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  • Ricetta Bussato al Ragù di Maiale

    Ricetta Bussato al Ragù di Maiale

    Le Busiate sono un tipo di pasta tipiche della cucina siciliana.
    Una delle tante meraviglie culinarie del nostro paese.
    Si tratta di una pasta corta, a forma di spirale, impastata con semola e acqua.
    Il suo nome deriva dalla busa, ovvero un ferro da calza utilizzato dalle massaie.
    È assolutamente da preparare a mano, come da tradizione.
    In questo articolo vedremo la ricetta per il bussato al ragù di maiale.

    Ingredienti: Bussato al Ragù di Maiale

    Per preparare questo delizioso primo piatto abbiamo bisogno, intanto, degli ingredienti per la preparazione della pasta fatta in casa, ovvero:- 600 grammi di farina
    – 2 uova
    – 180 grammi di acqua
    Mentre per la preparazione del sugo ci occorrono:
    – 500 grammi di maiale macinato
    – 250 grammi di cotenna di maiale
    – 2 belle cipolle bianche
    – Un pò di basilico, senza esagerare
    – Mezzo bicchiere di vino rosso
    – 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
    – 120 grammi di carote
    – 1,5 l di passata di pomodoro
    – 150 ml di concentrato di pomodoro
    – Sale e pepe quanto basta

    Preparazione Bussato al Ragù di Maiale

    La prima cosa da fare, naturalmente, è preparare la pasta.
    Sul nostro piano di lavoro dobbiamo disporre la farina a fontana e il sale.
    Al centro andiamo ad aggiungere l’acqua, meglio se leggermente tiepida, poco alla volta e nel mentre iniziamo ad impastare, facendo diventare il nostro impasto liscio.
    Dopodiché dovremo far riposare l’impasto per circa un’ora, avvolgendolo in un canovaccio.
    Finito il riposo andiamo ad infarinare il piano di lavoro e stendiamo il panetto ricavando dei piccoli cilindri simili ai grissini.
    A questo punto andiamo ad utilizzare il buso, attorcigliando su di esso una sezione dell’impasto, lo facciamo aderire per bene e lo andiamo ad estrarre. Così quindi faremo per tutte le altre sezioni.
    Terminato il lavoro dovremo disporre la pasta su un canovaccio infarinato e lasciamole asciugare per qualche ora, dopodiché saranno pronte per essere cotte.
    Fatto questo, passiamo poi alla preparazione del nostro ragù.
    Per prima cosa dobbiamo far soffriggere la cipolla, con abbondante olio, per circa 5 minuti.
    Uniamo la carne e le cotenne tagliate a strisce. Dopo circa 10 minuti andremo ad aggiungere il vino e il pomodoro.
    Ultimo passo, aggiungiamo tutti gli altri ingredienti.
    Dopodiché dovremo mettere il sale ed eventualmente un pò di pepe, facendo cuocere per 4-6 ore a fuoco basso ed il ragù sarà finalmente pronto.
    Fatto questo ci basterà prendere la pasta, cuocerla in acqua salata, lasciarla al dente e condirle con il nostro ragù.
    Come guarnizione, volendo, possiamo mettere due foglioline di basilico sopra la pasta.
  • Porte di Catania e la proposta Green: Un Fiore al Centro

    Porte di Catania e la proposta Green: Un Fiore al Centro

    Per il nostro blog è sempre un grande piacere poter parlare di notizie che parlino di svolte green, specialmente se queste prendono sin da subito un aspetto fattuale. Di recente abbiamo dedicato spazio non solo all’esempio virtuoso del comune di Ferla, ma anche con le diverse iniziative che hanno animato Catania. E a proposito di Catania, recentemente – a inizio settembre – ha anche aperto le porte il CEA, il Centro di Educazione Ambientale nella Riserva della Timpa, a Santa Maria la Scala. Numerose le iniziative sinora presentate, dai laboratori educativi per i più piccoli all’accompagnamento turistico, in attesa delle attività invernali.
    Ma in questo articolo vogliamo concentrarci principalmente su un’altra iniziativa che in questo periodo ha attirato molte attenzione e che siamo ben felici di poter, a nostra volta, rilanciare affinché quante più persone possibili vengano a conoscenza. Perché, specialmente in queste cose, è con il lavoro di tutti che si ottengono i maggiori risultati. Anche se una scintilla, un avvio, serve sempre!

    Un Fiore al Centro: la proposta del Centro Commerciale Porte di Catania

    Centro Commerciale porte di catania 1
    Un nome abbastanza eloquente, che non nasconde la volontà di rinverdire una città come Catania, storicamente afflitta dal problema dell’urbanizzazione selvaggia e incivile e caratterizzata oltretutto dalle grigie colate laviche. E così il Centro commerciale Porte di Catania, un rinomatissimo polo dedicato al tempo libero, allo shopping e all’intrattenimento, ha lanciato un’idea per riportare il verde al centro delle nostre priorità, ma in una maniera semplice e stuzzicante.
    interno Centro Commerciale Porte di Catania
    Un modo semplice per rinverdire, ma anche un modo per rendere tutti partecipi e affidare questa responsabilità a ogni singola persona che voglia contribuire a città effettivamente più vivibile e piacevole. Come il nome dell’attività recita, lo scopo principale è proprio quello di piantare dei fiori, fiori che vengono piantati da coloro che hanno ritirato il green kit box dal Centro commerciale. Quest’ultimo, realizzato in maniera eco-sostenibile, forniva gli strumenti necessari per questo piccolo grande gesto:

    • borsa in cotone
    • semi di piante e fiori
    • paletta
    • annaffiatoio.

    A quel punto, la piantina può essere piantata in un’area verde messa a disposizione del Centro commerciale, avvalendosi anche dell’aiuto società di manutenzione verde messa a disposizione dalla struttura. Sarà anche possibile lasciarle il proprio nome e quindi seguirne passo passo la crescita nel tempo. In particolare, la riqualificazione dello spazio verde nei pressi del Centro Commerciale avverrà sabato 2 e 9 ottobre.
    L’area inoltre sarà impreziosita con panchine tematizzate in memoria di personaggi e fatti importanti avvenuti in Sicilia. Queste ultime verranno realizzate da Mikhail Albano, street artist specializzato in “FilmArt”, una speciale forma d’arte in cui la bellezza e i capolavori più noti della storia sono riprodotti su una pellicola trasparente biodegradabile e compostabile.
    PORTE DI CATANIA NHOOD Un fiore al centro
    Ma, come indicato sulla pagina del sito, è anche possibile piantare i semi nel proprio giardino o balcone; a quel punto, si potranno seguire i canali social del Centro commerciale dove si troveranno i consigli degli esperti per far crescere al meglio le piantine.

    Un impegno che continua

    Non è la prima volta che il Centro Commerciale Porta di Catania destina parte del suo impegno alla realizzazione di attività che portino un beneficio anche alla comunità catanese. Un Fiore in Centro arriva dopo il progetto di rigenerazione urbana iniziato con la realizzazione dell’area giochi attrezzata e a uso gratuito che da tempo accoglie i bambini del Centro e dell’attiguo quartiere Librino.
    Un impegno che, insieme alla soddisfazione, trapela dalle parole di Pasquale Barbaro, Shopping Center Manager del Centro Commerciale Porte di Catania: « Con questa nuova iniziativa vogliamo regalare alla nostra città un nuovo spazio da vivere e co-progettare insieme, in linea con la missione della nostra azienda Nhood, che è generare un triplice impatto positivo (ambientale, sociale, economico) nei territori in cui operiamo. Confermando il nostro impegno nel portare benessere non solo con azioni di prima necessità, come quella dell’unità vaccinale, ma anche contribuendo all’abbellimento dell’area circostante il nostro Centro, dopo la creazione dell’area attrezzata per i bambini, ora vogliamo generare un luogo di benessere anche per gli adulti ».
     
     
     

  • Bando digitalizzazione 2021 Sicilia: chi può e come accedervi

    Bando digitalizzazione 2021 Sicilia: chi può e come accedervi

    Semmai avessimo avuto dubbi in materia, anche la pandemia ce lo ha ancora una volta confermato. Il web è ormai uno strumento fondamentale per portare avanti qualsivoglia attività. E non si tratta solamente di guardare ai grandi e grandissimi colossi (qualcuno ha detto Amazon?) che hanno fatto della rete il loro habitat primario. Il fenomeno si è ormai esteso a tutte le forme di attività, anzi – proprio le piccole aziende hanno spesso nella vetrina dei loro e-commerce uno sfogo fondamentale.
    Proprio in quest’ottica è ancora più importante avere cura dell’immagine e degli strumenti con i quali ci presentiamo sulla rete.  Un sito funzionale e moderno, con UI curata, dei contenuti aggiornati, possono certamente aiutare l’azienda a rendere meglio. Una massima del mondo del mercato di cui è ben consapevole e che ha spinto l’Italia ad avviare numerosi progetti in questo settore, che hanno portato appunto alla pubblicazione del bando “Sicilia in digitale”.
    digitalizzazione sicilia bando 2021

    Bando digitalizzazione Sicilia 2021

    Dunque, massima attenzione alle micro, piccole e medie imprese (abbreviate, appunto, in MPMI anche nel bando) e l’occasione di dotarsi, per loro, di strumenti strategici adottati in ambito nazionale in tema di digitalizzazione. Scopo del bando è dunque quello di contribuire:

    •  alla diffusione della cultura digitale
    •  all’innalzamento del livello di consapevolezza delle imprese sulle opportunità offerte dal digitale e sui vantaggi;
    • all’adozione di interventi di digitalizzazione finalizzati all’implementazione di azioni di comunicazione e marketing on-line per rafforzare e migliorare le performance aziendali.

    Pubblicato dall’assessorato regionale alle Attività produttive, “Sicilia in digitale” dunque favorisce e prevede incentivi che favoriscano lo sviluppo della comunicazione e del marketing digitale delle imprese siciliane.
    Si tratta di un un avviso con una dotazione finanziaria di 1,2 milioni di euro, che prevede un contributo a fondo perduto pari al 70% per la prima tipologia di spese, e addirittura dell’85% per la seconda categoria di spese ammissibili. Tale contributo rivolto alle micro, piccole e medie imprese siciliane può essere così principalmente destinato:

    1. nell’acquisizione di consulenze e servizi in materia di utilizzo di strumenti e canali digitali per la comunicazione e il marketing digitale.
    2. di soluzioni tecnologiche, software, strumenti di analisi, servizi da utilizzare sempre nel campo della digitalizzazione.

    Bando digitalizzazione chi può accedervi

    digitalizzazione piccole e medie imprese
    Possono beneficiare del contributo pubblico previsto dal presente avviso le ditte individuali, le società di capitali, le società di persone, le società cooperative , i consorzi che alla data di presentazione della domanda e fino alla erogazione del contributo pubblico:

    • rientrino nella definizione di MPMI di cui alla raccomandazione U.E. n. 2003/361/CE e
      dell’allegato 1 – art. 1 del reg. U.E. 651/2014;
    • che nell’esercizio finanziario in corso e nei due esercizi finanziari precedenti, non abbiano
      ricevuto contributi pubblici, il cui valore complessivo sia superiore ai massimali previsti per l’impresa unica dal Regolamento “ de minimis”;
    • siano iscritte al Registro delle imprese e attive con sede legale e/o operativa in Sicilia alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
    • realizzino prodotti siciliani in una unità locale con sede in Sicilia;
    • si trovino nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in stato di scioglimento o liquidazione e non siano sottoposte a procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione controllata;
    • siano in regola con la normativa antimafia, in particolare attestare la insussistenza di cause di divieto, sospensione o decadenza previste dall’art.67 del D.Lgs.6/9/2011 n.159 (Codice antimafia);
    • i cui relativi soci, amministratori e direttori tecnici non siano stati condannati con sentenze passate in giudicato, o con decreti penali di condanna irrevocabili, o con sentenze ex art.444 c.p.p. per uno dei reati elencanti nelle lett. a), b), b-bis), c), d), e) f) e g), dell’art. 80, co.1, D.Lgs. 50/16;
    • siano in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali ed in possesso di DURC regolare rilasciato da INPS/INAIL ovvero che non siano in possesso di DURC in quanto non hanno dipendenti;

    Sono escluse dalle agevolazioni le MPMI che, ai sensi del regolamento GBER e del regolamento “de minimis”, operino nel settore della pesca e dell’acquacoltura e
    nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli di cui all’ Allegato 1 del Trattato U.E.

    Come accedere al bando digitalizzazione 2021 Sicilia

    Per accedere al contributo le imprese dovranno presentare istanza online sul portale dalle ore 10 del 30 settembre alle ore 17 del 20 ottobre. Saranno finanziate le domande fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Le domande ammesse ma non finanziabili potranno essere agevolate nel caso in cui si liberino risorse in seguito a rinunce o revoche o nel caso in cui si proceda al rifinanziamento del presente avviso.
    Per trovare tutti i link al bando e per le informazioni dettagliate vi invitiamo a consultare il sito dell’ Ass. alle attività produttive.
    digitale aziende sicilia

    Digitalizzazione Sicilia le parole dell’ass. alle Attività produttive

    «La pandemia – spiega l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano – ha determinato una forte accelerazione degli acquisti sul web. Questo fenomeno, unito alla crisi che sta investendo numerosi settori merceologici, sta spingendo molte imprese siciliane a formulare nuove strategie finalizzate a rafforzare e a valorizzare la promozione dei prodotti attraverso azioni di marketing digitale. In questo contesto e ascoltando anche i suggerimenti che provenivano dal mondo imprenditoriale ci è sembrato doveroso intervenire per migliorare livello di digitalizzazione delle imprese, con particolare riferimento al panorama produttivo regionale delle micro, piccole e medie imprese che promuovono e valorizzano i prodotti siciliani».
    «“Sicilia in digitale” può e deve essere uno strumento prezioso per consentire alle imprese siciliane di trovare nuovo slancio dopo un momento veramente difficile. Per questo mi auguro non solo che il bando abbia successo nel mondo produttivo, ma che si possano trovare nuove risorse per ripetere l’iniziativa e innalzare il livello di consapevolezza delle imprese sulle opportunità offerte dal digitale».
    Se cercate qualcuno dunque con cui mettervi in moto per approfittare dell’occasione, abbiamo raccolto per voi le 3 migliori agenzie pubblicitarie e i 5 migliori professionisti in social media marketing di Catania.

  • Ricetta Cous Cous di Pesce

    Ricetta Cous Cous di Pesce

    Il cous cous di pesce ormai è diffuso in tutto il mondo, ma la sua nascita è avvenuta nei paesi arabi. In alcuni luoghi però è ormai un piatto tradizionale, come in Sicilia e in altre zone del Mediterraneo. Tanto che nel catanese, ormai da molti anni, è presente un Festival dedicato quasi esclusivamente a questa pietanza.
    Nella ricetta originale si il cous cous viene fatto completamente a mano mescolando della farina di grano duro con dell’acqua finché non si creano delle palline minuscole, ma ormai non si usa più questo metodo e si può tranquillamente utilizzare il classico cous cous che si trova in qualsiasi supermercato.
    Qui di seguito vedremo quali ingredienti servono per realizzare il cous cous di pesce, come procedere con la preparazione e qualche suggerimento per realizzare qualche variante.

    Ingredienti Cous Cous di Pesce

    Per realizzare un buonissimo cous cous di pesce basteranno 15 minuti per procedere con la preparazione e 50 minuti per cuocerlo, vediamo cosa serve per quattro persone:
    • 500 grammi di cous cous;
    • due cipolle;
    • 200 ml di olio extra vergine di oliva;
    • 600 grammi di molteplici varietà di pesce come i calamari, gamberetti, cozze, orata, rana pescatrice e polpo;
    • due cucchiai di semi di cumino;
    • sale a piacimento;
    • 100 grammi di concentrato di pomodoro; un cucchiaio di peperoncino in polvere.
    Per quanto riguarda le attrezzature che servono per procedere con la preparazione, oltre alle classiche pentole e arnesi per sminuzzare e tagliare, è necessaria, affinché la ricetta venga in modo perfetto, una cuscussiera.

    Preparazione Cous Cous di Pesce

    Ricetta Cous Cous di Pesce

    La prima cosa da prendere ed utilizzare per iniziare a preparare la ricetta di cous cous di pesce è la cuscussiera, al suo interno andrà versato l’olio extra vergine di oliva e andrà fatto scaldare per qualche secondo, successivamente si dovranno inserire le cipolle tagliate in precedenza a listarelle. La cipolla dovrà essere dorata al punto giusto.
    Successivamente toccherà al pesce: dopo averlo pulito e tagliato in pezzi grossi o piccoli andrà inserito al soffritto e fatto cuocere. Il pesce che si cuoce in poco tempo è meglio aggiungerlo successivamente (all’interno del sugo).
    Ora si possono aggiungere i 100 grammi di concentrato al soffritto e ai pezzi di pesce, insieme a mezzo bicchiere di acqua che servirà per non far attaccare il tutto. Far cuocere a fuoco basso per qualche minuto. Adesso si possono inserire tutte le spezie come il sale, il peperoncino e il cumino. Aggiungere mezzo litro d’acqua, in modo tale da far amalgamare il composto con le spezie. Dopodiché si dovrà far cuocere il tutto a fuoco basso per almeno 15 minuti per poi aggiungere tutte quelle tipologie di pesce, che si sono state scelte, con cottura veloce, come cozze, orata e gamberetti.
    Dopo qualche minuto al sugo andrà aggiunta altra acqua, necessaria per la cottura del cous cous, almeno 800 ml.
    Ora servirà un’altra ciotola in cui andranno inseriti i 500 grammi di cous cous, versare 50 ml di acqua, un cucchiaino di sale e e far amalgamare bene. Il composto di cous cous andrà trasferito nella seconda parte della cuscussiera, quella alta, e andrà posizionata sulla parte inferiore in cui sta cuocendo il sugo con il pesce. In questo modo il vapore del sugo e dell’acqua aggiunta in precedenza procederà a far cuocere il cous cous. Questo procedimento dovrà durare per circa 30 minuti, assicurandosi che il sugo non si asciughi, in questo caso aggiungere dell’acqua di tanto in tanto.
    A fine cottura si potrà mettere la semola all’interno di una ciotola molto capiente e si potranno inserire tre o quattro mestoli di sugo, con l’aggiunta del pesce al suo interno.Suggerimenti e consigli
    Il cous cous può essere realizzato non solo con il pesce ma con molteplici ingredienti, come con la carne o con le verdure arrostite o in agrodolce, basterà seguire la stessa ricetta cambiando solo alcuni ingredienti.
  • Ricetta Focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe

    Ricetta Focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe

    Chiamata in modi diversi, la focaccia è una ricetta tanto antica quanto la nascita dell’umanità. Questa pietra miliare della cultura culinaria appena preparata riempirà il vostro ambiente con un profumo dolce e delicato.
    Indicata sia per uno spuntino che per una cena in famiglia, la focaccia può essere arricchita con un grande numero di ingredienti.
    Una delle tipologie di focaccia più amate dagli italiani è la focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe.
    Si tratta di una variante saporita e ideale per un buffet o un aperitivo. Amata sia dai bambini come merenda, sia dai più grandi come modo per reintegrare le energie, questo prodotto presenta una ricetta abbastanza semplice e un costo esiguo.

