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  • Bevande estive: le ricette da servire in terrazzo

    Bevande estive: le ricette da servire in terrazzo

    Con l’arrivo dell’estate, si sa, cambiano le nostre abitudini, la nostra alimentazione, i nostri orari ed è giusto così.
    Si riaprono le case di villeggiatura: mare, montagna ma anche in città chi ha balconi ampi o terrazze li arreda affinché possa trascorrere del tempo all’aperto e nelle ore più fresche della giornata.
    Anche i fiori diventano i protagonisti di questi momenti e il nostro piccolo orto sul balcone, che è stato trattato in tanti articoli su questo blog, sarà non soltanto utile ma anche decorativo.
    Bevande estive
    Questi angoli verdi non daranno solo bellezza ed eleganza ma sprigioneranno anche una sensazione di relax come solo la natura sa regalare.
    E se vengono i nostri amici, i parenti, i vicini di casa? Niente di più bello che un ricevimento all’aria aperta.
    Ma, cosa offrire in queste occasioni?
    Non di certo il cuore caldo tipico dell’inverno, possiamo ancora mettere sui nostri vassoi qualche fetta di ciambella o di crostata o dei muffin, ma soprattutto prepariamo, per i nostri ospiti, della macedonia frutta fresca intera come le ciliegie e delle bibite fai da te, dunque poco gassate e dolcificate ma leggere e naturali e al tempo stesso facili  veloci da fare.
    Ricordiamoci che e bibite che troviamo in commercio sono ricche di zuccheri raffinati, aromatizzanti, conservanti e tanti altri ingredienti artificiali.
    I nostri ospiti ce ne saranno grati e di certo, piacevolmente sorpresi.
    Passiamo dunque alle idee.
    Bevande estive: te’ alla pesca
    Si potrebbero scrivere interi libri su questa bevanda, nel nostro blog abbiamo parlato dei suoi benefici, prepararlo freddo per poi offrirlo al naturale (in questo caso lo preferisco leggermente zuccherato) è semplice e sempre ben accetto ma con il tè possiamo sbizzarrirci.
    Ad esempio possiamo preparare il TÈ ALLA PESCA seguendo le indicazioni di Lucia Cuffaro.
    te alla pesca
    INGREDIENTI

    • Due Pesche mature
    • Un litro di acqua
    • Due cucchiai di zucchero di canna
    • Due cucchiai di tè in foglia

    Utilizzare pesche molto mature e succose, preferibilmente biologiche, tagliarle a pezzetti e bollirle in acqua per 20 minuti con il coperchio affinché il liquido non evapori, poi, togliere le pesche( che si potranno anche mangiare) e nella stessa acqua versare le foglie di , Lucia specifica che, se lo compriamo in erboristeria, si risparmia fino al 60% e si evitano imballaggi vari portando benefici all’ambiente.
    Adesso si aggiunge lo zucchero di canna e si lascia il tutto in infusione per 3-4 minuti, poi si filtra e si lascia raffreddare.
    Mettere il tè in frigo per minimo due ore, poi lo potremo servire e, come consiglia la nostra esperta, accompagnarlo con una fettina di pesca o, se gradita, una fogliolina di menta.
    Lucia suggerisce anche l’idea di offrirlo, oltre che in un bicchiere, anche in un barattolo, secondo la moda del momento.

    Bevande estive: succo di frutta

    Anche per il succo di frutta possiamo usare il metodo “fai da te”, i vantaggi e i benefici di un prodotto fatto in casa sono unici.
    Pure adesso ho utilizzato un video di LUCIA CUFFARO che possiamo rivedere all’occorrenza qualora, in corso d’opera, dovessero assalirci dubbi o vedere le modalità d’esecuzione.
    Succo di frutta
    In questo caso il succo è di mela ma possiamo cambiare il frutto a nostro piacimento, sempre seguendo queste preziose guide.
    Ingredienti
    2 l di acqua
    1 kg di mele
    2 limoni
    4 cucchiai rasi di zucchero di canna
    Sbucciare e tagliuzzare le mele, aggiungere lo zucchero e l’acqua e poi mettere il tutto in una pentola con il coperchio e fare bollire per mezz’ora-quaranta minuti.
    Solo a fine cottura aggiungere il succo dei due limoni, farli bollire per tanto tempo, infatti, danneggerebbe le vitamine che contiene.
    Adesso frulliamo il composto che abbiamo ottenuto che naturalmente,alla fine non dovrà contenere pezzetti di mela, ma sarà facile renderlo omogeneo perché la bollitura ha già spappolato la frutta in questione.
    IL succo è già pronto, mettiamolo in una bottiglia di vetro o in più barattoli a secondo la capienza ma l’importante è che siano ben STERILIZZATI e asciutti.
    Le mie ricerche continuano con FATTO IN CASA DA BENEDETTA che ci consiglia di utilizzare tappi sempre nuovi e che ci suggerisce di travasare il succo ancora caldo, capovolgere le bottiglie (o i barattoli) e lasciarli così finché non si raffreddano del tutto.
    Adesso possiamo riporre il nostro succo in frigo e possiamo consumarlo nell’arco di una settimana.
    Bene, il nostro tavolino all’aperto si sta arricchendo di bibite naturali ed economiche.
    A presto con altre idee e intanto BUONA ESTATE.

  • Euro 2020: l’Italia vince, siamo Campioni d’Europa!

    Euro 2020: l’Italia vince, siamo Campioni d’Europa!

    E’ stata una lunghissima corsa quella verso la finale ma, finalmente, possiamo scriverlo! Siamo campioni d’Europa!

    Euro 2020: L’Italia vince ai rigori

    Euro 2020 vittoria italia
    Una serata fantastica quella di ieri, che ha visto l’Italia prevalere di misura agli Europei sull’Inghilterra, che per giocava in casa, nello stadio di Wembley. Una partita tiratissima ed estremamente difficile per gli azzurri. Partono benissimo gli inglese, i quali già a due minuti dall’inizio si trovano subito sull’uno a zero grazie al gol di Shaw, propiziato dall’assist di Tripper. Quest’ultimo, inserito come mossa a sorpresa dal CT Southgate, si è rivelato almeno nella prima metà della gare una spina nel fianco per gli azzurri. Altrettanto, ma non era un mistero, è riuscito a fare Harry Kane, fortissimo centravanti della nazionale inglese.
    Gli azzurri soffrono tantissimo e, dopo aver subito il gol dello svantaggio, boccheggiano e rischiano di subire più volte il colpo del k.o. La nazionale guidata dal CT Mancini esce però alla distanza, dopo aver preso le misure a quella inglese. A questo punto gli azzurri s’impossessano del pallino del gioco, ma il primo tempo è ormai agli sgoccioli. Il secondo tempo mostra subito segnali che la musica è cambiata e infatti, dopo un paio di occasioni promettenti di Insigne e Chiesa, al 66esimo, arriva il gol del pari. Calcio d’angolo, spizzata al limite dell’area, vistosa trattenuta su Chiellini che finisce a terra in area piccola e ne approfitta Verratti, più rapido di tutti a indirizzare il pallone in porta. La sfera però termina sul palo, e serve l’intervento di Bonucci per ribadirla in rete – a portiere inglese ormai battuto.
    Dopo una lunga guerriglia di sfiancamento, protrattasi nel finale di partita e nei due supplementari, si arriva alla lotteria dei rigori. La situazione rimane in bilico fino a quando non sale in cattedra Donnarumma, che disinnesca il tiro di Sancho, dopo l’errore di Rushford che colpisce il palo. Nell’Italia errore dal dischetto di Belotti. A quel punto è il momento di Jorginho, l’eroe della partita contro la Spagna, che tuttavia stavolta viene tradito dalla sua freddezza e si fa parare il rigore. A rimediare – e a chiudere ogni discorso possibile – è Donnarumma, bloccando il rigore del giovane Saka. Partita chiusa.

    Euro 2020: le parole dei protagonisti italiani

    Euro 2020 vittoria di gruppo
    L’abbraccio in lacrime con Vialli, se mai fosse stato necessario, ha confermato quanto Mancini sia stato un vero tifoso dell’Italia, oltre che il suo leader ultimo. Parole ribadite da quasi tutti gli uomini in azzurro davanti ai microfoni, primo fra tutti il nostro capitano Giorgio Chiellini (autore, fra l’altro, di una partita straordinaria), che poi analizza la prestazione: “Abbiamo vinto, credo anche meritatamente […] dopo il gol subito, un cazzotto a freddo, abbiamo subito solo un tiro in porta. L’abbiamo voluta, voluta in tutti i modi”. E prima, il pensiero per tutti i compagni non presenti fisicamente ma che hanno fatto parte del gruppo.
    Lieta nota a margine la presenza di Spinazzola, infortunatosi nel corso degli europei dopo essere stato due volte man of the match, e insieme al gruppo per i festeggiamenti – altro segnale importante sull’unità della squadra.
    Le parole di un commosso Mancini sono invece intrise di felicità: ” Siamo stati bravi. Abbiamo preso il gol subito e siamo andati in difficoltà, ma poi abbiamo azzeccato la partita. I ragazzi sono meravigliosi”. E quando il giornalista gli ricorda la frase sul vincere e giocare bene, il mister annuisce ed esprime la sua felicità dicendo “Spero che in Italia festeggeranno”.

    La rabbia degli inglesi

    Escono di scena invece gli inglesi e lo fanno in maniera decisamente ingloriosa. A differenza del CT spagnolo Luis Enrique, che aveva dimostrato tutta la sua sportività, il popolo inglese ha decisamente reso più dolce questa vittoria per noi italiani. La tiritera del “It’s coming home” è oramai divenuta storia, ma ancora più di quello la continua e costante sensazione – supportata da cronisti e opinionisti inglese – che la nazionale d’Oltremanica partisse favorita. Come se ciò non bastasse, i tifosi inglesi hanno abbondantemente fischiato l’inno italiano, seppure fosse stato richiesto loro di non farlo da parte di molti ex-calciatori. Infine, bruttissima la scena riguardante le medaglie, con quasi tutti i giocatori inglesi, i quali sfilano subito dopo averla ricevuta la medaglia. Nazionale inglese che si è dileguata nel corso dei festeggiamenti italiani, senza neppure stringere la mano ai colleghi. Non proprio una lezione di stile, per gli uomini in bianco: questa notte a festeggiare è l’Italia.

  • Catania: dove vedere la finale di Euro 2020

    Catania: dove vedere la finale di Euro 2020

    Una cavalcata entusiasmante quella che ha portato gli azzurri in finale di Euro 2020. Una finale da molti non prevista, ma che Mancini e i suoi ragazzi hanno saputo conquistare con quello che, per molti, è stato il loro vero segreto: la forza del gruppo. L’Italia infatti ha da subito mostrato di essere un gruppo compatto: arrivava agli Europei con uno score di risultati utili già impressionante e ha dimostrato di poterlo aumentare.

    I record dell’Italia del Mancio

    Mancini italia nazionale
    Una “nuova” Italia, propositiva e che ama tenere il pallone anche per lunghi periodi, ma che riesce anche a soffrire e ripartire, com’è successo con la Spagna. Un’Italia bella, ma soprattutto vincente: non era mai successo che l’Italia vincesse tutte le partite degli europei (6 vittorie su 6 partire finora). La Nazionale ha inoltre vinto 15 partite consecutive tra qualificazioni e fase finale degli Europei. Nessun’altra squadra ci era riuscita in precedenza nella storia del torneo.
    Un’Italia solida, ma anche prolifica: con l’ultimo gol, quello di Chiesa contro la Spagna, ha portato il bottino degli azzurri a 12 reti. Una quota che eguaglia, considerando i grandi tornei internazionali nei quali ha partecipato, quella raggiunta dalla nazionale campione del mondo nel 2006. Che sia un buon auspicio?
    Ulteriore punto a favore della nazionale di Mancini è la quantità degli uomini portati a rete: oltre a Barella, autore della prima rete al Belgio, hanno segnato due gol Immobile, Insigne, Chiesa, Locatelli e Pessina, cui va sommata un’autorete. Una vera e propria cooperativa del gol. A questa prolificità offensiva fa da contraltare una solidità difensiva tipicamente italiana: solo 3 gol subiti sinora, di cui uno su rigore da parte di Lukaku. Numeri che ci fanno guardare con ottimismo alla partita di domenica.

    Dove guardare la partita a Catania

    nazionale italiana
    Non ci saranno maxischermi in nessuna delle piazza pubbliche della Provincia di Catania in occasione delle partite di calcio per l’europeo 2021 a causa del veto della Questura. Il timore che possano esserci, a causa degli assembramenti, ulteriori impennate nei contagi e quindi recrudescenze di quanto visto sinora ha spinto gli organi amministrativi etnei a mantenere un profilo piuttosto chiuso su questo fronte. La conferma arriva dalla pagina ufficiale del comune di Acireale.
    Tuttavia, diversi schermi più piccoli sono stati montati nelle vie della città, in particolare in piazza Teatro Massimo, a opera dei ristoratori. Sarà quindi sempre possibile seguire la partita nel proprio ristorante di fiducia e godere le partita al fresco dell’estate catanese. Tuttavia, è bene precisarlo, ci sono state numerose polemiche di recente proprio a causa degli assembramenti venutisi a creare a causa delle partite.
    Dopo una lunga partita contro la Spagna, che si è trascinata fino ai rigori, la gioia per la vittoria e per l’arrivo in finale è stata incontenibile, e per tutti i tifosi italiani la serata di ieri si è presto trasformata in festa. Infatti, in tutta Italia, le persone che si sono radunate nelle piazze a vedere la partita non sono riuscite ad evitare abbracci e assembramenti al momento dei festeggiamenti. E alla fine della partita, anche quelli che l’avevano seguita da casa si sono riversati a festeggiare nelle vie e piazze principali delle città italiane.
    Anche la Catania è stata teatro di queste scene, com’è stato possibile vedere dai numerosi video pubblicati online e sui vari social. Moltissimi hanno voluto festeggiare insieme agli altri tifosi tra le vie della città etnea con le bandiere tricolori issate in alto e, purtroppo, molto spesso noncuranti delle norme di distanziamento per il Covid.

    Dove sarà trasmessa la finale di Euro 2020

    La finale degli Europei sarà visibile in diretta su Rai 1 e Sky Sport. Inoltre sarà disponibile anche in diretta streaming sulle piattaforme Sky Go, Rai Play e Now.
    Il calcio d’inizio sarà alle 21.00 e la partita si giocherà domenica 11 luglio 2021, nello stadio di Wembley. Arbitra l’olandese Bjork Kuipers.

  • Avola Rum: una storia moderna che si ricollega al passato

    Avola Rum: una storia moderna che si ricollega al passato

     
    Ultimamente siamo molto fieri di poter dare spazio, sulla nostra pagina, a storie d’imprenditoria tutta siciliana. Storie come quella di Martina e Sabrina o quella del CEA delle Aci ci mostrano quanto la nostra amata Sicilia possa essere una terra fiorente e ricca di potenzialità. E questo a dispetto di un certo immobilismo, da sempre attribuito – ingiustamente – ai nostri conterranea, alle oggettive difficoltà politiche e sociali a cui si va incontro e alle incognite connaturate al periodo specifico.
    Avola rum imprenditoria siciliana
    Oggi invece parleremo di una scommessa tutta siciliana, che parte per la precisione dalla zona sud-orientale della nostra isola, dove di recente si è ripreso a produrre rum – il primo siciliano.

    La storia della canna da zucchero in Sicilia

    In realtà, la possibilità di un rum a base di canna da zucchero non era così impensabile in altri tempi in Sicilia.
    Come riporta Antonino Morreale nel suo libro Insula dulcis, la canna da zucchero venne coltivata e trasformata in Sicilia dal XII alla fine del XVII secolo. L’origine araba, la vita stentata fino alla fine del Trecento, il «boom» del Quattrocento che pone tutte le basi per i due secoli successivi. La ristrutturazione e la diffusione in tutta l’Isola con la massiccia presenza dei ceti più dinamici, siciliani e «italiani», attirati dagli alti profitti e capaci di mobilitare ingenti capitali, di tessere con abilità tutti i fili dei rapporti bancari e mercantili. Poi, superata una crisi tra fine Quattrocento e primi del Cinquecento, comincia il grande secolo dello zucchero siciliano. In sintonia col generale movimento, anche la produzione di zucchero e il volume degli scambi e dei consumi sono in crescita, fino alla crisi finale che comincia a metà del Seicento. L’intera società siciliana vi è interessata, dall’alto delle èlites urbane fino ai lavoratori madoniti e ai migranti calabresi. E anche le grandi città mercantili italiane e straniere che investono capitali e diffondono tecniche e stili di consumo su scala mediterranea. Nel XVII secolo fu mantenuta solo ad Avola, nelle proprietà dei Marchesi Pignatelli d’Aragona Cortes, dove si impiegava anche per il rum. La produzione è andata avanti fino al termine dell’Ottocento, per poi interrompersi.

    Avola rum e la canna da zucchero in Sicilia

    Avola rum distillato siciliano
    E’ stata dunque da un’idea dell’imprenditore Corrado Bellia, già direttore del Consorzio Mandorla di Avola, che è rinata una delle più antiche produzioni tipiche di questo territorio.
    Il progetto ce lo avevo nel cuore da 16 anni, poi finalmente ho trovato i terreni e avuto la possibilità di riportare in vita questa coltivazione e la produzione del rum in Sicilia, lì dove è sempre stata, nel territorio di Avola. Sono orgoglioso di questo prodotto che si unisce alle altre eccellenze della nostra isola e del territorio, come le pregiate mandorle e il vino Nero d’Avola, ha detto emozionato Corrado Bellia, durante la presentazione. La prima produzione conta 200 bottiglie ma siamo già pronti ad agosto a lavorare altri ettari di canna da zucchero, così da arrivare a Natale ad un migliaio di bottiglie ha aggiunto Bellia. Accanto a lui c’erano gli altri protagonisti di questa produzione visionaria nel panorama dei distillati made in Italy: Giovanni La Fauci, titolare e maestro distillatore della storica Distilleria Giovi, i consulenti Leonardo Pinto, tra i massimi esperti di rum in Italia, e il bartender e consulente del mondo beverage Mattia Cilia. Ad affiancare Bellia anche il bartender Enzo Midolo, coproprietario del Don Beach Tiki Bar di Avola.

