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  • Omicron5: Covid 19 ancora una minaccia?

    Omicron5: Covid 19 ancora una minaccia?

    Il nostro ultimo articolo dedicato all’emergenza del Covid19 risale ormai al 29 aprile. Parliamo di quasi due mesi fa, probabilmente il lasso di tempo più lungo da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria. Eppure, è veramente come si urlava qualche anno fa, “non ci ‘nné coviddi”? Oppure, per il terzo anno di fila, stiamo assistendo alla classica tregua estiva, causata dall’arrivo del caldo? I dati dei contagi sono scesi ancora una volta e questa è, chiaramente, una buona notizia. Qualcuno però pensa che in Italia sia già sbarcato Omicron5.

    L’ultima delle mutazioni del pernicioso virus che ha portato il mondo a chiudersi per diversi mesi è il responsabile di diverse ondate nel resto d’Europa. Nel mondo, infatti, la pandemia è ben lungi dall’essersi esaurita. Solo qualche settimana fa la Cina ha riaperto dopo l’ennesimo lockdown, segno che il virus non è ancora del tutto sconfitto. Omicron5 nel frattempo sembra essere divenuto la variante più diffusa e anche in Sicilia cresce la preoccupazione. Ai microfoni di Cataniatoday ha parlato il commissario emergenza Covid di Catania, Pino Liberti, cercando di fare il punto della situazione.

    Liberti: “Non abbassare la guardia, anche se non è detto sia Omicron5”

    Omicron variante

    Il primo invito è sempre quello: mai abbassare la guardia. Già in passato il Covid ci ha mostrato quanto pericolosamente può ribaltare situazioni, anche quelle in cui si pensa che tutto stia volgendo alla fine. «Ufficialmente ci sono poco più di seimila soggetti positivi. C’è stato un momento in cui era eravamo arrivati fino a cinquemila contagiati sotto monitoraggio, ma ultimamente sembra di nuovo esserci una risalita di contagi».

    Dietro l’inversione della curva c’è già chi ha appunto parlato di Omicron5, di cui sono stati riscontrati casi a Palermo. Tuttavia, gli esperti sono ancora molto prudenti sui giudizi: «Sto mandando un centinaio di tamponi positivi a sequenziare per capire anche da noi sia arrivata la nuova variante. Manca il dato di ufficialità ma il sospetto è forte, avremo conferma tra qualche giorno».

    «Il covid ci ha dimostrato che può essere sorprendente. Come ogni estate stiamo assistendo ad una flessione curva epidemiologica. Ma occorre sottolineare che oggi stiamo facendo molti meno tamponi ufficiali. Dai dati ufficiali mancano all’appello i tanti positivi con tampone fai da te, che preferiscono non segnalare nulla. Quindi di fatto non sappiamo quale sia l‘entità vera dei contagiati. Tutti gli esperti sono concordi nell’immaginare che al dato complessivo dei positivi ufficiali questo numero debba essere moltiplicato per tre se non addirittura per quattro. Ma il dato che ci impone una riflessione è quello legato ala percentuale dei positivi che troviamo rispetto ai tamponi effettuati, che varia sempre tra il 14 e il 20%. Questo è un dato che va attenzionato e ci dice che bisogna mantenere sempre la guardia alta».

    Liberti: “Quarta dose, raddoppiano le dosi”

    Il vaccino si conferma ancora una volta la nostra migliore arma e sembrano pensarla così anche gli over80, pronti alla quarta dose. Anzi, come confermato da Liberti, c’è stato un progressivo aumento, tanto da segnare un incremento del servizio recentemente costituito e chiamato “Recall vaccini”.

    «Abbiamo raddoppiato le dosi somministrate» ha spiegato il commissario «Abbiamo rivolto la nostra attenzione ad una platea di 42 mila over 80 e devo dire, con molta sorpresa, che alla nostra sollecitazione stanno rispondendo bene. Non solo, ci sono anche 1500 richieste di vaccino a domicilio. Motivo per cui abbiamo rafforzato il sistema delle immunizzazioni domiciliari, aggiungendo auto e personale a fronte delle numerose richieste».

    Ritorno alla normalità?

    omicron variante

    Ma quindi, è ancora così lontano il tanto agognato ritorno alla normalità? «Premesso che bisogna sempre rimanere vigili sulla situazione il nostro obiettivo è quello di tornare alla normalità, con la piena operatività di tutti i reparti».

    Nel frattempo, a fine mese scade il mandato come commissario: «Sono molto riconoscente al governo regionale per la fiducia che mi ha concesso. Resto a disposizione e qualunque decisione verrà presa mi renderà felice. Soprattutto di rimanere con questi ragazzi che meritano un grande ringraziamento da parte di tutta la popolazione, perchè la Sicilia ha risposto molto bene alla pandemia, nonostante ci fosse grande scetticismo».

  • Catania crisi rifiuti e in Sicilia

    Catania crisi rifiuti e in Sicilia

    Una notte senza alba. Siamo quasi in imbarazzo a parlare, per l’ennesima volta, di emergenza rifiuti a Catania. Basta andare a sfogliare un attimo l’archivio di Cataniablog.it, come quello di praticamente tutti i blog e le testate locali, per scoprire come tutti abbiano dedicato almeno diversi articoli alla crisi rifiuti di Catania. Una situazione che non sembra essere venuta meno con l’arrivo della differenziata, anzi.

    Alcune segnalazioni di lettori ci hanno riportato come il centro sia stato invaso dalla spazzatura e quindi siamo andati noi stessi a fare un giro nel centro di Catania. Inutile dire che la situazione era decisamente critica, con pile di rifiuti ammonticchiati in tutte le vie principali. L’ipotesi avanzata è quella che l’avvio della differenziata nella periferia abbia innescato un meccanismo a catena. I residenti delle aree periferiche, restii ad aderire alla raccolta differenziata, raggiungono il centro per scaricare senza alcun controllo la loro spazzatura.

    Catania crisi rifiuti e invasa dalla spazzatura: è crisi?

    Catania emergenza rifiuti

    Può definirsi ancora una crisi, se dura ormai da diverso tempo e anche le soluzioni adottate sono ben distanti da portare una soluzione? Intendiamo, quando una criticità cessa di essere un momento buio e diventa una condizione endemica? Eppure, una previsione c’era già stata. A marzo del 2021, poco più di un anno fa, era stato detto che i tempi per saturare le discariche non erano poi così lontani. Da allora solo la Srr Catania metropolitana, fra le società di gestione, ha emanato un avviso pubblico per il trasporto dei rifiuti fuori regione. Nel frattempo però il rapporto fra la Regione Sicilia e le società si è ulteriormente complicato, con la legge di riforma all’Ars che è saltata.

    Così qualche giorno fa Claudio Fava (Centopassi) si è espresso in una nota. «C’è da rimanere allibiti leggendo le comunicazioni del governo Musumeci che scaricano sui Comuni la responsabilità sul collasso del sistema dei rifiuti in Sicilia. La Regione in questi 5 anni non ha mosso un dito per aiutare le amministrazioni a rafforzare la raccolta differenziata, anzi ha addirittura ridotto il finanziamento di premialità per i comuni in regola con gli obiettivi.»

    Catania crisi rifiuti: Picanello zona di guerriglia

    Le immagini hanno fatto il giro dell’Italia. Cassonetti dati alle fiamme come fosse una zona di guerriglia urbana e l’impotenza delle forze dell’ordine. Così i bravi cittadini catanesi hanno manifestato la loro noncuranza verso la possibilità di fare un passo concreto in direzione dell’ambiente e della civiltà. Non solo, si tratta anche di una chiarissima questione igienica. La possibilità di diffusione di malattie, nonché di proliferare di spiacevoli situazioni connesse per esempio alle blatte, evidentemente non preoccupa. Tutta situazioni che vedono un incremento consistente col caldo. Inoltre, anche il mefitico odore emanato dalle cataste di spazzatura, il quale già da solo basterebbe a motivare un diverso atteggiamento, è ulteriormente peggiorato dal caldo.

    Riapre la discarica

    Si è dovuti arrivare nuovamente a una situazione di crisi aperta perché intervenisse nuovamente il sindaco facente funzioni Bonaccorsi, che ha riaperto poi la discarica. Da qualche giorno sono finalmente riprese le operazioni di raccolta delle 1500 tonnellate di rifiuti nelle strade di Catania. Infatti, l’impianto di Lentini ha ricominciato a fare sversare gli autocompattatori, in fila da quattro giorni, per lo stallo della discarica di Gela ad accogliere le quote suppletive di rifiuti che la Regione nei giorni scorsi aveva stabilito.

    Lo hanno reso noto il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi: «Insieme al Prefetto in queste ore abbiamo lavorato in concreto per sollecitare costantemente una soluzione che adesso sembra sia stata definitivamente trovata. Gli organi regionali preposti, in testa il presidente Musumeci e l’assessore Baglieri, a cui riconosco di aver compreso il dramma che stiamo vivendo, hanno dovuto superare le resistenze dalle discariche ad affrontare con successo un’emergenza che come Amministrazione ci vede da giorni in prima linea insieme ad altri Comuni e riprendere il cammino della raccolta porta a porta dei rifiuti e aumentare sempre più i livelli di differenziata».

    Intanto, l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, ha diffidato diverse Srr: «Inoltre diffidiamo le Srr di Caltanissetta Provincia sud, Catania Area Metropolitana, Catania Provincia nord, Messina Area Metropolitana, Messina Provincia, Messina Isole e Siracusa Provincia per individuare idonee soluzioni per la definizione delle procedure per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato prodotto nei loro ambiti, avvertendo che si procederà alla proposta di commissariamento in caso di ulteriore inerzia».

    L’assessore ha poi continuato: «Si diffida anche la Sicula Trasporti SpA perché assicuri la massima operatività consentita al fine di garantire un regolare servizio di raccolta dei rifiuti, eliminando così le criticità emerse nei vari comuni, nonché ad individuare anche soluzioni utili per il conferimento al di fuori della Regione dei prodotti decadenti dalle lavorazioni del proprio impianto».

    Infine, un’amara riflessione: «Evidentemente ogni sforzo da parte nostra a tutela del benessere del cittadino sembra andarsi a impattare con un sistema refrattario che impone emergenze a “orologeria”. Qualcuno starà giovando positivamente di questa crisi, ma saranno gli organi competenti a valutare l’effettiva realtà dei fatti».

  • Palermo in serie B battuto Padova

    Palermo in serie B battuto Padova

    Scatta la festa in tutta la città e infiamma il Barbera. Il Palermo batte al ritorno il Padova 1 a 0, dopo avergli inflitto il medesimo passivo all’andata, e ritrova la serie B. Vittoria netta degli uomini di Baldini quindi che chiudono un rotondo risultato, senza vedere mai la propria porta battuta.

    Palermo – Padova le formazioni

    Palermo (4-2-3-1): Massolo; Buttaro, Lancini, Marconi, Giron; De Rose, dall’Oglio; Valente, Luperini, Floriano; Brunori.
    Padova (4-3-3): Donnarumma; Germano, Pelagatti, Valentini, Curcio; Jelenic, Ronaldo, Dezi; Chiricò, Ceravolo, Bifulco.

    Palermo Padova la cronaca del 1 tempo, l’apoteosi di Brunori

    Pronti, via. I rosanero battono il calcio d’inizio e poco dopo scatta subito il primo giallo, già al 4′, per il centrocampista dall’Oglio. Arbitro forse un po’ severo nella circostanza, ma subito intenzionato a mantenere l’ordine. I primi 10 minuti sono indubbiamente dominati dal pubblico dello stadio, con la cornice del Barbera a farla da padrone e le squadre a studiarsi. La prima emozione arriva a ridosso del quarto d’ora. Brunori fa già capire chi comanda ed entrando in area salta secco Valentini. Il suo sinistro è però disinnescato dal fratello maggiore dei Donnarumma, che ancora una volta rispedisce al mittente le critiche che lo hanno visto protagonista. Poco dopo è ancora l’arbitro a dover districare due situazioni da regolamento, prima mostrando il giallo a Lancini e poi sanzionando con un penalty un goffo tocco di Pelagatti in area.

    Al dischetto di presenta Brunori, implacabile: palla che gonfia la rete e uno a zero. Esplode la gioia del Barbera, che si gode il suo bomber che poco dopo costringe Pelagatti a prendere anche un giallo per un intervento – non una serata di grazia quella del difensore. La partita prosegue e il Palermo mostra di meritare il vantaggio. Non solo in attacco Brunori mette a ferro e fuoco la difesa del Padova, ma in difesa chiusure pulite come quella di Lancini al 34′ o l’attento Massolo su Jelenic lasciano poco spazio alle iniziative del Padova. Si torna negli spogliatoi con la sensazione chiara che stia vincendo il migliore.

    Palermo in serie B la cronaca del secondo tempo

    Rientrano in campo le squadre e parte la girandola delle sostituzioni: nel Palermo entrano Odjer e Perrotta rispettivamente per Dall’Oglio e Lancini, con Baldini che non rischia e lascia negli spogliatoi i due ammoniti. Il copione però non cambia: il Palermo è più pericoloso, il Padova più nervoso, con Jelenic che rimedia anche lui un giallo. Decide di cambiare anche Oddo che manda dentro Dezi e Bifulco per Nicastro e Della Latta. Al 53′ è ancora il Palermo a fare la partita, con la punizione di Valente che cerca Brunori. L’italobrasiliano, per il quale si vocifera di molti interessamenti, colpisce al volo col pallone che si abbassa e per un pelo non trova la porta. Poi, sul tentativo di Floriano, è ancora Donnarumma a tenere a galla i suoi.

    Al 57′ la partita si complica per il Padova e, virtualmente, si chiude. Ronaldo cerca Perrotta con una testata e viene pizzicato all’intervento del Var. Rosso per il capitano del Padova e uscita veramente ingloriosa di scena da una serata che, onestamente, meritava di più. Ancora cambi, con gli allenatori che cercano di portare avanti le proprie mosse. Nel Palermo fuori Floriano, molto intraprendente lungo il corso della serata, per Soleri. Nel Padova entrano Saber e Terrani, escono Ceravolo e Jelenic. Tuttavia, è ancora Antonio Donnarumma a salvare gli ospiti da un passivo decisamente più pesante sul colpo di testa di Luperini.

    Sul finale, ormai in 10, il Padova ha proprio le migliori occasioni. La più ghiotta è quella per Saber al 70′, ma il colpo di testa è schiacciato e finisce a lato. Al 79′ esce in una standing ovation l’eroe della serata e della stagione del Palermo, mentre a cercare gloria è Fella. Poi il Palermo dilaga, con almeno 3 occasioni da reti mancate prima proprio da Fella, poi da Soleri e poi da Silipo. Alla fine, si fa espellere anche Pellegatti e il Padova termina in nove.

    Palermo in serie B: può cominciare la festa

    Alla fine la sorte arride ai siciliani, nettamente migliori e meritevoli. Adesso il Barbera e la Sicilia tutta può riabbracciare il Palermo in serie B. Un valore aggiunto anche per chi volesse rilevare la società. Nelle ultime ore si è fatta, proprio in tal senso, insistente una voce su Pallotta.

    Intanto però i tifosi si godono un ritorno nella categoria cadetta. Il Palermo batte il Padova ed è in serie B.

  • Futuro Calcio Catania: giugno decisivo

    Futuro Calcio Catania: giugno decisivo

    I tifosi lo sanno, la stampa lo annuncia a chiare lettere e il comune si prepara. Lo sappiamo tutti: giugno sarà decisivo per il futuro del Calcio Catania. O meglio: per il futuro dell’ex Calcio Catania. Già, perché la società calcistica per come noi la conoscevamo è ormai andata, perduta nel corso di un anno che ha visto continui andirivieni in tribunale. Alla fine, la beffa dell’ultimo imprenditore quantomeno inaffidabile e cancerogeno nell’ambiente sportivo ha inflitto il colpo di grazia ai rossazzuri. Cosa fare quindi, mentre chiunque può abbandona la nave?

    Aspettare. Aspettare e muoversi con estrema cautela nella speranza di poter ricostruire. Ed è quello che sta succedendo, con l’amministrazione comunale che ha presentato la manifestazione d’interesse con scadenza dei documenti fissata al 18 giugno.

    In quella circostanza il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi aveva precisato che il Catania avrebbe fatto meglio a ripartire dalla serie C. Ma adesso come procede, mentre tutti guardano al futuro del Calcio Catania?

    Parisi: “Futuro Calcio Catania? Cresce interesse di tanti gruppi”

    Calcio Catania Palermo

    Nel frattempo l’assessore allo sport di Catania ha rilasciato un’intervista a itasportpress. L’ottimismo trapela dalle parole di Parisi, che ha parlato dell’interesse di diversi gruppi verso il futuro del Calcio Catania. «C’è parecchio fermento e ci sono continue telefonate e richieste di informazioni. E’ il momento giusto per rilanciare il nuovo Catania con un progetto serio e duraturo

    Parole di circostanza? Sembrerebbe di no. «Ci sono dei gruppi che si stanno muovendo e stanno valutando l’avviso pubblico che è stato apprezzato da più parti, significa che l’amministrazione comunale ha svolto un buon lavoro. Non ci siamo sbilanciati troppo né abbiamo fatto clausole restrittive. E’ stata fatta una manifestazione di interesse molto equilibrata.» Chiaramente ci si aspetta quindi di ricevere notizie interessanti per la data del 18 giugno. Ovviamente al momento è difficile captare indiscrezioni, ma Parisi mostra una progettualità anche dal punto di vista delle strutture.

    «Lavori stadio? Manca poco per avviare l’intervento di restyling al Massimino. Ci serve qualche piccola autorizzazione ma siamo pronti col bando e se tutto va liscio si potrebbe partire per giugno.»

    La Gazzetta conferma: c’è interesse

    partite del Calcio Catania

    Frattanto indiscrezioni giugno anche da una delle più autorevoli testate giornalistiche italiane in fatto sportivo. La Gazzetta dello Sport, tramite la penna di Giovanni Finocchiaro, ha riportato in questi giorni come la manifestazione d’interesse abbia solleticato almeno tre soggetti, tutti finora volti nuovi per il panorama etneo. Si tratterebbe quindi di un tabula rasa, un fresh start per un ambiente generalmente asfittico come quello siculo.

    «Il gruppo romano sembra dietro le quinte ormai da tempo. Dovrà presentare un piano quadriennale di azione con prima squadra e vivaio», con una base economica solida «che il patron o i soci devono portare in dote».

