che si estende per oltre sei chilometri lungo il corso del fiume Amaro. Dietro la creazione di questo luogo unico c’è un uomo straordinario di nome Antonio Presti, un visionario che ha dedicato la sua vita a promuovere l’arte e a trasformare la sua comunità attraverso l’espressione artistica.

    Antonio Presti è nato a Reggio Calabria nel 1945 e fin dalla giovane età ha dimostrato una passione innata per l’arte. Negli anni ’80, dopo una carriera di successo nel mondo degli affari, ha deciso di realizzare il suo sogno di creare un parco d’arte che avrebbe abbracciato le bellezze naturali della Calabria. Questo sogno si è trasformato in realtà nel 1987, quando ha fondato la Fondazione Fiumara d’Arte.

    Il concetto del Parco Fiumara d’Arte

    Labirinto di Arianna

    Il Parco Fiumara d’Arte è molto più di un semplice spazio espositivo. È un’opera d’arte vivente, in continua evoluzione, che coinvolge artisti da tutto il mondo. La missione di Antonio Presti era quella di utilizzare l’arte come strumento per la rinascita culturale ed economica della Calabria, una regione spesso trascurata dal punto di vista artistico.

    Il Parco Fiumara d’Arte ospita una vasta collezione di opere d’arte realizzate da alcuni dei più rinomati artisti contemporanei, nazionali e internazionali. Le opere sono dislocate lungo il percorso del fiume Amaro, tra paesaggi mozzafiato e vegetazione rigogliosa. Gli artisti sono stati invitati a creare opere site-specific, integrandosi con l’ambiente circostante e creando un dialogo tra natura e cultura.

    IUna delle caratteristiche distintive del Parco Fiumara d’Arte è il coinvolgimento attivo della comunità locale. Antonio Presti ha lavorato instancabilmente per coinvolgere gli abitanti della zona, incoraggiandoli a partecipare attivamente alla creazione e alla manutenzione delle opere d’arte. Questo ha avuto un impatto significativo sul tessuto sociale della comunità, promuovendo un senso di orgoglio e appartenenza.

    L’eresia della bellezza, parla il regista

    “Pur amando da sempre la Sicilia in modo viscerale – dichiara il regista Luca Di Molfetta – ho scoperto con colpevole ritardo dell’esistenza di questo luogo dell’anima che è il parco della Fiumara d’Arte e ne sono stato immediatamente rapito. Devo ringraziare Claudio Sorace che per primo ha avuto l’idea di fare un documentario che raccontasse i diversi temi che sottendono alla straordinaria parabola che è l’attività artistica di Antonio Presti e alla sua pragmatica e fattuale visionarietà: l’arte nello spazio pubblico e la sua funzione sociale, il mecenatismo, l’eresia, la lotta alla mafia e la storia siciliana degli anni ‘80, il turismo d’arte e di prossimità. Una grande storia siciliana ed italiana di sogni, di lotte e di riscatto in nome della Bellezza”.


    “Desidero esprimere la mia gratitudine – sottolinea l’artista-mecenate Antonio Presti – alla produzione Twister Film, il regista Luca Di Molfetta, Claudio Sorace, per avere restituito in questo racconto la mia storia con le voci autentiche di quel periodo, le contrapposizioni, il valore della differenza, il valore di una vita che sono riuscito a portare avanti soltanto ingraziando l’ingratitudine. É ringraziare l’ingratitudine che si dà la forza di andare avanti e
    di superare tutte le prove. Questo documentario restituisce, a volte con la sua drammaticità, un racconto di etica ed estetica, un racconto che parla di una Sicilia contemporanea che trova nella resistenza il suo valore di essere differenza”.

    Dove vedere l’Eresia della bellezza

    L'eresia della bellezza 2

    L’eresia della bellezza

    Documentario, anno 2022, 45 Min
    Regia: Luca Di Molfetta
    Scritto da Luca Di Molfetta e Claudio Sorace
    Prodotto da Giovanni Amico per Twister Film
    Distribuito da Chili
    Fotografia: Fernando Perris
    Montaggio: Hanne Low
    Musiche originali: Chiara Cusumano e Alberto Laruccia
    MIC direzione generale cinema e audiovisivo
    Disponibile, in modalità gratuita, sulla piattaforma
    https://it.chili.com/content/b78bbbc3-b88c-4b39-8081-d8583102516a

  • “La Sicilia che piace”, 400mila euro in fondi

    “La Sicilia che piace”, 400mila euro in fondi

    Per agevolare gli enti locali nella promozione del sistema produttivo regionale, l’assessorato regionale alle Attività produttive ha emanato il bando “La Sicilia che piace”, con un budget di 400 mila euro. Possono partecipare al bando gli enti locali, anche in forma associata, presenti sul territorio della regione. Questo rappresenta l’ultimo avviso tra i tre previsti per la promozione dei sistemi produttivi siciliani, preceduti dal bando destinato alle imprese (800 mila euro) e alle associazioni di categoria e ex Onlus (700 mila euro).