    Avola Rum: una produzione tutta siciliana

    Rum e cola sulla spiaggia

    Bellia qualche anno fa ha scoperto in alcuni documenti che con la canna da zucchero si produceva anche un rum e ha deciso di riprovarci. «Quando la canna da zucchero perse valore come coltivazione», spiega Mattia Cilia, titolare della Mixology Living Room Academy di Ragusa e consulente del progetto Rum Avola, «qualcuno cominciò a distillarne il succo e la pratica, nota a livello locale, andò avanti fino al 1930. Oggi abbiamo circa tre ettari in produzione per un quantitativo davvero modesto (appena 200 bottiglie) ma l’idea è quella di crescere sia in termini di terreno sia di quantità prodotta»

    La notizia del ritorno del rum in Sicilia ha già fatto il giro della comunità di bartender italiani e degli operatori di settore, solleticando l’interesse anche di qualche distributore. «È molto presto per ragionare in termini di business – conclude Cilia –. Al momento il Rum Avola è più una testimonianza di una storia passata e di una realtà che è tornata a vivere».

    Avola rum è un rum agricolo poiché nasce dal succo della canna da zucchero. La denominazione di rum agricolo, tuttavia, non si può utilizzare in etichetta, in quanto protetta e riferibile solo ai rum realizzati nei territori francesi e nella regione autonoma di Madeira. Il distillato fermenta dai 4 ai 10 giorni, in rame, con metodo discontinuo. La distillazione avviene nei pressi di Messina, alla Distilleria Giovi, in attività da 40 anni. Dopo qualche mese di riposo, viene imbottigliato al 52%.
     
     
     

  • Catania verde: fioriscono le iniziative “green”

    Catania verde: fioriscono le iniziative “green”

     
    Se ne fa sempre un gran parlare, ma più spesso di quanto vorremmo si finisce per fare vuoti discorsi. Così, mentre il tempo scivola via e il mondo brucia, finiamo per dimenticare quanto è importante – nel proprio piccolo – contribuire alle cause ambientaliste per garantire un presente a noi stessi e un futuro alle prossime generazioni.

    Catania verde: il CEA delle Aci e il primo campo di prossimità di Legambiente

    Cea delle aci
    Un progetto veramente molto interessante, nato dalla sinergia fra Legambiente Acireale e Arci Mistero Buffo, e quello del CEA delle Aci. Il Centro di Educazione Ambientale sarà inaugurato in autunno ed è ospitato dalla struttura dell’ex scuola di Santa Maria la Scala. Obiettivo del progetto è quello di creare, per il territorio delle Aci, un centro nevralgico in grado di offrire non solo consulenza e supporto ai vari turisti che vogliono visitare le bellezze della nostra terra, ma anche per i suoi abitanti. Corsi di formazione, iniziative per i più piccoli, ma non solo.
    Si è infatti chiuso in questi giorni il primo campo di prossimità di Legambiente Acireale organizzato nell’ambito del progetto Cea delle Aci, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la gioventù e il servizio civile universale. I 10 partecipanti hanno potuto vivere un’esperienza bellissima, respirare l’aria salmastra della frazione marinara della Scala e al contempo impegnarsi per le molte attività a scopo ambientalista che erano previste, come la realizzazione di un giardino pensile o di una compostiera.
    Cea
     

    Catania verde: “Ricicla e viaggia”, l’iniziativa Amt per l’ambiente

    Far viaggiare gratuitamente i cittadini catanesi che conferiscono le loro bottiglie in plastica per essere smaltite. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “Ricicla e Viaggia”, promossa dall’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania e sostenuta dall’Amministrazione Pogliese, che è stata presentata qualche giorno fa in in piazza Giovanni XXIII, davanti alla Stazione Centrale di Catania.
    L’iniziativa è stata realizzata in virtù di un impegnativo lavoro di squadra con CoRipet (Consorzio Volontario per il Riciclo del Pet), l’impresa di raccolta rifiuti Dusty e l’innovativa app MyCicero.
    amt viaggia gratis
    Entusiaste le parole del sindaco Pogliese in merito: È un bellissimo progetto. Catania è la seconda città d’Italia ad averlo realizzato. L’iniziativa ci consente di rispettare l’ambiente e, al tempo stesso, i cittadini potranno ottenere un biglietto per il trasporto pubblico locale. Complimenti ad Amt e alle aziende private che hanno partecipato. Catania è sempre più città europea sul tema della mobilità sostenibile e ne siamo felici e orgogliosi.
    Soddisfazione emerge anche da quelle del presidente Bellavia di : Il nuovo servizio coniuga ambiente e mobilità con un’opera di economia circolare. I catanesi otterranno agevolazioni con crediti per biglietti e abbonamenti per l’autobus. Auspichiamo che i cittadini ne possano usufruire in gran numero scaricando l’app Amt Catania o MyCicero che verranno sincronizzate con l’app di CoRipet”.
    “Il Consorzio CoRipet ha installato la prima delle sei macchine che saranno presenti a Catania. Raccomando a tutti di non schiacciare le bottiglie ma di allentarne il tappo e di lasciare sempre l’etichetta indispensabile per identificare il codice a barre del prodotto. La bottiglia diventerà così nuovamente bottiglia, rispettando una direttiva europea la quale stabilisce che, entro il 2025, le bottiglie in PET vengano realizzate almeno con il 25% di PET riciclato” ha dichiarato Massimo di Molfetta di CoRipet.
    Catania verde plastica
    “Siamo felici di essere partners in questo bel progetto di economia circolare -ha sottolineato Rossella Pezzino de Geronimo-. Abbiamo lavorato in sinergia con l’AMT, il Comune di Catania, Coripet e MyCicero per creare un vantaggio ai cittadini che utilizzano i mezzi pubblici. Una grande opportunità per i cittadini virtuosi di salvaguardare l’ambiente ed al contempo se si consegna una bottiglia di plastica all’interno dell’eco compattatore in cambio si avrà il biglietto gratuito per viaggiare su tutti i mezzi pubblici. È un progetto destinato ad avere successo. La nostra mission è quella di seminare bellezza. Nei prossimi sei giorni, nelle 6 postazioni in cui è stato posizionato l’eco-compattatore, saranno presenti le hostess che spiegheranno ai cittadini come scaricare l’App e poter imparare presto e bene come poter beneficiare dell’opportunità di viaggiare gratuitamente sugli autobus pubblici salvaguardando l’ambiente”.
    Grazie alle App dunque si potranno conferire le bottiglie vuote in PET (in sostanza le bottiglie di plastica di acqua e bibite) all’interno delle macchine eco-compattatrici fornite in comodato d’uso gratuito da Coripet. Consegnando le bottiglie si raccolgono dei punti che, registrati dalle varie App, permettono di ottenere corse gratuite sui mezzi Amt. Ogni 20 bottiglie si avrà diritto ad un credito per un biglietto da un euro di 90 minuti e per ogni 50 bottiglie consegnate, si potrà avere un biglietto da 2,50 euro valido per l’intera giornata. Le bottiglie verranno poi compattate e ritirate dall’azienda Dusty da tutti i sei punti del capoluogo etneo.
    Una volta condotta nell’impianto di raccolta, la plastica sarà prelevata a cura del CoriPet per consegnarla ad uno dei quattro riciclatori presenti in Italia e autorizzati a livello europeo alla produzione del PET, la tipologia di plastica da riciclo ad uso alimentare. A questo punto verrano riprodotte nuove bottiglie con Pet da riciclo di provenienza italiana, riducendo al minimo l’importazione da altri paesi stranieri.

  • Cielo di luglio: sole, luna, costellazioni

    Cielo di luglio: sole, luna, costellazioni

    A luglio, con l’arrivo del caldo torrido, noi, a cui piace stare con il naso all’insù, godiamo del fresco delle notti e nel contempo ammiriamo il cielo.
    Adesso sarà ancora più facile trovare un luogo lontano da fonti luminose, una spiaggia distante dai centri abitati ma soprattutto un sito sull’Etna ad alta quota, che non riceve luce dai paesini circostanti, perché: spente le luci sulla terra si illumina il cielo.
    Eccome si illumina! A guardarlo bene non sembra neanche quello che vediamo da casa nostra, sono così tante le stelle che appaiono al buio da confondere anche le costellazioni che conosciamo.

    Afelio

    Intanto dobbiamo sapere che in questo mese, esattamente giorno 6 alle ore 01:00 (tempo misurato con l’ora legale)  la Terra si troverà all’afelio, cioè nel punto più lontano dal Sole di tutto l’anno.
    Questo può sembrare una contraddizione dato che, il caldo del mese di luglio ci fa pensare di essere più vicini alla nostra stella, ma non è così.
    Le temperature elevate del periodo, non sono dovute alla vicinanza al Sole ma sono dovute all’inclinazione dei suoi raggi che, come abbiamo visto nell’articolo del cielo di giugno, ha raggiunto l’altezza massima (per il nostro emisfero) proprio al solstizio d’estate.

    Il sole

    Il Sole si trova nella costellazione dei Gemelli e giorno 21 passa in quella del Cancro.
    Dopo il solstizio d’estate il periodo di luce si va riducendo, alla fine del mese avremo un dì più corto di circa 45 minuti rispetto al suo inizio.
    Infatti:
    giorno 1 il Sole sorge alle 05:39 e tramonta alle 20:49
    giorno 15 il Sole sorge alle 05:48 e tramonta alle 20:44
    giorno 31 il Sole sorge alle 06:03 e tramonta alle 20:30

    La luna

    luna cielo maggio
    In questo mese avremo un evento unico nel suo genere, infatti si verificheranno 5 fasi lunari anziché quattro.
    Giorno 1 avremo l’ultimo quarto
    Giorno 10 avremo la Luna nuova
    Giorno 17 avremo il primo quarto
    Giorno 24 avremo la Luna piena
    Giorno 31 avremo l’ultimo quarto

    Cielo di luglio i pianeti

    cielo di giugno
     Mercurio.
    Fino a giorno 15 è possibile l’osservazione di Mercurio a nord-est prima del sorgere del Sole.
    Data la vicinanza al Sole prestare MASSIMA ATTENZIONE a non puntare telescopi sulla nostra stella, gli occhi potrebbero essere danneggiati in modo irreversibile.
    Venere.
     Il bellissimo pianeta splende nel cielo della prima sera, subito dopo il tramonto, ad ovest.
    Brillerà e resterà ben visibile per circa un’ora e mezza, successivamente inizierà ad abbassarsi sull’orizzonte per poi tramontare.
    Marte
    Anche il pianeta guerriero sarà ben visibile in queste notti in posizione ovest e giorno 13 sarà in congiunzione con Venere dando luogo ad uno degli spettacoli più belli dell’anno.
     GIOVE
    Giove è sempre più visibile, sorge a sud-est verso le 23, quando Venere è appena tramontata e splende per tutta la notte.
    Proprio per la sua elevata luminosità non è difficile osservare questo pianeta, alto sull’orizzonte in posizione sud.
    Saturno
    Il grande pianeta con gli anelli sorge a est verso le 22 e resta osservabile per tutto il mese.
    Urano
    Urano  sorge intorno all’ una e resta visibile fino all’alba ma il suo splendore non è tale da permettere un a buona osservazione, sarebbe meglio poter utilizzare un piccolo telescopio.

    Cielo di luglio costellazioni

    Costellazione cielo
    A ovest, appena fatto buio, sono ancora visibili le costellazioni primaverili tra le quali, la Vergine e il Leone e a sud lo Scorpione con la meravigliosa gigante rossa Antares.
    Guardiamo a sud-est e poi alziamo lo sguardo fin sopra la nostra testa (zenit), troveremo tre grandi stelle appartenenti a tre diverse costellazioni la cui posizione forma un grande triangolo: il triangolo estivo.
    Le tre stelle sono Vega, della costellazione della Lira, Altair della costellazione dell’Aquila, e Deneb della costellazione del Cigno.
    Il triangolo estivo, facilissimo dunque da osservare, resterà alto nel cielo per tutta l’estate caratterizzando la sfera celeste della bella stagione.
    Adesso, spostando il nostro sguardo verso ovest vedremo la stella più brillante del cielo estivo, Arturo, nella costellazione del Bootes.
    Poi, osservando verso nord troveremo l’Orsa Maggiore (in direzione nord-ovest) e l’Orsa Minore (a nord).
    In basso a quest’ultima c’è Cassiopea.
    Come al solito abbiamo cercato di descrivere, in modo molto semplice, gli aspetti del cielo di Luglio, e adesso: BUONA OSSERVAZIONE.

     

  • Insalata di gamberi e menta

    Insalata di gamberi e menta

    Insalata di gamberi e menta è un’idea davvero veloce e fresca quando il caldo avanza e si vuole mangiare qualcosa di fresco, sfizioso e perché no anche di sofisticato.
    Puoi realizzare dei bellissimi bicchieri da cocktail per un antipasto colorato in cui la menta ti regala una piacevole sensazione di freschezza pulendo il palato, o un primo piatto leggero e gustoso ricco di omega 3, ideale per affrontare la calura.
    Troverai questo piatto davvero sfizioso e non impegnativo da preparare, ideale senza non sei uno chef o ami diversificare in cucina osando con le spezie creando combinazioni fresche e originali.
    I vantaggi sono tanti:

      • devi solo cuocere velocemente i gamberi e i fagiolini
      • il resto degli ingredienti va frullato
      • tutti gli ingredienti sono ricchi di vitamine, omega 3 e minerali

    Ingredienti base per una persona

      • 100 grammi di gamberi appena pescati
      • Un paio di foglie di menta fresca
      • Olio di oliva quanto basta
      • Sale quanto basta
      • Aglio
      • Limone grattugiato
      • Pepe bianco quanto basta
      • 50 grammi fagiolini

    Procedimento
    1.Per prima cosa è importante che tu lavi i fagiolini, basta della semplice acqua corrente, una volta ben puliti poni i fagiolini in una pentola con abbondante acqua e accendi il fuoco, la cottura richiede all’incirca 20 minuti.
    2.Pulisci i gamberi e poi metti a cuocere gli stessi in un altro pentolino, bastano all’incirca 5 minuti di cottura.
    3.Cotti i gamberetti, devi eliminare la testa e la coda e sbucciarli e farli raffreddare.
    4.Pronti i fagiolini devi sminuzzare gli stessi e unirli ai gamberi raffreddati aggiungendo olio extra vergine d’oliva , pepe e sale al fine di far assorbire bene gli aromi.
    5. Prepara una salsina di accompagnamento frullando insieme le foglie di menta, il limone grattugiato e aggiungendo dell’olio d’oliva.
    6. Impatta i gamberi e i fagiolini e poi lascia cadere sugli stessi la salsina appena frullata e porta a tavola.

    Curiosità della Ricetta Insalata di gamberi e menta

    Ti consiglio di impiegare delle foglie di menta fresche al fine di poter sfruttare al massimo l’intensità del loro aroma, al apri è acquistare gamberi freschi e non congelati se si desidera un sapore più intenso che richiami il mare.
    Come servire
    L’insalata di gamberi e menta può rappresentare un antipasto o un primo, la puoi servire a piatto ovvero in modo tradizionale o decidere di fare un impiattamento più artistico usando un bicchiere da cocktail e creando delle monoporzioni magari decorando il bicchiere con qualche ciuffo di menta sopra la cremina a colorare il bicchiere.

  • Moda uomo primavera estate 2021, i segreti del look perfetto

    Moda uomo primavera estate 2021, i segreti del look perfetto

    Essere alla moda ma senza rinunciare alla freschezza non è impossibile, questo grazie alla possibilità di scegliere il giusto outfit per ogni occasione. Si tratta infatti di scegliere dei capi d’abbigliamento che oltre alla bellezza e all’attualità che hanno, devono avere anche un’ottima qualità dei tessuti. Solo in questo modo si potrà essere freschi e sfoggiare il proprio look. Sono tanti gli abbinamenti possibili, come ad esempio quello con un bermuda in lino ed una t-shirt, oppure ancora con una camicia ed una giacca in situazioni più particolari ed eleganti.
    Boggi Milano è un brand molto conosciuto per il suo meraviglioso stile e soprattutto per la sua ricercatezza. Propone dei capi d’abbigliamento molto belli ed adatti alla moda del momento. Un modello di maglia molto richiesto, soprattutto nel periodo estivo, è la polo, capo adatto sia per l’abbigliamento casual uomo che per una giornata un po’ più elegante. Ci sono poi ovviamente le classiche T-shirt in diverse colorazioni e di lino elasticizzato, ideali per una giornata calda ma all’insegna della comodità e della freschezza.
    Anche le polo camicie sono un capo d’abbigliamento che si abbinano perfettamente al periodo estivo, questo perché nonostante la manica lunga, sono lavorate con tessuti di ottima qualità che permettono di essere indossate in qualsiasi momento della giornata. Questo prodotto, se abbinato con un bel blazer, magari in lino, farà fare sicuramente un’ottima figura a chi indossa questi capi della casa d’abbigliamento milanese.
    Tutti i prodotti quindi, nascono per soddisfare le esigenze di uomini che amano essere alla moda ma allo stesso tempo sempre in movimento. Persone che cercano comodità oltre che capi d’abbigliamento ricchi di stile ed eleganza. I capi d’abbigliamento in questione sono soluzioni sartoriali d’eccellenza adatte in ogni occasione, si parte infatti dall’eleganza fino ad arrivare all’abbigliamento casual che non può mai mancare all’interno dell’armadio di ogni uomo. Questo per poter spezzare dei completi, oppure ancora per ricreare dei look fantastici e ricchi di stile, comodità ed eleganza.
    L’ideale quindi per passare del tempo libero ed in relax con amici e la propria famiglia, senza rinunciare a dei capi d’abbigliamento di qualità e di stile soprattutto. Le fantasie ed i colori messi a disposizione del cliente sono molteplici e tutte per accontentarlo al meglio, bisogna poi procedere con la scelta in base al proprio gusto e al proprio stile, solo in questo modo si potranno ricreare dei look davvero inimitabili e fantastici. La scelta quindi, è molto ampia, le proposte eccezionali, bisogna solo proseguire con l’acquisto ed il gioco è fatto, magicamente l’armadio sarà ricco di prodotti di alta classe, comodi e soprattutto di estrema qualità e ricercatezza, proprio come già anticipato poco fa.