    Ma non è finita: sembrerebbe che ci sia un’altra trattativa in corso, quella che «porta direttamente in Toscana, laddove il calcio ha sviluppato progetti anche di alto livello. Si sussurra che sia Pisa l’epicentro di ogni discorso». Ad avvalorare questa possibile contendente sarebbe la presenza di un ex-patron di una società di grande spicco, una persona del mondo del calcio che ha già un passato importante. Alcuni tifosi online hanno fatto il nome di Della Valle. Possibile che l’ex presidente della Fiorentina voglia confrontarsi con una nuova sfida, ripartendo dalle serie minori?

    Per il resto continua a circolare qualche vocina legata a soci Sigi e all’ex patron Antonino Pulvirenti ma «nessuno ha fatto sapere di essere interessato a subentrare». Su Gaucci «regnano silenzi e smentite, nonostante il pubblico veda positivamente il ritorno di Riccardo, che condusse in B il Catania».

  • Porto Catania, domani al via i lavori

    Porto Catania, domani al via i lavori

    Pronti, partenza, via ai nuovi lavori per il porto di Catania. Domani alle ore 15 riprenderanno i lavori per il ripristino della nuova darsena del porto. Parliamo di una data che, per un motivo o per un altro, è stata rinviata da due anni. Basti pensare che per quanto che concerne invece la tempistiche dei lavori al porto vi era stata le dichiarazioni del commissario Alberto Chiovelli, che segnalava come «ad ottobre 2021, dopo oltre due anni di “stop” sono stati consegnati i lavori di ripristino, inclusa l’attività di indagine nella parte delle paratie sott’acqua»

    Si tratta quindi di un’occasione particolare, tale da richiedere anche un’ingente spesa: circa 30 milioni di euro. Insomma, non una somma che si spende tutti i giorni, ma che servirà a inaugurare la nuova darsena per lo scalo marittimo. L’obiettivo è liberare dall’attuale presenza di tir e camion sul molo sporgente centrale, dove arrivano anche le crociere, e nell’area a più stretto contatto con la città. 

    A inaugurare l’avvio ai lavori saranno il presidente dell’AdSP Francesco Di Sarcina, Attilio Montalto, rup e segretario generale AdSP, Pietro Viviano, direttore dei lavori, e rappresentanti delle autorità locali.

    Porto Catania, Di Sarcina: “Priorità alla sicurezza”

    Lo splendido Porto di Catania Collocazione e struttura

    Proprio Di Sarcina aveva rilasciato qualche settimana fa un’intervista a La Sicilia dove aveva esposto la sua idea riguardo al Porto di Catania. «La priorità è la sicurezza  – vi si leggeva – si deve evitare di esporre a rischi il porto, gli operatori che qui lavorano, e i cittadini». In effetti, sette anni fa vi era stata una prima inaugurazione, alla quale erano seguiti però proprio problemi strutturali. Avevano ceduto le banchine, costringendo tutto a ritornare al punto di partenza. Ci sono voluti anni e almeno altri due ne richiederanno, fino a inizio 2024 ammesso che tutto proceda secondo tabella di marcia, prima che il porto etneo possa avere un porto dotato di una darsena sicura.

    Di Sarcina aveva rimarcato l’importanza di una darsena traghetti davvero efficente. «Dare a Catania ciò che Catania merita. Il lavoro da fare è grande, a livello locale e di sistema e con la visione delle grandi strategie. Si dovranno prendere decisioni forti e tutto il territorio dovrà dimostrare di voler seguire questa linea». In effetti, Di Sarcina ha rispettato quanto promesso: in particolare riguardo al molo di levante, che era stato chiuso per motivi di sicurezza. Lo stesso molo verrà riaperto, solo di giorno, alla fine del mese di luglio. Ma la vera svolta sarà la gara per la messa in sicurezza e rifacimento di tutto il molo, con il bando da 70 milioni di euro da pubblicare entro giugno e nei poco più di due anni di lavori previsti. Restano “in progress” le procedure burocratiche per il nuovo, anch’esso atteso, terminal crociere. 

    Spiaggia libera n.3 Stromboli: weekend caldo

    Spiaggia libera 3

    Buone notizie per i bagnanti vengono invece dalle spiagge libere comunali. In particolare, la n.3 “Stromboli” è stata meta di un costante flusso di visitatori nel weekend. Come riporta il Comune con una nota nel suo sito «La spiaggia libera aperta ufficialmente da due giorni è stata ripulita e attrezzata dei servizi necessari per accogliere quanti vogliono usufruire gratuitamente in riva al mare di docce, servizi igienici, spogliatoi, pulizia della spiaggia, spazi per i cani e accorgimenti per rispettare l’ambiente come l’astuccio porta cicche per chi non rinuncia alla sigaretta.»

    Una notizia eccellente, specie a fronte dei continui rincari che hanno visto far impennare il prezzo dei servizi balneari. Si parla di una spesa che una famiglia numerosa può semplicemente non affrontare. Il Comune si attrezza e pianifica di avviare a brevissimo anche le altre due spiagge libere.

    Spiaggia libera 3 catania

    «Obiettivo dell’Amministrazione Comunale -ha detto l’assessore Cristaldi- è avviare entro pochi giorni i servizi di spiaggia libera gratuita anche nelle altre strutture comunali della Plaia: la numero due “Vulcano” e successivamente la numero uno “Etna”, in modo che prima del 15 giugno siano tutte operative e funzionali. Analogamente alla plaia, nel lungomare roccioso, per il solarium di piazza Sciascia/Europa e la passerella per i disabili di San Giovanni Li Cuti -ha concluso Cristaldi-, i lavori sono alle battute finali e la loro apertura avverrà entro metà giugno».

  • Eruzione Etna disagi per i turisti

    Eruzione Etna disagi per i turisti

    A’muntagna ci ha sorpreso ancora una volta in questo inizio di afosissima estate. Già da qualche settimana l’eruzione dell’Etna ha ripreso, non con estrema forza, ma con sufficiente fastidi specialmente per i turisti. In questa stagione infatti sono tantissimi quelli che rientrano o che scelgono per le loro vacanze la Sicilia.

    Chi passeggia nelle vie principali di Catania o si trova a passare nei pressi del centro storico si scopre imbrigliato tra orde di turisti che, sempre più numerosi, arrivano nella città del “liotru”. Ci sono anche i gruppi di studenti, per lo più liceali, ma non mancano neanche gli alunni delle medie. Popolano i bar affollandosi dietro i banconi dei gelati e rallegrano le vie con il loro spensierato chiasso e i loro look all’ultima moda.

    L’eruzione dell’Etna e il turismo mordi e fuggi

    Etna Istituto vulcanologico

    Ci sono anche i turisti più maturi che arrancano dietro le guide e poi si improvvisano scalatori di cupole, li incontri soprattutto alla Badia di S. Agata, anche se, il sole siciliano sta già donando una canicola da piena estate. Passeggi e ti rendi conto che quasi nessuno parla italiano, gettonatissimi sono gli inglesi e francesi.

    Dai risultati emersi dalle agenzie viaggi la Sicilia e in particolar modo Catania, è al quinto posto nella classifica delle prenotazioni come già evidenziato dal periodo che va a partire dalle festività pasquali. Purtroppo la nostra città gode di un turismo “mordi e fuggi”.

    I turisti, infatti, vi risiedono o la visitano per uno o al massimo due giorni e questo dovuto spesso al fatto che sbarcano nel nostro aeroporto. Potete immaginare quindi quanti problemi stia creando attualmente l’eruzione dell’Etna. I continui ritardi e le cancellazioni dei voli stanno creando disservizi notevoli. Questi concorrono a rendere la già precaria situazione dei servizi turistici catenesi critica.

    Eruzione Etna: i lati positivi

    C’è un altro motivo che li induce a rimanere in città per qualche giorno : l’Etna.

    Se viaggiamo in giro per il mondo troveremo luoghi e persone che non conoscono Catania ma sicuramente hanno sentito parlare dell’Etna. La divulgazione scientifica ha fatto sì che il nostro territorio sia oggetto di studi e di ammirazione.

    Anche AstroSamantha, ovvero la nostra Samantha Cristoforetti, ha notato l’eruzione dell’Etna dallo spazio.

    Eruzione Etna Astrosamantha

    Non ci meraviglia, dunque, che i turisti, sbarcati proprio a Catania, si fermino per salire sulle pendici del vulcano e nel tempo libero passeggino per la città antica ad ammirarne le sue bellezze. Le zone più richieste sono Piazza Duomo, il Castello Ursino, le chiese barocche, via Etnea, il teatro romano e porta Garibaldi chiamata anche il Fortino.

    Poi vanno via attratti da altre mete: Siracusa, Ragusa, Taormina e Palermo sono le destinazioni che maggiormente rientrano nei tour dei viaggi.

    I tanti problemi del turismo a Catania

    Ovviamente, gli eventi come le eruzioni dell’Etna sono al di fuori del nostro controllo. Un disservizio dovuto alla cenere è molto più comprensibile, anche per un turista. Ma sono molti sono i motivi che inducono i viaggiatori a lasciare la città.

    Intanto Catania non si presenta pulita: le vie secondarie sono costellate da cumuli vari di spazzatura ed è inutile pulire solo il centro storico perché i turisti si muovono in tutta la città vivendo anche la periferia dove trovano residenze a costi inferiori rispetto al centro.

    Catania non è sempre accoglientespesso le turiste, soprattutto se belle e giovani, vengono molestate con il risultato che considereranno la città poco sicura.

    Occorre quindi che Catania sia più pulita e più vigilata. Altro motivo di “fuga” sono le nostre coste impervie e rocciose, così suggestive nella loro bellezza ma così difficili da vivere.

    Lidi a Catania

    Anche i lidi che le caratterizzano spesso risultano costosi per una famiglia che vuole restare al mare più a lungo. Non deve meravigliarci perciò se i turisti preferiscano le spiagge sabbiose o ghiaiose dove i bambini possono giocare più liberamente e gli adulti e gli anziani possono godere, con maggiore serenità e minore costi, di belle giornate al mare.

    Per la maggior parte dei turisti, dunque, Catania offre solo la spiaggia della Playa, bellissima e ben attrezzata ma mancante di buoni collegamenti con la città. Ecco che allora si vedono spesso turisti che si avviano a piedi verso il mare con Google Maps a fare loro da guida.

    Alla luce di tutto ciò, per rendere Catania una città più adeguata al turismo, non bastano gli sforzi degli albergatori e dei ristoratori ma occorre che tutti quanti contribuiamo a rendere più elegante e sicura la nostra città. E’ assolutamente necessario, inoltre, che le istituzioni facciano la loro parte per colmare tutte le pecche rilevate nell’accogliere i viaggiatori.

  • Associazione Catania rossazzurra: arriva l’ufficialità

    Associazione Catania rossazzurra: arriva l’ufficialità

    Un nuovo progetto ha preso il via alle pendici dell’Etna, sperando di portare una nuova ventata dalle ceneri del Calcio Catania. Così è arrivato il comunicato stampa e si è ufficializzata la nascita dell’Associazione Catania rossazzurra. Una mossa importante per una città che, dal punto calcistico, appare praticamente a lutto. Una mossa che, soprattutto, apre a nuove forme di partecipazione nell’ottica del partenariato popolare.

    Associazione Catania Rossazzurra: il comunicato stampa

    È stata regolarmente costituita nelle forme di legge l’Associazione “Catania Rossazzurra”, con lo scopo primario di valorizzare la città anche attraverso la cultura dello sport, inteso quest’ultimo come fenomeno sociale. 

    Nel contingentale momento in cui la città è stata privata della Società Calcistica, che dal 1946 ne rappresentava i colori, l’Associazione si propone anche a scopo di contribuire per la continuazione dello spirito e della tradizione del “Catania 46”. L’iniziativa nasce dalla voglia di sostenere un progetto serio per il rilancio del calcio a Catania. 

    La speranza è che possa ottenere l’attribuzione del titolo sportivo una compagine sociale dalle capacità economiche, imprenditoriali e gestionali tali da poter dare concrete risposte alle legittime aspettative dei tifosi. 

    Al fine di incoraggiare chi queste capacità ritiene di averle (decidendo dunque di investire nella nona città d’Italia) l’Associazione, sempre che detta compagine lo ritenga opportuno, intende farsi promotrice di iniziative volte a consentire il coinvolgimento della tifoseria anche nella partecipazione minoritaria del capitale sociale del “Nuovo Catania” attraverso quote di valore minimale e nel rispetto esclusivo delle forme di legge. 

    D’altronde l’azionariato popolare è legge in diversi paesi europei, è proposta di legge in Italia, è incentivato della stessa FIGC ed infine è applicato in società da nord a sud: da Roma a Mantova, da Arezzo a Verona fino alle vicinissime Acireale ed Enna… 

    Ovviamente qualora l’eventuale nuova proprietà del Catania dovesse decidere di “aprire alla città”, l’Associazione darà specifica contezza delle modalità di raccolta del capitale sociale idoneo a raggiungere lo scopo, il tutto da avvenire nelle forme procedurali previste da specifiche normative in materia. 

    Associazione Catania Rossazzurra: gli aderenti all’iniziativa

    Per dovere di informazione, comunichiamo che hanno aderito all’iniziativa circa 100 associati. 

    Ecco gli organi sociali:

    Presidente onorario: avv. Enzo Trantino

    Presidente: avv. Enzo Ingrassia

    Vice Presidenti: avv. Andrea Scuderi, dott. Nello Russo, dott. Santino Mirabella.

    Segretari: dott. Puccio Gennarino, avv. Valentina Distefano. 

    Revisori dei conti: dott. Riccardo Sciuto, avv. Giuseppe Coniglione, avv. Antonio Cardillo. 

    Collegio dei probiviri: dott. Fabio Pagliara, dott. Franco Zuccalà, dott. Sebastiano Sorbello, dott. Nunzio Li Rosi, dott. Luca Di Mauro. 

    Consiglio direttivo: avv. Fabrizio Carbone, avv. Claudio Galletta, dott. Paolo Riccioli, Angelo Lainò, Gino Astorina, Ing. Gaetano Fede, Arturo Barbagallo, dott. Enzo Stroscio, Daniele Lo Porto. 

    Addetto stampa: Marco Zappalà

    Nello Russo: l’azionariato popolare è una delle finalità

    Nello Russo, presidente onorario dell’Ekipe Orizzonte Catania, ha spiegato ai microfoni di Catania Today la volontà dietro l’associazione: «L’idea nasce dall’avvocato Ingrassia, oltre che da un insieme di professionisti e tifosi che hanno condiviso la sua idea. Consideravamo la necessità adi avere un’organizzazione seria di professionisti catanesi disponibili a dare una mano. Catania e la Sicilia sono un punto di riferimento non solo per l’Italia per tutta l’Europa. Abbiamo considerato allora, in base alla nostra esperienza politica e sociale, di scendere in campo e rilanciare il brand Catania, così da attrarre di nuovi investitori in un momento delicato per la città. Ci definiamo una sorta di sindacato sociale.»

    Parole chiare poi sul coinvolgimento dei tifosi: «L’azionariato popolare è sicuramente una delle finalità dell’Associazione. Sulle esperienze che abbiamo considerato in altre parti d’Europa e in Italia, questa rappresenterebbe un’opportunità. Certo, in questo caso faremmo la nostra parte, ma con ovviamente con un limite economico. Ci auguriamo di mettere su tante di quelle di persone (al momento sono un centinaio) in modo tale da essere il primo caso in Italia di realizzazione concreta di questa formula gestionale.»

    Lodi: il Calcio Catania merita di tornare in alto

    Catania calcio

    Anche Lodi, ex centrocampista del Catania degli anni d’oro, è intervenuto a proposito della vicenda. Intervistato, ha esposto il suo punto di vista ai microfoni de La Sicilia: «Il Catania deve tornare dov’è sempre stato, non merita di stare in D o C, ha subito troppi torti e merita più rispetto. Tanto rispetto. Con Lodi o senza, deve ridiventare la squadra e anche la città degna della Serie A. Con un grande progetto e gente che non faccia solo business. Serve anche amore verso questi tifosi che danno molto e vogliono ricevere altrettanto. Qui si vive di calcio, si aspetta di ripartire, se il Catania dovesse farlo sarà difficile fermare l’entusiasmo. La Serie D? Devi avere una spina dorsale forte per vincere. Se non hai giocatori esperti, con personalità e un’ossatura di giovani forti e di prospettiva non emergi.»

  • Solarium Catania, riaprono Ognina e Piazza Europa

    Solarium Catania, riaprono Ognina e Piazza Europa

    Ci siamo: i solarium a Catania sono pronti a ripartire. Una buonissima notizia che arriva dopo le stagioni 2020 e 2021, forzatamente senza solarium comunali per via dell’emergenza sanitaria. Una buona notizia anche rispetto agli aggiornamenti primaverili, che avevano certificato come a rischio la stagione dei solarium catanesi. Una delle cause principali era stato il rincaro smodato delle materie prime (in parte attribuibile alla guerra in Ucraina, in parte inspiegabile).

    In parte la carenza di legname era dovuta al successo di tutta una serie di bonus statali, fra cui il celeberrimo bonus 110%. La spinta edilizia di questi incentivi ha messo in crisi il mercato non solo del legno, ma anche dall’acciaio, impiegato per gli infissi.

    Le difficoltà del comune

    Così la prima impresa, dopo essersi aggiudicata proprio l’appalto per l’allestimento dei solarium di Ognina e piazza Europa per una cifra vicina ai 260 mila euro, aveva rinunciato. Insieme a questi, avrebbe dovuto attivare anche la passerella per disabili di San Giovanni Licuti.

    Dopo la prima rinuncia il comune ha scelto di allertare via pec ben 25 altre aziende potenzialmente interessate, fra le quali però «hanno risposto in cinque.» Così, ai tempi dell’assegnazione, si è espresso l’assessore con delega al Mare Michele Cristaldi. «Di queste solo in tre proponendo un ribasso d’asta, e a una di queste abbiamo già aggiudicato la gara, con un ribasso di circa l’otto per cento. Si tratta di un’impresa siciliana, dell’Agrigentino, che in tempi rapidissimi ha già fatto un sopralluogo a Ognina, sulla scogliera di piazza Europa e a San Giovanni li Cuti, e che in settimana ci comunicherà se accetterà la consegna dei lavori. Si è aperto uno spiraglio che ci fa ben sperare, è nostra intenzione non lasciare nulla di intentato per salvare la stagione dopo i due anni di stop imposti dal Covid, ma la certezza potremo averla solo tra qualche giorno».