    Ingredienti: Focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe

      • 250g di farina 0;
      • 150g di semola rimacinata di grano duro;
      • 5g di lievito di birra fresco;
      • 150g di patate lesse;
      • 80/90 ml di acqua;
      • 30ml d’olio d’oliva;
      • 1 pizzico di zucchero;
      • 2 cucchiaini di sale fino;
      • Pomodorini;
      • Verdura fresca;
      • Origano;
      • Acciughe.

    Preparazione:Focaccia: farcita con verdure, pomodoro e acciughe

    Iniziate lessando le patate, poi pelatale e create una purea schiacciandole. Mettete la farina sul piano di lavoro e al centro aggiungete la purea di patate.

    Continuando, prendete lo zucchero e il lievito e sciogliete entrambi nella metà dell’acqua presa in precedenza. Ricordiamo che questa non deve essere eccessivamente calda o fredda, ma preferibilmente a temperatura ambiente.
    Invero, una temperatura sbagliata può compromettere l’integrità stessa dell’alimento.
    Si può iniziare ad impastare aggiungendo l’acqua agli ingredienti, in seguito versate l’olio e alla fine il sale. La metà dell’acqua rimasta va aggiunta in questo momento, così da rendere l’impasto morbido e non appiccicoso.
    Il fatto che l’impasto non sia secco e incordato è una cartina tornasole del fatto che finora il lavoro sta procedendo bene.
    Dopo aver steso l’impasto sul tavolo da lavoro, provate a creare dei panetti sodi e lisci.
    Dopodiché, applicate la farina in un contenitore e aggiungete l’impatto affinché lieviti. Ricorda che durante questo passaggio è importante coprire il contenitore con una pellicola in modo che l’impasto lieviti fino al doppio del suo volume iniziale. Il tempo previsto va dalle 4 alle 5 ore.
    Fatto ciò, non appena notate che il lievito abbia fatto effetto, stendetelo in una teglia con un filo di olio extravergine d’oliva.
    Si tratta di un impasto molto idratato, quindi è normale avere qualche difficoltà nel riempire l’intero stampo.
    A questo punto aggiungete i condimenti quali: le verdure, l’origano, i pomodorini e in conclusione le acciughe.
    Prima di infornare, fate lievitare ancora per un’altra ora e infine mettete il tutto in forno alla temperatura di 200 gradi per 20 minuti.
    Quando risulta abbastanza dorata, potete servire la focaccia a tavola accompagnata da un prelibato aperitivo oppure in tutta la sua purezza.
    Conservazione
    Per assaporare a pieno la focaccia l’ideale sarebbe consumarla nell’immediato. Se però desiderate gustare la vostra preparazione successivamente, il prodotto può essere tenuto fino a due giorni se inserito correttamente in un sacchetto. L’importante è ricordare di scaldare in forno la focaccia poco prima della consumazione.
    Consigli
    Qualora avessi particolari problemi con la lievitazione dell’impasto, lasciatelo riposare in frigo per 12 ore in un contenitore con una pellicola. Scaduto il tempo, potete procedere con la preparazione del prodotto.
    Se volete ottenere una focaccia molto soffice, ungete immediatamente l’impasto senza formare le classiche fossette. Questo vi permetterà di ottenere il risultato sperato.
    Al contrario, per tutti coloro i quali desiderano una focaccia molto croccante, il consiglio è quello di inserire immediatamente l’impasto in forno dopo la stesura nella teglia.

  • Ricetta Occhi di Santa Lucia

    Ricetta Occhi di Santa Lucia

    Gli occhi di Santa Lucia sono un dolce tipico pugliese, utilizzato soprattutto durante le feste natalizie. Si inizia a prepararli dal 13 dicembre in cui si festeggia l’onomastico di Santa Lucia.
    La ricetta consiste nella preparazione di una specie di tarallini dolci, preparati con vino, farina e olio, proprio come da tradizione. A fine preparazione poi vengono ricoperti con una gustosissima glassa fatta di zucchero, che può essere aromatizzata a piacere, come ad esempio con semi di finocchio, anice o cannella.
    Questi dolci, come da tradizione, vengono preparati soprattutto quando si aspettano ospiti oppure se si è invitati ad un pranzo domenicale nel periodo di dicembre, sono un ottimo pensiero da portare.
    Nel mese di dicembre inoltre, è possibile trovare questi dolcetti in ogni panificio o pasticceria, sempre molto attenti a seguire la tradizione.
    Vediamo qui di seguito gli ingredienti necessari per la preparazione degli Occhi di Santa Lucia e quale procedimento seguire per ottenere un dolce perfetto.

    Ingredienti Occhi di Santa Lucia

    Per poter iniziare a preparare gli occhietti di Santa Lucia servono prima di tutto gli ingredienti per la preparazione di circa 40 tarallini, che si possono trovare tranquillamente in casa:

    •  500 grammi di farina 00;
    • 125 ml di olio extra vergine di oliva;
    • 125 ml di vino bianco secco;
    • un pizzico abbondante di sale.

    Per quanto riguarda la glassa invece servono 300 grammi di zucchero a velo e dell’acqua calda q.b.

    Preparazione Occhi di Santa Lucia

    Per preparare gli occhietti di Santa Lucia non servono più di 45 minuti e il tempo di cottura è stimato per 30 minuti.
    Per iniziare è necessario mettere la farina in un recipiente ed aggiungere il sale, proprio qui per chi vorrà si potranno aggiungere spezie o gusti a piacere, come cannella o finocchietto, successivamente si dovrà fare una conca in cui si andrà ad inserire l’olio extra vergine di oliva e il vino. Dopodiché amalgamare bene il tutto e impastare finché non si avrà un composto omogeneo. Un impasto tondeggiante e liscio che successivamente si dovrà spostare su una spianatoia. A questo punto avvolgere l’impasto all’interno di una pellicola trasparente per poi farlo riposare circa mezz’ora.
    Passato questo tempo riprendere l’impasto e dividerlo in tante piccole parti che dovranno pesare all’incirca 20 grammi l’una. Adesso ci si può dedicare a dare la forma ai nostri tarallini. Prima di tutto bisogna allungare il pezzo di pasta e dopodiché chiudere le due estremità (in modo che si tocchino).
    Intanto, preparare una teglia quadrata abbastanza ampia in cui andare a posizionare gli occhi di Santa Lucia da cuocere.
    I tarallini andranno infornati nel forno preriscaldato a 180 gradi, per circa 25 minuti, meglio se ventilato. A fine cottura, prima che diventino secchi e dorati, tiriamoli fuori e facciamoli raffreddare.
    Ora prepariamo la glassa di zucchero. In una ciotola inserire lo zucchero a velo e piano piano aggiungere dell’acqua calda mentre si mescola delicatamente con un cucchiaio. Alla fine si dovrebbe ottenere un composto cremoso, bianco e denso. Prendere un tarallino per volta inserendolo delicatamente della glassa, trasferendo gli occhietti di Santa Lucia su una grata in modo da eliminare la glassa in eccesso. Finita questa operazione bisogna far asciugare la glassa lasciando riposare i tarallini, appena la glassa sarà dura vuol dire che saranno pronti per essere trasferiti su un vassoio ed essere serviti ad amici e parenti, magari accompagnati da una buona bevanda calda.

  • Calcio Catania: la SIGI ignora gli imprenditori siciliani

    Calcio Catania: la SIGI ignora gli imprenditori siciliani

    Una crisi profondissima, che non sembra lasciare scampo a nulla. Il Calcio Catania ci ha già abituato a sonore sconfitte in campo, come quella rimediata a Catanzaro che ci ha escluso dalla Coppa Italia o quella rimediata nell’ultima giornata in casa col Bari. Sono ormai distanti anni luce gli anni in cui venire al Massimino era uno spauracchio anche per le big di A e quando i gol di Mascara facevano il giro del mondo, venendo visti anche a Tonga.
    partite del Calcio Catania
    Le difficoltà sul campo di calcio, tuttavia, fanno parte del gioco. Come si dice in questi casi, la palla è rotonda. Anche se tutti vorremmo rivedere in A la nostra squadra del cuore, siamo consapevoli delle difficoltà che ha affrontato negli ultimi anni. Più triste è scoprire, sulla nostra pelle, che tali difficoltà non solo non appaiono per nulla risolte ma anzi sembrano, anche nella realtà quotidiana, nascondere profondi baratri.

    Calcio Catania, la SIGI e una crisi “miope”

    Nel 2019-2020, dopo molto purgatorio fra B e C, il Calcio Catania rischiava di fallire a seguito del fallimento della Finaria, holding di proprietà di Pulvirenti, travolta da problemi finanziari. Si chiudeva così una parentesi molto nobile della squadra, che già negli ultimi anni però versava in condizioni preoccupanti (non venivano più nemmeno corrisposte le mensilità agli impiegati). La società Calcio Catania veniva però riscattata dalla SIGI S.p.a. per 1,32 milioni di euro. Parliamo di una cordata di 11 imprenditori, professionisti e procuratori di gruppi imprenditoriali rappresentata dall’avvocato Giovanni Ferraù, presidente del Cda.
    Inutile dire che questa ventata di novità ha animato di speranze tutti i sostenitori del Catania, che consapevoli dello stato in cui versava il proprio amato club, hanno accolto la notizia con un sospiro di sollievo. 
    Oggi possiamo fare lo stesso?

    Crisi calcio Catania

    Non vogliamo di certo entrare nel merito di complesse situazioni societarie e finanziarie, che certo oltretutto aprirebbero dolorose parentesi sulla recente notizia della necessità di dover affidare a un terzo lo stabilimento di Torre del Grifo, centro polisportivo fiore all’occhiello del Calcio Catania.
    torre del grifo
    Come una struttura inaugurata nel 2011, costruito su una superficie di 150.000 m2  e che può vantare quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, due piscine, quattro palestre, una Spa, un centro medico, locali ristorante e mensa, sia divenuto un problema è certamente argomento complesso. Certo è che questo è un altro argomento dolente.
    Ma noi preferiamo raccontarvi l’esperienza della Payback ADV, per farvi capire che – per quanto abbiamo potuto appurare – non vi è semplicemente una questione di crisi.

    Il supporto dei piccoli imprenditori e l’indifferenza della SIGI

    La Payback ADV è un’agenzia pubblicitaria composta da giovani professionisti siciliani che opera prevalentemente nella zona etnea. Non stupisce quindi che abbia avuto a che fare con la società calcistica e che quest’ultima abbia beneficiato di alcuni servizi offerti dall’azienda di Misterbianco. Una volta erogati questi stessi, tuttavia, la prestazione è rimasta insoluta. Un fatto certamente grave, che tuttavia costituisce una realtà conosciuta a molti imprenditori siciliani, che giorno dopo giorno combattono per avere quanto gli spetta di diritto. Insomma, anche qualcosa che dovrebbe essere naturale, in Sicilia può divenire complesso.
    A fronte tuttavia dell’insoluto l’amministratore dell’agenzia pubblicitaria, Roberto Barbagallo, ha proposto alla SIGI S.p.a. di commutare il debito per i servizi offerti dalla Payback ADV, rinunciando a un equo pagamento in favore di abbonamenti per lo stadio. Una manovra che personalmente trovo lungimirante: un modo semplice per favorirsi fra imprenditori. Un solidale scambio che richiama le forme più sensate e razionali del baratto, un proficuo do ut des da cui ambedue le parti avrebbero tratto sicuro giovamento.
    La SIGI avrebbe infatti risparmiato liquidità, di questi tempi certamente preziosa, in favore dell’accesso allo stadio – che per la cordata proprietaria del Calcio Catania non sarebbe certamente stato un problema. La Payback, dal canto suo, avrebbe acquisito la possibilità di visionare in diretta e sul posto le partite del Calcio Catania, con l’intero di migliorare il suo servizio di cronaca e lo scopo di fornire un servizio sempre migliore ai suoi lettori.
    Ebbene, la SIGI non ha mai risposto a questa richiesta. Non è ancora dato sapere il motivo per cui tale risposta stia tardando così tanto (anzi, la speranza è che questa denuncia possa portare la questione agli occhi di chi di dovere). Certo è che questo atteggiamento non lascia presagire niente di buono. Non siamo in grado di interpretare come un sintomo salubre una società radicata sul territorio che ignora la mano porta da un imprenditore locale, che per di più è disposto a rinunciare a un suo credito.
    Una vicenda che, dal nostro punto di vista, proietta lunghe ombre sulla gestione del club catanese e che, possiamo solo sperare, si risolva nel migliore dei modi.
    Per tutti.

  • Vaccini anti-Covid 19: in arrivo la terza dose

    Vaccini anti-Covid 19: in arrivo la terza dose

     

    La questione dei vaccini tiene banco ormai da mesi nel nostro paese. Mentre infuria la polemica, e i casi in Sicilia tengono ancora l‘isola in zona gialla, il governo porta avanti con decisione la campagna vaccinale. Sono infatti numerose le dichiarazioni che vedono alti esponenti del Governo spiegare come il vaccino potrebbe risolvere i problemi, per esempio della scuola, in vista dell’arrivo dell’inverno. Anche per questo motivo si parla già di una terza dose per mantenere alta la carica degli anticorpi.

    Terza dose vaccini anti-Covid, le misure del ministero

    Coronavirus vaccinazione
    Il Ministero della Salute, in data 14/09/2021 ha pubblicato le “nuove  indicazioni preliminari sulla somministrazione di dosi addizionali e di dosi “booster” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19.” Ministero della Salute, 14/09/2021
    Nello specifico i soggetti a cui verrà somministrata, per il momento,  la dose addizionale di vaccino, sono quelli considerati più fragili e come tali, rientrano nella categoria, coloro che si trovano nelle seguenti condizioni
    “1- trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
     2– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
     3– attesa di trapianto d’organo;
     4– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
    5– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
    6– immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
    7- immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
    8– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
    9 – pregressa splenectomia;
    10 – sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.” Circolare Ministero della Salute, 14/09/2021
    I soggetti a cui verrà somministrata questa “terza dose” dovranno, naturalmente, aver completato il ciclo vaccinale primario, cioè le prime due dosi.

    Perché una terza dose?

    astrazeneca vaccino open days
    Ma perché si parla di terza dose?
    Intanto occorre precisare che gli studi sull’immunità conferita sia dal vaccino che dalla malattia sono ancora in corso però, da questi, si è già rilevato che, l’attesa protezione dal Sars-CoV-2, a poco a poco tende a scemare.
    “Una ricerca Pfizer ha scoperto che l’efficacia del vaccino cala dal 96 all’84% dopo sei mesi, e che scenderebbe sotto il 50 dopo 18 mesi.” La repubblica 19 agosto 2021
    Per questo motivo dall’inizio di agosto “la Fda americana ha autorizzato la terza dose per gli immunodepressi, e c’è da giurare che presto l’esigenza si estenderà agli anziani e ai fragili.”  La repubblica 19 agosto 2021

    Dosi addizionali e dosi “booster”

    vaccino anticovid 19
    Ed eccoci arrivati a settembre ed il nostro Ministero della Salute pubblica che, anche in Italia, potranno essere somministrate dosi addizionali e dosi “booster”.
    “ Per dose addizionale si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.” Circolare Ministero della Salute, 14/09/2021
    “ Per dose booster, in questo contesto, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale. La dose “booster” va somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose.” Circolare Ministero della Salute, 14/09/2021
    Per il momento, dunque, inizierà la somministrazione di una dose addizionale nei soggetti considerati più fragili, i trapiantati e gli immunocompromessi.
    Ma non basta guardare la curva dei contagi che ritroviamo in l’Italia, sappiamo infatti che il virus circola a livello mondiale e dunque occorre avere un’idea più generale dell’andamento della campagna vaccinale.
    Ebbene, in questo momento, nei paesi industrializzati, la copertura vaccinale si attesta intorno al 60% ma nei paesi più poveri la stessa è soltanto del 2%.
    Questo vuol dire che il virus ancora circola liberamente in molti stati della terra, producendo nuove varianti che, inevitabilmente, torneranno anche da noi.
    Occorre quindi che la campagna vaccinale sia equamente diffusa altrimenti saremo tutti costantemente in pericolo.
    Intanto queste ulteriori dosi sono già ufficiali un USA, Germania e Israele e da settembre anche in Francia e Regno Unito.
    Non ci resta da sperare, come sempre, che riusciremo ad uscire, presto e bene, da questa pandemia!

  • Catania- Bari 1-2: ancora una sconfitta per gli etnei

    Catania- Bari 1-2: ancora una sconfitta per gli etnei

     
    Adesso si fa veramente dura. Una beffa arrivata negli ultimi minuti ma che ha siglato l’ennesima sconfitta, arrivata dopo quelle già subite a opera dalla Paganese e dal Catanzaro, che ci aveva escluso dalla Coppa Italia. Non si tratta più nemmeno soltanto di una questione di singola sconfitta, perché sebbene il campionato sia partito da poco e siano solo quattro le partite giocate, il Catania già langue nelle zone basse della classifica. A preoccupare poi è anche il dato che si ottiene dalla differenza reti, dove con 3 gol segnati e ben 6 subiti è evidente l’incapacità di creare a sufficienza e la debolezza del reparto difensivo. La squadra anche oggi è stata, si potrebbe dire, piegata da un episodio; eppure chi conosce il calcio sa che le singole partite sono fatte da molteplici episodi. Se non riuscirà a invertire il trend, la squadra catanese rischia di regalarci un’amara annata.
     