  • Sicilian Valley: due giovani combattono la fuga dei cervelli

    Sicilian Valley: due giovani combattono la fuga dei cervelli

    In un momento storico come quello che stiamo vivendo è opinione comune che sia particolarmente complesso pensare a nuovi progetti. La sensazione dominante, quella che tutti noi respiriamo, è che ancora aleggi l’incognita del virus, la minaccia della pandemia che può spezzare ogni progetto. Come se fosse stato necessario il Covid, come se già la Sicilia non fosse un luogo storicamente restio alle novità. Eppure, il progetto che sta concretizzandosi di una Sicilian Valley ci dimostra ancora una volta che i momenti di difficoltà possono essere sfruttati a nostro vantaggio.
    Certo, ci è voluto il coraggio e l’intraprendenza di due giovanissime siciliane, Martina Ferracane e Sabrina d’Andrea.  Startupper e imprenditrice la prima, dal 2015 impegnata nella promozione dell’educazione digitale creativa nelle scuole siciliane e da qualche anno creatrice, con la sua startup, di soluzioni 3D per l’odontoiatria. Giurista la seconda, già dottorata in legge con una tesi sul diritto sociale, e con uno spiccato interesse per il terzo settore e l’imprenditoria rivolta allo sviluppo sostenibile. I loro percorsi si sono incrociati, dopo le esperienze all’estero, all’European University Institute di Firenze: un luogo d’incontro che è diventato “galeotto” per l’idea delle due ragazze.
    Creare una Sicilian Valley, uno spazio fisico ma anche utopico che si ponesse come crocevia per i progetti virtuosi dell’imprenditoria siciliana e aiutasse a combattere la fuga dei cervelli dalla loro terra natia.
    Giovane team imprenditori

    Sicilian Valley: il manifesto del progetto

    Come recita il manifesto del progetto, Martina, Sabrina e il loro team intendono divenire un punto di riferimento per tutte le realtà siciliane intenzionate a crescere. «Noi e tanti altri siciliani abbiamo deciso di mettere le nostre energie e competenze al servizio di una visione di una Sicilia diversa, migliore, al di fuori di ogni stereotipo. Lo facciamo perché crediamo che i nostri giovani si meritino di più, si meritino di poter scegliere la loro terra come il luogo il cui poter studiare, lanciare la loro impresa e creare una famiglia, e si meritino di guardare al futuro con ottimismo e speranza.
    Noi sogniamo una Sicilia diversa, una Sicilia in cui le eccellenze abbiano il supporto e gli strumenti necessari per emergere e contribuire allo sviluppo economico e sociale, una Sicilia in cui esista una comunità viva di innovatori ed imprenditori che si impegnano insieme per costruire il futuro.
    Una Sicilia in cui raggiungere traguardi personali e professionali mettendo a disposizione il proprio talento sia la norma e non l’eccezione, una Sicilia in cui il pubblico ed il privato si complementino armonicamente per dare alla nostra terra il posto di primo piano che merita nel mondo.
    Una Sicilia che attiri talenti, anziché lasciarseli scappare».

    Sicilian Valley: la pandemia non ferma il progresso

    Ufficio
    Un messaggio di forza che arriva, come spesso accade in questi casi, da due giovani donne. La pandemia ha infatti rallentato, ma non spezzato, l’idea di Martina e Sabrina, le quali hanno solo slittato la loro partenza.
    A Balarm Sabrina ha raccontato: «In Sicilia esistono già tantissimi esempi di innovazione, solo che spesso i diversi attori che stanno lavorando al cambiamento non si conoscono tra loro. Innanzitutto quindi secondo noi è importante raccontare ciò che esiste e parallelamente agevolare lo scambio di contatti. Quello che abbiamo potuto constatare infatti è proprio la mancanza di una rete che abbia un effetto propulsore».
    Da anni esistono realtà impegnate nel digitale, come creasiti, o nell’imprenditoria pubblicitaria, come Payback ADV, che portano avanti una politica d’innovazione simile sul territorio catanese. Il progetto di estendere e agevolare questo scambio di contatti non può che essere una risorsa fondamentale per tutte le realtà siciliane.
    D’altronde, tutto parte a poco a poco, come ha spiegato la stessa Sabrina: «Alcuni di noi sono stati nella Silicon Valley. A garantirne il successo e renderla famosa è stata la capacità dei portatori di nuove idee di fare rete, oltre alla collaborazione tra pubblico e privato che ha creato un ecosistema di innovazione, di sviluppo. E si sono chiesti ma perché la Sicilia non può fare lo stesso? Chiaramente in una dimensione più locale, europea».

    Un progetto ambizioso, che dovrà confrontarsi con i limiti della Sicilia

    giovane imprenditore
    La prospettiva di una Sicilian Valley è ovviamente intrigante, ma non nasconde complicazioni. E’ la stessa Sabrina, consapevole delle possibili difficoltà, a individuare la più insidiosa: «Il punto di debolezza, gli attori lo sanno bene ed è subito emerso nel primo incontro ( che si è svolto lo scorso 9 giugno, Ndr), è la mancanza di infrastrutture, la difficoltà di spostarsi in Sicilia che aumenta le distanze».
    In ogni caso, il team non ha intenzione di fermarsi, anzi. I prossimi passi individuati sono la creazione di hub provinciali che riuniscano tutte le realtà che operino in Sicilia con una prospettiva di lungo termine e rivolta all’innovazione.
    Non ci rimane che fare i migliori auguri a queste due coraggiose siciliane, che ci dimostrano ancora una volta come sia possibile dare in meglio anche in periodi apparentemente più difficili.
     
     

  • Vaccini anti Covid19: come sta cambiando la nostra vita

    Vaccini anti Covid19: come sta cambiando la nostra vita

    E’ trascorso poco più di un anno da quando un coronavirus sconosciuto è piombato su tutta l’umanità investendo e sconvolgendo le nostre vite.
    Presto abbiamo imparato ad adeguare il nostro stile di vita per non incorrere nella patologia battezzata Covid 19 (dall’anno in cui sono stati scoperti i primi casi): abbiamo imparato a disinfettare di continuo le nostre mani, a non salutarci stringendoci la mano, a non abbracciarci. A stare lontani tra non conviventi un metro e anche più, a portare la mascherina all’aperto e al chiuso, a trascorrere da soli Pasqua, Natale e Capodanno. Ma anche ad incontrarci, fare lezioni, interrogazioni, riunioni, palestra, festeggiare compleanni, a raccontare fiabe ai nostri nipotini, tutto via web.
    Anche il nostro vocabolario si è arricchito: termini come RNA, mRNA, Astra Zeneca, Pfizer, sintomatico, asintomatico, Reitera, Sputnik, droplet, Moderna, proteina Spike e altri ancora, sono sulla bocca di tutti, soprattutto adesso che stiamo conoscendo, sulla nostra pelle, i vaccini, con i loro benefici e i loro effetti collaterali.
    vaccino anticovid 19

    L’efficacia dei vaccini anti Covid19

    Come tutte le pandemie ad eziologia virale l’unica arma che abbiamo per sconfiggere il virus sono proprio i vaccini che, approntati in un tempo brevissimo, stanno dando dei buoni risultati.
    Sono lontani i tempi quando il vaiolo mieteva vittime senza avere strumenti per difendersi; a Napoli nel 1768 morirono di vaiolo 60.000 persone in poche settimane e ogni anno a causa dello stesso virus l’Inghilterra contava 40.000 decessi. Senza tener conto di coloro che restavano deturpati in modo irrimediabile per tutta la vita.
    Da quando furono scoperti i vaccini l’uomo ha vinto sul vaiolo, infatti nel maggio 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha annunciato che il virus responsabile della malattia è scomparso dalla Terra.
    Per il Sars Covid 19 abbiamo a disposizione due tipi di vaccini: quelli a vettori virali, modalità già utilizzata per altre tipologie di malattie da virus e quelli di nuovissima generazione a mRNA.

    I vaccini anti Covid19 a vettore virale

    astrazeneca vaccino open days
    I vaccini a vettore virale si avvalgono dell’uso di un adenovirus, (virus il cui codice genetico è scritto in un DNA); un tratto di questa molecola contiene le informazioni per produrre la proteina che sta sulla superficie del coronavirus responsabile del Covid 19, la proteina Spike.
    E’ importante sottolineare che “Gli adenovirus utilizzati come trasportatori sono stati resi incapaci di replicarsi e quindi non possono diffondersi nell’organismo.” così come troviamo scritto nel sito dell’AIFA in data 28 aprile 2021. Il comunicato specifica ancora “questi adenovirus trasportatori penetrano in alcune cellule della persona vaccinata dove il frammento di DNA trasportato dal virus avvia la produzione temporanea della proteina Spike.
    La presenza di questa proteina estranea stimolerà il sistema immunitario a reagire producendo anticorpi che, legandosi alla proteina Spike, impediranno al virus del COVID-19 di entrare nelle cellule.”
    Ecco il meccanismo che tutti i vaccini a vettore virale utilizzano;l’ EMA (European Medicines Agency – Agenzia Europea per i Medicinali) e l’ AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per questa tipologia di vaccino hanno autorizzato l’uso di : AstraZeneca chiamato in un secondo momento Vaxzevria, e Johnson & Johnson ma nel mondo ne esistono altri ad es. uno di produzione russa detto Sputink che è stato utilizzato nella repubblica di S. Marino.
    Di questo gruppo, il vaccino che ha registrato più somministrazioni in Italia è AstraZeneca, e la sua efficacia è stata dimostrata dai risultati: “in tutti i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la prima dose non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%)” Comunicato AIFA del 28 aprile 2021.
    Purtroppo però si sono registrati anche dei casi di trombosi per cui gli effetti collaterali di questo vaccino hanno determinato anche perdite di vita umana.
    Per questo all’Università di Perugia, un gruppo di ricercatori coordinato dal professore Giuseppe Nocentini ha effettuato una ricerca pubblicata poi sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Autoimmunity.
    Questo gruppo ha consultato gli elementi contenuti nella “banca dati” dell’Ema e ha confrontato i casi di effetti avversi del vaccino AstraZeneca con quelli del vaccino Pfizer.
    Naturalmente in questa banca sono raccolti tutti i dati osservati in Europa.
    Da questa ricerca, per il vaccino AstraZeneca, emerge che “dà molti più effetti avversi non gravi e gravi” del vaccino Pfizer e che “Gli effetti avversi gravi correlati a trombocitopenia e trombi venosi hanno una frequenza di 1 caso ogni 9000 dosi”.

    Vaccini a mRNA

    Vaccinazione Sicilia
    Questa tipologia di vaccini, di recente realizzazione, utilizzano un RNA messaggero che contiene un messaggio, sotto forma di codice genetico, per produrre la proteina Spike.
    L’mRNA, inoculato nel corpo tramite vaccino, una volta penetrato nelle nostre cellule le induce a produrre la proteina Spike che, a sua volta, determina la produzione di anticorpi.
    I vaccini a mRNA utilizzati in Italia sono Pfizer e Moderna; consigliati prima per gli ultra ottantenni e per le persone fragili adesso vengono anche somministrati per coloro che hanno ricevuto la prima dose AstraZeneca e hanno avuto pesanti effetti collaterali oppure che si trovino sotto i 50 anni di età ( vaccinazione eterologa).
    Il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, nella puntata di Domenica In, su RAI 1, del 27 giugno 2021 ha dichiarato che ”Il 60% della platea dei vaccinabili ha avuto una dose” e che “Lo stato d’emergenza teoricamente finisce a fine luglio però penso che il governo sia molto cauto”.
    Infatti al momento attuale lo spauracchio è la variante delta, ancora non del tutto conosciuta, nonostante questo la situazione epidemiologica attuale va migliorando, da lunedì 28 giugno non abbiamo più l’obbligo delle mascherine all’aperto e “Abbiamo solo 11 casi per 100mila abitanti in 7 giorni a livello nazionale”. Così ha dichiarato, in un’intervista a ‘La Repubblica’, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e anche segretario del Cts, Silvio Brusaferro.
    In chiusura possiamo affermare che il mondo dei vaccini anti Sars Covid-19 è molto vario e soprattutto complesso e non è facile né districarsi tra le notizie né trarre delle conclusioni se non temporanee, ogni giorno ci aggiorniamo con nuove affermazioni e nuove indicazioni dovute sia all’osservazione dei dati sperimentali che dalle mutazioni del virus che purtroppo, sono tante e repentine.
    Dunque occorre sempre tenersi informati per affrontare al meglio un’epidemia che sta scuotendo l’umanità intera.

  • Museo dell’Etna, sorgerà presso l’ex ospedale V. Emanuele

    Museo dell’Etna, sorgerà presso l’ex ospedale V. Emanuele

     
    Una nuova destinazione per il Vittorio Emanuele: sarà infatti il centralissimo ex ospedale a ospitare il Museo dell’Etna. Un progetto per il quale è stato preventivato un investimento di 13 milioni di euro e che rientra nella creazione di un Polo culturale e museale nel complesso San Marco, primo nucleo ottocentesco del nosocomio, realizzato dalla Regione Siciliana.
    ospedale vittorio emanuale
    L’ambizioso progetto, del quale il moderno Museo è solo uno dei punti, è stato presentato a Catania ieri dal governatore Nello Musumeci e dal sindaco Salvo Pogliese. La fase progettuale sarà completata entro la fine di luglio per poi ottenere il progetto esecutivo in autunno e infine iniziare con i lavori nel corso della prossima primavera.
    vittorio emanuele catania ospedale
     

    Museo dell’Etna: come sarà

    L’edificio San Marco ospiterà dunque il museo dell’Etna, ma non solo. Presenti anche una galleria di mostre di arte Temporanea, i laboratori dell’Accademia di belle arti, spazi per studenti e la città, uffici, oltre a luoghi d’incontro culturale e di socializzazione.
    Per quanto concerne il museo invece vi saranno diverse sezioni espositive, ognuna delle quali condurrà il visitatore a intraprendere un ‘viaggio’ alla scoperta di un territorio straordinario, forgiato dalla presenza del vulcano attivo più alto d’Europa. Il percorso espositivo sviscererà i diversi aspetti legati alla ‘Muntagna’, da quelli scientifici a quelli mitologici, artistici e antropologici, nella successione degli spazi allestitivi.
    Sei saranno i settori del Museo, visitabili in successione o in maniera indipendente: L’Etna tra scienza e mito, L’uomo e il vulcano, Musica, letteratura e cinema, Gli aspetti naturalistici, Osservando il vulcano e Usi e costumi del territorio etneo.
     

    Museo dell’Etna: le parole del presidente Musumeci e del sindaco Pogliese

     
    Ieri mattina il presidente della Regione Nello Musumeci ha presentato il progetto vincitore della procedura pubblica curata dal Dipartimento regionale tecnico tramite il Genio civile etneo. L’elaborato selezionato è firmato dallo studio Guicciardini & Magni di Firenze, che vanta un’ampia esperienza nella progettazione museale. Alla presentazione nel PalaRegione di Catania hanno partecipato il sindaco, Salvo Pogliese, il direttore del Dipartimento regionale tecnico, Salvatore Lizzio e i progettisti Piero Guicciardini, Marco Magni e Giuseppe Lo Presti, associati dello Studio che ha redatto il progetto.
    “Il museo dell’Etna – detto il presidente Musumeci – è l’infrastruttura culturale più importante per la città da venti anni a questa parte, da quando nel 2001 furono realizzati il museo dello Sbarco e il museo del Cinema. L’idea di realizzare un grande museo dedicato al vulcano rientra nella programmazione di nuovi spazi museali della Regione Siciliana. Abbiamo deciso di ospitarlo, d’accordo con il Comune di Catania, nel luogo che ci sembrava più adatto non solo dal punto di vista architettonico ma anche filologico, perché lambito dalla colata lavica del 1669: l’ex ospedale Vittorio Emanuele II. La struttura, dismessa da un anno, sarebbe potuta diventare un luogo di degrado e, invece, abbiamo subito deciso di destinarlo a spazio culturale e luogo di aggregazione per visitatori e per la città. A questo obiettivo – ha aggiunto Musumeci – abbiamo lavorato con l’assessore comunale all’Urbanistica, Enrico Trantino, con la commissione consiliare Urbanistica, con i nostri tecnici del Genio civile e con l’assessorato regionale ai Beni culturali, guidato da Alberto Samonà”.
    Museo Etna Il vulcano piu grande dEuropa
    Il governo regionale ha destinato 13 milioni di euro per la realizzazione del museo dell’Etna nella parte centrale dell’edificio prospiciente la via Plebiscito. Altri 12 milioni sono destinati ai due corpi laterali, che saranno destinati a campus universitario e laboratori dell’Accademia di Belle Arti. Lo studio di architettura vincitore della procedura entro novembre dovrà consegnare il progetto esecutivo, così da bandire e aggiudicare la gara entro la primavera 2022. Da allora si prevede di avviare i lavori e completare l’opera in circa due anni.
    “Per Catania – ha commentato il sindaco Pogliese – si avvia un percorso di eccezionale valenza. Voglio ringraziare il presidente Musumeci per avere fortemente voluto la realizzazione del museo dell’Etna, che potrà determinare nuovi flussi turistici. Questa nuova realtà sarà motivo per valorizzare ulteriormente l’incredibile patrimonio Unesco di Catania, col suo barocco, e lo stesso vulcano”

  • Fagioli alla menta

    Fagioli alla menta

    I fagioli alla menta sono un gustoso contorno vegano. Prepararli è davvero semplice e oggi ti mostrerò come farlo. Questa insalata ti potrà sembrare un po’ insolita in quanto la sua consistenza risulta pastosa. Tuttavia si tratta di un contorno davvero rinfrescante, caratterizzato da un buon sapore e da un piacevole profumo alla menta.
    La menta è un ingrediente molto utilizzato in cucina. Si tratta di un’erba aromatica che la natura ci presenta in diverse varietà: la menta romana, la menta piperita, proveniente dall’Inghilterra, e la mentuccia. Dal sapore delicato e allo stesso tempo fresco, le foglie di menta devono essere aggiunte alle tue pietanze soltanto alla fine di ogni preparazione.
    La menta è perfetta per insaporire verdure, minestre a base di frutta e zuppe ed è largamente utilizzata nella cucina siciliana.
    Nella ricetta che ti presenterò la menta viene utilizzata per aromatizzare dei buonissimi e sani fagioli. Il risultato è una pietanza che potrà essere servita come secondo durante il pranzo o la cena o come antipasto, soprattutto se si deve dare inizio ad un pasto a base di carne. Gustoso, genuino e semplice, questo piatto è perfetto per stupire i tuoi invitati.

    Ma come si preparano i fagioli alla menta?