    Solarium Catania

    Solarium Catania finanziati grazie al fondo emergenza Covid-19

    Alla fine, la vicenda si è risolta favorevolmente e l’importo a base d’asta dell’appalto per i solarium si è mantenuto intorno ai 260 mila euro. Non sarà però esclusivamente il comune a doversi sobbarcare l’onore di questa cifra. Per saldare infatti si attingerà anche al contributo speciale di 903 mila euro attivato dal ministero delle infrastrutture. Si tratta di fondi destinati a rimborsare le città portuali per il danno al traffico turistico e crocieristico a causa della pandemia. Fra queste città, Catania ha ricevuto uno dei rimborsi maggiori in Italia, avendo subito ingenti disagi.

    Solarium Ognina

    Intanto i Solarium a Catania saranno di nuovo aperti e già a partire da questo giugno. L’amministrazione comunale ha infatti anticipato i tempi, dunque già dai primi giorni di questo mese sarà possibile usufruire dei servizi del Solarium. Parliamo non solo di un accesso facilitato al mare, ma anche delle docce e delle attività commerciali e specialmente dei servizi di salvataggio.

    Progetti anche per la spiaggia della Plaia

    In riferimento ai tempi, l’assessore Cristaldi si era così espresso. «Abbiamo pianificato al massimo la tempistica perché prima dell’estate, fatti salvi imprevisti non dipendenti dalla nostra volontà, si arrivi ad offrire alla libera fruizione dei cittadini strutture ottimali per poter godere appieno della stagione balneare sfruttando servizi che curiamo al meglio. Una particolare cura riguarderà l’accesso al mare al mare i disabili a San Giovanni Li Cuti che verrà agevolato con spazi più ampi e più sicuri. D’intesa con il Demanio marittimo, interverremo anche sulla spiaggetta nera di sabbia vulcanica, per lasciare più spazi al bagno e alla tintarella libera, eseguendo gli input del sindaco Pogliese di valorizzare al massimo il mare cittadino».

    Progetti in cantiere anche per il litorale sabbioso più famoso della cittadina etnea: «Inoltre, forti dell’esperienza molto positiva dello scorso anno anche nel lungomare sabbioso della Plaia riproporremo i servizi di accesso libero al mare, con aree servite da wifi, spazi gioco per bambini o zone dedicate agli amici a 4 zampe e spero, a breve, di poter annunciare anche il recupero alla collettività di un’altra area dell’arenile del viale Kennedy aumentando l’offerta del mare a libero godimento, un obiettivo importante a cui stiamo lavorando con altre istituzioni».

  • Neonato abbandonato a Catania, Germano circondato dalla solidarietà

    Neonato abbandonato a Catania, Germano circondato dalla solidarietà

    Si chiama Germano, dato che è stato tratto in salvo nella giornata dedicato proprio all’omonimo Santo. Sta bene il neonato abbandonato che è stato portato dai Carabinieri al centro di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi. Una vicenda che era partita nel peggiore dei modi, ma che adesso sembra volgere al meglio. La primaria del reparto, Gabriella Tina, ha confermato che Germano viene «coccolato e continueremo a farlo fino a quando resterà nel nostro reparto per dargli cure, ma anche tanto affetto. Ha un buon peso, si sta alimentando. E anche i primi esami ci dicono che tutto è andato bene. Ovviamente faremo accertamenti più approfonditi».

    Neonato abbandonato salvato da una passante e dai carabinieri

    Neonato abbandonato a Catania

    Una vicenda assurda ma che sembra volgere a un lieto fine, per quanto è possibile. Il neonato era stato abbandonato nel centro di Catania, in via Rametta. Il suo pianto era stato udito da un passante che stava fortunosamente passando per condurre il proprio cane a una visita veterinaria in quella zona. Quando si è avvicinato, ha visto una cesta, il neonato ancora insanguinato e con il cordone ombelicale – chiuso con una molletta per capelli.

    A quel punto sono intervenuti i carabinieri, che hanno prestato i primi soccorsi al neonato e lo hanno avvolto in una coperta. Questo fino all’arrivo dell’ambulanza che ha trasportato Germano sino all’ospedale Garibaldi, dove si trova tuttora. Qui il bambino, come detto, ha mostrato di essere in buona salute. «Il piccolo ha quasi certamente completato il suo ciclo di gestazione è nato al termine dei nove mesi e sta bene» hanno spiegato i medici del Garibaldi. «Ha fatto le prime poppate. Questo è particolarmente importante perché dimostra che le funzioni vitali sono buone».

    Neonato abbandonato si attiva la solidarietà

    Come avviene spesso in casi di difficoltà come questi, Catania si è stretta intorno al piccolo Germano. Per primi, i carabinieri che lo hanno trovato e tutto il personale dell’ospedale, con la volontà di restituire affetto al piccolo trovatello. Ma tutta la città sta rispondendo e adesso anche il tribunale dei minori si sta attivando. La volontà è quella di dare tempestivamente in adozione Germano perché, come ha spiegato la dott.essa Tina, il «tempo è importante perché l’affettività è importante così come le cure e l’alimentazione».

    Ieri è stato il giorno della dichiarazione di stato di nascita da parte dell’ufficiale di stato civile. Il quale ha scelto un cognome, oltre che il nome Germano, per il piccolo. Poi ci sarà l’avvio della pratica di adozione. Prima che questa divenga definitiva sarà però necessario, come disposto dalla legge, osservare un anno di affidamento. Bisognerà prima confermare però, da parte dei giudici minorili, che il piccolo non abbia alcun genitore.

    I carabinieri indagano sulla vicenda di Germano

    La storia di Germano ha scosso la città e ha provocato forti reazioni nelle persone. La vicenda però potrebbe essere più complessa di quanto a prima vista potrebbe apparire. «È difficile giudicare, è meglio non farlo – ha affermato la dott. Tina – spesso è un atto d’amore verso il proprio figlio e gli altri non riescono a capirlo. Magari la madre ha voluto per il figlio una vita migliore».

    Per la procuratrice del tribunale dei minori Carla Santocono « la legge garantisce alla partoriente il diritto all’anonimato per far nascere in sicurezza il bambino. Averlo abbandonato dietro un muretto, mettendo a rischio la vita del piccolo, dimostra un effettivo stato di disagio. E anche uno stato di arretratezza di cui i servizi sociali dovranno certamente occuparsi». Saranno ancora una volta i carabinieri del comando provinciale di Catania, sotto la guida del colonnello Piercarmine Sica, a cercare di dare risposte. Al momento al vaglio degli investigatori vi sono le riprese video delle telecamere di via Rametta, che potrebbero offrire ulteriori dati sulla vicenda. Si sospetta infatti che la partoriente potrebbe essere stata aiutata ad abbandonare Germano.

    Come siano andate le cose però non cambia il fatto che adesso per Germano si apre un nuovo capitolo, in cui speriamo possa avere tutto l’affetto e le cure che un bambino merita.

  • EtnaComics 2022 a Catania la 10ma edizione

    EtnaComics 2022 a Catania la 10ma edizione

    Ammettetelo: anche voi ne avevate sentito la mancanza! In effetti l’ultima edizione della più famosa fiera siciliana risaliva ormai al 2019. In mezzo, una pandemia che ha assolutamente cambiato ogni nostro modo di vedere le cose. Abbiamo dovuto dire addio a tutta una serie di piccole abitudini, ma anche a grandi eventi. Fra questi, anche EtnaComics: si era fermata alla nona edizione, dovendo rinunciare alla 10ma (che sarebbe dovuta essere nel 2020, appunto). Adesso, la convention catanese ha deciso di ripartire da dove ci si era lasciati: ovvero, da una pirotecnica decima edizione.

    Etna Comics ospiti per i 10 anni

    EC 2022

    Inutile dire che la ricorrenza del decimo anno richiedeva degli ospiti adeguati. E allora… suonino le trombe! In Sicilia arriva Matt Dillon, ospite di punta dell’area movie, attore e regista. Lo troviamo in pellicole conosciutissime come Rusty il Selvaggio(1983), Tutti pazzi per Mary (1998), Crash – Contatto fisico (2004), per cui è stato candidato all’Oscar al miglior attore non protagonista, e Sunlight Jr. – Sognando la felicità (2013).

    Ci sono però anche tantissimi amici di Etna Comics che tornano a fare visita a Catania: Sio con le sue strip comiche, e poi Don Alemanno, Fabio Celoni, Simone Bianchi, Angelo Stano, Lorenza di Sepio. Tantissime infatti le grandi firme del fumetto, come Alex Maleev, Luca Strati o Gabriele Dell’Otto, autore del bellissimo manifesto 2022 – vedere per credere! E ancora Loputyn, Giulio Mosca alias Il Baffo, Alessandro Piccinelli, Simone Buonfantino, Jacques De Loustal e moltissimi altri. La lista è veramente ampia e in continuo aggiornamento.

    EtnaComics programma e date

    Il nostro consiglio è semplice: molti ospiti non sono però presenti tutti i giorni! La convention durerà quest’anno infatti durerà ben 5 giorni: avremo EtnaComics dal 1 al 5 giugno. Per essere sicuri di trovare il vostro autore preferito potete consultare il programma di EtnaComics oppure andare nella sezione ospiti del sito. Lì troverete non solo l’elenco e una specifica per ogni ospite, ma anche le date in cui sarà presente per la manifestazione.

    Tantissimi anche gli autori legati al mondo della cultura pop. Fra questi Camihawke, youtuber ma anche autrice di diversi programmi. E poi il famosissimo Vittorio Sgarbi, critico d’arte ma altrettanto famoso per le sue “performance” mediatiche. E ancora: Gabriele Mainetti, regista di Lo chiamavano Jeeg Robot e recentemente tornato alla ribalta con Freaks Out!

    Insieme a loro molti autori e scrittori. Anche qui è impossibile rendere giustizia di tutti. Ci limitiamo a menzionare Licia Troisi e Tito Faraci, uno degli scrittori di storie di PKNA, Topolino, Lupo Alberto, Dylan Dog…insomma, un autore che ha attraversato il fumetto italiano a 360 gradi.

    Spazio anche per la risata, con i Gem Boys e con comici come i siciliani Federica Cacciola, divenuta famosa sul web come Martina dell’Ombra – svampita ma sagace troll castigatore – o i palermitani Soldi Spicci.

    Etnacomics polemiche a sfondo luci rosse

    Danika Mori

    Ma non potevano mancare le novità. Così EtnaComics ha deciso di lanciare una nuova area, Taboocom, dedicata appunto ad esplorare molti argomenti taboo. Anche qui c’è una presenza siciliana da segnalare, quella di Fumettibrutti, giovane autrice del “fumetto erotico 3.0”. E poi Toshio Maeda, uno degli autori di hentai più famosi.

    Molto però ha fatto discutere, sul web, l’invito a Danika Mori. La content creator per adulti è di recente stata premiata col PornHub Award 2022 ed è a tutti gli effetti una star nel panorama a luci rosse. Tuttavia, la scelta di diversificare sino a tal punto la lista degli ospiti ha fruttato a EtnaComics molte critiche e una generale ondata di scetticismo. C’è chi ha plaudito la scelta di innovare, di estendere la proposta anche a nuove aree, di “osare” letteralmente.

    C’è chi invece ha ritenuto “fuori luogo” la presenza della pornostar in una fiera che prevede una grande utenza di minorenni, seppur limitata a una sola area chiusa agli under18. Inoltre, è stato fatto presente che il legame fra questo mondo e la cultura pop è apparso…quantomeno forzato.

    E voi, da che parte state? La sicurezza permane: EtnaComics continua a far parlare di sè.

  • Calcio Catania riparta dalla serie D, no altre offerte

    Calcio Catania riparta dalla serie D, no altre offerte

    Se qualcuno aveva pensato che potessero essere margini di trattativa sarà molto deluso. Il sindaco facente funzioni Bonaccorsi è stato chiarissimo: ripartire dalla D, senza compromessi. Non ci sarà dunque la solita ricerca spasmodica di scorciatoie, in quella filosofia votata agli sconti propria in certi casi del meridione. I tifosi d’altronde hanno già annunciato come la vedono: che il Calcio Catania riparta della serie D, se questo è sinonimo di un progetto serio. Non si teme il purgatorio delle serie minori: si teme l’inferno della mancanza di progettualità, degli avvoltoi societari, del nichilismo aziendale. Una situazione che i tifosi conoscono bene.

    calcio catania logo

    Invece è arrivata anche una data, quella del 18 giugno 2022. Entro quella data si potrà presentare la manifestazione d’interesse per l’iscrizione della nuova società. Quest’ultima rappresenterà la città di Catania nel campionato interregionale di serie D. Come detto, nessuno spazio per le trattative.

    Comune pronto alle proposte ma nessuna trattativa: Calcio Catania riparta da serie D

    Le manifestazioni d’interesse infatti saranno acquisite dal comune e sarà lo stesso comune a valutare le proposte. Per la precisione, sarà lo stesso sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, a dover dare il suo nulla osta – e pertanto lo spazio per le trattative sarà minimo. Una volta vagliati i candidati, si sottoporrà il tutto all’approvazione della Figc ed eventualmente si procederà all’iscrizione al torneo adeguato. La documentazione dovrà pervenire entro le ore 13 di sabato 18 giugno 2022 all’indirizzo pec: comune.catania@pec.it. La procedura poi sarà completata entro il 30 giugno.

    I requisiti per la manifestazione d’interesse

    E’ stato sempre il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, insieme all’assessore allo Sport Sergio Parisi e ai dirigenti comunali responsabili, a presentare i requisiti nel corso di una conferenza stampa. Fra questi troviamo la presentazione di un piano quadriennale delle attività sportive, contenente il progetto sportivo che la società intende realizzare con particolare riferimento all’organizzazione e la gestione della squadra principale, ivi inclusa la strategia per il ritorno nelle serie superiori e l’organizzazione e la gestione del settore giovanile e dell’eventuale settore femminile.

    Calcio Catania lavori allo stadio

    Il tutto strutturato con un business plan quadriennale. Servono poi le idee chiare, un organigramma e composizione del soggetto societario, con la descrizione dell’eventuale forma di azionariato popolare o diffuso; non avere ricoperto, negli ultimi cinque anni, il ruolo di socio, amministratore e dirigente con poteri di rappresentanza in ambito federale e in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione alla Figc , non avere riportato condanne in reati come truffa, usura e appropriazione indebita ne di essere stato coinvolto in scandali calcistici.

    Pulvirenti torna a parlare del Catania

    Un occhio al futuro, un occhio al passato. L’ex Presidente Pulvirenti, il presidente dell’ultima promozione in A e del Catania degli argentini, è tornato a parlare della sua squadra. Quando gli è stato chiesto, ai microfoni di Sport Press, quale fosse il tecnico a cui è rimasto più legato ha detto senza dubbi Pasquale Marino. Idee chiare anche sul giocatore simbolo: Beppe Mascara. Quali invece fossero state la migliore e la peggiore idea richiedono una più articolata risposta: «La più grande intuizione è di aver portato a Catania Pietro Lo Monaco. Senza di lui sarebbe stato impossibile fare calcio. Su quella sbagliata non ho dubbi: aver assecondato, nonostante fossi contrario, all’assunzione di una persona in un ufficio importante del Calcio Catania. Mi sarei dovuto opporre fermamente all’assunzione di questa figura professionale che fu l’inizio dei disastri del Catania».

  • Polo fieristico nuovo a Catania, inaugurazione a settembre

    Polo fieristico nuovo a Catania, inaugurazione a settembre

    Si parla sempre molto di come la Sicilia dovrebbe ripartire dal settore dell’intrattenimento, delle convention, delle fiere. D’altronde, è impossibile ignorare come grandi eventi di questo tipo possano essere catalizzatori d’investimenti sul territorio. Inoltre, rappresentano un incentivo per il turismo – altro ambito in cui si dice spesso che la Sicilia dovrebbe investire. Basta citare, su tutti, l’esempio virtuoso di Etna Comics, punta di diamante del settore che a breve oltretutto ripartirà dopo due anni di stop. Perché queste non rimangano solo parole però è necessario disporre di strutture adeguate e della corretta organizzazione. Certamente una notizia positiva giunge in tal senso, con l’inaugurazione a settembre di un nuovo polo fieristico.

    Si tratterà di una struttura imponente, capace di numeri sinora difficili nella Sicilia orientale. Sicilia Fiera, è questo il nome scelto per il nuovo polo fieristico, potrà accogliere sino a 120mila coperti su una superficie di oltre 300 mila metri quadri. Sorgerà fra Catania e Misterbianco, nella ex fratelli Costanzo. Un salto in avanti notevole, che permetterà di guardare diversamente a un settore – come quello delle convention – che è stato in grado di riprendersi estremamente velocemente dopo l’emergenza sanitaria.

    Polo fieristico a Catania: si inaugura a settembre

    Non si tratta dei soliti progetti e delle solite parole, insomma: del classico “come sarebbe bello se”. Parliamo di un dato concreto, visto che è già stata annunciata una data a partire dalla quale Sicilia Fiere sarà operativo. Ed è una data estremamente vicina: settembre 2022. Ad affermarlo ai microfoni di Focus Sicilia è Davide Lenarduzzi, direttore generale di Sicilia Fiere, ma anche general manager di Paeda & associati.

    In particolare, Lenarduzzi ha fatto notare come si tratti di un progetto virtuoso. Prende forma a partire dal rivitalizzare una struttura in disuso da vent’anni, ovvero l’area industriale della ex Fratelli Costanzo di Misterbianco. Una scelta che permette di «non consumare nuovo suolo». Si tratta di «una struttura che quando era attiva ospitava il via vai di un grande numero di mezzi pesanti, era sicuramente molto appetibile per il settore logistica».

    Da appunto vent’anni però non erano più sfruttati, e dunque si è pensato a un modo per reindirizzare l’originaria vocazione del luogo verso l’edilizia. Infatti gli spazi sono «realizzati con grande qualità costruttiva, e soprattutto sembrano creati a posta per ospitare una fiera. E nella ristrutturazione in corso, che è volta a dare i confort necessari ai visitatori come impianti di raffrescamento e riscaldamento, si è cercato di mantenere chiara l’origine industriale». Un tocco che si estende anche allo stile, volutamente industrial. «Tanto per dare una idea, sono state inserite nuove luci a led ma utilizzando i portalampada originali».

    Sicilia Fiera pronta a investire sul territorio

    Ad aver acquistato l’area nel 2019, nel corso di un’asta, è stata la Fin Consorzio di Roma. Che in realtà è una «società che si occupa di tutt’altro, ovvero infrastrutture, reti gas e grandi opere. Ma ha dato un forte segnale al territorio dando un nuovo strumento di politica industriale nelle fiere». L’avvio di questo nuovo progetto ha infatti dato il via a una Spa «pronta a diventare riferimento nel settore nell’Isola, e permeabile a nuovi investimenti».

