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  • Catania- Bari 1-2: ancora una sconfitta per gli etnei

    Catania- Bari 1-2: ancora una sconfitta per gli etnei

     
    Adesso si fa veramente dura. Una beffa arrivata negli ultimi minuti ma che ha siglato l’ennesima sconfitta, arrivata dopo quelle già subite a opera dalla Paganese e dal Catanzaro, che ci aveva escluso dalla Coppa Italia. Non si tratta più nemmeno soltanto di una questione di singola sconfitta, perché sebbene il campionato sia partito da poco e siano solo quattro le partite giocate, il Catania già langue nelle zone basse della classifica. A preoccupare poi è anche il dato che si ottiene dalla differenza reti, dove con 3 gol segnati e ben 6 subiti è evidente l’incapacità di creare a sufficienza e la debolezza del reparto difensivo. La squadra anche oggi è stata, si potrebbe dire, piegata da un episodio; eppure chi conosce il calcio sa che le singole partite sono fatte da molteplici episodi. Se non riuscirà a invertire il trend, la squadra catanese rischia di regalarci un’amara annata.
     

    Catania-Bari 1-2: il tabellino

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto (81′ Ropolo); Rosaia (57′ Piccolo), Maldonado, Provenzano (73′ Russotto); Ceccarelli (73′ Russini), Sipos (57′ Moro), Russotto. A disp.: Sala, Pino, Biondi, Izco, Greco, Albertini, Russini, Cataldi, Zanchi. All. Baldini
    BARI (4-3-1-2): Frattali; Belli (83′ Pucino), Terranova, Di Cesare, Ricci; Maita, Bianco (10′ Scavone), Mallamo; Botta (83′ Paponi); Antenucci (69′ Marras), Cheddira (83′ Simeri). A disp.: Polverino, Gigliotti, Celiento, D’Errico, Lollo, Di Gennaro, Mazzotta. All. Mignani
    Arbitro: Perenzoni di Rovereto
    Assistenti: Salvalaglio – Vitali
    IV uomo: Acanfora
    Massimino

    Catania-Bari, la cronaca del primo tempo

    Alcuni cambi nell’undici iniziale di Mignani rispetto alle anticipazioni della vigilia: confermato Ricci a sinistra nonostante il recupero di Mazzotta, a centrocampo c’è Mallamo per D’Errico, mentre in attacco Cheddira fa coppia con Antenucci. Bari costretto al primo cambio dopo una decina di minuti di gioco: Bianco, che aveva preso un colpo al capo nei minuti precedenti, è costretto a lasciare il campo, rimpiazzato da Scavone con Maita che scala nella posizione di regista. I biancorossi provano a prendere il controllo del gioco attraverso il fraseggio ma le pessime condizioni del manto erboso del Massimino non favoriscono certamente la fluidità del gioco. Al 19′ primo tiro in porta: Terranova lancia in profondità Cheddira, il quale controlla e calcia. Stancampiano si rifugia in corner. Cooling break al 25′, a causa delle temperature ancora molto alte in Sicilia. Alla ripresa del gioco si vede ancora in avanti il Bari con un tiro dalla media distanza di Botta bloccato senza apprensione da Stancampiano. La prima occasione del Catania arriva sugli sviluppi di un calcio piazzato poco fuori dal vertice sinistro dell’area di rigore biancorossa al 31′: Maldonado calcia direttamente in porta ma la barriera respinge, sulla ribattuta Ceccarelli prova la frustata a scendere di controbalzo ma il pallone termina alto di poco sulla traversa. Nel finale di tempo si accendono gli animi: decretata una punizione per il Bari dai 25 metri per fallo su Botta, Maita anziché calciare prova il filtrante in area per Antenucci che però viene ostacolato da Pinto al momento di tirare e finisce giù. Il difensore catanese, originario di Locorotondo, rimbrotta nei confronti dell’attaccante biancorosso accusandolo di aver accentuato gli effetti del contrasto e ne nasce un parapiglia al termine del quale vengono ammoniti Calapai e Scavone, oltre allo stesso Pinto. Il primo tempo va in archivio sullo 0-0.
    Massimino catania

    Catania-Bari, la cronaca del secondo tempo

    La ripresa inizia con gli stessi protagonisti del primo tempo. Il Bari ricomincia all’attacco e si rende pericoloso su due situazioni da corner: sul primo angolo è Antenucci ad essere anticipato di un soffio, sul secondo Di Cesare prova la zampata ma il pallone finisce alto. La pressione offensiva dei pugliesi cresce col passare dei minuti: al 51′ Botta pesca Terranova in area di rigore, il centrale si coordina in mezza rovesciata e chiama Stacampiano al miracolo con il salvataggio in angolo. L’estremo difensore degli etnei, tuttavia, non può nulla sugli sviluppi del corner quando lo stesso Terranova di testa anticipa tutti e porta in vantaggio il Bari al 51′. Stordito dalla rete incassata, il Catania combina un pasticcio difensivo al 55′: Monteagudo alleggerisce verso il proprio portiere la pressione di Antenucci, Stancampiano però prende il pallone con le mani commettendo un’infrazione. L’arbitro decreta la punizione di seconda in area ma Botta non riesce a prendere la porta vedendosi respingere il tiro dalla barriera. L’argentino si rende nuovamente pericoloso al 63′ con una ripartenza conclusa con un tiro che finisce di poco sul fondo. Il Catania prova a rispondere su calcio piazzato al 65′: Ceccarelli scodella il pallone nell’area barese, Moro colpisce di testa indirizzando verso il primo palo ma il pallone termina sul fondo. Reclama il Bari al 66′ per un contatto in area di rigore su Cheddira, Perenzoni impassibile lascia giocare. A 20′ dalla fine Marras prende il posto di Antenucci, fischiato dai suoi ex tifosi. Subito dopo l’uscita del numero 7 biancorosso, il Catania trova il pari: azione da corner, Moro prende il tempo a Di Cesare e batte Frattali. Incassato il pari, il Bari appare un po’ sulle gambe e negli ultimi 10′ di partita Mignani manda in campo Simeri, Pucino e Paponi (esordio in biancorosso per l’attaccante) per Cheddira, Belli e Botta. Durante i 5′ di recupero Maldonado prova la conclusione dalla distanza direttamente da calcio di punizione, Frattali controlla agevolmente. Quando il match sembra volgere al termine sul pari il Bari mette nuovamente il muso avanti grazie a Simeri, che a 1′ dal triplice fischio di testa capitalizza al meglio il cross dalla destra di Marras e regala i 3 punti ai suoi.

  • Elenco dei Calciatori del Calcio Catania: stagione 2021/2022

    Elenco dei Calciatori del Calcio Catania: stagione 2021/2022

    Calcio Catania, obiettivi per la prossima stagione

    Il Calcio Catania affronta anche quest’anno il campionato di serie C, impegnativo torneo che vedrà 60 squadre (suddivise in 3 gironi da 20) contendersi l’ambitissima promozione in serie B.
    Le tre squadre vincenti di ciascun girone accederanno direttamente alla serie cadetta; il quarto e ultimo posto a disposizione verrà assegnato al termine dei play off.
    I propositi del Catania sono piuttosto ambiziosi e l’obiettivo è, ovviamente, la promozione diretta alla serie superiore (in seconda battuta, la vittoria dei play off con successivo salto di serie).
    Giocatori e dirigenti non nascondono le proprie ambizioni e stanno lavorando seriamente per perseguire questo importante traguardo. Diamo un’occhiata, quindi, alla rosa di giocatori con i quali la società intende riportare il Calcio Catania in serie B, torneo di livello superiore, più adeguato alla nostra città.

    Rosa completa dei giocatori del Calcio Catania

    Calciatori del Calcio Catania, in ordine alfabetico.
    Alessandro Albertini – Terzino destro, nato a Rovigo 27 anni fa, per diverse stagioni (4 per l’esattezza) è stato in forze alla Virtus Francavilla e l’anno scorso è approdato al Catania che lo ha confermato anche per il campionato 2021 – 2022.
    Gabriel Bianco – Giovanissimo attaccante, nato 19 anni fa a Motta di Livenza, in provincia (TV), arriva a Catania dopo un anno di esperienza a Messina, in serie D. In precedenza, si è formato, calcisticamente parlando, nelle giovanili di Novara e Udinese.
    Kevin Biondi – Anche questo giocatore di centro campo (età 22) ritorna in rossazzurro dopo una stagione lontano dalla sua Catania. L’anno scorso, infatti, ha giocato in B, a Pordenone, collezionando 11 presenze da titolare.
    Luca Calapai – Il ventottenne difensore messinese è il Capitano della squadra etnea. Dopo 5 anni al Modena e uno al Carpi, è ormai al suo quarto anno in maglia rossazzurra.
    Riccardo Cataldi – Si tratta di un ventenne centrocampista romano proveniente dalla Sanbenedettese (alla quale era approdato dopo un anno con la maglia dell’under 19 del Napoli). Alla sua stagione d’esordio con il Catania.
    Tommaso Ceccarelli – Ala destra (29 anni, nato a Roma) proveniente dal Feralpisalò, squadra militante in serie C, nata dalla fusione tra l’Associazione Calcio Feralpi Lonato di Lonato del Garda e l’Associazione Calcio Salò, entrambe in provincia di Brescia. Molto ci si aspetta dal suo estro offensivo.
    Claiton (Machado dos Santos) – Esperto giocatore brasiliano (37 anni), dopo tre stagioni in forza alla Cremonese, firma con il Catania il 16 settembre 2020.
    Luca Ercolani – Nonostante la giovane età (21 anni), questo giocatore nato a Ravenna vanta un passato di qualche anno al Manchester United, squadra che lo aveva acquistato quando aveva soltanto 16 anni. La scorsa stagione ha vestito la maglia del Carpi. Cinque sono le sue presenze nella nazionale Under 20.
    Giulio Frisenna – Il giovanissimo centrocampista catanese (19 anni) rientra dopo essere andato in prestito al Licata, con cui ha disputato 21 partite del campionato di serie D, segnando un gol.
    Jean Freddi Greco – Originario del Madagascar, questo talentuoso e giovanissimo centrocampista ventenne giunge a Catania in prestito dal Pordenone. In passato ha vestito per ben nove anni la maglia delle giovanili della Roma e per 42 volte la maglia azzurra (tra under 17 e under 19). In particolare, è stato uno dei componenti dell’Italia vice Campione d’Europa, categoria under 17, nel 2018.
    Mariano Izco – Con i suoi 30 anni, è uno degli uomini più esperti del Catania 21 – 22 (squadra con la quale gioca per il secondo anno consecutivo). Argentino di Buenos Aires, aveva già giocato in maglia rossazzurra nella stagione 2014 – 2015.
    Luis Alberto Maldonado Morocho – Proveniente dall’Ecuador, questo centrocampista appartiene alla rosa del Catania dal settembre del 2020.
    Juan Cruz Monteagudo – Argentino (di Buenos Aires); dopo aver militato nel Club Atletico Nueva Chicago, ha giocato in Cile e adesso, con il Catania, è alla sua prima stagione in Italia.
    Luca Moro – In prestito dal Padova arriva questo giovane e talentuoso attaccante di vent’anni che si presenta come “punta centrale”. Diverse sono le stagioni trascorse nelle prestigiose squadre giovanili di Padova, Torino, Genoa e Spal.
    Antonio Piccolo – Dopo tanto girovagare (Salernitana, Piacenza, Foggia, Livorno, Virtus Lanciani, Spezia, Cremonese), la scorsa stagione ha visto quest’ala destra di trentatre anni in maglia rossazzurra. Dal suo apporto valido e convincente durante la passata stagione è scaturita la riconferma.
    Salvatore Simone Pino – Catanese doc, questo giovanissimo giocatore, appena diciannovenne, rientra a Catania dopo essere stato in prestito per un anno alla Lazio U19.
    Giovanni Pinto – Confermatissimo, per il quarto anno consecutivo tra le fila del Catania, questo solido centrocampista di 30 anni, nato a Locorotondo, in provincia di Bari.
    Alessandro Provenzano – Altro volto nuovo del Catania, questo centrocampista palermitano di trent’anni ha giocato, nella passata stagione, con la maglia dell’Imolese.
    Giacomo Rosaia – Riconfermato tra i centrocampisti del Catania, questo ventottenne nato a Massa, dopo i primi anni nelle giovanili della Fiorentina, prima di arrivare ai piedi dell’Etna, ha vestito le maglie di Carrarese, Treviso, Massese e Cesena.
    Simone Russini – Arriva in rossazzurro dopo due stagioni al Cesena (nell’ultima ha giocato 37 partite, di cui 27 partendo da titolare, segnando 6 gol). Si tratta di una talentuosa ala sinistra di 25 anni, proveniente da Napoli.