    Catania-Bari 1-2: il tabellino

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto (81′ Ropolo); Rosaia (57′ Piccolo), Maldonado, Provenzano (73′ Russotto); Ceccarelli (73′ Russini), Sipos (57′ Moro), Russotto. A disp.: Sala, Pino, Biondi, Izco, Greco, Albertini, Russini, Cataldi, Zanchi. All. Baldini
    BARI (4-3-1-2): Frattali; Belli (83′ Pucino), Terranova, Di Cesare, Ricci; Maita, Bianco (10′ Scavone), Mallamo; Botta (83′ Paponi); Antenucci (69′ Marras), Cheddira (83′ Simeri). A disp.: Polverino, Gigliotti, Celiento, D’Errico, Lollo, Di Gennaro, Mazzotta. All. Mignani
    Arbitro: Perenzoni di Rovereto
    Assistenti: Salvalaglio – Vitali
    IV uomo: Acanfora
    Massimino

    Catania-Bari, la cronaca del primo tempo

    Alcuni cambi nell’undici iniziale di Mignani rispetto alle anticipazioni della vigilia: confermato Ricci a sinistra nonostante il recupero di Mazzotta, a centrocampo c’è Mallamo per D’Errico, mentre in attacco Cheddira fa coppia con Antenucci. Bari costretto al primo cambio dopo una decina di minuti di gioco: Bianco, che aveva preso un colpo al capo nei minuti precedenti, è costretto a lasciare il campo, rimpiazzato da Scavone con Maita che scala nella posizione di regista. I biancorossi provano a prendere il controllo del gioco attraverso il fraseggio ma le pessime condizioni del manto erboso del Massimino non favoriscono certamente la fluidità del gioco. Al 19′ primo tiro in porta: Terranova lancia in profondità Cheddira, il quale controlla e calcia. Stancampiano si rifugia in corner. Cooling break al 25′, a causa delle temperature ancora molto alte in Sicilia. Alla ripresa del gioco si vede ancora in avanti il Bari con un tiro dalla media distanza di Botta bloccato senza apprensione da Stancampiano. La prima occasione del Catania arriva sugli sviluppi di un calcio piazzato poco fuori dal vertice sinistro dell’area di rigore biancorossa al 31′: Maldonado calcia direttamente in porta ma la barriera respinge, sulla ribattuta Ceccarelli prova la frustata a scendere di controbalzo ma il pallone termina alto di poco sulla traversa. Nel finale di tempo si accendono gli animi: decretata una punizione per il Bari dai 25 metri per fallo su Botta, Maita anziché calciare prova il filtrante in area per Antenucci che però viene ostacolato da Pinto al momento di tirare e finisce giù. Il difensore catanese, originario di Locorotondo, rimbrotta nei confronti dell’attaccante biancorosso accusandolo di aver accentuato gli effetti del contrasto e ne nasce un parapiglia al termine del quale vengono ammoniti Calapai e Scavone, oltre allo stesso Pinto. Il primo tempo va in archivio sullo 0-0.
    Massimino catania

    Catania-Bari, la cronaca del secondo tempo

    La ripresa inizia con gli stessi protagonisti del primo tempo. Il Bari ricomincia all’attacco e si rende pericoloso su due situazioni da corner: sul primo angolo è Antenucci ad essere anticipato di un soffio, sul secondo Di Cesare prova la zampata ma il pallone finisce alto. La pressione offensiva dei pugliesi cresce col passare dei minuti: al 51′ Botta pesca Terranova in area di rigore, il centrale si coordina in mezza rovesciata e chiama Stacampiano al miracolo con il salvataggio in angolo. L’estremo difensore degli etnei, tuttavia, non può nulla sugli sviluppi del corner quando lo stesso Terranova di testa anticipa tutti e porta in vantaggio il Bari al 51′. Stordito dalla rete incassata, il Catania combina un pasticcio difensivo al 55′: Monteagudo alleggerisce verso il proprio portiere la pressione di Antenucci, Stancampiano però prende il pallone con le mani commettendo un’infrazione. L’arbitro decreta la punizione di seconda in area ma Botta non riesce a prendere la porta vedendosi respingere il tiro dalla barriera. L’argentino si rende nuovamente pericoloso al 63′ con una ripartenza conclusa con un tiro che finisce di poco sul fondo. Il Catania prova a rispondere su calcio piazzato al 65′: Ceccarelli scodella il pallone nell’area barese, Moro colpisce di testa indirizzando verso il primo palo ma il pallone termina sul fondo. Reclama il Bari al 66′ per un contatto in area di rigore su Cheddira, Perenzoni impassibile lascia giocare. A 20′ dalla fine Marras prende il posto di Antenucci, fischiato dai suoi ex tifosi. Subito dopo l’uscita del numero 7 biancorosso, il Catania trova il pari: azione da corner, Moro prende il tempo a Di Cesare e batte Frattali. Incassato il pari, il Bari appare un po’ sulle gambe e negli ultimi 10′ di partita Mignani manda in campo Simeri, Pucino e Paponi (esordio in biancorosso per l’attaccante) per Cheddira, Belli e Botta. Durante i 5′ di recupero Maldonado prova la conclusione dalla distanza direttamente da calcio di punizione, Frattali controlla agevolmente. Quando il match sembra volgere al termine sul pari il Bari mette nuovamente il muso avanti grazie a Simeri, che a 1′ dal triplice fischio di testa capitalizza al meglio il cross dalla destra di Marras e regala i 3 punti ai suoi.

  • Elenco dei Calciatori del Calcio Catania: stagione 2021/2022

    Elenco dei Calciatori del Calcio Catania: stagione 2021/2022

    Calcio Catania, obiettivi per la prossima stagione

    Il Calcio Catania affronta anche quest’anno il campionato di serie C, impegnativo torneo che vedrà 60 squadre (suddivise in 3 gironi da 20) contendersi l’ambitissima promozione in serie B.
    Le tre squadre vincenti di ciascun girone accederanno direttamente alla serie cadetta; il quarto e ultimo posto a disposizione verrà assegnato al termine dei play off.
    I propositi del Catania sono piuttosto ambiziosi e l’obiettivo è, ovviamente, la promozione diretta alla serie superiore (in seconda battuta, la vittoria dei play off con successivo salto di serie).
    Giocatori e dirigenti non nascondono le proprie ambizioni e stanno lavorando seriamente per perseguire questo importante traguardo. Diamo un’occhiata, quindi, alla rosa di giocatori con i quali la società intende riportare il Calcio Catania in serie B, torneo di livello superiore, più adeguato alla nostra città.

    Rosa completa dei giocatori del Calcio Catania

    Calciatori del Calcio Catania, in ordine alfabetico.
    Alessandro Albertini – Terzino destro, nato a Rovigo 27 anni fa, per diverse stagioni (4 per l’esattezza) è stato in forze alla Virtus Francavilla e l’anno scorso è approdato al Catania che lo ha confermato anche per il campionato 2021 – 2022.
    Gabriel Bianco – Giovanissimo attaccante, nato 19 anni fa a Motta di Livenza, in provincia (TV), arriva a Catania dopo un anno di esperienza a Messina, in serie D. In precedenza, si è formato, calcisticamente parlando, nelle giovanili di Novara e Udinese.
    Kevin Biondi – Anche questo giocatore di centro campo (età 22) ritorna in rossazzurro dopo una stagione lontano dalla sua Catania. L’anno scorso, infatti, ha giocato in B, a Pordenone, collezionando 11 presenze da titolare.
    Luca Calapai – Il ventottenne difensore messinese è il Capitano della squadra etnea. Dopo 5 anni al Modena e uno al Carpi, è ormai al suo quarto anno in maglia rossazzurra.
    Riccardo Cataldi – Si tratta di un ventenne centrocampista romano proveniente dalla Sanbenedettese (alla quale era approdato dopo un anno con la maglia dell’under 19 del Napoli). Alla sua stagione d’esordio con il Catania.
    Tommaso Ceccarelli – Ala destra (29 anni, nato a Roma) proveniente dal Feralpisalò, squadra militante in serie C, nata dalla fusione tra l’Associazione Calcio Feralpi Lonato di Lonato del Garda e l’Associazione Calcio Salò, entrambe in provincia di Brescia. Molto ci si aspetta dal suo estro offensivo.
    Claiton (Machado dos Santos) – Esperto giocatore brasiliano (37 anni), dopo tre stagioni in forza alla Cremonese, firma con il Catania il 16 settembre 2020.
    Luca Ercolani – Nonostante la giovane età (21 anni), questo giocatore nato a Ravenna vanta un passato di qualche anno al Manchester United, squadra che lo aveva acquistato quando aveva soltanto 16 anni. La scorsa stagione ha vestito la maglia del Carpi. Cinque sono le sue presenze nella nazionale Under 20.
    Giulio Frisenna – Il giovanissimo centrocampista catanese (19 anni) rientra dopo essere andato in prestito al Licata, con cui ha disputato 21 partite del campionato di serie D, segnando un gol.
    Jean Freddi Greco – Originario del Madagascar, questo talentuoso e giovanissimo centrocampista ventenne giunge a Catania in prestito dal Pordenone. In passato ha vestito per ben nove anni la maglia delle giovanili della Roma e per 42 volte la maglia azzurra (tra under 17 e under 19). In particolare, è stato uno dei componenti dell’Italia vice Campione d’Europa, categoria under 17, nel 2018.
    Mariano Izco – Con i suoi 30 anni, è uno degli uomini più esperti del Catania 21 – 22 (squadra con la quale gioca per il secondo anno consecutivo). Argentino di Buenos Aires, aveva già giocato in maglia rossazzurra nella stagione 2014 – 2015.
    Luis Alberto Maldonado Morocho – Proveniente dall’Ecuador, questo centrocampista appartiene alla rosa del Catania dal settembre del 2020.
    Juan Cruz Monteagudo – Argentino (di Buenos Aires); dopo aver militato nel Club Atletico Nueva Chicago, ha giocato in Cile e adesso, con il Catania, è alla sua prima stagione in Italia.
    Luca Moro – In prestito dal Padova arriva questo giovane e talentuoso attaccante di vent’anni che si presenta come “punta centrale”. Diverse sono le stagioni trascorse nelle prestigiose squadre giovanili di Padova, Torino, Genoa e Spal.
    Antonio Piccolo – Dopo tanto girovagare (Salernitana, Piacenza, Foggia, Livorno, Virtus Lanciani, Spezia, Cremonese), la scorsa stagione ha visto quest’ala destra di trentatre anni in maglia rossazzurra. Dal suo apporto valido e convincente durante la passata stagione è scaturita la riconferma.
    Salvatore Simone Pino – Catanese doc, questo giovanissimo giocatore, appena diciannovenne, rientra a Catania dopo essere stato in prestito per un anno alla Lazio U19.
    Giovanni Pinto – Confermatissimo, per il quarto anno consecutivo tra le fila del Catania, questo solido centrocampista di 30 anni, nato a Locorotondo, in provincia di Bari.
    Alessandro Provenzano – Altro volto nuovo del Catania, questo centrocampista palermitano di trent’anni ha giocato, nella passata stagione, con la maglia dell’Imolese.
    Giacomo Rosaia – Riconfermato tra i centrocampisti del Catania, questo ventottenne nato a Massa, dopo i primi anni nelle giovanili della Fiorentina, prima di arrivare ai piedi dell’Etna, ha vestito le maglie di Carrarese, Treviso, Massese e Cesena.
    Simone Russini – Arriva in rossazzurro dopo due stagioni al Cesena (nell’ultima ha giocato 37 partite, di cui 27 partendo da titolare, segnando 6 gol). Si tratta di una talentuosa ala sinistra di 25 anni, proveniente da Napoli.

    Andrea Russotto –
     Trequartista romano alla sua seconda stagione con il Catania; il team etneo ha deciso di riconfermarlo per la sua esperienza e la versatilità del suo gioco. Trentatreenne fantasista, sfrutta un talento innato che in gioventù (nel 2007) lo ha portato ad essere uno dei 50 giocatori più promettenti del mondo.
    Andrea Sala – Ventisettenne estremo difensore che l’anno scorso faceva parte della rosa dell’Arezzo.
    Leon Sipos – Interessante attaccante nato in Croazia e giunto quest’anno a Catania in prestito dallo Spartaks Jurmala (città della Lettonia). La sua giovane età (21 anni) è garanzia di entusiasmo e voglia di imparare.
    Giuseppe Stancampiano – Portiere classe 1987, nato a Palermo ma proveniente dal Livorno. Il suo è un contratto biennale.
    Andrea Zanchi – Lui è rossazzurro da due anni (prima giocava nel Rieti). Si tratta di un terzino sinistro nato a Roma e alto 1 metro e 80.
  • Catania: si perde a Catanzaro e anche a Torre del Grifo

    Catania: si perde a Catanzaro e anche a Torre del Grifo

    Un periodo veramente amaro quelle del Calcio Catania, costretto a ingoiare un boccone amaro dopo l’altro. Un periodo francamente prevedibile, ma che tuttavia prima o poi doveva arrivare a riscuotere cassa e che lo sta facendo nella maniera più sanguinosa possibile. Così, dopo la sconfitta di domenica con la Paganese, è arrivata anche la sconfitta con il Catanzaro, che ha segnato l’uscita dalla Coppa Italia. Una batosta che pesa doppio, anche alla luce dei problemi societari che porteranno ad affidare la struttura di Torre del Grifo a terzi.
    torre del grifo

    Catanzaro Catania: Il tabellino

    MARCATORI: 91′ Monterisi
    CATANZARO (3-5-2): Nocchi; Monterisi, De Santis, Gatti; Bearzotti (94′ Rolando), Welbeck, Risolo (21′ Verna), Ortisi (54′ Vazquez), Tentardini; Bombagi (94′ Vandeputte), Cianci (79′ Curiale)
    A disp. di Calabro: Romagnoli, Branduani, Fazio, Scognamillo, Porcino, Carlini
    CATANIA (4-3-3)
    : Sala; Albertini, Monteagudo, Ropolo, Zanchi (74′ Pinto); Izco, Cataldi (74′ Bianco), Greco; Piccolo (55′ Ceccarelli), Moro (55′ Sipos), Biondi
    A disp. di Baldini: Stancampiano, Pino, Ercolani, Frisenna
    ARBITRO: Giorgio Vergaro (Bari)
    Assistenti: Edoardo Federico Cleopazzo (Lecce) e Federico Fratello (Latina)
    Quarto uomo: Alberto Ruben Arena (Torre del Greco)
    NOTE: 4′ di recupero s.t.
    AMMONITI: Welbeck, Cianci
    ESPULSI:
    CALCI D’ANGOLO: 6 – 6
    POSSESSO PALLA: 50% – 50%

    Catanzaro Catania la sintesi del primo tempo

    Se il buongiorno si vede dal mattino, quello del Catanzaro è già un sigillo sulla partita. Le prime occasioni sono infatti praticamente tutte a vantaggio della squadra di casa: prima un cross porta Ortisi a colpire di testa, ma senza successo, poi ci vuole Sala per disinnescare in uscita un pericoloso cross di Risolo. Poco dopo è nuovamente quest’ultimo a partecipare a una bellissima azione, combinando con una doppia triangolazione che parte dal limitare dell’area e si conclude all’altezza del dischetto o quasi. Un rigore in movimento per Cianci che però sciupa alzando troppo il tiro. Allora è nuovamente il turno di Ortisi, sempre di testa, di riprovarci, stavolta però su corner: fortunatamente per il Catania, il risultato non cambia.
    La pochezza del gioco etneo sembra avere uno scossone dopo i primi 20 minuti: prima una ripartenza con Zanchi, favorito dalla combinazione con Biondi, che però non si concretizza. Poi lo stesso Biondi, innescato da Albertini, tenta il destro a giro sul palo più lontano ma il tentativo del talento di marca etnea è deviato in corner dal difensore De Santis. Al 32′ forse l’occasione più nitida per il Catania – che, non casualmente, è innescata da un errore del Catanzaro. Tentardini incespica malamente sulla sfera, ne approfitta Cataldi che serve Grieco: la conclusione è inadeguata e sbilenca e l’occasione sfuma. Poi è nuovamente il Catanzaro a impegnare Sala, con un doppio intervento: prima intervenendo con i pugni sul bel tiro a giro di Bombagi e poi, sul cross successivo della stessa azione, coprendo lo specchio della porta sul ribaltamento di fronte. Per il Catania, l’unico residuo pericolo della prima frazione è un tiro-cross nemmeno troppo pericolosa.

    Catanzaro Catania la sintesi del primo tempo

    Il rientro dagli spogliatoi vede le due squadre avere delle ottime occasioni per sbloccare il risultato. Prima è il Catania a rendersi pericoloso su angolo battuto da Biondi: prima l’acrobatica rovesciata di Ropolo supera il portiere ma viene respinta da Welbeck, poi sula palla si avventa Zanchi, che però spedisce alto di sinistro. E’ il turno di Bombagi, non sazio del bel tiro, riprovare per due volte a cambiare l’inerzia della gara: primo tiro murato dalla difesa, secondo sventato dell’estremo difensore. A quel punto parte la girandola dei cambi: nel Catanzaro, che aveva già sostituito Ripoli, entra Vasquez e nel Catania l’eroe di Fidelis Andria Sipos e Ceccarelli. Ma è ancora il Catanzaro a rendersi più pericoloso con Gatti, il cui colpo di testa su punizione calciata da Bearzotti si spegne di poco a lato.
    Bisogna aspettare il minuto 71 per rivedere all’opera il Catania, con le forze fresche di Ceccarelli. L’ala s’invola e supera il diretto marcatore con un bel tocco verso l’interno, ma Nocchi chiude tempestivamente lo specchio di porta avanzando sul limite dell’area piccola. Ancora, all’80 minuto, l’azione insistita del Catanzaro si concretizza in un tiro da fuori, che Sala raccoglie fra le sue braccia. La sentenza arriva implacabile, ma sostanzialmente prevedibile, nel recupero, dopo un assedio prolungato con diversi cross a piovere nell’area degli etnei. Uno di questi frutta il corner che al 91′ porta il difensore Monterisi al gol, incornando molto bene in torsione il cross di Bearzotti. La reazione del Catania è veemente, ma è troppo tardi: è lo stesso Monterisi a respingere la conclusione del vispo Ceccarelli, sicuramente un giusto innesto nel secondo tempo.
     
    Un risultato sostanzialmente giusto per quanto fatto vedere nei 90 minuti, dove il Catanzaro ha comunque mostrato di avere qualcosa in più. Al Catania rimangono molti rimpianti e un’altra sconfitta da annotare, in vista di un periodo che si preannuncia già durissimo.
    Qui potete trovare il calendario di tutte le partite del Catania.

  • TFA sostegno 2021 Sicilia: prove ormai alle porte

    TFA sostegno 2021 Sicilia: prove ormai alle porte

    Una nuova opportunità all’orizzonte per molti aspiranti lavoratori della scuola. Sta infatti per essere avviato il XI ciclo nazionale del TFA sostegno, che potrebbe dare una possibilità a tanti aspiranti docenti di sostegno di abilitarsi ed entrare più facilmente nel mondo della scuola. Le facoltà siciliani hanno attivato praticamente tutte quest’opzione per il prossimo anno accademico, con un numero estremamente corposo di posti – soprattutto se rapportato a quello delle altre regioni. Una chance che si aggiunge a quelle dei numerosi concorsi che sono stati banditi di recente, ma che è soggetta al passaggio di una serie di test. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si parla.

    Cos’è il TFA sostegno e come si partecipa

    Quando parliamo di TFA facciamo riferimento al Tirocinio Formativo Attivo, una formula di specializzazione del Miur. In realtà il TFA sarebbe dovuto andare in obsolescenza ed essere sostituito dal Fit, ma questo ciclo di TFA si farà – e parrebbe anche per i prossimi tre anni, se (e ripetiamo SE) verrà finanziato. Il tirocinio si compone di circa sei mesi di formazione, genericamente collocata nel weekend, e alla fine del percorso – che prevede anche diversi esami interni – viene rilasciato un attestato abilitante. Anche per le diverse classi di concorso erano disponibili i TFA, ma non sono ormai attivi da molti anni.

    Requisiti accesso TFA sostegno

    I bandi per quest’anno, quantomeno in Sicilia, sono chiusi. Però per accedere al TFA era indispensabile avere i seguenti prerequisiti (che probabilmente varranno anche per il prossimo anno, quindi vale la pena appuntarli e provvedere a sanarli):

    scuola dell’infanzia e primaria

    • abilitazione all’insegnamento conseguita presso i
      corsi laurea in Scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e
      riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
    • diploma magistrale, diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico e il diploma
      sperimentale a indirizzo linguistico, con valore di abilitazione, conseguiti presso gli istituti
      magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai
      sensi della normativa vigente, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002

    Insegnante sostegno

    Scuola secondaria di primo e secondo livello

    • abilitazione all’insegnamento su una specifica classe di concorso oppure, possesso congiunto di: laurea specialistica, magistrale o di “vecchio ordinamento”, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione della selezione (il titolo di studio deve essere comprensivo dei requisiti curriculari ex D.P.R. n. 19/2016 e ss. mm.e ii) e 24 crediti formativi universitari o accademici, di cui al D.M. n. 616/2017, già certificati da una Istituzione universitaria o accademica

    Esami TFA sostegno

    Come detto, una volta deciso di accedere al TFA bisogna iscriversi e pagare una tassa – quest’anno era 150 euro per prova che si desiderava sostenere. E’ bene precisare che anche il corso è a pagamento, secondo le disposizioni delle università (in genere, comunque, si tratta di una spesa onerosa e intorno ai 3000 euro).
    La prima prova di accesso è la cosiddetta preselettiva, e costa di un esame a crocette con 60 domande da fare in 2 ore. Ogni domanda vale 0,5 punti (quindi, per un massimo di 30 punti) e sbagliare non comporta una penalità, ergo vale la pena tentare.
    Ai sensi del DM n. 755 del 6 luglio 2021, il Test Preselettivi si terrà

    • 20 settembre 2021 (mattina) prove scuola dell’infanzia
    • 23 settembre 2021 (mattina) prove scuola primaria
    • 24 settembre 2021 (mattina) prove scuola secondaria I grado
    • 30 settembre 2021 (mattina) prove scuola secondaria II grado

    TFA sostegno 2021
    Sono in concomitanza in tutta Italia e quindi non si possono sostenere in diverse università. Si possono sostenere più esami di diverso grado, per esempio per la secondaria di I e di II grado, ma se si supera la preselettiva si può sostenere un solo scritto.
    Dopo di essa, in genere distanziata da una decina di giorni, vi è uno scritto – una trattazione aperta su una traccia posta dalla commissione – e poi un orale. Le prove sono per necessità di cose molto selettive, perché i posti sono comunque limitati e le richieste di accesso numerose. In Sicilia, i numeri sono questi per il 2021:

    Università di Messina:

    – Posti n. 1400 distribuiti nei quattro ordini e gradi di scuola:
    – Infanzia n. 200 posti;
    – Primaria n. 400;
    – Secondaria I grado n. 400 posti;
    – Secondaria II grado n. 400 posti.