    In realtà, il progetto è molto più ampio e prevede diversi passaggi nel corso di svariati anni. Intanto però si lavora per essere pronti con i primi 15 mila metri quadri, cui seguiranno altri 15 mila mq di spazi espositivi nel 2023. Ma non solo spazi congressuali e fieristici. Troveranno posto «negli edifici con prospetto su Corso Carlo Marx, un albergo e un grande spazio di co-working». E riguardo ai tempi, nessuno fretta: «giorno uno settembre apriremo con gli eventi fieristici, di cui daremo dettagli a breve. Ma abbiamo già in scaletta eventi congressuali che si svolgeranno prima di quella data. E nel frattempo, chi ne ha l’interesse, può venire ogni giorno anche per visitare la struttura», ha spiegato Lenarduzzi.

    Un progetto in sinergia col territorio

    Chiare le idee anche sui rapporti con le altre realtà del territorio. Prima di tutto con l’altro grande centro fieristico, quello delle Ciminiere. Nessuna forma di concorrenza per il manager, il quale anzi ha segnato le differenze fra le due. «Potranno lavorare in sinergia, con Le Ciminiere che è un salotto in centro città adatto ai congressi. Mentre per le fiere ci vuole oggi la capacità logistica di poter movimentare anche grandi macchinari».

    Le ciminiere di catania

    Allo stesso modo, aperto il dialogo con le istituzioni. «Abbiamo instaurato da tempo dialoghi con l’amministrazione comunale di Misterbianco, ma anche con la Città Metropolitana e naturalmente con le associazioni di categoria». L’obiettivo, per un settore «che restituisce al territorio per ogni euro investito dai sette ai nove euro» è quello di creare quel soggetto unico che permetta prima di «ospitare i grandi eventi internazionali, ma poi anche di organizzarli»

  • Roberto Luca addio al leone di Sant’Agata li Battiati

    Roberto Luca addio al leone di Sant’Agata li Battiati

    Per professione, come scelta, io lavoro con le parole. Lavoro con le parole quando scrivo quotidianamente su questo blog, che da due anni è entrato a fare parte della mia vita. Lavoro con le parole quando progetto, spiego ai miei alunni, racconto storie, comunico. Eppure oggi, spero di avere la vostra comprensione, ho avuto difficoltà a cominciare quest’articolo. Ho fissato lo schermo immobile, un po’ invidiando chi almeno può fissare un caldo foglio di carta, aspettando che qualcosa dentro di me – come la marea – cambiasse per sua sponte. Mi sono dovuto forzare per cominciare, una cosa rara per me, abituato a lavorare con le parole. Perché oggi non è un articolo come tutti gli altri, è un articolo per dire addio a un amico di Cataniablog.it, il dott. Roberto Luca.

    Roberto Luca, una “vita indomabile”

    Trovo profondamente ingiusto provare a raccontare la vita di Roberto in quello che potrebbe essere un trafiletto quotidiano. Certo, ero nato a Misterbianco, città alla quale era rimasto sempre legato. Aveva studiato Giurisprudenza, mosso dalla passione per i diritti e la politica ed era divenuto conosciuto e stimato imprenditore nel settore farmaceutico. Una classe scomoda, quella dell’imprenditore, in Sicilia: sempre chiamati “alle armi” quando vi è la necessità di creare posti di lavoro, sempre fra i primi a essere abbandonati nelle crisi (qualcuno ha detto pandemia?). Eppure lui di questo non si era mai preoccupato: aveva portato avanti la sua attività, risanando farmacie in stato prefallimentare, preservando così servizi e posti di lavoro che sarebbero andati viceversa perduti. Lavoro per il quale imprescindibili erano le competenze manageriali e lo spirito imprenditoriale.

    Roberto Luca farmacia

    Ma non era ancora abbastanza. E allora, l’impegno nella politica per Sant’Agata li Battiati, il comune nel quale viveva. Politica per passione e per vocazione, giacché Roberto non si è mai tirato indietro, neppure quando (negli ultimi periodi, ormai anziano) era lui a incalzare noi giovani. Come replicare lo sguardo mai domo e sempre propositivo, digitando dei tasti? Come rendere giustizia alla sua voglia di spendersi per la comunità, senza apparire banali? Quando si arriva a “una certa età” – e il dottore vi era giunto, vivendo una vita piena, intensa, animata da molti affetti e da grandi soddisfazioni – la tentazione più forte è sempre quella di mollare. Ma lui no: non era fatto, geneticamente, per mollare.

    Roberto Luca: la passione politica, l’impegno per Sant’Agata li Battiati

    Una lunghissima carriera nella politica, cominciata oltre quarant’anni fa. Roberto Luca ha dapprima offerto il proprio contributo alla collettività nella figura di consigliere comunale a partire dagli anni Ottanta. Ha poi ricoperto il mandato di assessore con delega ai servizi finanziari e ai servizi cimiteriali per tre diverse amministrazioni, che hanno riconosciuto in lui una figura di riferimento per la città. 

    Fedele ai suoi principi e a un’ideale etico di politica, Roberto Luca è stato Presidente del Consiglio comunale dal 1997 al 2000. Anche dopo, non si era mai rassegnato ad accontentarsi e trovava sempre il modo per battagliare e migliorare la sua città. Era nuovamente candidato alle elezioni, lui che con l’ultimo mandato aveva deciso di rinunciare alla sua indennità in un momento difficile. Perché anche questo era Roberto Luca: passionale quando si trattava di battagliare, deciso al punto d’essere divisivo, d’indole generosa.

    Un carattere unico

    Roberto Luca auto

    In questi casi, per la nostra tradizione siciliana e italiana per di più, siamo sempre portati a pensare che ciò che viene detto di qualcuno che ci ha lasciato è formulato con la volontà di non spendere mai una parola sgradevole. Il dott. Luca certamente aveva i suoi difetti, come tutti noi li abbiamo. Ma erano quei difetti forse a caratterizzarlo ancora più dei pregi, e forse a rendergli ancora più giustizia in questo piccolo ritratto dedicatogli.

    La testarda determinazione con cui difendeva le idee in cui credeva, anche a costo d’apparire anacronistico o nostalgico. Il legame a una politica fatta di uomini, appartenuta a un tempo andato e mai più ritrovato. La costante ricerca di un severo perfezionismo, verso sé e da parte di chi con lui collaborava. Il bisogno di non lasciare nulla d’intentato quando desiderava avvicinarsi a un progetto o un prodotto che aveva in mente. L’incapacità di lasciare andare, di passare sopra le cose che riteneva importanti. E poi chissà quanti altri, piccoli e grandi difetti, increspature nella cortesia e nella gentilezza (quando non nella vera galanteria). Un uomo d’altri tempi, ad altri tempi rubato e ora ad altri tempi restituito.

    La passione per la letteratura

    Roberto Luca SantAgata

    Appassionato della vita, aveva impresso tale sentimento sulla carta, componendo di sua mano cinque pamphlet dal formato tascabile. Scrigni di “pensieri brevi in parole e immagini”, ognuno di essi è fedele testimone dei pensieri e delle aspirazioni che hanno animato Roberto Luca. Qualche tempo addietro io stesso, dopo averli letti, ne parlai così:

    Quello che emerge dai libri del dott. Roberto Luca è un mosaico di policrome istantanee, stratificazioni di ricordi e pensieri. Il susseguirsi di tali frammenti ricompone una prisma di emozioni, ognuna delle quali autonoma e al contempo corale.

    Così l’amore, la famiglia, le amicizie, i collaboratori, la gioventù, l’impegno civile ma anche l’ironia, l’invettiva, il tedio e la malinconia: tutto si spiralizza e si compenetra, ricomponendosi senza dissonanze.

    Una galleria di momenti e di pensieri quali memoria di una “vita indomabile”, leonino corrispettivo dell’ideale dannunziano, mai doma e generosa nelle sue forze.

    Oggi, tutti i ragazzi di Cataniablog.it saluta il dott. Roberto Luca, che prima di tutto è stato per noi un amico.

  • Referendum giustizia: solo il 50% degli italiani lo conosce

    Referendum giustizia: solo il 50% degli italiani lo conosce

    Il 12 giugno la nostra nazione tornerà alle urne per votare. Eppure, stando a un sondaggio effettuato da Nando Paglioncelli proprio questo sabato 21 maggio, solo metà degli italiani ne è a conoscenza. Un dato preoccupante, visto che si tratta di un referendum che necessità del quorum. Un dato che pure certifica come questa votazione stia faticando a ottenere l’attenzione dell’opinione pubblica. Il referendum giustizia è seguito principalmente dagli elettori di centrodestra, ma le premesse non sono delle migliori. Al momento, secondo le rilevazioni del Corriere della Sera, si rischia di non raggiungere la soglia minima dei votanti. L’affluenza prevista infatti è fra il 27% e il 31%, un dato certamente basso.

    Moltissime persone infatti non sono a conoscenza della votazione. Questo dimostra ancora una volta come si stia aprendo una lacerazione fra la politica e il mondo quotidiano.

    Referendum giustizia 2022 cosa si vota

    referendum giugno

    I quesiti che verranno posti agli elettori sono cinque. Per ognuno dei quesiti, lo ricordiamo, verrà consegnata una scheda. Non è necessario che si compilino tutte, l’elettore può richiederne anche un numero inferiore. Tuttavia, in questo caso, il suo voto non conterà ai fini del quorum per il referendum del 12 giugno 2022. I quesiti del referendum giustizia saranno formulati in maniera estesa sulle schede di votazione. Tuttavia, i testi rischiano di essere piuttosto complicati da leggere, specialmente per i non addetti ai lavori. Per questo è bene andare a vedere di cosa si tratti:

    Quesito 1, scheda rossa, Incandidabilità dopo la condanna.

    Si vota per l’abrogazione di una specifica parte della Legge Severino. Nella norma si disponeva l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica in caso di condanna per reati gravi. Una misura che riguardava membri di governo e parlamentari, ma anche sindaci, consiglieri regionali e amministratori locali. Lo chiaro scopo di abbattere il numero di coloro che hanno avuto problemi legali.

    Quesito 2, scheda arancione, Custodia cautelare durante le indagini.

    Si vota per togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo. L’obiettivo dei promotori del referendum è evitare che la carcerazione preventiva possa colpire persone che poi risultino innocenti.

    Quesito 3, scheda gialla, Separazione delle carriere.

    In caso di esito favorevole al quesito, un magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente. Non sarà successivamente possibile cambiare quel ruolo durante tutta la vita professionale. Attualmente infatti è possibile per il giudice, chiamato a emettere la sentenza, cambiare ruolo e divenire pubblico ministero, colui che coordina le indagini e sostiene la parte accusatoria. Allo stesso modo, è possibile fare l’inverso e passare da PM a giudice.

    referendum giustizia

    Quesito 4, scheda grigia, Valutazione degli avvocati sui magistrati.

    Si prevede che anche i membri cosiddetti “laici”, cioè avvocati e professori, possano partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati nell’ambito del Consiglio giudiziario territoriale (ora solo spettante ai magistrati).

    Quesito 5, scheda verde, Riforma Consiglio superiore della magistratura.

    Se tale votazione avrà successo, non sarà più previsto l’obbligo per i magistrati che desiderino candidarsi al Csm della lista di firme. Al momento, infatti, è previsto che la candidatura venga supportata da una lista con un numero di firme compreso fra le 25 e le 50. Si tornerebbe alla legge originale del 1958 che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del CSM presentando semplicemente la propria candidatura.

    Referendum giugno 2022 come si vota e quando

    referendum 2022

    Per votare per il referendum giustizia sarà necessario portare con sé un documento d’identità e la propria tessera elettorale. I seggi rimarranno aperti nella giornata del 12 giugno dalle 7 del mattino alle 23. Lo scrutinio avrà avvio a partire delle 14 del lunedì successivo.

    Si tratta di un referendum abrogativo. Votare sì corrisponderà quindi a chiedere di abolire la vigente norma, mentre votare no equivarrà a chiedere che venga mantenuta. Quindi: si vota sì perché favorevoli al cambiamento, no perché tutto rimanga com’è al momento.

  • La chiesa di San Mauro di Aci Castello

    La chiesa di San Mauro di Aci Castello

    Nella parte più orientale della Sicilia, si trova il piccolo borgo marinaro di Aci Castello, il cui fiore all’occhiello è la chiesa di San Mauro. A circa 15 m.s.l.m., questo gioiello artistico attrae ogni anno milioni di turisti, sia italiani che stranieri, grazie alla sua ineguagliabile bellezza.
    Se ami una vacanza che concili visite artistiche e culturali, mare cristallino e sapori e odori unici, non puoi che fare una tappa proprio in questa parte di Sicilia, resa ancora più affascinante dalla storia e dalle tradizioni popolari che vi sono ricollegate.
    San Mauro, del resto, è il patrono di questa cittadina situata in provincia di Catania e ogni anno viene celebrato in grande stile sia dagli abitanti del luogo sia da visitatori che arrivano da ogni parte del mondo.

    La struttura della chiesa di San Mauro di Aci Castello

    La chiesa di San Mauro è una struttura che risale al XVI secolo e che è stata oggetto di continui restauri e rimaneggiamenti nel corso dei decenni. Quando fu costruita nel ‘500 (l’anno preciso è sconosciuto) era piccola, fatiscente e quella che adesso è fonte battesimale non esisteva.
    La chiesa fu duramente danneggiata in seguito al terremoto che colpì l’isola nel 1693 e per questo subì un’importante opera di restauro riconducibile al vicario Paolo Romeo. Da quel momento la struttura fu ingrandita progressivamente in seguito a successivi interventi di ristrutturazione.
    Nel 1718 fu costruito, sempre ad opera del vicario Romeo, il grande portale che si può ammirare sulla parte frontale della chiesa. Quasi cinquant’anni più tardi, nel 1767, fu costruito il campanile a spese del barone Cannizzaro.
    Purtroppo a queste opere di ampliamento sono seguiti nel corso dei secoli eventi catastrofici che hanno messo a dura prova la chiesa di San Mauro. Oltre al disastroso terremoto della fine del XVII secolo, infatti, la struttura crollò all’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso, per un’incursione aerea degli Alleati durante la seconda Guerra Mondiale.
    La chiesa, per come la possiamo ammirare ai giorni nostri, è il risultato dell’ultima opera di ricostruzione effettuata dall’architetto Failla dopo la fine del conflitto.

    L’interno della chiesa di San Mauro

    All’interno sono presenti statue e altri oggetti, di alcuni dei quali è ancora oggi ignota la provenienza.
    Del resto, i continui rimaneggiamenti e restauri non aiutano ad effettuare una collocazione temporale certa della statua lignea ricoperta d’argento ivi presente.
    Si narra che l’opera fu donata dal capitano di una nave francese per ringraziare gli abitanti del luogo che lo aiutarono a liberare l’imbarcazione arenatasi. La statua subì anch’essa dei rimaneggiamenti importanti. In ogni caso, gli studiosi la riconducono per stile al periodo che va intorno al 1600.
    Oggetto di più restauri, si può notare anche l’influenza dello stile barocco dal manto in oro, decorato in maniera minuziosa.

    La festa di San Mauro

    chiesa di San Mauro
    San Mauro è il santo patrono di Aci Castello e ogni anno il 15 gennaio si tiene la festa in sua commemorazione.
    Il suono delle campane, lo sparo dei mortaletti e le note della banda musicale nelle prime ore del mattino inaugurano l’inizio dei festeggiamenti. Il contesto è molto suggestivo e coinvolgente.
    Si pensi al continuo sventolio di fazzoletti bianchi e al grido dei fedeli in dialetto: “Divoti tutti e ccu vera fidi, viva Santu Mauru”. La cerimonia continua con lo svelamento in chiesa il Simulacro del Santo che, durante il pomeriggio viene condotto lungo tutte le vie del borgo, per raccogliere offerte, denaro ed oggetti d’oro, in segno di gratitudine per grazie ricevute.
    La festa di San Mauro è una delle più importanti feste religiose della tradizione siciliana.
  • Calcio Catania lavori allo stadio ma la situazione resta in bilico

    Calcio Catania lavori allo stadio ma la situazione resta in bilico

    Il Calcio Catania sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia, che dopo il fallimento di dicembre lo ha visto sparire per sempre dai radar del calcio professionistico. Un colpo durissimo per tutti i tifosi, che si sono dovuti rassegnare a vedere la loro squadra ripartire da zero. Non c’è stato modo neppure di concludere il campionato in corso e abbiamo visto sfumare l’opportunità di riscattare quanto conquistato sul rettangolo verde. Così l’annuncio per il Calcio Catania di lavori allo stadio sembra, in qualche modo, un’oasi di pace in mezzo a tanti dubbi e al non saper cosa fare.

    Mentre infatti si cerca di capire come si evolverà la discussione riguardante l’assegnazione del titolo sportivo, per lo stadio Angelo Massimino è arrivata una bella notizia. Sergio Parisi, assessore allo sport con delega ai fondi UE per la cittadina etnea, ha infatti confermato che entro un mese sarà indetto un bando per l’assegnazione di lavori. Si tratterà di un finanziamento complessivo di circa 6 milioni per la ristrutturazione degli impianti, quindi sia l’Angelo Massimino sia il Cibalino. I fondi, necessari per il rimodernamento delle strutture sportive, saranno attinti dai fondi comunitari del Patto per Catania.

    Calcio Catania ultime notizie si rinnova il Massimino

    Massimino

    Saranno numerosi gli interventi previsti per il Massimino, a partire dai nuovi seggiolini in tutti i settori e dal nuovo tabellone luminoso, che andrà a prendere il posto di quello attualmente presente in curva Nord. Ma non solo buone notizie per i tifosi, anche per gli addetti ai lavori. La prima e forse più importante riguarda certamente il manto erboso, sul modello di impianti moderni come lo Juventus Stadium. Prevista quindi l’istallazione di un nuovo impianto di irrigazione e di erba artificiale insieme a quella naturale. Opere di rinnovamento sono previste anche per gli spogliatoi, per la pista d’atletica e anche nella tribuna stampa. I lavori non coinvolgeranno sono l’interno dello stadio ma anche l’esterno e la strade limitrofe.

    Visibilmente soddisfatto l’assessore Parisi. « Abbiamo, come Comune di Catania, completato tutte le procedure per ottenere il finanziamento adesso siamo finalmente arrivati nelle condizioni di pubblicare la gara, mancano solo gli ultimi dettagli, manca davvero pochissimo.» Un percorso però che non è stato facile. «Le difficoltà sono dietro l’angolo, quest’anno la pandemia, i costi energetici e scarsa possibilità di reperire i materiali ci ha rallentati nel prendere gli impegni ma sembra che siamo finalmente vicini all’obiettivo. Il ‘nuovo’ Massimino servirà oltre ad offrire finalmente un impianto all’altezza dei nostri tifosi anche per attrarre gli investitori che avranno l’onere e l’onore di rilanciare il nuovo Catania».