    Andrea Russotto –
     Trequartista romano alla sua seconda stagione con il Catania; il team etneo ha deciso di riconfermarlo per la sua esperienza e la versatilità del suo gioco. Trentatreenne fantasista, sfrutta un talento innato che in gioventù (nel 2007) lo ha portato ad essere uno dei 50 giocatori più promettenti del mondo.
    Andrea Sala – Ventisettenne estremo difensore che l’anno scorso faceva parte della rosa dell’Arezzo.
    Leon Sipos – Interessante attaccante nato in Croazia e giunto quest’anno a Catania in prestito dallo Spartaks Jurmala (città della Lettonia). La sua giovane età (21 anni) è garanzia di entusiasmo e voglia di imparare.
    Giuseppe Stancampiano – Portiere classe 1987, nato a Palermo ma proveniente dal Livorno. Il suo è un contratto biennale.
    Andrea Zanchi – Lui è rossazzurro da due anni (prima giocava nel Rieti). Si tratta di un terzino sinistro nato a Roma e alto 1 metro e 80.
  • Catania: si perde a Catanzaro e anche a Torre del Grifo

    Catania: si perde a Catanzaro e anche a Torre del Grifo

    Un periodo veramente amaro quelle del Calcio Catania, costretto a ingoiare un boccone amaro dopo l’altro. Un periodo francamente prevedibile, ma che tuttavia prima o poi doveva arrivare a riscuotere cassa e che lo sta facendo nella maniera più sanguinosa possibile. Così, dopo la sconfitta di domenica con la Paganese, è arrivata anche la sconfitta con il Catanzaro, che ha segnato l’uscita dalla Coppa Italia. Una batosta che pesa doppio, anche alla luce dei problemi societari che porteranno ad affidare la struttura di Torre del Grifo a terzi.
    torre del grifo

    Catanzaro Catania: Il tabellino

    MARCATORI: 91′ Monterisi
    CATANZARO (3-5-2): Nocchi; Monterisi, De Santis, Gatti; Bearzotti (94′ Rolando), Welbeck, Risolo (21′ Verna), Ortisi (54′ Vazquez), Tentardini; Bombagi (94′ Vandeputte), Cianci (79′ Curiale)
    A disp. di Calabro: Romagnoli, Branduani, Fazio, Scognamillo, Porcino, Carlini
    CATANIA (4-3-3)
    : Sala; Albertini, Monteagudo, Ropolo, Zanchi (74′ Pinto); Izco, Cataldi (74′ Bianco), Greco; Piccolo (55′ Ceccarelli), Moro (55′ Sipos), Biondi
    A disp. di Baldini: Stancampiano, Pino, Ercolani, Frisenna
    ARBITRO: Giorgio Vergaro (Bari)
    Assistenti: Edoardo Federico Cleopazzo (Lecce) e Federico Fratello (Latina)
    Quarto uomo: Alberto Ruben Arena (Torre del Greco)
    NOTE: 4′ di recupero s.t.
    AMMONITI: Welbeck, Cianci
    ESPULSI:
    CALCI D’ANGOLO: 6 – 6
    POSSESSO PALLA: 50% – 50%

    Catanzaro Catania la sintesi del primo tempo

    Se il buongiorno si vede dal mattino, quello del Catanzaro è già un sigillo sulla partita. Le prime occasioni sono infatti praticamente tutte a vantaggio della squadra di casa: prima un cross porta Ortisi a colpire di testa, ma senza successo, poi ci vuole Sala per disinnescare in uscita un pericoloso cross di Risolo. Poco dopo è nuovamente quest’ultimo a partecipare a una bellissima azione, combinando con una doppia triangolazione che parte dal limitare dell’area e si conclude all’altezza del dischetto o quasi. Un rigore in movimento per Cianci che però sciupa alzando troppo il tiro. Allora è nuovamente il turno di Ortisi, sempre di testa, di riprovarci, stavolta però su corner: fortunatamente per il Catania, il risultato non cambia.
    La pochezza del gioco etneo sembra avere uno scossone dopo i primi 20 minuti: prima una ripartenza con Zanchi, favorito dalla combinazione con Biondi, che però non si concretizza. Poi lo stesso Biondi, innescato da Albertini, tenta il destro a giro sul palo più lontano ma il tentativo del talento di marca etnea è deviato in corner dal difensore De Santis. Al 32′ forse l’occasione più nitida per il Catania – che, non casualmente, è innescata da un errore del Catanzaro. Tentardini incespica malamente sulla sfera, ne approfitta Cataldi che serve Grieco: la conclusione è inadeguata e sbilenca e l’occasione sfuma. Poi è nuovamente il Catanzaro a impegnare Sala, con un doppio intervento: prima intervenendo con i pugni sul bel tiro a giro di Bombagi e poi, sul cross successivo della stessa azione, coprendo lo specchio della porta sul ribaltamento di fronte. Per il Catania, l’unico residuo pericolo della prima frazione è un tiro-cross nemmeno troppo pericolosa.

    Catanzaro Catania la sintesi del primo tempo

    Il rientro dagli spogliatoi vede le due squadre avere delle ottime occasioni per sbloccare il risultato. Prima è il Catania a rendersi pericoloso su angolo battuto da Biondi: prima l’acrobatica rovesciata di Ropolo supera il portiere ma viene respinta da Welbeck, poi sula palla si avventa Zanchi, che però spedisce alto di sinistro. E’ il turno di Bombagi, non sazio del bel tiro, riprovare per due volte a cambiare l’inerzia della gara: primo tiro murato dalla difesa, secondo sventato dell’estremo difensore. A quel punto parte la girandola dei cambi: nel Catanzaro, che aveva già sostituito Ripoli, entra Vasquez e nel Catania l’eroe di Fidelis Andria Sipos e Ceccarelli. Ma è ancora il Catanzaro a rendersi più pericoloso con Gatti, il cui colpo di testa su punizione calciata da Bearzotti si spegne di poco a lato.
    Bisogna aspettare il minuto 71 per rivedere all’opera il Catania, con le forze fresche di Ceccarelli. L’ala s’invola e supera il diretto marcatore con un bel tocco verso l’interno, ma Nocchi chiude tempestivamente lo specchio di porta avanzando sul limite dell’area piccola. Ancora, all’80 minuto, l’azione insistita del Catanzaro si concretizza in un tiro da fuori, che Sala raccoglie fra le sue braccia. La sentenza arriva implacabile, ma sostanzialmente prevedibile, nel recupero, dopo un assedio prolungato con diversi cross a piovere nell’area degli etnei. Uno di questi frutta il corner che al 91′ porta il difensore Monterisi al gol, incornando molto bene in torsione il cross di Bearzotti. La reazione del Catania è veemente, ma è troppo tardi: è lo stesso Monterisi a respingere la conclusione del vispo Ceccarelli, sicuramente un giusto innesto nel secondo tempo.
     
    Un risultato sostanzialmente giusto per quanto fatto vedere nei 90 minuti, dove il Catanzaro ha comunque mostrato di avere qualcosa in più. Al Catania rimangono molti rimpianti e un’altra sconfitta da annotare, in vista di un periodo che si preannuncia già durissimo.
    Qui potete trovare il calendario di tutte le partite del Catania.

  • TFA sostegno 2021 Sicilia: prove ormai alle porte

    TFA sostegno 2021 Sicilia: prove ormai alle porte

    Una nuova opportunità all’orizzonte per molti aspiranti lavoratori della scuola. Sta infatti per essere avviato il XI ciclo nazionale del TFA sostegno, che potrebbe dare una possibilità a tanti aspiranti docenti di sostegno di abilitarsi ed entrare più facilmente nel mondo della scuola. Le facoltà siciliani hanno attivato praticamente tutte quest’opzione per il prossimo anno accademico, con un numero estremamente corposo di posti – soprattutto se rapportato a quello delle altre regioni. Una chance che si aggiunge a quelle dei numerosi concorsi che sono stati banditi di recente, ma che è soggetta al passaggio di una serie di test. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si parla.