    Scopriamo insieme la preparazione di questa ricetta fresca, sana e vegana.
    Ingredienti per preparare i fagioli alla menta
    Per preparare dei fagioli alla menta che stupiscano i tuoi invitati dovrai procurarti i giusti ingredienti. La qualità degli ingredienti che sceglierai influisce moltissimo sulla qualità del risultato finale. Ecco quali sono gli ingredienti di questa semplicissima ricetta:

        • 500 g di fagioli (puoi scegliere di utilizzare i fagioli bianchi o i fagioli borlotti.
          Se preferisci utilizzare i fagioli secchi per la tua insalata ricorda di metterli a mollo per 12 ore)
        • menta
        • sale marino
        • aglio
        • aceto di vino bianco
        • pepe nero macinato
        • una costa di sedano
        • olio extravergine di oliva

    Come preparare i fagioli alla menta
    Il procedimento che dovrai seguire per la preparazione di questo delizioso antipasto costituito da fagioli conditi con la menta è molto semplice e non ti ruberà molto tempo.
    Se sei alla ricerca di una ricetta fresca e veloce, allora questa fa proprio al caso tuo!
    Prima di tutto lessa i fagioli in acqua salata immergendo al suo interno anche l’aglio e il sedano. In questo modo i fagioli verranno già aromatizzati dalla miscela nella quale sono immersi. Quando i fagioli saranno cotti, scolali e lasciali raffreddare. Dopodiché puoi procedere e condirli in un’insalatiera con olio extravergine di oliva, mezzo bicchiere d’aceto, un pizzico di sale e un po’ di pepe nero. Ti consiglio di macinare il pepe nero nel momento esatto in cui devi utilizzarlo. Infine aggiungi una generosa manciata di foglie di menta tritate.
    Ma la tua pietanza non è ancora pronta. I fagioli alla menta, infatti, devono essere lasciati a riposo. Abbi cura di coprire per bene l’insalatiera e di lasciare insaporire i fagioli per almeno un’ora in un luogo fresco ma non in frigo. In questo modo la menta rilascerà il suo aroma e renderà appetitosa e saporita la tua pietanza.
    I fagioli alla menta sono pronti. Ti consiglio di servirli freddi per stupire tutti. Questa ricetta semplice da realizzare è ricca di sapore ed è estremamente profumata. I fagioli alla menta sono inoltre un’ottima soluzione per chi predilige i piatti con poche calorie e per questo motivo ti permetteranno di gustare un ottimo piatto senza doverti preoccupare troppo della tua silhouette.

  • Cosa scrivere e come inviare un telegramma di condoglianze

    Cosa scrivere e come inviare un telegramma di condoglianze

    Fino a non molti anni fa, per comporre e spedire un telegramma era necessario recarsi di persona presso un ufficio postale. Oggi, invece, il messaggio può essere creato e inviato dal proprio computer o dispositivo mobile.
     
    Scrivere un telegramma di condoglianze è un gesto di affetto con cui esprimere vicinanza ad amici, parenti, colleghi o conoscenti colpiti da un lutto. Se da un lato può sembrare obsoleto, specialmente paragonato ai più evoluti mezzi di comunicazione odierni, il telegramma è ancora molto diffuso. In primo luogo, proprio per comunicare messaggi di cordoglio nel caso in cui non si abbia la possibilità di partecipare di persona a un funerale.
     
    Come si legge nella guida di Ufficio Postale, le tecnologie che oggi abbiamo a disposizione ci consentono di inviare un telegramma di condoglianze online con consegna nella stessa data di invio. Chi preferisce le modalità di spedizione più tradizionali non deve preoccuparsi. Anche in questo caso, il telegramma viene stampato e recapitato in formato cartaceo al destinatario (o a più persone, nel caso di destinatari multipli).
     
    La parte forse più problematica, quando ci si trova a scrivere il testo di un messaggio di condoglianze, è quella relativa alle parole e alle frasi più adatte. Spesso si ha infatti il timore di non trovare le espressioni giuste e appropriate per trasmettere cordoglio, vicinanza e partecipazione.
    Il consiglio, a questo proposito, è di parlare a cuore aperto e con sincerità, utilizzando parole semplici ma allo stesso tempo cariche di significato.
     
    Per chi ha maggiori difficoltà o si trova in imbarazzo di fronte al foglio – o allo schermo – bianco, può trovare qui di seguito alcuni utili esempi di messaggi da copiare su un telegramma di condoglianze, dai più generici ai più personali.
     
     

    • Siamo vicini alla vostra famiglia e ci stingiamo a voi nella perdita del caro/della cara (nome del defunto). Sentite condoglianze.

     

    • Ricordando con affetto il caro/la cara (nome del defunto) vi porgiamo le nostre più sincere condoglianze.

     

    • Caro/a (nome del destinatario), esprimo il più profondo cordoglio per la vostra grave perdita.

     

    • Non ci sono parole che descrivano il dolore per la perdita del tuo caro/della tua cara (nome del defunto). Un abbraccio, sentite condoglianze.

     

    • La nostra famiglia partecipa al lutto e al dolore per la perdita della tua cara madre/del tuo caro padre.

     

    • Con estrema commozione e con il dolore nel cuore ti porgo le mie più sincere e sentite condoglianze.
  • Monastero del Santo Spirito di Agrigento

    Monastero del Santo Spirito di Agrigento

    Chiamato nel dialetto locale Bataranni, cioè Badia Grande, il Monastero di Santo spirito si trova proprio nel pieno centro del Comune di Agrigento ed è molto amato dalla popolazione locale, oltre che visitato da turisti provenienti ogni anno da ogni zona del mondo.
    La sua costruzione è decisamente antica e risale al 1299, quando la nobile Marchisia Prefoglio decise di realizzarlo e collocarlo in una zona prestigiosa della città, per mostrare la propria magnificenza come si usava in quel periodo e donarlo alle monache benedettine delle quali era diventata devota nel corso della sua vita.
    La struttura risente pertanto notevolmente dell’arte chiaramontana e presenta numerosi spunti artistici e culturali di alto livello.
    Monastero del Santo Spirito
    Entrando all’interno del luogo di culto ci si trova immediatamente immersi in un chiostro dall’inusuale forma ad L rovesciata, dal quale è possibile scorgere l’ingresso principale, caratterizzato da un portale posto tra due bifore e riccamente decorato secondo il gusto dell’epoca. Molti degli elementi di finitura sono ancora perfettamente conservati e offrono un quadro preciso di quelle che sono state le tendenze artistiche che si sono succedute nel corso del tempo sul territorio.
    Splendide sono anche le colonnine centrali e laterali, che creano una composizione armonica e decisamente gradevole alla vista.
    La stanza principale della struttura è l’Aula Capitolare, sormontata da ampie travi a vista, insieme alla cappella posta nella zona nord, costruita solo 50 anni dopo da Costanza II per consentire la preghiera all’interno del Monastero.
    Completano il quadro il refettorio dalla classica pianta rettangolare e il solaio adibito a dormitorio dei religiosi.
    La parte migliore del Monastero del Santo Spirito di Agrigento è proprio il suo ingresso, decorato finemente con piccole colonne e un motivo a ghiera posto sulla parte superiore.
    Di grande rilievo storico è infine la Sala della Madre Superiora, detta anche della Torre, simile per conformazione all’Aula Capitolare ma caratterizzata da elementi suggestivi. Presenta una forma quadrangolare ed è sormontata da una volta a botte sorretta da sontuose colonne risalenti a diversi secoli fa.
    Al centro è presente un rosone di forte impatto visivo e soprattutto una feritoia che affaccia direttamente sull’entrata del monastero, utile a suo tempo per poter controllare gli ingressi e allontanare gli eventuali nemici giunti sul posto.

    Visitare il Monastero del Santo Spirito di Agrigento

    Monastero del Santo Spirito allinterno il Museo Civico di Agrigento

    Dopo le restrizioni dovute alla pandemia di Covid che si è diffusa anche sul nostro territorio, attualmente è di nuovo possibile visitare l’interno del Monastero del Santo Spirito, all’interno del quale è stato allestito il Museo Civico della città.
    Lo spazio esterno e interno è aperto tutti i giorni feriali esclusivamente di mattina, mentre il martedì e il venerdì anche di pomeriggio.
    Il costo del biglietto è di soli 4 euro e consente di accedere all’intera struttura, potendo ammirare gli elementi architettonici, i dipinti e i reperti che sono stati rinvenuti sul posto.
    Periodicamente nelle sale principali, come il refettorio e il dormitorio, vengono organizzati eventi e concerti su invito, che consentono di godere di ottima musica in una cornice d’eccezione, resa ancora più suggestiva dal calare del sole.
    Le stanze ospitano inoltre mostre temporanee, relative alla cultura locale e al mutamento dell’arte siciliana nel corso del tempo, decisamente variegata e influenzata dalle numerose dominazioni che si sono susseguite nel corso del tempo.
    Una volta giunti sul posto, inoltre, è possibile usufruire di tour guidati di ottimo livello, che consentono di comprendere meglio lo spirito del posto attraverso il racconto della sua storia e di interessanti aneddoti sconosciuti ai più.
  • Cous cous dolce

    Cous cous dolce

    Non tutti ne sono a conoscenza, ma il Cous Cous non è solo un piatto tipicamente appartenente alla cultura magrebina, ma può essere anche apprezzato in alcune zone d’Italia, come la Sicilia o la Sardegna.
    Oggi ho intenzione di portarvi proprio in Sicilia, terra nella quale ormai da secoli viene preparato il cosiddetto Cous Cous Dolce.
    Il piatto è parte integrante della tradizione culinaria siciliana e presenta origini abbastanza particolari. Questo dolce è particolarmente presente nella zona del Trapanese, ma nasce in modo specifico grazie all’inventiva delle suore del Monastero del Santo Spirito di Agrigento.
    La ricetta originale, ad oggi, non è del tutto certa. In giro per la Sicilia sono stati fatti innumerevoli tentativi per poterla emulare, ma nessuno si è mai avvicinato a quello che è il filone principale, che prevede, di norma, l’utilizzo di alcuni ingredienti della gastronomia tipica dell’isola, come i pistacchi di Bronte o le mandorle.
    Normalmente viene cotto nella cuscusiera, un tegame di terracotta apposito, dotato di coperchio.
    Andiamo a vedere gli ingredienti e la preparazione.
     
    Ingredienti
    Ingredienti per 4 persone:

      • Cous cous precotto – 200g
      • Burro – 20g
      • Cioccolato fondente – 60g
      • Mandorle – 50g
      • Pistacchi non salati – 50g
      • Zucca candita – 50g
      • Zucchero a velo – 15g
      • Miele – un cucchiaio
      • Cannella in polvere – quanto basta

    Come si prepara il Cous Cous dolce

    Il piatto non presenta una difficoltà particolarmente elevata e necessita all’incirca di 35/40 minuti di tempo per una buona preparazione. Andiamo a vedere di seguito come preparare un buon Cous Cous Dolce.

      • 1- Prendiamo due casseruole. In una facciamo sciogliere il burro. Nell’altra invece mettiamo a bollire 200g di acqua
      • 2- Aggiungiamo successivamente il Cous Cous nel burro e mescoliamo attentamente, facendolo tostare.
      • 3- Aggiungiamo l’acqua calda, mescoliamo e coperchiamo il piatto. Successivamente togliamolo dal fornello e lasciamolo raffreddare per qualche minuto
      • 4- è arrivato il momento di far tostare le mandorle. Tostiamo le mandorle in una padella e successivamente tritiamole insieme ai pistacchi.
      • 5- sgraniamo il Cous Cous, facendolo passare tra le dita e aggiungiamo di seguito il miele e lo zucchero a velo, continuando a mescolare.
      • 6- A questo punto uniamo al Cous Cous il cioccolato (preferibilmente a gocce), la zucca candita, un cucchiaino di cannella, le mandorle, i pistacchi e mescoliamo.
      • Ultimiamo la preparazione facendo riposare in frigo prima di servire a tavola.

    Il risultato sarà quindi un piatto prelibato, adatto alle più diverse occasioni. Normalmente viene preparato durante il periodo natalizio, ma potrebbe essere un ottima alternativa anche nei periodi caldi, dandovi la possibilità di offrire un piatto gustoso ed innovativo ai vostri ospiti!

  • Immobiliare a Catania: si vende piano e si compra bene

    Immobiliare a Catania: si vende piano e si compra bene

    Il 2020 è stato un anno da dimenticare a causa della diffusione del virus Covid-19 e di tutte le conseguenze che sono derivate da questa pandemia. Conseguenze anche di natura economica che non hanno risparmiato nessun ambito, neanche quello delle compravendite immobiliari.
    Il mercato immobiliare ha retto meglio di altri questa ondata di crisi e già nel 2021 mostra una ripresa, seppur lieve.
    Con focus specifico sui tempi di realizzazione delle compravendite immobiliari, è stato realizzato uno studio che evidenzia nel 2021 un allungamento dei tempi necessari per vendere una proprietà, in particolare si è passato dai 109 ai 118 giorni medi.
    In particolare, la provincia di Catania registra lungaggini notevoli, con tempi medi di vendita di 158 giorni.
    Le due macro motivazioni di questo dato sono legate alla minor richiesta di acquisto di case e ad un livello dei prezzi che sembra necessitare di un adeguamento al ribasso fisiologico. Ovviamente si tratta di due facce della stessa moneta: le persone comprano meno quando percepiscono il prezzo di un asset troppo elevato.
    Per evitare scelte errate, in molti, in tutta Italia e anche a Catania, si stanno affidando al supporto di agenzie immobiliari che offrono servizi ad hoc.
    Per esempio, la società Dove.it offre un servizio totalmente gratuito di valutazione immobili a Catania, che consente a chi vende di conoscere immediatamente il valore del proprio appartamento e proteggersi così dai rischi di una errata valutazione, al ribasso o al rialzo.
    Questa agenzia immobiliare, in particolare, ha l’obiettivo di snellire le procedure di compravendita degli immobili, consentendo alle parti di ottenere il massimo guadagno minimizzando i tempi dell’operazione.
    Per raggiungere questo obiettivo ambizioso si fonda su due pilastri importanti: l’innovazione tecnologica che rende i servizi facili, veloci e convenienti e le risorse umane specializzate e totalmente focalizzate sulla soddisfazione del cliente.
    Catania resta sopra solo a Trapani in termini di tempi medi di vendita, eppure questi dati mostrano grandi opportunità.
    Chi desidera coronare il sogno di acquistare casa nella città etnea può beneficiare di prezzi mediamente ridotti e della presenza di un solido partner per concludere trattative veloci e profittevoli.
    Nel territorio siciliano, la provincia con tempi medi più rapidi per la vendita è Messina, con 123 giorni, seguita da Palermo con 150 giorni.
    Le città più veloci in Italia restano invece Bologna con 57 giorni e Milano con 60. Piazze importanti che però talvolta rendono difficile realizzare un acquisto immobiliare.

  • Uci Cinemas Catania

    Uci Cinemas Catania

    Alla scoperta di Uci Cinema Catania

    La catena Uci Cinemas Catania è presente in tutta Italia e anche a Catania, con le sue numerose sale e i tanti film a disposizione, con le ultime uscite in molteplici orari.
    I biglietti si possono comprare fino a circa 25 minuti prima dell’orario di inizio, eccezion fatta per l’ultimo spettacolo della sera e la proiezione ha inizio dopo 35 minuti l’orario di inizio. I film, che invece rientrano nella sezione Eventi, hanno inizio 10 minuti dopo l’orario fissato.
    Le programmazioni di Uci Catania sono chiare e visualizzabili in loco tramite efficienti monitor e sul sito con specifiche orarie bene chiare, tuttavia può subire delle variazioni per motivi che non dipendono dai responsabili del cinema.
    uci cinemas catania
    L’impianto di Uci Cinemas Catania mette a disposizione dei propri clienti ben sette sale con orari diversi e molteplici proiezioni dello stesso film. Laddove ricorrano, si evidenziano le caratteristiche più particolari del film relative al tipo di proiezione (IMAX, ISens, 2D, 3D…). Ovviamente, per ciascuno, vengono riportate le schede indicative sulla trama e sul cast e sono previste, negli orari indicati, le proiezioni in lingua originale.
    Il prezzo di entrata è di euro 8,20 durante il weekend, quindi il sabato la domenica, ma anche i festivi e prefestivi, mentre cosa euro 6 per le proiezioni notturne, euro 6,20 per gli over 65 e per le promo del martedì, se non festivo o prefestivo. Poi esistono, ulteriormente, una serie di altri prezzi per le donne e coloro che hanno carte e abbonamenti. Questi prezzi si intendono per i film in 2D, mentre quelli in 3D hanno un prezzo lievemente più alto.
    la Sala iSens
    Si rimanda al sito per tutte le specifiche del caso. Poi ci sono degli extra a euro 1 per la Sala iSens, le poltrone maxi Vip, la prevendita e l’acquisto degli occhialini 3D.
    Le sale sono di differente capienza, ma prevedono tutte due posti per disabili e l’apertura del cinema è prevista 15 minuti prima del primo spettacolo del giorno.
    La sala iSens, presente a Catania come nelle altre sale Uci nel resto d’Italia, trasportano letteralmente lo spettatore all’interno della vicenda cinematografica in quanto il sonoro si avvale della tecnologia Dolby Atmos cioè è in grado di amplificare l’impatto sonoro poichè l’audio arriva in modo uniforme da diversi punti, anche dall’alto. La partecipazione all’evento cinematografico, così, è totale. Per coloro che posseggono la card “Gran cinema 3”, è consentito l’accesso in sala IMAX a patto che il film proiettato non sia presente in nessun altra sala e se il film è in 2D, per cui rimangono esclusi i film in proiezione 3D e gli eventi speciali.
    uci cinemas misterbianco
    All’interno di Uci Cinemas Catania si può godere di una serie di servizi che allieteranno anche gli spettatori più esigenti: sono infatti previste le proiezioni in 3D ed è a disposizione un’area relax dove poter attendere l’inizio del film; è presente l’aria condizionata e per i più golosi ci sono un angolo bar e le caramelle per avere qualcosa da sgranocchiare durante la proiezione.
    Dove si trova: Contrada Cubba Marletta, 95045 Catania CT
    Info: 892 960
    Se non si vuole fare la fila è prevista la presenza della biglietteria automatica o ancora l’acquisto tramite internet, nonchè la possibilità di comprare delle carte per più entrate ovvero la carta Fedeltà Skin UCICarde la carta prepagata Cinefans.
    Nella sala ci si può rilassare su comode poltrone e godere del dolby surround, magari durante la proiezione di eventi Live via Sat.
    Le sale vengono messe a disposizione per i compleanni (chiedere modalità e informazioni all’angolo delle informazioni) e per non stressarsi a cercare un posto per i propri mezzi, il cinema possiede un proprio parcheggio.
    Uci Cinema Catania promuove anche un concorso, mediante registrazione sul sito, che prevede la possibilità di vincere diversi premi, tra i quali anche una vacanza a Londra.