    Catania Calcio lavori allo stadio: si giocherà al Massimino

    Massimino catania

    Le condizioni dello stadio, e in particolare del manto erboso, avevano portato a valutare soluzioni alternative per non interrompere la continuità di gioco. In particolare, si era pensato al traslocare momentaneamente nel campo di Nesima. L’assessore Parisi è intervenuto anche su questa possibilità, smentendo. « Il nostro obiettivo è giocare al Massimimo. Troveremo una soluzione con la ditta che si aggiudicherà i lavori. Il cronoprogramma non è ancora chiaro ma sicuramente non sarà rigido. In base all’andamento dei lavori e agli impegni della stagione, si deciderà se partire partendo dal manto erboso in modo tale da averlo pronto per gli impegni della squadra oppure rimandarlo alla fine del campionato, in modo da permettere di giocare nel frattempo nell’impianto».

    «Il campo di Nesima è ormai pronto, ci sono le misure regolamentari, c’è un manto erboso di nuova generazione. Un piccolo gioiello che sarà una buona alternativa per gli allenamenti non solo del Catania ma anche delle altre società sportive. Però poi c’è il discorso della nuova società che dovrà prelevare il Catania che potrebbe mettere a disposizione campi privati di allenamento, ma questo ancora non lo sappiamo».

    Calcio Catania, nuova proprietà all’orizzonte?

    Intanto, si aspettavano le ultime novità sul Calcio Catania proprio in questi giorni, precisamente il 18 maggio. La data è slittata e Parisi è tornato sull’argomento. «Lo scorso venerdì il sindaco Bonaccorsi ha sentito il presidente Gravina, cercando di stimolare la federazione, pur sapendo che sarebbe stato difficile avere una risposta. Nella stessa occasione abbiamo trasmesso una bozza della manifestazione d’interesse che abbiamo scritto, per sapere quali indicazioni e suggerimenti la Figc voglia inserire nel procedimento. Abbiamo voluto giocare d’anticipo e probabilmente, entro questo mese la pubblicheremo lo stesso, a prescindere di cosa ci dirà la Figc. Insieme a Bonaccorsi stiamo valutando questa possibilità, poi aspetteremo come le altre città che vivono una situazione analoga. Non possiamo arrivare con la pubblicazione a luglio, stiamo seguendo un percorso abbastanza preciso».

    Parisi ha poi concluso: « Posso dire che c’è grande fermento e segnali positivi. Noi vogliamo pubblicare il bando che non sarà suffragato dalle indicazioni economiche della federazione, però chi si presenterà terrà conto successivamente di questo aspetto». 

  • Via Etnea telecamere e varchi in pre-esercizio

    Via Etnea telecamere e varchi in pre-esercizio

    Il centro di Catania si prepara a vivere, a suo modo, una piccola rivoluzione. Da oggi infatti, mercoledì 18 maggio, saranno attive in via Etnea telecamere e i varchi elettronici. Per i successivi 30 giorni il sistema di controllo di accesso al tratto che porta da piazza Duomo a Villa Bellini sarà testato, in quello che è definito il periodo di «pre-esercizio». Un mese di tempo che servirà a “prendere le misure” e capire come comportarsi quando la misura sarà ormai rodata, senza contare la necessaria organizzazione per fornire tutti gli aventi diritto di pass elettronici.

    Quella della via Etnea sarà dunque la seconda «Area Pedonale controllata elettronicamente» di Catania, dopo il borghetto marinaro di San Giovanni Li Cuti – una fra le mete più amate dai cittadini etnei e giustamente tutelate tramite la sorveglianza delle telecamere.

    Via San Giovanni li Cuti

    L’Amministrazione Comunale ha incaricato l’Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta S.p.A.(Amts) a rilasciare i pass elettronici agli aventi diritto, cioè categorie di mezzi predefiniti, ma anche ai mezzi di carico e scarico merci con orari stabiliti , che hanno la preventiva autorizzazione. Operazione semplice, che si può eseguire collegandosi al sito Internet dell’AMTS (Permessi accesso Aree Pedonali e ZTL – AMTS Catania ), seguendo le istruzioni dettate dalla piattaforma web e accreditandosi nella “White List”.

    Catania più controlli e zone chiuse al traffico

    Sicuramente l’ordinanza è stata prevista per agevolare il controllo dell’area ad accesso limitato e della disposizione pedonale, ma viene incontro a un generale bisogno di ulteriore sicurezza. Qualche settimana fa la città ha visto salire alla ribalta delle cronache alcuni episodi di inciviltà. Si è tornato quindi a parlare con sempre maggiore insistenza di trovare soluzioni e sicuramente la presenza di numerosi ulteriori presidi elettronici costituisce un vantaggio. D’altronde, non si può sempre contare che le bravate vadano a finire su Tik Tok – come d’altronde è successo nel caso di quest’altro video, che ritrae proprio qualcuno accedere a San Giovanni Licuti tentando di coprire la targa. Targa che tuttavia è perfettamente leggibile nel video.

    I controlli con varchi elettronici e telecamere interesseranno cinque punti da piazza Duomo a via Litrico(Giardino Bellini): via Vittorio Emanuele II, nei pressi del civico 148, lato nord, angolo via Raddusa; via Etnea, nei pressi del civico 46, lato est, via Fragalà; via Etnea, nei pressi del civico 78, lato est, angolo via Antonino di Sangiuliano; via Etnea, nei pressi del civico 166, lato est, angolo piazza Stesicoro; via Michele Rapisarda, nei pressi del civico 2, lato ovest, angolo via A. di Sangiuliano.

    Via Etnea chiusa al traffico: l’ordinanza comunale

    L’avvio dei controlli elettronici in questa determinata area pedonale riguarda una zona nevralgica anche per i flussi turistici del capoluogo etneo, che in poche centinaia di metri comprende piazza Duomo, piazza Università, Palazzo degli Elefanti, Palazzo dei Chierici, l’Ateneo, la Prefettura, Palazzo Minoriti e il Palazzo delle Poste. Come avvenuto per San Giovanni Li Cuti, che già funziona a regime, nella prima fase saranno gli agenti della polizia municipale con il supporto degli operatori dell’Amts a presidiare varchi e ingressi dell’isola pedonale.

    Un piano d’azione che dal 17 giugno diverrà permanente, con multe e sanzioni elevate elevate elettronicamente agli eventuali trasgressori, realizzando finalmente un’effettiva area pedonale senza possibilità di violazioni, allineando Catania alle altre città italiane e del mondo che da tempo utilizzano le telecamere per garantire l’utilizzo pedonale degli spazi cittadino di particolare pregio e interesse pubblico. Un obiettivo che s’inserisce nel graduale potenziamento di una mobilità sempre più green in sinergia con AMTS, soggetto attuatore delle strategia di mobilità avviata dal Comune, con l’obiettivo di scoraggiare sempre di più l’utilizzo dei mezzi privati, incentivare il movimento delle persone con il trasporto pubblico e garantire la sicurezza ai pedoni.

  • Palermo Calcio arabi la trattativa decolla

    Palermo Calcio arabi la trattativa decolla

    Per lungo tempo è stato praticamente il sogno di ogni tifoso. La propria squadra comprata da facoltosi patròn, in grado di investire ingenti somme sul mercato senza preoccuparsi. Veder arrivare nel proprio team del cuore, magari proprio il Palermo Calcio, fior fior di campioni, scalare categoria dopo categoria. D’altronde, è quello che è successo prima di tutti al Chelsea di Abramovich, recentemente dimessosi, ma forse il più vincente fra questi magnati. Ben cinque i titoli di Premier League conquistati sotto la sua ala, ma soprattutto due Champions League, quella del 2011-2012 e quella del 2020-2021. Diversa l’esperienza del PSG, che dopo molti titoli in patria non è riuscito a confermarsi in Europa. E questo nonostante gli acquisti record di Neymar, Mbappé e Messi.

    I magnati in questione, stavolta, sarebbero quelli del Manchester City, una delle squadre inglesi che sta dominando la scena in questi anni. Sebbene siano sempre stati, storicamente, all’ombra dei più titolati vicini di casa dello United. Negli ultimi anni, i citizen (come sono spesso chiamati) hanno tagliato traguardi su traguardi e anche in questo momento sono favoriti per la vittoria del titolo. Non sono riusciti ancora a conquistare una Champions, il trofeo più ambito. Al contempo però il progetto del loro allenatore, Guardiola, ha sempre visto una certa solidità societaria alle sue spalle. Ed è questo che, in questo momento, solletica le fantasie dei tifosi del Palermo Calcio.

    Palermo Calcio City: tutto vero?

    Manchester city

    Partiamo da una premessa fondamentale: ad acquistare il Palermo Calcio sarebbe il City Football Group, una holding creata con lo scopo di creare una rete di società e team. Chiaramente anche il nome è un forte richiamo alla squadra di Manchester, ma il Palermo non verrebbe acquistato “direttamente” dalla squadra (come ultimamente spesso si sente dire). La holding detiene già numerosissimi team e ora sarebbe interessata anche a rilevare il Palermo. Si parla di un accordo per l’80% del team per un prezzo che orbita intorno agli 8 milioni di euro. Non certo un esborso fuori dal comune per lo sceicco Mansour, il quale ci ha abituato a bene altre cifre.

    L’affare sembra veramente vicino alla conclusione. Qualche giorno fa Brian Markwood, ex attaccante e attualmente «managing director of global football», è stato avvistato in città a riprova dell’interesse del City Group. Ha assistito al match contro la Triestina, vinto dai rosaneri. Non solo lo stadio, però: una visita anche alle strutture, come lo Sport Village e il centro sportivo di Torretta, ha confermato come gli interessi della holding si estendano oltre il campo di gioco.

    Palermo in B aiuterebbe acquisto degli arabi

    Palermo calcio

    Chiaramente, gli interessi crescerebbero nel caso in cui il Palermo riuscisse a conquistare la B; la prossima partita vedrà già questo 21 maggio i rosanero opporsi all’Entella. Una gara molto sentita, come hanno mostrato le parole del tecnico Baldini: «Credo nella promozione in Serie B, lo capisco dal destino, come si è visto nel ritorno della Triestina: a partire dal rigore parato per esempio. Un avversario vale l’altro. Nessuna scaramanzia, sono convinto che arriveremo fino alla fine. Ricordo quando allenavo la Carrarese e abbiamo subito un gol al 90esimo dall’Entella che, tra l’altro, era in fuorigioco. Per me, dunque, sarà un’occasione per rifarmi: ma non parlo di riscattare qualcosa»

    Cos’è il City Group Football?

    Come abbiamo detto, il City Group Football è una holding nata proprio in seno al settore calcistico. Possiamo però rassicurare tutti i tifosi rosanero: il suo modello è molto diverso da quello di moderne “aziende” del pallone. Esemplare il caso della Red Bull, che pur ottenendo ottimi risultati ha ricevuto numerose critiche per la sua tendenza a “sovrascrivere” l’identità dei club. Al contrario, il City Group ha dimostrato di lasciare anche ricoprire ruoli dirigenziali a chi conosce già il territorio. Al contempo però la parole chiave rimane sempre crescita: da un lato di nuovi talenti, giovani prospetti che possono innescare plusvalenze. Dall’altro, delle strutture, con investimenti e sviluppo di moderni centri sportivi.

    Il CGF ha già il possesso, come dicevamo, di diversi team. In Ligue 1 detiene le società del Troyes, che insieme al Man City è l’unico team fra quelli posseduti dal magnate arabo a essere nella massima serie. Fra gli altri, vi sono il Lommel in Belgio e il Girona in Spagna (dove però il CGF non ha la quota di maggioranza). Anche fuori dall’Europa però il gruppo arabo ha scelto di investire in numerose scommesse, non ultima quella del New York City, un giovane team costituito nel 2013 e che lo scorso anno ha vinto il titolo nazionale. In totale sono sei i team fuori dall’Europa, dall’Australia alla Cina.

  • Buccheri “capitale” dell’olio

    Buccheri “capitale” dell’olio

    Esistono le meravigliose sorprese e le altrettanto meravigliose riconferme. Quando si parla di Buccheri non si può certo pensare a una sorpresa, specialmente quando si parla dei suoi prodotti. Già in passato la città era stata premiata con numerosi riconoscimenti per il suo olio. In particolare, Buccheri era già stata premiata, per tre sue aziende olivicole, durante la 13ª edizione di Sol d’Oro occorsa nel 2015. Un riconoscimento a livello internazionale, su iniziativa di Veronafiere, che premia i migliori olii extravergine di oliva di qualità a livello mondiale.

    buccheri olio riconoscimento

    In quel caso a essere premiate furono, con le rispettive categorie, tre aziende proprio del siracusano che si attestarono per la qualità del loro prodotto. Per il fruttato medio vinse l’Azienda Agricola La Tonda. Per il fruttato intenso l’Azienda Terraliva e infine per il Monovarietale l’Azienda Agrestis. «A dispetto dell’annata meterologicamente non felice – aveva affermato Nino Caleca, allora assessore Regionale dell’Agricoltura – gli oli extravergine di oliva siciliani si affermano e ottengono meritati riconoscimenti a livello internazionale.»

    Buccheri: Slow Food incorona la città capitale dell’olio

    buccheri olio

    Fra tutte le modifiche che ci sono state però in questi anni e i cambiamenti, fra la pandemia e le guerre, Buccheri non ha perso il vizio. Sapere che, fra tante novità occorse in questi anni, fra le quali svariate non piacevoli, qualcosa di bello rimanga immutato ci riconcilia con la nostra terra. Così Buccheri si è riconfermata eccellenza in una terra di eccellenze. Slow Food ha infatti premiato due aziende locali col suo massimo riconoscimento, la Chiocciola. Slow Food ha premiato la qualità di olio extravergine delle aziende premiate di Terraliva e di Vernera.

    La prima, nata da un grande amore per l’Alta Qualità, è ubicata nel cuore dei Monti Iblei all’interno del comune di Buccheri in contrada S. Andrea Vernera e concepisce e sviluppa le problematiche relative alla produzione olivicola con il massimo rispetto per l’ambiente ed una grande passione per le antiche tradizioni colturali agricole siciliane.

    Vernera invece si trova in cima ai Monti Iblei, a Buccheri, alle pendici del vulcano Monte Lauro, all’interno del magico sito archeologico di Sant’Andrea. Qui, da millenni, l’Ulivo regna incontrastato, trovando terreno e clima ideali per dare i suoi frutti preziosi. Si trovano nel cuore della zona di produzione della Tonda Iblea, la nostra preziosa cultivar.
    I loro uliveti, tutti secolari, con circa novemilacinquecento alberi, si trovano in collina, su circa settanta ettari di terra e in numerose contrade. Fra queste, la contrada Vernèra, da cui prende il nome l’azienda.

    Soddisfazione anche nelle parole del sindaco, Alessandro Caiazzo, chiaramente orgoglioso per il riconoscimento. “Un grande plauso ai conduttori delle aziende che ci rendono così orgogliosi. Buccheri è terra di eccellenze”.

    Olio siciliano: un tesoro da preservare

    D’altronde, la nostra terra è piena di eccellenze in questo senso. Non molto tempo fa vi abbiamo raccontato la storia di Gaetano e Alberto, tornati a casa per seguire il loro sogno.

    buccheri olio capitale

    La nostra terra d’altronde è da sempre conosciuta per il suo olio. In Sicilia si producono molte varietà, a seconda del terreno d’origine. Fra ottobre e novembre si raccolgono le olive: in alcuni posti ancora a mano o con le reti, in altri con le macchine; poi nel minor tempo possibile, per evitare l’aumento di acidità, si portano al frantoio per la spremitura. Anche in questa fase si utilizzano due metodi: quello tradizionale a freddo, con cui si ottiene un olio più buono proprio perché meno raffinato, o quello del ciclo continuo, in cui l’apporto umano è ridotto al minimo. Il prodotto finale avrà caratteristiche diverse: può variare il colore, più o meno scuro. Il sapore, più o meno amarognolo, può avere un retrogusto fruttato o sapere di mandorla, addirittura di pomodoro. L’importante è che non abbia sfumature marroni, indice di ossidazione, che l’odore sia fragrante, non rancido e che al gusto sia pulito, persistente ma mai troppo acido, cosa che lo rende difficile da digerire.

    La particolare posizione geografica della Sicilia e la discontinuità territoriale con il continente europeo ha creato in termini di biodiversità, un panorama varietale unico differenziato dalle altre aree olivicole. I fattori pedoclimatici e umani, correlati al territorio, determinano il profilo organolettico dell’olio extra vergine di oliva Sicilia IGP. 

  • Il Programma del Carnevale di Misterbianco

    Il Programma del Carnevale di Misterbianco

    Carnevale di Misterbianco: il carnevale da non perdere

    Uno degli eventi più attesi dell’anno in Sicilia è senza dubbio il Carnevale di Misterbianco. Si tratta di un momento unico atteso da grandi e piccini che si svolge ogni anno nel comune di Misterbianco situato nella città metropolitana di Catania.
    Sono tanti infatti coloro che si recano appositamente sul luogo per godere del folclore popolare, dell’allegria, della musica e dei bellissimi costumi che cambiano di anno in anno.
    Una delle caratteristiche di tale manifestazione è proprio questa: la volontà di rinnovarsi e rendere speciale il carnevale omaggiando da un lato le vecchie generazioni e dall’altro incontrando i gusti sempre nuovi dei giovani.
    A occuparsi dei carri allegorici e dei costumi sono stati inizialmente dei gruppi spontanei che poi si sono tramutati in vere e proprie associazioni che lavorano minuziosamente seguendo l’artigianato locale e facendo attenzione anche al più piccolo dettaglio.
    Il risultato è uno spettacolo da non perdere arricchito da tanto divertimento e buona musica.

    Carnevale di Misterbianco: qual è il programma e le date per il Mese  Maggio 2022?