    L’Università di Catania:

    a) n. 150 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 250 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 250 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 350 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);
    TFA sostegno

    Università Kore di Enna:

    a) n. 175 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 300 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 200 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 450 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);

    Università di Palermo:

    a) n. 200 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);
    Per completezza, accludiamo all’articolo i diversi bandi delle università:
    Messina
    Catania
    Enna
    Palermo
    In bocca al lupo a tutti gli aspiranti docenti!

  • Elenco delle partite del Calcio Catania stagione 2021/2022

    Elenco delle partite del Calcio Catania stagione 2021/2022

    Il Calcio Catania S.p.A con sede a Catania gioca attualmente nella Serie C nel girone C, ovvero la terza divisione del campionato di calcio italiano. Il club vanta anche numerose presenze in Serie A con ben 17 campionati.

    Cenni Stagione 2020/2021

    Nella stagione 2020/2021 una nuova proprietà composta da un insieme di imprenditori locali (La Sport Investment Group Italia S.p.A.) rileva la società calcistica salvandola dal fallimento. L’inizio di stagione è quindi stato un po’ turbolento, uscendo inoltre dalla Coppa Italia contro il Notaresco. La squadra debutta in casa al Massimino il 27 settembre 2020 contro la Paganese riportato un 1-1, successivamente riesce a migliorare il rendimento e a portare a casa tre vittorie consecutive contro Juve Stabia, Monopoli e Virtus Francavilla non senza difficoltà, riuscendo a spuntarla per tre volte con un 1-0, subendo poi successive sconfitte contro la Ternana ed il Bari.
    Dopo numerosi anni torna anche il derby contro il Palermo che termina in un pareggio. La squadra catanese terminerà infine il girone d’andata al quarto posto.
    Durante la finestra di mercato di gennaio la squadra rivoluziona i suoi reparti con l’acquisto di sei giocatori tra cui il ritorno di Russotto e Di Piazza, e l’arrivo di Giosa e Sales.
    Tuttavia durante il girone di ritorno la squadra incontra delle difficoltà, subisce subito una dolorosa sconfitta contro la Ternana subendo 5 reti e riuscendo a segnare solamente un gol. Questa sconfitta è un preludio ad un successivo deterioramento che la porterà a conquistare solamente una vittoria nelle successive 7 partite, perdendo anche il derby di ritorno per 0-1.
    Dopo l’ennesima sconfitta viene esonerato l’allenatore e la squadra è affidata nelle mani di Francesco Baldini. Ciò sembra portare dei benefici riportando i rossazzurri alla vittoria per ben 5 volte nelle successive 7 partite.
    Alla fine della stagione il Catania chiude con un sesto posto accedendo cosi ai playoff, venendo tuttavia eliminati al primo turno dal Foggia per 1-3.

    La stagione 2021/2022 Calcio Catania è ormai iniziata

    La squadra siciliana è partita subito forte vincendo il primo turno di coppa Italia contro la Vibonese, più complicato invece il suo inizio di campionato riportato una sconfitta per 3 a 0 fuori casa contro il Monopoli ed una per 1 a 0 contro la Paganese rimasta in 10 a seguito di un rosso. La vittoria è arrivata durante la seconda giornata per 2a0 Contro la Fidelis Andria.
    Mercoledì 15 settembre 2021 affronterà fuori casa il Catanzaro.

    Partite del Catania Calcio 2021/2022 dentro casa

    2^ GIORNATA (and. 05/09/2021-rit. 09/01/2022) Catania-Fidelis Andria
    4^ GIORNATA (and. 19/09/2021-rit. 23/01/2022) Catania-Bari
    6^ GIORNATA (and. 29/09/2021-rit. 06/02/2022) Catania-Turris
    8^ GIORNATA (and. 10/10/2021-rit. 16/02/2022) Catania-Juve Stabia
    10^ GIORNATA (and. 20/10/2021-rit. 27/02/2022) Catania-Avellino
    12^ GIORNATA (and. 31/10/2021-rit. 13/03/2022) Catania-Vibonese
    14^ GIORNATA (and. 14/11/2021-rit. 20/03/2022) Catania-Foggia
    16^ GIORNATA (and. 28/11/2021-rit. 03/04/2022) Catania-Potenza
    18^ GIORNATA (and. 12/12/2021-rit. 15/04/2022) Catania-Palermo

    Partite del Catania Calcio 2021/2022 fuori casa

    1^ GIORNATA (and. 29/08/2021-rit. 22/12/2022) Monopoli-Catania
    3^ GIORNATA (and. 12/09/2021-rit. 16/01/2022) Paganese-Catania
    5^ GIORNATA (and. 26/09/2021-rit. 30/01/2022) Catanzaro-Catania
    7^ GIORNATA (and. 03/10/2021-rit. 13/02/2022) Picerno-Catania
    9^ GIORNATA (and. 17/10/2021-rit. 20/02/2022) Virtus Francavilla-Catania
    11^ GIORNATA (and. 24/10/2021-rit. 06/03/2022) Monterosi-Catania
    13^ GIORNATA (and. 07/11/2021-rit. 16/03/2022) Campobasso-Catania
    15^ GIORNATA (and. 21/11/2021-rit. 27/03/2022) Taranto-Catania
    17^ GIORNATA (and. 05/12/2021-rit. 10/04/2022) Latina-Catania
    19^ GIORNATA (and. 19/12/2021-rit. 24/04/2022) Acr Messina-Catania

    Classifica della serie C del Girone C

    POS.
    SQUADRA
    G
    V
    P
    S
    GF
    :
    GS
    DIFF.
    PTS
    FORMA
    • 1
    Monopoli
    3
    3
    0
    0
    7:2
    5
    9
    V
    V
    V
    • 2
    Bari
    3
    2
    1
    0
    6:1
    5
    7
    P
    V
    V
    • 3
    Taranto
    3
    2
    1
    0
    4:1
    3
    7
    P
    V
    V
    • 4
    Francavilla
    3
    2
    0
    1
    3:3
    0
    6
    S
    V
    V
    • 5
    Juve Stabia
    3
    1
    2
    0
    4:2
    2
    5
    P
    P
    V
    • 5
    Catanzaro
    3
    1
    2
    0
    4:2
    2
    5
    V
    P
    P
    • 7
    Foggia
    3
    1
    1
    1
    4:3
    1
    4
    P
    V
    S
    • 8
    Turris
    3
    1
    1
    1
    3:2
    1
    4
    P
    S
    V
    • 9
    Palermo
    3
    1
    1
    1
    4:4
    0
    4
    V
    P
    S
    • 9
    Campobasso
    3
    1
    1
    1
    4:4
    0
    4
    P
    S
    V
    11
    Latina
    3
    1
    1
    1
    3:3
    0
    4
    S
    V
    P
    12
    Paganese
    3
    1
    1
    1
    5:6
    -1
    4
    P
    S
    V
    13
    Avellino
    3
    0
    3
    0
    2:2
    0
    3
    P
    P
    P
    14
    Catania
    3
    1
    0
    2
    2:4
    -2
    3
    S
    V
    S
    15
    Messina
    3
    0
    2
    1
    6:7
    -1
    2
    P
    P
    S
    – 16
    Picerno
    3
    0
    2
    1
    0:1
    -1
    2
    P
    P
    S
    – 17
    Potenza
    3
    0
    2
    1
    3:6
    -3
    2
    P
    S
    P
    – 18
    Fidelis Andria
    3
    0
    1
    2
    1:4
    -3
    1
    P
    S
    S
    – 18
    Vibonese
    3
    0
    1
    2
    1:4
    -3
    1
    P
    S
    S
    • 20
    Monterosi
    3
    0
    1
    2
    2:7
    -5
    1
    P
    S
    S
    • Promozione
    • Promozione Spareggio
    • Retrocessione
     – Retrocessione Spareggio
  • Magnesio: una piccola molecola per grandi rimedi

    Magnesio: una piccola molecola per grandi rimedi

    Il magnesio è un elemento chimico, un metallo, con simbolo “Mg” e numero atomico 12.
    E’ un elemento molto abbondante in natura ed ESSENZIALE per il corpo umano.
    Infatti, combinato con il calcio e con il fosforo costituisce l’idrossiapatite, il minerale strutturale del tessuto osseo. Quasi il 60-65% del magnesio totale del nostro corpo si trova mineralizzato nello scheletro.
    Inoltre, questo elemento, entra a far parte della composizione di almeno 300 enzimi, molecole che innescano altrettanti tipi di reazioni chimiche nel nostro organismo.
    Ultima, ma non meno importante, è la quantità di magnesio localizzata nei liquidi intracellulari e nel sangue.
    Il Dottor De Mari, farmacista ed esperto in fitoterapia, in un suo video  ci parla dei sintomi da carenza di magnesio, sintomi molto comuni che spesso non vengono associati a questa insufficienza e che vengono trattati con farmaci di vario genere quali: ansiolitici, antidolorifici, antinfiammatori mentre una semplice integrazione di questo minerale potrebbe risolvere il problema alle sue origini.
    Ecco allora riportati i punti salienti del video del Dottor De Mari che possono interessare molti di noi.
    SINTOMI DA CARENZA DI MAGNESIO
    Magnesio semi

    Magnesio fame da zuccheri

    Quante volte abbiamo provato la voglia incontrollata di “qualcosa di dolce” e, anche se l’abbiamo soddisfatta, spesso ci ritroviamo a desiderarne ancora e poi ancora. Perché?
    Possiamo spiegare questo nostro desiderio con la carenza di magnesio.
    Infatti succede che, quando noi introduciamo zucchero e questo deve essere utilizzato dalle nostre cellule come fonte di energia, c’è bisogno di un enzima che è magnesio-dipendente, cioè per funzionare ha bisogno proprio del magnesio e se questi non c’è lo zucchero che introduciamo nel nostro corpo non può essere utilizzato e viene inviato al fegato, il risultato è che ingrassiamo e subiamo un aumento del colesterolo, dei trigliceridi e delle problematiche ad essi correlate.
    Intanto, la cellula continuerà a richiedere zuccheri per produrre l’energia che è necessaria alle sue attività ed invia segnali al cervello affinché l’individuo ne domandi ancora.
    Una necessità che spesso viene confusa per golosità ed è invece causata da una carenza di magnesio.

    Dolori e crampi muscolari

    A volte soffriamo di una stanchezza prolungata, senza particolari cause, che spesso sfocia anche in dolori e crampi muscolari, soprattutto di notte le gambe sembrano “senza riposo” tanta è la necessità di muoverle per evitare le contrazioni. Anche questo fastidio è dovuto ai muscoli che richiedono magnesio.

    Insonnia

    Il magnesio agisce sul parasimpatico che, se viene stimolato, ci rilassa e ci induce al sonno liberandoci anche dai risvegli notturni.

    REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO

    Il nostro stomaco dovrebbe immettere il suo contenuto acido verso l’intestino, la risalita di questo, infatti, viene impedita da una valvola che si chiude dopo che il cibo è arrivato allo stomaco.
    Invece a volte succede che, questo contenuto, ritorna indietro risalendo verso l’esofago, causando bruciori alla gola, acidità, tosse e tanti altri fastidi.
     Perché?
    Magnesio cibi assortiti
    La valvola è fatta soprattutto di tessuto muscolare la cui forza di contrazione dipende anche dal magnesio, una quantità insufficiente di questo elemento le impedisce di svolgere il suo compito in modo adeguato. Anche questo fastidio, a volte, potrebbe risolversi in modo molto semplice.

    Apatia, stress e stanchezza mentale

    Anche questi sono sintomi che potrebbero essere dovuti a carenza di magnesio, un disturbo che può essere scambiato per depressione e invece può non esserlo.

    Stitichezza e problemi intestinali

    Il magnesio rilassa anche la muscolatura liscia dell’intestino, ecco che potrebbe essere d’aiuto in casi di stipsi che a volte è alternata a diarrea.

    Mal di testa

    Il mal di testa può essere provocato anche da una carenza di magnesio perché questa insufficienza porta a una vasocostrizione a livello cerebrale che dà infiammazione e dolore.
    Questo tipo di emicrania è invalidante per chi ne soffre.

    Carenza di vitamine

    Il mal di testa può essere collegato anche alla carenza di vitamine A, B, C e D che, per essere assorbite, hanno bisogno proprio di magnesio. Dunque la sua integrazione può essere utile anche in questo caso.

    Magnesio Pressione alta

    Magnesio vitamine
    Come abbiamo potuto constatare dall’elenco di questi sintomi, il magnesio è importante per l’organismo, e come abbiamo detto già, è il settimo elemento più abbondante i natura, quindi come può essere che possiamo esserne carenti?
    Una delle cause principali è la nostra alimentazione che può essere sbagliata o imperfetta in qualche sua parte e occorre quindi modificarla.
    Aumentare perciò il consumo di frutta fresca, frutta secca, legumi, cereali integrali senza glutine, verdure di stagione e se questo non bastasse, integriamo il nostro magnesio con prodotti che troviamo in commercio.
    Controlliamo se il magnesio che eventualmente integriamo sia bio-disponibile e assumiamolo la sera, tranne casi gravi, quando, in una fase iniziale, potrà essere prescritto diversamente.
    In ogni caso, prima di assumere qualsiasi integratore, dobbiamo consultare il nostro medico di fiducia, spetterà a lui sapere se, quanto e quando abbiamo necessità di integrare questo minerale.
    E adesso: buona salute a tutti.

  • Paganese – Calcio Catania: ancora uno stop per gli etnei

    Paganese – Calcio Catania: ancora uno stop per gli etnei

    Amaro ritorno in città per la squadra di Mister Baldini. La sconfitta per 1 a 0 rimediata nel campo della Paganese complica nuovamente il percorso degli etnei, dopo la boccata d’ossigeno vista col Fidelis Adria. Non è certamente il momento di parlare di problemi di classifica, visto il campionato iniziato da poco, ma certamente è problematico che fuori casa i risultati stentino ad arrivare.

    Paganese-Catania: formazioni ufficiali

    PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Sbampato, Murolo, Schiavi; Sussi, Cretella, Vitiello, Tissone, Manarelli; Castaldo, Guadagni.
    In panchina: Caruso, Scanagatta, Pica, Schiavino, Perlingieri, Volpicelli, Zanini, Zito, Del Regno, Diop, Piovaccari, Iannone. Allenatore Gassadonia

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto; Rosaia, Maldonado, Provenzano; Ceccarelli, Sipos, Russotto
    In panchina: Sala, Pino, Ropolo, Albertini, Zanchi, Izco, Cataldi, Piccolo, Greco, Biondi, Moro, Russini. Allenatore: Baldini
    ARBITRO: Enrico Maggio (Lodi)
    Assistenti: Giuseppe Centrone (Molfetta) e Mauro Dell’Olio (Molfetta)
    Quarto uomo: Andrea Ancora (Roma 1)

    Paganese Catania: la sintesi del primo tempo

    Massimino catania
    Il Catania parte piuttosto bene, occupando il campo con ordine e costringengo Sussi a prendere un giallo già in avvio. Una buona partenza che viene confermata dall’occasione di Ceccarelli, che su angolo dopo aver raccolto un cross basso da destra, conclude da posizione estremamente favorevole in area di rigore, ma il tiro si spegne sul fondo. Nel ribaltamento di fronte, due calci d’angolo dell Paganese si rivelano infruttosi, prima di una nuova occasione a firma Catania: cross dalla destra di Calapai, che già qualche minuto prima aveva proposto dalla sua fascia, che raggiunge Russotto sul secondo palo. L’ala del Catania potrebbe andare facilmente a concludere, ma arriva leggermente in ritardo sulla palla di Calapai (che verrà poco dopo ammonito) e l’azione sfuma. La Paganese allora si fa vedere dalle parti di Stancampiano con Tissone, lesto ad avvantaggiarsi del lancio in verticale di Guadagni. Il portiere etneo però, a tu per tu con l’attaccante, riesce a ipnotizzare Tissone e neutralizza il tiro.
    In questo momento i padroni di casa però guadagnano fiducia e continuano a spingere, creando nuovamente pericoli alla porta dei rossoazzuri (questo pomeriggio in tenuta bianca). Guadagni è ancora protagonista, stavolta con un colpo di testa che Stancampiano è costretto a deviare in angolo con una parata plastica, da copertina, che si rivela oltretutto efficace. Il Catania soffre e alla mezz’ora inoltrata si fa imbrigliare da una bellissima trama di passaggi della Paganese, che culmina nella verticalizzazione di Guagagni all’indirizzo di Tissoni. Provvidenziale l’intervento di Mangonado in scivolata, che disinnesca una potenziale opportunità per i padroni di casa. Peccato per l’ammozione che poco dopo guadegnerà il difensore etneo, che ha comunque sfoggiato una discreta prova nel pacchetto arretrato. Il primo tempo si chiude con una chance per il Catania di rientrare negli spogliatoi in vantaggio: tiro dalla distanza di Provenzano e palla alla destra del portiere di pochissimo.
    Massimino

    Paganese Catania: la sintesi del secondo tempo

    Uscite dai box, le due squadre non subiscono cambiamenti e ci si aspetta lo stesso copione del primo tempo. In effetti, si riprende da dove si era rimasti col Catania intento ad attaccare – ed è qui che il Catania ha le sue migliori occasioni e l’occasione di svoltare la partita. Prima l’eroe contro la Fidelis Andria, Sipos, dopo una serie di scambi si trova a tu per tu col portiere ma non riesce a rendere precisa la sua conclusione. Poi, al minuto 48, Ceccarelli con un tiro da fuori impensierisce Baiocco, che manda in angolo. Al 49′ l’occasione che potrebbe indirizzare la partita: Russotto entra in area, Sussi lo atterra e l’arbitro lo ammonisce. Doppia ammonizione, espulsione e rigore: sul dischetto si presenta Ceccarelli, ma Baiocco intuisce e si tuffa sulla sinistra, deviando sul palo.
    Il Catania subisce psicologicamente il colpo e la Paganese effettua un cambio, con Scanagatta per Sbampato, e poi Zito per Vitiello e Volpicelli per Tissone. Il riequilibramento tattico in seguito all’espulsione sortisce il suo effetto. Due occasioni concentrate al 57′ sono il preludio al goal. Punizione da centrocampo per la Paganese, palla lunga verso l’area di rigore dove di trova Diop. Spalla a spalla con Ercolani, che però non riesce a ostacolare il tiro che termina la sua corsa sul secondo palo. A nulla servono gli ultimi 20 minuti: il risultato rimane invariato. Per il Catania rimane il rimpianto
     
     
     
     

  • Come utilizzare i tuorli delle uova avanzati?

