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  • Pronto soccorso nuovo a Catania: aprirà a Librino

    Pronto soccorso nuovo a Catania: aprirà a Librino

    Inaugurato ieri, con una breve cerimonia, il quarto pronto soccorso di Catania. A presenziare all’apertura della nuova struttura di emergenza-urgenza dell’ospedale San Marco, nel quartiere di Librino, il presidente della Regione, Nello Musumeci, il sindaco Salvo Pogliese, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, l’assessore alla Salute Ruggero Razza e il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Gaetano Sirna, alla presenza del prefetto Maria Carmela Librizzi, dell’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina e altre autorità.
    Il pronto soccorso del San Marco aprirà ufficialmente domani, giovedì 9 dicembre alle 9. Con l’apertura di questo nuovo polo di primo intervento, l’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico Rodolico-San Marco è in grado di assicurare un’assistenza in emergenza-urgenza a un’area molto vasta del territorio etneo: dalla parte sud dove sorge il pronto soccorso del San Marco, alla parte nord del capoluogo dove, già dal 2018, opera quello dell’altro presidio aziendale, il Gaspare Rodolico di via Santa Sofia.
    Chiesa di Santa Chiara in Librino a Catania

    Nuovo pronto soccorso a Catania: le parole di Musumeci  e Pogliese

    Il presidente Musumeci non manca di far notare come la città etnea sia ora abbastanza coperta dal punto di vista sanitario: «Da oggi il Policlinico di Catania può contare su due pronto soccorso attrezzati, efficienti, modernissimi e capaci di far fronte alle esigenze dei territori». Un miglioramento frutto degli oltre 130 milioni per la riqualificazione delle strutture sanitarie esistenti nell’Isola ottenuti da Roma, preannunciando come quello di Catania sia solo il primo passo. «Siamo al lavoro a Siracusa dove stiamo approntando il progetto esecutivo del nuovo ospedale, a Palermo con la seconda struttura ospedaliera specialistica, l’Ismett 2, e a Ragusa. Siamo anche impegnati nell’ammodernamento dei pronto soccorso di tutte le città capoluogo: quelli del Civico e di Villa Sofia a Palermo, quello del Policlinico di Messina e stiamo per completare quelli di Vittoria e di Avola».
    Per il sindaco Pogliese «il pronto soccorso, il quarto della città capoluogo, consacra un momento importante per tutto il sistema sanitario siciliano, ma soprattutto per i 100 mila catanesi che risiedono nella zona Sud di Catania, di cui Librino è fulcro. Decolla finalmente un progetto di cui si parlava da un quarto di secolo, il polo ospedaliero di Librino con il suo pronto soccorso all’avanguardia e un traguardo di grande valore per questo è doveroso ringraziare il presidente Musumeci».
    librino

    Nuovo pronto soccorso a Librino

    «Una parte importante e molto popolosa della provincia di Catania – afferma il rettore Priolo – può finalmente usufruire di questa struttura strategica e modernissima che garantirà un’assistenza di altissimo livello». Per Razza «questo ospedale, in cui sono nati già più di 4500 bimbi, è stato però fondamentale fin dai primi giorni dell’emergenza pandemica, garantendo assistenza ai malati di Coronavirus non solo della città di Catania. Il nuovo reparto di emergenza-urgenza non solo rappresenta l’ultimo tassello del presidio ospedaliero, ma contribuirà certamente ad alleggerire l’intera rete dei pronto soccorso della città e di altri territori limitrofi».
    «Il nuovo pronto soccorso – aggiunge il direttore Sirna – ci consente di completare la nostra offerta di assistenza. Nonostante il periodo difficile di pandemia, che non ci ha permesso di realizzare prima i nostri programmi, con l’impegno di tutti siamo riusciti ad aprire non soltanto il pronto soccorso ma anche le unità operative di Ortopedia e di Chirurgia vascolare e un servizio di Endoscopia, tutte a supporto della struttura di primo intervento. Inoltre, ci rende orgogliosi dare un’opportunità di lavoro significativa ai tanti giovani, una trentina di medici e 60 infermieri assunti con una procedura concorsuale, che erano fuori sede o precari in strutture private».
    nuovo pronto soccorso 1

  • Concorso per sessanta assistenti sociali in arrivo

    Concorso per sessanta assistenti sociali in arrivo

    In un momento storico delicato come questo, che ci vede fare i conti con gli effetti della pandemia, l’annuncio di nuove possibilità lavorative all’orizzonte è sempre una notizia che siamo felici di dare. A maggior ragione se, come in questo caso, sarà un posto di lavoro che permetterà a sessanta assistenti sociali a contratto biennale di poter lavorare nella città di Catania. La notizia del concorso pubblico, le cui modalità verranno disposte nel bando pubblico che sarà pubblicato venerdì 10 dicembre sulla Gurs e sul sito internet del Comune di Catania, è stato annunciato sindaco Salvo Pogliese e l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo del comune capoluogo, ente capofila del distretto socio sanitario n.16 che oltre Catania comprende Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Per retribuire le nuove assistenti sociali verranno utilizzati i fondi ministeriali per il contrasto alle povertà. La distribuzione delle sessanta unità di assistenti sociali da reclutare, secondo quanto disposto dai responsabili del distretto socio sanitario, sarà così organizzata: cinquanta al territorio comunale di Catania, otto a Misterbianco e due Motta Sant’Anastasia.
    aula vuota concorso

    Concorso assistenti sociali, Pogliese: Professionalizzare con nuove forze i servizi sociali comunali

    Grande soddisfazione emerge anche dalle parole del sindaco Pogliese, che definisce l’imminente concorso «un fatto di straordinaria rilevanza sociale perché consente di immettere sul territorio energie nuove per le tante sfide in cui siamo impegnati insieme alle altre istituzioni per contrastare i disagi della popolazione che parte da condizioni di svantaggio. Professionalizzare con nuove forze i servizi sociali comunali, significa dare un valore aggiunto in termini di efficienza e risposte più rapide ai tanti bisogni sociali, purtroppo notevolmente aumentati con la pandemia. Una svolta per il delicato settore della solidarietà sociale e dei sostegni alla famiglia, a cominciare dall’urgenza di intensificare la lotta alla dispersione scolastica, per cui ringrazio l’assessore Giuseppe Lombardo, i sindaci di Misterbianco e Motta, ma anche i dirigenti e funzionari dei servizi sociali e dell’assessorato al personale guidato da Michele Cristaldi».

    Il primo cittadino ha inoltre, d’intesa con gli assessori Lombardo e Cristaldi, dato indicazioni affinché «anche questa procedura di concorso, come quella dei vigili urbani, venga eseguita con esclusivi criteri meritocratici, utilizzando una piattaforma digitale che esclude ogni interferenza nella valutazione dei titoli dei partecipanti e tempi di svolgimento ridotti al minimo, appena pochi giorni dalla scadenza termini di presentazione della domanda e inserirli subito nel circuito produttivo.»
    concorsi aula vuota

    Fanno eco alle parole del sindaco quelle l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo «Poter contare su tante nuove assistenti sociali significa anche ottimizzare il grande lavoro svolto dalle attuali risorse in forza ai servizi sociali del Comune, ormai numericamente inadeguate per assolvere le crescenti necessità di assistenza. Ringiovanire i quadri delle assistenti sociali, significa dare una mano concreta al complesso sistema di aiuti ai più bisognosi che abbiamo messo in campo in sinergia alle organizzazioni del privato sociale. Una missione per cui urge un ricambio anche generazionale e questo bando di concorso assolve appieno a queste necessità.»
    Tra le prime attività per cui le assistenti sociali saranno impiegate, il rafforzamento dei front office dei centri multizonali e l’attività di valutazione dei percettori del reddito di cittadinanza per aumentare il loro impiego lavorativo nei progetti di utilità collettiva, tenuto conto dei nuovi obblighi a cui sono chiamati i beneficiari per mantenere il sostegno concesso dalle istituzioni statali. I dettagli dell’avviso e del bando pubblico con la scadenza dei termini e le modalità per partecipare, saranno resi noti con la pubblicazione prevista per venerdì 10 dicembre. Tra i requisiti previsti l’iscrizione all’albo delle assistenti sociali; l’inquadramento economico sarà quello della categoria D1 del contratto nazionale enti locali.

  • Calcio Catania, sconfitta di misura a Latina

    Calcio Catania, sconfitta di misura a Latina

    Una sconfitta per 1-0 fa sempre male, anche se viene dopo una buona vittoria, perché lascia la percezione che se qualcosa fosse andato diversamente – un passaggio, un contrasto, una ripartenza – le cose sarebbero potute andare diversamente. Invece, non ci rimane che prendere atto della sconfitta maturata sul campo del Latina, che congela nuovamente la classifica del Catania, e scrive una nuova pagina di storia. Mai infatti gli etnei, prima di ieri, erano capitolati al Domenico Francioni.
    Una sconfitta che non farebbe nemmeno così male, se non si sommasse alla notizia – arrivata qualche giorno fa, ma già paventata – della penalizzazione di due punti (che potrebbero anche diventare cinque, a breve). « Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, irroga nei confronti della società Calcio Catania Spa la sanzione di punti 2 (due) di penalizzazione in classifica, da scontare nel corso della corrente stagione sportiva». Molto dipenderà dunque dalla decisione attesa proprio per Dicembre dal Tribunale di Catania.

    Latina Catania 1-0: il Tabellino

    calcio catania logo
    MARCATORI: 28′ Sane
    LATINA (3-5-2): Cardinali; De Santis, Esposito, Giorgini; Ercolano (68′ Teraschi), Tessiore (83′ Marcucci), Amadio, Di Livio (58′ Barberini), Carissoni (45′ Nicolao); Carletti (82′ Jefferson), Sane.
    A disp. di Di Donato: Alonzi, Celli, Atiagli, Zini, D’Aloia, Rossi, Mascia.
    CATANIA (4-4-2): Stancampiano; Calapai, Claiton (87′ Albertini), Monteagudo, Ropolo (60′ Pinto); Russotto, Rosaia (60′ Maldonado), Greco, Russini (87′ Biondi); Sipos (60′ Piccolo), Moro.
    A disp. di Baldini: Sala, Ercolani, Pino, Zanchi, Izco, Cataldi, Frisenna.
    ARBITRO: Gabriele Scatena
    Assistenti: Ciro Di Maio e Alessandro Munerati
    Quarto ufficiale: Claudio Panettella                                                                    AMMONITI: Esposito, Russini, Di Livio, Carletti, Teraschi
    ESPULSI:
    NOTE: 5′ di recupero s.t.
    Rosaia:
    Insomma, i rossazzurri arrivano al derby con il Palermo con il fiatone, e Rosaia suona la carica dopo aver analizzato le difficoltà della gara appena conclusasi: « Abbiamo preso gol nel nostro momento migliore, episodio che ha influito sulla prestazione e sull’andamento della gara. Questo non può accadere. Il gol lo possiamo prendere anche così, poi però dobbiamo restare sul pezzo e continuare a fare il nostro gioco. Non siamo riusciti a portare a casa il risultato che volevamo purtroppo, ma rimaniamo concentrati sul nostro obiettivo. Abbiamo cercato di aumentare i giri ad una squadra che quando va in vantaggio è difficile perforare – lo dicono i numeri – perchè si chiudono dietro e lasciano pochi spazi, il Latina è squadra fisica che ti fa giocare male. Anche questo ha influito.
    E’ stata una gara molto agonistica giocata su un campo pesante, torniamo a casa con zero punti e questo ci deve dare tanta rabbia in previsione del derby, preparandolo con grande consapevolezza ed energia. Mi vengono i brividi solo a pensare a come risponderà la città in vista del derby, occorre farci trovare pronti. Non possiamo deludere i tifosi. Meglio due o tre centrocampisti? Si parla sempre di occupazione degli spazi, le scalate e le uscite cambiano ma l’occupazione del campo è sempre ottimale, siamo pronti ad interpretare qualsiasi modulo. Pinto e Piccolo? Sono due giocatori importanti sia a livello caratteriale che tecnico, li stiamo rimettendo in forma, in vista del derby ci saremo tutti.»

    Latina-Catania, l’analisi di Baldini

    partite del Calcio Catania
    Anche mister Baldini, intercettato ai microni alla fine dell’incontro, ha cercato di spiegare la sconfitta: « Abbiamo concesso dieci minuti a una buona squadra. E’ un periodo che al primo tiro in porta prendiamo gol (ndr. un discorso che Baldini ha già ribadito in passate conferenze stampa), poi possiamo discutere di tutto quello che vogliamo. Giovinco ha indirizzato la palla all’angolino, a Latina uguale. Ho visto i primi 30 minuti di buonissimo calcio creando situazioni, poi dieci minuti di smarrimento ma in campo ci sono due squadre. Difensivamente parlando il Latina era ben organizzato. La ripresa penso abbia rispecchiato totalmente la prima mezz’ora di gara, i complimenti vanno al Latina che ha vinto, noi invece riceviamo i complimenti ma continuiamo a buttare via punti. Posso dire poco ai ragazzi che hanno fatto una mole di gioco importante ma non siamo riusciti a far gol e questa è stata un pò la pecca di oggi.»
    Riguardo le difficoltà societarie, invece, Baldini sottolinea la forza “impermeabile“ dell’ambiente: «Extra campo? Riusciamo ad isolarci, la squadra è bravissima a farlo durante la settimana. In campo fa la prestazione, anche oggi è stato così. Mi dispiace per i ragazzi che non portano via niente da questa gara. Ci concentreremo per il derby col Palermo e dovremo andarci a prendere i punti persi oggi. Avevo detto in conferenza che quella di Latina fosse una partita importante anche in funzione della prossima, vorrà dire che ci porteremo dietro la rabbia per la sconfitta e non sicuramente per una non-prestazione. Abbiamo riportato tre sconfitte nell’ultimo periodo raccogliendo meno di quanto meritato con Taranto, Foggia e Latina. Se qualcuno dice il contrario non è giusto per i ragazzi. Sono tre sconfitte però si riparte dalle prestazioni e dall’aver recuperato dopo tanto tempo Pinto e Piccolo. Avevo diversi giocatori acciaccati, Sala ha avuto problemi tutta la settimana, Biondi pure. »
     

  • Cucina tunisina ricette: Kafteji

    Cucina tunisina ricette: Kafteji

    Oggi andiamo alla scoperta della cucina tunisina ricette mediorientali per provetti cuochi etnici.
    Cosa ne pensate della cucina etnica? Io la adoro, è il modo per girare il mondo, così come la lettura.
    Oggi parliamo di kafteji ( كفتاجي ) un piatto tipico tunisino, non fatevi spaventare dal nome perché è molto più facile di quel che pare. Si tratta di una miscela di verdure fritte a cui si aggiungono le uova, si serve con cipolla e prezzemolo finemente tritati. Per i vegetariani può bastare così,mentre i carnivori possono aggiungervi delle salsicce volendo.
    Allora, ricetta tunisina semplice che richiede un’oretta e mezzo circa di preparazione.

    Cucina tunisina ricette: ingredienti del kafteji per 4 persone

    • 4 patate
    • 5 zucchine
    • 10 pomodorini
    • 5 peperoncini verdi dolci
    • 3 uova
    • olio evo
    • olio per frittura
    • prezzemolo qb
    • cipolla qb
    • sale qb

    Cucina tunisina ricette: preparazione del kafteji

    1. Lavare, pelare le patate e tagliarle a fiammifero
    2. tagliare le zucchine a rondelle ed i peperoncini a metà
    3. friggere le patate e le zucchine e porle su carta assorbente
    4. saltare i peperoni in padella con olio evo e toglier loro la pellicina (il trucco: metterli ancora caldi in un sacchetto da freezer ed attendere un po’ che si freddino, la pellicina verrà via molto facilmente)
    5. tagliare a metà i pomodiri, levare succo e semi, e friggere anche questi-
    6. Friggere le uova aiutandovi con una palettina per girarle.
    7. Tagliare le verdure e le uova a pezzetti ed unire tutto insieme
    8. aggiungere prezzemolo e cipolla cruda tritati
    9. aggiungere un pizzico di sale ed è pronto.

    Cucina tunisina ricette: consigli

    Per rendere più leggero questo piatto tunisino i pomodori ed i peperoni si possono passare in forno. Al momento del taglio degli ingredienti, li si può tagliare tutti insieme con l’aiuto di due coltelli, purché il tutto non sia troppo sminuzzato, i pezzi devono rimanere grossolani. Una buona idea è servire il tutto con salsa yogurt o piccante.
    Cosa ne pensate?

