Blog

  • Cielo di giugno: sole, luna, costellazioni

    Cielo di giugno: sole, luna, costellazioni

     
    Ci siamo lasciati alle spalle il cielo di maggio, e siamo giunti nel mese di giugno. Restare fuori la sera è sempre più facile, gradevole, l’imbrunire è fresco e profumato da una vegetazione in fioritura

    E’ ancora più facile, allora, alzare gli occhi e osservare la meraviglia della natura che si chiama cielo, così mutevole nella sua apparente staticità, così incantevole nella sua bellezza.
    Anche in questo mese ci apprestiamo a realizzare una guida che cerca di essere quanto più semplice possibile, accessibile a tutti, perché tiene conto della difficoltà che troviamo nell’orientarci in un cielo sempre meno visibile a causa dell’inquinamento luminoso e quindi sempre più sconosciuto.
    Inoltre in questo mese avremo due fenomeni particolari: un’eclisse di Sole e il solstizio d’estate.

    Cielo di giugno: eclissi di sole

    eclissi solare
    L’eclisse di Sole si verificherà il 10 giugno e sarà di tipo anulare cioè, come dice la stessa parola, il Sole non verrà coperto del tutto ma solo al centro e per questo di esso resterà un bordo di circonferenza che somiglierà ad un luminoso anello.
    Se l’eclisse di Sole è, di per sé, un fenomeno suggestivo, l’eclisse anulare lo è ancora di più.
    L’occultamento del Sole si verifica quando la Luna, il nostro satellite naturale, si interpone tra la terra e la nostra stella.
    Questa posizione non è frequente perché i due corpi celesti, Sole e Luna, non si trovano sempre nello stesso piano perciò l’ombra della Luna non cade sul Sole ma quando succede, quando cioè si trovano allineati lungo un asse che si chiama linea dei nodi, la nostra piccola Luna riesce ad oscurare, a volte più a volte meno , l’immenso Sole.
    Ci riesce perché, pur essendo 400 volte più piccola è 400 volte più vicina a noi, è come se, mettendo una nostra mano vicino agli occhi, nascondiamo l’enorme Etna alla nostra vista.
    Purtroppo, è bene dirlo subito, questa eclisse non sarà visibile alle nostre latitudini ma, per quanto riguarda l’Italia, interesserà soltanto le aree del nord e del centro-nord.
    Gli orari dell’eclisse variano leggermente da un luogo all’altro ma in media possiamo dire che inizierà intorno alle 11:30, culminerà alle 12:15 e si concluderà alle 13.

    Cielo di giugno: solstizio d’estate

    Finalmente in questo mese inizia la bella stagione, infatti il 21 di giugno alle ore 03: 16 avremo il solstizio d’estate e quindi ci ritroveremo ufficialmente nell’estate astronomica.
    In quel giorno il Sole culminerà allo zenit del tropico del Cancro e, nel nostro emisfero avremo il dì più lungo dell’anno, infatti il quel giorno il Sole sorge alle 5:35 e tramonta alle 20,49 (orari riferiti all’ora legale e variabili lievemente in base alla latitudine).
    Inoltre, a mezzogiorno, il nostro astro culminerà nel punto più alto rispetto a tutto l’anno.
     

    Le fasi lunari

    fasi lunari
    Il 2 giugno avremo l’ultimo quarto
    Il 10 giugno sarà la volta della Luna nuova
    Il 18 giugno avremo la fase di primo quarto
    Il 24 giugno sarà la fase di Luna piena.
    Il Sole
    La nostra stella all’inizio del mese si troverà nella costellazione del Toro e passerà in quella dei Gemelli giorno 21.
    La durata del dì (periodo di luce) aumenterà di circa un’ora nell’arco del mese.
    1 giugno: Il Sole sorge alle 05:37 e tramonta alle 20:39
    15 giugno: Il Sole sorge alle 05:34 e tramonta alle 20:47
    30 giugno: Il Sole sorge alle 05:38 e tramonta alle 20:49
     

    I pianeti

     
    MERCURIO: non sarà visibile che a fine mese quando sorgerà un’ora prima del Sole. Ricordiamoci che Mercurio è piccolo e spesso immerso nella luce del Sole perciò di difficile e rischiosa osservazione perché, se non ci proteggiamo, la luce del Sole che lo circonda potrebbe danneggiare i nostri occhi in modo irreparabile.
     
    VENERE
    Il bellissimo pianeta splenderà nel cielo per tutta l’estate, lo troviamo dove tramonta il Sole e brillerà oltre un’ora e mezza dopo il suo calare.
    Ad inizio mese si trova nella costellazione del Toro ma giorno 3 passa in quella dei Gemelli e il 35 entrerà nel Cancro.
     
    MARTE
    Anche Marte è ben visibile nel cielo dalla prima serata fino a quasi tutta la notte e si trova a sud-ovest. Ad inizio mese è nella costellazione dei Gemelli ma giorno otto passerà in quella del Cancro.
     
    GIOVE
    Giove, lo troviamo a sud-est, nella costellazione dell’Acquario, alcune ore prima del sorgere del Sole, poi, immerso nella luce della nostra stella non sarà più visibile.
    SATURNO
    Saturno sorge un’ora prima di Giove a sud-est e brillerà per tutta la notte. Lo troviamo nella costellazione del Capricorno.
    URANO, NETTUNO E PLUTONE
    I tre pianeti sono piuttosto piccoli nel cielo perciò la loro osservazione necessita di un telescopio e si trovano orientativamente ad est e a sud-est.
    cielo di giugno mani luna
     

    Costellazioni

    Ormai la grande costellazione di Orione, che ci ha accompagnati per tutto l’inverno e buona parte della primavera, non è più visibile, delle costellazioni invernali restano nel cielo i Gemelli e l’Auriga che troviamo a nord-ovest con la brillante stella Capella.
    sud ecco le costellazioni primaverili: il Leone, il Boote, la Vergine e la Bilancia.
    A est di questa costellazione vediamo lo Scorpione con la bellissima e rossa Antares.
    Andiamo a est dove troveremo il GRANDE TRIANGOLO ESTIVO che ci accompagnerà per tutte le notti d’estate, in realtà questa è una figura triangolare che è formata da tre stelle appartenenti a tre costellazioni diverse: il Cigno con la stella Deneb, La Lira con la stella Vega e l’Aquila con la stella Altair.
    Non è difficile osservare questa configurazione che sarà sempre più alta e dunque sempre più visibile alzando gli occhi al cielo.
    nord ritroviamo l’Orsa maggiore e l’Orsa Minore con la sua stella polare che, come sappiamo, indica proprio il nord e contrariamente a quanto si tende a credere ad un primo approccio del cielo, non è la stella più grande e più visibile.
    Dato che stiamo leggendo una piccola guida del cielo penso di fermarmi qui, molti fenomeni ancora si susseguono nella volta celeste in questo mese e se volete approfondire maggiormente la vostre conoscenze sono contento di aver stimolato la vostra curiosità.
    Buona osservazione.

  • Le 5 migliori aziende di Ceramica a Catania

    Le 5 migliori aziende di Ceramica a Catania

    Le aziende di Ceramica sono diffuse su tutta la zona di Catania e provincia si occupano della vendita di pavimenti, rivestimenti, parquet, sanitari, arredo bagno e tantissimi altri articoli realizzati con questo materiale.
    Esso è molto morbido naturalmente, mentre invece diventa di una consistenza dura quando si asciuga; si possono realizzare diversi prodotti come: oggetti decorativi, muri, accessori edili, porte, rubinetterie, ecc.
    Le cinque migliori aziende di Ceramica a Catania

    Ceramica Catania: Punto Edil Srl

    Questo negozio Catanese si occupa della vendita sia al dettaglio che all’ingrosso di prodotti e materiali edili di ogni tipologia e ideali anche per le ristrutturazioni, come: articoli per arredo bagno, malte, guaine, impermeabilizzanti, ferramenta, ferro, cotto siciliano, legname, isolamenti termici e acustici, cartongesso, silicati, ceramiche, colori, coperture tetti e tanto altro.
    Vengono anche progettati e ristrutturati edifici sia civili che industriali e l’azienda si occupa anche dello smaltimento dei rifiuti speciali.

    Ceramica a Catania e Provincia: Pika

    Ceramica Catania
    Questo negozio situato a Santa Maria di Licodia, in provincia di Catania, si occupa dei servizi di posa e della lavorazione della pietra lavica naturale e ceramizzata.
    Pika attua la lavorazione artigianale di: pietra, graniti e dei marmi, ceramiche artistiche, pietra lavica, pietra lavica dell’Etna siciliana, lavabi e tavoli in pietra e in pietra lavica, lapidi in marmo e pietre naturali. L’azienda effettua rivestimenti di caminetti e garantisce un arredo urbano in pietra e ceramiche artistiche come lapidi in marmo e lavabi in pietra. Da loro si troveranno anche pavimenti di pietra naturale e lavica di ogni tipologia e stile.

    ND Ceramiche Caltagirone

    Questo negozio si trova a Caltagirone, un comune di Catania, in Piazza Municipio numero 3; si tratta di una bottega d’arte specializzata nel settore delle ceramiche artistiche.
    È situata nel centro antico di Caltagirone ed è una bottega di due giovani artigiani che lavorano rispettando le antiche tradizioni del luogo. Il negozio offre un’ampia gamma di oggetti artistici, come: servizi di piatti, tazze e tazzine, piatti dipinti a mano, alberi di natale, angeli, candelabri, civette, orologi e gatti; ognuno di questo è un bellissimo ricordo della città della Ceramica. Ogni singolo oggetto artistico riguarda l’incontro tra storia e passione. Si possono far creare incisioni su ceramica, oggetti personalizzati e realizzati su disegno del cliente stesso, in modo da riportare con se un bellissimo ricordo di questo luogo.

    MA.EM. EDIL CERAMICHE CATANIA

    Ceramica a Catania
    Si tratta di un’azienda professionale che vanta di una grande esperienza che è stata tramandata da due generazioni nel campo del settore edile e della ceramica.
    La MA.EM. EDIL CERAMICHE lavora nell’ambito dei rivestimenti e delle ceramiche e realizzano prodotti come: ceramiche, marmi e rivestimenti per la lavanderia e arredo bagno, ma anche complementi d’arredo come rubinetteria, box doccia, cabine, decori, pietre, mosaici, area benessere, vasche spa e altro. Offre anche un servizio di creazione bagno, grazie a un team di esperti fidati che in una settimana creeranno la tua stanza perfetta.

    Mertoli ceramiche

    Si trova in via De Felice Renzo, 1 Gravina di Catania e si occupa dell’arredamento dei sanitari, pavimenti e bagno e offre un servizio di consegna rapida.
    Esso vanta un’esperienza di più di trent’anni nel campo delle ceramiche e offre prodotti come: box docce, idromassaggio, arredo bagno, rubinetteria, miscelatori, ma anche pavimenti e piastrelle, muratura, marmi, cotto, mosaici e pietra naturale e ricostruita.
  • Le 5 migliori aziende di Pelletterie a Catania

    Le 5 migliori aziende di Pelletterie a Catania

    Pelletterie a Catania
    Il periodo che stiamo vivendo ha portato dei notevoli cambiamenti alle nostre abitudini. Per fortuna possiamo sfruttare dei mezzi che facilitano la nostra esistenza anche durante le restrizioni della pandemia. Oggi è diventato comodo fare la spesa online. In pochi passaggi si può scegliere, acquistare e ricevere a casa qualsiasi cosa.
    Attualmente è molto semplice comprare comodamente da casa anche oggetti o articoli che non molto tempo fa era quasi impossibile trovare online. Tra le varie attività si è fatto largo spazio il mondo della pelletteria. Borse, portafogli e gadget esclusivamente in pelle e fatte a mano da eccellenti artigiani, ora è possibile navigare tra una vetrina e l’altra con estrema facilità.

    In particolare oggi parliamo di cinque aziende di pelletteria presenti nella bellissima Catania. Aziende che operano al passo con i tempi, che sono riusciti ad andare avanti e trovare idee nonostante le difficoltà del periodo.

    Pelletteria Catania: Pucci pelletterie

    Nel cuore di una Catania viva, si ode il battito di una memorabile azienda che è stata presente nel settore con professionalità, con la giusta cortesia e un’elevata qualità degli articoli. Nel negozio online si ha la libertà di scegliere tra diversi brand di pregio.

    Pelletteria Catania: Carota Leather Craft Company

    pelletterie a catania

    Maestri della lavorazione della pelle e del cuoio. Specializzati nell’ideare prodotti esclusivamente unici, con fine di soddisfare le necessita dei propri clienti. Azienda che vede i propri natali da ormai mezzo secolo dal Maestro Domenico Carota, nato in provincia di Enna ma che si specializza nella lavorazione della pelle in Inghilterra avendo molto successo tra i londinesi.
    Oggi la passione è stata trasmessa ai figli che insieme realizzano delle vere e proprie opere e persino sculture. Nel negozio online si trovano cinture, borse, zaini e tanto altro.

    Pelletterie a Catania: Donatella Sanguedolce e Biagio Amato


    Artigiani della pelletteria, dove si effettuano riparazioni ma anche creazioni di articoli in pelle con esperienze da oltre 100 anni. con un’elevata livello di professione è possibile avere assistenza su diversi brand di oggetti e articoli in pelle.

    Lapislazzuli Store Catania

    pelletterie Catania

    Un elegante store di pelletterie, prodotti apprezzati dai clienti. Grazie a un’alta professionalità è diventando per molti un punto di riferimento per quanto concerne la pelle e il cuoio.Pelletr

    Francy Pelletterie

    Via Etnea è notevolmente impreziosita dalla presenza del negozio Francy Pelletterie. All’interno una notevole scelta di brand di alta qualità. Questa pelletteria ha saputo attirare l’attenzione degli amanti del genere. Lo shop offre un’ampia gamma di prodotti di ottima qualità. Di notevole importanza l’attività online che offre ai suoi clienti, garantendo anche la spedizione di oltre 25 brand ben selezionati.
  • Salvia: come coltivarla sul balcone e i suoi benefici

    Salvia: come coltivarla sul balcone e i suoi benefici

    Ormai il nostro piccolo orto sul balcone sta crescendo, abbiamo piantato prezzemolo, basilico, rosmarino e la rucola ma, a pensarci bene, perché non provare anche con la salvia?

    Orto sul balcone: la salvia

    Possiamo aggiungerla ai nostri arrosti per averli ancora più profumati e gustosi, al nostro pesce, alle minestre e verdure in genere, ma anche una semplice fettina di carne panata sarà apprezzata dal nostro palato se aggiungiamo al pangrattato un mix di aromi, proprio quelli che stiamo coltivando sul nostro balcone.
    La salvia, tra questi, è l’aroma più conosciuto e usato in tutto il mondo e per le sue numerose proprietà è anche chiamata “pianta della salute”.
    Inoltre, rispetto a tutti gli altri aromi, la salvia può essere gustata da sola, le sue foglie più larghe e carnose, possono essere bagnate in pastella e fritte, saranno un ottimo contorno ma vengono maggiormente apprezzate come parte di un aperitivo.
    salvia cucina spezia
    Non dimentichiamo poi la bontà dei tortellini burro e salviaun classico intramontabile della cucina italiana.
    Allora rivediamo qualcosa che ci può essere utile per conoscere meglio questa pianta.

    Salvia: caratteristiche generali

    La salvia fa parte della famiglia delle Laminaceae, e il genere salvia conta numerose specie tra le quali la salvia officinalis detta anche salvia comune, quella che conosciamo e usiamo abitualmente.
    La pianta presenta fusticini inizialmente di colore verde che, con l’andare del tempo diventano legnosi e prendono il tipico colore marrone, le foglie allungate lievemente, dal tipico colore “verde salvia”sono vellutate in superficie e ruvide nella parte inferiore.
    La pianta può raggiungere anche un metro di altezza e assume un aspetto cespuglioso.
    Quando fiorisce, in primavera, produce fiori di un bellissimo colore viola-lilla.
    Per ottenere una pianta possiamo usare la tecnica della semina oppure quella per talea.

    Salvia: la semina

    Se compriamo i semi iniziamo a porli a dimora verso il mese di marzo, interriamoli di qualche centimetro e poniamo il vaso in ombra.
    Salvia spezia erbe
    Prima che i semi germoglino occorre tenere il terreno sempre umido, per questo, come abbiamo fatto per le altre piante, utilizziamo uno spruzzino che bagna il terriccio ma evita gli eccessi di acqua che potrebbero far marcire i semi.
    Sempre per mantenere il terreno umido sarebbe utile ricoprilo con della plastica bucherellata per farlo respirare ma allo stesso tempo evitare che si asciughi troppo, ecco perché occorre lasciarlo ancora in ombra.
    Dopo due-tre settimane vedremo spuntare le nostre piantine di salvia, non tutti i semi germineranno, per questo i risultati saranno inferiori alle nostre aspettative.
    In ogni caso, se i germogli risultano troppo avvicinati tra loro, bisogna evitare che “soffochino” dunque possiamo eliminare le piante che ci sembrano più piccole, striminzite e lasciare quelle più vigorose oppure trapiantarne alcune in altri vasi.
    In questo caso manipolare le erbe con la massima delicatezza.

    Talea

    La talea è comunque il metodo più consigliato per far riprodurre la salvia perché dà, quasi sempre, ottimi risultati.
    Il periodo migliore per effettuare tale lavoro va da marzo a luglio.
    Scegliamo quindi una pianta che osserviamo essere rigogliosa, dalle foglie larghe, che abbia almeno due o tre anni di età, tagliamo la parte finale di un rametto che sia lunga circa 8 cm, togliamo le foglie che sono poste in basso e interriamola.
    Anche in questo caso non bisogna esagerare con l’acqua utilizzata per innaffiarla, ci serviremo del nostro utilissimo spruzzino e, se notiamo che il terreno tende ad asciugarsi con facilità, lo ricopriremo con della plastica trasparente e un po’ bucherellata.
    Quando vedremo che le talee iniziano a germogliare possiamo togliere la plastica ma lasciamoli sempre in un luogo riparato dal sole e dal vento fino a quando non siamo sicuri che la piantina sia attecchita per bene.

    Raccolta della salvia

    Le foglie di salvia possono essere raccolte quotidianamente all’occorrenza, occorre prelevare quelle apicali e non lavarle ma pulirle con un panno umido.
    Il loro aroma, intenso e caratteristico, è dovuto all’olio essenziale che contengono.
    Le foglie si possono anche raccogliere per poi essere conservate, in questo caso devono essere prese prima che la pianta fiorisca.
    Prendiamo quelle più tenere che si trovano nella parte apicale della pianta, poggiamole su un vassoio e ricopriamole con un velo tenuto fermo alle estremità da qualche piccolo peso affinché non si sposti.
    Quando vedremo le foglie asciutte riponiamole in sacchetti che non siano di plastica, meglio se di carta o di stoffa.
    Adesso abbiamo assicurata anche una buona scorta di salvia.