    Cos’è il TFA sostegno e come si partecipa

    Quando parliamo di TFA facciamo riferimento al Tirocinio Formativo Attivo, una formula di specializzazione del Miur. In realtà il TFA sarebbe dovuto andare in obsolescenza ed essere sostituito dal Fit, ma questo ciclo di TFA si farà – e parrebbe anche per i prossimi tre anni, se (e ripetiamo SE) verrà finanziato. Il tirocinio si compone di circa sei mesi di formazione, genericamente collocata nel weekend, e alla fine del percorso – che prevede anche diversi esami interni – viene rilasciato un attestato abilitante. Anche per le diverse classi di concorso erano disponibili i TFA, ma non sono ormai attivi da molti anni.

    Requisiti accesso TFA sostegno

    I bandi per quest’anno, quantomeno in Sicilia, sono chiusi. Però per accedere al TFA era indispensabile avere i seguenti prerequisiti (che probabilmente varranno anche per il prossimo anno, quindi vale la pena appuntarli e provvedere a sanarli):

    scuola dell’infanzia e primaria

    • abilitazione all’insegnamento conseguita presso i
      corsi laurea in Scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e
      riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
    • diploma magistrale, diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico e il diploma
      sperimentale a indirizzo linguistico, con valore di abilitazione, conseguiti presso gli istituti
      magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai
      sensi della normativa vigente, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002

    Insegnante sostegno

    Scuola secondaria di primo e secondo livello

    • abilitazione all’insegnamento su una specifica classe di concorso oppure, possesso congiunto di: laurea specialistica, magistrale o di “vecchio ordinamento”, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione della selezione (il titolo di studio deve essere comprensivo dei requisiti curriculari ex D.P.R. n. 19/2016 e ss. mm.e ii) e 24 crediti formativi universitari o accademici, di cui al D.M. n. 616/2017, già certificati da una Istituzione universitaria o accademica

    Esami TFA sostegno

    Come detto, una volta deciso di accedere al TFA bisogna iscriversi e pagare una tassa – quest’anno era 150 euro per prova che si desiderava sostenere. E’ bene precisare che anche il corso è a pagamento, secondo le disposizioni delle università (in genere, comunque, si tratta di una spesa onerosa e intorno ai 3000 euro).
    La prima prova di accesso è la cosiddetta preselettiva, e costa di un esame a crocette con 60 domande da fare in 2 ore. Ogni domanda vale 0,5 punti (quindi, per un massimo di 30 punti) e sbagliare non comporta una penalità, ergo vale la pena tentare.
    Ai sensi del DM n. 755 del 6 luglio 2021, il Test Preselettivi si terrà

    • 20 settembre 2021 (mattina) prove scuola dell’infanzia
    • 23 settembre 2021 (mattina) prove scuola primaria
    • 24 settembre 2021 (mattina) prove scuola secondaria I grado
    • 30 settembre 2021 (mattina) prove scuola secondaria II grado

    TFA sostegno 2021
    Sono in concomitanza in tutta Italia e quindi non si possono sostenere in diverse università. Si possono sostenere più esami di diverso grado, per esempio per la secondaria di I e di II grado, ma se si supera la preselettiva si può sostenere un solo scritto.
    Dopo di essa, in genere distanziata da una decina di giorni, vi è uno scritto – una trattazione aperta su una traccia posta dalla commissione – e poi un orale. Le prove sono per necessità di cose molto selettive, perché i posti sono comunque limitati e le richieste di accesso numerose. In Sicilia, i numeri sono questi per il 2021:

    Università di Messina:

    – Posti n. 1400 distribuiti nei quattro ordini e gradi di scuola:
    – Infanzia n. 200 posti;
    – Primaria n. 400;
    – Secondaria I grado n. 400 posti;
    – Secondaria II grado n. 400 posti.

    L’Università di Catania:

    a) n. 150 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 250 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 250 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 350 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);
    TFA sostegno

    Università Kore di Enna:

    a) n. 175 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 300 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 200 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 450 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);

    Università di Palermo:

    a) n. 200 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia;
    b) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola primaria;
    c) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 1° grado (per
    brevità, anche “scuola media”);
    d) n. 400 posti per gli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado (per
    brevità, anche “scuola superiore”);
    Per completezza, accludiamo all’articolo i diversi bandi delle università:
    Messina
    Catania
    Enna
    Palermo
    In bocca al lupo a tutti gli aspiranti docenti!

  • Elenco delle partite del Calcio Catania stagione 2021/2022

    Elenco delle partite del Calcio Catania stagione 2021/2022

    Il Calcio Catania S.p.A con sede a Catania gioca attualmente nella Serie C nel girone C, ovvero la terza divisione del campionato di calcio italiano. Il club vanta anche numerose presenze in Serie A con ben 17 campionati.

    Cenni Stagione 2020/2021

    Nella stagione 2020/2021 una nuova proprietà composta da un insieme di imprenditori locali (La Sport Investment Group Italia S.p.A.) rileva la società calcistica salvandola dal fallimento. L’inizio di stagione è quindi stato un po’ turbolento, uscendo inoltre dalla Coppa Italia contro il Notaresco. La squadra debutta in casa al Massimino il 27 settembre 2020 contro la Paganese riportato un 1-1, successivamente riesce a migliorare il rendimento e a portare a casa tre vittorie consecutive contro Juve Stabia, Monopoli e Virtus Francavilla non senza difficoltà, riuscendo a spuntarla per tre volte con un 1-0, subendo poi successive sconfitte contro la Ternana ed il Bari.
    Dopo numerosi anni torna anche il derby contro il Palermo che termina in un pareggio. La squadra catanese terminerà infine il girone d’andata al quarto posto.
    Durante la finestra di mercato di gennaio la squadra rivoluziona i suoi reparti con l’acquisto di sei giocatori tra cui il ritorno di Russotto e Di Piazza, e l’arrivo di Giosa e Sales.
    Tuttavia durante il girone di ritorno la squadra incontra delle difficoltà, subisce subito una dolorosa sconfitta contro la Ternana subendo 5 reti e riuscendo a segnare solamente un gol. Questa sconfitta è un preludio ad un successivo deterioramento che la porterà a conquistare solamente una vittoria nelle successive 7 partite, perdendo anche il derby di ritorno per 0-1.
    Dopo l’ennesima sconfitta viene esonerato l’allenatore e la squadra è affidata nelle mani di Francesco Baldini. Ciò sembra portare dei benefici riportando i rossazzurri alla vittoria per ben 5 volte nelle successive 7 partite.
    Alla fine della stagione il Catania chiude con un sesto posto accedendo cosi ai playoff, venendo tuttavia eliminati al primo turno dal Foggia per 1-3.

    La stagione 2021/2022 Calcio Catania è ormai iniziata

    La squadra siciliana è partita subito forte vincendo il primo turno di coppa Italia contro la Vibonese, più complicato invece il suo inizio di campionato riportato una sconfitta per 3 a 0 fuori casa contro il Monopoli ed una per 1 a 0 contro la Paganese rimasta in 10 a seguito di un rosso. La vittoria è arrivata durante la seconda giornata per 2a0 Contro la Fidelis Andria.
    Mercoledì 15 settembre 2021 affronterà fuori casa il Catanzaro.

    Partite del Catania Calcio 2021/2022 dentro casa

    2^ GIORNATA (and. 05/09/2021-rit. 09/01/2022) Catania-Fidelis Andria
    4^ GIORNATA (and. 19/09/2021-rit. 23/01/2022) Catania-Bari
    6^ GIORNATA (and. 29/09/2021-rit. 06/02/2022) Catania-Turris
    8^ GIORNATA (and. 10/10/2021-rit. 16/02/2022) Catania-Juve Stabia
    10^ GIORNATA (and. 20/10/2021-rit. 27/02/2022) Catania-Avellino
    12^ GIORNATA (and. 31/10/2021-rit. 13/03/2022) Catania-Vibonese
    14^ GIORNATA (and. 14/11/2021-rit. 20/03/2022) Catania-Foggia
    16^ GIORNATA (and. 28/11/2021-rit. 03/04/2022) Catania-Potenza
    18^ GIORNATA (and. 12/12/2021-rit. 15/04/2022) Catania-Palermo

    Partite del Catania Calcio 2021/2022 fuori casa

    1^ GIORNATA (and. 29/08/2021-rit. 22/12/2022) Monopoli-Catania
    3^ GIORNATA (and. 12/09/2021-rit. 16/01/2022) Paganese-Catania
    5^ GIORNATA (and. 26/09/2021-rit. 30/01/2022) Catanzaro-Catania
    7^ GIORNATA (and. 03/10/2021-rit. 13/02/2022) Picerno-Catania
    9^ GIORNATA (and. 17/10/2021-rit. 20/02/2022) Virtus Francavilla-Catania
    11^ GIORNATA (and. 24/10/2021-rit. 06/03/2022) Monterosi-Catania
    13^ GIORNATA (and. 07/11/2021-rit. 16/03/2022) Campobasso-Catania
    15^ GIORNATA (and. 21/11/2021-rit. 27/03/2022) Taranto-Catania
    17^ GIORNATA (and. 05/12/2021-rit. 10/04/2022) Latina-Catania
    19^ GIORNATA (and. 19/12/2021-rit. 24/04/2022) Acr Messina-Catania