  • Privacy e stampanti, una ricerca catanese sui rischi

    Privacy e stampanti, una ricerca catanese sui rischi

    In un mondo che sempre più spesso è connesso e che, specialmente dopo la pandemia, ha appreso ancora di più quanto può essere fondamentale la rete, riuscire a proteggere i propri dati è importantissimo. Oggi la rete è un’alleata imprescindibile nella vita quotidiana: tramite essa possiamo effettuare pagamenti, riceverne, iscriverci a un corso o consegnare un CV che contengano tutti i nostri dati, scambiare delle foto etc. Non desta quindi nessuna sorpresa se la rete è anche un luogo in cui si può incorrere in furti di dati sensibili. E se, nel tempo, siamo diventati più prudenti nel gestire le informazioni private che gestiamo attraverso il web, alcune minacce sono ancora trascurate. O del tutto sconosciute, come dimostra la ricerca del dipartimento di Informatica dell’Università di Catania sulle stampanti.

    Printjack: la ricerca della facoltà catanese di informatica

    Dipartimento di informatica
    Può la tua stampante essere una vera e propria “finestra aperta” nella nostra privacy, di cui non siamo consapevoli e che lasciamo quindi aperta? Secondo il prof. Giampaolo Bella, docente di Informatica dell’Università di Catania, la risposta è positiva: « Hai appena ricevuto quel documento super sensibile, diciamo una busta paga o una cartella clinica, attraverso un protocollo super sicuro per internet. Quindi praticamente “ok”. Lo stampi e ti affretti a mettere la stampa in cassaforte. Ti fidi troppo della tua stampante: hai divulgato il documento!»
    Una tesi ampiamente esposta dal docente e dal dottorando Pietro Biondi nel loro articolo “You Overtrust Your Printer”, in cui si prendono in considerazione i rischi di queste falle nel sistema di sicurezza dovuto alle stampanti e denominato ‘Printjack’. Un articolo che ha subito riscontato grandissimo successo fra la stampa internazionale di settore e che è stato ripreso da Techradar a Heimdalsecurity.
    « L’idea di questo lavoro è nata dall’osservazione che le stampanti di rete sono normalmente visibili a tutti i dipendenti di un’istituzione ma, talvolta, anche dall’esterno». Una “debolezza” che la ricerca ha ben messo in luce, insieme alla necessità di mettere in sicurezza le stampanti al pari di tutti gli altri dispositivi informatici di rete.
    «La “famiglia” di attacchi Printjack denuncia un nuovo rischio di sfruttamento di una stampante per montare attacchi che la rendano inutilizzabile, detti di “negazione del servizio – spiegano i due autori – Gli attacchi possono azzerare le capacità di stampa di un’intera istituzione esaurendone carta e toner, e abbiamo valutato una significativa verosimiglianza che possano accadere a livello Europeo e i Printjack possono rivelare a malintenzionati i dati, possibilmente sensibili, contenuti nei documenti che vengono stampati, una nuova forma di “data breach”».
    «Possiamo interpretare queste scoperte come un’ulteriore conseguenza del noto fattore umano in cyberscurity perché alcune soluzioni agli attacchi Printjack esistono, ma riteniamo che potrebbero essere largamente tralasciate, quantomeno nel nostro continente. Se i Printjack venissero sfruttati da malintenzionati su scala internazionale, la moderna società potrebbe trovarsi a fronteggiare una grave pandemia informatico».
    Insomma, un rischio estremamente concreto, cui tuttavia i ricercatori di questo settore sono abbastanza abituati, visto che sono loro stessi a informarci di come «lavorando in cybersecurity, è possibile scoprire vulnerabilità dappertutto!».

    Eccellenze a Catania: parola a Pietro Biondi

    dip informatica
    La risonanza mediatica della ricerca ha posto l’accento su come, ancora una volta, si tenda a far passare la Sicilia solo come un “buco nero per i cervelli” e troppo spesso dimentichiamo i meriti dei nostri ricercatori. Per questo abbiamo fatto qualche domanda al giovanissimo e brillante ricercatore Pietro Biondi, che ha condotto la ricerca insieme al prof. Bella. Il dott. Biondi ci ha raccontato di essere ormai a conclusione « di un percorso, quello da dottorando, entusiasmante e dinamico. Quando ho cominciato questo percorso sapevo che sarebbe stato denso di soddisfazioni, ma è andato oltre le mie più rosee aspettative, anche come risultati nel campo della ricerca. Mi sono confrontato con un ambiente stimolante, incontrando tantissime persone valide, e sono cresciuto molto – professionalmente e personalmente.»
    «Anche le università del Sud» ha continuato il dott. Biondi « hanno al loro interno talenti da far emergere e promuovere. Molto spesso sentiamo parlare di “fuga dei cervelli” e certamente è necessario fare quanto è possibile per arginare questo fenomeno, quando si verifica. Tuttavia, non bisogna mai dimenticarsi di tutti i giovani che rimangono e portano lustro alla nostra terra, con il loro impegno e le loro idee.»

  • Cucina messicana: 2 ricette facili

    Cucina messicana: 2 ricette facili

    Cucina messicana: l’avete mai provata?
    Serata relax: prevede allegra compagnia, cibo buono, voglia di divertirsi. Perchè non provare queste ricette?
    La prima è una ricetta molto nota, le fajjitas, che io cucino solitamente con del petto di pollo e molto piccanti come piacciono a mio marito. La seconda è un piatto di uova, in Messico si servono a colazione, ma se non avete uno stomaco forte evitate.
    Si tratta di due ricette molto facili, ma anche abbastanza piccanti, per cui assicuratevi che prima tutti possano gustarle. Se non avete le tortillas usate le piadine, sono comunque un buon sostituto.
    Cucina messicana: fajitas di manzo
    ingredienti per 4:

    • 500 gr di manzo
    • 4 peperoni gialli
    • 1 cipolla
    • 1 spicchio di aglio
    • mezzo bicchiere di vino bianco
    • peperoncino piccante o paprika qb
    • tortillas
    • olio evo

    Tagliare il manzo a striscioline, affettare i peperoni a striscioline e la cipolla. Versare in una padella due giri di olio evo. Far soffriggere l’aglio e toglierlo. Aggiungere le cipolle ed i peperoni, far rosolare a fiamma alta. Quindi versare il vino e farlo sfumare, abbassare la fiamma. Quando i peperoni son teneri aggiungere il manzo e le spezie. Aggiustare di sale e riempire ciascuna tortilla. Arrotolare e servire con salsa roja, guacamole o fagioli.
    Cucina messicana: huevos rancheros
    Cucina messicana
    ingredienti per 4:

    • 4 uova
    • 4 tortillas
    • 3 pomodori grandi maturi
    • 1 cipolla
    • 1 spicchio di aglio
    • olio evo
    • peperoncino
    • sale

    Per prima cosa occorre ramare i pomodori, ovvero toglierli la buccia. Quindi si frullano con un filo di olio evo, sale e peperoncino. In una padella si fanno soffriggere l’aglio e la cipolla tagliata sottile. Versate sopra la salsa, mescolare e fate cuocere coperto per 15 minuti. Togliete l’aglio e cuocete nella salsa le uova, quindi disponetele sulle tortillas.
    Avete mai fatto le tortillas in casa? Vi piace il cibo messicano?
     

  • Emicrania e cibo, esistono delle correlazioni

    Emicrania e cibo, esistono delle correlazioni

    Emicrania e cibo, esistono delle correlazioni?
    L’emicrania, la cefalea ed il più comune mal di testa sono disturbi con cui un sempre maggior numero di persone si deve rapportare. Sempre più persone fra cui molte donne sono costrette a fare i conti con il terribile dolore e sovente gli handicap che può comportare la cefalea dal non potersi muovere, al non riuscire a parlare, al non poter guidare (pensiamo all’emicrania con l’aurea), fino ad arrivare a nausea e svenimenti o disturbi visivi come anche la cecità temporanea. Ebbene sì sono tutti disturbi che indicano certamente una condizione più patologica del mal di testa ma che significano ugualmente una sola cosa: terapie e medicine.
    Chi di noi almeno una volta non è uscito con nella borsa la bustina o la pillola magica che scaccia il maligno dolore che naturalmente ci coglie mentre siamo al cinema o stiamo mangiando con gli amici e quindi ci stiamo rilassando?
    Ebbene ormai si sa, il progresso e la conoscenza vanno avanti e forse (forse) in un futuro non ancora vicinissimo potremmo lasciar perdere i farmaci e curarci con gli alimenti. Fantascienza? Manco per niente. Se avete dato uno sguardo al su Real Time “Food Hospital” sapete di che stiamo parlando.

    Emicrania e cibo: esiste una correlazione fra cibo e mal di testa?

    Pare proprio di sì, alcuni cibi possono scatenare o aumentare ma anche diminuire il mal di testa. Questo fenomeno si deve al fatto che il cibo, o meglio, le sostanze contenuto in esso influiscono sulla mobilità dei vasi sanguigni dilatandoli o restringendoli, causando variazioni di pressione per cui si ottiene che la circolazione intracranica ne risenta e quindi ecco insorgere il mal di testa.

    Emicrania e cibo: quali sono dunque i cibi che dovremmo evitare?

    Emicrania e cibo esistono delle correlazioni
    Gli alimenti che contengono ammine ovvero formaggi stagionati, estratto di lievito, conserve di pesce, noci, banane, patate, pomodori, fragole, crostacei, uva passa, cioccolato. S’intende naturalmente per le persone che soffrono della patologia non per quelle che soffrono di occasionali mal di testa. C’è una controversi in corso sui latticini alcuni studi dimostrerebbero che sono fra i primi cibi da escludere mentre secondo altri studi lo yogurt aiuterebbe a combattere la cefalea.
    In linea di massima sono da evitare tutti gli additivi alimentari, i conservanti, i fosfati, i coloranti e gli aromi artificiali. Inoltre è bene ricordare che i cibi freddi vanno consumati lentamente onde evitare l’eccessivo stimolo di alcune terminazioni nervose del palato. Si consiglia infine di evitare il consumo di bevande gassate ed alcoliche.
    Quali cibi invece si dovrebbero consumare maggiormente?
    Pane, zucchero, pasta, riso, olio di oliva, frutta e verdura (salvo eccezioni). Secondo gli studi i farinacei e gli amidi ridurrebbero l’insorgenza della cefalea specie se si tratta di cereali integrali. Il detto popolare vuole che il caffè sia un ottimo rimedio contro il mal di testa poichè vaso costrittore ma sembra esser una questione soggettiva.
    Bisognerebbe ricordare inoltre che i digiuni ed i cali di zuccheri favoriscono l’insorgere della cefalea e di conseguenza l’irregolarità dei pasti o anche saltare la colazione potrebbero essere cause scatenanti.

  • Fumetti e Sicilia: tornano le fiere del Comics

    Fumetti e Sicilia: tornano le fiere del Comics

    Da due anni a questa parte, con l’arrivo del Covid, sono state moltissime le rinunce a cui siamo stati costretti. Fra queste anche gli ormai consueti appuntamenti con le ormai celebri fiere del fumetto, raduni degli appassionati non solo della nona arte, ma anche dei videogames e dei games, del mondo orientale, del cosplay, e – più in generale, per non mancare a un mondo vasto e variegato – della cultura pop.
    Con la fine del 2021 siamo però pronti a riabbracciare le manifestazioni che tanti visitatori richiamano fra le loro bancarelle e i loro tendoni, e già questa ci sembra una magnifica notizia.
     

    Etna Comics #DayZero: 4-5 Dicembre al Centro Commerciale Porte di Catania

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    Negli anni, Etna Comics si è conquistata un posto di rilievo non solo fra le manifestazioni del settore, con numeri di visitatori da capogiro. Purtroppo, la sua decima edizione – quella del 2020 – è stata annullata a causa della pandemia, e lo stesso è accaduto con l’edizione del 2021. Possiamo quindi immaginare la felicità dei suoi fan quando è stata annunciato il #DayZero di Etna Comics, l’anteprima di EC 2022. Il 4 e il 5 Dicembre il Centro Commerciale Porte di Catania ospiterà dunque l’anticipo della Comic Convention e l’ingresso sarà gratuito. 
    Non per questo però il programma sarà meno ricco o allettante! Ci saranno moltissimi disegnatori e artisti di calibro nazionale e internazionale, come l’ospite d’onore Il Baffo.
    Ma ci saranno anche tanti altri interessanti appuntamenti, come per esempio concerti dedicati alle sigle più famose dei cartoni animati con i Parimpampum o delle colonne sonore Disney con i fratelli Aiello, un cosplay contest con in premio una PS5, un contest di disegno e persino uno dedicato alla K-Pop dance! E ancora, spazi dedicati al bodypainting, al board game e molto altro. Insomma, si prospetta un weekend ricco per tutti i gusti!
     

    Palermo Comic Convention approda ai Cantieri culturali della Zisa

    Palermo comics
    Dal 9 al 12 dicembre ritroveremo invece il Palermo Comic Convention, e non in formula d’anticipazione. La manifestazione palermitana ha infatti deciso di puntare sulle date invernali e per farlo ha scelto una location d’eccezione, i Cantieri culturali della Zisa di Palermo.
    Anche qui non mancano gli ospiti, anche di livello internazionale come Yoshiko Watanabe, che ha partecipato all’animazione di famosissime serie quali: Astroboy, la principessa Zaffiro, Rocky Joe.
    watanabe comics convention
    Tra gli ospiti anche Sal Velluto, che si è occupato di cartoni animati come “Transformers”, “Spiderman and His Amazing Friends” e “The incredible Hulk”. Tornando in Italia saranno presenti i comic artist Simone Buonfantino, Ester Cardella, Ignazio Piacenti, Valerio Piccioni, Elena Cerisciola.
    Presenti anche Riccardo Nunziati, fumettista e illustratore della testata Diabolik, Tina Valentino illustratrice anche per “I grandi classici” di Geronimo Stilton e per la Clair de Lune e i comic artist Veronica Chiacchio, Emanuele Boccanfuso e Jihed Khaled. E ancora Antonio Mlinaric, per la prima volta in Sicilia, Adriana Farina e Federico Mele. Interverrà anche lo sceneggiatore romano Marco Savegnago.
    Gli orari di apertura della manifestazione sono dalle 10.00 alle 22.00, e il prezzo dei biglietti varia dal singolo biglietto giornaliero (10 euro), ai 16 euro per i due giorni, sino ai 30 euro per i 4 giorni della manifestazione. Per comprare i biglietti potete andare sul sito dedicato oppure approfittare dei botteghini che saranno allestiti dinnanzi alla fiera.
     

  • Beni culturali: approvato all’ars il Manifesto che li tutela

    Lo diciamo sempre: la Sicilia è una terra meravigliosa, che il nostro passato ci ha lasciato impreziosita d’innumerevoli gemme. Uno scrigno prezioso, del quale troppo spesso abbiamo poca cura. Anche questa è una frase ricorrente nei nostri dialoghi: « In Sicilia non siamo capaci di valorizzare quello che abbiamo! Se gli altri avessero quello che abbiamo noi…» E invece, almeno per questa volta, la Sicilia gioca d’anticipo con il “Manifesto dei diritti e dei doveri dei beni culturali”. Si tratta di un documento d’indirizzo volto a salvaguardare un patrimonio comune che deve essere tutelato da diritti specifici ai quali corrispondono, in modo speculare, altrettanti doveri. Approvato ieri mattina nella sala Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana e promosso dal responsabile del dipartimento Beni Culturali del PD Sicilia, Manlio Mele, il Manifesto si pone uno scopo ambizioso.
    Grande soddisfazione è espressa proprio da Mele, il quale ne rimarca la novità assoluta: « Questo documento è il primo del genere in Italia. Spesso da questo palazzo sono partite molte battaglie e proposte di legge adottate poi dal Parlamento nazionale. Parliamo di diritti oggettivi e soggettivi, complessi, erga omnes, una specifica e singola categoria in cui si esprimono diritti e doveri morali e culturali, nella speranza che vengano riconosciuti come diritti autonomi ».