    Programma Carnevale Misterbianco del 20 Maggio 2022

    Coppa Carnevale Misterbianco Torneo di calcio giovanile – Campo Sportivo Valentino Mazzola e Centro Sportivo Delizia START ore 15:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 21 Maggio 2022

    Coppa Carnevale Misterbianco Torneo di calcio giovanile – Campo Sportivo Valentino Mazzola e Centro Sportivo Delizia ore 9:00 / 20:00

    Museo del Carnevale Stabilimento Monaco – Via Municipio 319 ore 17:00 / 20:00 Mostra fotografica e di Copricapi Galleria Civica d’Arte Pippo Giuffrida – Piazza Mazzini ore 17:00 / 20:00

    Albero della cuccagna e Musici & Sbandieratori Piazza Pertini (Piazza Mercato) ore 17:30 Coppa Carnevale Misterbianco Torneo di calcio giovanile – Campo Sportivo Valentino Mazzola e Centro Sportivo Delizia ore 9:00 / 14:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 22 Maggio 2022

    Museo del Carnevale Stabilimento Monaco – Via Municipio 319 ore 09:30 / 12:30 | 16:30 / 19:30 22|05

    Mostra fotografica e di Copricapi ore 09:30 / 12:30 | 16:30 / 19:30 Galleria Civica d’Arte Pippo Giuffrida – Piazza Mazzini

    Body Painting Di Darioloris Cerfolli Academy Piazza Mazzini ore 19:00

    Sfilata di Costume e Carri: Centro Storico Misterbianco Ore 19:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 24 Maggio 2022

    Balli in Piazza Mercato Lineri ore 19:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 26 Maggio 2022

    A spasso con il Re Burlone Sfilata delle scuole – Centro Storico Misterbianco ore 10:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 27 Maggio 2022

    Défilé Gran sfilata con Pierpaolo Pretelli e Duo di Coppe presenta Ruggero Sardo – Via Gramsci ore 20:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 28 Maggio 2022

    DIRETTA TELEVISIVA SU Museo del Carnevale Stabilimento Monaco – Via Municipio 319 ore 17:00 / 20:00

    Concerto dedicato a Rosa Balistreri Auditorium Nelson Mandela – Via G. Barone ore 17:30

    “Fantasie in trucco – ARS” Ente di formazione professionale – Piazza Mazzini ore 18:00

    28|05 I Ragazzi di Amici Con Raimondo Todaro e Vincenzo De Lucia presenta Agata Reale – Via Gramsci ore 21:00

    Programma Carnevale Misterbianco del 29 Maggio 2022

    Museo del Carnevale Stabilimento Monaco – Via Municipio 319 ore 09:30 / 12:30 | 16:30 / 19:30

    Sfilata di Costumi e Carri Ospite Francesca Cipriani ore 19:00

    Numeri Utili per Informazioni:

    Indirizzo del Comune di Misterbianco:

    Comune di Misterbianco via S.A. Abate sn

    PEC: protocollo.misterbianco@pec.it

    Email: urp@comune.misterbianco.ct.it
  • Giro d’Italia 2022 Catania: strade e scuole chiuse

    Giro d’Italia 2022 Catania: strade e scuole chiuse

    Catania ospita la quinta tappa del giro d’italia 2022, con la seconda volata nella giornata celebrativa per Vincenzo Nibali. Il corridore classe ’84 è infatti originario della città che ospiterà l’arrivo della tappa, Messina. Fra gli originari della città, anzi, è stato il più vincente dai tempi di Gimondi. Nella sua bacheca figurano due Giri d’Italia (quello del 2013 e del 2016), due Giri di Lombardia (2015 e 2017), una Vuelta nel 2010, un Tour de France nel 2014 e la Milano-Sanremo 2018.

    La partenza sarà oggi dalla centralissima piazza Università, alle 11.30. Da lì ci si sposterà in direzione Taormina, ma sarà a metà dei 174 km che costituiscono la frazione uno degli ostacoli più duri. La salita di Portella Mandrazzi, pedalabile ma con una pendenza del 4%, cui segue una lunga discesa. L’altimetria non presenta picchi altrettanto elevati, perché il resto del percorso appare abbastanza pianeggiante. Dopo Portella Mandrazzi, il più alto infatti è Sparta. Seguono oltre 50 km di strada costiera, più lineare rispetto alla precedente – caratterizzata da frequenti curve. Alle 15, a Villafranca Tirrena, ci sarà il secondo sprint intermedio.

    Catania giro italia

    Ultima parte fra le via di Messina, con una prima fase in discesa prima di raggiungere i 1500 m, per poi nuovamente scendere. Infine, 800m di rettilineo ampio e asfaltato l’ultima volata. Arrivo previsto intorno alle 16, per dare modo alla carovana di spostarsi senza intoppi in Calabria.

    Catania giro d’Italia viabilità strade chiuse

    Com’è facilmente intuibile, il transito dei concorrenti della V^ tappa del Giro d’Italia comporterà nella giornata di oggi una sospensione temporanea della circolazione di tutti i veicoli dalle ore 10:00 alle ore 14:00 nelle aree interessate. Fatta eccezione quindi per i mezzi dell’organizzazione, per quelli di soccorso o per le Forze dell’ordine, tutti gli altri veicoli saranno tenuti a osservare il divieto di circolazione. In particolare, ovviamente, via Etnea che vedrà lo start del giro, da piazza Università a viale XX Settembre. E ancora in via Angelo Litrico, in via Umberto, da piazza Ettore Majorana a via Etnea, via Giuseppe De Felice, da via Guglielmo Oberdan a via Etnea, via Caronda via Umberto a via Zuccaro, viale XX Settembre. Piazza Trento – carreggiata centrale, piazza Giovanni Verga – carreggiata centrale, corso Italia – carreggiata centrale, piazza Europa, carr. ovest, da corso Italia a carr. Sud, carreggiata sud e carreggiata est, viale Africa, da piazza Galatea a piazza Europa, viale Ruggero di Lauria, piazza Nettuno – carreggiata est, via Del Rotolo da piazza Sant’Agata al Rotolo a piazza Nettuno. Viale Artale Alagona, via Anfuso, da via Porto Ulisse a viale Artale Alagona, piazza Mancini Battaglia, via Messina, da via Acireale a piazza Mancini Battaglia, piazza Giorgio La Pira – carreggiata sud, viale Ulisse – carreggiata sud, da via De Caro a via Acicastello, via Acicastello, via Antonino Caruso, via Messina, nel tratto tra la via Antonino Caruso e via Nazionale (SS.114). 

    Ciclista Catania giro ditalia 2022

    Con effetto limitato dalle ore 16:00 di martedì 10 maggio 2022 e sino alle ore alle ore 15:00 di mercoledì 11 maggio e comunque sino a cessate esigenze, è istituito divieto di sosta, in piazza Della Repubblica, con rimozione coatta per tutti i veicoli, eccetto i mezzi dell’organizzazione. Dalle ore 0:00 alle ore 14:00 di giorno 11 maggio e comunque sino a cessate esigenze, è istituito divieto di sosta, con rimozione coatta per tutti i veicoli, eccetto i mezzi dell’organizzazione, nelle seguenti strade: via Museo Biscari, lato sud, da piazza San Placido a via Landolina; via Landolina, lato est, da via Museo Biscari a via Vittorio Emanuele II; via Vittorio Emanuele II, da via Landolina a via Bianchi, lato sud; con effetto limitato dalle ore 0:00 alle ore 14:00 di giorno 11 maggio e comunque sino a cessate esigenze, è istituito divieto di sosta, con rimozione coatta per tutti i veicoli, nelle seguenti vie e piazze: viale XX Settembre, lato sud, nel tratto compreso tra la via Etnea e piazza Trento, ed ambo i lati da piazza Trento a piazza Giovanni Verga; piazza Trento – carreggiata centrale, lato sud; piazza Giovanni Verga – carreggiata centrale, lato sud;  corso Italia – carreggiata centrale, lato sud; viale Ruggero di Lauria, lato ovest-nord; piazza Nettuno – carreggiata est, lato ovest; viale Artale Alagona, lato ovest-sud; piazza Mancini Battaglia, su tutta la piazza; via Acicastello, ambo i lati; via Antonino Caruso, ambo i lati; via Messina, nel tratto tra la via Antonino Caruso e via Nazionale (Strada Statale 114), ambo i lati.

    Catania scuole chiuse e trasporti potenziati

    Per alleggerire il traffico e cercare di evitare possibili congestioni, il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi ha inoltre preso due disposizioni rilevanti. La prima riguarda le scuole sia pubbliche che private, con la sospensione della didattica in ogni ordine e grado. Le scuole rimarranno comunque aperte, perché rimarranno operativi personale non docente e ATA, ma non vi saranno studenti e docenti – e questo dovrebbe diminuire la pressione.

    Inoltre, Bonaccorsi ha chiesto e ottenuto dal direttore generale di Fce Salvo Fiore un incremento della frequenza delle corse delle metro sino alle 14. L’invito rimane quello di non spostarsi durante gli orari del giro d’italia 2022, ma se proprio è necessario l’invito è a farlo con mezzi pubblici.

  • Concorsi regione Sicilia, la metà si presenta

    Concorsi regione Sicilia, la metà si presenta

    Periodo di concorsi, un po’ in tutti gli ambiti. Così i precari della scuola aspettano, insieme alla già annunciata procedura selettiva per il TFA sostegno, anche notizie riguardanti il nuovo concorso straordinario. Per quanto riguarda invece la Regione Sicilia, l’obiettivo dichiarato è quello di rinforzare delle aree che per motivi di pensionamenti o altro ora appaiono sotto personale. Si è parlato quindi di “ricambio generazionale” per i concorsi della regione Sicilia.

    Proprio in tal senso la regione ha fissato la data della prova scritta per gli ultimi due profili due profili di funzionari dei “sistemi informativi e tecnologie” e funzionario “tecnico per tutela del territorio e sviluppo rurale”. La data appunto sarà unica e sarà quella del 24 maggio. La location invece è quella di via Lanza di Scalea a Palermo, nell’area concorsuale allestita con tendostrutture.

    Attualmente ci sono ancora moltissimi concorsi che devono concludersi. Oltre al 24 maggio, l’ultimo previsto in realtà, molti candidati stanno aspettando le loro date per sostenere i test in modalità digitale gestiti da Formez. Il 17 maggio ci sono quelli per i 22 funzionari amministrativi, il 18 invece i test per gli 8 funzionari avvocati. E ancora i 24 funzionari tecnici lo sosteranno il 19 maggio. Mentre il 20 maggio sessione unica per i 5 funzionari di controllo di gestione e 18 economico finanziari.

    Concorsi regione Sicilia: solo la metà di presenta

    concorsi aula vuota

    C’è un dato però particolarmente curioso e interessante. C’è un detto tipico delle nostre parti che recita: “Oggi, domani un concorso”. Un modo di dire che esprime possibilità, l’eventualità che qualcosa di buono possa accadere e per la quale è bene prepararsi. Eppure in questo caso è stato proprio il concorso a essere “snobbato”. Dopo che si era chiusa la procedura della prova scritta per il reclutamento di 176 istruttori amministrativi contabili ai test si è presentata solo la metà dei candidati. Insomma, dei 47 mila candidati (un numero abnorme, certo, per soli 176 posti da destinare ai Centri per l’impiego) se ne sono presentati circa 25mila. Il 54,8 per cento dei candidati attesi, per la precisione.

    Certo, ogni candidato avrà avuto le sue buone motivazioni per non farlo. Ma è un caso che ricorda quanto successo con i concorsi della scuola. In quel caso il problema fu la distanza temporale: dopo un concorso bandito nel 2020, molte preselettive sono state effettuate solo in questo periodo.

    Zambuto: nuova stagione dei concorsi è agile e veloce

    Ha invece espresso grande soddisfazione per la modalità di realizzazione l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Marco Zambuto.

    «La Regione Siciliana ha avviato la stagione dei concorsi, fermi da 30 anni, e lo ha fatto al passo con i tempi e secondo la nuova normativa, in modo agile e veloce. In questo primo ciclo di selezione, che ha riguardato gli istruttori amministrativi contabili per i Centri per l’impiego, tutto ha funzionato in modo lineare nelle tre sedi di esame, dove si sono svolte in tutto dieci sessioni di esame.»

    «Da lunedì 9 maggio si andrà avanti con l’altro profilo della categoria C, gli operatori del mercato del lavoro. Dal 17 maggio invece con la selezione dei funzionari per il ricambio generazionale. Il governo regionale è molto fiducioso di portare a termine le procedure selettive nel più breve tempo possibile. Questo per rispondere con efficienza e tempestività al fabbisogno professionale degli uffici regionali.»

    Concorsi regione Sicilia Palermo ricercatore

    Ricercatore

    Se invece il vostro sogno è diventare ricercatore in ambito medico, forse la vostra opportunità è alle porte. Parliamo della procedura di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura di nove posti di ricercatore a tempo determinato di durata triennale e pieno, per vari settori concorsuali e Dipartimenti. (GU n.34 del 29-04-2022).

    Sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente conseguito in Italia o all’Estero ovvero, per i settori interessati, del diploma di specializzazione medica.

    Dove va spedita la domanda

    La domanda dovrà essere inviata, da un indirizzo di PEC personale all’indirizzo pec@cert.unipa.it avente come oggetto: n. 9 posti di RTDA – codice concorso 2022RTDAPNR9 e citando il numero progressivo prodotto dall’applicativo nonché il Settore Concorsuale e il Settore Scientifico Disciplinare.

    Per i soli cittadini stranieri l’invio della domanda e delle dichiarazioni di cui al presente articolo potrà essere effettuato con posta elettronica – e-mail. Inviare all’indirizzo mail-protocollo@unipa.it, previa sottoscrizione con firma digitale (art. 8 Legge 35/2012), avente per oggetto n. 9 posti di RTDA – codice concorso 2022RTDAPNR9. Citare il numero progressivo prodotto dall’applicativo nonché il Settore Concorsuale e il Settore Scientifico Disciplinare.

    Contatta l’ente: Telefono: 091.23893626/93779 – e-mail: concorsi@unipa.it
    www.unipa.it

  • Delinquenza a Catania, prosegue la polemica

    Delinquenza a Catania, prosegue la polemica

    Ultimamente si è riacceso il dibattito sulla delinquenza a Catania, che pare imperversare. A riportare l’attenzione sulle preoccupanti notizie che hanno visto come protagonista la città etnea sono stati alcuni video provenienti dal web. Qualche settimana fa la pagina di Inciviltà a Catania ha condiviso un video, divenuto subito virale. Vi si vedeva un gruppo di ragazzi sui loro motorini accostare e poi speronare un giovane su un monopattino. Quest’ultimo aveva riportato lesioni non gravi, ma tutto sarebbe potuto andare molto peggio.

    La vicenda ha chiaramente scosso l’opinione pubblica restia, come sempre in questi casi, ad ammettere quanto grave possa essere la situazione “nel proprio orto”. C’è chi rifiuta di ammettere che possa accadere qualcosa di simile nella propria città. Chi invece, impugnando la sempre valida scusa del “so ragazzi”, giustifica e ammette ogni possibile condotta – anche quelle che sfociano nella delinquenza. C’è anche chi, però, si avvale di queste situazioni per portare avanti una crociata contro le “nuove generazioni”, colpevoli di essere la sciagura della città.

    Fra tutte le posizioni, tuttavia, a pagare le conseguenze sono i cittadini che – giorno dopo giorno – sono costretti a fare i conti con questo stato di cose.

    Catania accostano monopattino e spingono giù il conducente: identificati

    La “bravata”, un termine assolutamente eufemico per quello che in realtà è un gesto criminale, avrà però conseguenze pesanti. I due conducenti del motorino sono infatti stati identificati e sono due 17enni. I carabinieri hanno infatti acquisito il video e la denuncia effettuata dal conducente del monopattino e da quel momento è scattata la ricerca. Sono stati passati al vaglio chiaramente i social, epicentro dello scandalo, ma anche servizi di videosorveglianza pubblici e privati. Alla fine si è riusciti a risalire all’identità dei due, per i quali è stata formulata l’accusa di lesioni. Intanto però è subito scattata una multa da 1200 euro per violazioni al codice della strada.

    La conferma del riconoscimento, supponiamo, sarebbe stata però piuttosto rocambolesca. Il motorino ripreso nel video è stato infatti rinvenuto parzialmente smontato e privato della carrozzeria per non poter essere ricondotto a quello sul video. In ogni caso, i carabinieri hanno rinvenuto a casa dei due caschi e vestiti ripresi nel video.

    Delinquenza a Catania Vestiti

    I carabinieri hanno inoltre sequestrato i cellulari dei due e adesso è scattata la caccia agli altri membri del “branco“. Da quello che appare dal video erano infatti tre i motocicli, e sei i ragazzi, che hanno presenziato al gesto. Negli intenti dei carabinieri c’è anche quello di ricostruire il quadro di un sottobosco presente specialmente sui social in cui si esalta l’illegalità e la brutalità.

    Delinquenza a Catania: la denuncia della Lega Sicilia

    Delinquenza a catania lega logo

    Gli atti di cronaca hanno destato, come prevedibile, anche diverse voci all’interno degli schieramenti politici. Stavolta a parlare è stato il Dipartimento Regionale Sicurezza della Lega Sicilia, per tramite del suo responsabile regionale Marco Tanasi. Quest’ultimo ha dapprima precisato il lavoro eccellente delle forze dell’ordine, che però ha ritenuto non sufficiente a garantire la sicurezza a Catania. Per il responsabile regionale alla Sicurezza sarebbe opportuno far intervenire l’esercito per ristabile l’ordine.

    «Sono anni che rivolgiamo appelli alle istituzioni affinché venga aumentato il numero agenti delle forze dell’ordine con la dotazione di mezzi idonei. Oggi chiediamo l’invio dei militari in città allo scopo di coadiuvare carabinieri, polizia e guardia di finanza, il cui operato per quanto encomiabile è insufficiente a garantire l’ordine pubblico in un territorio particolare come quello catanese».

    «Sono troppi i casi che dimostrano come criminali e balordi operino in totale spregio delle norme, consapevoli che difficilmente verranno puniti per i reati commessi.»

    «Tra i giovani – ha continuato poi Tanasi – si sta pericolosamente diffondendo una cultura dell’illegalità incentivata proprio dalle carenze sul fronte della sicurezza a Catania. Una situazione che rischia di mettere in moto una escalation di violenza».

    «Per tale motivo rivolgiamo un appello al Ministro dell’Interno, perché invii l’Esercito in città. Bisogna aumentare il personale delle forze di polizia e dare un contributo per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini a Catania».

    Può veramente essere questa la soluzione per la delinquenza a Catania?

  • La Chiesa di San Domenico a Catania

    La Chiesa di San Domenico a Catania

    La Chiesa di San Domenico a Catania è un sito molto conosciuto in zona e oggetto di numerosi pellegrinaggi. Più conosciuta con la denominazione di Chiesa a Santa Maria la Grande, questo edificio rappresenta un luogo di culto devoto alla Vergine e a San Domenico, a cui è dedicata anche la piazza dove è stata eretta la struttura stessa.

    Ma perché è tanto conosciuta questa Chiesa di San Domenico a Catania? Cosa la rende così importante? Quali sono le principali caratteristiche e quali sono le sue origini?

    Scopriamolo insieme!