    Come utilizzare i tuorli delle uova avanzati?

    Ogni appassionato del mondo culinario e specialmente gli estimatori dei dolci e delle leccornie sono consapevoli che in moltissime ricette sono necessari gli albumi d’uovo. Prendete per esempio la ricetta per le meringhe, o anche i Macaron. Ma per quanto riguarda il tuorlo. Cosa si può fare con la parte inutilizzata dell’uovo? Questo articolo ha l’obiettivo di dare suggerimenti utili al lettore per evitare sprechi. Esistono infatti delle ricette che abbinata ad altri ingredienti rendono ottimo l’utilizzo dei tuorli d’uovo.
    Un ingrediente, tante ricette

    Qui di seguito verranno elencati alcune ricette per i quali si possono utilizzare i tuorli:

      • Crema olandese
      • Salsa Aioli
      • Salsa Tartara
      • Pasta fresca
      • Pasta frolla
      • Gelato alla crema
      • Zabaione
      • Crema pasticcera
      • Crema Catalana
      • Tuorlo marinato
      • Pasta alla Carbonara di mare

    Tre ricette con tuorli d’uova

    Esistono infiniti piatti sia in versione dolci che salati nei quali si possono sfruttare i tuorli d’uovo. Quelli sopracitati sono un esempio di una piccolissima parte. Ora si desidera condividere tre ricette che hanno alla base gli avanzi di tuorli.

    Lo zabaione

    zabaione
    Ricetta veloce, semplice e di notevole impatto. La preparazione prevede alcuni minuti. Sono utilizzati ingredienti molto semplici ed economici, infatti è necessario avere:

      • Tuorli di 4 uova;
      • 80g di zucchero;
      • ½ bicchiere di Marsala secco.

    Per iniziare è necessario mettere i tuorli in una piccola pentola accompagnati dallo zucchero e il ½ bicchiere di Marsala. Il pentolino stesso va adagiato su una pentola piena di acqua calda con la fiamma accesa bassa ma non troppo in modo da cuocere il composto a bagnomaria. Sbattere il composto fino a quando si addensa e diventa spumosa. Si può servire sia caldo che freddo. Perfetto se accompagnato con biscotti secchi o con una bella dose di panna montata, o come base per altre ricette.

    Crema pasticcera

    crema pasticcera preparazione

    Se si opta per usufruire dei tuorli in eccesso per preparare un dolce squisito, il miglior suggerimento è quello di accingersi alla realizzazione di una crema pasticcera. Questa è possibile utilizzarla per la preparazione di un soffice Pan di Spagna o anche dei dolci con pasta sfoglia e perché no anche degli squisiti muffin alla crema. Gli ingredienti da utilizzare sono:

      • 500ml di latte
      • 1 bacca di vaniglia
      • 1 scorza di limone
      • 100g di zucchero semolato
      • Tuorli di 4 uova
      • 70g farina setacciata

    Prima di tutto bisogna scaldare il latte in un tegame con la bacca di vaniglia e la scorza di limone grattugiata. Qualche istante prima dell’ebollizione scostare il composto dal fuoco e farlo riposare. Nel contempo amalgamare in un’altra scodella lo zucchero e i tuorli. Aggiungere la farina e un po di latte caldo a filo. Infine unire il tutto in una casseruola e cuore a fiamma bassa per almeno 10 minuti o fino a quando tutto il composto risulterà addensato.

    Gelato alla crema

    gelato alla crema

    Se rimangono dei tuorli d’uovo inutilizzati e il clima risulta essere caldo e afoso, un rimedio per affrontare la giornata è il gelato alla crema. Gli ingredienti sono semplici da reperire:

      • Tuorli di 4 uova
      • 150g zucchero
      • 2 vasetti di yogurt
      • 250g panna fresca

    Prendere i tuorli e amalgamare con lo zucchero e montare con fruste elettriche. A parte versare in una ciotola i vasetti di yogurt con la panna fresca. Successivamente unire il composto con la crema di tuorli e zucchero e mescolare con molta attenzione fino a ottenere un composto vellutato e omogeneo. Il prossimo passo è usare la gelateria per fare mantecare. In alternativa usare il congelatore e a intervalli di tempo rimescolare fino a quando non si otterrà una consistenza cremosa.

  • Ricetta le Spumette di Nocciola

    Ricetta le Spumette di Nocciola

    Le Spumette di Nocciola sono dei dolcetti semplici e sfiziosi. Sono simili alle classiche meringhe. Le Spumette sono però più soffici ed hanno un tempo di cottura inferiore. Possono essere di varie dimensioni e colori – in base agli ingredienti opzionali utilizzati – ed essere degustate come semplice dolce o come guarnizione di torte, gelati e creme.
    Tempo di preparazione: 15 minuti
    Tempo di cottura: 1.30 h

    Ingredienti per le spumette di nocciola ( 4 persone ):

            • 60 gr zucchero
            • 3 cucchiai di farina
            • 2 albumi ( bianchi )
            • 250 gr di nocciole
            • sale q.b.
            • 1 cucchiaio di succo di limone ( opzionale )
            • mandorle dolci ( opzionale )

    Preparazione e cottura

    Rompete le uova e separate l’albume dal tuorlo (la parte rossa dell’uovo). In una ciotola mettete gli albumi.
    Se volete, potete aggiungere anche un cucchiaio di limone ma non è obbligatorio per la riuscita della ricetta.
    Montate le uova a mano o, più facilmente, con uno sbattitore elettrico fino ad ottenere un composto ben fermo e lucido.
    Potete aggiungere lo zucchero una volta raggiunto questo composto o direttamente con gli albumi e sbattere tutto insieme.
    Se lo aggiungete dopo, versatelo gradualmente e continuate a frullare fino ad ottenere un composto spumoso ma solido.
    Per capire se gli albumi sono montati correttamente vi consiglio di fare la famosa prova del cucchiaino: immergete il cucchiaino nel composto e se la spuma è ben fatta il cucchiaino dovrà restare in piedi da solo!Per essere sicuro di ottenere un impasto spumoso e solido ci sono vari accorgimenti che potete seguire:

      • preferire lo zucchero qualità extrafine;
      • assicuratevi di separare bene il tuorlo e l’albume: il tuorlo ( o rosso ) è materia grassa e fa si che le uova non montino bene e l’albume si sgonfi;
      • preriscaldare bene il forno prima di infornare;
      • cuocerle lentamente e non superare i 90º di temperatura

    Tritate le nocciole grossolanamente con l’aiuto di un mixer o di un mortaio.
    Aggiungete le nocciole tritate ed i cucchiai di farina al composto ottenuto facendo attenzione a girarlo delicatamente con un cucchiaio per evitare di smontarlo. Utilizzate movimenti delicati dal basso verso l’alto.
    Preparate la teglia da forno rivestendola con carta da forno.
    Con l’aiuto di due cucchiai, prelevate piccole quantità del composto e disponetele sulla teglia formando così delle palline che saranno le vostre spumette una volta cotte. In alternativa ai cucchiai potete utilizzare una tasca da pasticcere con bocchetta a stella.
    Non dimenticatevi che in cottura le palline si gonfieranno, disponetele quindi distanti una dall’altra in modo da evitare che si attacchino.
    Preriscaldate il forno. Infornate le palline a 90º / 100º per circa 90 minuti.
    Se volete aggiungere un tocco speciale alla vostra ricetta, potete aggiungere su ogni pallina una mandorla affettata prima di infornare.
    Fate raffreddare i dolcetti prima di servirli.
    Ecco a voi le Spumette di Nocciola: croccanti ed irresistibili!
    Piccolo consiglio. Se non volete buttare il tuorlo delle uova, su questo articolo come utilizzare i tuorli potrete trovare moltissime ricette.

  • Concorsi Sicilia: possibilità di lavoro all’orizzonte

    Concorsi Sicilia: possibilità di lavoro all’orizzonte

    Un altro anno durissimo è passato. 2020 e 2021 hanno segnato una profonda crisi in molti settori, per esempio nel settore della ristorazione, del turismo o degli eventi dal vivo. Anche per questo motivo è sempre una buona notizia quando arriva la possibilità di poter sostenere un concorso. Specialmente poi nell’arco di questo settembre 2021 saranno molte le possibilità dei candidati, con numerosi posti nella pubblica amministrazione rivolti a diverse categorie di lavoratori.
    Andiamo a vedere quali e come candidarsi.

    Concorso Ministero della Cultura per 150 assistenti alla custodia e vigilanza

    lavoro nel museo
    E’ stato pubblicato in Gazzetta il bando per il reclutamento a tempo indeterminato di cento unita’ di personale, presso il  dal Ministero della Cultura, non dirigenziale appartenenti alla seconda area funzionale, posizione economica F2, nel profilo professionale di assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza, e della procedura selettiva per il reclutamento di cinquanta unita’ di personale non dirigenziale appartenenti alla seconda area funzionale, posizione economica F1, nel profilo professionale di operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza.

    Presentazione delle domande di partecipazione

    1. Il candidato invia la domanda di ammissione al concorso esclusivamente per via telematica, compilando il modulo on-line riferito alla presente procedura, utilizzando la piattaforma digitale che sarà  resa disponibile a tal fine.
    2. La data di presentazione on-line della domanda di partecipazione al concorso è certificata e comprovata da apposita ricevuta elettronica rilasciata dal sistema informatico che, allo scadere del termine ultimo per la presentazione, non permetterà’ più’ l’accesso e l’invio del modulo elettronico.
    3. Nella domanda i candidati dovranno dichiarare di possedere tutti i requisiti di ammissione previsti dal bando relativo al concorso.

    Svolgimento delle procedure

    1. Per lo svolgimento del concorso pubblico di cui all’art. 1, comma 2 del presente decreto è  previsto lo svolgimento di prove d’esame, consistenti in una sola prova scritta e in una eventuale prova orale. Le materie oggetto d’esame saranno indicate nel bando relativo al concorso.
    2. Nell’ambito delle medesime prove relative al predetto concorso pubblico si procederà altresì all’accertamento della conoscenza della lingua inglese e delle tecnologie informatiche.
     

    Concorso Agenzia delle Entrate per 2320 funzionari amministrativi e per 100 funzionari informatici.

    L’Agenzia delle Entrate ha indetto un concorso pubblico per 2320 funzionari amministrativi. Le assunzioni saranno realizzate presso la sede centrale a Roma e presso le Direzioni Provinciali e Regionali, presenti in tutta Italia. La selezione è rivolta a candidati laureati, i quali saranno assunti con contratto a tempo indeterminato e impiegati per attività amministrativo-tributaria. Il termine per presentare la domanda scade il 30 settembre 2021.
    aula vuota concorso
    Inoltre, sempre l’Agenzia delle Entrate ha indetto un ulteriore bando per l’assunzione di 100 funzionari informatici. La selezione è rivolta ai candidati laureati ed è previsto un con contratto di lavoro a tempo indeterminato. La scadenza entro la quale è possibile candidarsi è fissata al 30 settembre 2021.

    Concorso per 500 tecnici Pnrr e per il Mef

    Aperto il concorso per 500 assunzioni a tempo determinato di personale non dirigenziale, di cui 80 da assegnare al Ministero dell’Economia e delle finanze e 420 alle amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel Pnrr. Le risorse saranno inquadrate nell’Area III, posizione economica F1, nei profili professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale. La domanda di ammissione deve essere presentata entro il 20 settembre 2021.
    concorsi aula vuota

    Concorso Marina Militare per 212 volontari Vfp 4

    Altro concorso è quello per reclutare 212 volontari Vfp 4 nelle Forze speciali e componenti specialistiche della Marina Militare, compreso il Corpo delle capitanerie di porto. La selezione è rivolta ai volontari in ferma prefissata di un anno della Marina Militare in servizio, anche in rafferma annuale, o in congedo per fine ferma. La domanda deve essere presentata entro il 12 settembre 2021.

    Concorso Ministero della Giustizia per 8171 addetti ufficio processo

    Il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso per l’assunzione di addetti Ufficio per il processo, finalizzato alla copertura di 8171 posti di lavoro. Le sedi di lavoro sono distribuite in tutta Italia e possono partecipare candidati laureati. Si tratta di uno dei concorsi con più posti attualmente attivi. Le candidature devono essere presentate entro il 23 settembre.

    Concorso Rap Palermo per 46 autisti

    La Rap di Palermo ha indotto un concorso per assumere 46 autisti con rapporto a tempo pieno al livello 3° parametro B del Ccnl dei Servizi Ambientali – Utilitalia. La selezione è rivolta a candidati con licenza media. La domanda di ammissione al concorso pubblico scade in data 29 settembre 2021.
    Il bando che mette in palio 300 posti alla Regione è quasi pronto e, visto che resta in un limbo il maxi concorso da 1.100 posti nel Centri per l’impiego, ecco che, come riporta Giacinto Pipitone in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, arriva una chance per entrare nella pubblica amministrazione.
     

  • Cielo di settembre: sole, luna, pianeti, costellazioni

    Cielo di settembre: sole, luna, pianeti, costellazioni

    E’ arrivato settembre quasi senza accorgercene. Abbiamo abbandonato agosto e con lui l’estate, che sta per volgere al termine. Un’estate breve perché è ancora tanta la nostra voglia di stare all’aperto, tanta la voglia di riprendere la vita che conducevamo prima del Covid e invece, dopo giorni durante i quali sembrava che la curva del contagi stesse scendendo, eccoci di nuovo ad osservare la sua risalita e ritorniamo alle prese di restrizioni che, purtroppo, conosciamo già.
    Le nostre sere e notti trascorse all’aperto ci sembrano lontane e poche, ma cielo che abbiamo ammirato è ancora lì, rotante nella sua splendida armonia, basta uno scorcio, un balcone, un terrazzo, anche se piccolo ma soprattutto un angolo lontano dalle luci delle città, per ammirarlo ancora e ancora, nell’autunno e nell’inverno che ci aspettano scoprendo le meraviglie che ci riserva e questa piccola guida, ancora una volta, ci orienterà in questo spazio infinito.

    Il Sole di settembre

    All’inizio del mese e fino a giorno 16, il Sole si trova nella costellazione del Leone, poi si muoverà in quella della Vergine.
    giorno 1 il Sole sorge alle 06:38 e tramonta alle 19:46
    giorno 15 il Sole sorge alle 06:52 e tramonta alle 19:21
    giorno 30 il Sole sorge alle 07:08 e tramonta alle 18:55

    Equinozio

    cielo di settembre su spiaggia
    Il 22 settembre alle ore 21:21 la Terra si troverà nel punto che segna l’equinozio di autunno. Questo vuol dire che, nel momento indicato, il Sole si verrà a trovare nel luogo in cui la sua orbita apparente interseca l’equatore celeste. Da quel momento, dal punto di vista astronomico, l’estate è finita.
    Sul nostro pianeta, le conseguenze per quel giorno sono:
    1. Uguale durata del dì e della notte in tutti i punti della Terra, in pratica avremo 12 ore di luce e 12 ore di buio (infatti il termine equinozio vuol dire, da aequus, dì uguale alla notte).
    2. A mezzogiorno, i raggi del Sole cadranno perpendicolari su tutti i luoghi dell’equatore, per capire il momento esatto basterà guardare gli oggetti posti verticalmente che non avranno ombra.
    3. Il Sole sorge esattamente a est e tramonterà esattamente a ovest.
    4. Il nostro astro culminerà ad un’altezza media nel cielo.

    La luna di settembre

    luna cielo maggio
    Giorno 7 settembre avremo la Luna nuova
    Giorno 13 settembre avremo il primo quarto
    Giorno 21 settembre avremo la Luna piena
    Giorno 29 settembre avremo l’ultimo quarto

    Le costellazioni

    – A ovest troveremo ancora le costellazioni estive: lo Scorpione con la sua stella più luminosa Antares, il Sagittario, meno visibile, la Bilancia.
    – Allo zenit, o quasi, Ercole, Boote con la bellissima stella Arturo, il triangolo estivo formato dalla Lira con la stella Vega, il Cigno con la stella Deneb e l’Aquila con la stella Altair.
    -A sud troveremo le costellazioni del Capricorno, dell’Acquario e dei Pesci.
    – A est incomincia a sorgere l’Ariete.
    – A nord-est ritroviamo le brillanti costellazioni di Andromeda, Perseo, Cefeo e Pegaso.
    – Intorno al polo nord ruotano l’Orsa Minore, l’Orsa Maggiore e Cassiopea

    I pianeti

    Venere

    Venere, visibile fin dalla fine di agosto, inizia a splendere ogni sera a ovest, dove tramonta il Sole, immersa ancora nell’ultima luce del nostro astro.
    Con il passare dei giorni resterà in cielo più a lungo, tramontando alcune ore dopo il Sole.
    Fino a giorno 18 sarà nella costellazione della Vergine per poi passare in quella della Bilancia.

    Marte

    Difficile da osservare nel cielo di settembre perché si trova molto vicino al Sole durante il suo tramonto, il pianeta Marte è nella costellazione del Leone per poi passare, giorno 15, in quella della Vergine.

    Giove

    Ben visibile a sud brilla Giove, il gigante dei pianeti, la sua presenza ha dominato il cielo dell’estate per quasi tutta la notte.

    Saturno

    Anche Saturno è ben individuabile in questo mese, sorge prima di Giove e lo precede nel cielo.

    Urano, Nettuno, Plutone

    I due pianeti si trovano nel cielo di settembre e vi brilleranno per tutta le notte ma per vederli occorre un telescopio.

    Mercurio

    Come sempre difficile da osservare, sia perché piccolo sia perché vicino al Sole e dunque immerso nella sua luce.
    Splende per tutto il mese ed è più facile poterlo vedere al tramonto.

    Meteore

    stelle cadenti
    Anche in questo mese è possibile osservare delle meteore, anzi, con le notti che si allungano, sarà ancora più facile.
    All’inizio del mese potremo scorgere le Aurigadi, resti della cometa 1911 Kiess. Si è stimato che, ogni ora possiamo scorgerne decine, così come le Perseidi, famose stelle cadenti di agosto.
    A queste seguiranno sciami di detriti di altre comete che avranno il loro culmine tra i giorni 11 e 12 settembre, perciò sguardi in su per esprimere i nostri desideri!
    A presto con le altre meraviglie del cielo.

  • Coronavirus Sicilia ancora alti i dati, Musumeci preoccupato

    Coronavirus Sicilia ancora alti i dati, Musumeci preoccupato

    Coronavirus, Catania la provincia con più contagi

    Ancora una settimana durissima, quella che ci siamo lasciati alle spalle. Non è bastato l’annuncio della zona gialla, visto che sono stati registrati numeri oltre il migliaio in tutto il weekend. Basti solo pensare che nel bollettino diramato dal Ministero della Salute il tasso di positività è passato dal 6,1% al 6,6%.
    Un aumento che non risparmia nemmeno le ospedalizzazioni, con 848 pazienti ricoverati a causa del Covid, di cui 117 in terapia intensiva. Numeri ancora da brivido, che vanno a incrementare quelli da inizio pandemia: 4.566.126 casi, con 129.466 decessi. Gli attuali positivi sono 28.285 (+155 casi), di cui 27.320 in isolamento domiciliare obbligatorio. Ammontano a 1.023 nuovi guariti. Questa invece la suddivisione per province dei nuovi casi: Catania 327, Messina 246, Palermo 219, Trapani 119, Siracusa 99, Caltanissetta 65, Ragusa 55, Agrigento 39, Enna 31.
    Coronavirus ultime novità
    Non solo dunque la Sicilia è la regione col più alto numero di contagi in tutta Italia, ma Catania si attesta inoltre come la provincia col più alto numero di contagi327 in un solo giorno.

