Si avvicina il 25 settembre e con lui la fatidica data del voto. Si tratta di elezioni molto particolari, sia perché si tratta di una data particolare (in genere le elezioni avvengono in primavera), sia perché stavolta uno fra i primi partiti potrebbe essere quello degli astenuti. Sono tantissimi gli italiani che, nei sondaggi, si sono rivelati indecisi su chi votare o hanno espresso posizioni lontane dalla politica. Anche per questo è importante capire come votare alle elezioni del 25 settembre, per evitare errori sulla scheda ma anche per capire come esprimere il proprio dissenso.
Quanti giorni si vota
Si voterà domenica 25 settembre, dalle ore 7 alle 23. Anche il giorno unico Diversamente dal passato, i seggi resteranno aperti solo un giorno: domenica 25 settembre, dalle ore 7 alle 23.
Cosa portare al seggio il giorno delle elezioni e cosa è vietato portare al seggio
Il giorno delle elezioni dovrai portare con te la tua tessera elettorale e un documento di riconoscimento, anche scaduto, se non hai fatto in tempo a rinnovarlo: l’importante è che sul documento ci sia una tua foto.
Per il esprimere il voto è necessario adoperare la matita copiativa che ti verrà fornita (una particolare matita indelebile). Ricordati però di lasciare fuori dalla cabina il cellulare, visto che è vietato portarla nella cabina.
Come votare alle elezioni del 25 settembre: scheda bianca e scheda nulla
Moltissimi hanno chiesto come votare alle elezioni del 25 settembre e come esprimere il proprio dissenso all’interno di queste elezioni. Le possibilità riconosciute in genere sono due: votare scheda bianca o scheda nulla il 25 settembre. Tuttavia, vi sono alcune differenze.
Quando una scheda viene definita nulla?
In linea generale, una scheda viene annullata se il voto espresso sopra di essa non è conforme alle regole previste. E visto che diventa nulla, tale scheda non viene conteggiata nei voti diretti ai partiti o alle liste in gara, ma verrà considerata solamente per conoscere l’affluenza definitiva alle urne. Ci sono diversi casi in cui un voto può essere considerato nullo: per esempio se tracciamo un segno che viene considerato uno scarabocchio. Oppure se viene firmata e quindi viene meno la segretezza del voto, o se il voto non è tracciato in maniera idonea, oppure se effettuato con una matita non copiativa. Il voto viene quindi definito nulla – in sostanza, non ne viene tenuto conto.
Votare scheda bianca significa non attribuire il voto a nessun partito. In questo caso, viene detto “astensionismo attivo” – al contrario di quello passivo, portato avanti principalmente da coloro i quali non esercitano il loro diritto di voto e non vanno quindi alle urne. In questo caso il voto non viene registrato come nullo, ma non viene comunque attribuito a nessun partito.
Come votare alle elezioni del 25 settembre e com’è fatta la scheda elettorale
Alle elezioni del 25 settembre ti troverai a dover apporre un segno su due schede diverse:
- Una scheda gialla per il Senato
- Una scheda rosa per la Camera
Ma come sono fatte queste schede?
In ciascuna troverai alcuni rettangoli, divisi in altri riquadri. I rettangoli grandi sono le coalizioni, che contengono più partiti, ciascuno dei quali presenta alcuni nomi. In cima al grande rettangolo trovi i nome del candidato al collegio uninominale, mentre gli altri nomi sono candidati ai collegi plurinominali.
COME FUNZIONA LA LEGGE ELETTORALE
La legge attuale in vigore è definita Rosatellum, un sistema misto maggioritario e proporzionale. Cosa significa? Che In ogni ramo del Parlamento:
- Il 37% dei rappresentanti verrà eletto con il sistema maggioritario nei collegi uninominali (146 alla Camera e 74 al Senato),
- Il 61% dei rappresentanti verrà eletto con il sistema proporzionale nei collegi plurinominali (245 alla camera e 122 al Senato)
- Il 2% dei rappresentanti verrà eletto con il voto dall’estero, mediante un sistema proporzionale con voto di preferenza su base circoscrizionale.
Cosa significa sistema maggioritario
Il sistema maggioritario premia la formazione di coalizioni: partiti, cioè, che corrono nello stesso schieramento. Chi ottiene un voto in più rispetto agli altri ottiene la maggioranza dei seggi in Parlamento.
L’Italia è divisa in collegi elettorali: in ogni collegio le singole liste corrono una contro l’altra con uno specifico candidato. Si parla per questo di collegi uninominali. Chi arriva primo si aggiudica il seggio.
Cosa significa sistema proporzionale
Il sistema proporzionale fa in modo che un partito ottenga una percentuale di seggi in Parlamento sulla base dei voti presi alle elezioni.
Nella pratica, se una lista ottiene il 10% dei voti avrà il 10% dei seggi in Parlamento.
Collegi uninominali e collegi proporzionali
Anche se l’Italia conta 20 regioni, le circoscrizioni elettorali non seguono esattamente questa divisione:
- Alla Camera le circoscrizioni sono 28
- Al Senato sono 20
A ogni regione, a seconda del numero di abitanti, vengono assegnati un numero variabile di collegi plurinominali: per ogni collegio plurinominale sono indicati uno o più collegi uninominali.
Nei collegi plurinominali si elegge più di un rappresentante (questi sono assegnati con il proporzionale), mentre in quelli uninominali se ne elegge solo uno (questi sono assegnati col maggioritario).