    Programmazione Uci Cinema Catania dal 24 al 29 Giugno

    Programmazione Giovedì 24 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    18:10
    20:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    18:40
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00
    20:50

    Orari di Run

    Run
    21:40
    Programmazione Venerdì 25 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    18:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    18:40
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00
    20:50

    Orari di 800 eroi

    800 eroi
    20:40

    Orari di Run

    Run
    21:40
    Programmazione Sabato 26 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    16:20
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    16:40
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    16:10
    18:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    17:00
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    15:50
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    16:30
    18:40
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00
    20:50

    Orari di Raya e l’ultimo drago

    Raya e l’ultimo drago
    16:00

    Orari di 800 eroi

    800 eroi
    20:40

    Orari di Run

    Run
    21:40
    Programmazione Domenica 27 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    16:20
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    16:40
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    16:10
    18:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    17:00
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    15:50
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    16:30
    18:40
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00
    20:50

    Orari di Raya e l’ultimo drago

    Raya e l’ultimo drago
    16:00

    Orari di 800 eroi

    800 eroi
    20:40

    Orari di Run

    Run
    21:40
    Programmazione Lunedì 28 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    18:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00

    Orari di 800 eroi

    800 eroi
    20:40

    Orari di Run

    Run
    21:40

    Orari di Rifkin’s Festival

    Rifkin’s Festival
    18:00
    21:00
    Programmazione Martedì 29 Giugno 2021
    A Quiet Place II
    18:30
    21:30

    Orari di School of Mafia

    School of Mafia
    19:00
    21:20

    Orari di Spirit – Il ribelle

    Spirit – Il ribelle
    18:10

    Orari di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

    Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare
    19:20

    Orari di Spiral – L’eredità di Saw

    Spiral – L’eredità di Saw
    18:50
    21:00

    Orari di The Conjuring – Per ordine del diavolo

    The Conjuring – Per ordine del diavolo
    18:40
    21:10

    Orari di Crudelia

    Crudelia
    18:00
    20:50

    Orari di 800 eroi

    800 eroi
    20:40

    Orari di Run

    Run
    21:40
  • Tè, il segreto di questo elisir di giovinezza

    Tè, il segreto di questo elisir di giovinezza

     

    Spesso, in queste giornate afose ci sentiamo dire: ti offro un tè freddo?
    Niente di meglio, certo. Con il caldo che ci attanaglia, una bevanda fresca, leggera, facile dal preparare, dal gusto gradevole e dalle mille varianti è sempre ben accetta.
    Eppure spesso non pensiamo quanto sia prezioso questa infuso e quanto benessere ci regala.
    Allora soffermiamoci ad osservare le sue caratteristiche.
    Il tè, non è altro che l’infuso che si ottiene dalle foglie della pianta Camelia sinensis e viene consumato praticamente in tutto il mondo.
    Dalla Cina e dai paesi orientali le indicazioni per l’uso del tè e le modalità della sua preparazione sono arrivati fino a noi. Il momento del tè, in oriente è una vera e propria cerimonia che si presenta lievemente diversa da luogo a luogo ma anche l’occidente ha creato le sue cerimonie dedicate al tè, la Gran Bretagna soprattutto, ha fatto suoi delle norme e dei metodi specifici per la degustazione di questa bevanda.
    Spesso, a questi momenti, si accompagnano pratiche meditative e religiose che rendono ancora più preziosa la sua degustazione.
    Insomma, non esiste una sola regola, non esiste una sola preparazione ( che varia in base al tipo di tè che si sta usando) non esistono uniche tipologie di utensili da usare e il tutto sarebbe troppo complicato da trattare in questo articolo. Allora soffermiamoci sulla caratteristiche generali della preparazione del tè, di quello che possiamo preparare nella nostra cucina con un pentolino, un colino e una tazza.
    Te e relax

    Tè preparazione

    Vediamo allora cosa fare per ottenere al massimo i suoi benefici e regalare al nostro palato il gusto di una bevanda così preziosa.
    Allora ecco le regole da seguire.
    Regola n.1
    E’ necessario utilizzare le foglie sfuse e non quelle in bustina, questo perché, più trattamenti subiscono, più sostanze salutari perdono.
    Inoltre, le foglie in bustina, sono gli scarti della lavorazione di quelle sfuse, delle quali perdono sia il sapore, sia buona parte dei benefici.
    Si possono comprare facilmente perché ormai questa modalità di preparazione si sta diffondendo sempre di più.
    Regola n.2
    Se è possibile, tra le varietà di tè bianco, giallo, rosso, nero e verde scegliamo quest’ultimo ma che provenga dalla Cina.
    Regola n.3
    Non esagerare con il consumo giornaliero, il limite massimo orientativamente è di tre tazze e per ricavare il massimo dei benefici sarebbe auspicabile berlo la mattina a digiuno.
    Regola n.4
    L’acqua usata per l’infusione non deve essere bollente come quella che adoperiamo per cuocere la pasta ma bastano solo 80 gradi per avere un’ottima bevanda.
    Le temperature maggiori degradano la maggior parte degli antiossidanti e il tè assume un gusto più amaro.
    Te con fiori
    Regola n.5
    Il tempo medio di infusione è di circa tre minuti.
    Regola n.6
    Affinché la bevanda sia più salutare non aggiungere zucchero ma miele, quest’ultimo, infatti, oltre ad essere più naturale è anche più ricco di sali minerali.

    Tè benefici 

    Gli effetti benefici de tè sono dovuti ai suoi antiossidanti, con questo termine si intendono sostanze che neutralizzano o diminuiscono gli effetti dei radicali liberi che sono responsabili dell’invecchiamento del nostro organismo.
    Per questo motivo, come dicono i cinesi, questa bevanda “allunga la vita” dunque è un vero e proprio elisir di giovinezza, infatti è stato dimostrato che il tè:
    1-abbassa la pressione
    2-riduce il livello del colesterolo
    3– ci protegge da alcuni tumori come quello del colon
    4– aiuta la digestione
    5- contribuisce a prevenire il diabete
    Ma non basta.
    Te versato tazza
    Il tè è ricco di caffeina, flavonoidi, polifenoli e vitamine del gruppo B ma la loro quantità dipende sia dal tipo di tè che dalla sua preparazione.
    Ad esempio il tè nero è più ricco di caffeina per questo ha l’effetto stimolante tipico del caffè.
    Invece il tè verde contiene più antiossidanti contribuendo, così, a mantenere giovani le nostre cellule, attenzione però, se aggiungiamo al tè del latte, la caseina neutralizza l’effetto benefico di queste sostanze.
    Spesso noi beviamo il tè nei casi di diarrea, ci viene consigliato anche per i più piccoli dai pediatri.
    Infatti il tè ha poteri disinfettanti e riequilibranti della flora batterica, aiuta così il nostro apparato digerente a difendersi in modo sano e naturale.
    Un errore comune è quello di pensare che il tè, proprio perché ci aiuta nella diarrea, aumenta la stitichezza ma non è così, le catechine che, soprattutto il  tè verde, contiene, producono un effetto lassativo.
    Per ottenere questo effetto però è importante stare attenti alla preparazione perché le catechine, durante l’infusione, si degradano facilmente, sarebbe utile a questo scopo attendere solo pochi minuti.
    In conclusione, una breve infusione aiuta nei casi di stitichezza mentre una prolungata sarà più giusta per i casi di diarrea.
    Il tè verde ha anche un ruolo antinfiammatorio, ci aiuta quindi nei casi di esofagiti e nei problemi gastrointestinali.
    Adesso, che abbiamo rivisto i benefici di questa bevanda, la gusteremo maggiormente, che sia al limone, alla pesca, alla menta o semplice il tè freddo ci accompagnerà per tutta l’estate e caldo allieterà il nostro inverno.

  • Risparmiare acqua innaffiando i fiori

    Risparmiare acqua innaffiando i fiori

    Ci sono diversi e importanti motivi per risparmiare acqua quando la diamo alle nostre piante, il primo e più importante è certamente quello di tipo ambientale.
    Infatti la popolazione umana sta crescendo sempre più ma l’acqua sulla Terra non è sufficiente a dissetarla, soprattutto se teniamo conto dei popoli che la sprecano mentre al loro fianco ci sono persone che soffrono la sete e il cui terreno inaridisce sempre di più da un giorno all’altro.
    Il secondo motivo che ci spinge al risparmio è la bolletta del nostro consumo di acqua, sempre più cara e sempre più spesso accompagnata da tante altre bollette di pagamenti vari.
    Soprattutto con l’arrivo della bella stagione e del caldo torrido che spesso inveisce sulla Sicilia, le piante devono essere innaffiate con una maggiore frequenza.
    Allora eccoci con recipienti vari a compiere un rituale giornaliero che ci porta, inevitabilmente, in estate, a consumare tanto di questo prezioso liquido e non ci facciamo neanche caso a quanta acqua stiamo utilizzando, per questo spesso la vediamo traboccare dai vasi e correre giù dai balconi “innaffiando “così anche marciapiedi e passanti.
    Allora cosa possiamo fare per aiutare ambiente, bollette e … perché no? anche i passanti?

    Risparmiare acqua: Regola n. 1

    Non è importante quanto ma quando innaffiare le nostre piante, non facciamolo di giorno, con il caldo l’acqua evapora presto e ne perderemo una buona quantità.
    Se invece le bagniamo a tarda sera, il fresco della notte darà all’acqua il tempo di distribuirsi in profondità alimentando, così, anche le radici più profonde.
    Il tempo durante il quale il terreno resta bagnato sarà maggiore di quello che otterremmo con una innaffiatura con il sole con grandi benefici per le piante.
    Bambino che innaffia

    Regola n. 2

    Sempre per evitare che l’acqua si disperda nell’ambiente per evaporazione copriamo la terra con della paglia oppure con piccoli tronchi e fiori secchi.
    Quando i fiori dei gerani muoiono bisogna staccarli e con essi i rami secchi, non buttiamoli, mettiamoli in un vaso vuoti, quando seccheranno ancora di più poniamoli sul terriccio, saranno un’ottima protezione e un buon fertilizzante per le piante.

    Regola n. 3

    Abbiamo accortezza anche del contenitore che stiamo adoperando: bottiglie di plastica, bidoncini, secchielli, tutto sembra uguale per innaffiare ma non è così. Il metodo più efficace è proprio l’uso dell’innaffiatoio che, con i suoi molteplici fori permette all’acqua di spargersi sulla superficie del terriccio sotto forma di piccoli rivoli.
    Infatti, il getto unico degli altri contenitori ammassa la terra con il suo maggiore peso, a lungo andare, il terreno più compatto avrà difficoltà ad assorbire  liquidi ed occorrerà rimescolarlo sempre più spesso.

    Regola n. 4

    Non bagniamo mai le foglie, spesso questo accorgimento risulta difficile da mettere in atto ma se usiamo l’annaffiatoio, sarà più facile intrufolarci tra il verde ed arrivare subito nel terreno.
    Invece, se bagniamo le foglie con il sole quest’ultimo le brucerà.

    Regola n. 5

    L’ultima regola, ma per questo non meno importante, è quella che ci ricorda di utilizzare l’acqua che rimane dopo aver pulito le verdure o le insalate (che d’estate sono veramente tante).
    Ci accorgeremo di quanta acqua viene utilizzata per questi lavaggi proprio quando la raccoglieremo, ce ne renderemo veramente conto quando la vedremo riempire gli annaffiatoi, quando invece scorre nel nostro lavandino sembra davvero molto meno.
    Con un poco di pazienza avremo una buona scorta per le nostre piante.
    Come risparmiare acqua

    Risparmiare acqua: Regola n. 6

    Inoltre dobbiamo ricordare che un eccesso di idratazione può nuocere alle radici e portare a farle marcire, evitare dunque di innaffiare tutte le piante allo stesso modo, ad esempio, se la surfinia e i gerani necessitano irrigazioni più abbondanti e quotidiane, non è così per altre piante come ad esempio l’aloe.

    Regola n. 7

    Spostiamo le piante che hanno bisogno di maggiore umidità nelle zone più in ombra o sotto le tende parasole, anche questi piccoli accorgimenti, oltre al risparmio, daranno benefici ai nostri vegetali.
    Adesso, regole a parte, ci siamo ricordati dell’acqua, questo bene prezioso che siamo abituati ad utilizzare senza pensare che dobbiamo farne buon uso e non sprecarla.
    La terra, le bollette e … anche i passanti, ci ringrazieranno e le nostre piante cresceranno forse meglio di prima!
    Se volete recuperare i nostri articoli riguardanti l’orto sul balcone, potete cominciare dal peperoncino e dalla rucola!

  • G20 dell’istruzione a Catania: oggi e domani ai Benedettini

    G20 dell’istruzione a Catania: oggi e domani ai Benedettini

     
    Nelle giornate di oggi e domani, rispettivamente 22 e 23 giugno, la prestigiosissima sede del Monastero dei Benedettini, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ospiterà il G20 dell’Istruzione.

    Monastero di San Nicolò l'Arena
    Monastero dei Benedettini Catania

    Si tratta di un appuntamento fondamentale per il mondo della ricerca e della formazione, che oltretutto quest’anno si è dovuto confrontare – a causa dell’emergenza sanitaria, con una serie di nuove sfide. Non ultima, quella della didattica a distanza, che tanto rilievo ha avuto nel corso dell’ultimo anno scolastico. Nella splendida cornice del Monastero verranno dunque discusse le prospettive dei singoli Paesi europei, i piani per l’immediato futuro successivo all’emergenza sanitaria. Obiettivi principali saranno la definizione di strategie per lo sfruttamento dei fondi stanziati, nell’ambito del Piano di ripresa, dall’Unione Europea e la pianificazione d’interventi volti a garantire l’equità e la qualità dell’istruzione agli studenti. Una situazione che è stata ulteriormente messa in luce dal gap informatico presente tra le diverse regioni e fasce sociali in occasione dell’utilizzo della DAD.
    Il Monastero dei Benedettini

    G20 dell’istruzione a Catania: la soddisfazione del sindaco Pogliese

    Soddisfazione chiara si evince dalle parole di Pogliese: «Ospitando la sessione Lavoro e Istruzione del G20, con Ministri e delegazioni diplomatiche di tutto il mondo, Catania si appresta a vivere, i prossimi 22 e 23 giugno, due giorni importanti». Il sindaco ha poi continuato: «Un appuntamento che va ben oltre la ragione, seppure importantissima, dei confronti tra le rappresentanze dei governi delle maggiori potenze economiche e degli organismi internazionali. L’evento, infatti segna anche simbolicamente la ripartenza della comunità etnea; quella luce in fondo al tunnel che in questi mesi di pandemia ha accompagnato la nostra speranza. Ritorniamo sulla scena nazionale e internazionale con una parte principale, grazie all’intuizione dell’ex ministro catanese Nunzia Catalfo. Un avvenimento che, ora più che mai è un’occasione per uscire dall’angolo delle difficoltà di ogni genere che abbiamo dovuto affrontare fin dal nostro insediamento: il dissesto finanziario del Comune, una crisi economica spaventosa e, infine, le insidie del Covid».
    Vaccini per maturandi
    Il sindaco ha poi concluso: «Avremo il privilegio a nome di tutti i cittadini catanesi, di accogliere i ministri e le delegazioni internazionali nei luoghi dove si svilupperanno le strategie per due questioni fondamentali per il pianeta: l’importanza della scuola e l’inserimento fruttuoso dei giovani nel mondo del lavoro».

    G20 dell’istruzione a Catania: lo scetticismo dell’opposizione

    Se il G20 è stato proposto in termini di vera rinascita dal primo cittadino, non è così che tutti hanno inquadrato questa manifestazione. Parole di scetticismo sono state espresse da Luca Cangemi, responsabile nazionale Scuola del Partito Comunista Italiano, secondo il quale «la riunione blindatissima del G20 su lavoro e istruzione a Catania rappresenta una parata senza contenuti reali, buona per garantire un po’ di pubblicità a buon mercato al governo Draghi, con qualche scampolo di visibilità anche per le classi dirigenti locali. La costosa propaganda e l’esibizione di forza – ha detto ancora il responsabile nazionale Scuola del Partito Comunista – non sono, però, solo un’offesa per le masse colpite da disoccupazione, povertà, esclusione dai sistemi formativi, sono anche la copertura per politiche devastanti che colpiscono drammaticamente il mondo del lavoro e quello dell’istruzione».
    Cangemi ha poi inquadrato il discorso in un senso più ampio, parlando di speculazioni di tipo finanziario e industriale a discapito della condizioni di lavoratori e lavoratrici: «il governo italiano e l’Unione Europea, in particolare, perseguono politiche sulla scuola, sull’università, sul lavoro finalizzate agli interessi della grande impresa capitalistica. Gli effetti sono evidenti ».

    Le parole del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi

    A presiedere i lavori sarà il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «Avremo a Catania il G20 dell’Istruzione per discutere come si sia affrontata la pandemia – dichiara – con quali strumenti e come si debba fare fronte alla povertà educativa. Il tema oggi è questo, da legare allo sviluppo sostenibile, ma non c’è sviluppo sostenibile se non si è disposti al cambiamento».
    E  riguardo l’anno scolastico appena trascorso e l’esperienza della DAD: «La scuola a settembre sarà in presenza, ma sarà una scuola che sa usare la DaD e che non ne ha paura. I ragazzi devono sapere che quello strumento è importante ma senza esserne schiavi. A me piacerebbe che la DaD si usasse per mettere in connessione una scuola italiana con una della Polonia, una scuola della Sicilia con una del Veneto”.
    Coronavirus Dad
    Per ulteriori informazioni: G20 dell’istruzione.