    Coronavirus Musumeci chiede maggiori controlli

    Una situazione che non può certamente fare dormire sonni sereni al Governatore della regione, che esplicita a chiare lettere la sua paura di vanificare quanto di buono fatto sinora. Un invito alla prudenza che va di pari passo a quello dei prefetti a controllare e sanzionare: «Senza l’apporto dei prefetti  tutto sarebbe stato più difficile in Sicilia in questo anno e mezzo di pandemia. Lo sanno anche le pietre. Ora, però, serve uno sforzo maggiore: una sorveglianza delle forze dell’ordine più diffusa ed efficace, che scoraggi gli indisciplinati e alimenti fiducia nelle persone responsabili. – Musumeci poi prosegue mettendo in guardia dalla distrazione-  Avverto in giro un pericoloso calo di attenzione. È una fase delicata quella che viviamo in questi giorni: se aumentano i contagi, ma non i vaccini, la Sicilia rischia di tornare presto a chiudere. E non possiamo permetterci questo ulteriore sacrificio ».
    Il presidente della Regione ricorda poi che rientra tra i suoi compiti adottare le ordinanze, ma farle rispettare spetta al ministro dell’Interno tramite i prefetti. «Se tutte le istituzioni faremo rete la nostra Isola riuscirà a vincere anche questa terribile prova».

    Coronavirus Sicilia zona gialla misure adottate

    La Sicilia rimane sulla tabella “dei cattivi” a livello nazionale, essendo l’unica regione ancora contrassegnata in giallo in tutta la nazione. Frattanto, a livello regionale, Musumeci continua a prendere provvedimenti: non solo rimangono zona arancione fino a giovedì 9 settembre Barrafranca, nell’Ennese, e a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. A essi vanno ad aggiungersi altri nove Comuni siciliani, di cui otto nel Siracusano, che saranno zona arancione da sabato 4 a martedì 14 settembre (compreso). Si tratta di Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Ferla, Francofonte, in provincia di Siracusa, e Catenanuova in provincia di Enna. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, appena firmata. Per i comuni appena elencati vale ancora il tanto temuto coprifuoco dalle 22 alle 5, a patto di non possedere la certificazione verde, e le restrizioni sugli spostamenti. Ovvero motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità, per ragioni di salute, per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per usufruire delle attività consentite. Consentita l’attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande all’esterno, ma a patto di osservare il limite massimo di quattro persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l’obbligo di green pass per i locali al chiuso.
    ristorante catania

    Coronavirus Sicilia l’allarme dell’ordine dei medici

    Frattanto l’ordine dei medici siciliani ancora una volta, tramite la bocca dei suoi presidenti siciliani, torna a fare chiarezza sulla questione vaccini e a ribadirne l’importanza nella lotta al Coronavirus: « Il ruolo sociale della professione medica è parte integrante dell’identità di ciascun professionista. Dai tempi di Ippocrate, curare bene, sicurezza e serenità sociale sono i tre grandi valori della professione che devono concretizzarsi in una comunicazione univoca perché non ci siano dubbi sulla necessità di completare il processo di immunizzazione della collettività. Legittime tutte le opinioni, legittima la presenza nei dibattiti dei social, ma quando lo scontro tra no-vax, no-pass e chi è disponibile alla vaccinazione diventa ideologico, messaggi inconciliabili con la scienza rischiano di avere conseguenze molto gravi.
    Il pericolo è di soffiare sulle anime più deboli dei negazionisti e di alimentare quelle chat diventate oggi il terreno fertile per l’organizzazione di proteste anti-covid in cui irrompono messaggi di violenza. Il mondo medico è una grande rete di salute, ma anche una grande rete sociale che porta con sè tutto il peso, l’autorevolezza e il rigore delle sue informazioni, al di là delle considerazioni personali. Ed è questo il profilo che chiediamo a tutti i colleghi ». La nota è poi firmata da Toti Amato (Palermo), Vito Ignazio Barraco (Trapani), Giacomo Caudo (Messina), Giovanni D’Ippolito (Caltanissetta), Anselmo Madeddu (Siracusa), Renato Mancuso (Enna), Igo La Mantia (Catania), Santo Pitruzzella (Agrigento), Carlo Vitali (Ragusa).
    Coronavirus Sicilia vaccini

  • Calcio Catania – Fidelis Andria: una vittoria di sostanza

    Calcio Catania – Fidelis Andria: una vittoria di sostanza

    Non potevamo inaugurare meglio questa nuova rubrica di Cataniablog.it dedicata alla squadra della nostra città. Una vittoria smagliante, quella degli uomini di Baldini: verrebbe da dire “buona la seconda”. Già, perché la prima uscita del Calcio Catania era stata tutt’altro che brillante, un secco 3 a 0 subito in casa del Monopoli che aveva spinto il tecnico Baldini a dire « il nostro campionato parte con la Fidelis Andria».
    Massimino catania
    In tal caso, non si può che valutare come vincente l’esordio del Catania, che vince e convince; convincono soprattutto le scelte del tecnico, che rischia il tridente con Ceccarelli e Russotto sugli esterni, affidando però il centro dell’attacco a Šipoš. Una fiducia ricompensata, indubbiamente, dato che è stato proprio l’attaccante croato a realizzare la doppietta che ha permesso alla squadra etnea di festeggiare la prima vittoria del campionato di serie C, dove – in attesa delle altre partite – occupa al momento il sesto posto.

    Catania – Fidelis Andria: il tabellino

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto; Provenzano (81′ Izco), Maldonado (81′ Greco), Rosaia (67′ Biondi); Ceccarelli (59′ Russini), Russotto, Šipoš (67′ Moro). A disp.: Sala, Albertini, Zanchi, Ropolo, Pino, Cataldi, Izco, Bianco. All. Baldini.

    ANDRIA (3-5-2): Dini; Fontana (46′ Venturini), Lacassia, Sabatino (60′ Alberti); Benvenga, Casoli, Bonavolontà (26′ Di Noia), Bolognese, Carullo (77′ Nunzella); Bubas, Favetta (46′ Tulli). A disp.: Vandelli, De Marino, Borcin, Dipinto, Gazzillo, Gaeta, Pelliccia, Spano. All. Panarelli.
    ARBITRO: Di Cairano di Ariano Irpino (Massimino-Lattanzi).
    MARCATORI: 8′ Sipos, 45′ Sipos
    NOTE: ammoniti: Bolognese, Di Noia, Rosaia, Russotto, Venturini, Greco.

    Catania – Fidelis Andria: la sintesi

    Una partita viva, che non ha mancato di offrire un bello spettacolo a chi ha raggiunto il Massimino per tifare i propri beniamini. E proprio per i padroni di casa è arrivata la primissima occasione, con un bel sinistro di Ceccarelli respinto da Dini. Poi due fiammate d’orgoglio del Fidelis Andia, prima con Casoli che calcia alto dalla distanza dopo il disimpegno errato di Maldonado e poi col velleitario tiro di Benvegna, dissinescato senza difficoltà da Stancampiano.
    Massimino
    Ma come nella più classica delle tradizioni calcistiche, per cui mancare un affondo espone al rischio di una stoccata avversaria, è il Catania a passare in vantaggio già al 9 minuto. L’assist da grande distanza di Ceccarelli è preciso e Šipoš è impietoso nel trafiggere Dini con un bel destro. Si scatena la festa sugli spalti del Catania, mentre in campo si apro qualche spazio – con gli ospiti un po’ colpiti dal gol e un po’ costretti a rischiare, anche a rischio di esporsi al contropiede degli uomini di Baldini.
    Anche dopo il gol è Ceccarelli-show: non contento del lancio al bacio per il gol del vantaggio, prima l’ala romana si invola verso la porta e costringe Sabatino alle brutte maniere (ma l’arbitro lo grazia, forse con troppa superficialità). Poi il suo rasoterra viene bloccato da Dini. Bisognerà attendere il 19′ perché l’arbitro estragga il primo giallo, all’indirizzo di Bolognese per fallo al limite dell’area su Pinto. Sulla punizione assegnata per il fallo, Russotto regala ai tifosi l’illusione del gol, ma la palla si spegne sull’esterno della rete.
    Nel frattempo, gli ospiti non riescono a impensierire Stancampiano (da notare solo un tiro centrale di Casoli al min. 21). Anzi, a discapito del gol subito, continuano a proporre un calcio molto conservativo, con una squadra molto chiusa. Una situazione che si cronicizzerà nella seconda metà della partita e renderà il match meno divertente e più giocato sulle corde.
    D’altronde, il modulo adottato (un 3-5-2 molto “italiano” nella sua concezione) e i suoi interpreti hanno portato l’Andria a una rocciosa difesa nello scorso campionato, quindi è possibile che il gol in avvio abbia certamente scombinato i piani tattici degli ospiti – che però, va detto, non hanno saputo riorganizzarsi tempestivamente. Anzi: il nervosismo sale in campo e gli ospiti rischiano di rimanere anche in 10, con Di Noia (subentrato al posto del dolorante Bonavolontà) che colpisce al volto Pinto e viene sanzionato con un cartellino giallo. Un rischio che poteva tradursi anche in un rosso e compromettere definitivamente la gara.
    Gara che si inclinerà comunque definitivamente a favore del Catania al 46′: l’errore difensivo di Fontana, che fornisce l’assist all’attaccante del Catania, è fatale. Ancora una volta Šipoš non si fa pregare e raddoppia.
    Il secondo tempo è molto più avaro di emozioni e si trascina sino alla fine quasi senza grandi sussulti. Tante le sostituzioni e le ammonizioni; da segnalare al minuto 21 l’errore di Monteagudo non sfruttato da Alberti che tira alto e i due tentativi di Russotto intorno alla mezz’ora della ripresa, ambedue sventati da Dini.
    Il Catania chiude col due a zero e si assicura i primi tre punti di questo campionato; una buona notizia per tutti noi tifosi rossazzurri.

  • Orchidee: 10 consigli su come coltivarle e farle crescere

    Orchidee: 10 consigli su come coltivarle e farle crescere

    Quante volte abbiamo visto delle bellissime piante di orchidea, rigogliose e fiorite e abbiamo desiderato coltivarle anche noi e non sappiamo come fare?
    Le orchidee, infatti, sono piante esigenti, hanno bisogno di molte attenzioni, di regole e comportamenti da rispettare, soffrono per gli sbalzi di temperatura, per l’eccessiva secchezza dell’aria, per l’esposizione alla luce e per tante altre cose.
    Allora eccone alcuni accorgimenti che renderanno le nostre piante più forti e più sane precisando che, queste accortezze, sono generali cioè valgono per tutte le numerosissime varietà di orchidee esistenti ma soprattutto sono utili per la varietà che si trova più diffusa in commercio: la Phalaenopsis, detta anche orchidea farfalla che proviene dalle foreste pluviali tropicali di Asia, Nuova Guinea e Australia.

    Orchidee quale vaso scegliere

    E’ essenziale che, il vaso dove vengono coltivate le nostre orchidee, abbia dei fori alla sua base in modo tale da far defluire l’acqua in eccesso, le radici, infatti, tendono a marcire con l’umidità.
    Inoltre è da preferire un vaso trasparente, anche le radici, infatti, hanno bisogno di luce ed è importante poter osservare il loro colore e il loro stato di salute dal quale dipende quello di tutta la pianta.

    Orchidee il terriccio

    Anche il terriccio deve essere idoneo a far defluire l’acqua, tra i tanti esistenti in commercio è da preferire quello costituito da corteccia perché garantisce il fuoriuscire dell’acqua in modo perfettoLo svantaggio di questo tipo di terriccio è che non resta umido per molto tempo e quindi occorre bagnarlo con maggiore frequenza.

    Orchidee l’esposizione

    orchidee in bagno
    Le orchidee devono ricevere tanta luce ma mai diretta e non troppa, in natura infatti, vivono frammiste ad altre piante che le riparano dai raggi abbaglianti del sole.
    Mettiamole quindi davanti ad una finestra, meglio se esposta ad est oppure a sud, mai a nord dove la luce scarseggia.
    Sistemarle preferibilmente dietro una tenda in modo che, l’intensità luminosa venga smorzata, altrimenti rischiano di essere bruciate.
    Quando le nostre orchidee si sono ambientate in un angolo della nostra casa non cambiamole di posizione, questi movimenti risultano stressanti per le piante che dovranno riadattarsi alle condizioni che la nuova localizzazione richiede.

    La temperatura

    La temperatura ideale delle stanze dove soggiornano le nostre orchidee dovrebbe oscillare tra i 18 e i 24 gradi.
    Troppo freddo le uccide e anche se questa esigenza varia da specie a specie, in generale le orchidee temono le basse temperature.

    La circolazione dell’aria

    Le orchidee temono anche le correnti d’aria perciò evitiamo di esporle in un ambiente troppo ventilato che per loro risulta stressante ma, allo stesso tempo, assicuriamoci che ci sia una leggera circolazione d’aria.
    orchidee serra

    Come innaffiare le orchidee

    Le orchidee hanno bisogno di un ambiente umido perciò il terriccio va costantemente bagnato.
    Per innaffiarle non esiste un intervallo di tempo prestabilito, occorre vedere se il terriccio è asciutto e soprattutto se le radici hanno un colore grigio, con il vaso trasparente questa osservazione è molto facile.
    Bagnandole si noterà subito che il loro colore vira verso il verde, allora possiamo sospendere la somministrazione dell’acqua. Un modo alternativo per garantire un buon apporto idrico consiste nell’immergere in acqua la pianta e tenerla a bagno per 5-10 minuti, usiamo l’acqua piovana dato il suo basso contenuto in calcare, così facendo si garantisce alla pianta la giusta umidità per circa 7 giorni successivi.
    Nei periodi stagionali più secchi, dato che queste piante prediligono l’umidità, è bene nebulizzarle d’acqua con un semplice spruzzino in modo da inumidire anche gli steli e le foglie.
    Non bagnare mai i fiori e non lasciare ristagni d’acqua sulle foglie.
    E ricordatevi di seguire i nostri consigli per risparmiare acqua!

    Fertilizzante orchidee

    orchidee coltivare
    Il terriccio apposito per orchidee non contiene molti nutrienti, occorre quindi fertilizzare il terreno con un prodotto speciale che si trova in commercio, meglio farlo da marzo a ottobre due volte al mese e somministrarlo attraverso l’irrigazione.
    Adesso che abbiamo appreso delle semplici linee guida non dobbiamo dimenticare che le orchidee, come tutte le piante, risentono della presenza delle persone che le accudiscono, le nostre attenzioni e la nostra compagnia saranno per loro nutrimento e bellezza.
    Arrediamo di verde la nostra casa, sarà più sana e più bella!
    Se volete, potete anche ampliare il vostro verde a casa con i nostri articoli dedicati all’orto sul balcone!

  • Inquinamento domestico: cosa ci fa male a casa

    Inquinamento domestico: cosa ci fa male a casa

    Certo, sentir parlare di elementi inquinanti a casa è strano. Magari siamo indotti a pensare subito che questa abitazione si trova posizionata in una strada trafficata e che l’inquinamento provenga proprio dai mezzi che vi circolano. Tanti e pesanti, nel nostro immaginario collettivo.
    Non riusciamo a credere che, la nostra casa, quella che riteniamo un “nido” che ci accoglie e ci protegge, il luogo dove custodiamo i nostri affetti più cari, oltre che noi stessi, possa farci del male, possa nuocere alla nostra salute.
    Eppure sono tante e tali le sostanze chimiche e i microrganismi che inquinano i luoghi in cui viviamo che è bene porre su di loro la nostra attenzione.

    Inquinamento domestico: i detersivi

    Inquinamento domestico
    Molti non sanno che proprio i prodotti che adoperiamo per le pulizie domestiche sono una fonte di inquinamento, parecchi di loro contengono benzene e formaldeide che possono nuocere agli occhi e all’apparato respiratorio.
    Ecco perché, quando scegliamo i prodotti per la pulizia della casa dobbiamo leggerne i componenti preferendo quelli che abbiano una composizione quanto più naturale possibile.
    Pulire sì ma senza eccedere nella quantità dei detergenti, utilizzare quel tanto che basta altrimenti inquiniamo, non solo l’ambiente in generale, ma anche quello della nostra casa.
    In questo blog abbiamo già parlato di detersivi naturali o comunque fatti in casa ma approfondiremo in seguito.

    Umidità e condizionatori

    Anche l’umidità può essere un fattore inquinante, se supera il 50% le muffe iniziano a proliferare, a questo punto fare arieggiare la casa e usare dei deumidificatori.
    Attenzione anche ai condizionatori. Di questi apparecchi occorre fare una buona manutenzione dei filtri che vanno lavati con detersivi poco aggressivi, preferibilmente naturali o cambiati se lo necessitano.

    Inquinamento fumo

    Inquinamento fumo
    Fumare a casa non è salutare, i fumi e le sostanze chimiche contenute nelle sigarette danno il cosiddetto “fumo passivo”, nocivo per chi sta accanto al fumatore nonché per lo stesso.
    Occorre dunque fumare all’aperto, se proprio non se ne può fare a meno, lasciando fuori anche le cicche.

    Mobili, profumatori e candele

    Non ci facciamo molto caso ma i mobili sono il fattore inquinante tra i più frequenti delle nostre abitazioni.
    Le sostanze tossiche sono per lo più colle e vernici, le prime sono abbondanti nei mobili in truciolato, le seconde vanno scelte con oculatezza preferendo mobili di qualità con garanzie sui materiali usati.
    E le candele? Non facciamoci ingannare dal profumo che emettono, profumatori e candele che costano pochissimo e sono venduti ovunque.
    A cosa è dovuta la loro fragranza?
    Spesso sono solo composti chimici, nulla a che vedere con i fiori e le piante a cui l’odore somiglia. Allora, stiamo attenti a cosa portiamo nell’ambiente nel quale viviamo e cerchiamo di essere attenti a cosa respiriamo.

    Aspirapolvere

    Anche l’aspirapolvere va sempre pulito e controllato altrimenti, la polvere che ha aspirato, viene riversata nuovamente nell’ambiente.
     

    Cosa fare per evitare l’inquinamento domestico?

    Le piante

    Piante anti inquinamento
    Esistono delle piante d’appartamento che assorbono alcune sostanze purificando l’aria, una di queste è la sanseviera, facile da coltivare, resistente ed elegante nell’aspetto.
    Ma vanno benissimo anche la Dracena, il Ficus, il Photos e lo Spatillo( che assorbono la formaldeide) e la Gerbera.
    Altra cosa da fare è arieggiare gli ambienti, soprattutto prima di andare a letto, è sempre una buona norma, l’aria si arricchisce di ossigeno e gli inquinanti e i microrganismi si disperdono all’esterno.
    Occorre cambiare l’aria dopo aver fatto la doccia, per evitare umidità e muffe, dopo aver pulito e cucinato.
    In ultimo non dobbiamo dimenticare che, queste linee guida servono anche per gli ambienti dove lavoriamo, arieggiare i locali, in questo caso, è ancora più importante dato che possiamo trovarci insieme a molte più persone oppure in piccoli uffici dove il volume d’aria è appena sufficiente.
    Questa buona norma va seguita con maggiore rigore soprattutto in questo momento da pandemia di Covid-19.
    Allora prestiamo attenzione anche all’ambiente nel quale viviamo.