    Proprietà della salvia

    Le proprietà terapeutiche della salvia sono note sin dai tempi più antichi quando si credeva che poteva guarire qualsiasi malattia tanto che i romani la consideravano una pianta sacra.
    salvia incenso benessere
    Il suo nome deriva proprio dal termine “salvare” perché la si può utilizzare per attenuare tanti malesseri di vario genere.
    Grazie ai suoi flavonoidi, che hanno un’azione simile a quella degli estrogeni, attenua i disturbi delle mestruazioni e quelli della menopausa.
    Dato che rilassa i muscoli lisci, nel caso di contratture dell’apparato digerente o dell’utero, riesce a calmare i dolori e i fastidi che ne conseguono.
    Notevoli sono le sue capacità antinfiammatorie e diuretiche, inoltre l’olio essenziale è particolarmente utile per disinfettare e per fluidificare perciò viene usato per preparare prodotti utilizzati in caso di tosse, raffreddore, e altre patologie dell’apparto respiratorio.
    La salvia è utile anche per abbassare il tasso di glicemia nel sangue, in questi casi occorre utilizzare gli infusi preparati per lo scopo.
    Le sue foglie vengono usate anche per sbiancare i denti e prevenire l’alitosi, lo sapevano anche le nostre nonne che la utilizzavano come dentifricio e non è un caso che oggi molte di queste paste, adoperate per pulirci i denti, contengano i principi attivi della salvia.
    Strofinare delicatamente una foglia di questa pianta sui denti, serve oltre a favorirne l’effetto sbiancante, a lasciarci una sensazione di freschezza e di pulizia molto gradevole.
    Naturalmente non eccedere e non sfregare eccessivamente per non rovinare lo smalto dei denti e le gengive.
    Per queste proprietà terapeutiche con gli oli essenziali e gli estratti della salvia sono state preparate tisane, decotti e tinture madri.
    Dato che in alcuni casi questi preparati sono sconsigliati, prima di utilizzarli consultiamo il nostro medico di famiglia che ci aiuterà anche ad evidenziare, se esistono, eventuali casi di allergie.
    E adesso buon lavoro per il nostro “orto sul balcone”.

  • Le 5 migliori aziende di articoli Ortopedici e Sanitari a Catania

    Le 5 migliori aziende di articoli Ortopedici e Sanitari a Catania

    Gli articoli Ortopedici e sanitari riguardano: tutori per ortopedia, calzature, calze a compressione graduata, apparecchi come dispositivi utili per misurare la glicemia, la pressione, ma anche aerosol e ossimetri, materiale per medicazione di problemi come ulcere e piaghe da decubito.
    Il territorio Catanese offre un’ampia quantità di negozi specializzati per articoli di questo genere.
    I cinque migliori articoli Ortopedici e Sanitari a Catania

    Articoli Ortopedici e Sanitari a Catania: Farmacia Vittoria

    La farmacia Vittoria di Catania offre professionalità e disponibilità ai propri clienti e i farmacisti li guideranno all’acquisto delle soluzioni migliori per le vostre esigenze. Vende prodotti come: senza glutine, a proteici, alimenti per l’infanzia e offre anche servizi di analisi e misurazione della pressione arteriosa, controllo del peso corporeo e della glicemia, ma anche prodotti sanitari.
    I prodotti sono: colliri, anticellulite, per celiaci, per il colesterolo alto, termometri, cosmetici per il viso naturali, misuratori e apparecchi elettromedicali, medicine, cibo biologico per le intolleranze alimentari, aerosol, integratori, fermenti lattici, cibo per i bambini, creme antietà e per il corpo.

    Ortopedici e Sanitari a Catania: Monolabo

    articoli ortopedici e sanitari a catania

    Monolabo si trova in Viale Fleming a Catania e si occupa di prodotti ortopedici e sanitari, ma anche medicali ed elettromedicali, di calzature anatomiche e ortopediche, carrozzelle, letti articolati e protesi su misura.
    Il negozio è convenzionato con l’ASL e si occupa della vendita di calzature sanitarie, aspiratori chirurgici, apparecchi e forniture per chirurgia e medicina generale, ginocchiere e cavigliere, ausili antidecubito, elettro-stimolatori, pannolini, carrozzelle, protesi mammarie, letti ortopedici, busti e tanto altro. Questi apparecchi sono certificati.

    Articoli Ortopedici Catania: Niorsa

    Quest’azienda lavora da molti anni nel settore ortopedico, assicurando gentilezza, alta qualità e servizio veloce. È formato da un personale specializzato e che si occupa della ricerca di soluzioni e tecniche innovative.
    L’ortopedia Niorsa è punto di riferimento per tutti quelli che, nella città di Catania, cercano una struttura che operi nel campo dell’ortopedia e metta a disposizione del cliente un ampia gamma di prodotti ortopedici, come: articoli ortopedici, materassi antidecubito, plantari, busti e girelli, calze curative, collant riposanti, protesi mammarie, montascale, reti ortopediche, calzature per diabetici, dispositivi elettromedicali, ginocchiere, materassi anatomici e tutori.
    Tutti questi articoli sono prodotti dall’azienda e presentano i requisiti delle norme CE. Effettua anche calzature ortopediche su misura, svolgendo un esame del piede computerizzato e vende o noleggia carrozzelle per disabili.

    Attrezzature Sanitarie Catania: Gruppo FC

    articoli ortopedici e sanitari

    Gruppo FC Centro Servizi si trova in via Padova 34 a Catania e si occupa della vendita e del noleggio di veicoli e attrezzature sanitarie.
    È formato da un team di esperti che impiegano nell’assistenza a domicilio non infermieristico alla persona, della consegna di medicine e ha anche il servizio ambulanza, taxi sanitario, servizio badante e anche del noleggio, vendita e comodato d’uso di attrezzature sanitarie nuove e usate, a privati e strutture ospedaliere.

    Prodotti Ortopedici a Catania: Officina Caruso

    L’azienda è specializzata nella costruzione personalizzata e nella vendita di busti, protesi, calzature, e molti altri prodotti ortopedici a Catania.
    La ditta Officine per la Tecnica Ortopedica mette a disposizione la loro ampia esperienza di vent’anni per articoli ortopedici, come: busti per scoliosi, protesi scheletriche, tutori, calzature su misura, plantari computerizzati, protesi mammarie, carrozzelle e letti per infermi, seggiolini polifunzionali, moto carrozzine, sollevatori, monta scale, materassi e cuscini antidecubito ed effettua l’esame baropodometrico e della postura seduta nelle paralisi cerebrali infantili.
  • Salsiccia al ceppo di Linguaglossa entra nello Slow Food It

    Salsiccia al ceppo di Linguaglossa entra nello Slow Food It

    Buonissime notizie per tutti gli appassionati del buon cibo, ma anche della nostra cultura enogastronomica. E’ infatti cominciata la procedura per l’inserimento della salsiccia al ceppo di Linguaglossa nello Slow Food Italia. Un riconoscimento che certo non manca d’inorgoglire la nostra terra, ma anche di dare nuove e intriganti possibilità a un prodotto e a coloro che hanno dedicato molto a questo prodotto.
    Primo passo di questo percorso è stata con la presentazione del progetto ad opera del prof. Francesco Sottile, docente dell’Università di Palermo e tecnico agronomo della Fondazione Slow Food della biodiversità nonché componente del comitato esecutivo slow Food nazionale.
    + salsiccia carni macelleria
    Una presentazione avvenuta alla presenza dei diversi macellai del paese, e che ha avuto come passo successivo la visita delle macellerie e gli esami di controllo del prodotto, anche durante le sue fasi di lavorazione. Nel pomeriggio vi è stato pure l’incontro fra lo stesso professore Sottile, il sindaco di Linguaglossa, Salvatore Puglisi, e i macellai della cittadina. All’incontro ha pure preso parte il presidente del Consiglio Comunale Elisa Motta, l’assessore Bruno Damino e Fabrizio Carrera, direttore di “Cronache del gusto”.
    Mossi dunque i primi passi per l’avvio di un lungo iter, che culminerà alla fine di un anno, previsto che dovrà prevedere la valutazione del prodotto e successivamente quello dell’intera filiera.
    Secondo il professore Sottile «la realizzazione del progetto prevede, assieme alla valutazione prodotto in sé e per sé, quello dell’intera filiera in quanto bisogna accertare non solo la qualità del prodotto, cioè che la salsiccia che risponda ai requisiti richiesti per l’inserimento nel presidio Slow Food nazionale, ma anche la sussistenza del requisiti richiesti nell’intera filiera nel quale il prodotto stesso si inserisce. L’esame quindi continuerà con la vista degli allevamenti ove si forniscono i macellai».
    lavorazione carne
    Riguardo invece i requisiti per l’inserimento della salsiccia al ceppo nello Slow Food nazionale, il prof. Sottile si è così espresso: «Innanzitutto il prodotto deve essere legato in modo radicato alla tradizione locale e vi sia anche pericolo della sua estinzione. Vi è una componente sociale ma anche di tutela del prodotto stesso in quanto deve essere conforme ai criteri di sostenibilità, cioè gli allevamenti non devono essere industriali, la lavorazione deve essere artigianale e non devono essere usati conservanti, nitrati o nitriti nella fase della lavorazione del prodotto. Ci troviamo in un ambito territoriale sottoposto alla Condotta di Catania che spicca, da anni, per la serietà dell’attività svolta e questo faciliterà sicuramente il lavoro».
    Soddisfazione nei macellai che potrebbero vedere il loro prodotto assumere il valore di volàno per lo sviluppo economico non solo del settore carni ma anche delle attività collegate. «Riteniamo – ha dichiarato il sindaco Salvatore Puglisi – che sia un’iniziativa importante in quanto l’inserimento della salsiccia al ceppo nello Slow Food Italia determinerà sicuramente un effetto di rilancio del prodotto non solo in campo regionale ma, soprattutto, in quello nazionale con l’inevitabile vantaggio dal punto di vista economico non solo per i macellai del paese ma per molte altre attività collaterali».
    salsiccia e carne
    Si tratta dunque di un grande risultato, ma d’altronde il nostro territorio è ricchissimo di tradizioni legate ai cibi. Se volete scoprirne alcune altre, vi suggeriamo di dare un occhio ai nostri articoli dedicati alle chiocciole o ai lupini.

  • Coronavirus Sicilia: niente bianco, l’isola resta gialla

    Coronavirus Sicilia: niente bianco, l’isola resta gialla

     
    Il Covid in Sicilia frena ancora la sua corsa, anche se l’Isola è la terza regione per numero di nuovi casi. I nuovi positivi al virus accertati nelle ultime 24 ore sono 348 (ieri 385) e negli ospedali ci sono 25 posti letto liberi in più. Sono stati validati 15.841 tamponi e il tasso di positività è del 2,1%, invariato rispetto a ieri. E’ il quadro tracciato dal bollettino diffuso dal ministero della Salute.
    Coronavirus giovani
    Oggi negli ospedali siciliani ci sono 484 ricoverati con il Covid nei reparti ordinari (ieri 502). Nelle terapie intensive invece i posti letto occupati sono 65 (ieri 72) con nessun nuovo ingresso in area critica, per un totale di totale 549 ospedalizzati. In isolamento domiciliare ci sono invece 9.334 persone. Il totale degli attuali positivi arriva quindi a 9.883 siciliani. I guariti/dimessi nelle ultime 24 ore sono 448, quindi complessivamente sono in 209.849 a essersi messi alla spalle il Covid. Purtroppo ci sono altre cinque vittime, per un totale dall’inizio della pandemia di 5.819.
    Questa la divisione dei nuovi casi nelle province dell’Isola: Palermo 53; Catania 124; Messina 44; Siracusa 29; Trapani 11; Ragusa 41; Agrigento 34; Caltanissetta 12. Zero nuovi contagiati a Enna.

    I vaccini

    vaccino anticovid 19
    La Sicilia sembra avere ingranato la marcia giusta e negli ultimi giorni è stata superata la quota dei due milioni e 500 mila vaccini anti Covid somministrati. Secondo il report del commissario nazionale per l’emergenza e del ministero della Salute (aggiornato alle 6 del mattino di oggi ndr), sono state inoculate 2.512.331 dosi su un totale di 2.698.672 consegnate. L’Isola ha quindi usato il 93,1% della dotazione.

    La situazione nel resto d’Italia

    Sono 2.949 i nuovi casi di Covid 19 registrati nelle ultime 24 ore sul territorio italiano. I decessi in più rispetto a ieri sono stati 44. I guariti sono 6.574, mentre sono stati effettuati 164.495 tamponi con un indice di positività all’1,7%. Calano gli ingressi in terapia intensiva, meno 34 da ieri, e sono 27 gli ingressi del giorno. In ogni caso la Sicilia, per pochi casi, quattro ogni 100 mila abitanti, non entra nella zona bianca e così, l’Isola può sperare in un cambio di fascia solo dal prossimo 21 giugno, salvo ulteriori aumenti dei contagi. Diverse le regole che potrebbero esserci, dunque, il primo giorno d’estate.

    Coprifuoco

    Non c’è il coprifuoco, quindi gli spostamenti sono liberi giorno e notte in tutta la regione. Nelle regioni bianche (ma anche in quelle gialle) si entra senza pass.

    Le attività

    Nelle regioni in zona bianca tutte le attività possono riaprire anticipando le date previste invece nella fascia gialla. Sono aperte sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò.

    Le mascherine sempre obbligatorie

    In zona bianca a mascherina è sempre obbligatoria, sia all’aperto sia al chiuso.
    Coronavirus zona arancione

    Distanziamento

    Il distanziamento è sempre obbligatorio per evitare gli assembramenti.

    Parchi e centri in zona bianca

    Sono aperti parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.

    Feste e discoteche

    Sì alle feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose e per gli ospiti è obbligatorio il pass verde. In discoteca si potrà andare ma senza ballare; si potrà soltanto ascoltare la musica, mangiare e bere.

  • Le 5 migliori aziende di Sushi a Catania

    Le 5 migliori aziende di Sushi a Catania

    Se ti piace la cucina giapponese e desideri mangiare del buon sushi, a Catania trovi le migliori aziende di sushi. Da un pranzo di lavoro a una cena con amici, il pesce fresco si è guadagnato il suo posto nel repertorio della gastronomia locale.
    Come accade spesso nelle cucine importate, può accadere che gli ingredienti non vengano lavorati come da ricetta originale e l’essenza del piatto rischia di perdere proprio nella tradizione.
    Per fortuna l’esistenza di alcune aziende di sushi sul territorio catanese assicurano che, a condizione che tu sappia dove cercare, non è mai stato così facile trovare sushi di prima qualità.
    Sushi Catania: Sakura – I Sushiari
     
    Se desideri mangiare giapponese a Catania, da Sakura – I Sushiari trovi un menù di piatti esclusivi nipponici. Il sushi è il re della cucina, viene preparato sul posto partendo da un’attenta selezione delle materie prime. Avrai la possibilità di vivere un’esperienza unica, ricca di sapori e di tradizione. Potrai immergerti nell’atmosfera leggera tipicamente orientale all’interno di ambienti eleganti e raffinati, oppure ordinare il sushi con il servizio delivery, altrimenti un’altra gustosa alternativa è acquistare il box dal market. Il ristorante Giapponese a Catania si trova in Via E. A. Pantano, 161, per info 345 871 8708.

    Ristoranti Giapponesi Catania: Kiyomi Sushi

    A Catania circondato da una cornice barocca, si trova Kiyomi Sushi, il fulcro di eccellenza culinaria nipponica. Aspettati di trovare il meglio del sushi, sarai deliziato da una vasta gamma di prelibatezze di pesce e vegetariane, tra cui tonno rosso, salmone, grigliati e altro. Gli ingredienti giapponesi di qualità sono contaminati dai frutti della terra catanese, in un connubio di sapori nipponici e siciliani. Solo il tempo sufficiente per un pit stop vale la pena provare il loro sushi. Si trova in Piazza Papa Giovanni XXIII Catania per info 095 614 1676.

    Sushi Catania all you can eat: Taiyo

    Sushi Catania
    Lo spazio è incentrato sulla qualità e la preparazione del pesce crudo. Si parte dalle materie prime di qualità per produrre del sushi invitante e appetitoso da offrire alla propria clientela. Lo staff competente si impegna ogni giorno a realizzare un sushi per i palati sopraffini: il profilo gustativo qui è abbastanza forte. Se desideri consumare il tuo menù a casa, è disponibile il servizio da asporto che comprende ricette di sushi realizzate con ingredienti freschi e accuratamente selezionati. Il sushi bar Catania si trova sul Viale Ruggero di Lauria per info 095 093 2313.

    Sushi Live Catania

     
    Nel centro storico di Catania Sushi Live ti aspetta con il suo servizio di ristorazione, delivery e take away. Non ci sono scuse, la nuova e elegante location offre diverse specialità culinarie che fanno parte della tipica cucina giapponese. Chef altamente specializzati lavorano verdure, pesce e riso per produrre del sushi di qualità. Prova ad immaginare il sushi che non è sempre crudo e gli involtini di sushi che contengono qualcosa di piccante, in qualche modo entrambi raggiungono il giusto equilibrio tra tradizione e stravaganza gastronomica. Si trova Via Etnea, 318, Catania per info 095 311272

    Ristorante Giapponese Catania: Ginza Sushi

    Ristorante Giapponese Catania
    Se sei alla ricerca di un posto dove acquistare sushi e soddisfare il tuo palato da buon intenditore devi andare al Ginza Sushi. Ogni giorno le materie prime vengono acquistate da produttori locali, che garantiscono la genuinità e la provenienza degli ingredienti. Stuzzica il tuo palato con i loro crudi, inclusi alcuni piatti di sushi incredibilmente unici. Ginza Sushi non è solo uno dei posti migliori dove mangiare sushi a Catania, ma celebra anche il meglio della moderna cucina nipponica. si trova in Piazza dei Martiri, 5/6/7, Catania per info 095 288 7505.

  • Le 5 migliori aziende di Depuratori a Catania

    Le 5 migliori aziende di Depuratori a Catania

    L’acqua che quotidianamente sgorga dai nostri rubinetti proviene da fiumi, laghi e per circa l’80% da falde acquifere che conferiscono al bene primario una certa durezza e un quantitativo di sali disciolti.
    In alcune aree del catanese, l’acqua risulta particolarmente ricca di nitrati, di alcuni metalli pesanti e minerali altamente tossici come il vanadio, per cui si rende necessario attrezzare la rubinetteria di casa con dei depuratori e addolcitori professionali e certificati.
    Ovviamente questo discorso non riguarda solo i privati ma anche le attività locali come bar, ristoranti, RSA e strutture ricettive. Ecco perché è importante affidarsi a ditte serie e affidabili.