    Classifica della serie C del Girone C

    POS.
    SQUADRA
    G
    V
    P
    S
    GF
    :
    GS
    DIFF.
    PTS
    FORMA
    • 1
    Monopoli
    3
    3
    0
    0
    7:2
    5
    9
    V
    V
    V
    • 2
    Bari
    3
    2
    1
    0
    6:1
    5
    7
    P
    V
    V
    • 3
    Taranto
    3
    2
    1
    0
    4:1
    3
    7
    P
    V
    V
    • 4
    Francavilla
    3
    2
    0
    1
    3:3
    0
    6
    S
    V
    V
    • 5
    Juve Stabia
    3
    1
    2
    0
    4:2
    2
    5
    P
    P
    V
    • 5
    Catanzaro
    3
    1
    2
    0
    4:2
    2
    5
    V
    P
    P
    • 7
    Foggia
    3
    1
    1
    1
    4:3
    1
    4
    P
    V
    S
    • 8
    Turris
    3
    1
    1
    1
    3:2
    1
    4
    P
    S
    V
    • 9
    Palermo
    3
    1
    1
    1
    4:4
    0
    4
    V
    P
    S
    • 9
    Campobasso
    3
    1
    1
    1
    4:4
    0
    4
    P
    S
    V
    11
    Latina
    3
    1
    1
    1
    3:3
    0
    4
    S
    V
    P
    12
    Paganese
    3
    1
    1
    1
    5:6
    -1
    4
    P
    S
    V
    13
    Avellino
    3
    0
    3
    0
    2:2
    0
    3
    P
    P
    P
    14
    Catania
    3
    1
    0
    2
    2:4
    -2
    3
    S
    V
    S
    15
    Messina
    3
    0
    2
    1
    6:7
    -1
    2
    P
    P
    S
    – 16
    Picerno
    3
    0
    2
    1
    0:1
    -1
    2
    P
    P
    S
    – 17
    Potenza
    3
    0
    2
    1
    3:6
    -3
    2
    P
    S
    P
    – 18
    Fidelis Andria
    3
    0
    1
    2
    1:4
    -3
    1
    P
    S
    S
    – 18
    Vibonese
    3
    0
    1
    2
    1:4
    -3
    1
    P
    S
    S
    • 20
    Monterosi
    3
    0
    1
    2
    2:7
    -5
    1
    P
    S
    S
    • Promozione
    • Promozione Spareggio
    • Retrocessione
     – Retrocessione Spareggio
  • Magnesio: una piccola molecola per grandi rimedi

    Magnesio: una piccola molecola per grandi rimedi

    Il magnesio è un elemento chimico, un metallo, con simbolo “Mg” e numero atomico 12.
    E’ un elemento molto abbondante in natura ed ESSENZIALE per il corpo umano.
    Infatti, combinato con il calcio e con il fosforo costituisce l’idrossiapatite, il minerale strutturale del tessuto osseo. Quasi il 60-65% del magnesio totale del nostro corpo si trova mineralizzato nello scheletro.
    Inoltre, questo elemento, entra a far parte della composizione di almeno 300 enzimi, molecole che innescano altrettanti tipi di reazioni chimiche nel nostro organismo.
    Ultima, ma non meno importante, è la quantità di magnesio localizzata nei liquidi intracellulari e nel sangue.
    Il Dottor De Mari, farmacista ed esperto in fitoterapia, in un suo video  ci parla dei sintomi da carenza di magnesio, sintomi molto comuni che spesso non vengono associati a questa insufficienza e che vengono trattati con farmaci di vario genere quali: ansiolitici, antidolorifici, antinfiammatori mentre una semplice integrazione di questo minerale potrebbe risolvere il problema alle sue origini.
    Ecco allora riportati i punti salienti del video del Dottor De Mari che possono interessare molti di noi.
    SINTOMI DA CARENZA DI MAGNESIO
    Magnesio semi

    Magnesio fame da zuccheri

    Quante volte abbiamo provato la voglia incontrollata di “qualcosa di dolce” e, anche se l’abbiamo soddisfatta, spesso ci ritroviamo a desiderarne ancora e poi ancora. Perché?
    Possiamo spiegare questo nostro desiderio con la carenza di magnesio.
    Infatti succede che, quando noi introduciamo zucchero e questo deve essere utilizzato dalle nostre cellule come fonte di energia, c’è bisogno di un enzima che è magnesio-dipendente, cioè per funzionare ha bisogno proprio del magnesio e se questi non c’è lo zucchero che introduciamo nel nostro corpo non può essere utilizzato e viene inviato al fegato, il risultato è che ingrassiamo e subiamo un aumento del colesterolo, dei trigliceridi e delle problematiche ad essi correlate.
    Intanto, la cellula continuerà a richiedere zuccheri per produrre l’energia che è necessaria alle sue attività ed invia segnali al cervello affinché l’individuo ne domandi ancora.
    Una necessità che spesso viene confusa per golosità ed è invece causata da una carenza di magnesio.

    Dolori e crampi muscolari

    A volte soffriamo di una stanchezza prolungata, senza particolari cause, che spesso sfocia anche in dolori e crampi muscolari, soprattutto di notte le gambe sembrano “senza riposo” tanta è la necessità di muoverle per evitare le contrazioni. Anche questo fastidio è dovuto ai muscoli che richiedono magnesio.

    Insonnia

    Il magnesio agisce sul parasimpatico che, se viene stimolato, ci rilassa e ci induce al sonno liberandoci anche dai risvegli notturni.

    REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO

    Il nostro stomaco dovrebbe immettere il suo contenuto acido verso l’intestino, la risalita di questo, infatti, viene impedita da una valvola che si chiude dopo che il cibo è arrivato allo stomaco.
    Invece a volte succede che, questo contenuto, ritorna indietro risalendo verso l’esofago, causando bruciori alla gola, acidità, tosse e tanti altri fastidi.
     Perché?
    Magnesio cibi assortiti
    La valvola è fatta soprattutto di tessuto muscolare la cui forza di contrazione dipende anche dal magnesio, una quantità insufficiente di questo elemento le impedisce di svolgere il suo compito in modo adeguato. Anche questo fastidio, a volte, potrebbe risolversi in modo molto semplice.

    Apatia, stress e stanchezza mentale

    Anche questi sono sintomi che potrebbero essere dovuti a carenza di magnesio, un disturbo che può essere scambiato per depressione e invece può non esserlo.

    Stitichezza e problemi intestinali

    Il magnesio rilassa anche la muscolatura liscia dell’intestino, ecco che potrebbe essere d’aiuto in casi di stipsi che a volte è alternata a diarrea.

    Mal di testa

    Il mal di testa può essere provocato anche da una carenza di magnesio perché questa insufficienza porta a una vasocostrizione a livello cerebrale che dà infiammazione e dolore.
    Questo tipo di emicrania è invalidante per chi ne soffre.

    Carenza di vitamine

    Il mal di testa può essere collegato anche alla carenza di vitamine A, B, C e D che, per essere assorbite, hanno bisogno proprio di magnesio. Dunque la sua integrazione può essere utile anche in questo caso.

    Magnesio Pressione alta

    Magnesio vitamine
    Come abbiamo potuto constatare dall’elenco di questi sintomi, il magnesio è importante per l’organismo, e come abbiamo detto già, è il settimo elemento più abbondante i natura, quindi come può essere che possiamo esserne carenti?
    Una delle cause principali è la nostra alimentazione che può essere sbagliata o imperfetta in qualche sua parte e occorre quindi modificarla.
    Aumentare perciò il consumo di frutta fresca, frutta secca, legumi, cereali integrali senza glutine, verdure di stagione e se questo non bastasse, integriamo il nostro magnesio con prodotti che troviamo in commercio.
    Controlliamo se il magnesio che eventualmente integriamo sia bio-disponibile e assumiamolo la sera, tranne casi gravi, quando, in una fase iniziale, potrà essere prescritto diversamente.
    In ogni caso, prima di assumere qualsiasi integratore, dobbiamo consultare il nostro medico di fiducia, spetterà a lui sapere se, quanto e quando abbiamo necessità di integrare questo minerale.
    E adesso: buona salute a tutti.

  • Paganese – Calcio Catania: ancora uno stop per gli etnei

    Paganese – Calcio Catania: ancora uno stop per gli etnei

    Amaro ritorno in città per la squadra di Mister Baldini. La sconfitta per 1 a 0 rimediata nel campo della Paganese complica nuovamente il percorso degli etnei, dopo la boccata d’ossigeno vista col Fidelis Adria. Non è certamente il momento di parlare di problemi di classifica, visto il campionato iniziato da poco, ma certamente è problematico che fuori casa i risultati stentino ad arrivare.

    Paganese-Catania: formazioni ufficiali

    PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Sbampato, Murolo, Schiavi; Sussi, Cretella, Vitiello, Tissone, Manarelli; Castaldo, Guadagni.
    In panchina: Caruso, Scanagatta, Pica, Schiavino, Perlingieri, Volpicelli, Zanini, Zito, Del Regno, Diop, Piovaccari, Iannone. Allenatore Gassadonia

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto; Rosaia, Maldonado, Provenzano; Ceccarelli, Sipos, Russotto
    In panchina: Sala, Pino, Ropolo, Albertini, Zanchi, Izco, Cataldi, Piccolo, Greco, Biondi, Moro, Russini. Allenatore: Baldini
    ARBITRO: Enrico Maggio (Lodi)
    Assistenti: Giuseppe Centrone (Molfetta) e Mauro Dell’Olio (Molfetta)
    Quarto uomo: Andrea Ancora (Roma 1)

    Paganese Catania: la sintesi del primo tempo

    Massimino catania
    Il Catania parte piuttosto bene, occupando il campo con ordine e costringengo Sussi a prendere un giallo già in avvio. Una buona partenza che viene confermata dall’occasione di Ceccarelli, che su angolo dopo aver raccolto un cross basso da destra, conclude da posizione estremamente favorevole in area di rigore, ma il tiro si spegne sul fondo. Nel ribaltamento di fronte, due calci d’angolo dell Paganese si rivelano infruttosi, prima di una nuova occasione a firma Catania: cross dalla destra di Calapai, che già qualche minuto prima aveva proposto dalla sua fascia, che raggiunge Russotto sul secondo palo. L’ala del Catania potrebbe andare facilmente a concludere, ma arriva leggermente in ritardo sulla palla di Calapai (che verrà poco dopo ammonito) e l’azione sfuma. La Paganese allora si fa vedere dalle parti di Stancampiano con Tissone, lesto ad avvantaggiarsi del lancio in verticale di Guadagni. Il portiere etneo però, a tu per tu con l’attaccante, riesce a ipnotizzare Tissone e neutralizza il tiro.
    In questo momento i padroni di casa però guadagnano fiducia e continuano a spingere, creando nuovamente pericoli alla porta dei rossoazzuri (questo pomeriggio in tenuta bianca). Guadagni è ancora protagonista, stavolta con un colpo di testa che Stancampiano è costretto a deviare in angolo con una parata plastica, da copertina, che si rivela oltretutto efficace. Il Catania soffre e alla mezz’ora inoltrata si fa imbrigliare da una bellissima trama di passaggi della Paganese, che culmina nella verticalizzazione di Guagagni all’indirizzo di Tissoni. Provvidenziale l’intervento di Mangonado in scivolata, che disinnesca una potenziale opportunità per i padroni di casa. Peccato per l’ammozione che poco dopo guadegnerà il difensore etneo, che ha comunque sfoggiato una discreta prova nel pacchetto arretrato. Il primo tempo si chiude con una chance per il Catania di rientrare negli spogliatoi in vantaggio: tiro dalla distanza di Provenzano e palla alla destra del portiere di pochissimo.
    Massimino