  • Zona bianca, ufficiale da oggi in Sicilia: tutte le novità

    Zona bianca, ufficiale da oggi in Sicilia: tutte le novità

    Finalmente dopo mesi di sacrifici ci siamo: da oggi, anche la Sicilia è zona bianca. Il raggiungimento della fascia di restrizioni minime arriva giusto in tempo con l’impennata delle temperature e rende certamente più sopportabile il clima afoso della nostra isola, anche se si attende ancora l’abolizione dell’obbligo delle mascherine all’esterno.
    La Sicilia raggiunge quindi, insieme a Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano, le altre regioni che erano precedentemente entrate in zona bianca. Una notizia che non può che farci sorridere, soprattutto alla luce di quanti investimenti e sacrifici sono stati fatti da tutti noi in tal senso. Adesso, con le ripartenze delle stagioni turistiche, dei matrimoni e di quasi tutto il comparto dell’intrattenimento, l’auspicio è che si possa ritrovare presto serenità. In particolare, si spera in una ripartenza di tipo economico; per questo motivo sarà sempre un buon adagio non dimenticare quanto successo sinora.

    Zona bianca: cosa cambia

    COPRIFUOCO – la prima novità da segnalare è l’abolizione del coprifuoco, che stava diventando un’annosa questione, anche in sede politica. Non sarà più obbligatorio il rientro alla propria abitazione entro la mezzanotte.
    SPOSTAMENTI – Per le zone bianche, valgono le seguenti norme riguardanti gli spostamenti: non ci sono limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca; senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute; verso località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate; verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una “certificazione verde COVID-19” valida, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti nella zona di destinazione. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
    BAR E RISTORANTI – Secondo le Faq del governo, le attività di ristorazione possono riprendere la loro regolare attività in termini di orario. Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Le nuove regole prevedono che in zona bianca all’aperto non ci siano limiti di persone ai tavoli (tra i quali deve esserci comunque il distanziamento di un metro), mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo massimo sei persone salvo che siano tutti conviventi.
    zona bianca sicilia ristoranti
    VISITE AD AMICI E PARENTI – Anche su questo fronte si allentano moltissimo le maglie: sempre consentito far visita ai parenti, in zona bianca adesso è possibile farlo senza restrizione alcuna. Se invece si fa visita a qualcuno in zona gialla, il limite si estende a un massimo di 4 persone, con l’aggiunta dei figli minorenni (o altri minori di 18 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e delle persone con disabilità o non autosufficienti. Permane, ovviamente, in questo caso il coprifuoco a mezzanotte.
    TRASPORTO PUBBLICO – Rimangono invariate le norme di prevenzione del contagio relative all’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici e privati.
    zona bianca sicilia trasporti

    Zona bianca Sicilia: mascherina sì o no?

    La mascherina rimane un tasto dolentissimo, specialmente in Sicilia dove la temperatura è spesso inclemente. Il clima politico si è già acceso sulla questione mascherine, con l’ipotesi di togliere l’obbligo all’esterno a partire dal 5 luglio o (addirittura) già dal 28 giugno. Al momento, infatti, anche in zona bianca persiste l’obbligo d’indossare la mascherina sia al chiuso, sia nei luoghi all’aperto. Fanno eccezione solo i bambini inferiori ai sei anni d’età, persone la cui patologia ne impedisce l’uso oppure operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente).
    zona bianca sicilia mascherine
    Esenti dall’obbligo di mascherina, oltre coloro ovviamente che stanno consumando un pasto, stanno praticando attività fisica.
     

  • Comune di Letojanni: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Letojanni: i 5 luoghi da visitare

    Nella provincia di Messina, proprio in prossimità della nota meta turistica di Taormina, sorge la località balneare di Letojanni, che gode certamente della vicinanza con la più nota città.
    Si tratta originariamente di un villaggio di pescatori decisamente caratteristico, che qualche anno fa è stato raggiunto dalla ferrovia e ha decisamente ampliato il numero si turisti che ogni estate decidono di visitare la costa ionica partendo proprio da questa base di partenza.
    Si configura come un piccolo borgo pronti ad accogliere differenti target di visitatori, dalle famiglie con bambini al seguito ai giovani in cerca di divertimento, poiché tutti possono trovare la propria dimensione e trascorrere una vacanza all’insegna del relax e del dinamismo.
    Nonostante le dimensioni non siano importanti, il luogo merita una visita approfondita perché cela una serie di tesori artistici, culturali e naturalistici di primo livello, così come tutta la regione che lo ospita, florida anche dal punto di vista enogastronomico e di intrattenimento.

    I 5 luoghi da non perdere nel Comune di Letojanni

    La chiesa di San Giuseppe

    Letojanni La chiesa di San Giuseppe

    Trattandosi di una regione devota al cristianesimo, non si poteva che iniziare con un luogo di culto.
    Si tratta di una costruzione che sorge sull’omonima piazza, risalente al XVIII secolo e dedicata al patrono del borgo.
    Inizialmente fungeva da filiale per quella più famosa di Gallodoro, ma successivamente assunse la propria importanza prima della parziale distruzione durante il terremoto del 1908.
    La completa ricostruzione avvenne nel 1931, adornato di affreschi e mosaici di ottimo livello e ricchi di rimandi interessanti.

    Museo di arte e cultura siciliana

    Comune di Letojanni Museo di arte e cultura siciliana
    I manufatti della regione Sicilia sono noti in tutto il mondo per la loro particolarità, che li rende originali e piacevoli da osservare, indipendentemente dal periodo storico al quale si riferiscono.
    Molto celebri sono le realizzazioni in terracotta di Caltagirone, perfettamente conservabili ed esemplificative della vita sul territorio nelle varie epoche.
    Le stanze del museo sono strutturate con ordine e precisione, così da consentire una visita piacevole per tutta la famiglia in ogni momento dell’anno.

    Spiaggia via Luigi Rizzo

    Spiaggia via Luigi Rizzo Letojanni
    Come molte delle spiagge del litorale, si tratta di una distesa di sabbia fine che culmina in un mare turchese e cristallino.
    Lo spazio a disposizione è decisamente ampio e consente di collocare lettini e ombrelloni alla corretta distanza, nonostante i mesi estivi siano decisamente affollati.
    La natura circostante si estende quasi fino alla costa, coprendo una rigogliosa macchia mediterranea il perimetro e donando un tocco selvaggio a tutta la zona.
    Perfetta per gli amanti della tranquillità.

    Piazza Durante

    Piazza Durante Letojanni
    Si tratta della piazza più celebre di tutto il paese, intitolata a una delle personalità più importanti che lo hanno abitato.
    Francesco Durante era infatti un noto chirurgo ottocentesco che si occupò della città nei suoi periodi più difficili e fece costruire una serie di abitazioni poi donate alle suore missionarie.
    Il palazzo che porta il suo nome è decisamente imponente e sfarzoso e merita di essere osservato da vicino per il pregio delle sue rifiniture interne ed esterne.

    Via Vittorio Emanuele

    Palazzo Silipigni Letojanni
    Parliamo di una delle vie principali di Letojanni, sulla quale si affacciano una serie di splendidi palazzi dagli stili più variegati.
    È il caso di palazzo Silipigni, ornato in stile gotico e ricco di rimandi a questa corrente artistica così presente in Sicilia.
    A fianco troviamo numerose altre costruzioni, come Palazzo Fleres-Tornatore, Palazzo Mauro, Palazzo Cingari, Palazzo Bucceri e Palazzo Cacopardo, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari che meritano di essere scoperte con la massima attenzione.

  • Dove mangiare e piatti tipici di Francavilla di Sicilia

    Dove mangiare e piatti tipici di Francavilla di Sicilia

    Francavilla di Sicilia è un comune della città metropolitana di Messina. Si trova al centro della valle dell’Alcantara, a nord dell’Etna. L’etimologia del nome è curiosa. Secondo la leggenda, Angelina, figlia del feudatario della zona, si era innamorata del Delfino di Francia, sceso ospite di Castiglione Ruggero di Lauria. Il delfino però dovette fare ritorno in patria e Angelina fu costretto ad aspettarlo. La ragazza amava addormentarsi e così delegò il compito alla sua castellana, sollecitandola con le parole: “Franca, vigghia! Pi mia Franca vigghia.” ovvero “Franca, veglia! Fallo per me, veglia!”

    I ristoranti migliori dove mangiare a Francavilla di Sicilia

    Trattoria Rapisardi
    Piccola trattoria che segue la tradizione, da poco in mano al figlio che la gestisce con devozione e passione. La trattoria Rapisardi è il luogo perfetto dopo una giornata al mare per gustare ottimi piatti di pesce dalle porzioni abbondanti senza spendere una fortuna. Si trova in Via Roma, 63, 98034 Francavilla di Sicilia ME 339 404 2902.
    Vitis vineria Bottega.
    Altro piccolo ristorante gestito da un giovane chef. Propone pochissimi piatti nei quali però, i sapori del territorio sono sapientemente coniugati con una raffinata ricerca di vini, si trova Piazza Carmine, 23, 95012, Castiglione di Sicilia,380 630 4756.
    Ristorante Cinque Archi.
    Un ristorante che sembra una sontuosa dimora di un duca medievale. Il ristorante cinque archi è un lussuoso locale dove potrete gustare la vostra cena su un terrazzino sopra il centro storico. Perfetto per giovani coppie, accendere nuove passioni o una semplice domenica di relax. Si trova Piazza IX Aprile Via S. Giovanni Bosco, 15, 98039, Taormina, 333 293 1047.

    Piatti tipici di Francavilla di Sicilia

    Ricetta Cannoli siciliani
    Cannoli siciliani
    Nati come dolce tipico di Carnevale, sono diventati il dolce siciliano più diffuso e apprezzato al mondo. Inutile dire come sono fatti, si presentano come grossi e gustosissimi cannoli aperti su entrambi i lati e farciti con crema di ricotta, gocce cioccolato e frutta candita.
    Coppette dessert fatte di couscous a cui viene aggiunto con zucchero, burro fuso e latte caldo. Lasciate riposare in frigorifero e servite con una salsa dolce a base di frutti di bosco e zucchero a velo.
    La Sicilia è famosa sia per i fritti che per le insalate che, per chi non è abituato possono risultare alquanto strambe. Una di queste è l’insalata di fagioli condita con sedano, aglio, pepe e menta fresca. Strana sì, ma buona e particolare anche. Provare per credere.
    Insalata di gamberi e menta
    Ricetta sicuramente più abbordabile della precedente e perfetta soprattutto durante l’estate più calda. Dal sapore fresco, morbido e delicato per via del pesce. Si presenta come ottimo contorno o addirittura un gustoso primo piatto per chi è attento alla linea.
  • Etna, ancora eruzioni e la cenere diventa una risorsa

    Etna, ancora eruzioni e la cenere diventa una risorsa

    E’ stato un 2021 intenso per Mamma Etna, che da quando è cominciato l’anno ha infittito la sua attività vulcanica. Già a febbraio e a maggio avevamo documentato le attività del vulcano, insieme ai rischi connessi al Radon (un gas naturale presente in tutta la crosta terrestre che può spostarsi e sfuggire dalle porosità del terreno disperdendosi nell’aria o nell’acqua e la cui radioattività può essere la causa dell’insorgenza di tumori soprattutto dell’apparato respiratorio).
    Evidentemente non ancora paga, la montagna ha deciso di mostrare ulteriormente la sua possanza mettendosi in mostra sia per i siciliani che per i turisti e gli appassionati. Negli ultimi giorni, come riportato dall’INGV, i fenomeni parossistici hanno ripreso a essere insistenti.

    Etna: una spettacolare colonna di fumo

    Etna 2021 eruzione
    Già sabato sera il vulcano aveva illuminato la notte catanese con una fontana di lava visibile a grandissima distanza. Mercoledì 16 giugno ha poi deciso di “bissare per i suoi fan”, eruttando per circa un ora dal cratere di Sud-Est.
    Come riportato nel comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, “la nuova fase è stata preceduta da una intensa attività stromboliana e dall’emissione di un trabocco lavico dal fianco meridionale della ‘bocca’ che si propaga in direzione della Valle del Bove.” L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il picco intorno alle 14.20, è andata scemando rapidamente – sino a tornare nei parametri medi -, senza comportare disagi per l’operatività dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania.

    Etna: la cenere emessa dal vulcano come risorsa per l’ingegneria civile e ambientale

    etna fumo
    Come spessissimo accade in questi casi, la fontana di lava ha comportato anche l’emissione di un’alta nube eruttiva, la quale a sua volta ha causato una caduta di cenere vulcanica su tutto il territorio etneo. I cittadini pedemontani si sono trovati dunque, per l’ennesima volta quest’anno, a osservare il cielo prima di guardare – impotenti – le loro abitazioni e automobili ricoprirsi di nero. Un inconveniente che finora è stato un fastidio di non poco conto, ma che da adesso potrebbe anche avere ulteriori risvolti positivi rispetto al passato.
    Secondo i risultati del progetto Recupero e utilizzo delle ceneri vulcaniche etnee ( Reucet) le ceneri vulcaniche potrebbero essere sfruttate nell’ingegneria ambientale e civile, sia come malte e intonaci, sia ripensate come isolanti in forma di pannelli. Finanziato dal ministero dall’Ambiente e condotto da un equipe di studiosi dell’Università di Catania, il Reucet avrebbe individuato nell’edilizia una possibilità per lo smaltimento di un rifiuto altrimenti oneroso. Secondo le parole del prof. Paolo Roccaro, responsabile scientifico del progetto, “l’uso delle ceneri vulcaniche in sostituzione di materiali naturali consentirebbe di ridurre il consumo di risorse naturali e di evitare lo smaltimento della cenere come rifiuto, promuovendo la transizione verso un’economia circolare”.

    Ulteriore conferma della validità del progetto arrivano dalla qualità dei prodotti. Per esempio, il risultato alle analisi per le caratteristiche fisico-meccaniche mostra come i prodotti ceramici realizzati con tale procedimento risultino assolutamente non dissimili dai loro corrispettivi comuni. Allo stesso modo, molto interessanti sono stati i risultati del confezionamento di malte, intonaci e pannelli isolanti.  Valutata anche la realizzazione di materiali innovativi per contenere l’inquinamento. Un’altra alternativa studiata è il recupero ambientale di aree degradate che permetterebbe di impiegare le migliaia di tonnellate di cenere.
    Anche l’impiego nell’edilizia e nelle pavimentazioni stradali della viabilità provinciale consentirebbe l’uso di volumi importanti con limitati costi di trasporto. I ricercatori hanno anche evidenziato la necessità di intervenire sulla normativa vigente per valorizzare il recupero delle ceneri vulcaniche etnee e di prevedere risorse economiche ad hoc. Ad oggi le ceneri vulcaniche etnee vengono classificate come rifiuto da conferire in discarica o negli impianti di recupero di inerti con notevole risparmio. Costi che si aggiungono a quelli della raccolta con l’impiego di risorse pubbliche per sostenere le amministrazioni locali.
    vulcano etna

  • Peperoncino: come coltivarlo sul balcone e i suoi benefici

    Peperoncino: come coltivarlo sul balcone e i suoi benefici

     
    Nel nostro piccolo orto, creato sul balcone, non poteva mancare il peperoncino: facile da coltivare, ottimo nelle pietanze ma soprattutto un vero elisir di salute.

    Peperoncino: le caratteristiche generali

    Questa pianta, importata dal sud America, è un’erbacea perenne, vuol dire che il suo ciclo vitale dura più di un anno, dove, con ciclo vitale intendiamo il tempo occorso per la germinazione, la fioritura, la maturazione dei frutti e la senescenza..
    In media la sua altezza raggiunge i 40 cm e si presenta con foglie allungate di un verde deciso.
    fiori, bianchi, fanno la loro apparizione dalla tarda primavera ai primi giorni di autunno, in estate fino a novembre nasceranno i frutti, sono delle bacche di colore giallo, arancione, rosso o viola e forma allungata o tondeggiante, i loro semi contengono delle sostanze che li rendono piccanti in maniera diversa: tutto in base alla varietà.

    Peperoncino: la semina

    Peperoncini proprieta
    L’inizio della coltivazione può essere rappresentato da una piantina comprata in un vivaio oppure possiamo iniziare con la semina, in questo caso dobbiamo agire sin dal mese di febbraio-marzo in modo tale che le nostre piantine, appena nate, trovino il giusto tepore utile alla loro crescita.
    Questa pianta, infatti, dato che proviene dalle zone tropicali, necessita di calore per poter maturare.
    I semi possono essere comprati ma si possono usare facilmente quelli dei peperoncini secchi che abbiamo a casa.
    Il metodo più pratico e conveniente consiste nel mettere a dimora i semi in piccoli contenitori in modo da seguire la germinazione con maggiore facilità, basterà utilizzare i vasetti di yogurt nei quali, tramite un cacciavite dalla punta sottilissima o altro strumento, abbiamo praticato piccoli fori sul fondo.
    Il seme va interrato a non più di 1 cm di profondità e i vasetti vanno posti in un luogo che abbia un buon tepore, l’ideale sarebbe intorno ai 20 gradi.
    Come abbiamo detto per le altre piantine del nostro “orto sul balcone” inizialmente bagnare la terra con uno spruzzino in modo da mantenerla costantemente umida ma non zuppa d’acqua, i semi potrebbero marcire.
    Dopo circa una, due settimane, vedremo spuntare i germogli ma se questo non avviene vuol dire che abbiamo a che fare con una varietà di semi dalla buccia più resistente, in questo caso riprovare mettendoli in bagno nella camomilla.
    La camomilla, oltre ad essere un buon emolliente è anche un ottimo disinfettante, per utilizzare al meglio le sue proprietà prepariamo un infuso molto concentrato, una bustina in un bicchiere d’acqua, utilizziamola a temperatura ambiente e lasciamo i semi in ammollo per 24/36 ore.
    Sarebbe auspicabile tenere i vasetti in cucina, quello che serve alla germinazione e alla buona crescita dei germogli sono: la giusta quantità di luce, aria, acqua e calore e questo ambiente li può garantire tutti.
    Se vogliamo seguire i consigli dei contadini più esperti o comunque che più legano la loro attività ai cicli naturali la semina deve avvenire durante la fase di luna crescente.