    Il contributo regionale in conto capitale, che copre fino all’80% del costo dell’iniziativa, prevede un finanziamento massimo di 10 mila euro a progetto, al netto di iva. Nel caso in cui le risorse finanziarie dovessero aumentare, l’Amministrazione regionale si riserva la possibilità di rivedere la graduatoria finale. Entro le ore 12 del 15 maggio 2023, gli enti locali interessati dovranno inviare la domanda al dipartimento regionale delle Attività produttive, indirizzata al Servizio 9, allegando la documentazione richiesta.

    “La Sicilia che piace”

    Per rispettare il Print e la Strategia regionale dell’innovazione per la specializzazione intelligente 2014-2020 della Regione Siciliana, le iniziative presentate devono valorizzare i prodotti dei settori agroalimentare, artigianato, nautica ed economia del mare, lapideo e sistema casa, moda e oreficeria, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e meccatronica. Tuttavia, sono escluse dalla concessione del contributo le iniziative relative alla produzione primaria dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del turismo, così come i prodotti agroalimentari sottoposti a tutela da un consorzio riconosciuto.

    È importante sottolineare che la raccolta delle domande per gli avvisi destinati alle imprese e alle associazioni “La Sicilia che piace” si è già conclusa lo scorso 21 aprile, con risorse complessive pari a 1,5 milioni di euro e un finanziamento massimo di 25 mila euro a progetto per le imprese e 20 mila euro per le associazioni. In questo caso, il contributo regionale in conto capitale copre fino all’80% del costo dell’intero progetto.

    Schifani: “Aiutiamo le eccellenze”

    Un milione e mezzo di euro per sostenere eventi e campagne promozionali dei prodotti e dei sistemi produttivi siciliani. «Venerdì pubblicheremo due Avvisi della misura “Sicilia che piace”, destinati a finanziare manifestazioni per la valorizzazione dei prodotti del territorio, la partecipazione a fiere e iniziative pubblicitarie di comunicazione». Lo ha anticipato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, in occasione degli incontri con gli imprenditori a Catania, Siracusa e Ragusa durante il “tour” nell’Isola per presentare i bandi curati dall’assessorato.

    Turismo sicilia

    «Vogliamo aiutare le produzioni siciliane a farsi conoscere e apprezzare dai consumatori e dagli operatori di settore – aggiunge l’assessore – Nella nostra Isola ci sono tante eccellenze che meritano di essere valorizzate e il governo Schifani è al fianco degli imprenditori siciliani per fare emergere sempre di più ciò che viene realizzato nei nostri territori».

    “La Sicilia che piace”, tre avvisi per tre settori

    Il primo dei due avvisi di “Sicilia che piace” è rivolto alle imprese che operano nei settori della comunicazione, del marketing e della pubblicità, ai Distretti produttivi e ai Centri commerciali naturali: la dotazione finanziaria complessiva è di 800 mila euro, il finanziamento massimo per ogni progetto non potrà superare l’importo di 25 mila euro, Iva compresa. Il secondo avviso è invece rivolto alle rappresentanze regionali delle associazioni di categoria e ai soggetti del Terzo settore onlus: budget complessivo 700 mila euro, le proposte saranno sostenute per un massimo di 20 mila euro ciascuna, Iva compresa». I due Avvisi di “Sicilia che piace” riguardano i seguenti settori: agroalimentare, artigianato, nautica ed economia del mare, lapideo e sistema casa, moda e oreficeria, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, meccatronica. Sono escluse le iniziative inerenti il settore della produzione primaria dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del settore del turismo, che non rientrano negli ambiti di competenza dell’assessorato alle Attività produttive.