    Paganese Catania: la sintesi del secondo tempo

    Uscite dai box, le due squadre non subiscono cambiamenti e ci si aspetta lo stesso copione del primo tempo. In effetti, si riprende da dove si era rimasti col Catania intento ad attaccare – ed è qui che il Catania ha le sue migliori occasioni e l’occasione di svoltare la partita. Prima l’eroe contro la Fidelis Andria, Sipos, dopo una serie di scambi si trova a tu per tu col portiere ma non riesce a rendere precisa la sua conclusione. Poi, al minuto 48, Ceccarelli con un tiro da fuori impensierisce Baiocco, che manda in angolo. Al 49′ l’occasione che potrebbe indirizzare la partita: Russotto entra in area, Sussi lo atterra e l’arbitro lo ammonisce. Doppia ammonizione, espulsione e rigore: sul dischetto si presenta Ceccarelli, ma Baiocco intuisce e si tuffa sulla sinistra, deviando sul palo.
    Il Catania subisce psicologicamente il colpo e la Paganese effettua un cambio, con Scanagatta per Sbampato, e poi Zito per Vitiello e Volpicelli per Tissone. Il riequilibramento tattico in seguito all’espulsione sortisce il suo effetto. Due occasioni concentrate al 57′ sono il preludio al goal. Punizione da centrocampo per la Paganese, palla lunga verso l’area di rigore dove di trova Diop. Spalla a spalla con Ercolani, che però non riesce a ostacolare il tiro che termina la sua corsa sul secondo palo. A nulla servono gli ultimi 20 minuti: il risultato rimane invariato. Per il Catania rimane il rimpianto
     
     
     
     

  • Come utilizzare i tuorli delle uova avanzati?

    Come utilizzare i tuorli delle uova avanzati?

    Ogni appassionato del mondo culinario e specialmente gli estimatori dei dolci e delle leccornie sono consapevoli che in moltissime ricette sono necessari gli albumi d’uovo. Prendete per esempio la ricetta per le meringhe, o anche i Macaron. Ma per quanto riguarda il tuorlo. Cosa si può fare con la parte inutilizzata dell’uovo? Questo articolo ha l’obiettivo di dare suggerimenti utili al lettore per evitare sprechi. Esistono infatti delle ricette che abbinata ad altri ingredienti rendono ottimo l’utilizzo dei tuorli d’uovo.
    Un ingrediente, tante ricette

    Qui di seguito verranno elencati alcune ricette per i quali si possono utilizzare i tuorli:

      • Crema olandese
      • Salsa Aioli
      • Salsa Tartara
      • Pasta fresca
      • Pasta frolla
      • Gelato alla crema
      • Zabaione
      • Crema pasticcera
      • Crema Catalana
      • Tuorlo marinato
      • Pasta alla Carbonara di mare

    Tre ricette con tuorli d’uova

    Esistono infiniti piatti sia in versione dolci che salati nei quali si possono sfruttare i tuorli d’uovo. Quelli sopracitati sono un esempio di una piccolissima parte. Ora si desidera condividere tre ricette che hanno alla base gli avanzi di tuorli.

    Lo zabaione

    zabaione
    Ricetta veloce, semplice e di notevole impatto. La preparazione prevede alcuni minuti. Sono utilizzati ingredienti molto semplici ed economici, infatti è necessario avere:

      • Tuorli di 4 uova;
      • 80g di zucchero;
      • ½ bicchiere di Marsala secco.

    Per iniziare è necessario mettere i tuorli in una piccola pentola accompagnati dallo zucchero e il ½ bicchiere di Marsala. Il pentolino stesso va adagiato su una pentola piena di acqua calda con la fiamma accesa bassa ma non troppo in modo da cuocere il composto a bagnomaria. Sbattere il composto fino a quando si addensa e diventa spumosa. Si può servire sia caldo che freddo. Perfetto se accompagnato con biscotti secchi o con una bella dose di panna montata, o come base per altre ricette.

    Crema pasticcera

    crema pasticcera preparazione

    Se si opta per usufruire dei tuorli in eccesso per preparare un dolce squisito, il miglior suggerimento è quello di accingersi alla realizzazione di una crema pasticcera. Questa è possibile utilizzarla per la preparazione di un soffice Pan di Spagna o anche dei dolci con pasta sfoglia e perché no anche degli squisiti muffin alla crema. Gli ingredienti da utilizzare sono:

      • 500ml di latte
      • 1 bacca di vaniglia
      • 1 scorza di limone
      • 100g di zucchero semolato
      • Tuorli di 4 uova
      • 70g farina setacciata

    Prima di tutto bisogna scaldare il latte in un tegame con la bacca di vaniglia e la scorza di limone grattugiata. Qualche istante prima dell’ebollizione scostare il composto dal fuoco e farlo riposare. Nel contempo amalgamare in un’altra scodella lo zucchero e i tuorli. Aggiungere la farina e un po di latte caldo a filo. Infine unire il tutto in una casseruola e cuore a fiamma bassa per almeno 10 minuti o fino a quando tutto il composto risulterà addensato.

    Gelato alla crema

    gelato alla crema

    Se rimangono dei tuorli d’uovo inutilizzati e il clima risulta essere caldo e afoso, un rimedio per affrontare la giornata è il gelato alla crema. Gli ingredienti sono semplici da reperire:

      • Tuorli di 4 uova
      • 150g zucchero
      • 2 vasetti di yogurt
      • 250g panna fresca

    Prendere i tuorli e amalgamare con lo zucchero e montare con fruste elettriche. A parte versare in una ciotola i vasetti di yogurt con la panna fresca. Successivamente unire il composto con la crema di tuorli e zucchero e mescolare con molta attenzione fino a ottenere un composto vellutato e omogeneo. Il prossimo passo è usare la gelateria per fare mantecare. In alternativa usare il congelatore e a intervalli di tempo rimescolare fino a quando non si otterrà una consistenza cremosa.

  • Ricetta le Spumette di Nocciola

    Ricetta le Spumette di Nocciola

    Le Spumette di Nocciola sono dei dolcetti semplici e sfiziosi. Sono simili alle classiche meringhe. Le Spumette sono però più soffici ed hanno un tempo di cottura inferiore. Possono essere di varie dimensioni e colori – in base agli ingredienti opzionali utilizzati – ed essere degustate come semplice dolce o come guarnizione di torte, gelati e creme.
    Tempo di preparazione: 15 minuti
    Tempo di cottura: 1.30 h

    Ingredienti per le spumette di nocciola ( 4 persone ):

            • 60 gr zucchero
            • 3 cucchiai di farina
            • 2 albumi ( bianchi )
            • 250 gr di nocciole
            • sale q.b.
            • 1 cucchiaio di succo di limone ( opzionale )
            • mandorle dolci ( opzionale )

    Preparazione e cottura

    Rompete le uova e separate l’albume dal tuorlo (la parte rossa dell’uovo). In una ciotola mettete gli albumi.
    Se volete, potete aggiungere anche un cucchiaio di limone ma non è obbligatorio per la riuscita della ricetta.
    Montate le uova a mano o, più facilmente, con uno sbattitore elettrico fino ad ottenere un composto ben fermo e lucido.
    Potete aggiungere lo zucchero una volta raggiunto questo composto o direttamente con gli albumi e sbattere tutto insieme.
    Se lo aggiungete dopo, versatelo gradualmente e continuate a frullare fino ad ottenere un composto spumoso ma solido.
    Per capire se gli albumi sono montati correttamente vi consiglio di fare la famosa prova del cucchiaino: immergete il cucchiaino nel composto e se la spuma è ben fatta il cucchiaino dovrà restare in piedi da solo!Per essere sicuro di ottenere un impasto spumoso e solido ci sono vari accorgimenti che potete seguire:

      • preferire lo zucchero qualità extrafine;
      • assicuratevi di separare bene il tuorlo e l’albume: il tuorlo ( o rosso ) è materia grassa e fa si che le uova non montino bene e l’albume si sgonfi;
      • preriscaldare bene il forno prima di infornare;
      • cuocerle lentamente e non superare i 90º di temperatura

    Tritate le nocciole grossolanamente con l’aiuto di un mixer o di un mortaio.
    Aggiungete le nocciole tritate ed i cucchiai di farina al composto ottenuto facendo attenzione a girarlo delicatamente con un cucchiaio per evitare di smontarlo. Utilizzate movimenti delicati dal basso verso l’alto.
    Preparate la teglia da forno rivestendola con carta da forno.
    Con l’aiuto di due cucchiai, prelevate piccole quantità del composto e disponetele sulla teglia formando così delle palline che saranno le vostre spumette una volta cotte. In alternativa ai cucchiai potete utilizzare una tasca da pasticcere con bocchetta a stella.
    Non dimenticatevi che in cottura le palline si gonfieranno, disponetele quindi distanti una dall’altra in modo da evitare che si attacchino.
    Preriscaldate il forno. Infornate le palline a 90º / 100º per circa 90 minuti.
    Se volete aggiungere un tocco speciale alla vostra ricetta, potete aggiungere su ogni pallina una mandorla affettata prima di infornare.
    Fate raffreddare i dolcetti prima di servirli.
    Ecco a voi le Spumette di Nocciola: croccanti ed irresistibili!
    Piccolo consiglio. Se non volete buttare il tuorlo delle uova, su questo articolo come utilizzare i tuorli potrete trovare moltissime ricette.

  • Concorsi Sicilia: possibilità di lavoro all’orizzonte

    Concorsi Sicilia: possibilità di lavoro all’orizzonte

    Un altro anno durissimo è passato. 2020 e 2021 hanno segnato una profonda crisi in molti settori, per esempio nel settore della ristorazione, del turismo o degli eventi dal vivo. Anche per questo motivo è sempre una buona notizia quando arriva la possibilità di poter sostenere un concorso. Specialmente poi nell’arco di questo settembre 2021 saranno molte le possibilità dei candidati, con numerosi posti nella pubblica amministrazione rivolti a diverse categorie di lavoratori.
    Andiamo a vedere quali e come candidarsi.