    Aziende di Depuratori a Catania:

    Acquanova Sicilia
    Azienda leader nel trattamento dell’acqua domestica, Acquanova Sicilia propone da anni dispositivi all’avanguardia di filtraggio, provvisti di certificazione di qualità (TIFQ e IMQ) e assolutamente conformi alle severe normative italiane e straniere. Offre le soluzioni migliori per privati e professionisti al fine di ottenere un’acqua equilibrata, buona da bere e dai tanti effetti benefici per l’organismo. L’azienda si trova in Via Giovanni Corsaro 23, Sant’Agata li Battiati Catania. Per maggiori informazioni contatta Acquanova Sicilia al numero di rete fissa 095/411922 oppure invia un’email all’indirizzo info@acquanovasicilia.it. L’azienda garantisce assistenza pre e post-vendita.
    Acqualight
    depuratori a Catania
    Da oltre 20 anni, Acqualight ha a cuore la salute dei catanesi, garantendo acqua domestica sempre fresca, buona e priva di minerali dal potere tossico. Depuratori, addolcitori, frigogasatori, ionizzatori concorrono a filtrare il bene primario, rendendolo salutare a beneficio dell’organismo di adulti, bambini e anziani. La ditta garantisce assistenza post-vendita e un comodo servizio di manutenzione degli impianti, anche di marca differente. La consulenza è gratuita. Trovi Acqualight in Via Canfora 14 a Catania. Puoi richiedere informazioni al numero di rete fissa 095/2969918 o di rete mobile 392/5799399. In alternativa puoi compilare il forum sul sito o inviare un’email all’indirizzo acqualightdepuratori@gmail.com.
    New Ecotecnica Sud
    L’azienda New Ecotecnica Sud è una realtà imprenditoriale a cui fanno riferimento privati e imprese locali per la risoluzione di problematiche inerenti alla depurazione dell’acqua industriale e civile. Propone addolcitori per diminuire la durezza dell’acqua, sistemi ad osmosi inversa per filtrare e ottenere un’acqua pura senza l’ausilio di prodotti chimici. Gli speciali filtri eliminano residui di sabbia, terra, limo e corpuscoli di varia natura e dimensione. L’azienda si occupa anche della progettazione e fabbricazione di piscine di qualsiasi grandezza e accessori. New Ecotecnica Sud si trova in Via Don Bosco 36 a Gravina di Catania. Contatta il personale per informazioni al numero 095/393739.
    WTC S.R.L.
    depuratori Catania
    La WTC S.R.L. ha sede a Catania, in via Principe Nicola 18 ma è operativa in tutto il territorio nazionale, occupandosi del trattamento di acque primarie e reflue. Personale specializzato effettua la progettazione, l’installazione e la manutenzione di depuratori e impianti di potabilizzazione. Contatta l’azienda per informazioni allo 095/377404 oppure invia un’email all’indirizzo info@wtcsrl.it
    La Sicilia Acque
    La Sicilia Acque è una realtà leader nel settore del trattamento e della depurazione dell’acqua. È specializzata nella vendita all’ingrosso di depuratori all’avanguardia ad uso domestico e industriale per strutture ricettive e uffici, di sistemi di microfiltrazione e refrigerazione e di addolcitori d’acqua anticalcare. Contatta l’azienda all’indirizzo email siciliacque@siciliacquespa.com.
  • Viaggi, uno dei grandi desideri degli italiani: ecco dove

    Viaggi, uno dei grandi desideri degli italiani: ecco dove

    Finalmente si torna a viaggiare. Le maglie delle restrizioni si allentano dopo mesi di stop e chiusure e gli italiani ricominciano a respirare. Le vacanze, anche se brevi, sono al momento una delle maggiori ambizioni. Anche se brevi e in famiglia, c’è la voglia di evadere, di cambiare aria, di camminare, vedere posti nuovi, anche se non troppo distanti da casa. I sentimenti di un tempo sono cambiati come anche le esigenze.
    Come è successo per lo scorso anno si guarda al nostro territorio per le vacanze e tra le mete più gettonate ce n’è una del nostro Stivale che fa gola. È una delle nostre isole più grandi, dai mille colori e sfaccettature nella quale si uniscono mondi e profumi diversi: la Sicilia. Anche molti degli stessi siciliani preferiscono rimanere in regione per andare alla scoperta di quei posti che ancora non conoscono.
    La più grande isola del Mediterraneo riesce ad accontentare tutti: dagli amanti del mare, a quelli dell’entroterra, chi preferisce fare un viaggio culturale come anche le persone che sono attratte dalla storia. Insomma gli itinerari da poter costruire possono essere mille, o forse di più. Ognuno può costruire il proprio in base ai gusti e alle esigenze.
    Se stai fremendo dalla voglia di fare un viaggio in Sicilia il prima possibile, senza aspettare l’estate, lasciati ispirare dagli itinerari di Tramundi, la travel company online che ti porta nella Sicilia orientale, come in quella occidentale, in mare come sulla terra ferma durante tutti i mesi dell’anno anche a Natale o Capodanno. Ci sono tanti pacchetti vacanze organizzati dedicati alla Sicilia sul book online di Tramundi. Decidere è molto difficile perché la Sicilia è grande ed ogni suo angolo è bello. Grazie agli esperti del settore potrai vedere quelle zone che maggiormente ti intrigano. I tour proposti sono eterogenei e se hai più tempo a disposizione perché non abbini più itinerari insieme? Sarà una vacanza variegata e di sicura riuscita.
    Un assaggio? Tour in barca nella Sicilia orientale fra le baie di Taormina e poi zaino in spalle per il trekking sulle pendici del vulcano Etna e walking tour fra i Patrimoni dell’Umanità di Ragusa. Già questo percorso ti dà la possibilità di toccare con mano paesi e paesaggi diversi. In alternativa o in aggiunta al primo puoi guardare il pacchetto dedicato alla Sicilia Occidentale. Dall’entroterra alla costa, da Trapani a Segesta, lungo il Sentiero Italia CAI, paesaggi e territori differenti ma tutti ancora incontaminati. Ma le bellezze sicule non si fermano qui: sfoglia tutte le proposte e scegli quelli che fa per te.

  • Coronavirus Sicilia: vaccinazioni per i maturandi

    Coronavirus Sicilia: vaccinazioni per i maturandi

     
    Sono numeri che fanno sorridere, almeno per adesso. Numeri in discesa e che segnano solo 375 nuovi positivi al Covid in Sicilia nelle ultime 24 ore su 20.628 tamponi tra rapidi e molecolari analizzati. È quanto emerge dal bollettino giornaliero emesso dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Sale così a 224.017 il numero totale dei positivi dall’inizio dell’emergenza, mentre gli attuali positivi sull’isola sono 11.715 (889 in meno rispetto a ieri). Di questi sono 553 i ricoverati con sintomi e 86 le persone in terapia intensiva (2 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore), mentre i restanti 11.076 sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore si registrano 1.244 persone dimesse o guarite (206.524 dall’inizio dell’emergenza) ma purtroppo si segnalano altri 20 decessi (5.778 in totale).
    I 375 nuovi positivi in Sicilia sono così suddivisi nelle 9 province: Palermo 70, Catania 162, Messina 33, Siracusa 24, Trapani 18, Ragusa 21, Agrigento 23, Caltanissetta 8 ed Enna 16.
    Sicilia coronavirus vaccini

    Coronavirus Sicilia: Scordia zona rossa

    Fra le poche notizie negative al momento, l’istituzione della “zona rossa” a Scordia, in provincia di Catania. Lo ha disposto il presidente della Regione Nello Musumeci, a seguito della relazione dell’Asp territoriale e sentito il sindaco, con un’ordinanza che avrà efficacia da venerdì 28 maggio fino a giovedì 3 giugno. Troppo alto il numero dei contagi e così le autorità hanno deciso di prendere il provvedimento restrittivo. Già nei giorni scorsi, a causa di diversi contagi tra il personale scolastico e gli studenti, erano stati chiusi alcuni plessi. Nell’ambito della stessa ordinanza si proroga fino al 3 giugno la zona rossa a Gagliano Castelferrato, in provincia di Enna.

    Coronavirus Sicilia: vaccini per i maturandi

    Anche per la facilità di diffusione del virus, sempre temuta, nelle scuole si sta procedendo a un’ampia campagna vaccinale in vista degli esami di stato. Ieri c’è stata una febbrile attività negli hub di Catania, Acireale, Misterbianco, Caltagirone w Sant’Agata Li Battiati. Da oggi invece sarà possibile rivolgersi anche ai Pvt(Presidi vaccinali territoriali), se gli studenti saranno muniti di una certificazione della scuola.
    Vaccini per maturandi
    Si stanno presentando in tantissimi per ricevere il siero: l’apertura degli hub da oggi e per un mese ai maturandi è già un successo. A mezzogiorno all’ex mercato ortofrutticolo sono stati somministrati un centinaio di vaccini per questo target. Poche precise domande e tanta fretta di sentirsi al riparo, ci riferiscono i medici. Sicuri, determinati, desiderosi di riprendersi la propria vita”. Parole di Pino Liberti, commissario preposto per l’Area metropolitana di Catania all’emergenza Covid, rilasciate ieri in occasione dell’apertura delle vaccinazioni ai maturandi.
    “C’è da imparare dai giovani, e non si tratta di incoscienza, al contrario, di ‘coscienza’ e di ‘conoscenza’, lucida volontà, fiducia nella medicina, miste all’ansia per l’esame che li attende a breve e all’impazienza per il post esame. Pronti a vivere l’estate nelle nostre spiagge o in altre località, forti della certificazione verde di immunizzazione. Un pass per la libertà ritrovata, che potrà dirsi piena e totale solo quando la stragrande maggioranza della popolazione si sarà vaccinata. L’economia aspetta di ripartire, contando anche sui più giovani, motore delle attività turistiche”. Precisa poi Liberti: “ai maturandi maggiorenni sarà somministrato un vaccino a vettore adenovirale. Per i minorenni è previsto un vaccino Rna“.
    Campagna vaccinale

    Oggi la curva epidemiologica non ci preoccupa e ci permette di guardare al futuro con maggiore serenità. I numeri delle somministrazioni registrate fino a oggi sono in linea con l’obiettivo che ci è stato assegnato. Grazie anche all’intervento più incisivo dei medici di medicina generale, che ringrazio, Catania si avvicina alle 11000 somministrazioni giornaliere. Le scorte in esaurimento già oggi sono state integrate di 20.000 nuove dosi Pfizer, in attesa delle 100.000 settimanali in arrivo il prossimo 2 giugno per tutta la Sicilia. Contagiamoci solo del buon esempio. Vaccinatevi” è l’invito finale del commissario.

  • Rosmarino: come coltivarlo, benefici e proprietà

    Rosmarino: come coltivarlo, benefici e proprietà

    ORTO SUL BALCONE: IL ROSMARINO

    Nel nostro orto sul balcone non poteva di certo mancare una pianta così facile da coltivare come il rosmarino il cui aroma accompagna i nostri arrosti e le carni in generale.
    Perché vi invito a farlo? Perché il rosmarino è una pianta molto rustica, cioè, come abbiamo detto in altri articoli che riguardano la coltivazione sul balcone, è una pianta che si adatta bene anche nelle situazioni di coltura più difficili.
    Allora ricordiamone le caratteristiche.

    Rosmarino caratteristiche generali

    Il rosmarino è una pianta appartenente alla famiglia delle labiate.
    Assume l’aspetto di un arbusto sempreverde che può raggiungere anche i tre metri di altezza, le foglie si dipartono da fusticini legnosi che si ramificano tanto creando una fitta vegetazione.
    Le foglie, sottili e allungate, presentano un colore verde nella pagina superiore e bianco in quella inferiore.
    Il rosmarino è una pianta perenne, vuol dire che non vive una sola stagione ma almeno più di due, in inverno ha un periodo di stasi per riprendere la fase vegetativa in primavera.

    La talea

    Contrariamente a quanto abbiamo detto per le piante aromatiche di cui abbiamo già trattato ( basilico, prezzemolo, rucola) per le quali si parlava di seminare, per il rosmarino è preferibile agire per talea, cioè piantare un rametto preso da un’altra pianta in modo tale che formi radici e ne generi un’altra.
    Rosmarino cucina
    E’ preferibile fare questo lavoro in primavera, occorre prelevare rametti nuovi che la pianta produce alla sua base, quasi vicino la radice, sfrondarli lasciando solo le foglie apicali, praticare piccole incisioni alla base oppure scorticare leggermente il rametto, metterlo in acqua per circa 7 giorni fino a quando non vedremo comparire le piccole radici, poi piantarli in un vaso dove abbiamo posizionato, nel fondo, cocci di altri vasi o pietruzze affinché l’acqua dreni con facilità.
    Il rosmarino si può anche seminare ma, dato che la talea si presenta facile e dà ottimi risultati, si preferisce quest’ultima.
    Le piante di rosmarino si possono anche comprare, in commercio se ne trovano tante e a buon prezzo.
    Da parte mia, però preferisco sempre la talea.
    Le piante, come ogni altro essere vivente, hanno il loro DNA e se stacco un rametto da un arbusto che vedo ben sviluppato e rigoglioso ho buone speranze di ottenere una pianta forte e sana.
    Il terreno da usare non deve essere troppo compatto ma deve drenare l’acqua in modo da evitare ristagni, per il resto questa pianta non ha bisogno di cure eccessive ma soprattutto non ha bisogno di molte annaffiature tranne nel primo anno di vita quando occorre irrigarla tutti i giorni.

    Rosmarino proprietà

    Rosmarino
    Le proprietà del rosmarino sono molteplici e spaziano dai benefici per la nostra salute alla cosmesi.
    E’ ricco di flavonoidi per cui aiuta a mantenere giovane il nostro corpo, è un buon antinfiammatorio ed ha proprietà disinfettanti perché capace di contrastare la crescita batterica.
    Inoltre ci aiuta ad alleviare i dolori tra i quali il mal di testa e per questo vengono utilizzati i suoi estratti anche sotto forma di bevande, sempre tenendo conto del consiglio del medico.
    Ma il rosmarino rivela i suoi migliori effetti sul nostro apparato digerente, ci aiuta infatti a digerire, a combattere il reflusso e soprattutto i gonfiori di stomaco.
    E’ un valido alleato anche per contrastare l’ansia e lo stress che, in questo periodo, così difficile perché caratterizzato dal Covid 19, si affacciano in modo preponderante nella nostra vita.

    Proprietà cosmetiche rosmarino

    Rosmarino cosmetico
    Il rosmarino viene usato molto in cosmetica, ed è usato principalmente nei casi di capelli grassi e per alleviare la forfora.
    Ma gli effetti sulla nostra capigliatura non finiscono qui, il rosmarino infatti stimola il cuoio capelluto a produrre una maggiore crescita dei capelli con il risultato di ritrovarci con una chioma più folta e lucente.
    Ultima ma non meno importante è la sua proprietà deodorante, legata soprattutto a quella antisettica, eliminando i batteri, infatti si rimuovono la maggior parte delle cause che producono i cattivi odori.
    Tanti dunque sono i motivi per cui dobbiamo tenere a portata di mano una pianta di rosmarino perciò, buon lavoro e a presto con il nostro piccolo-grande orto sul balcone.

  • Eruzione Etna e superluna di maggio: spettacoli naturali

    Eruzione Etna e superluna di maggio: spettacoli naturali

    Sì, lo so, anche adesso stai fissando uno schermo. Possibilmente quello del tuo desktop, o del tuo cellulare – e magari sei arrivato qui passando da Facebook. Sempre più spesso infatti viviamo in un rapporto simbiotico con la tecnologia, che mai come nel corso di questi ultimi due anni ci è stata d’aiuto. Eppure, vale sempre la pena sollevare di tanto in tanto il naso dallo schermo e guardarsi attorno, per ammirare la bellezza delle cose che ci circondano. In questo senso il mese di maggio del 2021 è stato molto generoso con noi catanesi: non solo mamma Etna ci ha regalato un maestoso spettacolo pirotecnico, ma è prevista anche un’affascinante e suggestiva superluna il 26 notte.

    Eruzione Etna del 24/05

    etna eruzione maggio
    Crediti ad Anna Lo Trovato
    Lingue di fiamme hanno illuminato la notte di ieri: un evento non troppo raro per noi siciliani, ma la cui possanza non cessa mai di destare meraviglia e ammirazione negli osservatori. In particolare, l’altissima fontana di lava è stata ricondotta all’attività presente nel cratere di Sud-Est dall’Ingv-Oe. Le sorgenti del tremore sono infatti localizzate in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2.8 chilometri sul livello del mare. Sarebbe il quarto evento parossistico sull’Etna dalla notte fra il 18 e il 19 maggio scorso, quando l’eruzione è stata ribattezzata “la fontana di lava di Franco Battiato” in occasione della scomparsa del cantante.
    L’ultima attività è stata anche contrassegnata da un’intensa emissione di cenere, con un’alta nube; cenere che sicuramente verrà trasportata sulle cittadine etnee nei prossimi giorni.
    eruzione etna maggio
     Crediti ad Anna Lo Trovato
    Dopo una tanto coreografica esibizione, l’attività sarebbe cessata nel corso della notte, come riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dalle telecamere di sorveglianza si osserva che il flusso lavico in direzione sud-ovest, prodotto durante la fontana di lava dal Cratere di Sud-Est e riportato nel comunicato di aggiornamento n. 292, non è più alimentato ed è in raffreddamento.
    La decrescita dell’ampiezza media del tremore vulcanico, segnalata nel comunicato precedente, è proseguita con qualche fluttuazione e dalle ore 00:50 (UTC) circa si osservano livelli di ampiezza bassi. Attualmente, l’ampiezza del tremore si attesta su livelli molto bassi con una tendenza stazionaria. A causa della ampiezza molto bassa, dalle ore 02:30 circa la localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico non risulta affidabile a causa dello sfavorevole rapporto segnale/rumore, soprattutto alle stazioni periferiche. L’ultima localizzazione disponibile poneva il centroide nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 700 m s.l.m.. L’attività infrasonica al Cratere di Sud-Est è cessata alle 22:13 e successivamente si sono registrati sporadici eventi di bassa energia localizzati nell’area della Bocca Nuova.”
    Questo l’ultimo comunicato delle 06.52.
    Superluna maggio

    Superluna del 26/05

    Al giorno d’oggi siamo abituati a sentire parlare di superluna, a volte anche in modo non appropriato. Praticamente è come se ogni mese, alla fase di Luna piena si dovrebbe avere una superluna.

    Cos’è la superluna?

    Con questo termine si intende parlare di una Luna che, nella fase di plenilunio, ci appare più grande rispetto alle dimensioni a cui siamo abituati.
    In realtà queste differenze di grandezze ci sono sempre ma, sono così modeste, che il nostro occhio non riesce a percepirle.
    Quando invece alziamo gli occhi al cielo e ci rendiamo conto che il nostro satellite ha una luminosità nuova, diversa, in ogni caso maggiore di quella che conosciamo, allora stiamo osservando il fenomeno della superluna.
    In realtà non esiste una definizione scientifica di superluna, diciamo che comunemente, per essere tale  la Luna deve apparire orientativamente più grande del 14% e più luminosa del 30%.
    La Luna che vedremo nella notte del 26 maggio 2021 sarà la più grande di tutto l’anno, ecco che allora il termine sarà più che appropriato, una Luna grande certo ma “la più grande dell’anno” che raggiungerà il perigeo alle 3:23.
    Naturalmente il piccolo satellite non ha cambiato la sua massa, non sarà né più grande né più piccolo rispetto al solito ma solo più vicino o più lontano dalla Terra tanto che, in quest’ultimo caso si parla di microluna.
    ciclo luna
    Tutto dipende dall’orbita sulla quale la Luna ruota attorno alla Terra, orbita che ha la forma di un cerchio schiacciato, ellisse.
    Se quest’orbita fosse un cerchio il satellite sarebbe sempre alla stessa distanza da noi e non avremmo cambiamenti nel suo aspetto.
    Invece l’ellisse fa sì che abbiamo un punto di minima distanza, perigeo, e uno di minima, apogeo.
    Per lo stesso motivo si preferisce parlare di distanza Terra–Luna in termini di media altrimenti dovremmo annotare distanze diverse punto per punto dell’orbita ed è facile comprendere che ciò non sarebbe di nessuna utilità chi non è esperto del settore.
    Diciamo perciò che la distanza media è 384 mila km con una variazione che va dai 356 ai 406 mila km ecco che allora, alla minima e alla massima distanza, avremo aspetti veramente inusuali che daranno i fenomeni in oggetto.
    Inoltre la Luna appare sempre più grande quando, al suo sorgere, è ancora bassa sull’orizzonte, non si sa bene il perché, le ultime ipotesi ritengono che il fenomeno sia dovuto al confronto che inevitabilmente si pone con le costruzioni e la vegetazione contro la quale si staglia.
    Qualunque sia la causa, possiamo affermare che la luminosità e la grandezza della Luna aumenta anche con la sua posizione nel cielo, in questi casi, ci si abbaglia a guardarla con un telescopio.
    La stessa notte ci sarà anche un’eclisse di Luna ma non sarà visibile in Italia, si potrà osservare  in Estremo oriente  e nel versante occidentale delle Americhe.
    Qui invece trovate tutte le informazioni sul cielo di maggio.
     