    Sono, inoltre, escluse le iniziative che riguardano i prodotti del settore agroalimentare, anche se trasformati, i cui marchi sono sottoposti a tutela da parte di un Consorzio riconosciuto (prodotti Doc, Docg, Igt, Igp, Dop e Stg), in quanto oggetto di specifici interventi di sostegno, valorizzazione e internazionalizzazione da parte dell’assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

  • Trapani Catania 1-0, seconda sconfitta in campionato

    Trapani Catania 1-0, seconda sconfitta in campionato

    Il calcio è così: si vince e si perde. Ma quando una squadra perde solo due gare in un campionato, uno con 34 gare oltretutto, non le si può non fare i complimenti. Sì, perché i campionati sono facili solo sulla carta e poi in campo c’è comunque da sudare, anche se sei “un giocatore di un’altra categoria”. Certo, è triste chiudere il campionato con una sconfitta. Ma diventa meno triste se di vittorie invece ne hai ottenute ben 28 e solo 4 sono i pareggi. Praticamente, il Catania in questo campionato è stato una sentenza e poco male se è sfuggito l’obiettivo dei 90 punti. Un attacco smodato, 74 reti, e solamente 20 subite certificano lo strapotere degli etnei, che però oggi si sono dovuti piegare. Trapani Catania 1-0 è stato un finale inglorioso per un lungo campionato, che però non toglie niente ai rossazzurri: tornano a casa da vincitori.

    Trapani Catania 1-0 il tabellino

    Rete: pt 9’ Catania.

    Trapani (3-4-2-1): 1 Summa; 4 Carboni (K), 5 De Pace, 6 Gonzalez; 28 Pipitone (41’st 73 Mangiameli), 23 Cangemi, 24 Giuffrida (30’st 31 Romizi), 29 Panebianco (27’st 3 Romano); 21 Catania (25’st 2 Cellamare), 32 Kosovan; 19 Mascari (34’st 7 Carbonaro). A disposizione: 12 Di Maggio; 13 De Santis, 25 Kanoute; 41 Scuderi. Allenatore: Torrisi.

    Catania (4-3-3): 1 Bethers; 5 Rapisarda (VK), 27 Castellini, (24’st 11 Forchignone), 26 Lorenzini, 2 Boccia (1’st 21 Pedicone); 23 Palermo (1’st 17 De Luca), 10 Lodi (K), 24 Vitale; 32 Giovinco (1’st 9 Litteri), 99 Sarao, 7 An. Russotto (45’st 35 De Respinis). 
    A disposizione: 22 Groaz; 8 Di Grazia, 33 Buffa, 70 Baldassar. Allenatore: Ferraro.

    Arbitro: Davide Cerea (Bergamo).
    Assistenti: Domenico Castaldo (Frattamaggiore) e Niroy Emilio Gookooluk (Civitavecchia).

    Ammoniti: Summa, Panebianco, Kosovan, Gonzalez, Romano (T); De Luca, Vitale (C).
    Espulso Kosovan al 35’st per somma di ammonizioni.

    Ferraro: “Primo tempo sotto tono”

    Non cerca scuse mister Ferraro a fronte della sua sconfitta: «Primo tempo sotto tono e inguardabile, eravamo sulle gambe e abbiamo preso un gol in uscita. Da questa sconfitta ripartiamo con più forza, anche per quello che ho visto nel secondo tempo: 5-6 palle gol e una rete annullata. Sono amareggiato per la frazione iniziale, da martedì ripartiremo basandoci sulla ripresa.  Nel calcio può starci una gara così, non avevamo la giusta motivazione anche se quando indossiamo la maglia del Catania questo non deve capitare. Il cambio di modulo del Trapani non ci ha sorpreso.

    Io nervoso nel finale? No ma la vigoria sproporzionata della panchina non mi è piaciuta. Il Catania ha vinto il campionato con 31 punti sulla seconda, merita rispetto. Il Sorrento? Una squadra che ha vinto è una squadra importante, sarà bello confrontarci con loro e con la vincente di Cavese-Brindisi. Azzeriamo il campionato, ne inizia uno nuovo.   Incontro con la società martedì? Smentisco, martedì abbiamo la ripresa degli allenamenti ed è prematuro parlare di questo adesso; dalla fine della Poule scudetto al 30 giugno, data di conclusione della stagione, ci sarà tempo per pensare al futuro. Ora conta il presente. Da martedì, ricominciamo con grande voglia e determinazione.»

    Trapani Catania 1-0, Litteri: “Siamo il Catania e non possiamo perdere”

    Anche Gianluca Litteri, intervistato a fine gara, ha commentato la partita del Catania: «Volevamo finire il campionato con un risultato positivo ma non ci siamo riusciti, nel primo tempo siamo partiti male, anche se abbiamo concesso poco. Nella ripresa abbiamo creato tanto, sprecando. Sul piano personale, ho bisogno di mettere minuti nelle gambe. Con i compagni di reparto non c’è quell’intesa che ci potrebbe essere se avessimo giocato insieme di più ma giocando si acquisiscono affiatamento e fiducia. Il dato importante è che sto bene, devo migliorare la mia condizione fisica e devo convincere il mister in settimana. Siamo il Catania e non possiamo permetterci di pareggiare, figurarsi di perdere. Da martedì ricominciamo, la sconfitta è un interruttore che deve darci l’energia giusta per la Poule scudetto.»