    Il “Manifesto dei diritti e dei doveri dei beni culturali”

    Il Manifesto adesso diventerà una “Carta dei diritti e dei doveri dei Beni culturali”. Nato da un lavoro lungo otto mesi di un coordinamento di intellettuali (Roberto Albergoni, Monica Amari, Edward Richard jr. Bosco, Francesca Cicero, Marika Cirone, Andrea Cusumano, Cinzia Laurelli, Manlio Mele, Lorenzo Palumbo, Silvia Pinto, Ersilia Saverino) è rivolto a cittadini e istituzioni. In questo senso vanno lette anche le parole di Roberto Albergoni, manager culturale e presidente meNO: «La scrittura di questo documento ha rappresentato un’esperienza interessante, con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti». E ha evidenziato due punti: «Il primo è che nasce in Sicilia, non solo per la natura sincretica della sua cultura ma anche per un’esigenza specifica, in quanto il tema dei diritti e doveri culturali riguarda la cittadinanza, l’impegno della collettività, il rapporto con ciò che è pubblico, con le istituzioni. Il secondo, perchè, bisogna considerare la cultura come un valore al di là del reddito che può procurare. Non si nega lo sviluppo economico, ma si rifiuta la logica per cui un bene debba essere attenzionato solo se produce profitto».
    Ernesto Basile Villa Igea Palermo
    La centralità della cultura torna come concetto anche nelle parole di Claudio Fava, presidente della Commissione regionale Antimafia: «Mettiamo al centro la cultura non più come oggetto ma quale soggetto capace di darsi una identità, una cultura che sia contenuto e non contenitore, inclusiva e non escludente come nel caso del teatro di Librino, a Catania, che esiste da 20 anni, ma è stato sempre chiuso e vandalizzato».
    Un’istantanea che ben individua la priorità riconosciuta sinora alla cultura, sempre tirata in ballo quando si parla di retorica politica e mai fino in fondo tutelata e valorizzata come possibile.

    Un rilancio per la cultura?

    Palermo santa maria della catena
    Lo abbiamo scritto più volte, ma la cultura è stata anche fra i settori in assoluto più danneggiati dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica. Un fattore che si somma alla già proverbiale tendenza in Italia a risparmiare sempre sulla cultura (una tendenza che colpisce ciclicamente diversi settori comunque, come anche l’istruzione o la sanità, senza che questo possa essere di conforto). E proprio a questo fa riferimento anche Andrea Cusumano, già assessore alla Cultura del comune di Palermo: «Il valore di questo manifesto è enorme perché i diritti culturali oggi non sono ancora riconosciuti, la cultura è il primo settore a essere tagliato in caso di crisi e l’ultimo a essere recuperato e riavviato, pensiamo per esempio a causa del Covid 19 alla sofferenza di tutti i lavoratori del cinema e dei teatri. Mi sembra una prospettiva miope pensare che solo il binomio economia e politica possano essere una sferzata per risollevare il paese».
    Una chiosa definitiva si può trovare nelle parole dell’onorevole Nello Dipasquale, che rimarca ancora una volta l’importanza del Manifesto, identificato come «un documento politico, è un segnale di unità nel senso di attenzione verso il patrimonio culturali, un appello affinché le norme già esistenti diventino prassi, sedimento culturale di tutti, per una cultura che non isola ma che apre orizzonti crea partecipazione e fa sentire tutti protagonisti».
     

  • Natale a Catania: mostre, mercatini e metro

    Natale a Catania: mostre, mercatini e metro

    Appassionati di feste natalizie, patiti di Jingle Bells e amanti delle luminarie sono pronti, e Catania non si fa trovare impreparata. Anche quest’anno sono tantissime iniziative che fino al prossimo 6 dicembre animeranno il centro storico cittadino. Per rendere quanto più piacevole è possibile il Natale a Catania, non solo si sono organizzate le ormai tradizionali zone allestite con mercatini e luminarie. Previsti infatti anche quest’anno provvedimenti volti a incentivare la mobilità sostenibile con l’uso del mezzo pubblico. soprattutto nei giorni del fine settimana.

    Natale a Catania mercatini e luminarie

    « Sono orgoglioso di presentare alla stampa e alla città un articolato programma di iniziative natalizie realizzato grazie alla forte sinergia tra pubblico e privato, senza incidere di un euro sulle tasche dei nostri concittadini, con l’auspicio di regalare un periodo di festività animato da un rinnovato ottimismo, anche sotto il profilo economico. E l’avvio di questi eventi nel giorno del black friday è significativo del nostro sguardo rivolto ai commerciati catanesi che sono una risorsa importante per la città”, ha detto il sindaco Salvo Pogliese presentando a Palazzo degli Elefanti le iniziative del Natale 2021,  promosse dall’Amministrazione comunale con la collaborazione di enti pubblici e privati, associazioni e sponsor. »
    natale ai minoriti
    « Abbiamo la fortuna di vivere all’interno di un contesto di bellezza straordinario, quale è la nostra città, ricco anche di attività commerciali alle quali vogliamo dare una mano perché i nostri commercianti, come i ristoratori, e gli albergatori hanno particolarmente sofferto gli effetti della pandemia. L’albero di piazza Università ma anche le luminarie in moltissime vie della nostra città,  viale Ionio e corso delle Province per la prima volta, oltre a via Etnea, corso Italia, viale Vittorio Veneto, corso Sicilia, via Umberto, servono anche a dare un tocco di vivacità e allegria, seppure nello stile della sobrietà che abbiamo sempre perseguito, coi mercatini artigianali aperti in piazza Università, via Minoriti, via Montesano.»
    «L’assessore Balsamo con la direzione attività produttive sta anche provando ad assegnare altri due mercatini nel centro storico.» Ha aggiunto il sindaco « Ma ci saranno anche manifestazioni culturali, concerti anche nelle chiese per accrescere l’atmosfera natalizia, e le guide turistiche ci daranno una mano con percorsi guidati lungo itinerari che comprendono siti quali il Teatro Massimo Bellini e il  Palazzo degli Elefanti. Un’altra bella pagina per la nostra città – ha sottolineato il sindaco – grazie alla sinergia tra  il pubblico, le nostre aziende partecipate e il sistema privato che continua a rappresentare l’unica strada possibile all’interno di un contesto drammatico  dal punto di vista  economico-finanziario come quello di un comune in dissesto, circostanza che molti dimenticano ma non i colleghi sindaci di altre città di tutta Italia  che mi chiedono come riusciamo  a realizzare programmi così articolato ».
    natale a catania
    Presenti gli assessori alla Cultura, Barbara Mirabella, alle attività produttive, Ludovico Balsamo, e alla mobilità, Pippo Arcidiacono che hanno promosso le iniziative con il coordinamento del capo di Gabinetto del Sindaco e direttore del Turismo, Giuseppe Ferraro. Tra i presenti anche il  presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castiglione, il presidente della Commissione consiliare Cultura e Turismo, Giovanni Grasso, il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera, i rappresentanti legali delle partecipate Amts, Giacomo Bellavia; Sidra, Fabio Fatuzzo; Asec Trade, Giovanni La Magna. Per Fce il direttore generale Salvo Fiore con l’ingegnere Nello Gentile, la presidente delle guide turistiche di Catania Giusy Belfiore, il giornalista Salvo La Rosa.

    Tre mostre

    Un Natale inclusivo, all’insegna della sobrietà e che rispetta l’economia del territorio locale, che sul piano culturale offre tre mostre di particolare rilievo: i Cento anni di Turi Ferro al Castello Ursino dove si trova anche l’esposizione del maestro di fotografia Gabriele Basilico e la mostra unica nel panorama europeo, da Warhol a Banksy, nel Palazzo della Cultura. Per quanto concerne la viabilità, nei fine settimana e nei festivi la pedonalizzazione di via Etnea verrà estesa fino a via Litrico, ingresso est del giardino Bellini.

    Incentivi per il trasporto pubblico

    Per incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico e raggiungere il centro senza usare l’auto privata l’Amministrazione Comunale in sinergia con Amts e Fce, ha adottato speciali misure. Anzitutto sollecitando dall’8 dicembre al 6 gennaio l’estensione oraria della Metro fino a mezzanotte nei giorni di sabato e domenica e nei festivi, a eccezione del 25 e del 1 gennaio come in tutta Italia.
    la metropolitana di catania
    « Consideriamo questo incremento dell’orario di apertura della Metro solo come un primo passo -ha detto il sindaco – ma pur considerando le necessità organizzative interne, ho ribadito all’ingegnere Fiore la necessità che la chiusura sia fissata alle ore 24 tutti i giorni e dal Direttore Generale ho trovato disponibilità a raggiungere l’obiettivo di interesse collettivo e anche per questo lo ringrazio pubblicamente ».

    La Christmas Card

    Di particolare valore anche le altre proposte messe a punto da Amts e Sostare. Anzitutto il MetroBus Christmas Card: a soli 15,00, dal 06 dicembre 2021 al 06 gennaio 2022, viaggi con la metro e i bus di Amts e parcheggi gratuitamente presso i parcheggi “Due Obelischi”, “Nesima”, “Santa Sofia” e “Sanzio”. Le cards sono in vendita nei rivenditori abituali e nella  stazione Borgo di FCE.
    Importante anche la sospensione tagliando mezza giornata strisce blu: durante il periodo natalizio, dal 6 dicembre al 6 gennaio, allo scopo di aumentare la rotazione degli stalli blu è sospeso il pagamento del tagliando di sosta lunga sugli stalli nelle zone a maggiore vocazione commerciale. Per quanto riguarda la sosta lunga, si potrà utilizzare il parcheggio del “Pino”: nei fine settimana del mese di dicembre (esclusi 25 e 26 dicembre) al costo di un euro 1,00, dalle ore 20,00 alle 2,00, sarà possibile lasciare la propria auto nel parcheggio “Del Pino” con ingresso da via Ventimiglia, attiguo  a piazza della Repubblica.

  • Tagliatelle ai funghi con porcini freschi

    Tagliatelle ai funghi con porcini freschi

    Tagliatelle ai funghi con porcini freschi: una ricetta talmente buona, profumata e saziante che non è possibile non amare. E poi è davvero facile da preparare. Ma i funghi li avete?
    Per la serie se la montagna non viene Maometto, Maometto va alla montagna…tradotto: io e mio marito siamo andati a cercar funghi e tutto quello che abbiamo preso è stato: uno scivolone (io), un fungo d’ignota commestibilità (lui, gettato via perché non si consumano i funghi di cui non si sa nulla, come spiegato, una visita in una grotta molto bella con annessi pipistrelli (come va con la bat box?).
    Morale della favola: i funghi ce li hanno regalati.
    E così domenica abbiamo comunque cucinato le nostre tagliatelle ai funghi con porcini freschi. Già il profumo è tutto un programma, il sapore è un trionfo di autunno, di ricordi del folto del bosco, di lunghe sere fresche con il vento che fa danzare le foglie. Non so voi, ma io lo trovo un piatto consolatorio: le giornate si abbreviano, si addensano nuvoloni plumbei e dopo una stancante giornata di lavoro/influenza/freddo: un bel piatto caldo fumante di tagliatelle che profumano di bosco.
    Ok, passiamo alla ricetta.
    Tagliatelle ai funghi con porcini freschi: ingredienti per 4 persone

    • 500 gr di tagliatelle fresche
    • 3 porcini medio grandi puliti
    • 2 spicchi di aglio schiacciati
    • 2 bicchieri di passata di pomodoro
    • mezzo bicchiere di vino bianco
    • sale qb
    • acqua qb
    • olio evo qb
    • origano qb
    • un ciuffetto di prezzemolo tritato

    Tagliatelle ai funghi con porcini freschi: procedimento
    Per prima cosa andiamo a tagliare i porcini freschi a fettine non troppo sottili.
    In una padella versiamo due giri di olio evo e lo facciamo scaldare, quindi versiamo l’aglio schiacciato ed i funghi e facciamo rosolare a fuoco basso. Se non è molto gradito a tutti, l’aglio, dopo la rosolatura lo si può anche togliere.
    Quindi versiamo il vino bianco ed alziamo la fiamma, facciamo sfumare. Ora versiamo la passata di pomodoro, l’origano, il prezzemolo tritato ed aggiustiamo di sale. Lasciamo cuocere per mezz’ora a fiamma bassa, aggiustando di acqua se si restringe troppo.
    Cuociamo le tagliatelle al dente e quando son cotte, non le scoliamo bensì le preleviamo con una pinza ed una ragnatela e le mettiamo dentro la padella con il sugo. Infine mescolare per bene.
    Serviamo le Tagliatelle ai funghi con porcini freschi, guarnendo i piatti con del prezzemolo fresco tritato, con dell’olio piccante o del formaggio grattugiato a disposizione dei commensali.
    Vi piacciono queste tagliatelle?

  • Calcio Catania torna a sorridere: vince 2-1 col Potenza

    Calcio Catania torna a sorridere: vince 2-1 col Potenza

    Il Catania torna a sorridere e vince, seppur di misura, in casa col Potenza. Dopo qualche settimana avara di soddisfazioni, ma soprattutto appesantita da vicende extrasportive collegate alle tribolazioni societarie, ci ha pensato la compagine di Baldini a far tirare un sospiro di sollievo ai catanesi. Adesso la classifica recita un confortante 22 punti e le zone basse della classifica, dove naviga proprio il Potenza con 14 punti, sono ormai distanti ben 10 punti. Certo, rimane il rimpianto per alcune partite perse o pareggiate negli ultimi minuti della gara. Ma nel frattempo la cittadina etnea si gode il suo mattatore d’eccezione, Luca Moro, autore anche oggi di una doppietta e indiscusso protagonista della stagione rossazzurra.

    Luca Moro: “Catania la scelta giusta”

    Nel corso di un’intervista rilasciata pochi giorni fa a GOAL, il giovanissimo attaccante – ora anche nel giro della nazionale U20 – si è così espresso sulla trattativa estiva che lo ha portato lontano da Padova. « È successo tutto molto velocemente perché all’inizio dell’anno scorso la SPAL non mi ha riscattato, poi sono tornato, ho fatto il ritiro col Padova e fino all’ultimo non ho saputo benissimo il mio destino. È stata fatta questa scelta del prestito al Catania perché c’era una rosa molto ampia al Padova e magari non avrei trovato lo stesso spazio che ho trovato qui: una decisione presa da entrambe le parti. Anch’io in primis ho detto ‘voglio andare al Catania’ e devo dire che è stata la scelta più azzeccata del mondo. E di questo son felice ».
    Cattedrale catania
    Luca, che ha ammesso di ispirarsi a campioni assoluti come Lewandoski e Cristiano Ronaldo (per la tenacia e l’impegno), ha poi raccontato le sue prime impressioni su Catania: « È una città totalmente diversa da Padova: c’è più caos, più affetto a primo impatto da parte della gente e questo mi ha aiutato a trovarmi a mio agio sin dal primo giorno. Poi è stato merito anche dei compagni che mi hanno fatto sentire subito parte della squadra, anche se sono arrivato solo l’ultimo giorno. Mi ha colpito il dialetto: e poi il primo giorno, non ricordo per quale occasione, era arrivato da mangiare al campo e vedere tanti arancini e piatti tipici di Catania mi ha fatto un certo effetto». Ma un pensiero è subito lì per gli ex-compagni di Padova (a dimostrazione, qualora ve ne fosse bisogno, che Luca è un ragazzo che si lega ai posti dove si trova): la Playstation come strumento virtuale per ritrovarsi e giocare insieme, seppure a distanza. E alla domanda se si sentisse più vulcano o mare ha risposto: Un misto tra le due cose, perché non sono uno che esplode a momenti: il mio carattere è più costante. Penso che ci son tanti lati su cui devo migliorare e visto che ne sono consapevole devo concentrarmi su questi: devo ringraziare i miei genitori e la mia famiglia perché in questa mentalità c’è il loro zampino».
    Un amore del giovane bomber che non è scoppiato solo verso la città, ma anche col mister: « Mi son trovato bene sin dall’inizio: secondo me una cosa che mi ha fatto cambiare il mister è l’attacco alla profondità. Fino all’anno scorso venivo troppo spesso incontro e poco in profondità e lui parlandomi di Ciro Immobile mi ha detto ‘Tu sei un attaccante che deve attaccare la profondità’ e questo mi aiutato».
    Infine, stuzzicato in vista del derby col Palermo, ha risposto con simpatia: «Eh, sì: sono riuscito a cogliere l’importanza di questa gara grazie ai tifosi. Tra l’altro è il 12 dicembre. 12/12: 12+12? 24, quindi…»

    Catania- Potenza 2-1 Il Tabellino

    calcio catania logo
    Catania-Potenza 2-1: 45’+2 rig. Moro, 59′ Moro-72′ Ricci
    CATANIA (4-4-2): Sala; Calapai, Claiton, Monteagudo, Ropolo; Russini (34′ Russotto), Rosaia, Greco (89′ Zanchi), Ceccarelli (77′ Albertini); Moro, Sipos (77′ Izco). A disp.: Stancampiano, Pinto, Ercolani, Pino, Cataldi, Biondi, Maldonado, Piccolo. All. Baldini.