    Peperoncino: la coltivazione

    Peperoncino varieta
    Il peperoncino si coltiva facilmente perciò questa pratica è consigliata anche per i non esperti nel settore.
    Dopo la germinazione i piccoli germogli potranno essere trapiantati in un vaso più grande dove continuerà la nostra coltivazione, le misure ideali sono 30 cm di diametro e 30 cm di altezza.
    Adesso posizioniamo le piante in un luogo soleggiato ma non troppo, le temperature che vanno dai 30 gradi in su ne arrestano la crescita e stiamo attenti a non dare troppa acqua e ad evitare i suoi ristagni, anche questi ultimi sono molto dannosi per la pianta.
    Inoltre non dimentichiamo di rinvasarlo in primavera in un vaso grande almeno il doppio.
    Se cercate la varietà che non sia né troppo, né poco piccante, tra le numerose specie la più gettonata è la calabrese “diavolicchio” e se volete aumentare il piccante di quello che state coltivando il trucco è quello di annaffiarlo pochissimo nei dieci giorni che precedono il raccolto.

    Un aiuto per il nostro sistema cardio-circolatorio

    Peperoncini
    La fondazione Veronesi non ha dubbi, il peperoncino è un “ fido alleato del nostro cuore” e “una valida opportunità per proteggere la salute cardiovascolare”.
    Studi opportuni hanno infatti dimostrato che, coloro che consumano peperoncino 4 o più volte la settimana, hanno un rischio minore di morire a causa di ictus cerebrale o infarto.
    La sostanza che ci dà la “piccantezza” si chiama capsaicina, da questa, oltre al piccante, nascono anche i tanti benefici per la nostra salute, inoltre la ricchezza di flavonoidi, di vitamina C ( soprattutto nel frutto fresco mentre si riduce di molto in quello essiccato), di carotenoidi fanno del peperoncino un vero elisir di benessere.
    Una delle sue proprietà e quella vasodilatatrice, per questo aiuta la nostra pressione arteriosa affinché si mantenga entro i valori normali e così protegge anche il nostro cuore.
    Il peperoncino ha anche un’azione antibatterica e contribuisce pure a ridurre il colesterolo nel sangue.
    Ultima nota da ricordare è il suo effetto positivo a favore delle diete dimagranti.
    Purtroppo, come per le altre piante trattate in questo bloganche in questo caso non è bene farne un abuso, devono stare attenti soprattutto coloro che soffrono di ulcera, cistite, epatite, emorroidi.
    Anche i bambini e le donne in gravidanza o che stanno allattando devono consumarlo con parsimonia.
    In ogni caso, per ognuno di noi vale sempre la regola di consultare il proprio medico di fiducia ogni qualvolta desideriamo conoscere cos’è meglio per la nostra salute.
    Adesso che abbiamo provato sappiamo che, coltivare un piccolo orto sul balcone calma lo stress e ci regala tanta soddisfazione, dunque: buon lavoro!
    Se invece volete recuperare gli altri articoli dedicati al nostro orto sul balcone, potete trovare quelli dedicati alla salvia, al rosmarino, al prezzemolo e alla rucola!

  • Playa, apre la spiaggia Vulcano con spazio dedicato ai cani

    Playa, apre la spiaggia Vulcano con spazio dedicato ai cani

    Arriva l’estate, dopo un lunghissimo inverno che ci ha visti distanti gli uni dagli altri. La voglia di godersi il mare e un po’ di spensieratezza è tanta, accompagnata dalle buone notizie che in questi giorni hanno accompagnato il ritorno di molte regioni alla zona bianca. Catania non si è fatta trovare impreparata e già da giorno 2 giugno era stata aperta la spiaggia libera n.3, denominata “Stromboli”. In questi giorni però è stata inaugurata anche la spiaggia libera n.2, con il nome di “Vulcano”.

    Playa, la spiaggia libera n. 2 “Vulcano” apre i battenti

    In realtà già da qualche giorno l’area era stata popolata da turisti e bagnanti, come riportato dall’ass. Michele Cristaldi, promotore del progetto quinquennale dedicato. Un piano ambizioso, che ha già portato in dote oltre ai servizi di base quali docce, salvataggio e bar, ulteriori innovazioni come il wifi gratuito, le isole ecologiche, nonché poli specifichi dedicati allo sport e agli animali. Tenuta in considerazione anche l’incolumità dei bagnanti, grazie all’indicazione del distanziamento per la sistemazione degli ombrelloni o alla reception con la segnalazione degli ingressi.
    L’ass. Cristaldi ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Seppur con le tante incognite connesse al Covid ci siamo mossi per tempo e con una prospettiva di lungo termine, secondo un preciso indirizzo del sindaco Pogliese, con nuovi meccanismi di affidamento, per aumentare ancora di più i servizi e le funzionalità delle nostre spiagge libere comunali. Già lo scorso anno, nonostante le particolari difficoltà organizzative per via delle prescrizioni anti contagio le nostre spiagge libere sono state portate a modello in tutta la Sicilia, con servizi aggiuntivi a quelli tradizionali di bagni, docce e salvataggio, che nulla hanno da invidiare agli stabilimenti balneari a pagamento». L’assessore ha poi aggiunto: «Anche l’apertura di questa seconda spiaggia libera rappresenta un primato rispetto alle improvvisazioni degli anni scorsi, con l’aggiunta di tutte le novità dei servizi per i cittadini e l’intensificazione della promozione ai temi della sostenibilità ambientale con una particolare attenzione all’utilizzo della plastica».

    Playa, la spiaggia libera n.2 con servizi ma gratuita

    Playa vulcano servizi
    Anche dalle parole del sindaco Pogliese è possibile evincere soddisfazione e ottimismo verso il progetto: « Siamo orgogliosi di queste strutture comunali che non hanno nulla da invidiare a quelli privati per la funzionalità dei servizi, la pulizia l’igiene e il decoro. Un lavoro che stiamo completando nei pochi giorni successivi alle prescrizioni regionali e nazionali rese note appena una decina di giorni addietro, anche grazie all’impegno costante e generoso dell’assessore Cristaldi e dei funzionari comunali. Nella spiaggia libera n. 2 abbiamo consentito, con procedura di evidenza pubblica e dunque massima trasparenza l’allestimento di servizi utili ai proprietari di animali che intendano accompagnarsi con i propri animali di affezione. Una possibilità molto gradita a tanti cittadini che anche in una spiaggia comunale, in uno spazio ampio e sicuro, possono stare vicini agli amici a quattro zampe per la felicità dei padroni e degli stessi animali, mentre prendono il bagno in una delle spiagge più belle del litorale siciliano. Una delle poche realtà pubbliche dell’isola che offre questo delicato e importante servizio aggiuntivo gratuitamente».
    Un accento particolare è appunto stato posto sulla gratuità del servizio, visto che anche l’ass. Cristaldi ha aggiunto che «l’Amministrazione a ristoro dei costi da sostenere consente all’associazione animalista affidataria dei servizi, nel rispetto della vigente normativa in materia, l’apposizione nelle aree idonee della spiaggia libera n. 2, di avvisi pubblicitari e/o la distribuzione di gadget e materiale per la promozione commerciale di servizi, prodotti e alimenti per gli animali. Non potrà essere richiesto ai bagnanti che fruiscono delle spiagge libere alcun tipo di contributo o offerte di qualunque altra tipologia».
    Playa Vulcano Cani

    Playa, nella spiaggia “Vulcano” una zona riservata ai cani

    Ci sarà dunque uno spazio anche dedicato ai nostri amici a quattro zampe, gestito da Carlo Siena. Anche qui non mancheranno i servizi, come le doccette per i cani, ma soprattutto l’intervento e l’esperienza di alcuni istruttori cinofili qualificati come Fabrizio Zerbo, addestratore ENCI ormai da 12 anni. Sarà una perfetta occasione non solo per coloro che volessero intraprendere percorsi educativi specifici, ma anche per chi potrà vedere al lavoro gli addestratori e magari chiedere qualche consiglio su come migliorare il rapporto del proprio animale domestico con l’acqua. A tal proposito, giovedì 17 ci sarà appunto lezione con l’addestratore Zerbo, e in generale lo spazio dedicato ai cani sarà disponibile dalle 16 alle 19. Apertura invece dalle 9 alle 19 per la spiaggia.
    Playa spiaggia vulcano zona cani

  • Università di Catania, assunzioni in vista: prerequisiti e scadenze

    Università di Catania, assunzioni in vista: prerequisiti e scadenze

    Per chi fosse interessato ai concorsi Sicilia, sono attualmente aperti diversi bandi in ambito accademico per diversi ruoli.

    Di fatto, all’interno dell’albo on-line dell’Università degli Studi di Catania sono stati pubblicati  diversi bandi di selezione pubblica, per titoli e colloquio, per l’assunzione di personale, con rapporto di lavoro subordinato  a tempo determinato.

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    Università di Catania assume: i ruoli ricercati

    Le assunzioni per i concorsi Sicilia riguarderanno diversi ruoli professionali e saranno a tempo determinato e pieno. Ecco quali sono le figure ricercate.

    Previste:

    • selezione  pubblica,  per titoli e colloquio, per l’assunzione di due unità di  personale  di categoria  C, posizione  economica  C1, area  tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione  dati, con  rapporto  di  lavoro subordinato a tempo determinato, e orario di lavoro  a  tempo  pieno, per attività di collaborazione alla  gestione  del  progetto  EUNICE (European UNIversity for Customized Education) dell’Università  degli studi di Catania;
    • selezione  pubblica,  per titoli e colloquio, per l’assunzione di un’unità  di  personale  di categoria D, posizione economica D1, area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione  dati, con  rapporto  di  lavoro subordinato a tempo determinato, e orario di lavoro  a  tempo  pieno, per attività di collaborazione alla  gestione  del  progetto  EUNICE (European UNIversity for Customized Education) dell’Università degli studi di Catania;

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    • selezionepubblica,per titoli e colloquio, per l’assunzione di un’unità di personale di categoria D, posizione economica D1, area amministrativa-gestionale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, e orario di lavoro a tempo pieno, per attività di collaborazione alla gestione del progetto EUNICE;
    • selezionepubblica,  sempre per titoli e colloquio, per l’assunzione di un’unità di personale di categoria D, posizione economica D1, area amministrativa-gestionale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, e  orario  di lavoro a tempo pieno, per attività di collaborazione  alla  gestione del progetto EUNICE;

    • selezionepubblica,per titoli e colloquio, per l’assunzione di un’unità di personaledi categoriaD,posizioneeconomicaD1,area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazionedati,  con  rapporto  di  lavoro subordinato a tempo determinato, e orario di lavoro  a  tempo  pieno, per attività di collaborazione alla  gestione  del  progetto  EUNICE;

    • selezionepubblica,per titoli e colloquio, per l’assunzione di un’unità di personale di categoria D, posizione economica D1, areaamministrativa-gestionale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, a tempo pieno, per attivita’ di collaborazione  alla  gestione del progetto EUNICE.

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    Scadenza e domanda di partecipazione

    Le domande di ammissione a ciascuna selezione  pubblica,  redatte in carta semplice, vanno indirizzate  al  direttore generale dell’Università degli  studi  di  Catania,  area  per  la  gestione amministrativa  del  personale,  piazza  Università  n.  16,   95131 Catania.

    Le domande di partecipazione al bando devono pervenire entro e non oltre la data del 28 giugno 2021.

    Per chi fosse interessato ai concorsi Sicilia e volesse maggiori informazioni su quelli dell’Università di Catania,  i bandi di selezione integrali  sono  disponibili  sul sito internet dell’Ateneo  di  Catania ,  alla sezione “Bandi, Gare e Concorsi”.

  • Comune di Sant’Alessio Siculo: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Sant’Alessio Siculo: i 5 luoghi da visitare

    “Sai cos’è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando”
    Leonardo Sciascia
    La Sicilia, un mosaico composto dal tempo; tasselli uniti da un elemento comune: la bellezza di luoghi capaci di accogliere e farsi ammirare.Ma quante sfaccettature ha, quest’isola che è gioiello incastonato tra le acque?
    Senz’altro, sullo spiazzante fascino naturale, si sono stratificate tinte diverse, portate in dono dalle genti che si sono alternate, in una storia già ricca di sfumature.
    Romani, saraceni, normanni o bizantini; civiltà che, nella loro mescolanza, hanno creato terreno fertile affinché le popolazioni potessero lasciare segni indelebili: arte o architettura, abitudini e usanze, cultura e conoscenza.

    Sant’Alessio Siculo: l’argentata meraviglia

    Il comune conta non più di 1.350 residenti: in provincia di Messina, Sant’Alessio Siculo, si adagia al cospetto del monte Tauro ed è demarcato sul versante nord dalle acque torrentizie dell’Agrò, su quello est dalla costa Ionica.
    Al suggestivo promontorio ci si riferiva chiamandolo Arghennon Akron, “Capo d’argento”: furono i greci a voler in questo modo sottolineare il colore delle rocce composte dal minerale dolomitico e che, sotto il brillio del sole siciliano, assumevano tonalità argentee.
    Presumibilmente il promontorio che svetta su Sant’Alessio ha visto susseguirsi tante fortificazioni difensive, grazie alla posizione che permetteva di tener sotto controllo le coste e la strada che ancora unisce le città di Catania e Messina.
    Phoinix: così venne battezzato il territorio durante gli insediamenti fenici che si stanziarono su quelle terre per sfruttarne la strategica posizione, ideale per praticare floridi commerci.
    Il paese è cresciuto intorno al castello eretto sul Capo dagli Arabi conquistatori: in disfacimento nel periodo normanno, tornò a torreggiare durante la dominazione degli aragonesi.
    Il fascino di questo paese ha coadiuvato un incremento della notorietà facendolo diventare anche un luogo di grande interesse naturale: scogliere e laghi nella baia di Salò, aromi di agrumi, profumo di zagare, gelsomini e ginestre.
    Anche i racconti popolari contribuiscono alla scenografia, lasciando il gusto di ripercorrere le gesta antiche e tradizionali, testimoniate da reperti e tesori che raccontano persino i fervori pirateschi che il mare permetteva.
    Sant’Alessio Siculo: cinque luoghi di cui innamorarsi

    Castello di Sant’Alessio Siculo

    Castello di SantAlessio Siculo
    Il castello è da considerarsi il fulcro intorno al quale tutto gravita: ci si può sistemare dove si vuole ma, il suo sguardo di vecchio difensore, non ci abbandonerà da qualsiasi parte del paese lo si ammiri.
    Il castello saraceno presenta una planimetria a poligono, un torrione a base rettangolare e uno a cerchio, un muro di cinta per fortificarlo maggiormente.
    Le due torri sono a “strapiombo” sulle acque dello Jonio, per regalare uno spettacolo mozzafiato.
    Data dalla sistemazione determinante per la salvaguardia costiera, il capo è stato protetto con solide roccaforti: i romani furono gli iniziatori di queste costruzioni da protezione del “Capo Promontorium”, nome da loro adoperato per indicare la punta, determinante per un totale controllo.
    Si pensa fossero stati gli arabi a edificare il castello che, nel primo ‘800 fu restaurato dagli inglesi che idearono la muraglia di lunghezza perimetrale, per rinforzare ulteriormente la difesa.
    Sotto il castello sono presenti un paio di gallerie che sboccano in un paio di passaggi: uno con apertura direzione Messina l’altro proteso in direzione Taormina.
    Il castello saraceno è oggi di proprietà privata ma, ugualmente, la vista dall’esterno vi suggestionerà per la sua imponenza.

    Comune di Sant’Alessio Sicuolo la Piazzetta Pierpaolo Pasolini e “l’Alaluna”

    Comune di SantAlessio Sicuolo la Piazzetta Pierpaolo Pasolini e 22lAlaluna22
    A Sant’Alessio, posta in un punto panoramico, una piccola piazzetta è stata intitolata allo scrittore-regista Pierpaolo Pasolini; lì è stato originariamente collocata una grande opera d’arte: “Alaluna”, composta con materiali metallici a firma dell’artista Nino Ucchino.
    La cartolina che ne risulta è affascinante: sullo sfondo di questa grande luna potrete ammirare uno dei panorami più incantevoli dell’intero paese.
    Ricollocata recentemente, la scultura è sempre stata, oggetto di ammirazione per alcuni, estremamente provocatorio per altri; la vita di “Alaluna” è stata accompagnata da polemiche, trasferimenti e rimozioni: quasi a rappresentanza e paragone della mondo tormentato dell’intellettuale a cui è titolata.
    Una Luna quasi futuristica, in contrapposizione all’ambiente naturale che l’incornicia;
    in futuro potrebbe essere risistemata nella zona del lungomare di Sant’Alessio: opera magica, destinata a collocazioni diverse, rappresentativa risulta la costante ricerca per la collocazione migliore.

    Quartiere di S. Margherita di Sant’Alessio Siculo

    Non si potrà evitare di passeggiare tra queste vie, per ammirare una struttura di origini borboniche ancora marchiata dall’ emblema classico siciliano: la “trinacria” composta dal un Gorgone (essere della mitologia con il potere di tramutare in pietra chi vi si soffermava con lo sguardo) e il trittico delle gambe piegate a simboleggiare le tre estremità dell’isola; sul simbolo vi sono inoltre bassorilievi rappresentanti spighe e altri elementi per auspicare la fecondità della terra e una quantità dei raccolti soddisfacente.
    La struttura si è conservata nel tempo in maniera sorprendente: osservarla è come fare un viaggio a ritroso nell’antichità.

    Comune di Sant’Alessio Siculo: Villa Genovesi

    Comune di SantAlessio Sicuolo Villa Genovesi
    Un particolare costruzione con un tocco di sapore svizzero: copertura cascante e torrione a base rotondo.
    Particolare il fatto che, le due entrate dell’edificio, si rivolgano una verso il mare e l’altra sulla via statale: è chiamata “Villa del gallo” per merito di un singolare segnavento con questa forma.
    Un vaso dell’Africa del nord, un’anfora e un’ancora: testimonianze ritrovate nelle profondità marine sono conservati all’interno di questa singolare costruzione.