  • Terremoto Palermo, il brusco risveglio della cittadina

    Un risveglio turbolento, quello di questa mattina 31 agosto per la zona del palermitano. Alle 6.14 è stato infatti avvertito nitidamente un terremoto, che ha causato preoccupazione nella popolazione della fascia costiera e delle Madonie, principali zona interessate dal fenomeno. Tantissime le persone che, per paura di ulteriori scosse, si sono riversate per strada in attesa di ulteriori sviluppi. Moltissime anche le segnalazioni ai vigili del fuoco, ma non sono stati registrati danni. In tal senso, questo è la migliore delle notizie: il sisma pare infatti non aver causato vittime e danni ingenti, quantomeno nel momento in cui scriviamo questo articolo.
    I social, in ogni caso, sono pieni di testimonianze di persone che esprimono il loro timore – chi ha perso il sonno, chi scrive che il terremoto ha fatto “tremare ogni cosa”. “In camera da letto ho sentito l’armadio ballare”, dice il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, che dopo alcune telefonate di controllo si è rassicurato. La scossa è stata percepita nella sua intensità soprattutto a Campofelice di Roccella, Lascari e Gratteri.  Come siciliani, conosciamo bene la paura che può istillare un fenomeno di questo tipo – siamo vicini ai nostri amici di Palermo.

    Le rilevazioni dell’INGV

    La scossa è stato inoltre rilevata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dal quale è stata classificata fra 4.4 e il 4.8 di magnitudo. L’epicentro dell’evento sismico è stato localizzato in mare aperto al largo della costa tra Cefalù e Lascari (latitudine 38.12 longitudine 13.89), a una profondità di circa sei chilometri. La scossa è stata seguita da due repliche di magnitudo 2.0 alle ore 6,23 e 2.2 alle 6,39.
    Da segnalare che – sempre secondo le rilevazioni dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – altre scosse di minore intensità si sono verificate nelle ultime ore, sempre nella provincia di Palermo e precisamente nella costa centro settentrionale (alle 18.58 e alle 19.14 di ieri e alle 6.23 e 6.39 di stamattina).

    Terremoto Palermo: Disservizi e ritardi

    Treno
    Nell’attesa, a dita incrociate, della conferma che il sisma non abbia causato vittime e danni, rimangono i ritardi e i disservizi che sono normali dopo un evento di questo tipo. Sulle linee di treni in direzione Palermo, proprio a causa del sisma, si registrano ritardi di 2 ore o superiori. E’ difficilissimo al momento prevedere se e quando la situazione rientrerà a regime, dato che gli aggiornamenti attualmente sono costanti.

    Etna: non si ferma l’attività

    etna in eruzione
    Anche l’Etna, negli ultimi giorni, ha ripreso a emettere boati e cenere vulcanica in abbondanza, che è andata a ricoprire principalmente la zona di Giarre. La situazione però sembra osservare un momento di lieve ripresa proprio in questi giorni, come riportato dall’ultimo comunicato dall’INGV: “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dalle ore 20.00 UTC circa si registra la ripresa di una debole attività stromboliana al CSE.
    L’andamento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, dalle 20:00 UTC, è caratterizzato da fluttuazioni su valori medio-bassi. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è ubicato in corrispondenza del cratere Bocca Nuova ad una elevazione di circa 2700 m sul livello del mare. L’attività infrasonica si mantiene su livelli bassi.
    L’analisi dei segnali di deformazione del suolo non mostra variazioni di rilievo sulle reti GNSS e clinometrica.”

  • Olio siciliano: una ricchezza preziosa e salutare

    Olio siciliano: una ricchezza preziosa e salutare

    La dieta mediterranea fa scuola. Nutrizionisti ed esperti, contro le mode del momento, non fanno altro che invitare tutti a seguire questa alimentazione, che poi è quella dei nostri nonni. Pasta, pane, verdure, legumi, un’equilibrata quantità di proteine e molta varietà, pochi grassi animali, sostituiti preferibilmente da quelli vegetali. E arriviamo così all’oggetto del nostro primo appuntamento: l’oro liquido, l’olio.

    Olio siciliano: una ricchezza liquida

    Olio cottura
    In Sicilia si producono molte varietà, a seconda del terreno d’origine. Fra ottobre e novembre si raccolgono le olive: in alcuni posti ancora a mano o con le reti, in altri con le macchine; poi nel minor tempo possibile, per evitare l’aumento di acidità, si portano al frantoio per la spremitura. Anche in questa fase si utilizzano due metodi: quello tradizionale a freddo, con cui si ottiene un olio più buono proprio perché meno raffinato, o quello del ciclo continuo, in cui l’apporto umano è ridotto al minimo. Il prodotto finale avrà caratteristiche diverse: può variare il colore, più o meno scuro. Il sapore, più o meno amarognolo, può avere un retrogusto fruttato o sapere di mandorla, addirittura di pomodoro. L’importante è che non abbia sfumature marroni, indice di ossidazione, che l’odore sia fragrante, non rancido e che al gusto sia pulito, persistente ma mai troppo acido, cosa che lo rende difficile da digerire.

    Come conservare l’olio

    Misurare lolio
    Fondamentale è anche il modo in cui si conserva: non deve essere infatti esposto alla luce, per questo sono preferibili bottiglie di vetro scuro, e deve essere riposto in un luogo fresco e asciutto. L’ideale è consumarlo entro 14-16 mesi dalla data di produzione, ma con gli accorgimenti suddetti mantiene integre le caratteristiche anche per due anni.
    Altra cosa da sapere sono i significati delle denominazioni che a volte sembrano acronimi non ben identificati, quasi sigle di ulteriori imposte dirette! In realtà esse sono tutele per i consumatori, che specificano la provenienza e la lavorazione delle olive in zone delimitate. DOP, denominazione di origine protetta, indica un olio prodotto e lavorato nella medesima zona. IGP, indicazione geografica protetta, precisa la provenienza del prodotto da una determinata zona, in cui si è anche svolta almeno una fase di lavorazione. La particolare posizione geografica della Sicilia e la discontinuità territoriale con il continente europeo ha creato in termini di biodiversità, un panorama varietale unico differenziato dalle altre aree olivicole. I fattori pedoclimatici e umani, correlati al territorio, determinano il profilo organolettico dell’olio extra vergine di oliva Sicilia IGP. Un esempio di questo tipo possono essere i prodotti Barbera o Bono. La terra, e quindi le piante che hanno in gestione, non subiscono nessun trattamento chimico e non viene praticata irrigazione. In più la tecnica di spremitura a freddo mantiene inalterate le proprietà organolettiche. Il basso tasso di acidità, tra lo 0,3% e lo 0,5%, non solo lo rendono altamente digeribile, ma conferiscono un sapore delicato che ben si sposa con tutte le pietanze, sia cotte, sia crude.

    Proprietà e usi dell’olio

    Cuoco che cucina con lolio
    Liquido preziosissimo, l’olio veniva utilizzato già in epoca romana, oltre che come condimento, nella fitocosmesi e nella medicina alternativa, come purificante, idratante, nutriente, per creme o impacchi. Ancora oggi i Greci bevono un bicchiere di olio extravergine l’anno per mantenersi sani. Studi scientifici autorevoli hanno dimostrato che l’utilizzo costante favorisce un abbassamento del colesterolo cattivo (LDL) e un conseguente innalzamento di quello buono, il cosiddetto HDL, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e l’arteriosclerosi, inoltre ha un potere antiossidante che rallenta l’invecchiamento cellulare. Certo non aspettiamoci miracoli, come nascondere le zampe di gallina applicando dischetti intrisi di olio sugli occhi, o idratare dei capelli crespi con un impacco notturno: riusciremmo soltanto ad allontanare un ospite indesiderato.
    O ancora la pretesa di non avere problemi mangiando sedici panelle e venti crocchè al giorno perché tanto sono fritte nell’olio d’oliva, che come ormai è noto regge le alte temperature senza sprigionare elementi nocivi. Con misura e moderazione però, possiamo appagarci, senza troppi sacrifici e senza eccessive mortificazioni del nostro palato. Come in ogni cosa est modus in rebus! Infine, il consiglio è quello di utilizzare l’olio a crudo per esaltare maggiormente i sapori. E se avete fame prima di cena optate per verdure crude con il classico pinzimonio, sono eccezionali i finocchi e il sedano, sia per la bontà sia per il loro potere riempitivo. La linea per una volta non ne risentirà!
    Potete usare l’olio anche per pulire, lo sapevate? Certo, questo a meno che non vogliate usarlo per qualche buonissima ricetta!

  • Sicilia zona gialla, aumentano i casi di coronavirus

    Sicilia zona gialla, aumentano i casi di coronavirus

    Una notizia che non coglie nessuno impreparato. Già la scorsa settimana, infatti, la Sicilia aveva schivato di pochissimo la zona gialla – con, oltretutto, qualche dubbio sul perché di tale rinvio. Adesso invece è ufficiale: da oggi la Sicilia non è più zona bianca, ma torna nella prima delle fasce di restrizione.
    Restrizioni coronavirus polemiche
    Una notizia molto triste, eppure inevitabile: pesa molto la variante delta, aggressiva e minacciosa, ma pesa soprattutto il basso numero di vaccinati. Il governo spera che tutte le misure recentemente introdotte possano portare all’intensificazione dei vaccini, ma la strada verso la normalità è ancora lontana. E intanto, da oggi, siamo tornati a respirare un po’ meno nella nostra zona gialla.

    Sicilia zona gialla cosa cambia

    Sono poche le novità ma ci saranno comunque dei cambiamenti con la zona gialla. Il più rilevante è sicuramente l’obbligo d’indossare la mascherina anche all’esterno. Un obbligo pesantissimo, in primo luogo perché arriva dopo diversi mesi in cui ci eravamo nuovamente abituati a non usarla (chissà quante volte rischierò di dimenticarla). Ma soprattutto perché in questo periodo dell’anno sono ancora altissime le temperature e il rischio è di respirare con molta più difficoltà.
    Per il resto, sono veramente risibili i cambiamenti.

    Coronavirus Sicilia zona gialla spostamenti

    Non ci sarà, invece, alcuna forma di coprifuoco. E inoltre si può entrare e uscire dalla regione in zona gialla ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo.

    zona bianca sicilia trasporti

    Come stabilisce inoltre l’ultimo decreto Covid, negli impianti sportivi di una regione in zona gialla “la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso”.

    Sicilia coronavirus luoghi pubblici

    Per teatri, cinema, concerti, musei, stadi, ristoranti al chiuso a pranzo e cena, palestre, terme, parchi divertimento, sale gioco e concorsi pubblici valgono le stesse regole della zona bianca. Quindi serve sempre il Green pass (basta aver fatto da 15 giorni la prima dose).

    Rispetto alla zona bianca, non cambiano le funzioni del Green pass: il certificato verde – per vaccinati, guariti o soggetti negativi a tamponi – consentirà ad esempio l’accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove torna il limite di 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi. All’aperto, il servizio può essere offerto a tutti.

    Il Green pass inoltre, come in zona bianca, è obbligatorio dal primo settembre anche per salire su treni intercity e ad alta velocità, navi (tranne che per lo stretto di Messina) e autobus a lunga percorrenza, oltre che sui voli aerei nazionali (per quelli all’estero già esisteva l’obbligo, ma il green pass in linea di massimo è valido solo se si è concluso da 14 giorni il ciclo vaccinale). Restano chiuse le discoteche, come in zona bianca (dove sono autorizzati i servizi di bar e ristorante, ma non è possibile ballare in pista).

    Covid-19 Sicilia sport

    Covid 19 Sicilia stop allo sport
    Per accedere a piscine e palestre, come in zona bianca, è necessario esibire il Green pass. Nell’ultimo decreto Covid si fa esplicito riferimento agli impianti di una regione in zona gialla precisando che «la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso».

    Coronavirus le dichiarazione di Musumeci

    La conferma sulla prevedibilità della zona gialla arriva anche dalle parole del presidente della Regione Nello Musumeci. che commenta così il provvedimento del ministro Speranza.
    «La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme».
    «Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid – precisa il presidente- sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

  • Ricetta le Cassatelle di Agira

    Ricetta le Cassatelle di Agira

    Origini delle tipiche Cassatelle di Agira

    Le cassatelle di Agira sono dei dolcetti a base di pasta frolla tipici della Sicilia, che nascono precisamente nella cittadina di Agira, in provincia di Enna.
    Questi dolcetti hanno origini molto antiche e il loro metodo di preparazione viene tramandato da generazione a generazione, soprattutto dalle nonne.
    Questo è anche il motivo per cui spesso troverai delle differenze fra una ricetta e l’altra; con il passaggio da una famiglia all’altra, sono state fate delle modifiche in base al proprio gusto personale, una delle quali potrebbe essere l’aggiunta della cannella, che è appunto opzionale. Anni addietro esisteva un’altra versione del tipico dolce odierno, ovvero il ”pasticciotto”, che aveva però una forma circolare e un bottone al centro. In seguito, la ricetta è stata modificata aggiungendo elementi nobili come il cacao e le mandorle a quelli poveri già presenti come la ricotta.

    Ingredienti per le Cassatelle di Agira

    Dovrai iniziare la preparazione delle cassatelle preferibilmente la sera prima, perchè la frolla dovrà riposare in frigo per almeno 12 ore.
    Per la frolla ti serviranno i seguenti ingredienti:

          • 625g di farina
          • 225g di strutto
          • 1 uovo
          • 185g di zucchero semolato
          • 100g d’acqua
          • 1 bustina di vanillina
          • mezzo cucchiaio da thè di cannella e della scorza di limone.

    Per il ripieno ti serviranno due tipi di cacao,

                • 45g di quello dolce,
                • 250g di quello amaro
                • 300g di mandorle precedentemente tostate,
                • 50g di farina di ceci,
                • 375g d’acqua,
                • una bustina di vanillina,
                • un po’ di cannella e della scorza di limone.

    Procedimento
    Una volta preparati gli ingredienti per la frolla, dovrai munirti di una planetaria e impastare la farina con lo strutto finchè non otterrai un composto sbriciolato. A questo punto potrai unire anche tutti gli altri ingredienti, ovvero l’uovo, lo zucchero, l’acqua, la vanillina, la cannella e la scorza di limone e continuare ad impastare. Quando l’impasto sarà compatto ed omogeneo forma una pallina e coprila con della carta da forno. Come è stato detto precedentemente, l’impasto dovrà riposare in frigo.
    Il giorno dopo, o comunque dopo circa 12 ore potrai proseguire con la preparazione del ripieno. Dovrai tritare molto finemente in un mixer le mandorle tostate insieme alla scorza di limone. Una volta fatto ciò fai bollire il composto con acqua e zucchero per circa 7 minuti. In seguito, dovrai unire il cacao amaro e quello dolce, la farina di ceci, la bustina di vanillina e la cannella e far cuocere per altri 10 minuti. Quando il composto sarà pronto, lascialo raffreddare mescolandolo con un cucchiaio di legno, facendo attenzione che la superficie non si incrosti.
    Nel frattempo accendi il forno a 175° e stendi la frolla con un mattarello, ricavando dei cerchi di circa 10 cm con l’aiuto di un coppapasta oppure dell’attrezzo apposito per fare le cassatelle di Agira. Sopra ogni disco metti un cucchiaio del ripieno precedentemente preparato e chiudili molto bene. Prepara una teglia con della carta da forno e disponi i tuoi dolcetti. Li dovrai far cuocere per circa 15 minuti perchè non devono avere un colore dorato, ma rimanere molto chiari. Una volta sfornati potrai cospargerli con dello zucchero o se la gradisci anche con un po’ di cannella.
    Le cassatelle di Agira vanno servite preferibilmente fredde.

  • Ricetta Lardu Chinu

    Ricetta Lardu Chinu

    Il lardu Chinu
    Il lardu chinu è il famoso pollo ripieno, piatto tipico delle feste natalizie di Natale e Capodanno. In Sicilia viene servito nelle zone di Ragusa, Trapani e Messina. Il pollo è quell’alimento semplice e leggero che può essere accompagnato con qualsiasi condimento e contorno, ha un basso contenuto calorico ed viene utilizzato nella cucina asiatica, araba e italiana.
    Ingredienti
    1 pollo
    120 gr di riso
    1 cipolla
    60 gr di carne macinata o fegatini di pollo
    salsa di pomodoro
    sale e pepe
    130 ml di vino bianco
    300 ml di brodo
    Parmigiano grattugiato
    Procedimento
    Come prima cosa bisogna rosolare all’interno di una padella cipolla, olio d’oliva, sale e pepe per creare il soffritto. In un secondo momento si aggiunge la carne macinata e la salsa di pomodoro, sarà pronto quando la salsa si sarà ridotta. Il secondo step è quello di tostare il riso a fuoco vivo sfumandolo assieme a del vino bianco e del brodo per terminare la cottura. Si riduce la fiamma e si copre con un coperchio. Il tempo necessario è di cerca quindici minuti perché il riso deve essere al dente, togli il coperchio e lascia che il liquido venga assorbito. La carne si deve raffreddare e poi verrà aggiunto il riso, nel frattempo il forno deve essere preriscaldato a 200°, si procede con l’unione della carne al riso cosparsa di formaggio, sale e pepe a piacere. Ora si procede con la pulizia del pollo che andrà cosparso di sale al suo interno. Il pollo andrà poi riempito con carne e riso, si cucisse con del filo per sigillare il tutto affinché non fuoriesca nulla e si metterà a rosolare con del vino bianco. In forno il pollo dovrà stare per circa un’ora, se non vuoi utilizzare il forno sarà sufficiente procedere con una cottura di trenta minuti su carta stagnola cosparsa di pepe nero, timo e olio extravergine d’oliva. L’ultima parte di cottura si fa senza carta stagnola e così per altri trenta minuti. Per finire il piatto si andrà a tagliarlo e si cospargerà il tutto con sugo di cottura.
    Curiosità
    La Sicilia è una terra ricca di sapori e la sua cucina rispecchia quelle che sono le caratteristiche della regione. Essendo stata terra di dominazione tutti i popoli hanno lasciato qualche eredità culinaria, dal cous cous originario dell’Africa al vino degli antichi Fenici. Non esiste solo il cibo che può essere servito nei piatti, è quello di strada, usanza nata già nell’antica Roma, che attira di più come i famosi arancini, riso fritto e passato con il pan grattato che può essere bianco o rosso in base al ripieno.
    Le crocchette di patate e la focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe. La Sicilia per gli antichi romani era molto importante perché rappresentava il loro granaio essendo una terra rigogliosa di grano. Il babà fu una rivisitazione del pane, era sufficiente cuocerlo e poi affogarlo nel vino e miele.
    Gli spagnoli sono stati coloro che hanno introdotto le spezie come i peperoni, le zucche, i pomodori, il cacao. La cassata siciliana, i cassateddi, le sfingi frarici, i cartocci furono opera delle suore di clausura che con le nuove spezie si dilettavano nella creazione di dolci.
    Gli svevi importarono lo stoccafisso fondamentale per alcuni piatti messinesi come il pesce stocco a ghiotta, ma non solo, incentivarono la costruzione di castelli al cui interno si preparavano piatti con carni rosse e pesci molto grandi destinati alla nobiltà.
  • Ricetta Cuccidatu

    Ricetta Cuccidatu

    Il Cuccidatu è un pane tipico della tradizione siciliana, preparato con farina di grano duro, lievito madre e acqua, ingredienti che insieme regalano un gusto che sa di antico.
    È quel pane che ricorda molto le uscite fuori case, le gita in campagna, quel pane fatto in casa dalle proprie nonne che è buono sia da solo che come accompagnamento. Infatti il Cucciddetu è ottimo condito con olio, sale e pepe, e per questo viene anche chiamato pani cunzatu, cioè pane condito.
    La sua ricetta è molto semplice e oggi vi spiegheremo come prepararlo in casa.