    Più asciutto ma sempre con la stessa emozione vibrante Giovinco: «L’importante è far tesoro di quello che è successo, ci abbiamo provato fino alla fine. Pensiamo alla gara di domenica prossima. Come ci arriverò? Come sempre e come gli altri, dobbiamo pensare esclusivamente a dare il massimo a livello di squadra. Chiaramente non sono soddisfatto, pensiamo alla ripresa degli allenamenti. Non credo fosse una questione di motivazioni, gli episodi hanno determinato la partita: al di là del gol, il Trapani non ha creato molto. Dispiace per l’assenza dei nostri tifosi, che ci danno sempre qualcosa in più.»

  • Catania book festival torna questo weekend

    Catania book festival torna questo weekend

    Il Catania Book Festival è la Fiera Internazionale del Libro e della Cultura di Catania, un luogo unico in cui la città di Catania diventa centro culturale del Paese, parlando di poesia, sport, arte, cinema, scienza, innovazione e molto altro, permettendo a chiunque di avvicinarsi e restarne affascinato.  

    Dal 5 al 7 maggio 2023 il Catania Book Festival porterà, nella prestigiosa sede delle ciminiere di Catania, autori, autrici, editori, artisti e grandi interpreti per una tre giorni ricca di momenti di approfondimento, workshop, panel e molto altro. Per acquistare il biglietto o l’abbonamento in prevendita: www.liveticket.it/cataniabookfestival. Per consultare l’intero programma della manifestazione clicca sul seguente link.

    Catania book festival programma

    Ci saranno anche importanti eventi legati all’attualità durante il programma. Alle 15:00 nella Sala Minerva si terrà la presentazione del rapporto “22/23” di Amnesty International. Alle 17:30 nella stessa sala ci sarà la presentazione del libro “Io ero il milanese” di Mauro Pescio e S. Lorenzo, la vera storia di un ex rapinatore cresciuto tra Milano e Librino (Catania). Alle 20:00 nella Sala Nettuno, il giornalista di Repubblica, Lucio Luca, autore di “Quattro centesimi a riga” (Zolfo), che ha raccontato la storia di Alessandro Bozzo, il giornalista calabrese suicida dieci anni fa, verrà intervistato. Bozzo fu soffocato da chi cercava di limitare la libertà di stampa e la sua stessa libertà. Infine, alle 20:00 nella Sala Venere, il giornalista Mario Tedeschini Lalli presenterà il suo libro “Nazisti a Cinecittà”, mentre per gli amanti della graphic novel di successo, Giulio Mosca presenterà “Ossitocina” nella Sala Nettuno alle 15:00 e Danilo Bertazzi racconterà la creazione di un programma televisivo nel suo libro “Dietro lo schermo” alle 17:30 sempre nella Sala Nettuno.

    Catania book festival prezzi dei biglietti

    Ticket base – 10 euro
    Abbonamento base – 25 euro

    Ticket ridotto – 7 euro
    Abbonamento ridotto – 15 euro
    (biglietti e abbonamenti ridotti sono riservati agli under15 e agli over70
    e sono disponibili solo al botteghino)

    Ticket comitiva – 5 euro/ciascuno
    Abbonamento comitiva – 12 euro/ciascuno 
    (biglietti e abbonamenti solo per gruppi sopra 15 persone 
    e solo su prenotazione)

    GRATUITO
    disabili e under6
    (accompagnatori e genitori pagano intero)

    Un comparto in crescita

    rassegna libri

    Nel 2021 l’industria editoriale italiana ha registrato una crescita superiore al 10% rispetto all’anno precedente, secondo il recente rapporto dell’Associazione italiana editori (Aie) presentato alla Fiera del libro di Francoforte alcuni mesi fa. La cifra del comparto è ora oltre i 3,4 miliardi di euro, un aumento rispetto ai 3,1 miliardi di euro del 2020 e del 2019. Il principale canale di vendita è il “trade”, che comprende librerie, grandi distributori e negozi online, tra cui Amazon, con un fatturato di oltre 1,7 miliardi di euro. Seguono a distanza i canali educativi, che hanno raggiunto i 780 milioni di euro, gli ebook e gli audiolibri, che hanno generato 450 milioni di euro, il collezionismo con 230 milioni di euro e altri tipi di vendita con 270 milioni di euro.