    POTENZA (3-5-1-1): Marcone; Carneglutti, Piana, Matino (90′ Maestrelli); Coccia, Zampa (63′ Zenuni), Sandri, Zagaria (63′ Banegas), Vecchi (63′ Sepe); Ricci; Volpe (69′ Sessa). A disp.: Greco, Petriccione, Orazzo, Bruzzo. All. Trocini.
    ARBITRO: Ricci di Firenze (Lenza-Pompei).
    MARCATORI: 45’+2 rig. Moro, 59′ Moro, 72′ Ricci
    NOTE: ammoniti: Carneglutti, Zampa, Ricci, Vecchi, Marcone, Matino, Izco, Sepe

    La soddisfazione di Baldini

    Ha di che gioire il mister, che al termine della partita col Potenza intervistato ai microfoni, ha detto: « C’è stata una buona prestazione da parte di tutti, sia come singoli sia come squadra. Il nostro avversario aveva tante assenze, è giusto dirlo, però c’è stata partita in tutti i settori: Moro ha fatto ancora gol, Sipos ha lavorato benissimo, gli esterni hanno fatto bene, a centrocampo hanno lavorato tanto, anche dietro si è lavorato bene, Claiton è un giocatore incredibile, Monteagudo è in crescita.» Parole al miele sono state spese dunque anche per la difesa, certamente il punto debole di questo Catania e perforata ancora una volta.
    Anche per questo il tecnico è tornato a parlare della scelta del modulo, col 4-2-3-1 con Sipos dietro Moro: «Abbiamo lavorato su questa opzione, non parlo di moduli ma di occupazione degli spazi. I ragazzi hanno lavorato bene: i due mediani scelti, Rosaia e Greco, hanno svolto bene i compiti assegnati. Sono concentrato sui due gol che abbia segnato e su quelli che abbiamo sbagliato, abbiamo concesso pochissimo agli avversari, anche se in questo momento basta un tiro in porta e fanno gol. Oggi mi concentro sulle cose fatte bene, abbiamo costruito tanto. Ho dei giocatori che mi permettono di giocare in modi diversi.»
    Massimino catania

  • Le 5 migliori aziende di Serramenti a Catania

    Le 5 migliori aziende di Serramenti a Catania

    Qualità e sicurezza: i 5 migliori serramenti a Catania

    Quando si tratta di dover effettuare modifiche ai serramenti della propria casa o del proprio ufficio è sempre fondamentale rivolgersi ad esperti e specialisti del settore. Fare affidamento sull’esperienza è l’unico modo per avere la certezza di poter ottenere prodotti validi e di alta qualità, potendo contare su marchi affidabili e in grado di garantire al cliente un livello di sicurezza ottimale. A tal proposito, entriamo nel dettaglio e andiamo alla scoperta dei 5 migliori serramenti a Catania.

    Carriglio Serramenti e Strano Serramenti

    Partiamo da Carriglio Serramenti. Avente sede nella città di Belpasso (provincia di Catania, Contrada Vignale, 95032 Piano Tavola) Carriglio Serramenti (sito ufficiale https://www.carriglioserramenti.it/) si conferma anno dopo anno esperta nella realizzazione di qualsiasi tipologia di serramento, dalle porte alle finestre, passando per la lavorazione di materiali quali il ferro, l’alluminio e il legno. La grande affidabilità di Carriglio deriva da un’esperienza quasi cinquantennale nel settore, figlia di un’attività a conduzione famigliare portata avanti con grande sapienza e capacità di guardare oltre.
    serramenti catania
    Tra le 5 migliori aziende di produzione di serramenti a Catania non può mancare Strano Serramenti. Localizzata a Mascalucia (via Cesare Battisti 236), comune appartenente alla città metropolitana di Catania, Strano Serramenti è attiva innanzitutto dal punto di vista della lavorazione del ferro e dell’alluminio, con una specializzazione nella concezione di serramenti e infissi di sicurezza. Strano Serramenti (sito ufficiale https://www.stranoserramenti.com/) garantisce la realizzazione di elementi quali serrande avvolgibili, infissi in PVC, cancelli in ferro battuto, ringhiere, porte blindate e via dicendo, mettendo a disposizione del cliente una lunga esperienza accumulata nell’arco di più di 50 anni.

    Lanzafame Serramenti, PN Serramenti e Celi Serramenti

    Passiamo ora a Lanzafame Serramenti. Situata in via Cagliari 38, a un centinaio di metri dalla fermata della metropolitana Giuffrida, Lanzafame Serramenti (sito ufficiale http://www.serramentilanzafame.com/) si occupa sia della vendita che dell’installazione di serramenti, dando la possibilità a designer, architetti e privati di elaborare un progetto estetico e di arredamento che possa fare affidamento su prodotti di qualità e concepiti con materiali di pregio. Lanzafame Serramenti realizzate, tra le altre cose, aperture automatizzate, verande, zanzariere, persiane, cancelli e persino tettoie e coperture, a dimostrazione di come l’azienda, attiva sin dal 1985 nel settore degli infissi e dei serramenti, sia in grado di soddisfare le esigenze più varie dei clienti che si rivolgono ad essa.
    serramenti
    Impossibile non fare riferimento anche a PN Serramenti, una realtà aziendale che, dalla sua sede a Gravina di Catania (in via Antonio Gramsci 42), dal 1970 porta a compimento rimane al passo coi tempi e con il progresso tecnologico per dar vita a progetti sempre all’avanguardia. All’interno di PN Serramenti si passa dalla lavorazione del ferro a quella dell’alluminio, senza trascurare la capacità dell’azienda di progettare serramenti operando sul legno laminato e sul legno massello.
    Infine, vale la pena parlare di Celi Serramenti. Situata in via Federico Confalonieri 9/A a Catania, l’azienda si distingue sin dal 1975 per la capacità di progettare infissi di ultima generazione, vero e proprio mantra del fondatore dell’azienda stessa, Vito Celi. Inoltre, l’attenzione di Celi Serramenti si concentra in maniera particolare sulla questione degli incentivi statali e della riqualificazione energetica, basandosi anche sul rispetto assoluto delle norme di produzione stabilite all’interno dell’Unione Europea (stiamo parlando della cosiddetta Marcatura CE, un sistema in grado di garantire la piena conformità dei prodotti realizzati secondo le normative vigenti dell’UE).
  • Sogliola alla mugnaia: un piatto francese raffinato

    Sogliola alla mugnaia: un piatto francese raffinato

    Sogliola alla mugnaia: oggi ci dedichiamo ad un piatto francese.
    Le Sole Meunière è una portata di mare molto delicata, adatta anche ai bambini, veloce e molto buona. Perchè si dice “alla mugnaia”? Perchè s’infarina il cibo e poi lo si rosola ne burro.
    Un secondo piatto, questo, molto raffinato ideale per le cene formali o leggere.
    Sogliola alla mugnaia: ingredienti per 4

    • 4 sogliole
    • farina qb
    • 70 gr di burro (se pensate che potrebbe bruciarsi usate quello chiarificato)
    • succo di mezzo limone
    • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato

     

    Sogliola alla mugnaia: preparazione

    Sogliola
    Laviamo il prezzemolo, togliamo i gambi e lo tritiamo.
    Laviamo le sogliole e ne togliamo le squame con un pela patate, tagliate le pinne con le forbici e la coda. Incidete la pelle con un coltello e tenendola dalla coda tirate finché non viene via tutta, attenzione perché il pesce è scivoloso. Togliete le interiora incidendo il ventre ed estraendole con le dita. Togliete le branchie e lavate per bene sotto acqua corrente. Silettate il pesce in modo da eliminare la lisca centrale.
    Asciugate le sogliole ed infarinatele. Ponete 50 gr di burro nella padella a fuoco basso, quando si scioglie ponetevi le sogliole e fatele rosolare da entrambi i lati.
    Il resto del burro fatelo fondere piano con il succo del limone in un pentolino.
    Impiattare le sogliole e cospargere con la salsa ed il prezzemolo. Decorate i piatti con due spicchi di limone.
    Sogliola alla mugnaia: consigli
    Facoltativamente si può aggiungere dragoncello fresco e pepe rosa. Potete accompagnare il piatto con patate alla duchessa o patatine novelle al forno aromatizzate con salvia e rosmarino. Abbinate del buon vino bianco fresco ed un dessert dal sapore delicato, un sorbetto di limone o del gelato alla vaniglia con frutti di bosco freschi ma ci sta bene anche un delicato tiramisù al bicchiere.
    Avete già provato questa ricetta?

  • Cucina giapponese ricette: il pesce dolce

    Cucina giapponese ricette: il pesce dolce

    Cucina giapponese ricette: il pesce dolce ovvero taiyaki (orata al forno).
    Ok se state pensando ad un’orata cotta al forno con ingredienti dolci siete fuori strada, in realtà di pesce questo dolce ha solo la forma.
    Molto popolare in Giappone, trattasi di una pastella cotta in stampi a forma di pesce contente un ripieno dolce (si possono fare anche salati ovviamente).
    I giapponesi son soliti riempirli di una pasta fatta di fagioli azuki zuccherati ma se non la gradite (o non la trovate) andranno bene anche cioccolato o marmellata.
    La procedura è molto semplice ma vi occorreranno gli stampi. Ricordo che potete usare anche la pastella dei pancake o dei waffel per prepararli.

    Cucina giapponese ricette: il pesce dolce

    Ingredienti:

    • 2 tazze di farina
    • 6 cucchiai di zucchero di canna
    • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
    • 6 cucchiai d’acqua
    • 6 uova
    • 2 pz di sale
    • olio di semi qb
    • marmellata o cioccolato fuso

    Cucina giapponese ricette: il pesce dolce

    Preparazione:

    1. lavorare uova e zucchero in un recipiente abbastanza capiente fino ad ottenere un composto ben spumoso
    2. aggiungere la farina setacciandola con l’apposito setaccio
    3. lavorare l’impasto con le fruste
    4. sciogliere il bicarbonato nell’acqua tiepida quindi unirlo all’impasto
    5. riscaldare per pochissimo tempo entrambi i lati dello stampo a forma di pesce
    6. ungere lo stampo di olio con l’aiuto di un pennellino
    7. versare l’impasto in modo che un lato sia colmato per metà e nell’altro se ne depositi solo un velo
    8. piazzare al centro il ripieno di marmellata o cioccolata
    9. aggiungere altro impasto sopra e finire di riempire lo stampo
    10. chiudere lo stampo, riscaldarlo e girarlo ogni tanto
    11. aprire lo stampo e servirli

    Consigli:

    • le forme non devono essere bollenti
    • una volta versato il ripieno assicuratevi che non tocchi i bordi
    • si possono mangiare sia freddi che caldi

    Cosa ne pensate? Inoltre se vi trovate a Catania vi consiglio questi ristoranti Giapponesi
     

  • Catania Film Fest torna con la decima edizione

    Catania Film Fest torna con la decima edizione

    Torna a Catania una delle kermesse più amate e festeggia così la sua decima edizione dopo anni certamente difficili. Il settore del cinema è stato infatti uno dei più colpiti dalla crisi innescata dal Covid-19 e ancora oggi, anche a causa dell’espansione del mercato dello streaming digitale. Tornare a credere e a investire sulla settima arte è invece importantissimo, e in tal senso non si può fare a meno di leggere come un segnale estremamente positivo il raggiungimento della decima edizione del Catania Film Fest. Un valore aggiunto, un segnale di ripresa fondamentale non solo per tutti gli amanti del cinema ma anche per i lavoratori del settore e dello spettacolo.

    Catania Film Fest alla decima edizione

    Sarà inoltre l’occasione per celebrare la decima edizione del Catania Film Fest, che si terrà dal 28 novembre al 4 dicembre 2021. Il festival, diretto da Cateno Piazza, Laura Luchetti ed Emanuele Rauco, è prodotto dall’Associazione Culturale “Alfiere Productions” di Daniele Urciuolo, in co-organizzazione con il Comune di Catania e l’Università degli Studi di Catania. Segnaliamo inoltre il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, nell’ambito del Programma “Sensi Contemporanei”; il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, del Coordinamento Festival del Cinema in Sicilia e la collaborazione di Trame di Quartiere, IterCulture, Zo Centro Culture Contemporanee, Etna Digital Academy, CinemLive, YouMovie, Artplace e MYmovies.
    Castello Ursino Piazza Federico di Svevia
    La Cerimonia di Apertura del Catania Film Fest si terrà il 28 novembre presso il Castello Ursino, mentre quella di chiusura sarà invece il 4 dicembre al Monastero dei Benedettini. Nel corso della settimana, avranno luogo le proiezioni e gli incontri presso la Mediateca “Vincenzo Bellini”, gli eventi speciali presso le sedi dell’Accademia di Belle Arti, Trame di Quartiere – Palazzo de Gaetani e lo Zo Centro Culture Contemporanee. Il festival dedicherà un’attenzione particolare alla promozione del Cineturismo e alla formazione di professionisti dell’audiovisivo e studenti di ogni grado inclusi quelli delle Scuole di Cinema, Musica, Accademie e Università.
    Lo storico Monastero dei Benedettini a Catania

    La grande giuria del Catania Film Fest 2021

    Ci sarà inoltre una possibilità ulteriore per coloro che vogliono provare un’esperienza sicuramente unica. Il Catania Film Fest ha infatti ancora a disposizione dei posti per far parte della grande giuria, suddivisa in tre categorie: esperti, stampa e giovani.
    GIURIA ESPERTI
    La Giuria Esperti è costituita da professionisti del settore audiovisivo, televisione e spettacolo. I componenti della Giuria Esperti saranno accreditati per visionare i film e corti in concorso tramite la piattaforma Youmovie, dal 28 novembre al 4 dicembre delle ore 13.
    GIURIA STAMPA
    La Giuria Stampa è costituita da giornalisti ed editori italiani. I componenti della Giuria Stampa saranno accreditati per visionare i film italiani in concorso tramite la piattaforma Youmovie, dal 28 novembre al 4 dicembre delle ore 13.
    GIURIA GIOVANI
    La Giuria Giovani è costituita da studenti dai 16 ai 35 anni, di tutte le scuole pubbliche e private, giovani studenti universitari di ogni parte d’Italia, inclusi gli istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, Accademie e le Scuole di Cinema. I componenti della Giuria Giovani saranno accreditati per visionare tutti i film e corti in concorso in presenza, dal 29 novembre al 4 dicembre. Ogni studente della Giuria Giovani dovrà inoltre scrivere, entro il 4 dicembre 2021, una recensione su uno o più film tra quelli selezionati. I due studenti che avranno scritto le migliori recensioni saranno ospiti, fino a un massimo di 3 giorni, del Catania Film Fest alla 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematgrafica di Venezia. Tutti i giurati potranno far parte della discussione con i direttori e coordinatori della Giuria durante le giornate del Festival. Tutti i giurati riceveranno un attestato di partecipazione e un accredito gratuito per tutti gli eventi del Festival.

    Per iscriversi alle giurie, come riportato dalla pagina Facebook del Catania Film Fest, basta scrivere alla mail: giuria@cataniafilmfest.it oppure mandare un messaggio su WhatsApp al 3280246936.