  • Prezzemolo: come coltivarlo e i suoi benefici

    Prezzemolo: come coltivarlo e i suoi benefici

     Orto sul balcone: il prezzemolo

    Se il vostro orto sul balcone sta crescendo e con esso la vostra soddisfazione per il lavoro svolto ma anche se state per iniziare in questa “impresa” e volete un’erbetta facile e aromatica da coltivare è il momento di pensare ad una piantina di prezzemolo, piccola, generosa e profumata.
    E’ vero, un mazzetto di prezzemolo costa poco e a volte il fruttivendolo te lo regala pure, ma ha foglie larghe che puoi scambiarlo per sedano e il suo profumo non è intenso come te lo aspetti.
    Sul tuo balcone invece lo vedrai crescere velocemente, sarà quello che tu hai scelto, preferibilmente dalle foglie piccole e odorose, saprai che nel terreno in cui è cresciuto non hai aggiunto sostanze che possono nuocere alla salute e inoltre lo raccogli quando serve, il prezzemolo appena colto ha un gusto incomparabile.
    Allora iniziamo a ricordare le sue caratteristiche.

    Prezzemolo orto sul balcone

    Caratteristiche generali

    Il prezzemolo appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e il suo nome scientifico è Petroselinum sativum detto anche prezzemolo comune ma estiste anche il Petroselinum crispum o prezzemolo riccio.
    E’ una pianta erbacea rustica, quest’ultimo termine sta ad indicare che la pianta si adatta facilmente a condizioni varie sia riguardanti la temperatura che il tipo  di terreno e a volte sopravvive anche in condizioni che risultano difficili per molte altre piante.
    Se cresce spontanea può essere una pianta perenne ma se coltivata ha un ciclo vitale di due anni.
    Le foglie, dai margini intagliati, sono piatte o arricciate, in base alla varietà, i fiori sono bianchi e tipici delle ombrellifere e producono semi che non sono commestibili in quanto contengono una sostanza che potrebbe essere tossica per molti animali compreso l’uomo.

    Il prezzemolo: semina

    L’ideale sarebbe seminare il prezzemolo nel periodo primavera-estate, quando le temperature non sono troppo basse, ma alle nostre latitudini si può avere un buon risultato seminando anche in altri periodi a condizione che il clima non sia troppo rigido.
    Mettere a dimora i semi a circa 1 cm di profondità e, se vogliamo una crescita più veloce, lasciamoli  in acqua tutta la notte prima di interrarli.
    Il prezzemolo, come abbiamo detto, cresce bene in molti tipi di terreni e situazioni ma, se vogliamo per i nostri semini le migliori condizioni, dovremmo utilizzare un terreno che non sia troppo compatto e rivoltare bene la terra prima di seminarli.

    Prezzemolo erbe e spezie

     

    Il prezzemolo: coltivazione

    Nel periodo di germinazione dei semi occorre tenere il terreno umido bagnandolo preferibilmente con uno spruzzino in modo da garantirne l’umidità ma non far marcire le sementi.
    Se la nostra semina è andata a buon fine vedremo spuntare le piantine di prezzemolo dopo circa 15 giorni.
    Se le piantine neonate sono troppo vicine occorre toglierne un po’ per garantire lo spazio necessario alla sopravvivenza di quelle che restano.

    prezzemolo cucina

    Proprietà del prezzemolo

    Il prezzemolo è ricco di sali minerali tra i quali quelli di Calcio, Ferro e Fosforo ma è soprattutto ricco di vitamine K, A e C, un contenuto superiore a quello delle arance.
    Dunque basta una piccola quantità di prezzemolo aggiunto ai nostri pasti tutti i giorni, per avere un buon apporto vitaminico utile a rafforzare il nostro sistema immunitario.
    Il prezzemolo è ricco anche di flavonoidi che aiutano il nostro apparato circolatorio apportando benefici ai vasi sanguigni.
    Negli articoli precedenti, riguardanti l’orto sul balcone, abbiamo già trattato come coltivare piccole piante, aromi da aggiungere ai nostri piatti e li pensiamo soltanto come “foglioline” che danno più gusto e fragranza.
    La facilità con la quale crescono e l’abbondanza con la quale le ritroviamo in commercio e nelle nostre colture ci fanno dimenticare quanto siano preziosi per il nostro benessere, quanto sia importante che possano rilasciare i propri principi attivi in modo sano, senza inquinanti o prodotti chimici aggiunti al terreno per farli crescere più in fretta, più grandi, più rigogliosi.
    Sempre più.
    Invece noi lasciamoli crescere piccoli, con i loro tempi e, magari, meno rigogliosi ma molto ricchi di sostanze nutritizie utili per il nostro benessere.
    Ne saranno felici loro ma soprattutto noi che proteggiamo noi stessi e la natura con pochi e semplici gesti.
    Se volete scoprire anche gli altri appuntamenti del nostro orto sul balcone, potete dare un occhio anche agli articoli dedicati alla rucola e al basilico!

  • Comune di Caltagirone: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Caltagirone: i 5 luoghi da visitare

    La bellezza di Caltagirone

    Quando si arriva in Sicilia, è come se si venisse catapultati in una Terra magica a metà tra l’influenza normanna e araba, tra colori e fiori che emanano un profumo ammaliante e il vento tipico del sud.
    Il Comune di Caltagirone è una piccola cittadina situata tra la piana di Catania e Gela, la cui caratteristica principale è la sua posizione geografica tale da provocare delle notevoli escursioni termiche che si tramutano spesso in nebbie fittissime. Una cittadina ricca di attrattive non solo artistiche e strutturali ma anche in fatto di tradizioni, di folklore, di sagre.
    Andiamo alla scoperta dei 5 luoghi caratteristici da visitare a Caltagirone.

    Comune di Caltagirone: la scalinata di Santa Maria del Monte

    E’ una grande scalinata che porta al Municipio e unisce la parte alta a quella bassa della città. La sua costruzione risale al 1608, mentre alla fine del 1800 è stata ristrutturata e modificata con le luci e ornata con stupende mattonelle di ceramica. Dalla cima della scalinata è possibile ammirare il panorama di tutta la città.
    Situata alla base della scalinata di Santa Maria del Monte c’è la Galleria dedicata a Luigi Sturzo il fondatore del Partito Popolare italiano.

    La scala infiorata di Caltagirone

    Sempre a proposito di gradini, non vi potete esimere dal visitare la scala infiorata formata da ben 142 scalini decorati da maioliche coloratissime che in un particolare periodo dell’anno danno origine alla famosa infiorata di Caltagirone. Ogni anno l’infiorata ha un tema diverso da sviluppare e la si può ammirare al completo dalla Piazza del Municipio e Via Principe Amedeo, solitamente dal 13 maggio al 14 giugno.
    Un tripudio di colori e di fragranze tipiche imperdibili, una rassegna folcloristica oltre che floreale che ha contribuito a rendere Caltagirone uno dei borghi più belli della Sicilia.

    Caltagirone: Chiesa dedicata alla Madonna di Conadomini

    Una cittadina caratterizzata dalle miriadi di scalinate, come questa dalla cui cima si può osservare la bellissima Chiesa dedicata alla Madonna di Conadomini, la patrona della città.
    Comune di Caltagirone Chiesa dedicata alla Madonna di Conadomini
    La Scala è il simbolo di Caltagirone ed è decorata con piastrelle colorate che a maggio sono arricchite da fiori e vengono illuminate in estate.
    Costruita agli inizi del 1600, in origine si presentava a sbalzi, solo 200 anni più tardi è stata unificata e resa rettilinea.
    Una vera opera d’arte grazie ai decori delle piastrelle che ricoprono le alzate caratterizzate dalla influenza di tutti gli stili che si sono succeduti e dall’insieme delle culture. La Faenza della Sicilia, così è denominata Caltagirone proprio per la predominanza della ceramica che contraddistingue anche questa opera.
    Un monumento che può essere definito come un vero mix di culture, da quella Araba a quella Sveva, Normanna, Rinascimentale che gli donano un aspetto originale, proprio dell’ingegno di un popolo che ha saputo trarre vantaggio da ogni stie urbanistico che ha predominato il territorio.

    Museo della ceramica di Caltagirone

    Museo della ceramica di Caltagirone

    Dopo quello di Faenza è il museo dedicato alla ceramica più importante d’Italia, soprattutto grazie alla presenza della maiolica.
    Si accede al museo attraverso il Teatrino e al suo interno potete ammirare esempi di rara ceramica preistorica, ceramiche siciliane dal secolo XII al XVIII, terracotte dell’età bizantina e vasi di farmacia del 600 e del 700.

    Caltagirone la Corte Capitaniale

    Caltagirone la Corte Capitaniale

    Tra gli edifici più interessanti da visitare, questa nobile struttura si sviluppa su un piano ed è stata costruita tra il 600 e il 700.
    La sua particolarità sono i portali che si alternano alle finestre.
  • Miele e giornata mondiale delle api

    Miele e giornata mondiale delle api

    Oggi 20 maggio ricorre la giornata mondiale delle Api. Si tratta di una ricorrenza importantissima, in ossequi a ciò che si celebra. Le piccole api sono infatti fondamentali per la nostra sopravvivenza e, più in generale, per il benessere del pianeta. Per questo abbiamo deciso di dedicare un articolo al miele, un alimento straordinario che è solo uno dei molteplici – e fondamentali – contributi delle piccole e operose api.

    Miele, un alimento dalle mille proprietà

    Tutti noi conosciamo il miele, un alimento che, oltre ad essere diffuso in tutto il mondo è prodotto in larga quantità anche sulle pendici dell’Etna, dunque a un passo da noi.
    Nella dispensa delle nostre cucine il miele è presente almeno in una delle sue molteplici varianti, la mattina buono nel latte o usato per preparare qualche dolce, il miele ci offre tutta la sua bontà.
    Eppure il miele non è solo questo, non è solo un dolcificante usato al posto dello zucchero quando vogliamo preparare le zeppole o altre prelibatezze.
    Il miele è qualcosa di più. E’ farmaco, conservante, cosmetico e, perché no, ingrediente per la cucina dove esalta il sapore, non solo dei dolci ma anche dei piatti salati, dall’antipasto fino al dessert.
    Allora è bene conoscerlo meglio.
    Miele benefici

    La produzione

    Sappiamo che il miele è un prodotto delle api ma solo una decina di specie riescono a creare questa meraviglia, la più comune produttrice di miele è l’apis mellifera che è quella più comune.
    Il mondo delle api è ben organizzato in gruppi che svolgono funzioni diverse tra loro: il primo step è svolto dalle api bottinatrici che succhiano il nettare dai fiori, nel loro apparato digerente questo nettare viene trasformato in glucosio e fruttosio, due zuccheri semplici e facili da digerire.
    A questo punto l’ape ritorna in alveare e passa questo primo miscuglio alle api immagazzinatrici che lo depositano nei favi dopo averlo rigurgitato e risucchiato più volte.
    Durante i giorni successivi, dentro l’alveare il miscuglio assume piano piano le caratteristiche che lo faranno MIELE:  sarà più denso e avrà l’82% di zuccheri: fruttosio per il 40%, glucosio per il 30% e in percentuali inferiori all’1% di saccarosio e maltosio.
    Questo è il miele grezzo, già commestibile ricco di vitamine e minerali però è molto denso e cristallino, viene quindi, pastorizzato, cioè scaldato alla temperatura di 80° dopodiché sarà meno denso, più fluido ma avrà perso qualche sostanza benefica quale soprattutto la componente vitaminica che si denatura facilmente al calore.

    Tipi di miele

    Tipi di miele
    I vari tipi di miele non sono tutti uguali, la sua composizione, dipende soprattutto dalla specie di pianta bottinata dalla quale, insieme al nettare le api raccolgono anche il polline che, restando contenuti nel miele ne definiscono le caratteristiche.
    Si parla di miele millefiori se il polline deriva da tanti tipi di piante, unifloreale se , invece è stato prodotto da un solo tipo di polline.
    Il miele più comune e quindi più diffuso e facile da reperire è certamente il millefiori, dall’aspetto liquido e dal colore leggermente ambrato.

    Effetti benefici del miele

    Il miele possiede numerose proprietà che ne fanno un valido alleato del nostro benessere.
    miele
    La più importante è quella antibatterica e antibiotica: infatti, molti tipi di miele contengono notevoli quantità di perossido di idrogeno, cioè di acqua ossigenata, che si usa di solito per disinfettare le ferite. Le alte temperature della pastorizzazione neutralizzano alcune sostanze benefiche: per ottenere l’ effetto battericida, l’ideale è il miele grezzo, non trattato.
    Per lo stesso motivo  il miele attenua i sintomi delle ulcere gastriche.
    Il miele è inoltre efficace contro la stipsi, poiché contiene grandi quantità di fruttosio che è dotato di ottime qualità emollienti e siccome non viene “ bruciato” subito come il glucosio, mantiene più a lungo i suoi benefici effetti.
    A seconda del tipo di miele cambiano anche le proprietà terapeutiche:
    Il miele di arancio è un antispasmodico, un sedativo per gli stati di ansia.
    Il miele di castagno è raccomandato nei casi di anemia, stanchezza.
    Il miele di eucalipto è un antisettico dei polmoni, delle vie urinarie, dell’intestino ma soprattutto dell’apparato respiratorio, calma la tosse e agisce contro la cistite.
    Il miele di sulla regolarizza l’intestino in caso di stitichezza
     

    Miele: impieghi in cosmetica

    E’ un cosmetico utilizzabile come crema idratante per la pelle.
    Se granuloso, è un ottimo esfoliante, massaggiato delicatamente sul viso lasciato pochi minuti e subito risciacquato lascia la pelle liscia e profumata.
    Diluito in un rapporto di una parte di miele per due parti di acqua è un ottimo shampoo che protegge dalla forfora e dona lucentezza ai capelli.
     

    Miele: conservazione

    miele proprieta
    Un buon miele che sia stato ben conservato, non mescolato con altre sostanze, che sia stato tenuto al riparo da luce, umidità e calore e venga conservato in contenitori di vetro ben sigillati può quindi durare a lungo anche fuori dal frigorifero.
    E’ però inevitabile che col tempo decadano la maggior parte delle sue proprietà.
    E’ giusto quindi controllare la data di scadenza indicata sulla confezione per goderne dei benefici, dunque sia per il gusto che per l’organismo.
    La cristallizzazione del miele non significa invece che si sia rovinato ma rappresenta un fenomeno naturale, se lo vogliamo più liquido basta scaldare il barattolo a bagnomaria.
    Siamo entrati nel mondo del miele ma ci sono ancora moltissime altre cose da dire. Per ora ci siamo limitati ai suoi effetti benefici per al nostra salute.
    Se vi è piaciuto questo articolo, potete scoprire anche i benefici delle mandorle e del basilico in questi articoli!

  • Rucola: come coltivarla e i suoi benefici

    Rucola: come coltivarla e i suoi benefici

    Continuiamo a parlare del nostro piccolo orto che lentamente sta nascendo sul balcone, magari in un angolo più nascosto oppure sotto una tenda per proteggere le nostre piantine dai raggi del Sole che, in Sicilia, in questo periodo, divengono sempre più cocenti.
    Adesso proviamo a piantare la rucola, sempre se il suo aroma, decisamente particolare, è di vostro gradimento.
    Ma perché piantare proprio la rucola? Quali sono i vantaggi di questa pianta sul balcone?  Alla queste domande possiamo rispondere subito: si pianta rucola perché la sua coltivazione è facilissima, ha un ciclo vitale veloce dunque cresce subito e inoltre, basta raccogliere alcune foglioline per arricchire le nostre pietanze, non occorre strappare tutta la piantina, un po’ come si fa con il basilico, la pianta continuerà a produrre foglie mentre noi daremo un tocco in più alle nostre insalate, agli antipasti e a tutti i cibi con i quali vogliamo regalare quel pizzico sfizioso che sorprende il nostro palato.
    Bene,allora iniziamo a saperne di più.

    rucola condimento

    Rucola: caratteristiche generali

    La rucola appartiene alla famiglia delle Brassicacee , caratterizzate da tipici fiori che presentano quattro petali.
    Esistono due varietà di rucola: la selvatica e quella coltivata.
    La prima, dal nome scientifico Diplotaxis erucoides,  ha un gusto molto forte, foglie piccole dai bordi frastagliati, difficile da trovare in commercio, qualche volte la troviamo ai bordi dei campi e questo ci fa capire la facilità con la quale cresce questa pianta. La seconda, Eruca sativa, dal gusto meno intenso, ha le foglie più grandi dai bordi meno frastagliati ed è la varietà che si trova in vendita dal fruttivendolo .
    Quando spuntano i fiori possiamo avere conferma della tipologia di rucola che stiamo coltivando perché, nel caso della rucola selvatica i fiori sono gialli mentre in quella da coltivazione sono bianchi.
    Inoltre, la rucola coltivata è una pianta annuale, cioè compie il suo ciclo vitale nell’arco di una stagione, mentre le selvatica è una pianta perenne cioè ha un ciclo vitale che dura più di un anno.
    Ma cos’è il ciclo vitale di una pianta?
    E l’arco di tempo che intercorre tra la semina e la produzione di semi da parte di una pianta, dunque il tempo che passa da quando i semi sono stati messi a dimora a quando la pianta, dopo essere nata, cresciuta, ha prodotto i fiori, i frutti e alla fine questi hanno dato i semi.
    I frutti, in entrambi i casi, prendono il nome di siliqua,sono composti da due valve unite che, maturando, seccano e si separano liberando tanti piccoli semi.

    donna mangia rucola

    Rucola: la semina

    Il periodo migliore per la semina della rucola va da marzo a settembre, nelle zone più calde arriva fino ad ottobre- novembre, i semi devono essere posti a 1-2 cm di profondità e a 2-5 cm di distanza ma, sono così piccoli che è difficile mantenere questi intervalli o controllarne il numero esatto perciò aspettiamo che crescano le piantine e togliamo quelle in eccesso, magari piantandole altrove, cercando di lasciare quelle che ci sembrano più robuste.
    Inizialmente sarà più utile bagnare la terra con uno spruzzino, i semi sono così minuscoli che l’acqua potrebbe farli marcire rapidamente ma vedremo che presto germoglieranno e la nostra coltivazione inizierà a produrre le tanto sospirate foglioline.