    L’industria del libro è confermata come la principale industria culturale italiana, superando le entrate della televisione a pagamento (2,9 miliardi di euro), dei videogiochi (1,8 miliardi di euro), della televisione in chiaro (1,7 miliardi di euro) e dell’editoria periodica e quotidiana (che hanno una valutazione rispettivamente di 1,4 miliardi di euro e 800 milioni di euro). Nonostante ciò, il mercato del libro italiano rimane il quarto in Europa, dopo Germania (9,6 miliardi di euro), Regno Unito (6,4 miliardi di euro) e Francia (6,1 miliardi di euro). Tuttavia, queste ultime due nazioni esprimono il loro mercato in termini di fatturato delle case editrici e non di spesa del pubblico, quindi la valutazione globale è basata su una stima dell’Aie.

    Cresce il cartaceo, segno meno per il digitale

    dove comprare i libri a catania

    Secondo l’elaborazione dei dati Istat da parte dell’Associazione italiana editori, nel 2021 si è registrato un incremento della produzione di libri cartacei, mentre è in calo quella degli ebook. I volumi a stampa sono stati quasi 82.000, il 17% in più rispetto all’anno precedente, mentre quelli digitali sono stati 50.000, il 4,5% in meno. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, il trend rispetto agli anni precedenti è positivo, poiché si è verificata una forte ripresa della produzione editoriale. Nel confronto con il primo anno segnato dal Covid, la crescita è stata del 11,1% rispetto al 2020 e del 8,2% rispetto al 2019. Istat fornisce anche il dettaglio delle tipologie di libri che finiscono sugli scaffali fisici e digitali. L’incremento riguarda soprattutto la pubblicazione di ristampe, in aumento del 14,2% rispetto al 2020, e le prime edizioni, cresciute del 13,5%. Le successive edizioni, invece, sono in rilevante diminuzione, con una diminuzione del 18,4%. In crescita anche la tiratura, con oltre 200 milioni di copie stampate nel 2021, con un aumento del 11,7% rispetto al 2020 e del 3,7% rispetto al 2019. Tale incremento ha riguardato soprattutto le ristampe, in aumento del 21,1%, e le prime edizioni, cresciute del 10,3%.

  • San Paolo patrono di Palazzolo Acreide

    San Paolo patrono di Palazzolo Acreide

    Oggi è venerdì e torniamo a parlare di fede e folklore nella nostra splendida terra. Oggi andiamo a scoprire la festa di San Paolo, patrono di Palazzolo Acreide.

    Storia di San Paolo

    San Paolo, noto anche come l’apostolo Paolo, è uno dei personaggi più importanti della storia cristiana. La sua vita e le sue opere sono state fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo, e la sua figura è stata oggetto di numerose leggende e storie nel corso dei secoli.

    Nato Saulo di Tarso, Paolo fu un cittadino romano e un fariseo, noto per la sua forte opposizione al cristianesimo. Tuttavia, la sua vita cambiò radicalmente dopo un’esperienza mistica sulla strada per Damasco, durante la quale ebbe una visione di Cristo che lo chiamava a diventare un apostolo.

    Da quel momento in poi, Paolo dedicò la sua vita alla diffusione del cristianesimo in tutto il mondo, scrivendo numerose lettere e fondando numerose comunità cristiane. Durante i suoi viaggi missionari, visitò città come Efeso, Corinto e Roma, dove fu imprigionato e poi giustiziato nel 67 d.C.

    Leggende su San Paolo

    La vita e le opere di San Paolo hanno ispirato numerose leggende e storie nel corso dei secoli. Ad esempio, si dice che durante il suo periodo di prigionia a Roma, Paolo abbia convertito il suo carceriere e sua moglie al cristianesimo. Si dice anche che abbia compiuto numerosi miracoli, come la guarigione di malati e la risurrezione dei morti.

    Un’altra leggenda popolare riguarda la morte di Paolo. Si dice che dopo essere stato decapitato, la sua testa sia rimbalzata tre volte sul terreno, causando la crescita di tre fonti di acqua pura. In seguito, la chiesa di San Paolo fu costruita sul sito della sua esecuzione, diventando uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti del mondo.

    San Paolo è stato anche oggetto di numerose opere d’arte e letterarie. Ad esempio, l’artista italiano Michelangelo ha dipinto un famoso affresco del giudizio universale nella Cappella Sistina, in cui San Paolo è rappresentato tra i santi e gli angeli del paradiso. Inoltre, molti scrittori hanno creato opere basate sulla vita di San Paolo, come ad esempio l’autore britannico Charles Dickens, che ha scritto una biografia romanzata intitolata “The Life of Our Lord”.