    Le parole del presidente Daniele Urciuolo e del direttore Cateno Piazza

    Grande soddisfazione emerge dalle parole del presidente Daniele Urciolo: «Tornare a fare un festival di presenza, incontrare i protagonisti del cinema, ammirarsi e confrontarsi significa tornare a vivere, a respirare, ad emozionarsi, a sentire profumi e sapori che non si possono provare a distanza o da dietro un computer. In sintesi, il Festival è un incontro di idee, è passione per il cinema in tutte le sue forme e l’incontro è sempre un arricchimento reciproco, è qualcosa che non potrà morire mai».
    L’importanza del Festival, specialmente dopo la pandemia, è stata ribadita anche dal direttore Cateno Piazza: « Il Festival è come un bene prezioso che va difeso e custodito, e questa pandemia ha messo a dura prova la mia capacità di gestire e organizzare un evento in presenza come il Catania Film Fest giunto quest’anno, tra l’altro, alla decima edizione. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze di giovani e talentuosi professionisti del cinema italiano ed europeo, che sono tanti, in uno spirito di libertà e dialogo. Tanti saranno gli ospiti di questa edizione che, in compagnia di studenti e artisti, renderanno protagonista il cinema indipendente che trova il suo punto di forza nella bellezza della città che lo accoglie».
    Catania film

  • Cervello giovane, i cibi alleati

    Cervello giovane, i cibi alleati

    Cervello giovane per sempre, purtroppo non si può,  prima o poi anche lui invecchia con le conseguenze che conosciamo. Enigmistica, alimentazione ed esercizi di memoria aiutano ed anche molto.
    Quali sono i cibi che ci aiutano? Broccoli, uova, spinaci, cavoli e molti altri. Mens sana in corpore sano, un motto sempre valido.

    Cervello giovane: la luteina lo aiuta

    Il nostro migliore alleato è la luteina. Antiage naturale per eccellenza, la si trova negli ortaggi a foglia verde (e negli integratori, ma è meglio preferire i cibi).
    Uno studio condotto dall’Università dell’Illinois, ha studiato  60 volontari tra i 25 e i 45 anni, ad ognuno è stato misurato il livello della luteina nell’occhio e  tramite elettrodi è stata analizzata l’attività dei neuroni del cervello,  mentre erano impegnati in un compito. Ebbene, i quarantenni con più luteina avevo la stesse prestazioni dei ventenni. Incredibile? No, è merito del  carotenoide del gruppo delle xantofille in grado di rallentare il declino cognitivo, (oltre al fatto che protegge gli occhi dai danni dell’invecchiamento).

    Cervello giovane: i cibi

    Ecco quali sono i cibi da preferire: uova, spinaci, broccoli, mais, prezzemolo, rucola, piselli, insalata, radicchio rosso, cicoria e cavolo.
    Ci sono anche altri cibi che ci aiutano a preservare il nostro cervello giovane, l’avena ad esempio perchè ricca di minerali e vitamine ma anche le banane che aiutano a preservare la memoria grazie al potassio, i frutti di bosco ricchi di polifenoli, perfino il cacao amaro è un ottimo antiage e poi i broccoli, il top dei cibi antiage e l’onnipresente pesce azzurro con la frutta secca, ricchi entrambi di acidi grassi benefici.
     

  • Calcio Catania perde a Taranto, la maledizione del finale

    Calcio Catania perde a Taranto, la maledizione del finale

     
    Per alcuni è una questione di psicologia, una forma di autosabotaggio che impedisce al Catania di concludere le partite, di avere “il cinismo” per mettere in cassa il risultato quando conta – un discorso anche legato all’ingenuità, magari. Per altri ancora semplice fisiologia, qualcosa legato alla condizione fisica che va sfaldandosi mano a mano che si avvicina il 90′ e che lascia il pallino agli avversari. C’è invece chi ne fa un discorso di scaramanzia, una maledizione forse scagliata da chissà quale “mavara”, che vede il Catania costretto a rinunciare al primo ambito sempre a passo dal raggiungerlo e lo rende un novello Orfeo calcistico. Sta di fatto che, anche stavolta, il Catania ha perso per un gol subito nei minuti successivi al 90esimo – per la precisione, al 94′.
    Ognuno ha la sua teoria, ma i fatti rimangono sempre quello. Se dovessimo sommare tutti i punti “persi” dal Calcio Catania durante i minuti finali staremmo parlando di un’altra classifica. Ancora una volta gli etnei si sono mostrati combattivi e pronti a dare battaglia anche lontano dal Massimino e ancora una volta sono stati puniti (oltremodo?) dalle amnesie difensive nel finali. Per chi si trova a commentare, come noi, la partita è frustrante – immaginiamo quanto lo sia per i giocatori – dover constatare il risultato. Cionondimeno, trovo che la squadra continui a offrire un buon gioco e, dove questo si arresta, una volontà non inferiore. Forse occorrerebbe tornare sul mercato per potenziare la difesa nella finestra invernale – certamente il reparto meno brillante. Eppure, come sappiamo, la tenuta difensiva di un team non si misura del valore dei singoli difensori, sebbene questo fattore aiuti certamente. Subire così tanti gol nel finale suggerisce risposte diverse e quindi si torna all’incognita iniziale: psicologia, fisiologia o scaramanzia?

    Taranto Catania 3-2: il tabellino

    TARANTO (4-3-3): Chiorra ; Tomassini , Zullo , Granata , Ferrara (5’ pt De Maria) Civilleri 7, Marsili ; Pacilli (15’ st Mastromonaco), Giovinco (33’ st Santarpia), Labriola  (15’ st Belloq); Italeng
    In panchina: Antonino, Zecchino, Ghisleni, Versienti, Cannavaro.
    Allenatore Giuseppe Laterza
    CATANIA (4-3-3): Sala; Calapai (20’ st Greco), Claiton, Monteagudo, Zanchi (20’ st Albertini ); Izco (1’ st Sipos ), Maldonado (28’ st Rosaia), Provenzano (36’ st Cataldi sv); Ceccarelli , Moro , Russini
    In panchina: Stancampiano, Pino, Ercolani, Biondi, Ropolo, Frisenna.
    Allenatore Francesco Baldini
    ARBITRO: Federico Longo di Paola
    RETI: 14’ pt Giovinco (T) 12’ st Civilleri (T) 16’ st Sipos (C) 25’ st Moro (C) rigore, 48’ st Belloq
    AMMONITI: Provenzano, Zanchi, Albertini, Ercolani (C)
    ESPULSI: Granata per doppia ammonizione (T)
    Angoli: 2-5
    Recuperi: 3’, 6’
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    Taranto Catania 3-2 le interviste

    L’allenatore del Taranto Giuseppe Laterza non lesina complimenti ai suoi ragazzi, ma anche alla curva dello stadio di casa, protagonista del match: « Prestazione degna della città di Taranto e del tifo di Taranto. E’ stato emozionante vedere la coreografia, l’entusiasmo di tanti tifosi presenti sugli spalti. Averla vinta in questo modo significa veramente tanto. Ci tenevamo a fare una bella prestazione, vincere così ti dà qualcosina in più. Mi è piaciuto lo spirito, l’atteggiamento della squadra indipendentemente da chi è sceso in campo.»
    Parole al miele anche per gli avversari etnei: « Era una gara che poteva indirizzarci in una direzione non favorevole, invece i ragazzi hanno avuto la determinazione giusta contro una squadra importante, forte. Il secondo gol poteva ammazzare tutti e invece siamo stati bravi ad andare a vincere. Il gruppo è alla base di tutto. Abbiamo dovuto cambiare con Falcone che sarebbe sceso in campo ma ha accusato un problema muscolare prima del fischio d’inizio. Dopo 2′ si è fatto male Ferrara. Civilleri zoppicava, avevo esaurito i cambi ma ha proseguito la partita. La mia squadra ha dimostrato di avere dei valori importantissimi. I ragazzi volevano questa vittoria, ci tenevano tantissimo.»
    A riprova della grande gara dei rossazzurri, Laterza ha dovuto anche replicare a chi aveva visto gli ospiti come dominanti: « Il Catania ha fatto la partita e noi ci siamo limitati a difendere? Il Catania ha effettuato più possesso palla costruendo due occasioni importanti nel primo tempo, nel secondo siamo stati fortunati e Chiorra è intervenuto con bravura su Russini di testa. Loro avevano più qualità in avanti, noi potevamo fare questa partita e l’abbiamo interpretata nel modo giusto. Siamo stati eccezionali. Sul 2-2 paura di non vincere? Sono dei colpi che devi assorbire, rimanendo lucido perché rischi di abbassare la testa e perdere. Però in alcune situazioni potevamo anche noi fare male, non ci siamo riusciti fino ad arrivare al gol su palla inattiva.»
    Quasi dello stesso avviso il difensore Tommasini: «E’ stato importante vincere perché venire da due sconfitte non è mai facile. Nel primo tempo hanno giocato meglio di noi, poi hanno calato il ritmo ma siamo rimasti sul pezzo. Il Catania ha dimostrato di essere una buona squadra però noi non molliamo niente. Il rigore? Mi trovavo vicino all’azione dell’episodio e dico sinceramente che per me non c’era. Sul 2-2 normalmente può scattare la paura di prendere un altro gol ma anche la voglia di reagire nel migliore dei modi, noi non abbiamo avuto paura nemmeno dopo la rimonta del Catania»

  • Lasagne alla bolognese

    Lasagne alla bolognese

    Le lasagne alla bolognese sono una delle tante prelibatezze italiane che il mondo ci invidia, un primo piatto goloso e gustoso che mette tanta allegria e tanta fame. Non sono poi così difficili da preparare ma occorre un po’ di tempo, pazienza ed amore. Ecco la ricetta.
    Lasagne alla bolognese: storia
    La ricetta delle lasagne risale all’epoca degli antichi romani e greci, ma non si trattava si sfoglie di pasta bensì di quadratini, detti “lagane” che venivano cotti con legumi e formaggio. La rivoluzione delle strisce di pasta avvenne nel XIV secolo, quando un cuoco provò a fare degli strati di queste lagane.
    Divenne subito un piatto famoso, rappresentativo della cucina bolognese. Sembra che in realtà le lasagne più antiche abbiano avuto origine in Campania 
    Lasagne alla bolognese: la ricetta
    Lasagne alla bolognese la ricetta

    • mezzo chilo di lasagne all’uovo
    • un brick di bescamella da 400 ml
    • 1 mozzarella
    • parmigiano a piacere
    • ragù di carne

    Il ragù alla bolognese – ingredienti e preparazione

    • una carota
    • uno spicchio d’aglio
    • una cipolla piccola
    • una bottiglia di passata di pomodoro
    • 300 gr di macinato misto
    • olio evo qb
    • tre foglie di basilico
    • un cucchiaino di zucchero
    • due bicchieri d’acqua
    • sale qb

    Fate un battuto con la cipolla e la carota, dopo averli lavati e mondati, e lo spicchio d’aglio. Mettete il tutto a soffriggere in poco olio evo, a fiamma bassa. Rimestate per qualche minuto, quando la cipolla prende colore, versate la passata e due bicchieri d’acqua. Fate sobbollire dolcemente e versate il cucchiaino di zucchero. Lasciate cuocere il ragù per mezz’oretta, quindi aggiustate di sale e unite le foglie di basilico. Spegnete il fuoco.
    Le lasagne alla bolognese – preparazione
    Scottate i fogli di pasta in acqua bollente, come indicato sulla confezione. In una teglia sovrapponete gli strati di pasta al ragù, alla mozzarella a rondelle ed alla besciamella. Chiudete gli strati con il ragù e la besciamella. Infornate a 180° per 20 minuti circa. Sfornare e cospargere di parmigiano grattugiato a piacere.
    Vi consiglio di non eccedere con la mozzarella per non rendere le vostre lasagne alla bolognese troppo acquose.

  • Tarli del legno come eliminarli

    Tarli del legno come eliminarli

    Parlando con una mia amica, che deve aprire un negozio, è sorto il problema “tarli del legno come eliminarli” perché lei non si era accorta che il locale era infestato dai simpatici insetti xilofagi e vi aveva già portato della mobilia all’interno. Questo mi ha ricordato che anche io ho della mobilia sepolta in cantina, che non vorrei mai fosse presa di mira dai simpatici insetti pappa legno.
    Sono silenziosi e piccoli ma è facile individuarne l’azione: se ci sono buchini sul legno e della polverina sparsa in giro (la fibra legnosa che non viene divorata dall’insetto), vuol dire che qualcosa se ne sta cibando. Se la polverina non c’è ma i buchi sì, i tarli sono andati via.
    A questo punto, per aiutare la mia amica ma anche per preventivarmi ho cercato varie soluzioni, naturali e non per eliminare i tarli del legno.
    Tarli del legno: identificazione ed habitat
    I tarli son tutti uguali? No, c’è tarlo e tarlo. C’è il tarlo che preferisce mangiucchiarsi i mobili in acero, castagno, faggio, noce, nocciolo (anobium punctatum); c’è il tarlo che predilige quercia, salice, pioppo, faggio, olmo, noce e frassino (xestobium rufovillosum) e poi abbiamo le termiti, le più pericolose, che attaccano case, soffitti e costruzioni varie in legno.
    Fra maggio e giugno il tarlo s’insedia nel mobile e depone le uova, dopo due settimane queste si schiudono iniziando il banchetto e addio mobili.
    Tarli del legno come eliminarli: rimedi naturali
    Prima di tutto c’è da dire che il tarlo mal sopporta le basse temperature e la troppa umidità. Ma ci sono altre cose che il tarlo odia:

    • la lavanda, i tarli ne detestano il profumo, quindi è ottimo appendere dei mezzatti di fiori nel mobile o mettere dei sacchetti profumati;
    • l’eucalipto, si può lavare il mobile con una soluzione di acqua ed olio essenziale poiché questo odore è sgradito ai tarli;
    • il cedro, ma più in generale gli agrumi sembrano procurare fastidio ai tarli quindi si consiglia di trattare i mobili con tali essenze;
    • la cannella, usare le stecche al posto della naftalina è un ottimo rimedio.

    Tarli del legno come eliminarli: 2 metodi
    Tarli del legno come eliminarli
    Metodo #1: la siringa
    Si procede ad introdurre per mezzo di una siringa, l’olio essenziale sgradito alle tarme, attraverso i buchini.
    Metodo #2: il sacco
    si cosparge il mobile dell’essenza diluita in acqua o aceto bianco, quindi si chiude il mobile in un sacco o dentro del cellophane affinché l’odore impregni il legno facendo secco il tarlo.
    Tarli del legno come eliminarli: rimedi chimici
    Un rimedio facile e veloce, ma certamente meno salutare, consiste nel comprare un prodotto chimico antitarlo, cospargervi il mobile, chiuderlo in un sacco ed aspettare la morte dei tarli. Un’alternativa più casalinga e l’ammoniaca, ma occhio a non danneggiare l’oggetto in legno!
    Tarli del legno come eliminarli: consigli
    E’ sempre bene avere cura del mobile, se lo si pulisce e lo si lucida difficilmente i tarli lo troveranno appetitoso. Arieggiate sempre le stanze dove si trovano mobili in legno, specie se antichi e puliteli con l’olio essenziale di eucalipto, per tenere alla larga gli insetti mangioni. Se invece state per acquistare un mobile vecchio, soprattutto le sedie, attenzione: guardatelo bene o potreste portarvi i tarli in casa!
     

  • Fallimento Calcio Catania, rinvio della decisione

    Fallimento Calcio Catania, rinvio della decisione

    La situazione del Calcio Catania continua a essere fortemente in bilico. Qualche giorno fa si è tenuta l’udienza prefallimentare, un appuntamento che molti speravano fosse rinviato e che invece ha portato alla richiesta – da parte del giudice – di mostrare da documentazione necessario per la decisione sull’istanza di fallimento depositata dalla Procura della Repubblica di Catania. In particolare, sono stati richiesti i conti della società, il piano industriale di rilancio e le testimonianze delle trattative con gli ipotetici acquirenti, fra i quali si vocifera esserci una holding internazionale afferente al settore delle energie rinnovabili. E sarebbe stata proprio quest’ultima, a dimostrazione delle sue serie intenzioni, a fornire una sponsorizzazione di circa trecentomila euro per estinguere i pagamenti degli stipendi arretrati dei calciatori, in attesa di concludere un eventuale passaggio di proprietà.
    calcio catania logo

    Le dimissioni dell’Amministratore unico Nico Le Mura

    A comparire davanti al giudice Fabio Ciraolo e al pm Fabio Regolo erano stati l’allora amministratore unico del Calcio Catania, Nico le Mura, con l’avvocato del club Giuseppe Augello. Frattanto però è arrivata la nota con cui il club rossazzurro ha preso atto delle dimissioni proprio dell’Amministratore unico Nico Le Mura. In realtà le dimissioni erano arrivate due mesi fa, ma secondo le disposizioni del codice civile esse divengono efficaci nel momento dell’accettazione dell’incarico da parte del nuovo amministratore. Nella nota si legge dunque « Sport Investment Group Italia ringrazia Nico Le Mura per il lavoro svolto nell’arco del mandato, caratterizzato da una virtuosa gestione economica, e per l’apporto garantito con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio in regime di prorogatio. L’assemblea dei socia ha provveduto a nominare amministratore unico il dottor Segio Santagati, già direttore commerciale e del marketing del nostro club: al manager catanese, i migliori auspici di buon lavoro.»
    partite del Calcio Catania

    Il rinvio di giorno 18/11

    E proprio ieri è arrivato, almeno per il momento, uno slittamento per il fallimento del Calcio Catania. All’esito della camera di consiglio, il collegio della sezione fallimentare ha infatti decretato degli accertamenti sulla possibilità della Sigi di assicurare la continuità aziendale del Calcio Catania e ha nominato inoltre dei consulenti, i quali dovranno relazionare il tribunale. Sarà dunque in data del 21 dicembre che si deciderà il prossimo atto della situazione della società rossazzurra.