    Rucola: coltivazione e raccolta

    La rucola ha bisogno di essere maggiormente irrigata prima che nascano le piantine, l’acqua deve essere sempre poca ma non si deve lasciare il terreno troppo asciutto, dunque, in questo periodo occorre più cura.
    Invece, quando le piantine saranno nate, le irrigazioni potranno essere meno frequenti.
    Quando la pianta avrà raggiunto l’altezza di circa 10 cm si può iniziare la raccolta ma questa indicazione è relativa, tagliamo le foglie in modo che non siano troppo vecchie altrimenti diverranno coriacee e dal sapore troppo intenso, la pianta le rinnoverà in poco tempo.
    Quando, invecchiando, la piantina inizierà a produrre i fiori, le foglie diventeranno scarse e non avranno il gusto di prima, a questo punto lasciamo che si formino i semi per iniziare la prossima coltivazione.

    Benefici della rucolarucola benefici

    La rucola è ricca di molte proprietà benefiche per la nostra salute, contiene una cospicua quantità di acqua, vitamine, tra cui la K ma soprattutto la vitamina C, dunque aiuta a rendere efficiente il nostro sistema immunitario.
    Inoltre è depurativa e antinfiammatoria grazie alla buona quantità di flavonoidi che contiene.
    La rucola ci aiuta anche a digerire, ha effetti drenanti e la buona quantità di fibre che contiene regola in nostro intestino.
    A questo punto non mi resta che augurarvi buon lavoro e a presto con il nostro orto sul balcone!
    E se volete leggere gli altri appuntamenti dedicati al cibo e al benessere, vi consigliamo di leggere i nostri articoli dedicati al basilico e alle mandorle!

  • Addio a Franco Battiato: si spegne a 76 anni l’artista etneo

    Addio a Franco Battiato: si spegne a 76 anni l’artista etneo

    “E intanto passa ignaro
    Il vero senso della vita
    Si cambia amore, idea, umore
    Per noi che siamo solo di passaggio”
    Ricordo ancora quando queste parole riempivano i miei pomeriggi. A casa di mia nonna, dove spesso rimanevo nelle giornate particolarmente pesanti a lavoro dei miei genitori, Battiato risuonava spesso con i suoi enigmatici versi e con le sue melodie ipnotiche. Riecheggiava dalla stanza dei miei zii, un luogo che ai miei occhi da bimbo appariva altrettanto mistico, imperscrutabile per via del fumo di pipa e costellato di libri dai titoli impegnativi.
    Oggi invece mi sono risvegliato e la voce che aveva riempito i pomeriggi della mia giovinezza non c’era più. Franco Battiato era malato; ormai da tempo non calcava più i palchi anche per questo motivo. Si è spento stamattina, il 18 maggio, nella nostra etnea Milo – lui che era nato a Riposto nel 1945 – dopo aver dato tantissimo alla sua terra, ma non solo.
    addio a franco battiato

    Addio a Franco Battiato: il ricordo del web

    Oggi anche il web si è stretto intorno al ricordo di Franco Battiato. L’account del Quirinale ha dato voce al pensiero del Presidente Mattarella, il quale si è detto “profondamente addolorato dalla morte di #FrancoBattiato, artista colto e raffinato. Con il suo inconfondibile stile musicale,frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione, ha affascinato un vasto pubblico, anche al di là dei confini nazionali.” 
    Infiniti gli addii dal mondo della musica: da quello di Laura Pausini (“Per avere cura di qualcuno bisogna andarlo a cercare. In un momento storico dove la mediocrità la fa da padrona, #FrancoBattiato ci lascia le sue opere d’arte per non abbandonarci all’approssimazione. Andiamo a cercarlo, per avere cura di noi… Buon Viaggio Maestro!”), al silenzioso ma emblematico cambio d’immagine profilo di Carmen Consoli che mostra una coccarda a lutto. Anche Vasco Rossi ha voluto unirsi al coro, da Instagram: “Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo. Con una idea: che siamo esseri immortali Caduti nelle tenebre, destinati a errare. Nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione” .. Addio al Maestro Franco Battiato…”.E poi: Diodato, Annalisa, Luca Barbarossa, Raffaella Carrà, Francesco Gabbani, Enrico Ruggeri e moltissimi altri ancora. Un commiato unanime, verso una delle figure più poliedriche e coraggiose che le musica abbia visto.
    Franco Battiato concerto

    Franco Battiato: non solo musica

    Perché la caleidoscopio degli interessi dell’artista catanese non si fermava alla musica, dove pure aveva attraversato musica sperimentale e avanguardia colta, musica pop ed elettronica, canzone d’autore, musica etnica e opera lirica. Una sperimentazione che non si limitava solo alle melodie, ma che coinvolgeva anche lo scheletro linguistico dei brani, come mostrano anche gli articoli a lui dedicati dall’Accademia della Crusca. Un genio curioso, sempre in movimento. Musicista e cantautore, ma anche poeta e scrittore, registra teatrale e cinematografico, attore e pittore.
    Insignito medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte nel 2003 e Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2004. E poi politico, da sempre impegnato per il suo territorio eppure sempre attento a distinguere la sua identità artistica da quella politica. Un impegno politico culminato nel 2012 con l’incarico ad Assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo nella giunta Crocetta, portato avanti senza percepire il relativo stipendio e conclusosi fra le polemiche per un’affermazione molto discussa riguardo la corruzione dei politici nel Parlamento Europeo.
    Una nomina che poteva stupire per ciò che concerne lo sport, ma che rispondeva anche alla passione di Battiato per il calcio. Era stato infatti giocatore, libero per la precisione, presso il Riposto, squadra di Promozione e poi fallita per motivi economici. Famoso il suo rapporto con i campi di calcio per via dell’incidente che, a 12 anni, aveva contribuito alla forma del suo naso e che lui stesso raccontò nel suo album Fisiognomica.
    Franco Battiato sul palco

    Addio a Franco Battiato: il nostro arrivederci, Maestro

    E’ difficile condensare in poche parole il riconoscimento e l’affetto verso personalità che ci hanno dato così tanto. Come redazione di Cataniablog.it non abbiamo mai conosciuto Battiato, pertanto non possiamo parlare del Battiato uomo. Possiamo parlare però del Battiato artista, che ci ha regalato la commozione profondissima de “La Cura”, gli scioglilingua impronunciabili sotto la doccia di “Cuccurucucu”, gli scanzonati balli sulle note “Centro di gravità permanente”.

    “E intanto passa ignaro
    Il vero senso della vita
    Ci cambiano capelli, denti e seni
    A noi che siamo solo di passaggio”
    Eppure, non siamo tanto convinti che Battiato abbia lasciato passare ignaro il vero senso della vita. Lui che credeva nella reincarnazione, come ricorda l’amico Luca Madonia, e che probabilmente tornerà ancora a riempire di bellezza questo mondo, sotto qualche altra forma.
    Di una cosa però, possiamo esserne già certi: nel suo caso, non è stato solo un passaggio. Battiato rimarrà con noi: con le sue canzoni, con le sue poesie, con le sue pellicole e i suoi dipinti, con le sue emozioni. Non sarà un passaggio.

  • Sicilia zona gialla, da oggi 17 maggio le nuove disposizioni

    Sicilia zona gialla, da oggi 17 maggio le nuove disposizioni

     
    Sembra essere trascorsa un’eternità: la Sicilia torna zona gialla. Una boccata d’aria fresca, specialmente per l’economia isolana ma anche per il benessere di ciascuno di noi. Una buona notizia che forse sarebbe dovuta arrivare anche qualche giorno prima e che, proprio in virtù di questo “misterioso ritardo”, non ha mancato di suscitare polemiche. Un’attesa che però è finalmente finita: da oggi la Sicilia è ufficialmente nuovamente zona gialla e si appresta quindi così ad affrontare la bella stagione.
    A livello nazionale rimane dunque solo la Valle d’Aosta arancione, mentre l’isola siciliana fa segnare anzitutto un calo dei contagi e un tasso di positività del 2,6%. Diminuisce anche la pressione sul sistema sanitario ( 46 in meno i ricoverati rispetto a giovedì) e specialmente sulla terapie intensive, dove ulteriori 4 ricoveri sono stati dimessi. Anche sul fronte delle vaccinazioni bisogna segnalare i progressi: solo ieri le vaccinazioni in Sicilia sono aumentate raggiungendo le 50 mila somministrazioni.

    Sicilia zona gialla: le dichiarazioni di Musumeci

    Un quadro della situazione che è certamente molto più incoraggiante rispetto a tanti vissuti, e che strappa finalmente parole di felicità al presidente della regione Musumeci: «Dopo tante sofferenze si torna finalmente a respirare e provo gioia soprattutto per gli operatori economici, coloro cioè che più hanno finora sofferto. Teniamoci caro questo risultato, con senso di responsabilità e con il rispetto verso le norme di prevenzione. La battaglia finale si vince solo quando tutti i siciliani si saranno accostati al vaccino». Il governatore ammonisce tuttavia i siciliani e cerca di scacciare i facili entusiasmi « Teniamoci caro questo risultato, con senso di responsabilità e con il rispetto verso le norme di prevenzione. La battaglia finale si vince solo quando tutti i siciliani si saranno accostati al vaccino».

    Sicilia zona gialla: cosa si può fare e cosa no

    Spostamenti:

    Permane il divieto di circolazione, il cosiddetto “coprifuoco”, dalle 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Questo è sicuramente ancora il tasto più dolente, eppure anche qui s’intravede una speranza. Pare infatti che dal 24 maggio il coprifuoco potrebbe essere ridotto; dunque si potrebbe circolare liberamente sino alle 23. Successivamente sarà abolito per il periodo estivo anche per favorire il turismo che in questo momento sta vedendo l’Italia di gran lunga indietro rispetto ad altri Paesi “concorrenti” nel settore.
    Notizie positive invece sul fronte degli spostamenti fra comuni, dove non è più necessaria l’autocertificazione motivata da cause di lavoro, salute o necessità. Non solo: sarà anche possibile effettuare spostamenti fra le diverse regioni. Si può fare anche visita ad amici e parenti in non più di 4 persone, esclusi i minorenni.

    Scuola:

    Scuola Sicilia zona arancione
    Capitolo ormai esaurito per quanto riguarda la scuola, anche per l’avvicinarsi della chiusura dell’anno che è fissata per giorno 9 giugno. In ogni caso, la presenza in zona gialla è prevista fra il 70 e il 100%.
     

    Palestre e sport:

    Via libera allo sport individuale ma sopratutto riapertura delle palestre dal 1 giugno a patto che si rispettino sempre le misure anticontagio.
    Palestra

    Luoghi di cultura e di fede:

    Riaprono teatri, musei, mostre (tutti i servizi di cui all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggi) in tutti i giorni dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi. Unica limitazione è la capienza massima, fissata al 50% dei posti disponibili e con un tetto  massimo di mille spettatori all’aperto e di 500 al chiuso per mantenere un adeguato distanziamento fra i posti.
    Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.

    Cinema, centri commerciali e altre attività:

    Regolarmente aperti tutti i negozi, saranno aperti anche i centri commerciali, chiusi però nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Anche qui però è possibile che a breve ci siano novità – forse già nel prossimo fine settimana.
    I cinema aperti in un solo giorno della settimana (il venerdì). Rimarrebbero invece chiuse sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine – anche nei bar e nelle tabaccherie.

    Bar e ristoranti:

    Torneranno finalmente a riaprire bar e ristoranti dalle 5 fino alle 22. Nei locali con i tavoli all’aperto si potrà consumare seduti (con il consueto limite dei 4 se non dello stesso nucleo familiare) e sarà dunque possibile tornare a consumare nel ristorante al tavolo. Per gli altri, quelli che hanno solo spazi al chiuso l’apertura è prevista l’1 giugno (ma potrebbero esserci novità a breve). Dal 1 giugno comunque, se non dovessero esserci novità, la consumazione al tavolo nei locali al chiuso è consentita solo fino alle 18 (misura ulteriormente discriminatoria rispetto agli altri esercizi).L’asporto rimarrebbe comunque fattibile sino alle 22 e non ci sarebbero restrizioni per la consegne a domicilio.
    Ristorante sicilia zona arancione
     

  • Comune di Palagonia: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Palagonia: i 5 luoghi da visitare

    Palagonia e la sua bellezza
    La Sicilia è tutta “bedda” non c’è dubbio, tra i chilometri di costa incontaminata, il suo entroterra, la sua storia ricca di fascino e mistero, le tradizioni, gli usi, i colori, questa isola è certamente uno dei vanti maggiori della nostra Italia.
    La cittadina di cui vi parlo è il Comune di Palagonia un ridente paese in provincia di Catania che si sviluppa a circa 200 metri dal livello del mare. La sua particolarità? Gli agrumeti vasti e prelibati: le arance soprattutto, vengono esportate in tutta Europa con grande apprezzamento.
    Una cittadina dal fascino antico di cui preserva genuinità e autenticità.
    Le origini risalgono all’era preistorica e si pregia anche di alcuni capolavori architettonici in stile liberty e neoclassico.
    Vediamo quali sono i 5 luoghi più degni interesse da visitare a Palagonia.

    Comune di Palagonia: Eremo di Santa Febronia


    E’ una basilica rupestre dedicata alla patrona risalente al Vi e VII secolo D.C. E’ divenuto luogo di culto grazie alle varie trasformazioni che ha subito negli anni. Le pareti sono arricchite da tanti affreschi come quello dedicato al Cristo Pantocratore.
    Ai lati dell’abside sono raffigurati il martirio di Santa Febronia e San Bartolomeo. Ogni anno in occasione della festa a lei dedicata, si svolge la processione dove la reliquia di Santa Febronia detta Santuzza, viene portata all’eremo.

    Palagonia: Chiesa e Convento dell’Immacolata Concezione

    Palagonia Chiesa e Convento dellImmacolata Concezione

    Costruita nel 1592, nel 1600 fu distrutta dal terremoto e ricostruita tra il 1721 e 1723. Il convento annesso fu soppresso e utilizzato come scuola a causa delle severi leggi della fine del 1800, mentre la chiesa grazie all’aumento del culto per l’Immacolata ne prese la denominazione.
    Uno splendido esempio di stile barocco di cui potete notare lo sfarzo dei decori, gli stucchi, gli affreschi.
    L’altare maggiore è in stile francescano contraddistinto dal ciborio in legno e madreperla e un portale con le colonne lisce.

    Chiesa Madre San Pietro di Palagonia

    Chiesa Madre San Pietro di Palagonia


    La Chiesa più antica del paese è stata distrutta per due volte dai terremoti del 1500 e del 1600 e ricostruita definitivamente nel 1704.
    Di stile neoclassico, è dotata di un portale centrale e due portali laterali, ricca di affreschi e di decori tipici del luogo caratterizzati dal marmo e dalle mattonelle in maiolica. All’interno si può ammirare la cappella dedicata a Santa Febronia con l’altare in marmo e la cappella dedicata a Santa Lucia sempre caratterizzata dal marmo predominante.

    Chiesa del Crocefisso del Comune di Palagonia

    Chiesa del Crocefisso del Comune di Palagonia


    E’ una bellissima e piccola chiesa situata nel centro storico di Palagonia la cui fondazione risale al 1639, quando venne completamente ricostruita dopo il terremoto. E’ stata a lungo l’unica chiesa della cittadina.

    Palagonia: Pozzo Blandini

    Palagonia Pozzo Blandini
    Alto oltre 6 metri, questa struttura, domina tutta la piana che circonda il paese. E’ uno dei pozzi che venne scavato nei pressi degli agrumeti per soddisfare il fabbisogno d’acqua nel periodo estivo.
  • Comune di Lentini: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Lentini: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Lentini, centro siciliano con più di ventimila abitanti ai piedi dei Monti Iblei, è situata nel libero consorzio comunale di Siracusa, grosso modo a mezza via dal capoluogo verso Catania. Fra gli abitati di estensione medio-piccola dell’isola di Sicilia, Lentini è indubbiamente uno dei più significativi per cultura e uno dei più ricchi di storia.
    Fu fondata dai Greci (i coloni Calcidesi) più di Duemilasettecento anni fa e visse da protagonista le vicende dei secoli ben oltre l’età antica greca e romana. Divenne un insediamento importante nella Sicilia medievale che fu prima bizantina, poi sveva e quindi normanna; e ancora divenne una capitale dell’architettura religiosa barocca in età moderna. Le sue strade, oggi contornate dai forni che producono il rinomato Pane di Lentini, e dalle rivendite delle arance rosse di Sicilia IGP, nelle varietà moro e tarocco, eccellenze locali, hanno visto ambientare i capolavori narrativi del Verga. E in epoca recente, l’aeroporto militare delle forze aeronavali degli Stati Uniti in contrada Sigonella ha visto il succedersi degli avvenimenti politico-militari al crocevia tra potenze occidentali e paesi del Mediterraneo mediorientale.
    Ma entriamo nel vivo e vediamo 5 luoghi da visitare di questa magnifica città.

    Museo archeologico regionale del Comune Lentini

    Comune Lentini Museo archeologico regionale
    Per assaggiare in un sol luogo millenni di cultura e di civiltà che si sono susseguiti nel territorio lentinese, dalla preistoria a tutta l’età antica, non vi è nulla di meglio che il museo archeologico. Qui, in particolare si potranno ammirare eccellenze della produzione artistica siceliota (degli antichi Greci di Sicilia), in particolare le forme aperte e chiuse delle ceramiche dipinte a figure nere e rosse.

    Lentini: Valle San Mauro e Area archeologica del Castellaccio

    Lentini Valle San Mauro
    Proseguendo alla scoperta delle meraviglie archeologiche di Lentini, non si può trascurare la Valle di San Mauro, che ospita tuttora imponenti tracce della cinta muraria dell’insediamento greco più antico. Sui grandi blocchi delle mura sono visibili i segni della lavorazione della pietra, che mostrano come fossero altamente specializzate le tecniche già agli albori della civiltà in questo luogo. Gli ampliamenti della cinta muraria del VI secolo a.C., poi, sono la testimonianza delle guerre combattute tra Siracusani e Romani quando la città siceliota di Leontinoi era ormai cresciuta e potente.
    Lentini lArea archeologica del Castellaccio
    L’ Area archeologica del Castellaccio è situata più vicino al centro di Lentini, sulla rupe omonima. Ospita eccezionali monumenti di fortificazioni che dalla fine dell’antichità attraversano tutta l’età medievale con tanto di affreschi e pitture rupestri. Si tratta in parte di costruzioni e in parte di protezioni naturali derivate dalla geomorfologia della rupe stessa, che ha consentito altresì la realizzazione di sotterranei nel castello e di una magnifica vera e propria “sala ipogea”.

    Chiesa delle grotte Crocifisso

    Comune di Lentini Chiesa delle grotte Crocifisso
    Un altro esempio di meraviglia nata dall’arte dell’uomo e dalla bellezza della natura: l’oratorio antico della chiesa del Crocifisso, luogo suggestivo per l’incanto della vista e sito fondamentale per l’attestazione del culto greco e latino nello stesso spazio di culto, arricchito da pitture rupestri e testimonianze archeologiche stratificate oltre i mille anni di medioevo e fino all’età moderna.