    Gli Ingredienti per il pane Cucciddetu

    Per la preparazione del pane Cucciddetu sono necessarie cinque ore, più una per la cottura. La difficoltà è bassa e chiunque può cimentarsi nella realizzazione di questa prelibatezza.
    Gli ingredienti necessari sono:
    • 600gr di semola di grano duro rimacinata
    • 12gr di sale
    • 100gr di lievito madre maturo
    • 450ml di acqua
    • un cucchiaio di malto d’orzo

    Preparazione del pane Cucciddetu

    Cuccidatu

    Prima di procedere alla preparazione vera e propria del pane è necessario rinnovare il lievito madre. L’ora ideale sarebbe alle 8 di mattina.
    Prima di utilizzare il lievito versare l’acqua all’interno di una ciotola mischiandola con la farina, ottenendo un impasto molto grossolano. Fatto questo lasciamo riposare per un po’.
    Una volta che il lievito madre è pronto, aggiungiamolo all’impasto di acqua e farina insieme al sale al malto e ad altra acqua. Mescoliamo grossolanamente il tutto e lasciamo riposare l’impasto così ottenuto per altri 10 minuti.
    A questo punto proseguiamo creando delle pieghie, cioè portanto i lembi dell’impasto al centro. Sono necessarie due serie di pieghe, distanti l’una dall’altra circa dieci minuti, dopodiché dobbiamo rivoltare l’impasto e portare nuovamente i lembi verso il centro.
    Creiamo quindi una palla lasciandola riposare altri dieci minuti.
    A questo punto allunghiamo l’impasto con le mani e facciamo altre due serie di pieghe, questa volta distanti l’una dall’altra mezz’ora.
    Trascorso mezz’ora dall’ultima piega possiamo reimpastare tutto, cospargendo il centro dell’impasto con della farina, dove andremo a creare un buco.
    Procederemo allargando il buco e modellando la pasta, facendo attenzione a non rovinarla e lacerarla.
    A questo punto l’impasto è pronto per essere infornato.Cuocere il pane CucciddetuOra che la ciambella è stata modellata, possiamo porla su una teglia coperta con della carta da forno infarinata. Attendiamo che l’impasto lieviti, il tempo necessario può variare in base a diversi fattori, in media comunque ci voglio dalle tre alle sei ore prima che l’impasto raddoppi di volume. Ci accorgeremo che la pasta è pronta quando si saranno formate delle piccole smagliature, a questo punto dobbiamo incidere la superficie e creare dei tagli facendo attenzione a non strappare l’impasto.
    Non resta che cuocere il tutto, ma prima è bene riscaldare il forno a 230°C e lasciare cuocere per circa 20 minuti la pasta a questa temperatura. Poi abbassare a 180° e lasciare cuocere per altri 30 minuti, ed infine passare ad una temperatura di 160° se notiamo che la pasta scurisce troppo.
    Terminata la cottura sfornialo il pane e lasciamolo freddare prima di porlo su un piatto e servirlo.
    Non resta quindi che mangiarlo e godere della piacevole croccantezza e fragranza di questa specialità casalinga.
    Per gustare al meglio il pane Cucciddetu possiamo condirlo con un po’ di olio, un pizzico di sale e del pepe.
  • Detersivi naturali ed ecologici: pulire sostenibile

    Detersivi naturali ed ecologici: pulire sostenibile

    Anni fa mia madre trovò su una rivista un articolo così interessante che ancora oggi ne conserva la pagina, gelosamente.
    L’articolo riporta che alcuni scienziati hanno studiato dei prodotti naturali o alimentari che possono essere utilizzati come detersivi, lo scopo di tali studi era questo: evitando un uso eccessivo di detersivi si poteva rispettare l’ambiente, perché venivano diminuite le sostanze chimiche inquinanti quali ad esempio gli schiumogeni che vengono quotidianamente immesse nell’ambiente, e risparmiare sui detersivi.
    Al fine di realizzare questo articolo ho cercato di sapere anno e nome del periodico: il foglio, più volte letto e perciò sgualcito, riporta il nome della rivista Di Più e il nome del giornalista, Tommaso Varotti. Mia madre però mi ha assicurato che, alcuni dei consigli che vi sono riportati, sono stati applicati con buoni risultati.
    detersivi naturali pulizie casa
    Lo studio e le sue conclusioni sono stati realizzati da un team di studio australiano del Ministero dell’Ambiente presieduto da un chimico, prof.Peter Finnan e poi pubblicati su uno stampato che è stato inviato agli abitanti del continente.
    Vediamo, dunque questi consigli.

    Detersivi ecologici per l’argenteria

    Si sa, l’argento è un materiale che impreziosisce le nostre case ma, quanto lavoro ci dà!
    Reagendo con l’ossigeno dell’aria, si ossida, annerisce e a noi occorre lucidare con prodotti chimici aggressivi e costosi.
    Il consiglio del Ministero dell’Ambiente australiano è quello di usare il ketchup, sì, proprio la salsa che usiamo mettere sulle patatine e sugli hamburger.
    La sua composizione, cremosa e acida, le consente di scivolare sulle superfici ossidate e di togliere lo strato che si è ossidato.
    Naturalmente, dopo aver passato la salsa, occorre insaponare e sciacquare accuratamente l’oggetto.

    Detersivi ecologici per le scarpe

    Lo studio australiano si è soffermato sul cattivo odore che spesso le scarpe tendono ad emanare.
    A questo scopo il dottor Finnan ci consiglia di adoperare il bicarbonato che per sua natura ha un’azione disinfettante nei confronti dei batteri che sono i responsabili del problema.
    L’odore, infatti, è dovuto a questi microorganismi che si alimentano del sudore e delle scaglie di pelle che noi  liberiamo perciò occorre mettere dentro le scarpe un cucchiaino di bicarbonato ed elimineremo il fastidio.

    Vetri, piastrelle e frigorifero

    pulire piastrelle
    Anche per lavare i vetri, le piastrelle e il frigorifero si può usare il bicarbonato, ne basta un cucchiaio per ogni litro di acqua, i suoi piccoli granelli hanno una leggera azione abrasiva e soprattutto il potere disinfettante di questa sostanza è di grande aiuto per eliminare le muffe del frigorifero.

    Ammorbidente e bicchieri

    Da tempo a casa mia, come ammorbidente si usa l’aceto di vino bianco, ne bastano due cucchiai da mettere nell’apposito contenitore della lavatrice ma lo stesso si può fare per il bucato a mano, calibrando, chiaramente , il dosaggio in base alla quantità di acqua dove viene versato.
    Oltre che ammorbidire, l’aceto elimina i residui di detersivi che rendono ruvida la nostra biancheria.
    E’ logico che non avremo un bucato molto profumato ma avremo un bucato fresco e morbido che sa veramente di pulito.
    Lo stesso aceto si può usare in lavastoviglie per eliminare gli aloni dei bicchieri.

    Repellente per le formiche

    Anziché adoperare sostanze velenose, per allontanare le formiche mettere davanti la loro tana o lungo il loro percorso del borotalco, facendo attenzione però perché rende scivolose la superfici dove si trova oppure strofinare la superficie con del peperoncino e le formiche si allontaneranno.

    Detergente naturale per il legno

    detersivi naturali
    I mobili in legno hanno delle ditate? Provate a strofinarvi sopra una mollica di pane e le antiestetiche macchioline andranno via.
    Ricordiamoci anche che il legno va nutrito, si può usare dell’olio d’oliva, poche gocce su un panno e strofinare uniformemente.

    Detersivi ecologici per i capi sportivi

    A volte, i vestiti che abbiamo utilizzato per praticare la nostra attività sportiva, emanano un cattivo odore di sudore, in questo caso, basta metterli a bagno in acqua dopo avervi disciolto una pastiglia di acido acetilsalicilico.
    L’acido, infatti rimuove i batteri che causano i cattivi odori.
    Insomma, dopo aver letto questo articolo, non ci resta che provare.
    Buon lavoro!

  • L’Italia non è un paese per donne

    L’Italia non è un paese per donne

     
    E’ sempre difficilissimo parlare adeguatamente di femminicidio. Il rischio è sempre quello, onnipresente, di banalizzare un fenomeno complesso e denso di dolore, approcciarsi senza il giusto riguardo, parlarne senza poter veramente dire qualcosa di nuovo, di risolutivo o semplicemente di sensato. E’ ancora più difficile parlarne quando sei uomo: perché, per quanto tu possa sforzarti d’immedesimarti o di comprendere, è impossibile. E’ impossibile capire che cosa si provi in un momento come questo: se a prevalere è la rabbia, la voglia di urlare al mondo l’ennesima – brutale – ingiustizia o come vincere ogni giorno la paura. Una paura giustificata, la paura che un giorno possa essere tu o qualcuno che conosci. Una paura motivata, che nasce dall’incombenza della cronaca sulla vita di tutti i giorni, dalla goffaggine di una certa tipologia di media (che tende sempre a porre in risalto l’accondiscendenza della vittima), dall’insufficienza delle contromosse della giustizia. E’ impossibile anche solo avvicinarsi, per un uomo, al coraggio che ci vuole per vivere – oggi – in Italia, una nazione che ha dimostrato ancora una volta di non essere ancora un paese per donne.
    E’ sempre difficilissimo parlare di femminicidio per un media. Il rischio è quello di scadere, sempre, nello sciacallaggio. Di parlare approssimativamente di un dramma tanto vasto, di relegare la storia di qualcuno al suo nome posto vicino all’ennesimo amarissimo episodio di cronaca. Di non riuscire ad avvicinarsi al dolore dei parenti, degli amici, di non riuscire a trasmettere la loro tragedia. Di limitarsi a un trafiletto inopportuno, magari parziale, come sempre succubi del meccanismo che ci impone di farci vedere per galleggiare nel mare magnum delle visualizzazioni.
    E’ sempre difficilissimo parlare di femminicidio. Forse per questo è ancora più importante non smettere di farlo. Non far sopravanzare il silenzio, la routine, sopra quell’onda di dolore che ancora oggi investe il nostro paese – sono già 41 dall’inizio del 2021. Non piegarsi al dato di fatto, non accondiscendere alla sua permanenza fra le notizie, non farlo entrare nella norma. Non trasmettere, alle future generazioni, la mentalità che “sia possibile”, che non sia un’abominio terrificante. Non abituarsi, non avere timore di parlarne, accettare il rischio di sbagliare (purché lo si faccia in buona fede). Perché peggio di parlarne, soprattutto per chi come noi può farlo, c’è solo un altro rischio: tacerlo.
    Non avendo specifiche competenze in materia e non volendo scivolare nella cronaca, abbiamo scelto come redazione di sfruttare questo spazio per parlare di possibili strumenti che possano aiutare.
    violenza sulle donne

    L’aumento della violenza domestica con la pandemia e Signal for help

    Purtroppo, la situazione è peggiorata con l’arrivo della pandemia. Laddove ci è stato richiesto di rimanere a casa per preservare la nostra sicurezza, per alcune questo meccanismo è stato un ulteriore rischio, in quanto costrette a rimanere confinate in casa con l’autore delle violenze. Come riporta nel suo articolo Sofia Lissandron, “l’epidemia Coronavirus ha quindi accresciuto il rischio di violenza sulle donne, poiché se da un lato la convivenza e il confinamento forzati hanno aggravato situazioni di violenza preesistenti all’interno della famiglia, dall’altro l’emergenza sanitaria ha drasticamente ridotto le possibilità per le donne di formulare delle richieste di aiuto […] poiché essendo costrette a rimanere in casa con il loro maltrattante non hanno avuto la privacy necessaria per procedere. Infatti, in Italia le chiamate alle linee di assistenza sono diminuite drasticamente nel primo periodo di isolamento: una linea telefonica dedicata alla violenza domestica in Italia, ha ricevuto il 55% in meno delle chiamate nelle prime due settimane di marzo perché molte donne trovavano difficile chiedere aiuto durante il lockdown. La violenza contro le donne si è quindi aggravata nel contesto dell’emergenza sanitaria COVID-19. I dati emergenti dimostrano che dallo scoppio del virus, la violenza contro le donne e in particolare la violenza domestica, è aumentata.”
    Per far fronte anche a questa situazione, che impediva di chiedere aiuto facilmente ed aggravava la situazione, è stato creato un gesto che permette di chiedere soccorso senza esporsi eccessivamente. Il gesto consiste nel piegare verso il palmo della mano il pollice tenendo le altre quattro dita in alto e poi chiuderle a pugno.
    signalforhelp
     

    Una rete rosa sul web: numeri utili e associazioni di supporto

    Il primo punto di riferimento che ci sentiamo di segnalare è quello del Telefono Rosa. Si tratta di un’associazione di volontarie che offre sostegno sia psicologico sia legale, nonché è promotrice di svariate iniziative di sensibilizzazione ed educazione.
    Segnaliamo anche la pagina di Di.Re., con i numeri telefonici dei centri antiviolenza sparsi per tutto il territorio.
    È anche possibile chiamare il numero antiviolenza e stalking 1522, attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. In entrambi i casi si riceveranno indicazioni da persone che hanno l’esperienza e la formazione più completa per occuparsi di questa questione. È anche possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri al 112 o la polizia al 113.
    Se avete altri strumenti da segnalarci, fatelo nei commenti e noi li integreremo nell’articolo.
    violenza sulle donne non e risposta

  • Covid 19 Sicilia rimane zona bianca, ma molti comuni no

    Covid 19 Sicilia rimane zona bianca, ma molti comuni no

    Siamo ormai entrati nell’ultima settimana di agosto: molti dei siciliani cominciano a rientrare dalle ferie e riprendono la loro routine. E del ritorno alla quotidianità sembra ormai far parte anche il consueto dilemma sulle aperture e le chiusure legate al Covid, che promette di accompagnarci anche quest’anno. Già la scorsa settimana avevamo paventato il rischio di tornare in zona gialla repentinamente, un’eventualità causata soprattutto dal diffondersi anche in terra sicula della variante delta. Un pericolo che sembra, almeno per ora, schivato solo in parte.

    Covid 19, la Sicilia resta zona gialla…

    La Sicilia resta dunque zona gialla e schiva, almeno per ora, una misura che avrebbe certamente danneggiato la fine della stagione turistica. Tuttavia farlo non è stato affatto semplice: innanzitutto, si è cercato di potenziare in extremis le ospedalizzazioni. In secondo luogo, è anche grazie al modo in cui sono stati analizzati i dati. A essere presi in analisi infatti non sono i dati del giovedì antecedente alle disposizioni (per esempio, giovedì 19 in vista di venerdì 20, in questo caso) ma quelli del martedì. Un fattore che ha aiutato non poco la Sicilia, i cui dati al momento appaiono tutt’altro che confortanti.
    Dati che probabilmente continueranno a non migliorare, non a breve. E’ notizia di questi giorni il parziale annullamento del Carnevale estivo di Acireale. La manifestazione, che non ha preso luogo nel periodo invernale, è stata riproposta nel periodo estivo come spesso accaduto anche in passato e ha generato grande interesse…e numerosi assembramenti. Appare poco chiaro come non sia stato previsto, per una manifestazione di questo tipo, nessuna misura preventiva e si sia arrivati alla necessità di annullare le date successive. Sul sito del Carnevale si legge infatti: “LA FONDAZIONE COMUNICA CHE L’EVENTO AVRÀ UNA RIDUZIONE TEMPORALE, POICHÉ VENGONO ANNULLATI I GIORNI DEL 27, 28 E 29 AGOSTO E LIMITANDO LO SVOLGIMENTO A QUESTO FINE SETTIMANA (21 E 22 AGOSTO)
    I CARRI ALLEGORICI SI MANTERRANNO NELLA LORO ATTUALE POSIZIONE, IN ESPOSIZIONE STATICA, PRIVI DI ILLUMINAZIONE E DI ALCUNA DIFFUSIONE SONORA”.
    carnevale di acireale

    …ma molti suoi comuni passano a zona gialla

    L’altra misura, ormai ben nota e conosciuta a tutti i siciliani, è stato il passaggio di molti dei suoi comuni a zona gialla. Sono 55, e sono stati individuati per via della bassa percentuale di vaccinati, inferiore al 60 per cento del totale della popolazione vaccinabile. Inoltre, questi comuni hanno una incidenza di contagi nei sette giorni (13-19 agosto) superiore a 150 casi per 100 mila abitanti.
    vaccino anticovid 19
    In provincia di Catania i comuni sono:
    Acicastello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde e Viagrande.
    Le misure per la zona gialla prevedono l’uso obbligatorio delle mascherine non solo al chiuso ma anche all’aperto ove presenti più soggetti, per esempio nelle strade e nelle piazze, con l’eccezione di coloro che stanno praticando attività sportiva, dei minori di 12 anni e di chi è impossibilitato per patologie. Rimane anche la necessità del tampone nelle 48 ore precedenti, sia per i partecipanti che per gli operatori, per banchetti ed eventi privati.

    Sicilia zona gialla, le dichiarazioni di Musumeci

    “Avevo annunciato un provvedimento regionale che cercasse di mantenere il giusto equilibrio tra gli obiettivi di tutela della salute pubblica e il diritto delle attività economiche a operare in sicurezza. Con questa ordinanza mettiamo in campo uno strumento in più con uomini e mezzi a disposizione di un numero importante di Comuni, coinvolgendo i sindaci anche nel loro ruolo di autorità sanitarie locali”, spiega il governatore Nello Musumeci.
    nello musumeci
    “Si tratta – aggiunge il presidente della Regione – di misure sofferte ma ragionate, che affidano ancora una volta alla indispensabile collaborazione dei livelli istituzionali territoriali e degli operatori sanitari il compito di proteggere la nostra popolazione. Abbiamo avuto in queste giornate i necessari colloqui tecnici con le diverse autorità che operano nel contenimento dell’epidemia e sono convinto che non desti alcuna sorpresa una decisione regionale che si pone nel solco dell’atteggiamento tenuto dal governo siciliano in tutti questi mesi. La stagione turistica in Sicilia – prosegue Musumeci – ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni, assieme ad un certo calo di tensione che è stato palpabile in molte zone dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown: la nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere. Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità. Questo modello, che inizia con i 55 Comuni, potrà essere adottato anche in altri casi. Oltre tre milioni di siciliani hanno fatto il vaccino. Ma non basta. Quanto sarebbe ingiusto far pagare a tutti il duro prezzo di chi non vuole vaccinarsi! Per noi – conclude il governatore – non è solo una priorità sanitaria, perché – come dice il presidente di Confindustria – tutelare la salute significa tutelare il lavoro”.
    “Le misure previste dall’ordinanza del presidente della Regione – dichiara l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza – sono una grande opportunità per i Comuni individuati perché consentiranno, nel rapporto di leale collaborazione con i sindaci, di moltiplicare gli sforzi per la vaccinazione. È un modello che può essere rafforzato anche in altri centri con una minore percentuale di contagio, ma con un numero di cittadini immuni non ancora adeguato ai target nazionali”.