    Le parole dell’avvocato Mattia Grassani

    torre del grifo
    La situazione, ovviamente, non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi – e nemmeno ai giocatori, i quali lo ricordiamo hanno diverse mensilità arretrate e hanno anche citato il Catania. Un momento complicato, sul quale è intervenuto l’avvocato Maria Grassani ai microfoni di Telecolor: « La tempistica con cui il Tribunale fallimentare di Catania si è mosso sicuramente non preclude la possibilità della continuità sportiva per quanto attiene la categoria di militanza perché statisticamente, quando i fallimenti vengono dichiarati nel periodo estivo, le possibilità di proseguire nella medesima categoria di appartenenza sono molto esigue. Invece il Catania si trova ancora nel girone d’andata, quindi se il Tribunale fallimentare dovesse dichiarare il fallimento, il giudice delegato riferirebbe al collegio e ritengo che la fine di novembre e la prima metà di dicembre siano compatibili affinché il Calcio Catania non venga cancellato dal calcio professionistico. A condizione che il Tribunale autorizzi l’esercizio provvisorio, consentendo dunque al Catania fallito di portare avanti la sua mission continuando a giocare il campionato di C e che di lì a breve il titolo sportivo venga reperito attraverso una procedura competitiva da un soggetto in grado di far fronte a tutti i debiti sportivi. Soddisfatti questi due presupposti, sussisterebbero le condizioni affinché il Catania completi la stagione e non perda il professionismo per inerzia conseguente al fallimento ma potendosi salvare sul campo fino all’ultima giornata di campionato nella stagione 2021/22. Ma speriamo che il Catania non fallisca perché parliamo di una società gloriosa che io ho seguito per tanti anni sotto la proprietà Massimino e Gaucci, una delle società di fascia media più longeve come matricola e anzianità federale. »

  • Reddito di cittadinanza: anche in Sicilia truffe

    Reddito di cittadinanza: anche in Sicilia truffe

    In questi giorni si susseguono le notizie riguardanti le truffe ordite dai cittadini allo stato mediante il reddito di cittadinanza. Di recente ha fatto parecchio scalpore la notizia di una truffa da 20 milioni di euro scoperta dai carabinieri che ha condotto 16 individui in manette, ma anche a Catania non mancano le note dolenti. Proprio in questi giorni è stato individuato dai carabinieri un uomo che deteneva 12 (avete capito bene: DODICI) carte di pagamento elettroniche rilasciate da Poste Italiane. Il 59enne era infatti riuscito a farsi attivare 12 redditi di cittadinanza, tutti attraverso pseudonimi e false identità – ovviamente col rispettivo pin. Sono stati proprio i movimenti di tutte queste carte ad insospettire i carabinieri, che hanno perquisito l’immobile in via Panebianco riscontrando le irregolarità. La domanda che adesso sorge spontanea è: riuscirà lo stato a rientrare in possesso di questi bene illecitamente sottratti? O si farà, come spesso accade in Italia, il solito “una mano lava l’altra”, in barba come sempre a chi veramente avrebbe bisogno di questo aiuto – e magari non lo ottiene?

    Reddito di cittadinanza, la situazione in Sicilia

    Reddito di cittadinanza Sicilia
    Secondo i dati mersi dal Bilancio sociale 2020 dell’Inps regionale, quest’ultima ha accolto lo scorso anno in Sicilia 211.821 domande di Reddito di cittadinanza, respingendone 46.739 e revocandone ( anche perché scadute) 47.300. Nel novero delle domande revocate, ha precisato l’Inps, molto hanno significato le segnalazioni provenienti dalla forze dell’ordine, anche in conseguenza del progressivo incremento dei controlli che vengono eseguiti anche tramite l’incrocio dei dati con altri enti come Comuni e Aci.
    La palma d’oro in tal senso va alla provincia di Palermo, con 63.409 domande di reddito accolte, seguita da Catania (52.191) e Messina (22.172). A seguire Trapani (17.642), Siracusa (16.863), Agrigento (15.954), Caltanissetta (10.318), Ragusa (7.866) ed Enna (5.406). L’importo medio mensile del reddito di cittadinanza in Sicilia nel 2020 è stato di 577,85 euro, leggermente superiore alla media nazionale di 527,62 euro.

    Reddito di cittadinanza: la difesa del presidente dell’Inps

    Reddito di cittadinanza
    La risposta alle critiche piovute in questi giorni sul Reddito di Cittadinanza a seguito delle molte truffe scoperte arriva da Pasquale Tridico, presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. Quest’ultimo, al termine di un convegno all’Università Roma Tre, si è così espresso: « La legge stabilisce che i controlli sulla residenza spettano ai comuni, i controlli sulle condanne al ministero della Giustizia. L’Inps ha il dovere di fare dei controlli sulle banche dati di cui dispone, sulla base delle dichiarazioni dei redditi che ci pervengono dall’Agenzia delle Entrate, dal catasto, dall’anagrafe bancaria e quindi sono semmai dichiarazioni false fin dall’inizio. Quando abbiamo un percettore di reddito di cittadinanza che percepisce indebitamente, questo percettore ha già già evaso le tasse».

    E lo stesso presidente dell’Inps a ribattere indietro le accuse, assumendo inoltre che «c’è molta strumentalizzazione. Sugli oltre 3 milioni di percettori i due terzi sono minori, disabili, anziani, persone con gravi difficoltà familiari, poi c’è un terzo che è occupabile ma ha un’occupabilità molto scarsa a causa di un tasso di scolarizzazione molto basso. La maggior parte non ha neppure la terza media ».
    Il presidente Inps, sempre in tema di truffe, aggiunge che « purtroppo noi gestiamo tante prestazioni che nel tempo, sono stata attaccate da truffe. Il reddito di cittadinanza non è l’unica e ricordo che la Guardia di Finanza stimava il recupero delle truffe del reddito intorno all’1% del totale delle truffe effettuate ai danni dello Stato».
    Insomma, sarebbe principalmente un problema di controlli e proprio su questo nucleo nevralgico si andrebbe a breve a intervenire: « le norme che verranno introdotte con la prossima legge di Bilancio sono rafforzative dei controlli». Per quanto riguarda il decalage previsto dalla manovra, per cui il reddito cala d’importo dopo il primo rifiuto di offerta di lavoro e s’interrompe dopo il secondo rifiuto, Tridico lo definisce “equo” perché, chiarisce, «il reddito di cittadinanza è un reddito minimo, non di disoccupazione, per quello abbiamo la Naspi che ha un decalage diverso, che prescinde dalle offerte di lavoro. Il decalage che si prevede per il reddito di cittadinanza è giusto». Le modifiche comunque sembrano mostrare il fianco alla questione più spinosa del reddito di cittadinanza: le politiche attive del lavoro. « Noi abbiamo 1 milione e mezzo di percettori di Naspi, che sono i primi ‘occupabili’ e vediamo che anche su di loro le politiche attive incidono molto poco, quindi – domanda – qual è il problema, il reddito di cittadinanza o le politiche, ovvero i centri per l’impiego che non funzionano?».

     

  • Calcio Catania Foggia 1-2: dura sconfitta per gli etnei

    Calcio Catania Foggia 1-2: dura sconfitta per gli etnei

    Il pallone è rotondo e perdere fa parte del gioco, è una cosa risaputa. Se poi l’avversario è un avversario di livello, com’è il Foggia, guidato da una vecchia volpe com’è Zeman, allora non c’è alcun disonore. Eppure, ammettiamolo: è rimasto ancora una volta l’amaro in bocca. Perché cominciano a essere veramente troppi i gol subiti negli ultimi minuti e che ormai hanno fatto perdere molta strada agli etnei, anche in partite come questa. Partite che avrebbero potuto proiettare il Catania molto in alto in classifica, ben al di là dei suoi problemi societari – che in questi giorni hanno visto nuovi, e tristi, sviluppi.
    Il Foggia invece torna a casa con i tre punti, sbanca il Massimino e spegne le speranze del Catania. Catania che invece rinuncia, almeno momentaneamente, a dare l’assalto ai piani alti della classifica, che con i tre punti non sarebbero stati un miraggio (con 22 punti si sarebbero aperte le porte del 6 posto). Ed è dura da digerire, soprattutto quando hai un giovane su cui tutti i riflettori sono accesi (Moro) e che ha conquistato anche le prime pagine della cronaca con le sue prestazioni in nazionale under-20, ma non puoi schierarlo. Quando la lista degli indisponibili è lunghissima – oltre Moro, Russotto, Zanchi e Claiton squalificati, Pinto, Piccolo, Greco e Frisenna infortunati. Chissà come sarebbe andata, anche se il calcio è anche fare i conti con queste cose.
    Così, semplicemente, brucia ancora di più.
    Massimino

    Catania Foggia 1-2 il tabellino

    Reti: 16′ Russini (CT), 67′ Gallo (FG), 94′ Ferrante (FG) rigore
    Catania (4-3-3): Sala; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Ropolo; Izco (63′ Provenzano), Maldonado (82′ Cataldo), Rosaia; Ceccarelli (82′ Albertini), Sipos (90′ Russo), Russini (63′ Biondi)
    A disposizione: Stancampiano, Borriello, Albertini, Pino, Panarello, Cataldi, Provenzano, Biondi, Bianco, Russo, Tropea
    Allenatore: Baldini
    Foggia (4-3-3): Alastra; Garattoni, Sciacca, Di Pasquale, Martino; Garofalo (78′ Ballarini), Petermann, Maselli (45′ Gallo); Tuzzo (78′ Rizzo Pinna) Merkaj (45′ Ferrante), Curcio
    A disposizione: Volpe, Girasole, Di Jenno, Gallo, Rizzo Pinna, Ballarini, Ferrante
    Allenatore: Zeman
    Arbitro: Giaccaglia di Jesi
    Ammoniti: 30′ Petermann (FG), 32′ Garofalo (FG), 45′ Maldonado (CT), 85′ Curcio (FG), 89′ Garattoni (FG)
    Espulsi:
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    Calcio Catania Foggia 1-2: l’intervista a Baldini

    Durissimo digerire la sconfitta anche per mister Baldini, che prima della partita aveva speso parole al miele per il ceco, considerato il suo mentore: « Quell’anno lì (2000-2001), facevo il capitano ed il più grande rammarico fu proprio il suo esonero immeritato dopo un pareggio a Perugia, non si può pensare di prendere Zeman per tenerlo cinque partite, é un maestro perché da lui ho imparato tanto. Ho sempre pensato che fosse molto avanti con i tempi, ai concetti utilizzati da Guardiola in maniera molto netta quali pressing alto appena persa palla, un certo tipo di lavoro in possesso palla, lui lavorava trent’anni fa, peccato averlo avuto per poco tempo. »
    Proprio il maestro ha inflitto all’allievo una cocente sconfitta: «Non so se avremmo meritato di più, poteva essere più giusto il pari probabilmente. Abbiamo sbagliato il gol della vittoria con Sipos poco prima del calcio di rigore di Ferrante. C’è grande rammarico, tatticamente la nostra era stata una partita perfetta. In settimana avevamo speso tantissimo, nella ripresa siamo calati alla distanza. Abbiamo giocato una gara intensa mercoledì, loro no: le motivazioni del nostro calo sono queste, tenuto conto anche delle tante assenze che non mi hanno permesso di ruotare i giocatori. Il calo era praticamente matematico.»
    Nessun dramma però e soprattutto nessun processo ai colpevoli per il mister Etneo: «Non mi passa neppure per la testa di colpevolizzare l’errore del singolo, quando giocavo e commettevo un errore grave ero proprio io il primo a saperlo, non avevo bisogno che qualcuno me lo dicesse. Io sono qui proprio per correggere gli errori, ma non posso prendermela con chi li ha commessi. La linea difensiva ha lavorato bene oggi, gli errori nel calcio ci stanno.»
    Grande serenità nonostante la sconfitta, e il naturale rammarico, per il mister, il quale setta anche la rotta per ripartire: «Ripartiremo rialzando la testa, a partire da martedì, con lo stesso atteggiamento e la stessa voglia. Staccare la spina domani credo farà bene a tutti. Questi ragazzi non sono delle macchine, ora abbiamo finalmente una settimana in cui poter lavorare normalmente . Moro? Luca per quello che sta facendo sarebbe un giocatore importante per qualsiasi squadra. Lo riavremo con noi al pari di qualche squalificato.»

  • Rotolo al Caffè

    Rotolo al Caffè

    Quando la voglia di dolce sale, il rotolo al caffè, risponde. Si perché tra i tanti dessert che si possono preparare, il rotolo di biscotti aromatizzato al caffè è sicuramente uno tra i più gustosi e facili da preparare, senza dimenticare la sua importanza scenica quando viene servito ad amici e parenti.
    Ripieno di mascarpone e decorato con cioccolato fondente fuso lasciato colare a fine preparazione, il rotolo al caffè è particolarmente apprezzato dagli amanti dei sapori raffinati (complice soprattutto il marsala utilizzato nella preparazione) e ovviamente degli amanti dell’aroma e del gusto della caffè.
    La ricetta può ovviamente poi essere adattata rispetto ai propri gusti personali: volendo è possibile aggiungere al cuore scaglie di cioccolato che andranno a confondersi e sposarsi con il ripieno di mascarpone.
    Apprezzato da grandi e piccini, il rotolo di caffè è un successo assicurato, soprattutto se viene utilizzato il caffè passalacqua; non vi resta che prendere carta e penna e segnare tutti gli ingredienti necessari per creare questo fantastico dolce.
    INGREDIENTI per 6 persone:

    • 60g di farina di tipo 00;
    • 30g di cacao amaro;
    • 4 uova;
    • 135g di zucchero a velo;
    • 1 cucchiaio di lievito per dolci;
    • Un pizzico di sale;

    A questi ingredienti vanno poi aggiunti quelli per la farcitura, la bagna e la decorazione finale, cioè:

    • 250g di mascarpone;
    • 1 cucchiaio di caffè;
    • 3 cucchiai di zucchero a velo;
    • 150ml di panna da montare;
    • 100ml di acqua;
    • 1 bicchiere di marsala;
    • 2 cucchiaini di zucchero;
    • 50g di cioccolato fondante.

    Prendete le uova e facendo attenzione separate i tuorli dagli albumi, sbattete i tuorli con lo zucchero a velo finché il composto non diventerà di colore chiaro. Montate quindi a neve gli albumi aggiungendo un pizzico di sale, per farli montare meglio.
    A questo punto aggiungete i tuorli prima sbattuti avendo cura di mescolare il composto dal basso verso l’alto; aggiungete poi la farina, il lievito e il cacao, avendo cura di setacciarli prima per non far formare i grumi.
    Mescolando il tutto, sempre con movimenti dal basso verso l’alto, si ottiene quindi un composto omogeneo che va versato in una teglia. Visto le quantità del composto suggeriamo una teglia 35×45. Foderate, quindi, la taglia con carta da forno, versate il composto e lasciatelo cuocere in forno per circa 15 minuti a 180 gradi.
    Una volta tolto dal forno, lasciate raffreddare per qualche minuto. Arrotolatelo e ricopritelo con pellicola trasparente così da garantire maggiore flessibilità quando si andrà a formare il rotolo.
    Per preparare la farcia montate la panna e aggiungete mascarpone, zucchero a velo e caffè, fino a formare una crema omogenea.
    Infine, stendete il rotolo, bagnatelo con acqua, marsala e 2 cucchiaini di zucchero e distribuite la crema al caffè, lasciando vuoti i bordi, e arrotolate il tutto.
    Per completare il rotolo, decoratelo con il cioccolato fuso, e conservatelo in frigo fino al momento di servire.
     