    Concorso Ministero della Cultura per 150 assistenti alla custodia e vigilanza

    lavoro nel museo
    E’ stato pubblicato in Gazzetta il bando per il reclutamento a tempo indeterminato di cento unita’ di personale, presso il  dal Ministero della Cultura, non dirigenziale appartenenti alla seconda area funzionale, posizione economica F2, nel profilo professionale di assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza, e della procedura selettiva per il reclutamento di cinquanta unita’ di personale non dirigenziale appartenenti alla seconda area funzionale, posizione economica F1, nel profilo professionale di operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza.

    Presentazione delle domande di partecipazione

    1. Il candidato invia la domanda di ammissione al concorso esclusivamente per via telematica, compilando il modulo on-line riferito alla presente procedura, utilizzando la piattaforma digitale che sarà  resa disponibile a tal fine.
    2. La data di presentazione on-line della domanda di partecipazione al concorso è certificata e comprovata da apposita ricevuta elettronica rilasciata dal sistema informatico che, allo scadere del termine ultimo per la presentazione, non permetterà’ più’ l’accesso e l’invio del modulo elettronico.
    3. Nella domanda i candidati dovranno dichiarare di possedere tutti i requisiti di ammissione previsti dal bando relativo al concorso.

    Svolgimento delle procedure

    1. Per lo svolgimento del concorso pubblico di cui all’art. 1, comma 2 del presente decreto è  previsto lo svolgimento di prove d’esame, consistenti in una sola prova scritta e in una eventuale prova orale. Le materie oggetto d’esame saranno indicate nel bando relativo al concorso.
    2. Nell’ambito delle medesime prove relative al predetto concorso pubblico si procederà altresì all’accertamento della conoscenza della lingua inglese e delle tecnologie informatiche.
     

    Concorso Agenzia delle Entrate per 2320 funzionari amministrativi e per 100 funzionari informatici.

    L’Agenzia delle Entrate ha indetto un concorso pubblico per 2320 funzionari amministrativi. Le assunzioni saranno realizzate presso la sede centrale a Roma e presso le Direzioni Provinciali e Regionali, presenti in tutta Italia. La selezione è rivolta a candidati laureati, i quali saranno assunti con contratto a tempo indeterminato e impiegati per attività amministrativo-tributaria. Il termine per presentare la domanda scade il 30 settembre 2021.
    aula vuota concorso
    Inoltre, sempre l’Agenzia delle Entrate ha indetto un ulteriore bando per l’assunzione di 100 funzionari informatici. La selezione è rivolta ai candidati laureati ed è previsto un con contratto di lavoro a tempo indeterminato. La scadenza entro la quale è possibile candidarsi è fissata al 30 settembre 2021.

    Concorso per 500 tecnici Pnrr e per il Mef

    Aperto il concorso per 500 assunzioni a tempo determinato di personale non dirigenziale, di cui 80 da assegnare al Ministero dell’Economia e delle finanze e 420 alle amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel Pnrr. Le risorse saranno inquadrate nell’Area III, posizione economica F1, nei profili professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale. La domanda di ammissione deve essere presentata entro il 20 settembre 2021.
    concorsi aula vuota

    Concorso Marina Militare per 212 volontari Vfp 4

    Altro concorso è quello per reclutare 212 volontari Vfp 4 nelle Forze speciali e componenti specialistiche della Marina Militare, compreso il Corpo delle capitanerie di porto. La selezione è rivolta ai volontari in ferma prefissata di un anno della Marina Militare in servizio, anche in rafferma annuale, o in congedo per fine ferma. La domanda deve essere presentata entro il 12 settembre 2021.

    Concorso Ministero della Giustizia per 8171 addetti ufficio processo

    Il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso per l’assunzione di addetti Ufficio per il processo, finalizzato alla copertura di 8171 posti di lavoro. Le sedi di lavoro sono distribuite in tutta Italia e possono partecipare candidati laureati. Si tratta di uno dei concorsi con più posti attualmente attivi. Le candidature devono essere presentate entro il 23 settembre.

    Concorso Rap Palermo per 46 autisti

    La Rap di Palermo ha indotto un concorso per assumere 46 autisti con rapporto a tempo pieno al livello 3° parametro B del Ccnl dei Servizi Ambientali – Utilitalia. La selezione è rivolta a candidati con licenza media. La domanda di ammissione al concorso pubblico scade in data 29 settembre 2021.
    Il bando che mette in palio 300 posti alla Regione è quasi pronto e, visto che resta in un limbo il maxi concorso da 1.100 posti nel Centri per l’impiego, ecco che, come riporta Giacinto Pipitone in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, arriva una chance per entrare nella pubblica amministrazione.
     

  • Cielo di settembre: sole, luna, pianeti, costellazioni

    Cielo di settembre: sole, luna, pianeti, costellazioni

    E’ arrivato settembre quasi senza accorgercene. Abbiamo abbandonato agosto e con lui l’estate, che sta per volgere al termine. Un’estate breve perché è ancora tanta la nostra voglia di stare all’aperto, tanta la voglia di riprendere la vita che conducevamo prima del Covid e invece, dopo giorni durante i quali sembrava che la curva del contagi stesse scendendo, eccoci di nuovo ad osservare la sua risalita e ritorniamo alle prese di restrizioni che, purtroppo, conosciamo già.
    Le nostre sere e notti trascorse all’aperto ci sembrano lontane e poche, ma cielo che abbiamo ammirato è ancora lì, rotante nella sua splendida armonia, basta uno scorcio, un balcone, un terrazzo, anche se piccolo ma soprattutto un angolo lontano dalle luci delle città, per ammirarlo ancora e ancora, nell’autunno e nell’inverno che ci aspettano scoprendo le meraviglie che ci riserva e questa piccola guida, ancora una volta, ci orienterà in questo spazio infinito.

    Il Sole di settembre

    All’inizio del mese e fino a giorno 16, il Sole si trova nella costellazione del Leone, poi si muoverà in quella della Vergine.
    giorno 1 il Sole sorge alle 06:38 e tramonta alle 19:46
    giorno 15 il Sole sorge alle 06:52 e tramonta alle 19:21
    giorno 30 il Sole sorge alle 07:08 e tramonta alle 18:55

    Equinozio

    cielo di settembre su spiaggia
    Il 22 settembre alle ore 21:21 la Terra si troverà nel punto che segna l’equinozio di autunno. Questo vuol dire che, nel momento indicato, il Sole si verrà a trovare nel luogo in cui la sua orbita apparente interseca l’equatore celeste. Da quel momento, dal punto di vista astronomico, l’estate è finita.
    Sul nostro pianeta, le conseguenze per quel giorno sono:
    1. Uguale durata del dì e della notte in tutti i punti della Terra, in pratica avremo 12 ore di luce e 12 ore di buio (infatti il termine equinozio vuol dire, da aequus, dì uguale alla notte).
    2. A mezzogiorno, i raggi del Sole cadranno perpendicolari su tutti i luoghi dell’equatore, per capire il momento esatto basterà guardare gli oggetti posti verticalmente che non avranno ombra.
    3. Il Sole sorge esattamente a est e tramonterà esattamente a ovest.
    4. Il nostro astro culminerà ad un’altezza media nel cielo.

    La luna di settembre

    luna cielo maggio
    Giorno 7 settembre avremo la Luna nuova
    Giorno 13 settembre avremo il primo quarto
    Giorno 21 settembre avremo la Luna piena
    Giorno 29 settembre avremo l’ultimo quarto

    Le costellazioni

    – A ovest troveremo ancora le costellazioni estive: lo Scorpione con la sua stella più luminosa Antares, il Sagittario, meno visibile, la Bilancia.
    – Allo zenit, o quasi, Ercole, Boote con la bellissima stella Arturo, il triangolo estivo formato dalla Lira con la stella Vega, il Cigno con la stella Deneb e l’Aquila con la stella Altair.
    -A sud troveremo le costellazioni del Capricorno, dell’Acquario e dei Pesci.
    – A est incomincia a sorgere l’Ariete.
    – A nord-est ritroviamo le brillanti costellazioni di Andromeda, Perseo, Cefeo e Pegaso.
    – Intorno al polo nord ruotano l’Orsa Minore, l’Orsa Maggiore e Cassiopea

    I pianeti

    Venere

    Venere, visibile fin dalla fine di agosto, inizia a splendere ogni sera a ovest, dove tramonta il Sole, immersa ancora nell’ultima luce del nostro astro.
    Con il passare dei giorni resterà in cielo più a lungo, tramontando alcune ore dopo il Sole.
    Fino a giorno 18 sarà nella costellazione della Vergine per poi passare in quella della Bilancia.

    Marte

    Difficile da osservare nel cielo di settembre perché si trova molto vicino al Sole durante il suo tramonto, il pianeta Marte è nella costellazione del Leone per poi passare, giorno 15, in quella della Vergine.

    Giove

    Ben visibile a sud brilla Giove, il gigante dei pianeti, la sua presenza ha dominato il cielo dell’estate per quasi tutta la notte.

    Saturno

    Anche Saturno è ben individuabile in questo mese, sorge prima di Giove e lo precede nel cielo.

    Urano, Nettuno, Plutone

    I due pianeti si trovano nel cielo di settembre e vi brilleranno per tutta le notte ma per vederli occorre un telescopio.

    Mercurio

    Come sempre difficile da osservare, sia perché piccolo sia perché vicino al Sole e dunque immerso nella sua luce.
    Splende per tutto il mese ed è più facile poterlo vedere al tramonto.

    Meteore

    stelle cadenti
    Anche in questo mese è possibile osservare delle meteore, anzi, con le notti che si allungano, sarà ancora più facile.
    All’inizio del mese potremo scorgere le Aurigadi, resti della cometa 1911 Kiess. Si è stimato che, ogni ora possiamo scorgerne decine, così come le Perseidi, famose stelle cadenti di agosto.
    A queste seguiranno sciami di detriti di altre comete che avranno il loro culmine tra i giorni 11 e 12 settembre, perciò sguardi in su per esprimere i nostri desideri!
    A presto con le altre meraviglie del cielo.