    Chiesa madre di Santa Maria la Cava e Sant’Alfio

    Chiesa madre di Santa Maria la Cava e SantAlfio di Lentini
    E arrivando all’età moderna tra i monumenti da visitare nel centro cittadino di Lentini non possiamo mancare il suo duomo barocco. La chiesa madre realizzata con pianta basilicale a 3 navate ospita anche le reliquie di Sant’Alfio, Filadelfo e Cirino, nonché sepolture ad arcosolio paleocristiane. La sua costruzione è immediatamente successiva al catastrofico evento del terremoto, nell’anno 1693.

  • Quali sono le cantanti italiane più amate?

    Quali sono le cantanti italiane più amate?

    L’Italia è, da sempre, il paese della musica per eccellenza. Sono moltissimi, infatti, gli eventi che sponsorizzano concerti musicali a livello nazionale, come il famosissimo festival di Sanremo.
    È chiaro, quindi, che gli italiani amano la musica, e i cantanti che la compongono e la cantano. Inoltre, l’Italia è uno dei paesi con le cantanti italiane più amate di sempre. Di seguito sarà riportata, di conseguenza, un’analisi delle cantanti italiane più amate, grazie alla loro voce e alla loro musica.

    Cantante Italiana: Mina Anna Maria Mazzini

    Mina Anna Maria Manzini
    Mina è una delle cantanti più apprezzate di sempre da tutta l’Italia. Nasce il 25 Maggio del 1940, ed inizia la sua carriera negli anni ’60, grazie soprattutto alla sua apparizione negli spettacoli televisivi della Rai, dai quali inizia il suo esordio musicale. Da subito, riesce a distinguersi nello scenario musicale italiano, grazie alle sue doti formidabili e alla sua voce inconfondibile, di natura molto calda e passionale. In tutta la sua enorme carriera, riesce ad eseguire più di 1500 brani musicali, anche di generi molto diversi tra loro, dimostrando un’abilità e una dinamicità tecnica impareggiabili. Sono celebri anche le sue esecuzioni in collaborazione con altri cantanti: un esempio ne è il festival di Sanremo del 1961 (l’ultima competizione musicale a cui partecipò), dove cantò Io Amo Tu Ami con Nelly Fioramonti, per poi proseguire nella gara con Le Mille Bolle Blu, che cantò insieme a Jenny Luna.
    Nonostante il periodo di maggiore successo musicale di Mina risalga a molto tempo fa, la sua voce continua a riecheggiare anche oggi, grazie ai suoi milioni di fan.

    Cantante: Gianna Nannini

    Gianna Nannini
    Gianna Nannini è una delle figure musicali rock italiane più apprezzate di sempre. Nasce a Siena, nella contrada dell’Oca, 14 giugno 1954. Già all’età di 18 anni, decide di partecipare ad un festival musicale a Montecarlo, a cui si classifica quarta. Da qui, inizia la sua carriera musicale, che si evolve in un genere nuovo e trasgressivo, che viene apprezzato, da subito, dal pubblico italiano, grazie alla sua originalità.
    Il suo album California le regala l’apice della sua carriera, permettendole di affermarsi nello scenario musicale italiano tra gli anni ’70 e ’80.
    Dall’inizio della sua carriera ad oggi, non ha mai smesso di pubblicare nuovi album, che tuttora riescono ad avere successo e ad essere apprezzati nel loro valore artistico.

    Cantante Amate: Mia Martini & Loredana Bertè

    Mia Martini
    Sono sorelle, nonché entrambe grandi cantanti.
    Mia Martini (che è lo pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè) nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1947. Nonostante si affermi con lo pseudonimo di Mia, il suo esordio avviene sotto il nome di Mimì.
    Si afferma come cantante di altissimo livello già nel 1964, grazie alle canzoni Come Puoi Farlo Tu Il Magone, presentate al festival di Bellaria. La sua carriera è stata lunga, di enorme successo e colma di grandi eventi memorabili, come la partecipazione a tantissimi spettacoli televisivi, festival e la pubblicazione di numerosissimi album di successo. Muore improvvisamente il 12 Maggio 1995, dopo essersi affermata come una grandissima cantante a livello europeo e lasciando un pubblico vastissimo, che ancora oggi la apprezza.
    Loredana Berté
    Loredana Bertè nasce anche lei a Bagnara Calabra, nel 20 settembre 1950. La sua carriera musicale è stata (fino ad oggi) lunga e stracolma di grandissimi successi. Basti pensare che ha venduto ben 37 milioni di dischi, suddivisi in 7 milioni di album e 30 milioni di singoli. Riesce ad attirare l’attenzione del pubblico grazie a Sei Bellissima, nel 1975. Da allora, la sua carriera continua a risplendere di enormi soddisfazioni, fino ad essere nominata la regina del rock italiano. Ancora oggi, infatti, i suoi capolavori più famosi e più apprezzati di sempre sono E La Luna Bussò, Non Sono Una Signora e In Alto Mare.
    La sua trasgressività, fuori dal comune e reputata eccessiva durante gli anni del suo esordio musicale, la portano addirittura a subire diverse censure da parte della Rai e delle case discografiche. Le polemiche sul suo conto proseguono praticamente per tutta la sua carriera, con episodi celebri come la critica al festival di Sanremo nel 1986 per la coreografia portata sul palco in trasmissione nazionale.
    Loredana continua ad essere apprezzata anche oggi, nel 2021, per la sua unicità ed esuberanza, che le hanno garantito un ruolo di rilievo nei cuori e nelle memorie degli italiani.

    Fiorella Mannoia

    Fiorella Mannoia
    Fiorella nasce a Roma il 4 aprile del 1954. La sua carriera la rende famosa per la sua capacità interpretativa di pezzi di altri grandi artisti, e la sua voce unica, che rientra nel registro di contralto, ma che riesce a portare anche in registri diversi, garantendole enormi possibilità canore. La sua fama la porta sul palco del festival di Sanremo ben 5 volte, riuscendo a conquistare il premio della critica 2 volte.
    È sempre stata molto riservata nei riguardi della sua vita privata, ma è conosciuta da tutti gli italiani come una vera e propria filantropa. Diventa famosa anche grazie alle sue esibizioni a scopo di beneficenza, che ha spesso tenuto anche in spettacoli televisivi. Decide, nel 2013, di provare ad iniziare la carriera politica, attraverso l’iscrizione alla lista di “Rivoluzione civile“. Dedicherà la canzone Io Non Ho Paura alla lista del partito, che però non riuscirà ad entrare in parlamento.
    I successi della cantante, tuttavia, riescono ad avere grande importanza ancora oggi, regalando emozioni e soddisfazioni al suo pubblico.

    Laura Pausini

    Laura Pausini
    Se si parla di cantanti italiane, non si può non parlare della famosissima Laura Pausini. Nasce a Faenza il 16 maggio 1974, e riesce ad avere un forte successo internazionale, forse anche più notevole di tutte le altre cantanti. La cantante inizia la propria ascesa nel panorama italiano ed europeo nel 1993, con la sua vittoria al festival di Sanremo. L’anno seguente, risulta essere la cantante col maggior numero di vendite associate al festival. Riesce a trattare, nel proprio stile artistico, tantissime varietà di stili e generi musicali, dal pop al rock, fino ad arrivare a stili di provenienza latina. La sua carriera internazionale viene colmata da moltissime collaborazioni con personaggi illustri e di fortissima notorietà, come PavarottiEnnio MorriconeMicheal JacksonLuis FonsiMadonna e tanti altri. Nella sua vita, riesce a vincere un Grammy Award (L’8 febbraio 2006), diventando la prima donna italiana ad essersene aggiudicato uno. Inoltre, subito dopo il suo esordio, riesce a tenere svariati concerti internazionali e World Tour, che aumentano la sua notorietà nel mondo e le garantiscono il titolo di “cantante da record“, per i suoi numerosissimi successi.

  • Mandorle: piccoli tesori in una scatola di legno

    Mandorle: piccoli tesori in una scatola di legno

    Certo, tutti conosciamo le mandorle, le troviamo nei dolci o insieme ad altra frutta secca, specialmente nel periodo delle feste natalizie, a volte rivestono le nostre torte, altre invece, tostate e salate, arricchiscono gli antipasti o vengono usate come snack.
    Ma non siamo abituati a farne un alimento che si trovi costantemente sulle nostre tavole perché tentiamo a dimenticare i loro benefici: allora eccoci qui a ricordarli, perché, ve lo assicuro, ne vale veramente la pena!

    Caratteristiche generali

    Le mandorle non sono altro che semi oleosi e commestibili di una pianta che appartiene alla famiglia delle Rosacee che viene coltivata in tutto il Mediterraneo.
    I frutti, tipo drupa, contengono un nocciolo legnoso dentro il quale si possono trovare uno o due semi.
    Generalmente la coltivazione delle mandorle ha come scopo l’uso dei suoi frutti nell’industria dolciaria ma capita anche che vengano prodotti olii, saponi o che, per alcune varietà, venga utilizzato il legno.
    Molta frutta secca viene importata: anacardi, arachidi, noci pecan, e tanta altra; la nostra si compone essenzialmente di: mandorle, noci, pistacchi e pinoli.
    In Sicilia sono famose le mandorle di Avola.
    In realtà per le mandorle e altri frutti dello stesso tipo si dovrebbe parlare anche di “frutta a guscio”, invece, termine più usato è proprio “frutta secca”.
    Ma perché oleosi e perché frutta secca?
     

    Frutta fresca e frutta secca

    frutta secca mandorle
    La frutta, dunque, si suole suddividere in due gruppi: fresca e secca ( da non confondere con quella disidratata).
    La prima, essenziale nella nostra alimentazione, viene così chiamata perché ricca di acqua e per questo, aiuta il corpo a mantenere l’idratazione e il suo metabolismo.
    La sua quantità di lipidi si rivela bassa come e ancora più bassa la percentuale proteica mentre è notevole l’apporto delle vitamine, delle fibre e dei sali minerali.
    Notevole anche la quantità di zuccheri semplici che varia però, da un frutto all’altro.
    I suoi benefici sono conosciuti e accompagna sempre le nostre giornate.
    La frutta secca, invece, contiene una più esigua quantità di acqua e un maggiore quantitativo di lipidi rappresentati da acidi grassi polinsaturi, cioè grassi di origine vegetale, meno dannosi di quelli di origine animale.
    Però bisogna fare attenzione, questi acidi, soprattutto della famiglia omega 6 (quelli del pesce sono omega 3) non sono carenti nell’alimentazione, si ritrovano anche in altri alimenti, perciò vanno assunti con moderazione, un loro eccesso, come d’altronde succede per tutti gli cibi, potrebbe dare squilibri e non benefici.
    L’acido grasso più diffuso è l’acido linoleico seguito dal gamma-linoleico.
    Resta da sottolineare l’elevato apporto calorico dunque, ancora per un altro motivo, la frutta secca va assunta in modeste quantità.
    Nonostante queste restrizioni è indubbio che, questi semi siano un valido alleato per la nostra salute e riducono di molto i rischi di malattie cardiovascolari.
    Allora vediamone i benefici.

    Mandorle: i benefici

    mandorle benefici
    Rispetto alle noci le mandorle sono meno grasse, e sono considerate un alimento completo in quanto contengono:

    • vitamine del gruppo B
    • vitamina E
    • proteine
    • calorie
    • calcio
    • ferro
    • magnesio
    • potassio
    • rame
    • fosforo
    • acidi grassi Omega-3
    • fibre.

    Gli olii essenziali contenuti in questi frutti ci aiutano a mantenere nei limiti i livelli di colesterolo e trigliceridi, di pressione arteriosa e inoltre prevengono infiammazioni generali del corpo.
    La vitamina E è un antiossidante perciò aiuta le nostre cellule a non invecchiare mantenendo fresca e sana la nostra pelle e ci aiuta nel prevenire il cancro.
    Le fibre ci danno proprietà lassative e una buona motilità intestinale ma soprattutto è da sottolineare la quantità di magnesio che rende le mandorle ancora più preziose.
    Le mandorle infatti rappresentano un buon “integratore” di questo elemento che sappiamo quanto risulti utile contro l’affaticamento, lo stress, donandoci  buonumore, energia e un sonno utile a ritemprarci.
    Aiuta anche la nostra muscolatura prevenendone i crampi e collabora alla salute del nostro sistema cardio-circolatorio.

    Mandorle: come consumarle

    mandorle e caffe
    Alcuni studi recenti hanno osservato che le sostanze benefiche delle mandorle sono contenute soprattutto nella buccia, dunque non occorre spelarle ma utilizzarle con la loro “pelle”.
    Ma è opportuno tenerle in AMMOLLO per qualche ora in modo da allontanare l’acido fitico che riduce l’assorbimento, da parte del nostro corpo, dei minerali tanto utili dei quali abbiamo già parlato.
    D’altronde, i nostri nonni lo facevano già, senza conoscere i nomi di queste molecole, così difficili, forse perché, divenendo meno amare ne miglioravano il gusto, forse per tradizione, fatto sta che occorre riprendere questa buona abitudine se vogliamo trarre da questi frutti tutte le loro caratteristiche benefiche.
     
    Alla fine dobbiamo ricordare che la frutta secca può dare fenomeni di allergia, pertanto è bene accertarsene e in ogni caso non eccedere mai, la quantità consigliata è di circa 20-30 grammi,  pressappoco 15 mandorle, al giorno ma, escludiamo il “fai da te” e chiediamo al nostro medico di fiducia cosa è più utile per la nostra salute.
    Adesso certamente penseremo a questi piccoli frutti come a dei “tesori” in un guscio di legno.
    Se volete scoprire benefici di altri ingredienti facili da trovare, potete leggere anche il nostro articolo sul basilico!

  • Basilico: come coltivarlo e utilizzarlo al meglio

    Basilico: come coltivarlo e utilizzarlo al meglio

    Sarà il periodo della pandemia che ci costringe a casa, sarà che siamo stanchi di sentire che le nostre verdure e i nostri aromi sono stati trattati con prodotti poco salutari, sarà che non abbiamo fiducia in tutto ciò che proviene da oltreoceano, fatto sta che in noi è esplosa preponderante la voglia di stare in mezzo alla natura, di provare la soddisfazione di piantare un semino, anche piccolo di una piantina tra le più facili da coltivare, per vederla spuntare, crescere e mettere fuori foglioline e a volte, frutti.
    Il tutto grazie alle nostre cure: non c’è soddisfazione più grande, soprattutto per chi, nato e cresciuto in un appartamento, certe erbette le ha viste solo al supermercato, spesso  già confezionate e pronte per essere acquistate.
    Ecco che, spinti da questa voglia, in molte città stanno nascendo gli “orti solidali” detti anche “orti sociali”, appezzamenti di terreno che vengono offerti alla comunità ( pensionati, bambini, ma anche semplici persone che ne hanno voglia) per essere utilizzati e coltivati senza esserne proprietari.
    Chi si appresta a dedicarsi a far fruttare la terra sa che i prodotti che otterrà saranno sani, liberi da concimazioni chimiche e diserbanti aggressivi, si assicurerà di comprare buone sementi e farà in modo di utilizzare anche quelle che stanno per scomparire favorendone così la biodiversità.
    Ma chi non ha a disposizione l’orto solidale?
    Pazienza, ci accontenteremo del balcone! Tenendo presente che, in base allo spazio disponibile  possiamo ottenere risultati diversi, se saremo consapevoli e coscienti di quello che possiamo aspettarci, grazie anche alle guide e ai consigli dei più esperti, potremo ottenere le nostre piccole soddisfazioni.
    Ma cosa piantare sul balcone?
    Intanto le erbe aromatiche. Partiamo dalla più semplice e che conosciamo tutti, il basilico.basilico vaso

    Come si pianta il basilico

    Generalmente, del basilico noi compriamo le piantine, piccole, fragili, accostate fittamente l’una con all’altra. A casa, prepariamo il vaso dove metterle a dimoraanche più di uno.
    Per questa pianta sarebbe adeguato un vaso profondo 20 cm e largo minimo 10, comprando le piantine in questo periodo e trapiantandole nel vaso che avrete preparato, dopo circa 20-30 giorni inizierà la produzione di foglie che profumeranno i nostri pasti per tutta l’estate.
    Sarebbe utile mettere nel fondo del vaso uno strato di argilla espansa, questa, infatti, mantiene il terreno sempre umido ma, allo stesso tempo, evita i ristagni di acqua che fanno marcire le radici.
    Basilico pianta

    Basilico semina

    Il basilico si può anche seminare, esistono diverse varietà di questa pianta aromatica, si scelgono i semi e si piantano, il periodo ideale va dalla fine di marzo a tutto maggio ma, alle nostre latitudini, è meglio effettuare la semina nel mese di aprile.
    I semi, in numero di tre per volta, vanno collocati a 1-2 cm di profondità sia che si semini in vaso, sia in campo aperto e occorre lasciare, tra una piantina e l’altra, almeno 25 cm di spazio libero.
    Non occorre seminare nel vaso che abbiamo preparato per la sua crescita, possiamo utilizzare piccoli recipienti, vasetti,che fungeranno da semenzai, dove sarà più facile controllare l’avvenuta germinazione dei semi.
    Quando le piantine avranno già un piccolo stelo e parecchie foglioline si procederà al loro trapianto nei vasi che abbiamo sistemato per accoglierle.
    come si pianta il basilico

    Le diverse varietà di basilico

    Al giorno d’oggi si conoscono circa 60 varietà di basilico che si differenziano per il tipo di foglia ma soprattutto per l’aroma che sprigionano. Ne ricordiamo solo qualcuna.
    In Italia viene usata la varietà detta Basilico italiano classico, dalle foglie verde smagliante, superficie liscia e aroma gradevole e deciso. A questo gruppo appartiene anche il basilico genovese, che viene coltivato in Liguria.
    Altra varietà conosciuta in Italia è quella del Basilico napoletano, buono anch’esso come aroma, per le foglie molto larghe di color verde-pallido, viene chiamato anche basilico lattuga.
    Esiste anche il Basilico greco, è una pianta minuta, che si adatta quindi alla coltivazione in vaso, anche le sue foglie sono piccole e resiste meglio alle basse temperature.
    Alla fine ricordiamo il Basilico crespo, caratterizzato da foglie larghe con la superficie molto ondulata e di color verde chiaro. Anche questa tipologia presenta un ottimo aroma.
     

    COLTIVAZIONE

    Coltivare il basilico non è difficile, l’unica accortezza da tenere presente è la temperatura che non deve essere mai molto bassa, per questo motivo le piante di basilico d’inverno muoiono ed occorre ripiantarle però, in questi ultimi inverni, miti e soleggiati, ho assistito a piante di basilico che hanno resistito alla brutta stagione e ripreso a crescere con l’arrivo della primavera.
    Sempre sul nostro balcone, posizioniamo le piante in una zona non troppo soleggiata, eliminiamo le erbacce che cresceranno inevitabilmente anche in uno spazio piccolo e i fiori, quando spunteranno, tagliamo spesso le cime della pianta, ciò la rinvigorisce e crescerà più forte.
    Le annaffiature devono essere frequenti ma non deve restare acqua nel fondo del vaso, come abbiamo detto, i ristagni danneggiano le radici.

    Consociazioni

    Se sul nostro balcone abbiamo un vaso molto grande possiamo piantare, insieme al basilico altre erbe aromatiche, si prestano benissimo a stare insieme al basilico il prezzemolo e il sedano ma possono condividere gli spazi anche con i pomodori.
    A presto con gli altri aromi.