  • Insetti infestanti: scarafaggi, formiche e zanzare

    Insetti infestanti: scarafaggi, formiche e zanzare

    Insetti infestanti: il nostro incubo. Come liberarcene? Insetticida, no evitiamo troppo tossico. Rimedi naturali, perché no? Basta conoscere qualche informazione sugli antipatici insetti e non è poi così difficile.
    Scarafaggi, formiche e zanzare: in estate questi temibili nemici c’invadono, urge correre ai ripari e tenerli lontani. Specialmente scarafaggi e zanzare portano malattie, soprattutto batteri e virus.

    Insetti infestanti: come liberarsi degli scarafaggi

    In primis no sono tutti uguali, ne esistono di 2 razze diverse:

    • Blatta orientalis
    • blatta fuochista (o germanica)

    La prima è nera-rossa, ha le ali ma vola poco solo se è proprio necessario, non cammina su pavimenti e piastrelle. La seconda è rossa con lunghe antenne, cammina su pavimenti e piastrelle.
    Sono animali notturni ed i loro nascondigli preferiti sono:

    • avvolgibili
    • armadi
    • crepe
    • dietro gli elettrodomestici
    • tubature calde
    • scarichi
    • battiscopa
    • termosifone

    Qualsiasi luogo sia piccolo, stretto, buio e caldo è il loro habitat naturale. Tendono a prolificare nei luoghi umidi.
    Si nutrono dei loro simili, di escrementi, di spazzatura, del nostro cibo, di zucchero e di lattuga. Le tracce lasciate dalla loro saliva o dal loro passaggio possono veicolare salmonella, epatite, polio e colera. Le uova possono causare crisi asmatiche.
    Come affrontare una blatta? Tenere a portata di mano spray di aceto o acqua e sapone: spruzzare sullo scarafaggio e poi rimuovere il corpo morto e disinfettare la superficie. Nei luoghi in cui si sospettano covate di uova sistemare carta moschicida o trappola con adesivo con cadaveri di scarafaggi morti (non toccarli per nessun motivo con le mani) o zucchero.
    Gli scarafaggi odiano: l’aglio, l’alloro, il rosmarino, il tanaceto e l’erba gatta. A voi l’imbarazzo della scelta.

    Insetti infestanti: come liberarsi delle formiche

    Insetti infestanti come liberarsi delle formiche
    Purtroppo le formiche sono insetti infestanti, non fanno nulla di male a meno che non si tratti di formiche rosse perché in tal caso mordono. In ogni caso possono anch’esse trasportare batteri e dunque è meglio non averle in casa.
    Cosa le attira?

    • Gli affidi delle piante
    • lo zucchero
    • la carne
    • altri insetti
    • la frutta
    • i cereali

    Come si fa a tenerle lontane? Le formiche detestano: l’aceto, il limone, il sale, la cannella, la menta, il gesso, i fondi di caffè, il peperoncino, l’alloro, l’origano ed i chiodi di garofano. Questi sono i migliori deterrenti per costringerle a sloggiare.

    Insetti infestanti: come allontanare le zanzare

    Insetti infestanti come allontanare le zanzare
    Le zanzare sono fra le più fastidiose, non sempre si vedono, ma dopo si sentono eccome. E son pericolose, specie la tigre, perché possono trasportare virus ed infettare chi mordono.
    Sono insetti notturni, emofagi ma non mordono tutti solo coloro che ritengono prede dal buon odore.
    Ecco cosa attrae le zanzare:

    • sudore
    • anidride carbonica
    • alcol in circolo
    • gruppo sanguigno 0
    • acido lattico
    • alta temperatura corporea

    Come le si allontana? Le zanzare sono attratte dalle luci blu e ne rimangono folgorate ma odiano quelle gialle, odiano anche menta, aglio, cipolla, citronella, aceto, incensi, gelsomino e peperoncino
    I consigli sempre validi sono:

    • tenere gli ambienti puliti
    • eliminare i residui di cibo
    • installare zanzariere a porte e finestre
  • Ricette giapponesi: zuppa di miso e gyoza

    Ricette giapponesi: zuppa di miso e gyoza

    Ricette giapponesi per una serata di cucina leggera e simpatica? Detto fatto! Una calda zuppa per rinfrancarsi (di questi tempi visto il clima fresco è molto gradita) e poi dei delicati ravioli molto japan style.
    In fin dei conti si tratta di un pasto semplice, molto leggero e a cui si può accompagnare del pesce e delle verdure. Vediamo le ricette.

    Ricette giapponesi: zuppa di miso – ingredienti per 4

    • brodo di pesce (1 litro)
    • 1 porro
    • 30 gr di pasta di miso
    • gamberetti surgelati
    • alga kombu a piacere

    Ricette giapponesi: zuppa di miso

    1. Far rinvenire l’alga kombu in acqua
    2. Portare a bollore il brodo di pesce (o il dashi originale se lo trovate)
    3. Unire i gamberetti surgelati ed il porro tagliato a fettine
    4. Unire la pasta di miso e farla sciogliere completamente
    5. Quindi aggiungere l’alga e far bollire a fuoco moderato per altri 5 minuti

    Servire in grandi scodelle, ben caldo. Vi si possono aggiungere uova e funghi o asparagi a pezzetti a seconda del vostro gusto. La pasta di miso la trovate nei supermercati e nei negozi etnici.

    Ricette giapponesi: gyoza – ingredienti

    • 340g di carne macinata di maiale
    • 1 uovo
    • 2 cuchiaini di sake
    • 2 cucchiaini di mirin
    • 1 cucchiaio di salsa di soia
    • 2 cipollotti affettati
    • 2 cucchiaini di zenzero fresco tritato finemente
    • 60g di verza tagliata a listarelle sottili
    • 40 sfoglie per ravioli al vapore
    • 2 cucchiai di olio di semi
    • 120ml di acqua

    Ricette giapponesi: gyoza

    Ricette giapponesi gyoza

    1. Impastare insieme la carne macinata, l’uovo, il sake, il mirin, 1 cucchiaio di salsa di soia, i cipollotti, lo zenzero e la verza
    2. Srotolare la pasta sfoglia e distribuire due cucchiaini di ripieno be distanziato uno dall’altro
    3. con un taglia ravioli tagliare la sfoglia
    4. chiudere i raviolini bene con le dita bagnate di acqua
    5. mettere l’olio in padella e quando è caldo farvi rosolare i raviolini
    6. servirli caldi e con una salsa gustosa per accompagnarli

    Che ne pensate di queste ricette giapponesi? Inoltre se vi trovate a Catania vi consiglio questi ristoranti Giapponesi

  • Piatti vegetariani per bambini: zuppa di lenticchie

    Piatti vegetariani per bambini: zuppa di lenticchie

    Piatti vegetariani per bambini: come preparare una zuppa di lenticchie facile ed appetitosa.
    Il modo migliore per far amare legumi e verdure ai bambini è renderle appetitose.
    Le lenticchie sono un’ottima fonte di fibre e ferro, ma non sembrano poi così gradevoli. Adesso che arrivano le prime serate fresche, una bella zuppa calda fa davvero piacere ed anche i bambini la gradiranno. Nella versione per gli adulti basta aggiungere un mix di spezie come il curry che non è decisamente adatto ai bambini

    Piatti vegetariani per bambini: zuppa di lenticchie

    Ingredienti:

    • 250 gr di lenticchie rosse
    • 1 pomodoro grande
    • 1 cipollotto fresco
    • 1 carota
    • 1 costa di sedano
    • 1 foglia di alloro
    • Brodo qb
    • Olio evo qb

    Piatti vegetariani per bambini: zuppa di lenticchie

    Piatti vegetariani per bambini zuppa di lenticchie

    1. mettere a bagno le lenticchie in acqua tiepida per circa due ore
    2. in un tegame antiaderente versare tre cucchiaini di olio evo
    3. mondare e tritare il cipollotto, il sedano e la carota e farli rosolare a fuoco basso
    4. immergere il pomodoro in acqua calda, spellarlo, tagliarlo a tocchetti ed aggiungerlo
    5. far rosolare 5 minuti a fiamma alta
    6. aggiungere le lenticchie e due mestoli di brodo
    7. aggiungere la foglia di alloro
    8. far cuocere le lenticchie per 45 minuti aggiungendo il brodo quando la zuppa si asciuga troppo
    9. togliere la foglia di alloro e servire la zuppa tiepida con del pane caldo magari abbrustolito un po’

    Gli adulti possono aggiungere in una porzione a parte il curry masala o qualsiasi altra spezia gradiscano e dell’aglio magari.
    Che ve ne pare di questa ricetta da inserire fra i piatti vegetariani per bambini? Provatela e fateci sapere cosa ne pensano i vostri piccoli di casa!
    —>  Non perdetevi anche la ricetta delle polpette di patate fritte e quella torta siberia  <—
    Vi piacerebbe sapere la storia di un particolare piatto? Avete bisogno di un menù speciale per un evento speciale? Scriveteci senza esitare!
     

  • Catania rifiuti ovunque, il comune appronta la differenziata

    Catania rifiuti ovunque, il comune appronta la differenziata

    Catania sommersa dai rifiuti. Dopo l’allerta meteo la cittadina etnea si è scoperta non solo invasa dall’acqua, ma ben peggio dai rifiuti. Discariche a cielo aperto che si sono susseguite a distanza regolare, che appestano l’aria e aiutano il proliferare dei ratti e degli insetti. Una situazione di degrado incredibile, che non lascia spiraglio a nessuna riflessione moderata: bisogna invertire la marcia. Già immaginiamo cosa avrebbe detto la giornalista Selvaggia Lucarelli, già in passato all’opera per le polemiche riguardando l’incuria della spazzatura.
    Moltissimi i disagi per gli abitanti. Possiamo solo immaginare cosa avranno pensato i – fortunatamente pochi, data la bassa stagione – turisti che hanno dovuto osservare, oltre al profilo dell’Etna, quello delle innumerevoli montagne di rifiuti che si sono accumulati in questi giorni ai bordi delle strade e che sono stati rimossi solo nel corso del weekend.

    Catania rifiuti e sporcizia: le parole dei sindacati

    Durissime le parole espresse da Cgil, Cisl e Uil tramite rispettivi segretari generali, i quali hanno ripreso le istituzioni per attivarsi tempestivamente con soluzioni straordinarie che prevedono eventualmente lo spostamento dei rifiuti, anche fuori dai confini siciliani.
    Rifiuti Catania
    «L’emergenza rifiuti a Catania ha oramai oltrepassato il livello di guardia: lo scenario di crisi è stato amplificato anche dalle piogge eccezionali e dalle vicissitudini delle discariche. Per ovvi motivi di salute pubblica, soprattutto in fase di contagio Covid ancora attivo, è impensabile continuare ad applicare le vecchie soluzioni.»
    La nota continua scrivendo che i sindacati «sono consapevoli della difficoltà oggettiva che l’amministrazione comunale sta incontrando in queste settimane. Ma la sensazione oramai diffusa è che l’intera città, in particolare le aree popolate da alloggi pubblici, sia fuori controllo. Gli accumuli di spazzatura sono di quantità molto al di là delle emergenze ordinarie, sono indecorosi alla vista e all’olfatto e produrranno di certo effetti devastanti, sebbene non ancora visibili.»

    Il comune al lavoro per la differenziata

    Rifiuti San Giovanni Galermo
    In tutto ciò, l’amministrazione guidata dal sindaco Salvo Pogliese lavora per poter portare anche a Catania la differenziata porta a porta. La scorsa settimana si è tenuta una riunione operativa che ha visto la partecipazione, oltre che del sindaco, del prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, dell’assessore regionale Energia e Rifiuti Daniela Baglieri presente con il capo della segreteria tecnica Gianluca Arnone, dell’assessore comunale all’ambiente Fabio Cantarella con il direttore Stefano Sorbino e il responsabile operativo Salvo Fiscella, dell’assessore alle politiche comunitarie Sergio Parisi, del Direttore del dipartimento regionale Energia e Rifiuti Calogero Foti, del segretario generale del Comune di Catania Rossana Manno, del presidente della Srr area Metropolitana di Catania Francesco Laudani con il direttore tecnico Carmelo Caruso, del direttore Arpa di Catania Gaetano Valastro con la dirigente Brigida Finocchiaro, del dirigente sanitario dell’Asp Rosario Giannone, del commissario della gestione straordinaria della discarica di Lentini Lino Castorina con il direttore della struttura Marco Morabito, del capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Ferraro, del capo di gabinetto della Prefettura etnea Giuseppa Maria Spampinato e Giuseppe Pollicino del gabinetto del presidente della Regione.
    Oggetto della riunione è stata la rimodulazione dei flussi di trasporta volta allo smaltimento dei rifiuti che ancora oggi affliggono la città, in modo da poter finalmente aprire la strada alla raccolta differenziata a Catania. La differenziata dovrebbe partire nel corso di questa settimana.

    Catania rifiuti e differenziata: le parole del sindaco Pogliese

    San giovanni Galermo rifiuti
    Decise le parole del sindaco Pogliese, che si è mostrato risoluto e fiducioso verso un esito positivo del tutto: « Un punto di sintesi con assunzioni comuni di responsabilità, che ci consente di ripartire, un obiettivo raggiunto per cui ringrazio tutti i protagonisti. La città di Catania non può oltremodo pagare responsabilità di capitolati d’appalto risalenti al 2016, fino a oggi vigenti, con appena il 15% del sistema di raccolta differenziata rivolta ai cittadini; né tantomeno problemi sistemici regionali, causati in gran parte dai livelli insoddisfacenti della raccolta differenziata delle tre grandi città metropolitane. Da oggi, infatti, comincia una nuova impostazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, una nuova era per Catania.»
    Il sindaco ha quindi così concluso la sua riflessione: «Ringrazio particolarmente per la generosa azione di mediazione il prefetto Librizzi e per la tenacia nel raggiungere con noi il risultato, l’assessore Baglieri, che ha preso a cuore le nostre ragioni e che sono poi quelle dei cittadini di Catania, di avere una città senza i cumuli di questi giorni. Oltre naturalmente a tutte le parti tecniche che hanno dato contributi importanti per evitare che la situazione di emergenza sanitaria degenerasse, senza dimenticare l’assessore Cantarella che mette cuore e passione per contribuire a trovare soluzioni a problemi di grande complessità. Supereremo anche questa emergenza al meglio, l’ennesima sul nostro cammino per ragioni estranee alle nostre volontà. Da stasera gli automezzi riprenderanno a sversare nella discarica seppure con modalità diverse, tenendo conto delle necessità tecniche della discarica e di tutte le parti interessate e in 4/5 giorni torneremo alla normalità. »

  • Frecciabianca arriva in Sicilia: da Catania a Palermo

    Frecciabianca arriva in Sicilia: da Catania a Palermo

    Un piccolo ma significativo passo, l’inaugurazione del Frecciabianca in Sicilia che collegherà e precisamente Palermo con Messina e Catania, con fermate intermedie a Enna e Caltanissetta. D’altronde la nostra isola è sempre stata storicamente afflitta da un’insufficienza per quanto riguarda le infrastrutture dei trasporti e il Frecciabianca costituisce in tal senso certamente una miglioria. La linea sarà dunque inaugurata con un primo convoglio in partenza oggi dalla stazione Centrale di Catania, sebbene il primo viaggio ufficialmente fruibile sarà quello del 14 novembre. Certamente il Frecciabianca aiuterà non solo alcune fra le più grandi città siciliane a rimanere connesse, ma è anche un timido segnale che qualcosa sul fronte del miglioramento dei trasporti è possibile.