    Sant’Alessio U Quarteri i Menzu

    SantAlessio U Quarteri i Menzu
    Della borgata centrale permangono poche rovine: da non mancare è lo sguardo da dedicare alla porta
    d’ingresso al quartiere, una costruzione che esibisce sulla cima un pregiato lavoro scultoreo a volte.
    La data è quella del 1770: alla base del sito è posizionato uno “scifo”, un unico blocco pietroso scalpellato in maniera rudimentale per creare il punto in cui gli animali potessero dissetarsi.
    Lì troverete la “Casa delle Decime”, villa nobiliare così chiamata per l’attività, tipicamente d’ epoca medioevale, di raccolta di “decime e gabelle” da parte di un potente “feudatario”.
    La Casa delle Decime rappresenta la ricchezza settecentesca: fronte regolare e priva di fronzoli aggiuntivi; a livello terra l’entrata ad arcata, fu costruita con la rinomata “pietra di Taormina”.
    La leggenda racconta dell’assassinio di due giovani per fattori economici: un triste evento che riporta alla mente l’opera “Delitto e Castigo” e che permette racconti legati all’abitazione estremamente coinvolgenti.
  • Comune di Francavilla di Sicilia: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Francavilla di Sicilia: i 5 luoghi da visitare

    A nord dell’Etna sorge il grazioso comune di Francavilla di Sicilia, sito in provincia di Messina.
    Pur avendo una popolazione di soli 4.000 abitanti, nasconde numerosi tesori di valore artistico e culturale, che rendono il borgo uno dei più suggestivi dell’intera regione.
    Le prime testimonianze che mostrano la presenza di un nucleo abitativo risalgono al V secolo a.C durante la dominazione greca, anche se la vera e propria attestazione della nascita cittadina sono collocabili nel periodo normanno, proprio quando nel 1092 venne edificato il Monastero Basiliano di San Salvatore della Placa.
    Sarebbe un vero peccato visitare la zona senza dedicare qualche ora alla località di Francavilla, della quale analizzeremo nel dettaglio i 5 posti da non perdere.

    Francavilla di Sicilia: la chiesa Madre

    Comune di Francavilla chiesa madre

    Numerose sono le chiese e i conventi che occupano questo territorio fortemente religioso, dalla grande valenza storica, culturale ed artistica.
    La prima è la Chiesa Madre, che si apre ai fedeli con un maestoso portale ad arco nonostante la facciata semplice.
    Si trova all’interno di un centro storico caratteristico ed è stata costruita attorno al XVI secolo.
    La sua particolarità è un rosone gotico a 8 foglie posto proprio sopra all’accesso, finemente intagliato e capace di colpire gli occhi degli appassionati del settore.
    Sulla destra è collocato un campanile di notevoli dimensioni, che ogni giorno segna l’orario di raccolta dei fedeli.

    Comune di Francavilla: Antiquarium

    Comune di Francavilla Antiquarium

    Si tratta in questo caso di un sito archeologico inaugurato nel 2007 e alloggiato all’interno di una palazzina di via Liguria.
    All’interno è possibile osservare una serie di reperti storici risalenti al periodo greco e appartenenti a Kallipolis, una cittadina del periodo.
    Si compone di ben 5 sale che ricostruiscono la storia dell’acropoli, utilizzando anche una serie di pannelli didattici per rendere più semplice la comprensione anche a livello temporale.
    Parliamo di un luogo affascinante per gli adulti ma anche per i bambini, spesso interessati a questo genere di attività.
    Convento dei frati minori cappuccini di Francavilla
    Convento dei frati minori cappuccini di Francavilla
    Ancora una volta un luogo sacro per sottolineare la devozione degli abitanti del luogo.
    Il convento di questi noti ecclesiastici sorge sul posto dal 1570 ed è stato arricchito nel corso del tempo da numerosi artisti che hanno deciso di lasciare la loro firma, seppure la struttura esterna è rimasta più o meno inalterata nel corso del tempo.
    La concezione di povertà viene evidenziata da alcuni elementi architettonici, come le piccole finestre a bocca di forno.

    Comune di Francavilla: Chiesa di Santo Spirito

    Si tratta purtroppo di un luogo storico attualmente soggetto ad abbandono, che è stato depredato di parte dei suoi averi ma conserva comunque la sua conformazione originaria.
    Si tratta di una piccola e intima cappella risalente al XVI secolo, prima uno dei luoghi di culto principali dell’intera città.
    Interessante è la conservazione interna della pavimentazione dell’epoca, realizzata con lastre in cotto dalla forma ottagonale, che non sono state rovinate dall’usura del tempo.

    Parco Fluviale dell’Alcantara

    Parco Fluviale dellAlcantara Farncavilla
    Si tratta di una location naturalistica suggestiva, che propone gole alte 25 metri e larghe da 2 a 4 metri, che creano dei canyon davvero spaventosi.
    Al contrario di quello che si possa pensare, è improbabile che si siano formati a causa dell’erosione dell’acqua, in quanto è più accreditata l’ipotesi di qualche evento sismico che ha spaccato il terreno permettendo al magma di fuoriuscire.
    La struttura delle pareti si mantiene infatti spigolosa per tutto il tragitto lungo 6 metri, dei quali è possibile percorrerne solo 3.
    Si tratta di una perfetta escursione adatta a tutta la famiglia, che consente di trascorrere alcune ore immersi in un paesaggio unico nel suo genere in Italia.

  • Comune di Roccalumera: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Roccalumera: i 5 luoghi da visitare

    Introduzione
    Roccalumera è un comune del territorio siciliano, posto in prossimità della città messinese.
    Le sue origini sono molto antiche con abitudini e tradizioni millenarie. Inoltre il suo splendido mare ogni anno attira l’interesse di molteplici visitatori e turisti, che decidono appunto di trascorrere le loro vacanze lì in modo da poter godere (proprio come gli abitanti del posto”) di questa meraviglia. Il suo nome deriva dalla presenza di miniere che si possono trovare su questo territorio.
    È molto nota per il suo collegamento con il poeta premio Nobel per la letteratura Quasimodo. Quest’ultimo infatti passò il periodo della sua infanzia e della sua giovinezza per poi farvi ritorno in età adulta. È stato ideato pure un parco “letterario” in suo onore.
     
    I 5 luoghi più belli da visitare nel Comune di Roccalumera
    Tra i punti d’interesse dei vacanzieri (ancor più se sono fedeli) ci sono indubbiamente le belle e affascinanti Chiese posizionate in questa città.

    Tra queste troviamo la Chiesa di Santa Maria del Carmelo

    Chiesa di Santa Maria del Carmelo Roccalumera
    che possiede tre navate, mentre l’altare è caratterizzato dallo splendore del marmo dai toni rosati. In alto è posizionato un Crocefisso realizzato in legno e di un valore inestimabile. Inoltre i visitatori possono contemplare la bellezza dei quadri raffiguranti tutti i passaggi della Via Crucis. Questa Chiesa ha moltissimi devoti in città e, ogni anno durante la stagione estiva, si organizza una suggestiva processione che si svolge a mare.
    Il Parco Letterario Quasimodo citato inizialmente è situato nell’antica stazione ferroviaria.

    Comune di Roccalumera Parco letterario salvatore Quasimodo
    Internamente al giardino museo sono stati posizionati 5 vagoni merci tramutati in museo, con esposta all’interno una galleria di opere di carattere fotografico sul poeta. Una curiosità è che la sua gestione è stata affidata a vecchi amici di Quasimodo, i quali hanno creato questo gruppo appositamente per una maggiore diffusione dei lavori del poeta.

    La Torre Saracena è conosciuta anche col nome Ficara che sta a significare importante.

    Roccalumera La Torre Saracena
    Durante l’antichità aveva la funzione di permettere di fare la guardia, in modo tale da difendersi efficacemente dagli attacchi esterni. Inoltre aveva un’altra importante funzione, in quanto ricopriva il ruolo di un rifugio sicuro per gli abitanti, quando subivano degli attacchi da parte dei corsari. Una volta terminato questo periodo col correlato pericolo di attacchi, questa Torre ha cambiato il suo compito diventando un mezzo di comunicazione tramite telegrafo.
    Simbolo fondamentale del Comune di Roccalumera grazie a Quasimodo che ha voluto associarla a una sua opera dedicata al fratello morto. Poesia che è stata poi impressa su una lastra di marmo e posizionata alla base della Torre.

    Infine tra le manifestazioni più caratteristiche e famose, vi consiglio di assistere al Festival internazionale del folclore e alla Sagra del Verdello.

    Per quanto concerne il primo dei due eventi citati poc’anzi, si tratta esattamente di uno dei più interessanti e importanti del luogo, a cui collaborano molti artisti che arrivano da varie parti del mondo. Durante il suo svolgimento Roccalumera si tramuta in un punto cruciale d’incontro e di esperienze vissute da diversi tipi di cultura.
    Per quanto concerne la Sagra, è stata ideata in modo tale da far conoscere maggiormente una delle specialità locali, ovvero il limone verdello. Di tale prodotto Roccalumera ha l’esclusività e si può ottenere mediante un procedimento alquanto particolare.
     
    Considerazioni finali
    Spiaggia di Roccalumera
    In questo posto così speciale e ricco di bellezze naturali, avrete la possibilità di poter usufruire di spiagge con un mare accattivante e limpido, rilassandovi e trascorrendo delle gradevoli giornate al sole. Inoltre vi consente di poter partecipare a diverse iniziative culturali e musicali che accontentano qualunque esigenza dei turisti. Resterete letteralmente ammaliati da questo territorio così ricco di tradizione, di paesaggi mozzafiato e di ottime tipicità locali gustose e invitanti.
  • Viso più giovane: consigli e segreti

    Viso più giovane: consigli e segreti

    Avere un viso più giovane è possibile? Direi proprio di sì, vi racconto una cosa.
     Qualche giorno fa, al mercato, hanno chiesto a mio marito quanti anni avesse sua figlia (ovvero io secondo loro!). Mio marito per scherzare risponde dodici, gli viene risposto in modo perplesso che ne dimostravo almeno quindici, a questo punto scoppiamo a ridere e lui rivela che in realtà io sono sua moglie e ho trent’anni.
    Non è finita, venute a conoscenza del fatto (non è la prima volta che mi danno quindici anni, diciassette quando proprio sono nei giorni no) alcune persone mi hanno fatto notare che è soprattutto per via del mio viso (a parte che sono praticamente nana e non proprio in carne). Mi è capitato spesso di sentirmi chiedere com’è che il mio viso resta sempre così giovane. A me sembra di non fare niente di straordinario (visto che in parte credo che sia per via della genetica che nonostante i miei trent’anni suonati continuo a sembrare una quindicenne), ma in ogni caso vi racconto cosa ho imparato e quali sono i miei rituali per mantenere il viso più giovane.
    Viso più giovane: esistono dei segreti?
    Credo che tutto sia cominciato quando avevo vent’anni:

    1. in primis più per curiosità che per altro ho sempre adoperato creme antirughe, pur non avendone bisogno e difatti le rughe non si sono ancora viste (secondo me non è mai presto per un buon antirughe);
    2. mi trucco poco e niente, questo mi da un look acqua e sapone ma soprattutto non invecchia la mia pelle; il make up sarà anche bello ma significa che arriveranno rughe ed imperfezioni del viso molto prima del tempo;
    3. almeno una volta alla settimana faccio dei massaggi, scrub e maschere tutto rigorosamente fatto in casa;
    4. proteggo il viso dal freddo ma soprattutto dal sole, con la crema solare, specie in città perché il sole invecchia davvero tanto;
    5. ho notato che a volte aggrotto la fronte e questo a lungo andare causa rughe, quindi evito;
    6. bere una tazza di acqua calda tutte le mattine a digiuno…vi ricordate?

    NB: questo non l’ho sperimentato precisamente (non so se conta il parrucchiere che mi tira i capelli) ma pare che un’acconciatura ben tirata indietro aiuta come una sorta di lifting al viso. Sarà vero secondo voi?

    Viso più giovane: consigli di bellezza

    Viso più giovane
    Comunque, ecco il lato molto più concreto della situazione: come fare ad avere un viso più giovane?
    La mia parola d’ordine è scrub: osservo la mia pelle, quando il colore si spegne, la grana mi appare grossa, la pelle si squama o quant’altro mi preparo un bel massaggio.
    Ricettina scrub viso: zucchero o bicarbonato di sodio (è più fine), succo di limone o arancio, miele.
    Amalgamo il tutto finché vien fuori un bel composto pastoso e granuloso. Fermo i capelli indietro, lavo bene il viso e poi massaggio. Sciacquo con acqua fredda.
    E poi naturalmente ci sono le maschere, ecco le mie ricettine preferite.
    Ricettina maschera viso più giovane con miele: un albume, farina di riso, miele, succo di limone o arancio ed una bustina di vanillina.
    Ricettina maschera viso con yogurt: farina di grano, yogurt qb, succo di arancia, albume d’uovo.
    Ricettina maschero viso young: gel d’aloe, uovo intero, farina di riso, succo di melograno, miele.
    Ricettina maschera viso semplice: acqua e farina di riso.
    Amalgamo il tutto finché non è abbastanza consistente e non cola, spalmo sul viso, tengo su una mezz’oretta, quindi tolgo con acqua calda.
    Il tonico? Sì è vero, è importante. Io non l’ho acquisto, uso i fondi delle tisane. Prima di far la pulizia del viso mi capita di bere una tisana: alloro o malva o depurante o salvia etc Mi risciacquo il viso con quella, o se non sto bevendo tisane uso il succo di limone o il centrifugato di melograno. Chiudo con acqua fredda o un cubetto di ghiaccio, super freddo ma anche super tonificante.
    Quindi passo alla crema per il viso, purtroppo non ho ancora imparato a farla da sola ma almeno sto attenta all’INCI, non uso sempre l’antirughe devo dirlo. Quando stendo la crema massaggio il viso dal centro verso l’esterno, tendo la pelle di mento e guance verso le orecchie, respiro profondamente e rilasso tutta la muscolatura del viso.
    Oltre al viso più giovane in questo modo si ha anche una pelle più bella e più sana.
    Capelli e mani fanno la loro parte: faccio spesso una maschera al cioccolato per i capelli, mangio molti omega 3 e per le mani faccio spessissimo lo scrub e uso creme adatte…ma di questo parleremo un’altra volta!

  • Carmen Consoli: ritorno sul palco per i 25 anni di carriera

    Carmen Consoli: ritorno sul palco per i 25 anni di carriera

    Il lunghissimo periodo di emergenza sanitaria dovuto al Covid-19 è sicuramente sembrato un’eternità agli amanti della musica, nonché a tutti i lavoratori del settore. Per questo oggi siamo felici di riportare una notizia che ci sembra particolarmente importante, che riguarda una nostra conterranea. Carmen Consoli tornerà a esibirsi dal vivo in concerto il prossimo 25 agosto, sul palco dell’Arena di Verona, dopo lo slittamento. L’esibizione era stata infatti prevista per lo stesso giorno nel 2020, ma era stata rimandata a causa della pandemia da Covid-19.

    Carmen Consoli all’Arena di Verona per i suoi 25 anni di carriera

    arena verona
    Una circostanza che si tinge di tantissimi significati, che si intersecano tutti sul palco della maestosa Arena di Verona. Nella meravigliosa cornice veronese infatti non si festeggerà solo il ritorno della Cantantessa sui palchi, ma si celebreranno anche i suoi 25 anni di carriera. 
    Una carriera ricchissima di traguardi importanti, di collaborazioni illustri e (ne siamo certi) di grandi soddisfazioni. Dopo essere partita nel 1995 dalla nostra Catania, Carmen Consoli non ha smesso d’incantare con la sua musica. Una carriera segnata dall’amicizia con Franco Battiato, recentemente scomparso, al quale la Consoli era legata da un profondo affetto e per il quale tributo (Battiato non Battiato) si era esibita giovanissima. In quel periodo la Cantantessa comincia a progettare il suo primo album, Due Parole, dal quale estrae il brano Quello che sento per partecipare al Sanremo Giovani. Il terzo singolo estratto dall’album è un grande classico della sua discografia: Amore di plastica, scritta insieme a Mario Venuti. E con quest’ultimo pezzo nel 1996 si presenta a Sanremo. Il brano ottiene l’ottavo posto e un buon successo radiofonico.
    Carmen Consoli due parole
    Il successo arriverà però solo l’anno più tardi con l’album Confusa e felice; da allora sono seguiti altri 7 album in studio (Mediamente isterica, Stato di necessità, L’anfiteatro e la bambina impertinente, L’eccezione, Un sorso in più, Eva contro Eva), sino all’ultimo – Elettra – che ha portato la cantautrice a vincere la Targa Tengo nella categoria Miglior album (prima donna a vincerla). La Consoli è stata anche la prima donna a rivestire il ruolo di Maestro concertatore per la notte della Taranta, nonché la prima cantautrice a salire sul palco dello Stadio Olimpico di Roma nel 2003. Ha poi partecipato come sola rappresentante italiana alle celebrazioni in Etiopia per la scomparsa di Bob Marley e ha segnato, con il suo ultimo tour, ben 4 sold out a New York.

    Carmen Consoli: un concerto-evento

    Per una carriera del genere non poteva che esserci un evento straordinario, d’eccezione – e, aggiungeremmo purtroppo, già completamente esaurito. Con la Consoli si esibiranno infatti anche tanti artisti che hanno percorso insieme a lei una parte della sua strada artistica. Una lista d’eccezione, composta da cantanti quali Manuel Agnelli, Samuele Bersani, Colapesce Dimartino, Rodrigo D’Erasmo, Elisa, Finaz, Donatella Finocchiaro. E poi Max Gazzè, Irene Grandi, Levante, Nada, Marina Rei, Daniele Silvestri, Tosca, Ornella Vanoni e Mario Venuti.

    Ad accompagnare Carmen Consoli e tutti i suoi ospiti, oltre alla sua storica band, anche una grande orchestra sinfonica composta da Massimo Roccaforte alle chitarre, Antonio Marra alla batteria, Marco Siniscalco al basso, Max Dedo ai fiati, Roberto Procaccini alle tastiere e Alessandro Monteduro alle percussioni. A loro si aggiungono anche Adriano Murania ed Emilia Belfiore al violino, Gaetano Adorno alla viola e Claudia Della Gatta al violoncello.
    arena di verona

    La soddisfazione nelle parole della Cantantessa

    Dopo il silenzio per la scomparsa dell’amico Battiato, Carmen è tornata a far parlare i suoi social. Parole che esprimono tutta la felicità della cantante per il ritorno sul palco: “È tempo di tornare. È tempo di ricostruire percorsi di musica e di vita con la speranza che la bellezza possa sempre essere musa ispiratrice e meta. Mizzica, ce lo eravamo promesso, la festa era solo rimandata e io fimmina di parola sono stata”.
    “Scherzi a parte, sono felice di ricominciare da un luogo così romantico e suggestivo come l’Arena coccolata, incoraggiata e sostenuta da amici speciali con i quali condividere questo prezioso momento di rinascita”, ha concluso. Consoli ha anche annunciato che i biglietti sono già esauriti da tempo, ma che è tutto in attesa di nuove disposizioni che potrebbero rendere disponibili ulteriori ticket.