    I “cerauli”

    Secondo una credenza popolare, san Paolo fu il primo ceraulo, cioè “serparo”, il cui ruolo è quello di proteggere dai morsi velenosi. Il Pitré descrive infatti una particolare processione che si tiene in occasione dei festeggiamenti di san Paolo, la processione dei cerauli, composta da questi singolari personaggi che accompagnavano il similacro del santo per le vie di Palazzolo Acreide: “Vedeteli in mutande con una grossa cuddura a forma di serpente sul capo, precedeuti dal tamburino e aventi chi in mano una biscia, chi alle spalle o attorcigliato al collo un colubri dei più lunghi”.

    Questi uomini non temono i rettili e addirittura li portano addosso come amuleti a simbolo di guarigione e di salute. Era convinzione che i cerauli fossero nati nella notte del 24 e 25 gennaio, ricorrenza dalla conversione del santo; il segno di tale potere consiste nell’avere sin dalla nascita l’impronta del ragno sotto la lingua. I cerauli godevano di grande considerazione tra il popolino, in quanto vantavano la diretta discendenza dal santo stesso affermando che San Paolo fosse il primo ceraulo.

    La festa di San Paolo a Palazzolo Acreide

    La festa è una celebrazione molto importante per la città di Palazzolo Acreide, città situata nella provincia di Siracusa. La ricorrenza si svolge ogni anno il 29 giugno, in onore di San Paolo, patrono della città. Fra le celebrazioni più antiche e tradizionali della città, risale almeno al XIV secolo. La festa è caratterizzata da una serie di eventi religiosi e culturali, che attirano visitatori da tutto il mondo.

    Palazzolo Acreide ingresso chiesa

    La celebrazione inizia la sera del 28 giugno, quando una processione solenne porta la statua di San Paolo dalla chiesa di San Sebastiano alla chiesa di San Paolo, situata sulla collina della città. Durante la processione, i fedeli indossano abiti tradizionali e portano con sé candele e bandiere. La sera del 29 giugno, la città si anima con una serie di eventi culturali, tra cui spettacoli di musica tradizionale, balli folkloristici e giochi pirotecnici. Inoltre, molte famiglie preparano prelibatezze culinarie tradizionali, come arancini, cannoli, cassata e dolci fatti in casa.

    Il 29 giugno

    Il clou della festa avviene nella mattina del 29 giugno, quando viene celebrata una messa solenne nella chiesa di San Paolo, presieduta dal vescovo della diocesi di Noto. Durante la messa, la statua di San Paolo viene portata in processione per le strade della città, seguita da una grande folla di fedeli. Dopo la messa, la festa continua con una serie di eventi culturali e sociali, tra cui concerti, sfilate e mostre d’arte. Inoltre, molte famiglie aprono le porte delle loro case per ospitare i visitatori e offrire loro un assaggio della cultura e della gastronomia locale.

    La celebrazione di San Paolo è un’occasione unica per conoscere la cultura e la tradizione della Sicilia. La celebrazione combina elementi religiosi e culturali, creando un’esperienza unica e coinvolgente per i visitatori. La città si trasforma in un luogo di festa e di incontro tra le persone, creando un’atmosfera di gioia e di solidarietà.

  • Idrogeno verde: la Sicilia punta sul green

    Idrogeno verde: la Sicilia punta sul green

    L’obiettivo ambizioso in Sicilia è la diffusione dell’idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili, come vettore energetico principale. Nel frattempo, ci sono 629 milioni di fondi pubblici riservati alle imprese interessate ad investire in energie pulite ed efficientamento energetico, tra cui anche l’idrogeno. L’Osservatorio Regionale dell’idrogeno è ufficialmente il punto di riferimento per tutti i progetti e le iniziative sul territorio siciliano. L’Osservatorio è stato costituito dall’Assessore all’Energia e ai Servizi Pubblici, Roberto Di Mauro, durante le “Giornate dell’Energia” tenutesi a Sicilia Fiera, a Misterbianco, nell’ambito del salone Ecomed. “L’Osservatorio sarà la ‘testa pensante’ per raggiungere tutti gli obiettivi”, ha dichiarato l’Assessore, che ha inoltre evidenziato l’importanza di adeguarsi agli obiettivi europei del 2035, ovvero adottare tecnologie a zero emissioni, per migliorare il clima, ridurre i costi energetici e favorire lo sviluppo. L’Assessore ha inoltre sottolineato l’importanza di puntare sulle energie rinnovabili e la trasformazione dei rifiuti in risorse energetiche, inclusa l’idrogeno, che rappresenta la novità assoluta. Se la Sicilia riuscirà ad adeguarsi, otterrà risultati straordinari