    Frecciabianca in Sicilia: le parole del Ministro Cancellieri

    Frecciabianca Sicilia
    Ovviamente entusiastiche le parole del sottosegretario alle infrastrutture e mobilità Giancarlo Cancellieri, il quale ha annunciato con un comunicato che oggi sarà presente all’evento: « Lunedì prossimo sarò a Catania per l’inaugurazione del servizio Frecciabianca, il primo freccia in Sicilia come ho più volte detto anche in mie passate interviste, l’arrivo dei treni Freccia in Sicilia sono un primo passo importante, al quale ne seguiranno altri, tesi a migliorare radicalmente il servizio ferroviario siciliano e i collegamenti con il Nord Italia. È una Freccia, certamente più performante della stragrande maggioranza dei convogli presenti in Sicilia ed è un segno di buona volontà».
    Cancellieri ha poi proseguito «Il primo viaggio sarà il 14 novembre e sarà nelle tratte che collegheranno Palermo con Catania e Messina, con fermate intermedie a Caltanissetta ed Enna e poi a destinazione le coincidenze con le navi BluFerries e il Frecciarossa per Milano. La presentazione del servizio di Trenitalia (Gruppo Fs) avverrà lunedì prossimo a Catania, e sarà presente l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi».
    Il comunicato si è poi concluso con un auspicio, quello di portare il Frecciarossa in Sicilia entro il 2024. Parliamo del treno che nel resto d’Italia rappresenta l’”elitè” della velocità e che d’altronde è già presente nella penisola da oltre vent’anni. «Voglio portare solo risposte ai siciliani, anche a piccoli passi, ma in questo sono determinato più che mai » ha infatti chiosato il sottosegretario.
    Frecciarossa treno
    I treni Frecciabianca, stando alle ultime indiscrezioni rese note da la Repubblica, « saranno otto carrozze, delle quali due di prima classe, con tutti gli standard delle Frecce, a cominciare dal vagone con il bar FrecciaBistrò, il wi-fi e i servizi online di Trenitalia, e una velocità di punta di 200 chilometri orari (teorica, visto che in realtà le E.464 raggiungono massimo i 160 km/h, ndr), binari permettendo».

    Frecciabianca in Sicilia, l’alta velocità non è ancora questa

    Come le parole del sottosegretario Cancellieri ricordano però non stiamo ancora parlando di alta velocità – un servizio che, lo ripetiamo, è presente nel resto dell’Italia da oltre 20 anni. Il Frecciabianca è stato accolto con propagandistico entusiasmo, talvolta anche con semplicistiche riduzioni dai media, che hanno parlato di “alta velocità light”.
    Come precisa invece con dovizia di dati l’ing. Roberto di Maria, «nessuna linea siciliana permette una velocità massima di 200 km/h, né, tantomeno, lo consentono le linee percorse dai futuri treni Frecciabianca, nell’itinerario, inedito, Palermo-Caltanissetta-Enna-Catania-Messina. Le velocità massime raggiungibili su queste tratte sono ben lungi da questi valori. Sulla Palermo-Catania, soltanto fra Palermo e Fiumetorto si toccano (per soli 13,20 km), i 140 km/h; per il resto della tratta, fino a Fiumetorto la velocità massima è sempre inferiore a 130 km/h. Ma più avanti, tra Fiumetorto e Catania si riescono a toccare i 130 km/h soltanto per 17,3 km (tratti saltuari tra Catenanuova e Bicocca).
    Frecciarossa
    Il resto della linea, è percorribile rigorosamente sotto i 100 km/h, ma in lunghe tratte la velocità massima fissata rimane fissata a 75 km/h! Tra Catania e Messina si possono raggiungere i 150 km/h, ma soltanto per 21 km su 95. Per altri 50 km si viaggia sempre sotto i 110 km/h. In sintesi, per il 64% del percorso tra Palermo e Messina via Catania la velocità massima è pari, o inferiore, alla metà della velocità “di punta” (200 km/h). Per il resto, essa è fissata a 130 km/h e rarissimamente a 150».
    Insomma, siamo ancora distanti da quello che per molte altre regioni è una realtà quotidiana. Starà a noi scegliere se considerare l’arrivo del Frecciabianca come un piccolo passo nella giusta direzione oppure qualcosa che poteva essere molto di più.

  • Calcio Catania, pareggio da tachicardia a Campobasso

    Calcio Catania, pareggio da tachicardia a Campobasso

    Un pareggio che avrà certamente “tolto” più di un anno di vita ai tifosi del Catania quello conquistato ieri in casa del Campobasso. Un Catania in vantaggio, poi raggiunto e superato, poi nuovamente in grado di ribaltare la situazione, prima che il pareggio giunga nuovamente (quasi) allo scadere. Quattro gol che portano un prezioso punto fuori casa e che impediscono il sorpasso al Campobasso, inchiodato come il Catania a 16 punti, ma con una partita in meno. In effetti il Catania ha da recuperare la partita della scorsa settimana, posticipata per il maltempo, che potrebbe virtualmente portarla a 19 punti e quindi più o meno al settimo posto in classica. Niente male, per una squadra che ha rischiato di rimanere agganciata al treno delle ultime e che ora continua a togliersi soddisfazioni su soddisfazioni.

    Baldini l’intervista nel post- partita

    Un Baldini sorridente, quello che si è presentato ai microfoni, che ha parlato del rammarico per la difficile gestione nel primo tempo che ha portato a subire gol, come lo stesso allenatore ha ammesso, per mancanze del Catania. Un Catania comunque pronto a ribaltare la situazione « Avevo comunque la sensazione che i ragazzi volessero ribaltarla nella ripresa. Sono convinto che undici contro undici non avremmo perso. Abbiamo commesso anche l’errore dell’espulsione, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista.» Rimane qualche rimpianto in ottica classifica ma Baldini rimane ottimista: «Secondo me questa squadra può provare a giocarsela e vincere con tutti quanti. Ho fatto i complimenti ai ragazzi per la partita sul piano della prestazione e del carattere, ho chiesto maggiore concentrazione. Dobbiamo eliminare tanti piccoli errori che sono anche poco allenabili. Io devo essere bravo a correggere questi errori che ci stanno portando via dei punti. Lo spirito di squadra però è incredibile».
    Poi, un appunto sul carattere della sua squadra, che non molla mai: « E’ un orgoglio per me vedere la voglia che ci mettono. Ieri io e il Direttore abbiamo parlato alle squadra e ad un certo punto i giocatori ci hanno interrotto. «Dai mister, andiamo ad allenarci», questo dicevano. Per farvi capire il loro spirito. Peccato non avere vinto perché sarebbe stato bello e importante, ma sono contento.» E infine un pensiero a quanto sta accadendo fuori dal campo, che potrebbe penalizzare la squadra: « La nostra paura più grande è che ci venga portato via questo giocattolo che può veramente fare divertire tutti quanti. Anche i nostri tifosi che hanno sostenuto una trasferta lunghissima, sotto l’acqua. Abbiamo una gran voglia di continuare a giocare, ora la palla passa alla società. Noi possiamo solamente continuare ad onorare la maglia come stiamo facendo in ogni allenamento e partita».
    calcio catania logo

    Moro, mattatore della serata

    Ancora una volta mattatore della serata, con una tripletta, è stato il giovanissimo attaccante in prestito ma in forza al Catania. Il tecnico ha prima sottolineato, in risposta alla domanda riguardante la Nazionale, che i meriti erano anche della squadra che lo metteva in condizione di segnare. Poi si è lasciato andare a una serena risata: « Il cucchiaio di Moro? Pensavo di ucciderlo se l’estremo difensore del Campobasso avesse parato il rigore. A vederlo da fuori sembra veramente il ragazzo ideale. E’ pulito, ha una grandissima personalità e una tranquillità incredibile. Lui oggi ha portato via il pallone facendolo firmare a tutta la squadra. Ha capito quanto è importante la squadra per lui. Fino a quando si darà da fare, la squadra sarà a sua disposizione. Voglio che ritorni dalla Nazionale con lo stesso spirito con cui andrà via. »
    Lo stesso attaccante sottolinea come nello spogliatoio della squadra etnea si respiri una bella aria: «Si sta davvero bene nello spogliatoio, pensiamo solo al campo. Questo atteggiamento sta producendo risultati. Il cucchiaio in occasione del secondo rigore? Se avessi sbagliato probabilmente non avrei più tirato i rigori e forse sarei anche uscito dal campo. Ho corso questo rischio ma per fortuna è andata bene (ride, ndr). Con Sipos c’è grande affiatamento, c’è la giusta competitività, se giochiamo insieme lo facciamo senza nessun tipo di problema. Durante la mia militanza in Nazionale auguro ai compagni un in bocca al lupo, dovranno metterci quello che sanno, consapevoli di avere fatto fin qui un grande lavoro. Non potrò segnare per il Catania ma mi farò perdonare quando rientrerò dalla Nazionale, promesso».
    E sul campionato del Catania: « Ragioniamo di partita in partita, siamo contenti per quello che stiamo facendo, sono contento per i miei gol. Continuiamo così. La convocazione in Nazionale è merito del grande Catania che siamo, stiamo facendo delle grandi partite. E poi segnare fa sempre bene. Il merito va soprattutto alla squadra che mi permette di allenarmi ad alta intensità. Se mi aspettavo ad inizio campionato di fare così bene? Non mi sono messo a fare calcoli ma c’era voglia di dimostrare e lo sto facendo. A fine partita ho fatto firmare il pallone a tutti i compagni, spero sia il primo di tanti. E’ stato un modo per renderli partecipi della tripletta. Adesso salterò due gare al “Massimino” piene di spettacolo sugli spalti però sono contento per questa nuova esperienza in Nazionale».

  • Risotto allo zafferano

    Risotto allo zafferano

    Risotto allo zafferano: storia, ricetta e curiosità. Lo sapevi che lo zafferano è un antidepressivo naturale?
    Dorato, profumato ed invitante: è il risotto con lo zafferano, la mitica spezia gialla preziosa quanto l’oro.
    Questo piatto, ottimo per queste giornate fredde, è originario della Lombardia e può esser consumato così o vi si possono aggiungere altri ingredienti per arricchirlo. Leggenda vuole che nel 1574, il mastro vetraio belga Valerio di Fiandra, che lavorava alla Cattedrale dedicata a Maria Nascente, si vide servire alle nozze della figlia un piatto di riso tinto di giallo. Egli pensò subito ad uno scherzo poiché egli usava lo zafferano come colorante nel suo lavoro. Comunque il risotto piacque a tutti e pare che così sia nata questa pietanza.
    Attenzione: non è il risotto alla milanese, perché in quello ci va il midollo dell’osso buco!

    Risotto allo zafferano: ingredienti

    • 500 gr. di riso
    • 1 bustina di zafferano
    • 1 cipolla piccola
    • brodo qb
    • olio evo qb
    • vino bianco qb (facoltativo)
    • parmigiano o burro (facoltativi)

    Risotto allo zafferano: procedimento
    Per preparare il risotto allo zafferano per prima cosa occorre tritare la cipolla e farla rosolare nel tegame con poco olio evo. Quando la cipolla è dorata si versa il riso per farlo tostare (mescolare continuamente e velocemente).
    Si aggiunge ora il vino bianco, poco, o direttamente il brodo di dado (un litro almeno). Mescolare e coprire.
    A dieci minuti dal termine della cottura aggiungere lo zafferano e mescolare per bene.
    A cottura ultimata si può aggiungere del parmigiano se gradito o una noce di burro, far mantecare tre minuti e servire.

    Risotto allo zafferano: curiosità sullo zafferano

    zafferano
    In pochi sanno che lo zafferano, dalla parola aṣfar ovvero giallo, è forse l’alimento attualmente più caro del mondo ed il più quotato. Come pochi sanno che lo zafferano è una cura naturale contro lo stress, l’ansia, l’insonnia e la depressione (non superare la dose di 1 gr al giorno). Si può aggiungere ai cibi, ci si può fare una tisana o si possono assumere degli integratori, appena usciti in commercio.

  • Febbre nei bambini: come comportarsi e quali accorgimenti seguire

    Febbre nei bambini: come comportarsi e quali accorgimenti seguire

    I genitori, inevitabilmente, si allarmano quando vedono che il loro figlioletto ha la febbre. Tuttavia quest’ultima non va considerata come una malattia: più che altro, è una normale reazione dell’organismo in risposta a una serie di stimoli.
    In pratica, una zona del cervello (l’ipotalamo) determina un innalzamento della temperatura corporea se, per esempio, il bimbo compie uno sforzo notevole, se è disidratato, se c’è la necessità di combattere un batterio o un virus. Non bisogna andare nel panico davanti a un valore più elevato indicato sul termometro, ma è essenziale mantenere la calma e studiare i vari sintomi mostrati dal bambino con febbre.
    Il piccolo manifesta un comportamento iperattivo, o al contrario è troppo tranquillo? Non vuole mangiare, e magari piange in continuazione? Questi potrebbero essere dei segnali di febbre, ma comunque è fondamentale controllare la situazione e misurare la temperatura con l’ausilio di uno strumento adeguato. All’occorrenza, potete chiamare il pediatra di fiducia se volete ricevere qualche consiglio.
    In ogni caso, è importante avere a disposizione un termometro di qualità, preciso e del tutto attendibile. I migliori modelli sono quelli digitali e a infrarossi: li trovate sullo shop di AMioAgio, un negozio online che raccomandiamo caldamente per l’acquisto di dispositivi per il monitoraggio (non solo termometri, ma anche misuratori di pressione e altri apparecchi di questo tipo).

    La febbre nei bambini deve preoccupare?

    La febbre che colpisce il figlio è un motivo di ansia per le mamme e per i papà, ma ciò non vuol dire che debba sempre scattare un campanello d’allarme.
    Quando bisogna preoccuparsi? Nel momento in cui la temperatura supera i 40°, o i 38,5° se il bambino ha meno di 6 mesi di età. Urge un consulto medico se il piccolo non riesce a muovere bene il collo e la testa, se fa capire di essere in balia di una forte cefalea, se dorme tutto il tempo e rifiuta di bere.
    Altri sintomi da non prendere mai sottogamba sono le macchie sulla pelle, le convulsioni, i dolori addominali intensi, le mani e i piedi freddi. In queste circostanze, è preferibile contattare subito un esperto o portare il bimbo al Pronto Soccorso. Lo stesso vale se ci sono indizi di distress respiratorio.
    Se, invece, la febbre non è troppo alta e non ci sono particolari avvisaglie, con ogni probabilità si tratta di una semplice reazione a una condizione specifica. Anche una comune infezione alla gola o alle orecchie, o un ambiente troppo caldo.

    Il miglior termometro

    Come già abbiamo accennato, i termometri più adatti ai bambini sono quelli digitali e quelli a infrarossi. Infatti questi strumenti permettono di misurare la temperatura agevolmente e velocemente, senza che il piccolo cominci ad agitarsi.
    Ci sono addirittura termometri che non vanno appoggiati sulla pelle, ma che si usano a distanza grazie alle loro tecnologie innovative. Per il resto, la misurazione della febbre avviene per via ascellare, orale o rettale. Attenzione: di solito l’operazione è più rapida se il termometro è a contatto con la bocca o con il retto, mentre ci vogliono circa 5 minuti se è sistemato sotto l’ascella.
    AMioAgio offre numerosi termometri perfetti anche per i bambini nati da poco. Thermoval Baby è a infrarossi, e si impiega a una distanza di circa 3,5 cm dalla fronte del bimbo. Thermoval Kids Flex Rapid è digitale, con asta flessibile, concepito per un utilizzo orale o rettale.

    Febbre nel bambino e farmaci

    Quando un bambino ha la febbre, verrebbe spontaneo somministrargli un medicinale. Tuttavia, prima di procedere è sempre indispensabile rivolgersi al pediatra per conoscere il farmaco suggerito e il suo dosaggio.
    In genere si raccomandano gli antipiretici. Comunque c’è bisogno di una prescrizione, così come per gli antibiotici e per i medicinali con cortisone.

    Consigli in caso di febbre nel bambino

    Se il vostro bambino ha la febbre, è necessario farlo riposare in una stanza con temperatura intermedia: né troppo calda né troppo fredda. È essenziale idratarlo con acqua a piccoli sorsi, e magari con un po’ di succo di frutta o di camomilla.
    In più, non dovete coprirlo in maniera eccessiva anche se ha i brividi. È importante favorire la giusta traspirazione della pelle con abiti leggeri. Potete, poi, facilitare l’abbassamento della temperatura con spugnature fresche (non fredde!) sulla fronte e sui polsi.
    Non forzate il piccolo a mangiare se non ne ha voglia, ma cercate di stimolargli l’appetito con cibi che apprezza e che siano molto digeribili. Tenete la situazione sotto controllo, e verificate che non ci siano i segnali più pericolosi che abbiamo descritto in precedenza.
    Se avete timore, non esitate a chiamare il pediatra. Evitate in tutte le circostanze una cura fai da te. Ricordate, infine, che la temperatura naturale – soprattutto nei bambini – oscilla sulla base di diversi elementi, tra cui l’orario, l’ambiente, l’alimentazione e gli eventuali sforzi compiuti.