    Chiesa di San Domenico a Catania: i cenni storici del sito

    Oggetto di numerosi pellegrinaggi da parte di fedeli, la Chiesa di San Domenico a Catania è un sito molto importante.
    L’edificio è sorto ormai nel lontanissimo 1313, quando gli ospiti del convento domenicano annesso all’attuale struttura hanno proposto di erigere un luogo di culto dedicato al Santo a cui erano devoti.
    Le ristrutturazioni che l’edificio ha visto sono state davvero tante. In primo luogo, i primi lavori che hanno visto protagonista anche questa Chiesa sono stati fatti quando il convento domenicano poco fa citato è stato smantellato totalmente, in vista della creazione di un altro edificio annesso.
    L’altra ristrutturazione, poi, avvenne in seguito al terremoto nel 1693: un evento che viene ancora ricordato al giorno d’oggi in questi luoghi dal momento che rase letteralmente al suolo tutta la città di Catania.
    Per quanto riguarda invece la seconda denominazione del sito, la dicitura di Santa Maria la Grande veniva generalmente data a tutte le Chiese edificate sotto il pontificato di Papa Liberio, per cui si pensa che anche questa struttura sia stata eretta in tale lasso di tempo.

    Come si presenta oggi la Chiesa di San Domenico a Catania

    Sintomo delle varie ristrutturazioni che sono avvenute nel corso del tempo, la Chiesa di San Domenico a Catania si presenta costruita come su tre ordini che, dal basso, procedono con resti anche degli antichi edifici.
    Ad oggi, se hai intenzione di visitare questo noto sito religioso, è possibile accedervi da una cancellata realizzata totalmente in ferro battuto.
    Subito all’ingresso è possibile trovare un organo: un classico strumento musicale che viene di solito scelto per tutte quelle Chiese più grandi (anche se soltanto in alcune di queste viene effettivamente messo in funzione).
    In più, una caratteristica che rende distintiva la Chiesa di San Domenico a Catania è proprio la possibilità di accedere, ancora oggi, all’antico convento domenicano. Infatti, posto proprio alla destra dell’entrata principale c’è anche una piccola via che conduce a quest’ultimo.

    Arte nella Chiesa di San Domenico a Catania: cosa è possibile trovare?

    Chiesa San Domenico Catania altarino

    Diversi quadri e statue sono presenti all’interno della Chiesa di San Domenico a Catania.
    In particolar modo, se hai intenzione di visitare questo noto edificio potrai trovarvi numerose raffigurazioni della Vergine.
    Dal punto di vista delle sculture, invece, è possibile ritrovare già dall’entrata che rappresenta il Santo Bernardo Scammacca.
    Inoltre, nelle diverse nicchie sono situati anche diversi altarini.

  • Cucina fusion: due ricette stuzzicanti

    Cucina fusion: due ricette stuzzicanti

    Cucina fusion, cosa ne pensate? Unire gli ingredienti con fantasia, ottenere piatti originali dall’unione di più culture e sapori.

    Personalmente amo molto unire ingredienti e procedimenti di cottura delle gastronomie nel mondo perché si ottengono risultati soddisfacenti ed originali. Vi proponiamo due ricette: una pasta fredda con un tocco di squisita piccantezza ed un fragrante tonno avvolto dai sapori morbidi e decisi di due salse famosissime.

    Cucina fusion: pasta fredda al curry

    Ingredienti per 4:

    • 400 g. di pasta secca
    • 1 petto di pollo
    • 1 cipollotto
    • mezzo bicchiere di vino bianco secco
    • olio evo
    • 2 cucchiaini di curry
    • farina q.b.
    • sale q.b.
    • besciamella qb

    Preparazione:

    Iniziamo cuocendo la pasta al dente, quindi la scoliamo a la mettiamo a freddare. Quindi affettiamo sottile il cipollotto e lo facciamo rosolare nell’olio evo.

    Tagliare il petto di pollo a cubetti ed infarinarlo, farlo rosolare a fiamma alta con il cipollotto ed unire mezzo bicchiere di vino bianco da far sfumare.

    Aggiungere il curry e poco sale. Far cuocere il tutto.

    Aggiungere la pasta fredda e la besciamella. Mescolare e servire.

    Ottimo piatto per chi adora il curry e per chi ama la pasta, coniuga perfettamente un piatto italianissimo con delle spezie orientali. Se non vi piace il curry piccante cercate quello dolce.

    Cucina fusion: bocconcini di tonno al sesamo

    Ingredienti per due persone

    • 200 g di 1 trancio di tonno da
    • sesamo nero
    • maionese
    • sesamo bianco
    • olio di sesamo
    • wasabi in pasta
    bocconcini di tonno al sesamo

    Preparazione:

    Mescolare il sesamo bianco e quello nero, quindi rotolarvi sopra il tonno.

    In una padella mettere un giro d’olio di sesamo e far scottare il tonno a fuoco alto per qualche minuto. Dividere in bocconcini e servire con le salse.

    E’ una bella ricetta, un po’ orientale ed un po’ occidentale. La freschezza del tonno, la morbidezza della maionese e la piccantezza del wasabi (non esagerate).

    Quali ricette della cucina fusion amate preparare? Siete tradizionalisti o per lo più fantasiosi?

  • Carnevale di Acireale: weekend conclusivo

    Carnevale di Acireale: weekend conclusivo

    Che il carnevale di Acireale sia “il più bello di Sicilia” per definizione è innegabile ma oserei dire che da qualche anno merita un appellativo in più. Sono lontani ormai gli anni delle manifestazioni disturbate dai mattarelli, dai getti d’acqua inconsulti, dagli scherzi pesanti. Il Carnevale di Acireale oggi sfoggia uno spettacolo impareggiabile nella sua eleganza e composta allegria.

    Sì perché la gente che vi partecipa è parte integrante dello spettacolo. Cosa sarebbe il carnevale senza il sorriso di chi ti circonda? le piccole danze improvvisate al suon di musica che aleggia nell’aria, senza gli applausi alla fine dell’esibizione dei carri! Soprattutto senza la lotta all’ultimo coriandolo e all’ultima stella filante.

    Non riesco ad immaginare un Carnevale così. Niente a che vedere con il carnevale di Viareggio che, nonostante l’imponenza e la bellezza dei carri, lascia la gente ben lontana dalla sfilata. Questo perché, seduta in tribuna, diviene spettatrice e non attrice dello spettacolo che si sta svolgendo. Andare ad Acireale dunque, nelle giornate carnascialesche è la garanzia per vivere dei momenti di buonumore. Non importa se da casa vi portate dietro il sorriso e la spensieratezza perché sarà tutto ciò che vi circonda a farveli tornare.

    I carri

    Ma il carnevale di Acireale non è solo allegria, dietro tutto questo c’è la perizia dei mastri carristi. Coloro che hanno raccolto l’esperienza tramandata da anni dei loro predecessori per creare maschere eleganti e perfette, caricature somiglianti e ironiche il tutto inserito in perfetti contesti.

    I maestri carristi negli ultimi anni hanno trovato un’escamotage al fine di poter fare sfilare lungo le strette vie del centro storico di Acireale. Questo senza nulla togliere ai carri allegorici ma allo stesso tempo farli divenire grandiosi e sfavillanti così come desiderano e come merita la loro bravura.

    Carnevale acireale carro 2022

    Ecco allora far nascere “l’esibizione”, un momento durante il quale il carro allegorico, giunto in uno slargo che gli permette di ingrandirsi, si ferma. Qui in a trasformarsi con scene e personaggi che vengono fuori tra suoni e e luci.

    E mentre la folla sorpresa e divertita assiste a questa esibizione, tra allegria, ironia e spettacolo gli autori dell’opera ci fanno riflettere. Con leggerezza, sulle tematiche del momento aggiungendo spunti di approfondimento e considerazioni.

    La bravura dei maestri carristi quest’anno si è dimostrata in tutto il suo splendore con macchine che, di anno in anno, superano le precedenti.

    La tecnica ormai non è affidata solo alla cartapesta ma al computer che ne organizza e armonizza i movimenti. Coinvolte anche le musiche, che rendono ogni esibizione uno scintillio di luci e colori e una dimostrazione di tecnica e bravura insuperabili.

    Le macchine infiorate

    Ma il Carnevale di Acireale ha ancora qualcosa in più che lo distingue dagli altri. Si parla ancora di tecnica, bellezza e raffinatezza il tutto concentrato nelle macchine infiorate. Piccoli carri allegorici nei quali il rivestimento è realizzato tutto con i fiori.

    Ci ricordano i primi anni del novecento quando le macchine automobilistiche facevano il loro esordio nelle vie della città e per l’occasione del carnevale, venivano addobbate con qualche fiore.

    Dall’epoca della belle epoque ne è passata di acqua sotto i ponti e a poco a poco queste macchine si sono trasformate regalandoci sempre la meraviglia di essere un tripudio di fiori organizzati a regola d’arte.

    Purtroppo però le macchine infiorate non possono esibirsi per un periodo così lungo come quello che interessa la manifestazione di quest’anno. Questo perché i fiori appassiscono presto dunque, negli ultimi giorni, non avremo il piacere di poter osservare queste meraviglie.

    Carnevale di Acireale ultimi giorni delle nuove date

    Carnevale di Acireale carro dante

    A causa della pandemia di covid che quest’anno è imperversata nel periodo invernale e delle restrizioni necessarie a tal proposito, il carnevale dell’anno 2022 si sta svolgendo nel periodo che va dal 21 aprile a giorno 8 maggio.

    E’ inutile sottolineare quanto sia piacevole restare all’aperto con il clima mite di questo periodo. Con il lungo periodo di luce che ci invoglia a ritornare a casa un po’ più tardi.

    Perciò il carnevale di quest’anno ha richiamato molta gente che è rimasta in città fino a tarda ora.

    Carnevale di Acireale programma

    Il carnevale di quest’anno vanta un ricco e variegato programma. Oltre ai carri allegorici e alle macchine infiorate offre vari spettacoli in piazza Duomo, sfilate di maschere e mostre.

    A tale scopo è sempre consigliabile consultare il programma.

    Da qualche anno è stata istituita la Fondazione del carnevale che si occupa dell’organizzazione della manifestazione e della sicurezza dei suoi partecipanti.

    A tale scopo, nelle giornate del carnevale, vengono coinvolte le associazioni di volontari che operano nella sanità. Inoltre tutte le forze dell’ordine e la protezione civile , tutti uniti per assicurare ai partecipanti delle ore spensierate e sicure.

    Carnevale di Acireale si paga

    Infine dobbiamo ricordare che l’ingresso nel circuito del carnevale è a pagamento per i non residenti in città. Il costo è di cinque euro a persona.

    Non ci resta, quindi, che goderci il resto della manifestazione ricordando di assicurare a noi e agli altri il giusto distanziamento. L’uso della mascherina che tanto ci ha accompagnato può essere ancora utile per vivere nel massimo della spensieratezza il carnevale acese 2022.

    A proposito di Carnevale, conoscevate l’usanza dei Dominò?

  • Parcheggio scambiatore a piazzale Sanzio, al via i lavori

    Parcheggio scambiatore a piazzale Sanzio, al via i lavori

    Ci sono voluti quattro lunghissimi anni per vedere soltanto l’inizio. Ieri sono cominciati in piazzale Raffaello Sanzio i lavori che porteranno a realizzazione del parcheggio scambiatore, del parco a verde e della viabilità relativa all’area circostante. All’inizio dei lavori erano presenti Roberto Bonaccorsi, in qualità di sindaco facente funzioni, con gli assessori comunali Michele Cristaldi, Pippo Arcidiacono e Sergio Parisi. Presente inoltre il direttore generale di Ferrovia Circumetnea Salvo Fiore.

    La previsione era che il progetto, finanziato con 8,3 mln dalla Regione siciliana, avrebbe preso avvio a gennaio 2022. Ma si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e così si è giunti sino alla data di ieri. Pensare che tale lavoro era stato uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione Pogliese, rivendicata dall’assessore alla mobilità Arcidiacono come la «prima grande opera pubblica dell’amministrazione Pogliese».

    Il parcheggio rappresenterà uno snodo nuovo e fondamentale per la città metropolitana. Sarà infatti possibile lasciare l’auto a piazzale Sanzio avvalendosi di un sistema di tariffazione integrata favorevole per l’utenza. Una volta lasciata l’auto, ci si potrà avvalere di uno dei sempre disponibili bus per spostarsi in centro.

    camion parcheggiati

    L’impatto sarà favorevole non solamente per le economie di coloro che lo sfrutteranno, specialmente alla luce dei recenti rincari sui carburanti. Permetterà inoltre di alleggerire il peso specifico del traffico sulle principali vie di Catania, e limiterà inoltre le emissioni inquinanti dovute appunto alla circolazione di autoveicoli.

    Parcheggio scambiatore a piazzale Sanzio, il progetto da realizzare

    Eppure, il nuovo progetto dedicato a Piazzale Sanzio sarebbe una risorsa sicuramente valida per Catania, da sempre alle prese con l’endemica carenza di parcheggi. Una problematica, questa, che si riflette sulla mobilità della cittadina e alla quale nemmeno iniziative alternative, come quella del car sharing, hanno potuto ovviare. Anche per questo, l’area di sosta scambiatore “Sanzio”, che nel progetto prevede 315 stalli per auto e 12 bus, era stato riprogettato per semplificare la mobilità e la circolazione. A tale scopo è prevista l’eliminazione del semaforo a tre cicli, con l’intento di ridurre i rischi per pedoni e automobilisti all’interno del nuovo piano viario del progetto. Nel nuovo assetto viario è previsto di rivedere anche la zona che collega piazza Michelangelo a via Vincenzo Giuffrida.

    Previste nel piano di realizzazione anche due zone con copertura “a vela”. Queste ultime sono pensate per proteggere dalla pioggia e al contempo offrire delle zone d’ombra, pensate per resistere efficacemente alle intemperie. Una di queste sarà collocata proprio in corrispondenza dall’area giochi, mentre l’altra nella zona del capolinea Amt.

    parcheggio disabili

    Sebbene vi siano ancora molti passi da fare per raggiungere la meta, la strada è tracciata. La gara d’appalto è stata vinta in via telematica dal Consorzio stabile Agoraa di Tremestieri Etneo. La somma è stata quella di 3,657 milioni di euro, con un ribasso del 29,92 % sulla base d’asta. I lavori secondo il capitolato d’appalto dureranno al massimo 18 mesi.

    Falcone: «Parcheggio scambiatore farà crescere Catania»

    Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, in occasione dell’inizio dei lavori, non ha lesinato parole d’orgoglio per l’avvio dell’importante progetto. «La sinergia tra Regione Siciliana e Comune di Catania ha dato prova di efficienza e capacità nell’interesse dei cittadini sbloccando un’altra opera pubblica nel capoluogo etneo».

    «Da almeno due lustri – ha precisato Falcone – si attendeva l’avvio di questi lavori. Lavori per cui il governo Musumeci ha impegnato nel complesso oltre sette milioni di euro all’interno del più ampio Piano Parcheggi per le Città metropolitane di Sicilia per un totale di 100 milioni. La realizzazione del parcheggio scambiatore concorrerà alla crescita dell’intermodalità del trasporto pubblico a Catania e nell’hinterland. Auspichiamo che ciò favorisca l’abbandono dell’auto privata e l’abbattimento dei volumi di traffico». 

  • Inciviltà a Catania: video virali e classi all’aperto

    Inciviltà a Catania: video virali e classi all’aperto

    Una città allo sbando. L’immagine che emerge della cittadina etnea è quella di una sorta di compendio del far-west in chiave contemporanea. Un luogo dove ogni giorno si è costretti ad assistere a scene di volta in volta peggiori, senza che si riesca invertire il trend. E così, nel giro di pochissimi giorni, si è passati dalle polemiche legate alla pessima gestione della sporcizia (notata anche da Samuele Bersani) al video on line di Inciviltà a Catania.

    Inciviltà a Catania: il video virale del raid in motorino

    Incivilta a Catania

    Una vicenda bruttissima, che non ha mancato di scatenare indignazione sul web. I fatti sono presto riassunti: un giovane sta viaggiando su un monopattino nella zona adibita al suo transito, nelle piste contraddistinte dalle fasce bianche. A tarda ora viene affiancato da uno sciame di motorini, guidati da ragazzini (alcuni dei quali, oltretutto, senza casco). I piccoli criminali in erba si affiancano prima al monopattino, insultando il ragazzo, e poi lo spingono giù incuranti delle possibilità di nuocergli. Nel video si vede chiaramente il malcapitato impattare (fortunatamente) sulle aiuole, mentre avrebbe potuto andare molto peggio. Agghiacciante poi il commento conclusivo del regista del video (anche lui, ovviamente, a bordo di un motorino), che con una vena sadica commenta proprio l’accaduto.

    Non è necessario certo aggiungere molto ai fatti, che già di per sé non possono che essere aberranti. La straordinarietà consiste, a nostro avviso, oltre che nell’atto anche nell’aver prontamente “rivendicato” il gesto, caricando online i filmati dell’avvenuto sulle principali piattaforme social. Segno di scarsa previsione delle conseguenze, certo, ma anche di una certa noncuranza verso le autorità e la loro capacità di azione. D’altronde, chi pensa di poter commettere un gesto simile lo fa perché sa che, nel momento in cui lo compie, non verrà punito. I controlli nella città, d’altronde, sono ben poveri e ricordiamo ancora cosa accadde a Licari, aggredito dai ragazzini cui aveva impedito di infrangere la legge e colpito alla testa con un casco.

    Ciancio: “Catania mal gestita, autorità non sono in grado”

    La polemica sul web arriva fra l’altro a poca distanza da un altro video, ripreso sempre dalla pagina di Inciviltà a Catania. Vi si vedeva un ragazzo molestare verbalmente delle turiste con il più classico dei catcalling. Era stato sempre lo stesso molestatore poi a caricare il video su Instagram e sempre lo stesso, una volta scoppiata la bufera mediatica, a replicare con un altro video senza chiedere alcuna scusa. Ovviamente, anche il molestatore aveva girato anche questo video a bordo di un motorino in movimento (!) e senza casco. Diviene naturale chiedersi dove siano i controlli in questi casi: Gianina Ciancio ha fornito la sua risposta in merito.

    La deputata regionale del movimento 5 stelle si è espressa con parole durissime: «La situazione a Catania peggiora di giorno in giorno e non possiamo aspettare un minuto di più per invertire la tendenza che vede l’aumento di fenomeni di inciviltà, parcheggio selvaggio e invasione delle piazze cittadine e delle aree pedonali. Il Comune, più volte sollecitato, ha dato prova di non essere in grado di affrontare il problema con le proprie forze. Abbiamo quindi deciso di rivolgerci direttamente al prefetto, certi della sua sensibilità e del suo impegno su questi temi.»