    Idrogeno verde sicilia

    Idrogeno verde, decarbonizzare l’economia dell’isola

    La Regione Siciliana ha avviato una serie di progetti per decarbonizzare l’economia dell’isola, e alcuni di questi sono già attivi. Roberto Sannasardo, energy manager della Regione, ha spiegato che l’Osservatorio creato con l’obiettivo di collegare le diverse realtà che si occupano di ricerca, formazione e sviluppo legati all’idrogeno con le imprese che già lo utilizzano, sta portando avanti questo processo. Il gruppo di lavoro è composto da produttori di energia rinnovabile, docenti, ricercatori e operatori dei trasporti, tutti impegnati nel promuovere l’uso dell’idrogeno come vettore energetico.

    Sull’isola ci sono già diverse iniziative attive. Ad esempio, Enel Green Power e Sapio hanno avviato un laboratorio di testing a Catania e un impianto di produzione a Carlentini, mentre l’impianto di elettrolisi dell’acqua della bioraffineria Eni si trova a Gela. Inoltre, Sasol e Sonatrach hanno un impianto nel petrolchimico di Augusta e Duferco Engineering ha avviato il progetto Hcmg per produrre idrogeno verde nello stabilimento di Giammoro, in provincia di Messina. Duferco, insieme alla Raffineria e alla A2A, collabora con l’Itae, l’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia del Centro nazionale delle ricerche (Cnr), per utilizzare l’energia rinnovabile prodotta dagli impianti fotovoltaici per alimentare gli elettrolizzatori di nuova generazione, che producono idrogeno green. Questo idrogeno viene utilizzato per riciclare la CO2 dei processi produttivi delle stesse aziende e produrre combustibili sintetici da usare in processi metallurgici e chimici, con costi estremamente competitivi. In questo modo si crea un circuito pulito, virtuoso e conveniente.

    Sicilia come laboratorio vivente

    «La Sicilia è un laboratorio vivente, ci sono condizioni per fare idrogeno, per l’intensità dell’irraggiamento solare che è maggiore del resto d’Italia, per la possibilità di fare eolico a terra e via mare, per la filiera tecnologica locale, quella produttiva (come la fabbrica dei pannelli fotovoltaici di Enel, a Catania), i porti per trasportare via nave l’idrogeno» Andrea Bombardi, vicepresidente di Rina, società attiva in 70 Paesi e specializzata in servizi di consulenza e analisi di laboratorio sull’idrogeno, ha sottolineato come la Sicilia rappresenti un territorio ricco di opportunità e di un ecosistema industriale che la rende appetibile per nuovi investimenti. L’idrogeno può essere utilizzato non solo dall’industria pesante e dalla raffinazione, settori in cui la Sicilia rappresenta il 40% della produzione italiana, ma anche nel trasporto ferroviario, ad esempio sulla linea Circumetnea, e può essere integrato nei sistemi di trasporto urbano ed extraurbano. Questa tecnologia può offrire inoltre altri vantaggi interessanti: «Il 19 per cento del Pil della Sicilia è legato al turismo e decarbonizzazione vuol dire proporre un’Isola più verde e più interessante dal punto di vista della proposta turistica: traghetti verso le isole minori senza emissioni, treni puliti che i giovani scelgono per i loro spostamenti. Una proposta migliore per la sostenibilità, che vuol dire anche occupazione. Così abbiamo chiuso il cerchio»

  • Catania Pol. S. Maria Cilento 2-0

    Catania Pol. S. Maria Cilento 2-0

    Passerella d’onore per i rossazzurri che insieme alla consegna del titolo vincono anche la penultima gara di campionato, l’ultima davanti ai suoi tifosi. Catania Pol. S. Maria Cilento termina 2-0 e regala, essendo stata giocata in serale, la cornice perfetta per festeggiare finalmente il campionato conquistato ormai da lunghissimo tempo, ben prima che arrivasse la conferma matematica per assurdo. Non è mai stato in dubbio, infatti, il dominio dei rossazzurri sulla competizione, ma al contempo non è mai stato scontato il risultato: per questo mister Ferraro e i suoi uomini possono dirsi soddisfatti.

    Partita che ha avuto un inizio un po’ difficile, ma è stata poi agevolata dal gol deciso di Manuel Sarao, che è arrivato verso la fine del primo tempo. Il risultato è stato poi garantito da Ciccio Rapisarda, che ha deviato con precisione un calcio d’angolo a metà della seconda metà del gioco.