  • Sicilia zona arancione, polemiche e contrasti

    Sicilia zona arancione, polemiche e contrasti

    E’ arrivata una durissima sentenza per la Sicilia, ovvero ancora una settimana in zona arancione. Una scelta, imposta chiaramente dall’alto, che a tratti è sembrata inspiegabile. L’isola è infatti rimasta, insieme alla Sardegna e alla Valle d’Aosta, in zona arancione mentre tutte le altre regioni italiane sono diventate gialle. E di giallo si è tuttavia tinto il caso, visto che la Sicilia presenta un indice Rt che tuttavia è inferiore a 1 – il valore che impone la zona arancione – e che si attesta a 0.89.
    Anche per questo motivo, com’è facile immaginare, sono scoppiate forti tensioni, sia in piazza che sui social. La zona arancione infatti continua a mettere a dura prova gran parte dell’economia siciliana, in particolar modo quelle categorie già duramente colpite (ristoratori, personale del turismo e artistico, imprenditori etc). Una decisione dunque a tratti inspiegabile, che ha lasciato duri strascichi e polemiche anche in sede politica. Se in parte la motivazione può essere ricondotta ai ritardi sulla campagna di vaccinazione – nonostante i numerosi weekend open – non si spiega bene anche il differente trattamento dell’isola a fronte delle altre regioni.
    Campagna vaccinale

    La polemica da parte di Lega e MpA

    Come detto la polemica è sbarcata anche fra i banchi del vertice di maggioranza, al quale sono mancati sia la Lega sia MpA. Il presidente della Lega Minardo si è così espresso a riguardo, senza mezzi termini: «Così non va, la zona arancione non va bene! Al Ministro Speranza ricordo che il governo è sostenuto da un’ampia maggioranza di cui la Lega è parte importantissima, al presidente Musumeci dico che dobbiamo con determinazione lavorare affinché presto in Sicilia ci siano zona gialla e riaperture».
    Minardo ha poi argomentato «In Sicilia l’indice di contagio Rt è 0,89 nell’ultima settimana, era 1,02 la settimana scorsa di conseguenza si poteva e si doveva andare in zona gialla anche senza le due settimane consecutive con Rt sotto l’1. Purtroppo ogni appello al Ministro della Salute è risultato vano, ogni leale sprono al presidente della Regione altrettanto e siamo rimasti in zona arancione. Ci si è attaccati alle virgole e alle frazioni e piuttosto che al servizio dei cittadini la politica è restata al servizio degli algoritmi e dei centesimi». Uno sfogo che ha incontrato ampia approvazione sul web.
    Coronavirus polemiche

    Sicilia zona arancione, Aricò difende Musumeci

    Alla polemica del capogruppo della Lega ha risposto Aricò di Diventerà Bellissima, partito del presidente Musumeci e quindi della stessa maggioranza da cui parla l’esponente leghista. «Siamo tutti d’accordo con il deputato Nino Minardo quando chiede che la Sicilia debba tornare zona gialla. Non siamo d’accordo quando attribuisce anche al presidente Musumeci la responsabilità della conferma della zona arancione».

    «È noto a tutti, infatti, che è del governo nazionale la competenza sui colori, non di quello regionale. Sebbene la Sicilia abbia oggi i numeri da zona gialla non può diventarlo perché l’indice Rt- già sotto soglia da oltre una settimana- dovrà mantenersi tale per almeno 14 giorni consecutivi: lo prevede il “Dpcm Draghi”, vale a dire una norma nazionale. Quindi, se non ci saranno nuovi focolai, la nostra regione tornerà gialla tra una settimana. Il presidente Musumeci non ha certo bisogno di essere spronato, perché lavora e opera ogni giorno con l’abnegazione e la dedizione che gli derivano dall’amore che nutre nei confronti della Sicilia» ha concluso Aricò.
    Restrizioni coronavirus polemiche

  • Sicilia zona arancione: ancora niente giallo per l’isola

    Sicilia zona arancione: ancora niente giallo per l’isola

    Niente da fare: la Sicilia resta zona arancione e adesso la vicenda si tinge un attimo di giallo. Quasi tutta l’Italia ormai è infatti in zona gialla – rimangono arancioni praticamente solo la Sicilia e la Valle d’Aosta. Anche Calabria, Puglia, Sardegna e Basilicata rientrano nella zona gialla stando alle indicazioni del ministro Speranza.
    La motivazione sarebbe riconducibile ancora una volta all’indice Rt (ma non doveva essere utilizzato un nuovo parametro?) che tuttavia è inferiore a 1 – il valore che impone la zona arancione – e si attesta a 0.89.
    Coronavirus lockdown

    Sicilia zona arancione: le dichiarazioni di Brusaferro, presidente dell’ISS

    Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia ha così interpretato i dati: «La curva in Italia è in decrescita mentre in altri paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita».
    E ha ancora aggiunto «Confrontando gli ultimi 14 giorni con i 14 giorni precedenti in tutti i contesti regionali e delle province autonome abbiamo una decrescita. Se guardiamo le incidenze parliamo di un’incidenza calcolata secondo dati Iss a 127 casi per 100mila abitanti in 7 giorni» laddove in precedenza «erano 146 casi per 100mila in 7 giorni. Per il flusso dati ministero, che risale alla giornata di ieri siamo a 123 casi per 100mila rispetto ai 148 per 100mila della settimana precedente. E’ comunque rilevante che i due dati sono coerenti nel mostrare questo trend di decrescita. Da questa settimana  teniamo conto dei dati aggiornati da Istat sulla popolazione del Paese. Quindi ci sarà qualche cambio del denominatore».
    Coronavirus Dad

    Sicilia zona arancione: le dichiarazioni di Musumeci

    Vagamente laconiche le parole di Musumeci, che rimarca come la zona arancione sia un giallo: «Le altre regioni erano state arancioni prima di noi. Quindi nulla di particolare. Fa rabbia sapere che sostanzialmente noi dovremmo essere in zona gialla. Il nostro Rt è inferiore all’uno. Ma come mi ricordava ieri il ministro Speranza devono passare 15 giorni dal Dpcm che dichiarava arancione la regione. Dovremmo comunque essere ormai all’ultimo miglio se non ci saranno focolai nel corso della prossima settimana»
    Una situazione che lascia spiragli aperti, spiragli necessari visto l’incendiarsi di diverse proteste lungo tutto il territorio. Musumeci rimane però positivo: «Sono convinto  che prevarrà il senso di responsabilità da parte di tutti. In ogni caso, lo ricordo, a decidere il colore non è Palermo, ma Roma.»
    Tuttavia il presidente fa presente come in Sicilia l’emergenza non sia ancora passata, anzi: sale a 24 il numero delle zone rosse. « Oggi ho dichiarato altre due zone rosse. (Maniace e Riesi, ndr) Sono utili perchè evitano il diffondersi del contagio. Bastano 20 focolai nell’Isola per comprometterne la progressione di colore. E quindi dobbiamo stare tutti attenti e sentirci mobilitati. Capisco e comprendo lo stato d’animo degli operatori economici, accanto ai quali mi sento. Abbiamo ottenuto già da Roma il disco verde per i 250 milioni a sostegno delle imprese colpite dal Covid, e abbiamo attivato l’Irfis e l’assessorato alle attività produttive perchè si possano ridurre gli ostacoli burocratici».
    astrazeneca vaccino open days

    Musumeci si vaccina: Astra Zeneca per il governatore della regione

    Intanto però il presidente della Regione Musumeci ha ricevuto la prima dose del siero Astra Zeneca nell’hub di Catania. Era stato lui stesso ad annunciarlo con una frase che lasciava poco scampo ai dubbi: «Mi vaccino e faccio AstraZeneca».
    «Ho ricevuto – ha detto subito dopo – la prima dose del vaccino: AstraZeneca naturalmente. Sono contento di essere entrato anch’io nel novero dei siciliani che si avviano verso la totale immunizzazione. Spero che questa mia azione possa essere condivisa da quanti si trovano nelle mie stesse condizioni. Stiamo combattendo battaglie durissime per abbassare l’età dei cittadini ammessi al vaccino e siamo finalmente arrivati anche nelle isole minori. Andiamo avanti, perché dobbiamo uscire il prima possibile da questo tunnel. E sono convinto che ce la faremo».

  • La Piana di Catania

    La Piana di Catania

    La piana di Catania ha il primato di essere la più estesa della regione e una delle più grandi del sud Italia. La sua coltivazione ad agrumeti con l’arancia rossa di Sicilia è famosa in tutto il mondo e diverse sono le vie di comunicazione che la attraversano, dalle autostrade alle ferrovie.

    Geografia

    La piana di Catania o “chiana”, come viene chiamata in dialetto locale, ha un’estensione di 430 km² ed è di origini alluvionali. Nel periodo compreso tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso fu oggetto di un’imponente bonifica.
    Dalle distese di risaie si passò a una varietà di coltivazioni, che permise agli isolani di utilizzare i fertili terreni soprattutto per piantagioni di arance, ma anche di uliveti, di cereali e di legumi, che ancora oggi la caratterizzano.
    Le origini storiche parlano di un terreno emerso dovuto a un antichissimo vulcano, che era nella zona vicino all’attuale Etna, nei pressi dello stretto di Messina. Contribuirono alla formazione di questa estesa pianura anche i detriti portati in particolare dal Simeto e da altri corsi d’acqua, come il Gornalunga e il Dittaino.
    Proprio all’Etna, che è notoriamente il vulcano più alto d’Europa con i suoi 3340 metri, la Piana di Catania deve la composizione del suo terreno estremamente fertile.
    Le ripetute eruzioni con manifestazioni parossistiche e materiale lavico che periodicamente arrivava a interessare anche questa pianura, ha conferito alle coltivazioni proprietà organolettiche e nutritive uniche nel loro genere.
    La piana di Catania è circondata da un serie di sistemi montuosi che favoriscono il mantenimento di un microclima molto particolare e che in estate si manifesta con temperature particolarmente elevate, che sfiorano i 50°.
    I monti che si possono osservare intorno alla pianura catanese sono: a sud i Monti Iblei e i Monti Erei, a nord i Nebrodi, che rappresentano una parte degli Appennini siciliani.
    L’intera Piana di Catania, nonostante il suo nome, non ricade interamente nella provincia iblea, ma è divisa con le province di Enna e Siracusa.
    Nella piana di Catania si trovano anche 3 importanti aree naturalistiche come il Parco dell’Etna, la Riserva di Aci Trezza e l’Oasi del Simeto, famosa perché alla sua foce si trovano gemme di ambra. Da qui è nata anche la maestria nella lavorazione di questa resina e alcuni mirabili esempi si trovano nel Tesoro di Sant’Agata, patrona della città dell’Elefante.

    Le vie di comunicazione

    Aeroporto di Catania
    Nella piana di Catania sono presenti diverse vie di comunicazione, tra cui l’autostrada che arriva fino alla città di Palermo e la strada statale 192. Da quest’ultima si raggiunge ,dopo qualche chilometro, la strada statale 147 che bisogna seguire per andare verso Caltagirone.
    Lungo la zona costiera catanese ha sede la strada statale 114 e da questa si staglia a sua volta la strada statale 194 in direzione di Ragusa, che lambisce anche il fiume Simeto.
    Nella zona della piana, che fa parte della provincia di Catania, si trova uno degli aeroporti più importanti del sud Italia, che è quello di Fontanarossa, che risente anche di alcune chiusure preventive quando l’Etna erutta cenere e lapilli. Si tratta di eventi abbastanza rari, che tuttavia non impediscono allo scalo di porsi ai primi posti degli aeroporti italiani con maggiore traffico.
    Nella stessa piana sorge anche un aeroporto militare, che è quello di Sigonella, mentre un’altra sede aeroportuale con gli stessi scopi fu chiusa dopo la II guerra mondiale, nei pressi della località Gerbini.
    Per quanto riguarda le vie di comunicazione ferrata la piana di Catania è sede della ferrovia che collegata i centri abitati fino a Palermo. Da una delle fermate iniziali di questa linea c’è una diramazione che rappresenta la ferrovia del litorale in direzione di Siracusa.
    Per utilizzare, invece, la ferrovia che collega Catania con Motta e Regalbuto bisogna arrivare alla stazione del centro di Motta Sant’Anastasia.
    Lungo questa linea si può ammirare il lago di Pozzillo e in passato fu utilizzata soprattutto per i commerci e il trasporto dei raccolti di arance, che dovevano essere spediti verso oriente e nel resto d’Italia.
    Oggi rimane poco trafficata ed è utilizzata solo dai viaggiatori.
    Queste vie di comunicazione servono anche 3 importanti nuclei industriali che sorgono proprio nella piana e che sono quelli della stessa Catania, di Enna e di Caltagirone.
    In futuro sono previsti collegamenti anche con la nuova zona industriale, che attualmente è in corso d’opera e riguarda l’interporto di Catania, nella zona della stazione Bicocca.

    Coltivazioni agricole

    Piana di Catania Coltivazioni agricole
    Le coltivazioni agricole della piana di Catania rinomate ormai in tutto il mondo sono quelle degli agrumi, in particolare delle arance rosse, che come accennato, grazie alle proprietà del terreno molto fertile e ricco di minerali, hanno un sapore unico.
    Gli agrumi di questa parte di Sicilia vengono utilizzati non solo per il commercio alimentare, per il quale risultano un eccellenza gastronomica, ma anche per l’industria della cosmesi e in particolare dei profumi.
    Gli studi hanno anche confermato che mangiare queste arance significa non solo fare una scorta di vitamina C, per rafforzare il sistema immunitario, ma anche per combattere l’azione dei radicali liberi. Alle arance di Sicilia sono state riconosciute, infatti, proprietà antitumorali.
    Nella zona ci sono anche diversi uliveti, che danno un ottimo olio extravergine, mentre nella zona che ricade nella provincia di Enna ci sono anche coltivazioni di cereali e di legumi.
    In passato una delle coltivazioni più importanti era quella del grano duro.
    Altre coltivazioni tipiche della piana sono i cedri e i pompelmi considerati merce molto pregiata anche per l’industria dolciaria e profumiera. A queste si aggiunge anche la produzione dei fichi d’India ,di cui si utilizzano sia i frutti che le foglie, e le carrube.

    Centri abitati

    Non sono molti i centri abitati che sorgono nella Piana di Catania, proprio per la sua vocazione agricola.
    I maggiori agglomerati urbani si concentrano nelle aree marginali, come Lentini, Militello, Paternò, Ramacca, Palagonia, tra quelli più popolosi.
    Nella campagna rimangono i resti di antichi villaggi agricoli, con suggestive masserie per lo più abbandonate.

  • Comune di Centuripe: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Centuripe: i 5 luoghi da visitare

    Centuripe è un comune italiano situato nel libero consorzio comunale di Enna, in Sicilia. È localizzato nell’entroterra della regione, e conta poco più di 5.000 abitanti.
    In virtù della morfologia del comune di Centuripe ha un’altitudine media pari a 733 metri sul livello del mare – gli abitanti possono scorgere in lontananza la forma dell’Etna, più precisamente il suo versante occidentale, oltre a una parte della Piana di Catania.
    Detto ciò, andiamo alla scoperta di 5 luoghi simbolici da visitare una volta giunti nel comune.

    Museo archeologico regionale di Centuripe

    Museo archeologico regionale di Centuripe
    Tra i luoghi d’interesse più rilevanti di Centuripe spicca il museo archeologico regionale. Aperto negli anni ’20 del XX secolo, al suo interno figurano oltre 3.000 reperti storici appartenenti alla densa storia del comune: dalle statue ai vasi, oltre a pregiate sculture risalenti all’epoca imperiale, il museo dispone di una collezione ricca e stratificata.
    A testimonianza della eccezionale quantità di reperti, presenti nel museo e più in generale nell’area di Centuripe, è sufficiente evidenziare come parte del patrimonio territoriale figuri oggi in importanti musei esteri, da Londra a New York, da Parigi a Berlino.

    Comune di Centuripe: Chiesa dell’Immacolata Concezione

    Comune di Centuripe Chiesa dellImmacolata Concezione
    Degna di nota è la chiesa dell’Immacolata Concezione di Centuripe, la cui costruzione ha avuto inizio nel corso del XVII secolo. Consacrata sul finire degli anni ’20 del secolo successivo, la chiesa è stata concepita in stile barocco.
    Va precisato che l’edificio è intitolato sia all’Immacolata che a san Prospero da Centuripe, patrono del comune insieme a santa Rosalia.
    La chiesa mostra una facciata costituita in tre ordini, con colorazione che, in epoca barocca, era detta “rosa barocco”. Successivamente è stata ridipinta in un rosa tenue.
    La pianta è a croce latina. In evidenza anche il campanile con l’orologio.

    Centuripe: Antico borgo di Carcaci

    Lungo l’intero territorio di Centuripe sono dislocati diversi siti archeologici degni di nota. Tra questi spicca l’antico borgo di Carcaci, una frazione che conserva una necropoli rupestre e resti risalenti all’età del bronzo.
    Un tempo Carcaci era un comune a tutti gli effetti, ma nel 1876 venne soppresso e, successivamente, aggregato a Centuripe. Va detto, però, che i confini comunali centuripini distano una decina di chilometri.
    Il borgo è ancora abitato da contadini, e presenta affascinanti strutture in pietra risalenti all’epoca romana.

    Comune di Centuripe: Castello di Corradiino

    Comune di Centuripe Castello di Corradiino
    Chi si reca a Centuripe non può non soffermarsi sul noto castello di Corradino. Mausoleo romano di epoca imperiale, il castello gode di una particolare posizione geografica: dalla sua altezza, infatti, è possibile godere di un eccezionale vista sull’intero territorio circostante.Lo stesso Garibaldi, all’epoca dell’unificazione dell’Italia, sostò presso l’edificio e poté apprezzare direttamente il pregio paesaggistico del complesso imperiale. Non è un caso che il castello, in virtù della sua collocazione, venne da lui definito come il “balcone della Sicilia”.
    Il nome “Corradino” fa riferimento a Corrado Capece, che sfruttò il castello in qualità di fortezza per difendere la Sicilia dagli attacchi degli Svevi.

    Centuripe: Terme romane

    Centuripe Terme romane
    Infine, di particolare interesse storico-architettonico sono le terme romane, localizzate in Contrada Bagni.
    Anch’esse risalenti all’epoca imperiale, le terme rappresentano un vero e proprio tesoro per gli amanti dell’archeologia. Della struttura originaria resistono ancora cinque archi ai piedi della collina, estesi in lunghezza per una cinquantina di metri.
    Apprezzabili anche le decorazioni pittoriche presenti sulle pareti. Inoltre, sono ancora visibili i resti di un antico ponte, nonché piccoli fori che, all’interno delle terme, venivano utilizzati presumibilmente per il passaggio delle tubature.
  • Sicurezza sul lavoro, il valore della mappa concettuale

    Sicurezza sul lavoro, il valore della mappa concettuale

    Il ricorso a una mappa concettuale è una soluzione che può essere adottata anche in materia di sicurezza sul lavoro, specialmente nel contesto della formazione. Come noto, questo è uno strumento che può favorire un migliore apprendimento, in virtù della realizzazione di strutture cognitive che vengono rappresentate in maniera grafica, in abbinamento a specifiche parole chiave. D’altro canto in tutte le imprese esistono delle relazioni e delle associazioni fra le diverse figure professionali, ciascuna delle quali ha un ruolo specifico. Sono figure che nella maggior parte dei casi vengono indicate attraverso dei simboli o degli acronimi, come avviene per i dirigenti, per i preposti, per i datori di lavoro, per i medici competenti, per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, per gli addetti al servizio di prevenzione e protezione, e così via.