    Una denuncia rilanciata a gran voce anche da molti cittadini sul web, che hanno ripreso il senso di incertezza.

    Dal 2 maggio lezioni fuori: il fallimento della scuola

    Il Liceo Boggio Lera di Catania

    Nel frattempo, come se non bastasse, da oggi 2 maggio una classe del liceo scientifico Enrico Boggio Lera di Catania svolgerà la propria attività didattica all’esterno. Per la precisione nella vicina piazza Dante, di fronte all’ex monastero dei benedettini che ospita l’università. Tutte le classi saranno coinvolte in quest’iniziativa che le vedrà darsi il cambio dalle 8.15 alle 12.15. La volontà, come precisa il dirigente scolastico Donato Biuso, è quella di «ricordare alle autorità e all’opinione pubblica che ancora oggi non sono stati risolti i problemi nati in seguito al crollo di una parte del tetto della sede centrale avvenuto il 10 novembre del 2021».

    Ancora una volta, ma su un fronte totalmente opposto, Catania diviene simbolo del fallimento delle autorità (in senso trasversale) di fronte alle necessità dei cittadini. Una comunità che rimane attonita di fronte il venir meno anche delle elementari condizioni per l’istruzione e che rema in controsenso rispetto al senso di civiltà. Perché, come ha ricordato il dirigente Biuso, «come è scritto nella nostra Costituzione, deve essere garantito il diritto allo studio».

  • Omicron: risalgono i contagi, slitta addio alle mascherine

    Omicron: risalgono i contagi, slitta addio alle mascherine

    Tornano a salire i contagi. Omicron non sembra volersi arrendere alla stagione estiva e al bel tempo, che negli ultimi hanno ci ha permesso una tregua. Il virus sembra aver perso la nocività estrema delle sue prime ondate, ma rimane estremamente contagioso. Ultimamente, se ne sente parlare sempre più spesso.

    Omicron: il bollettino della Sicilia

    Covid sicilia dottore

    Fino a ieri in Sicilia non si contava nessun morto. La regione ha comunicato che i dati fanno segnare 4.539 guariti e 4.106 nuovi casi positivi  su 29.438 tamponi processati. Nelle ultime 24 ore in Sicilia è risultato positivo il 13,94% dei tamponi.

    Il contagio nelle singole province è così suddiviso:

    • Palermo 1.145
    • Messina 971
    • Catania 825
    • Trapani 446
    • Siracusa 423
    • Agrigento 396
    • Ragusa 310
    • Caltanissetta 242
    • Enna 184

    Il numero dei casi in Sicilia dall’inizio della pandemia è di 1.104.477 persone su 6.955.162 soggetti sottoposti a test. La percentuale dei positivi sui controllati è del 15,85%. In Sicilia sono state sottoposte a tampone 6,34 persone per ogni positivo.

    Il bilancio aggiornato ad oggi in Sicilia è di:

    • 1.104.477 casi totali
    • 10.549 morti
    • 969.267 guariti 
    • 124.661 attualmente positivi
    • 850 (-12)ricoverati in ospedale (0,66%)
    • 47 (-2) ricoverati in terapia intensiva (0,04%)
    • 123.764 (+397) in isolamento domiciliare (99,28%)

    Questa la situazione negli ospedali in Sicilia: 850 (-12 oggi) ricoverati in reparto con 47(-2) in terapia intensiva.

    GIMBE: Omicron ha una circolazione elevata

    omicron variante

    GIMBE, organizzazione indipendente che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni politiche, manageriali, professionali, lancia l’allarme. «I dati mostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha esaurito il ruolo di ‘spinta gentilè alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici». Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, rispetto alle novità previste dal primo maggio.

    L’abolizione del green pass sembra però aver fatto esaurire anche la spinta alle vaccinazioni. La quarta dose di vaccino anti Covid è stata somministrata solo al 13% degli immunodepressi e al 2,8% di over 80, anziani fragili e ospiti delle Rsa. Sempre Cartabellotta ha parlato a riguardo di campagna «che arranca», per non parlare di un «clamoroso flop». Eppure, stando ai dati, l’88,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e l’86,5% ha completato il ciclo vaccinale. Sarebbero solo 6,89 milioni i non vaccinati. Fra questi 2,75 milioni sono immunizzati da una guarigione da Covid, e quindi protetti (seppur temporaneamente).

    Mascherine, cosa cambia con maggio

    Mascherina coronavirus

    A raccogliere l’appello di GIMBE sembra averci pensato il Ministro Speranza, che ha confermato al convengo di Anaao Giovani l’oobligo per le mascherine quantomeno al chiuso. «Fino al 15 giugno nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, per gli spettacoli nei cinema, nei teatri e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso».

    Per quanto riguarda altri luoghi, come in parte già anticipato, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a rispondere. «Sui luoghi di lavoro, nel pubblico o nel privato senza distinzioni, credo si possa andare verso una raccomandazione, e quindi non più l’obbligo, di mascherina. Credo ci siano le condizioni per farlo e dobbiamo dare un segnale di fiducia agli italiani che per due anni hanno rispettato regole e si sono vaccinati. Sui luoghi di lavoro sarebbe complesso regolamentare un obbligo rispetto alle diverse situazioni, specificando contesti dove indossarle e dove no».

  • Quanto costa un depuratore a Messina? 

    Quanto costa un depuratore a Messina? 

    L’installazione di un depuratore a Messina richiede una serie di passaggi ben precisi. Si tratta di uno strumento che può essere adoperato per diverse destinazioni d’utilizzo.

    Quanto costa l’installazione di un depuratore a Messina e dintorni?

    Le opzioni da tenere d’occhio sono davvero molteplici e tutte molto importanti, leggiamo l’articolo per scoprire quali sono:

    Perché serve un depuratore di alto livello

    L’esigenza di avere acqua pulita a casa propria è davvero fondamentale. La qualità del liquido deve essere tenuta sempre al massimo e il rischio di andare incontro a situazioni poco piacevoli è sempre dietro l’angolo. Una situazione del genere non è così scontata come si potrebbe immaginare. Infatti, l’acqua può facilmente comprendere al suo interno minerali non proprio di alta qualità, oltre a varie tipologie di sostanze contaminanti e pesticide.

    Prima di sapere quanto costa un depuratore a Messina, è essenziale tenere in massima considerazione elementi di questo tipo. Non bisogna badare a spese, ma piuttosto attuare ogni tecnica per fare in modo che si acquisisca una qualità ottimale. Ed ecco che un buon purificatore assume un ruolo essenziale, utile per filtrare al meglio l’acqua e rimuovere ogni sostanza nociva.

    Quanto bisogna pagare per un buon depuratore domestico a Messina

    Un depuratore a Messina di alta qualità consente a ogni utente di accedere a un’acqua potabile senza alcuna limitazione. Tali sistemi sono abbastanza complicati e richiedono una certa competenza nel loro assemblaggio, avvalendosi di una cartuccia collegata direttamente a vari tubi in entrata. Inoltre, è possibile associare un depuratore a un addolcitore.

    depuratore a Messina

    Ma ora bisogna tornare alla domanda iniziale, ossia quella relativa al costo del depuratore a Messina. Chi vuole rendere il liquido ben fruibile all’interno di un ambiente piuttosto ampio può spendere tra i 400 euro e i 10 mila euro con estrema facilità. Ogni funzionalità aggiuntiva contribuisce a incrementare la somma di denaro da corrispondere. Ciascun dettaglio può segnare una notevole differenza.

    Depuratore a Messina, tante voci per un acquisto di qualità

    Nel complesso, un buon depuratore a Messina deve essere accompagnato da un insieme di specifiche tecniche in grado di renderlo adatto al proprio contesto specifico:

    • Sistema di purificazione compreso tra gli 800 euro e i 2500 euro;
    • Kit d’analisi che può costare sui 20-40 euro;
    • Distillatore tra i 150 euro e i 1500 euro.

    Come si può ben intuire, un valido sistema di depurazione deve comprendere necessariamente tutti i fattori necessari per un’acqua di alta qualità. Non resta altro da fare che effettuare le dovute valutazioni e giungere a una scelta finale perfetta per la propria situazione.

  • Catania sporca: “nuova” emergenza spazzatura

    Catania sporca: “nuova” emergenza spazzatura

    Diceva il principe Tancredi nell’indimenticabile Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Così molto è cambiato in questi mesi – a partire dal sindaco, che è stato sospeso con una nota della Prefettura il 24 gennaio 2022. Eppure, alcuni problemi rimangono tali, o meglio – si ripresentano, “nuovi”, pur essendo ben conosciuti alla cittadinanza. L’ultimo video è quello del camioncino affittato i cui guidatori, indisturbati, scaricano nel quartiere Nesima moltissimi rifiuti – alcuni dei quali ingombranti. E non bastano più le denunce dei vip a dichiarare Catania sporca: una discesa vorticosa, fra sporcizia, inefficienze e inciviltà.

    Bersani: “Catania sporca”

    A riaccendere il riflettori sulla questione ci ha pensato Samuele Bersani. In concerto qualche giorno fa proprio nella cittadina etnea, ha ammesso dal palco del teatro Metropolitan: «Vengo sempre molto volentieri a Catania. Ho pure fatto le vacanze qui. Ma devo dirvelo: non ho mai visto la città così sporca». Non si tratta di un “J’Accuse…!” in piena regola, quanto piuttosto di un’osservazione di un ammiratore della città. Non che già in passato non siano giunti anche altri commenti in materia da parte di vip, come quelli di Selvaggia Lucarelli.

    Samuele Bersani

    Pronta la replica del sindaco Roberto Bonaccorsi «Esprimo il mio ringraziamento a Samuele Bersani per l’attenzione mostrata verso la città di Catania, dando finalmente rilievo mediatico alle denunce che da settimane e mesi lanciamo, circa la straordinarietà di una grande città a cui non viene data la possibilità di conferire i rifiuti in discarica.»

    Catania sporca? la risposta del Sindaco: “Lavoriamo senza sosta”

    Il sindaco avrebbe invitato il cantante a raggiungerlo a palazzo degli Elefanti perché in tal modo, a sua detta, avrebbe avuto un quadro della situazione. Infatti il primo cittadino avrebbe aggiunto a seguito nella nota come «la spazzatura da alcuni giorni non viene raccolta dalle strade di Catania per il ripetersi della saturazione della discarica di Lentini. E il Comune e l’Amministrazione sono vittime come tutti i cittadini di Catania e di tanti altri Comuni della Sicilia di una situazione paradossale: obiettivo delle legittime rimostranze, ma nei fatti senza alcuna possibilità di incidere sulle decisioni.»

    Bonaccorsi avrebbe poi precisato come la sua volontà di risolvere il problema non è mai venuto meno. «Da giovedì scorso stiamo lavorando, senza sosta, con gli organi regionali che autorizzano le discariche. L’obiettivo è trovare una soluzione che ci faccia uscire da questa nuova emergenza che periodicamente si ripresenta. Anche grazie alla sensibilità finora mostrata dai vertici della Regione, confido che tra pochi giorni la situazione ritorni alla normalità senza i disservizi attuali. Di questi ultimi soffriamo direttamente e di cui comunque, nonostante non siamo responsabili, ci scusiamo

    Infine, il sindaco ha risposto al dubbio del cantante, rimbeccando la frecciatina. «Se è vero che, analogamente a Reggio Calabria, a Catania il sindaco è sospeso è vero anche che, il sottoscritto, opera con gli stessi poteri e le stesse responsabilità del primo cittadino. Dispiace che Bersani – ha concluso il sindaco facente funzioni di Catania – sia caduto nel ‘tranello’. Considerato che chiude la sua riflessione con la frase ‘O non c’è un sindaco, oppure non so…’, per fugare ogni suo dubbio rinnovo l’invito nel Palazzo di Città».

    Legambiente: inceneritori non sono la risposta

    Nel frattempo Musumeci ha annunciato l’idoneità di due progetti per la costruzione di altrettanti termovalorizzatori. Le due strutture sono quelle di Gela ed di Catania, in zona Pantano d’Arci. Assolutamente contraria la voce di Legambiente Sicilia, il cui presidente Gianfranco Zanna. «La scelta del Presidente Musumeci di volere gli inceneritori è scellerata e insostenibile, per l’ambiente e per le tasche dei siciliani. Come per quelli di Cuffaro, alla faccia della rottura con il passato, faremo di tutto per fermarli.»

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    Zanna ha poi continuato: «Sui rifiuti, così come per le nuove trivellazioni alla ricerca di gas nel mare siciliano, il presidente Musumeci continua ad offrire soluzioni vecchie, con una visione dello sviluppo e della sostenibilità superata da un paio di decenni. Oggi le priorità sono la raccolta differenziata, il riciclo di materia e l’economia circolare, ambientalmente ed economicamente di gran lunga preferibili sia alle discariche che agli inceneritori.»

    «Scegliere la strada degli inceneritori significa accettare che il tetto massimo di raccolta differenziata per la Sicilia sarà il 65 per cento. Molto al di sotto degli obiettivi fissati dall’Europa. Un’ipotesi inaccettabile, fatta da chi non ha più forza, serietà e autorevolezza e sceglie, quindi, scorciatoie propagandistiche. Inoltre, visti gli anni che occorreranno per la loro eventuale realizzazione, non meno di 8, gli inceneritori di Musumeci non beneficeranno più dell’esenzione oggi prevista per le emissioni climalteranti dovute a incenerimento dei rifiuti. Quindi, i siciliani, oltre a pagare lo smaltimento in questi impianti (in mano ai privati) dei rifiuti prodotti e che la Regione ha deciso oggi di non voler più recuperare e riciclare, dovranno anche pagare nella Tari il costo delle emissioni dannose per il clima.»

  • Michela Fareri: l’arte di essere parrucchieri

    Michela Fareri: l’arte di essere parrucchieri

    Spesso si sente parlare della “fuga dei cervelli” o di come la Sicilia sia in grado di esportare talenti. Praticamente in ogni angolo del globo, da Taiwan al Canada, è possibile trovare un siciliano di successo e spesso noi siamo stati i primi a raccontare le loro storie. Siamo altrettanto felici però di poter raccontare le storie di coloro che scelgono di investire il loro talento per fare crescere la propria terra. Oggi però vogliamo parlarvi di un’eccellenza tutta siciliana che ha scelto di rimanere qui: Michela Fareri, una della migliori professioniste nel settore dell’Hair styling. Abbiamo avuto la possibilità di farle qualche domanda e la ringraziamo per la disponibilità accordataci.

    Ciao Michela. Puoi raccontarci com’è nata la tua passione?

    «Ciao Livio, e un caro saluto a tutti i lettori di Cataniablog.it. In realtà, sin da piccola sapevo la professione che avrei scelto: era come se il mio destino fosse scritto. Il mio sogno era creare un luogo magico per tutte le donne, che offrisse momenti di relax e benessere. Certo, come tutte le strade non posso dire di non aver incontrato difficoltà o di non aver fatto sacrifici. Oggi posso però dire con orgoglio che quel sogno è reale: una struttura deluxe, interamente rivolta alla cura dei capelli.» 

    michela fareri consulente immagine

    Michela Fareri Parrucchieri quindi è nato così. Ma come avete fatto a divenire uno dei migliori saloni di bellezza della provincia di Catania?

    «Anzitutto, ti ringrazio, ma non ci sentiamo ancora arrivati. Credo che il nostro piccolo segreto sia proprio questo: nel nostro team siamo tutti professionisti, ma siamo appassionati come il primo giorno in cui abbiamo cominciato. Il nostro è un lavoro in cui devi essere sempre pronto a formarti, a migliorarti. Studiare i nuovi prodotti, perfezionare la propria tecnica, informarsi sulle nuove tendenze. Tutto è più semplice se ami quello che fai. Il nostro salone è prima di tutto un luogo da condividere con parrucchieri professionisti, estetiste e truccatrici che amino il lavoro come lo amo io.

    L’altro piccolo segreto è cercare sempre il benessere della cliente. Anche per questo motivo ci siamo assicurati che il salone fosse prima di tutto uno spazio confortevole e accogliente progettato per ritrovare il benessere dopo lo stress quotidiano. Abbiamo anche inaugurato una Spa per capelli a Catania: un luogo per avere cura del proprio hair style e per regalarsi un momento di wellness a 360 gradi. Uno spazio dove riappropriarsi del proprio tempo, con trattamenti sia specifici dedicati ai capelli, quali ad esempio la Filler Therapy, la Deep Infusion o il Color Refresh, sia di altro tipo, come massaggi decontratturanti per il viso.»

    MIchela Fareri Hair Spa

    Michela Fareri, puoi raccontarci cosa vuol dire essere una consulente d’immagine a Catania?

    «Credo sia una questione di trovare il giusto mix fra la capacità di saper ascoltare e quella di saper consigliare. Un valore assoluto per noi è essere pronti ad ascoltare le esigenze della cliente. Essere attenti ai desideri di chiunque venga da noi è un elemento imprescindibile per poter creare sempre un look unico e un’acconciatura in linea con l’umore della cliente.

    Al contempo però è fondamentale che il consulente d’immagine sappia come consigliare la propria cliente. Per migliorarne il look e l’immagine personale bisogna riuscire a indirizzare la cliente verso un percorso di valorizzazione del proprio aspetto.»

    Sembra che la formazione e l’aggiornamento siano fattori importanti nel tuo lavoro.


    «Certamente, sia a livello di competenza personale, sia a livello di aggiornamento nei prodotti. Per esempio, alcuni dei membri del nostro team – come Gianmichael – attualmente si stanno formando all’estero. In questo modo, non solo siamo in grado di tenerci informati sulle mode e sulle tendenze estere, ma possiamo anche proporci come punto di riferimento per la clientela internazionale.

    Allo stesso modo è fondamentale continuare a rimanere al passo sui migliori prodotti da adoperare. Personalmente, nel salone mi assicuro che si adoperino prodotti naturali e privi di ammoniaca. Una scelta che finora ha sempre pagato e che risponde, ancora una volta, alla filosofia di offrire benessere a 360° alle nostre clienti.

    Tutto questo ci permette, giorno dopo giorno, di far sì che l’esperienza che offriamo a te sia di altissimo livello, sia sul piano professionale che su quello della qualità dei prodotti.» 

    sala mentre lavorano

    Se anche voi, come noi, volete assolutamente lasciarvi stupire da Michela Fareri da suo team potete trovarli facilmente visitando il loro sito www.michelafareri.it. Dal canto nostro, ringraziamo Michela per il tempo che ci ha gentilmente concesso e le auguriamo tutto il meglio per il suo lavoro!