  • Coronavirus Sicilia ancora alti i dati, Musumeci preoccupato

    Coronavirus Sicilia ancora alti i dati, Musumeci preoccupato

    Coronavirus, Catania la provincia con più contagi

    Ancora una settimana durissima, quella che ci siamo lasciati alle spalle. Non è bastato l’annuncio della zona gialla, visto che sono stati registrati numeri oltre il migliaio in tutto il weekend. Basti solo pensare che nel bollettino diramato dal Ministero della Salute il tasso di positività è passato dal 6,1% al 6,6%.
    Un aumento che non risparmia nemmeno le ospedalizzazioni, con 848 pazienti ricoverati a causa del Covid, di cui 117 in terapia intensiva. Numeri ancora da brivido, che vanno a incrementare quelli da inizio pandemia: 4.566.126 casi, con 129.466 decessi. Gli attuali positivi sono 28.285 (+155 casi), di cui 27.320 in isolamento domiciliare obbligatorio. Ammontano a 1.023 nuovi guariti. Questa invece la suddivisione per province dei nuovi casi: Catania 327, Messina 246, Palermo 219, Trapani 119, Siracusa 99, Caltanissetta 65, Ragusa 55, Agrigento 39, Enna 31.
    Coronavirus ultime novità
    Non solo dunque la Sicilia è la regione col più alto numero di contagi in tutta Italia, ma Catania si attesta inoltre come la provincia col più alto numero di contagi327 in un solo giorno.

    Coronavirus Musumeci chiede maggiori controlli

    Una situazione che non può certamente fare dormire sonni sereni al Governatore della regione, che esplicita a chiare lettere la sua paura di vanificare quanto di buono fatto sinora. Un invito alla prudenza che va di pari passo a quello dei prefetti a controllare e sanzionare: «Senza l’apporto dei prefetti  tutto sarebbe stato più difficile in Sicilia in questo anno e mezzo di pandemia. Lo sanno anche le pietre. Ora, però, serve uno sforzo maggiore: una sorveglianza delle forze dell’ordine più diffusa ed efficace, che scoraggi gli indisciplinati e alimenti fiducia nelle persone responsabili. – Musumeci poi prosegue mettendo in guardia dalla distrazione-  Avverto in giro un pericoloso calo di attenzione. È una fase delicata quella che viviamo in questi giorni: se aumentano i contagi, ma non i vaccini, la Sicilia rischia di tornare presto a chiudere. E non possiamo permetterci questo ulteriore sacrificio ».
    Il presidente della Regione ricorda poi che rientra tra i suoi compiti adottare le ordinanze, ma farle rispettare spetta al ministro dell’Interno tramite i prefetti. «Se tutte le istituzioni faremo rete la nostra Isola riuscirà a vincere anche questa terribile prova».

    Coronavirus Sicilia zona gialla misure adottate

    La Sicilia rimane sulla tabella “dei cattivi” a livello nazionale, essendo l’unica regione ancora contrassegnata in giallo in tutta la nazione. Frattanto, a livello regionale, Musumeci continua a prendere provvedimenti: non solo rimangono zona arancione fino a giovedì 9 settembre Barrafranca, nell’Ennese, e a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. A essi vanno ad aggiungersi altri nove Comuni siciliani, di cui otto nel Siracusano, che saranno zona arancione da sabato 4 a martedì 14 settembre (compreso). Si tratta di Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Ferla, Francofonte, in provincia di Siracusa, e Catenanuova in provincia di Enna. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, appena firmata. Per i comuni appena elencati vale ancora il tanto temuto coprifuoco dalle 22 alle 5, a patto di non possedere la certificazione verde, e le restrizioni sugli spostamenti. Ovvero motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità, per ragioni di salute, per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per usufruire delle attività consentite. Consentita l’attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande all’esterno, ma a patto di osservare il limite massimo di quattro persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l’obbligo di green pass per i locali al chiuso.
    ristorante catania

    Coronavirus Sicilia l’allarme dell’ordine dei medici

    Frattanto l’ordine dei medici siciliani ancora una volta, tramite la bocca dei suoi presidenti siciliani, torna a fare chiarezza sulla questione vaccini e a ribadirne l’importanza nella lotta al Coronavirus: « Il ruolo sociale della professione medica è parte integrante dell’identità di ciascun professionista. Dai tempi di Ippocrate, curare bene, sicurezza e serenità sociale sono i tre grandi valori della professione che devono concretizzarsi in una comunicazione univoca perché non ci siano dubbi sulla necessità di completare il processo di immunizzazione della collettività. Legittime tutte le opinioni, legittima la presenza nei dibattiti dei social, ma quando lo scontro tra no-vax, no-pass e chi è disponibile alla vaccinazione diventa ideologico, messaggi inconciliabili con la scienza rischiano di avere conseguenze molto gravi.
    Il pericolo è di soffiare sulle anime più deboli dei negazionisti e di alimentare quelle chat diventate oggi il terreno fertile per l’organizzazione di proteste anti-covid in cui irrompono messaggi di violenza. Il mondo medico è una grande rete di salute, ma anche una grande rete sociale che porta con sè tutto il peso, l’autorevolezza e il rigore delle sue informazioni, al di là delle considerazioni personali. Ed è questo il profilo che chiediamo a tutti i colleghi ». La nota è poi firmata da Toti Amato (Palermo), Vito Ignazio Barraco (Trapani), Giacomo Caudo (Messina), Giovanni D’Ippolito (Caltanissetta), Anselmo Madeddu (Siracusa), Renato Mancuso (Enna), Igo La Mantia (Catania), Santo Pitruzzella (Agrigento), Carlo Vitali (Ragusa).
    Coronavirus Sicilia vaccini

  • Calcio Catania – Fidelis Andria: una vittoria di sostanza

    Calcio Catania – Fidelis Andria: una vittoria di sostanza

    Non potevamo inaugurare meglio questa nuova rubrica di Cataniablog.it dedicata alla squadra della nostra città. Una vittoria smagliante, quella degli uomini di Baldini: verrebbe da dire “buona la seconda”. Già, perché la prima uscita del Calcio Catania era stata tutt’altro che brillante, un secco 3 a 0 subito in casa del Monopoli che aveva spinto il tecnico Baldini a dire « il nostro campionato parte con la Fidelis Andria».
    Massimino catania
    In tal caso, non si può che valutare come vincente l’esordio del Catania, che vince e convince; convincono soprattutto le scelte del tecnico, che rischia il tridente con Ceccarelli e Russotto sugli esterni, affidando però il centro dell’attacco a Šipoš. Una fiducia ricompensata, indubbiamente, dato che è stato proprio l’attaccante croato a realizzare la doppietta che ha permesso alla squadra etnea di festeggiare la prima vittoria del campionato di serie C, dove – in attesa delle altre partite – occupa al momento il sesto posto.

    Catania – Fidelis Andria: il tabellino

    CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Pinto; Provenzano (81′ Izco), Maldonado (81′ Greco), Rosaia (67′ Biondi); Ceccarelli (59′ Russini), Russotto, Šipoš (67′ Moro). A disp.: Sala, Albertini, Zanchi, Ropolo, Pino, Cataldi, Izco, Bianco. All. Baldini.

    ANDRIA (3-5-2): Dini; Fontana (46′ Venturini), Lacassia, Sabatino (60′ Alberti); Benvenga, Casoli, Bonavolontà (26′ Di Noia), Bolognese, Carullo (77′ Nunzella); Bubas, Favetta (46′ Tulli). A disp.: Vandelli, De Marino, Borcin, Dipinto, Gazzillo, Gaeta, Pelliccia, Spano. All. Panarelli.
    ARBITRO: Di Cairano di Ariano Irpino (Massimino-Lattanzi).
    MARCATORI: 8′ Sipos, 45′ Sipos
    NOTE: ammoniti: Bolognese, Di Noia, Rosaia, Russotto, Venturini, Greco.

    Catania – Fidelis Andria: la sintesi

    Una partita viva, che non ha mancato di offrire un bello spettacolo a chi ha raggiunto il Massimino per tifare i propri beniamini. E proprio per i padroni di casa è arrivata la primissima occasione, con un bel sinistro di Ceccarelli respinto da Dini. Poi due fiammate d’orgoglio del Fidelis Andia, prima con Casoli che calcia alto dalla distanza dopo il disimpegno errato di Maldonado e poi col velleitario tiro di Benvegna, dissinescato senza difficoltà da Stancampiano.
    Massimino
    Ma come nella più classica delle tradizioni calcistiche, per cui mancare un affondo espone al rischio di una stoccata avversaria, è il Catania a passare in vantaggio già al 9 minuto. L’assist da grande distanza di Ceccarelli è preciso e Šipoš è impietoso nel trafiggere Dini con un bel destro. Si scatena la festa sugli spalti del Catania, mentre in campo si apro qualche spazio – con gli ospiti un po’ colpiti dal gol e un po’ costretti a rischiare, anche a rischio di esporsi al contropiede degli uomini di Baldini.
    Anche dopo il gol è Ceccarelli-show: non contento del lancio al bacio per il gol del vantaggio, prima l’ala romana si invola verso la porta e costringe Sabatino alle brutte maniere (ma l’arbitro lo grazia, forse con troppa superficialità). Poi il suo rasoterra viene bloccato da Dini. Bisognerà attendere il 19′ perché l’arbitro estragga il primo giallo, all’indirizzo di Bolognese per fallo al limite dell’area su Pinto. Sulla punizione assegnata per il fallo, Russotto regala ai tifosi l’illusione del gol, ma la palla si spegne sull’esterno della rete.
    Nel frattempo, gli ospiti non riescono a impensierire Stancampiano (da notare solo un tiro centrale di Casoli al min. 21). Anzi, a discapito del gol subito, continuano a proporre un calcio molto conservativo, con una squadra molto chiusa. Una situazione che si cronicizzerà nella seconda metà della partita e renderà il match meno divertente e più giocato sulle corde.
    D’altronde, il modulo adottato (un 3-5-2 molto “italiano” nella sua concezione) e i suoi interpreti hanno portato l’Andria a una rocciosa difesa nello scorso campionato, quindi è possibile che il gol in avvio abbia certamente scombinato i piani tattici degli ospiti – che però, va detto, non hanno saputo riorganizzarsi tempestivamente. Anzi: il nervosismo sale in campo e gli ospiti rischiano di rimanere anche in 10, con Di Noia (subentrato al posto del dolorante Bonavolontà) che colpisce al volto Pinto e viene sanzionato con un cartellino giallo. Un rischio che poteva tradursi anche in un rosso e compromettere definitivamente la gara.
    Gara che si inclinerà comunque definitivamente a favore del Catania al 46′: l’errore difensivo di Fontana, che fornisce l’assist all’attaccante del Catania, è fatale. Ancora una volta Šipoš non si fa pregare e raddoppia.
    Il secondo tempo è molto più avaro di emozioni e si trascina sino alla fine quasi senza grandi sussulti. Tante le sostituzioni e le ammonizioni; da segnalare al minuto 21 l’errore di Monteagudo non sfruttato da Alberti che tira alto e i due tentativi di Russotto intorno alla mezz’ora della ripresa, ambedue sventati da Dini.
    Il Catania chiude col due a zero e si assicura i primi tre punti di questo campionato; una buona notizia per tutti noi tifosi rossazzurri.