    Catania Pol. S. Maria Cilento 2-0

    La gara inizia con un Catania determinato a ottenere un buon risultato. I padroni di casa mantengono un buon ritmo di gioco. Al 4′, un fuorigioco nega a De Luca l’opportunità di esultare dopo aver segnato un gol a pochi passi dalla linea di porta, ma in posizione irregolare rispetto ai difensori avversari. La partita prosegue con gli ospiti pronti a contrattaccare e il Catania a spingere a fondo, sostenuto dalla gioiosa tifoseria. L’equilibrio viene rotto durante il minuto di recupero assegnato nel primo tempo: su un calcio d’angolo calciato da Francesco Lodi, colpo di testa impeccabile di Manuel Sarao che fa tremare le reti, facendo esplodere di gioia lo stadio.

    Nel secondo tempo, il Catania si dedica a gestire il vantaggio. Iniziano le sostituzioni di routine, i padroni di casa giocano con serenità, mentre gli avversari non forzano troppo. Al 64′, il Catania raddoppia il vantaggio: altro angolo, palla a Palermo che tira in porta, respinta di Cannizzaro su Rapisarda che segna a portiere battuto. L’intensità della partita cala, e il risultato premia la determinazione degli etnei e la superiorità del team in testa alla classifica. Gli ultimi minuti servono per dare spazio a chi ha giocato di meno. La Polisportiva Santa Maria Cilento cerca comunque di fare una buona impressione e prova a creare qualche occasione in più in attacco. In una situazione, gli ospiti riescono a tirare con Tandara che però non inquadra lo specchio della porta. Dopo tre minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine della partita.

    Catania Pol. S. Maria Cilento 2-0 il tabellino

    RETI: 45′ Sarao, 64′ Rapisarda

    CATANIA (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Castellini, Lorenzini, Boccia; Rizzo, Lodi, Vitale; An. Russotto, Sarao, De Luca.
    A disp. di Ferraro: Groaz, Pedicone, Di Grazia, Palermo, Buffa, Baldassar, Giovinco, De Respinis, Forchignone.
    SANTA MARIA CILENTO (4-4-2)
    : Cannizzaro; Coulibaly, Diop, Campanella, Ferrigno (78′ Di Cristina); De Marco, Mancini (89′ D’Auria), Ventura (60′ De Leonardis), Catalano; Tandara, Johnson.
    A disp. di Di Gaetano: Fezza, Ferrante, Morlando, Ielo, Tiberio, Gaeta.
    Arbitro: Stefano Pelletti. Nessun ammonito o espulso

    Pelligra: “Emozionato. Rispettiamo la maglia.”

    Commozione e trasporto per il presidente del Catania SSD Pelligra Io emozionato? «Sì, troppo. Siamo qua per festeggiare questa bella vittoria. Ho provato sensazioni fortissime. Si vede il cuore dei catanesi. Dalla festa di Sant’Agata ad oggi, dal mio arrivo alle mie origini siciliane, ho capito che siamo uniti, una grande famiglia. Ho capito ciò che è Catania. Il futuro? Voglio promettere ai tifosi il meglio possibile, proverò a portare il Catania più in alto possibile. Siamo qua per rispettare la maglia. Ringrazio Vincenzo Grella per il suo grande impegno nel corso di questa stagione.»

    Emozione che ritorna, e non potrebbe essere altrimenti, nelle parole del mister Ferraro. «Grazie a tutti. Questa è una parola semplice ma per me preziosa. Questa squadra me la porto nel cuore, quest’annata la porto con me. Grandi emozioni»

    Primo pensiero per il presidente ma anche per i tifosi per Rapisarda: «L’importante era vincere oggi – ha detto l’esterno difensivo –, il presidente meritava questo, così come noi e la nostra gente, i nostri straordinari tifosi. Questo successo è per loro. Volevamo con determinazione i tre punti. La mia stagione è stata buona, è vero. Adesso festeggiamo»

    Anche Laneri è intervenuto ai microfoni: «Bellissima serata di festa – ha detto il direttore sportivo degli etnei –. Emozionante. Questa è stata una stagione esaltante, un campionato vinto, era quello che ci è stato chiesto. I ragazzi sono stati straordinari, hanno deciso di scendere di categoria per stare a Catania e vincere con questi colori. Si deve ancora lavorare, c’è l’ultima partita e poi la Poule Scudetto. Speriamo in futuro, l’anno prossimo, che ci siano altre serate come questa.»