    A cosa serve una mappa concettuale

    In un’azienda, pertanto, ogni elemento può essere definito e articolato per mezzo di una mappa concettuale che varia a seconda delle esigenze. In un’impresa a conduzione familiare, o comunque poco strutturata, è lecito attendersi di avere a che fare con una organizzazione piuttosto elementare, costituita da pochi soggetti che hanno delle mansioni precise. Sono più numerosi, invece, i reparti produttivi di un’azienda più strutturata, per esempio con diverse sedi: in questo caso aumentano anche i fattori di rischio. In tale circostanza, allora, è probabile avere a che fare con uno staff di addetti che curano la sicurezza. Valutazioni simili, in base alle normative in vigore, rientrano in ogni caso fra le responsabilità del datore di lavoro.

    Il compito del datore di lavoro

    È proprio il datore di lavoro che, a partire dal suo giudizio insindacabile, si assume la completa responsabilità delle proprie decisioni; nel novero delle sue mansioni c’è anche quella che prevede di verificare il livello di adeguatezza dei soggetti chiamati a operare, non solo dal punto di vista numerico, ma anche per ciò che concerne le conoscenze e le competenze. Ecco a che cosa servono le mappe concettuali, allora: a definire con certezza i concetti e gli obiettivi prioritari che devono essere raggiunti. Così, per il datore di lavoro sarà più semplice svolgere tale attività senza problemi.

    La prospettiva del datore di lavoro

    Sono numerosi i concetti importanti che devono essere presi in considerazione dal datore di lavoro nel momento in cui è necessario strutturare e definire il team di lavoro. Egli si dovrà affidare proprio a questo team per una meticolosa ed efficace gestione della sicurezza aziendale. Stiamo parlando, insomma, di un passaggio la cui importanza non può essere trascurata, anche perché possono essere davvero gravi le conseguenze derivanti dalla decisione di puntare su persone non idonee, non solo per le ripercussioni economiche, ma anche per le responsabilità.

    Come si redige una mappa concettuale

    Non esiste un solo modello di mappa concettuale a cui si possa fare riferimento, in quanto gli esempi da cui prendere spunto sono molteplici: essi differiscono gli uni dagli altri in base alle tipologie di collegamenti, per esempio, ma anche per i nodi concettuali o a seconda della forma geometrica. In linea di massima, comunque, non è per niente complicato realizzare una mappa concettuale: prima di tutto, però, è indispensabile individuare le figure che non possono per alcun motivo mancare. Non solo il datore di lavoro, ma anche i lavoratori, il rappresentane dei lavoratori per la sicurezza e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

    Guida alla costruzione della mappa

    In fase di strutturazione della mappa concettuale, per ogni figura individuata sarà indispensabile definire la mole di lavoro che le spetterà e la tipologia di mansioni a cui sarà assegnata. Per i lavoratori, per esempio, ci saranno delle procedure operative e degli orari da conoscere. Si potrà anche decidere di integrare le varie mappe, in modo da poter contare su una panoramica generale e al tempo stesso su un quadro dettagliato. Unire le mappe concettuali consente di gestirle in base alle esigenze.

    La sicurezza sul lavoro con Sicurya

    Per saperne di più in termini di sicurezza sul lavoro si può cliccare sul link https://sicurya.net/sicurezza-sul-lavoro/ e scoprire il sito di Sicurya, una realtà italiana specializzata in questo ambito. Si tratta di una società di matrice ingegneristica che ha visto la luce nel 2009 e che è operativa, tra l’altro, nel settore dei sistemi di gestione aziendale, nella tutela ambientale e in ambito antincendio. Sicurya è un’impresa di servizi professionali che mette a disposizione un ampio assortimento di soluzioni studiate su misura.

  • Cielo di Maggio 2021: sole, luna, costellazioni

    Cielo di Maggio 2021: sole, luna, costellazioni

    Ed eccoci tornati al nostro appuntamento mensile con l’osservazione del cielo, la sfera celeste, come viene chiamato in astronomia.
    Anche questo mese questa guida sarà semplice, rivolta ai “non addetti ai lavori”. O meglio, a coloro che amano stare con il naso all’insù e godere di quella parte della natura che spesso è difficile da osservare per via dell’inquinamento luminoso.
    Allora eccoci di nuovo a scrutare quello che succede nel cielo del mese di maggio 2021.

    Il sole

    Il Sole si trova nelle costellazione dell’Ariete fino a giorno 14 per poi passare in quella del Toro.
    Giorno 1 maggio sorge alle 06:08 e tramonta alle 20:11
    Giorno 15 maggio sorge alle 05:52 e tramonta alle 20:26
    Giorno 31 maggio sorge alle 05:39 e tramonta alle 20:40
    La durata della luce, in questo mese, aumenta complessivamente di 58 minuti,considerando valori medi tra quelli compresi tra il nord e il sud Italia.
    luna cielo maggio

    La luna

    Le fasi lunari avverranno nelle seguenti date:
    3 maggio- ultimo quarto
    11 maggio- Luna nuova
    19 maggio- primo quarto
    26 maggio- Luna piena
     
    La Luna piena del mese di maggio prende il nome di “ Luna del fiore” e in questa occasione si verificherà un’eclisse totale che , purtroppo, sarà visibile nella maggior parte della Terra ma non in Italia.

    I pianeti

    MARTE-  Si trova nella costellazione dei Gemelli
    GIOVE E SATURNO saranno visibili nelle ore che precedono il sorgere del Sole. Saturno sorge quasi un’ora prima di Giove, a sud-est nella costellazione del Capricorno mentre Giove si muove nella costellazione dell’Acquario.
    Saturno sarà in congiunzione con la Luna il 4 e il 31 maggio e Giove il cinque maggio.
    VENERE E MERCURIO- Mercurio si troverà in congiunzione con la Luna la notte del 13 maggio, quando il nostro satellite avrà la forma di una sottile falce ma giorno 15 sarà il giorno migliore per osservarlo, al ovest, quasi due ore dopo il tramonto del Sole, in quanto raggiungerà la migliore visibilità di tutto l’anno. Occorre ricordare la difficoltà di vedere Mercurio perché, essendo così vicino al Sole, resta immerso e dunque indefinito, nella sua luce.
    notte stellata
    Il 28 maggio Mercurio e Venere  saranno molto vicini tra loro, nella costellazione del Toro.
    La loro congiunzione, che avverrà la mattina del 29 maggio, non sarà visibile in Italia.
    Venere nei primi giorni del mese si troverà nella costellazione dell’Ariete, dal 4 maggio passerà ne Toro e alla fine del mese sarà vicino alla costellazione dei Gemelli.
    URANO E NETTUNO- Urano si trova nella costellazione dell’Ariete e non è visibile per la vicinanza al Sole mentre Nettuno, che si trova nella costellazione dell’Acquario, potrebbe essere osservato prima dell’alba però non a occhio nudo.
     

    Le costellazioni

    Delle costellazioni invernali restano visibili solo l’ Auriga e Gemelli tra ovest e nord-ovest, tutte le altre sono ormai tramontate.
    A sud-est e sud-ovest ritroviamo invece, alte nel cielo, le costellazioni primaverili: Boote, la Vergine e il Leone. Le loro stellerispettivamente la grande e luminosa Arturo, Spica e Denebola formano il Triangolo primaverile. A sud ritroviamo anche Idra, Cratere e Bilancia.
    Verso nord abbiamo le costellazioni del Drago e dell’Orsa Maggiore, più in basso, sotto l’orsa Minore osserviamo Cassiopea.
    In tarda serata Arturo splenderà quasi allo zenit mentre, verso sud-est sorge un’altra stella tra le più brillanti del cielo: Antares nella costellazione dello Scorpione.
    Verso est sorgono, la Lira, il Cigno e l’Aquila che, con le loro stelle, rispettivamente Vega, Deneb, Altair,  ci regaleranno il simbolo celeste delle nostre estati: Il sontuoso triangolo estivo.
    Occorre comunque aspettare alcuni giorni, in piena estate, il triangolo apparirà alto sul nostro cielo in tutto il suo splendore.
    alba con stelle
    Meteore
    Le meteore di Maggio sono le eta Aquaridi, resti della cometa di Halley, visibili nei primi giorni del mese ma lo spettacolo, alle nostre latitudini, è misero perché lo sciame interessa maggiormente l’emisfero australe.
    Comunque, date le basse latitudini della Sicilia, intorno al 5-6 maggio,lo sciame meteorico potrà essere osservato, anche se non al massimo della sua attività, nelle ore che precedono l’alba in direzione della costellazione dell’Acquario.
     
    Buona osservazione!

  • Comune di Regalbuto: i 5 luoghi da visitare

    Comune di Regalbuto: i 5 luoghi da visitare

    Il comune di Regalbuto, detto Regarbutu, si trova in provincia di Enna e sorge su una collina a 525 metri d’altitudine.
    Regalbuto è un paese ricco di storia e tradizioni e vogliamo fartelo scoprire attraverso 5 luoghi da visitare

    Comune di Regalbuto: Chiesa Madre di San Basilio

    Comune di Regalbuto Chiesa Madre di San Basilio
    Edificata nel XVI secolo, si tratta della chiesa più importante di Ragalbuto. Con il suo alto campanile, composto da una torre con ascensione piramidale, domina su Piazza della Repubblica. La sua maestosa facciata, progettata da un ingegnere ignoto è rappresentativa dello stile siciliano in voga all’epoca della sua costruzione. L’interno è costituito da una vasta navata centrale che si apre sulle cappelle laterali attraverso archi. Sugli altari laterali sono presenti cinque tele, spiccano quelle di San Basilio e degli Apostoli Pietro e Paolo. All’interno potrete notare l’imponente altare laterale di San Vito, ricco di marmi policromi e lo spettacolare organo in oro zecchino.

    Regalbuto: Il quartiere Saracino

    Comune di Regalbuto Il quartiere Saracino
    È caratterizzato da edifici storici collegati tra loro da archi con stretti passaggi sotto i quali si snodano scalinate, vie e stradine sconnesse. Noterete che numerosi vicoli terminano attorno a un’unica area chiusa chiamata azikka, cioè vicolo cieco. Questa particolare organizzazione urbanistica, nasceva dalla necessità del vivere comunitario delle famiglie (principalmente dedite alla pastorizia o agricoltura) per collaborare e soddisfare i bisogni reciproci. La strada principale sulla quale affacciano le abitazioni è detta shari, mentre i vicoli secondari sono detti durub. Altri elementi che caratterizzano questo quartiere sono i fienili e i ballatoi che venivano utilizzati per l’esposizione dei prodotti agricoli. Particolarmente caratteristiche sono le pareti delle case intonacate in bianco calce o lasciate grezze, tipiche delle abitazioni arabe.

    Comune di Regalbuto: Il Convento di Sant’Antonio

    Il Convento di Sant’Antonio, sorge appena fuori l’abitato cittadino ed è posizionato su uno sperone roccioso. Noterete immediatamente le numerose grotte artificiali, anticamente abitazioni, collegate al convento da camminamenti e scalinate intagliate nella roccia. Percorrendo quest’area scoprirete numerose nicchie scavate nelle pareti e canalette per convogliare l’acqua in una grande cisterna rettangolare. L’insediamento è caratterizzato da una serie di vasche comunicanti che venivano utilizzate per la macerazione delle olive o per la lavorazione della canna da zucchero.

    Regalbuto: Lago di Pozzillo

    Regalbuto Lago di Pozzillo
    Sorge dalla costruzione della diga Pozzillo, realizzata sul fiume Salso. Il lago Pozzillo ha una capacità di 150 milioni di metri cubi di acqua ed è fonte di approvvigionamento per l’irrigazione locale. La vegetazione che lo circonda è caratterizzata dall’ Eucaliptus e sorge in un area che in passato ospitava un granaio. Oggi è uno dei luoghi di maggior interesse per il tempo libero e per gli amanti della natura. Attira numerosi visitatori sia per passeggiate o per sport, si possono praticare infatti windsurf, canottaggio e pesca sportiva. Grazie al clima mite è una piacevole meta in tutte le stagioni. Il paesaggio più suggestivo lo potrete ammirare in primavera quando scorgerete l’Etna con la vetta ancora innevata.

    Comune di Regalbuto: Il carnevale di Regalbuto

    Evento che inizia gli ultimi tre giorni antecedenti il mercoledì delle ceneri e termina dopo quasi un mese di festeggiamenti. Affonda le sue radici nel tardo ‘800, testi raccontano che le famiglie benestanti, nel periodo precedente la Pasqua, organizzavano danze in maschera nei saloni dei palazzi nobiliari. Diventa poi un evento che si diffonde sempre maggiormente tra il popolo, e dalla metà del 1900 inizia ufficialmente la sua tradizione. Si tratta di una manifestazione molto sentita dagli abitanti della città, che con danze, musica e balli rallegra le vie del centro. Il momento più caratteristico è il ballo delle quadriglie. Dodici coppie di ballerini rievocano un’antica danza propiziatoria che veniva eseguita tra la fine dell’inverno e l’inizio delle primavera.
  • I 10 migliori elettricisti a Catania

    I 10 migliori elettricisti a Catania

    Come stabilire se un elettricista sia meglio di un altro? Partendo dal presupposto che analizzeremo la città di Catania, quando valuterai, qualora ne avessi bisogno, di rivolgerti a un elettricista, dovrai tenere in considerazione alcuni aspetti tra cui un eventuale pronto intervento, il tipo di tariffa applicata, se a progetto od oraria (sconsigliata la seconda formula), che sia disposto a farti un preventivo (magari telefonicamente), e che sia in grado di lavorare in sicurezza: un professionista.

    I 10 migliori elettricisti a Catania

    Analizziamo ora i 10 migliori elettricisti di Catania a cui potrai rivolgerti in caso di necessità e che rispettano i requisiti sopra descritti.

    Encor Termotecnica

    piccola azienda che con il tempo si è specializzata negli impianti di riscaldamento e climatizzazione, è attiva dal 2013 a Nicolosi.
    Installazione e relative manutenzioni e/o assistenze di caldaie a gas, stufe, condizionatori, camini a pellet e impianti di depurazione delle acque.
    Costantemente alla ricerca della perfezione del servizio al cliente, fanno dell’essere costantemente aggiornati sulle novità di settore il loro cavallo di battaglia.

    elettricista a catania

    Idroservice di Giovanni Lanzafame,

    Altra elettricista a “5 stelle” di Catania, si occupa di impianti termoidraulici e della manutenzione e/o assistenza di impianti di riscaldamento e nebulizzazione, della vendita di caldaie e del trattamento acqua. Operativo dal 1985, Giovanni Lanzafame fà del consigliare bene ai clienti il suo modus operandi.

    Impresa edile Serratore Ing. Alesandro

    Operativa da oltre 20 anni, si rivolge a strutture come Hotel e villaggi, ville, case, negozi e attività commerciali in genere. Il loro staff tecnico potrà aiutarti a risolvere qualsiasi problematica relativa al tuo impianto elettrico.
    Riparazioni elettrodomestici e TV
    Trova nella riparazione di lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi ed elettrodomestici in genere, la sua specializzazione. Da tenere presente che è anche installatore di elettrodomestici da incasso ed antennista (sia per impianti terrestri che satellitari, che sia per abitazione singola o condominio non importa). Nel suo curriculum è da annoverare l’esperienza come tecnico specializzato Zanussi-Electrolux.
    elettricisti catania
    Elettrosat di Ottavio Pantano
    Attiva dal 2008 si occupa principalmente di antennistica. Altro campo di specializzazione è quello degli impianti di allarme wireless e cablati e relativi sistemi di video-sorveglianza.
    Ulteriore nota positiva è data dal fatto che Elettrosat di Ottavio Pantano è riconosciuta , come si potrà appurare dal sito mediaset Premium, nell’elenco installatori ufficiali e autorizzati.Che tu sia alla ricerca di uno tecnico per piccole riparazioni, magari per una lavatrice che fa le bizze, o di uno specialista per grandi impianti di riscaldamento piuttosto che di antenne centralizzata, non importa.

    Gli esperti degli impianti : azienda Item di L. Zingali & C. Sas

    Con i suoi 15 anni di esperienza nel settore, l’azienda Item di L. Zingali & C. Sas, è un’impresa specializzata negli interventi di impiantistica nel settore idraulico ed elettrico.
    Inoltre, il suo impegno verso il cliente assicura a quest’ultimo di ottenere un servizio eccellente.
    La sua attività e volta a soddisfare svariate richieste che vanno dalla progettazione e riparazione di elettrodomestici, offrendo, in entrambi i casi, ai propri clienti dei validi consigli per ottenere un risultato ottimale e per essere pienamente soddisfatti del servizio svolto.

    Non solo condizionatori

    Professionalità e qualità del servizio offerto fanno dell’azienda Non solo condizionatori il punto di riferimento per tutti coloro che necessitano rivolgersi a un tecnico elettricista specializzato.
    È infatti possibile richiedere non soltanto impianti elettrici ma anche altri servizi che riguardano la riparazione e manutenzione idraulica ed elettrica.
    Inoltre, merito di una grande esperienza alla spalle l’azienda Non solo condizionatori offre l’opportunità di essere contattata anche per intervenire come un professionale aiuto per eseguire interventi di istallazioni di condizionatori.

    Lo Votrico tutto fare

    catania elettricista

    Professionista nel settore elettrico che trova la sua specializzazione in diversi interventi di idraulica elettriche.
    I servizi generali riguardano oltre a quelli idraulici ed elettrici anche bricolage, tubature, imbiancatura.
    Oltre a servizi per scaldabagno, manutenzione e riparazione idrica in caso si sia verificato un danno.
    N. T. Impianti Elettrici
    Elettricista dalla grande esperienza e professionalità, che vi permette di risolvere in modo rapido ogni vostro possibile guasto riguardante l’impianto elettrico.
    Inoltre, N. T. Impianti Elettrici mette a disposizione del cliente tutta la sua serietà, competenza e disponibilità per diverse tipologie di interventi elettrici.
    Tra i servizi che è possibile richiedere si hanno: impianti elettrici e di allarme, impianti Tv-Sat, impianti di video sorveglianza e tanto altro.
    Brancatomario Impianti

    catania e provincia elettricista

    L’azienda Brancatomario dispone di un alto livello di esperienza e professionalità nel campo degli impianti elettrici, offrendo un servizio ottimale sia nel settore civile che in quello industriale.
    Oltre a garantire il suo intervento in caso di impianti di climatizzazione e video sorveglianza.
    Una volta contattato il professionista ed esposto la propria richiesta sarà possibile ottenere un preventivo del tutto gratuito.
    Catania offre un lungo elenco di professionisti del settore che rispondono ai requisiti elencati in apertura. Quelli citati vengono considerati i cinque migliori, per professionalità, competenza e correttezza.

    <<<<Scopri i 5 migliori meccanici di Cataniablog>>>>