  • Orchidee: 10 consigli su come coltivarle e farle crescere

    Orchidee: 10 consigli su come coltivarle e farle crescere

    Quante volte abbiamo visto delle bellissime piante di orchidea, rigogliose e fiorite e abbiamo desiderato coltivarle anche noi e non sappiamo come fare?
    Le orchidee, infatti, sono piante esigenti, hanno bisogno di molte attenzioni, di regole e comportamenti da rispettare, soffrono per gli sbalzi di temperatura, per l’eccessiva secchezza dell’aria, per l’esposizione alla luce e per tante altre cose.
    Allora eccone alcuni accorgimenti che renderanno le nostre piante più forti e più sane precisando che, queste accortezze, sono generali cioè valgono per tutte le numerosissime varietà di orchidee esistenti ma soprattutto sono utili per la varietà che si trova più diffusa in commercio: la Phalaenopsis, detta anche orchidea farfalla che proviene dalle foreste pluviali tropicali di Asia, Nuova Guinea e Australia.

    Orchidee quale vaso scegliere

    E’ essenziale che, il vaso dove vengono coltivate le nostre orchidee, abbia dei fori alla sua base in modo tale da far defluire l’acqua in eccesso, le radici, infatti, tendono a marcire con l’umidità.
    Inoltre è da preferire un vaso trasparente, anche le radici, infatti, hanno bisogno di luce ed è importante poter osservare il loro colore e il loro stato di salute dal quale dipende quello di tutta la pianta.

    Orchidee il terriccio

    Anche il terriccio deve essere idoneo a far defluire l’acqua, tra i tanti esistenti in commercio è da preferire quello costituito da corteccia perché garantisce il fuoriuscire dell’acqua in modo perfettoLo svantaggio di questo tipo di terriccio è che non resta umido per molto tempo e quindi occorre bagnarlo con maggiore frequenza.

    Orchidee l’esposizione

    orchidee in bagno
    Le orchidee devono ricevere tanta luce ma mai diretta e non troppa, in natura infatti, vivono frammiste ad altre piante che le riparano dai raggi abbaglianti del sole.
    Mettiamole quindi davanti ad una finestra, meglio se esposta ad est oppure a sud, mai a nord dove la luce scarseggia.
    Sistemarle preferibilmente dietro una tenda in modo che, l’intensità luminosa venga smorzata, altrimenti rischiano di essere bruciate.
    Quando le nostre orchidee si sono ambientate in un angolo della nostra casa non cambiamole di posizione, questi movimenti risultano stressanti per le piante che dovranno riadattarsi alle condizioni che la nuova localizzazione richiede.

    La temperatura

    La temperatura ideale delle stanze dove soggiornano le nostre orchidee dovrebbe oscillare tra i 18 e i 24 gradi.
    Troppo freddo le uccide e anche se questa esigenza varia da specie a specie, in generale le orchidee temono le basse temperature.

    La circolazione dell’aria

    Le orchidee temono anche le correnti d’aria perciò evitiamo di esporle in un ambiente troppo ventilato che per loro risulta stressante ma, allo stesso tempo, assicuriamoci che ci sia una leggera circolazione d’aria.
    orchidee serra

    Come innaffiare le orchidee

    Le orchidee hanno bisogno di un ambiente umido perciò il terriccio va costantemente bagnato.
    Per innaffiarle non esiste un intervallo di tempo prestabilito, occorre vedere se il terriccio è asciutto e soprattutto se le radici hanno un colore grigio, con il vaso trasparente questa osservazione è molto facile.
    Bagnandole si noterà subito che il loro colore vira verso il verde, allora possiamo sospendere la somministrazione dell’acqua. Un modo alternativo per garantire un buon apporto idrico consiste nell’immergere in acqua la pianta e tenerla a bagno per 5-10 minuti, usiamo l’acqua piovana dato il suo basso contenuto in calcare, così facendo si garantisce alla pianta la giusta umidità per circa 7 giorni successivi.
    Nei periodi stagionali più secchi, dato che queste piante prediligono l’umidità, è bene nebulizzarle d’acqua con un semplice spruzzino in modo da inumidire anche gli steli e le foglie.
    Non bagnare mai i fiori e non lasciare ristagni d’acqua sulle foglie.
    E ricordatevi di seguire i nostri consigli per risparmiare acqua!

    Fertilizzante orchidee

    orchidee coltivare
    Il terriccio apposito per orchidee non contiene molti nutrienti, occorre quindi fertilizzare il terreno con un prodotto speciale che si trova in commercio, meglio farlo da marzo a ottobre due volte al mese e somministrarlo attraverso l’irrigazione.
    Adesso che abbiamo appreso delle semplici linee guida non dobbiamo dimenticare che le orchidee, come tutte le piante, risentono della presenza delle persone che le accudiscono, le nostre attenzioni e la nostra compagnia saranno per loro nutrimento e bellezza.
    Arrediamo di verde la nostra casa, sarà più sana e più bella!
    Se volete, potete anche ampliare il vostro verde a casa con i nostri articoli dedicati all’orto sul balcone!

  • Inquinamento domestico: cosa ci fa male a casa

    Inquinamento domestico: cosa ci fa male a casa

    Certo, sentir parlare di elementi inquinanti a casa è strano. Magari siamo indotti a pensare subito che questa abitazione si trova posizionata in una strada trafficata e che l’inquinamento provenga proprio dai mezzi che vi circolano. Tanti e pesanti, nel nostro immaginario collettivo.
    Non riusciamo a credere che, la nostra casa, quella che riteniamo un “nido” che ci accoglie e ci protegge, il luogo dove custodiamo i nostri affetti più cari, oltre che noi stessi, possa farci del male, possa nuocere alla nostra salute.
    Eppure sono tante e tali le sostanze chimiche e i microrganismi che inquinano i luoghi in cui viviamo che è bene porre su di loro la nostra attenzione.

    Inquinamento domestico: i detersivi

    Inquinamento domestico
    Molti non sanno che proprio i prodotti che adoperiamo per le pulizie domestiche sono una fonte di inquinamento, parecchi di loro contengono benzene e formaldeide che possono nuocere agli occhi e all’apparato respiratorio.
    Ecco perché, quando scegliamo i prodotti per la pulizia della casa dobbiamo leggerne i componenti preferendo quelli che abbiano una composizione quanto più naturale possibile.
    Pulire sì ma senza eccedere nella quantità dei detergenti, utilizzare quel tanto che basta altrimenti inquiniamo, non solo l’ambiente in generale, ma anche quello della nostra casa.
    In questo blog abbiamo già parlato di detersivi naturali o comunque fatti in casa ma approfondiremo in seguito.

    Umidità e condizionatori

    Anche l’umidità può essere un fattore inquinante, se supera il 50% le muffe iniziano a proliferare, a questo punto fare arieggiare la casa e usare dei deumidificatori.
    Attenzione anche ai condizionatori. Di questi apparecchi occorre fare una buona manutenzione dei filtri che vanno lavati con detersivi poco aggressivi, preferibilmente naturali o cambiati se lo necessitano.

    Inquinamento fumo

    Inquinamento fumo
    Fumare a casa non è salutare, i fumi e le sostanze chimiche contenute nelle sigarette danno il cosiddetto “fumo passivo”, nocivo per chi sta accanto al fumatore nonché per lo stesso.
    Occorre dunque fumare all’aperto, se proprio non se ne può fare a meno, lasciando fuori anche le cicche.

    Mobili, profumatori e candele

    Non ci facciamo molto caso ma i mobili sono il fattore inquinante tra i più frequenti delle nostre abitazioni.
    Le sostanze tossiche sono per lo più colle e vernici, le prime sono abbondanti nei mobili in truciolato, le seconde vanno scelte con oculatezza preferendo mobili di qualità con garanzie sui materiali usati.
    E le candele? Non facciamoci ingannare dal profumo che emettono, profumatori e candele che costano pochissimo e sono venduti ovunque.
    A cosa è dovuta la loro fragranza?
    Spesso sono solo composti chimici, nulla a che vedere con i fiori e le piante a cui l’odore somiglia. Allora, stiamo attenti a cosa portiamo nell’ambiente nel quale viviamo e cerchiamo di essere attenti a cosa respiriamo.

    Aspirapolvere

    Anche l’aspirapolvere va sempre pulito e controllato altrimenti, la polvere che ha aspirato, viene riversata nuovamente nell’ambiente.
     

    Cosa fare per evitare l’inquinamento domestico?

    Le piante

    Piante anti inquinamento
    Esistono delle piante d’appartamento che assorbono alcune sostanze purificando l’aria, una di queste è la sanseviera, facile da coltivare, resistente ed elegante nell’aspetto.
    Ma vanno benissimo anche la Dracena, il Ficus, il Photos e lo Spatillo( che assorbono la formaldeide) e la Gerbera.
    Altra cosa da fare è arieggiare gli ambienti, soprattutto prima di andare a letto, è sempre una buona norma, l’aria si arricchisce di ossigeno e gli inquinanti e i microrganismi si disperdono all’esterno.
    Occorre cambiare l’aria dopo aver fatto la doccia, per evitare umidità e muffe, dopo aver pulito e cucinato.
    In ultimo non dobbiamo dimenticare che, queste linee guida servono anche per gli ambienti dove lavoriamo, arieggiare i locali, in questo caso, è ancora più importante dato che possiamo trovarci insieme a molte più persone oppure in piccoli uffici dove il volume d’aria è appena sufficiente.
    Questa buona norma va seguita con maggiore rigore soprattutto in questo momento da pandemia di Covid-19.
    Allora prestiamo attenzione anche all’ambiente nel quale viviamo.

  • Terremoto Palermo, il brusco risveglio della cittadina

    Un risveglio turbolento, quello di questa mattina 31 agosto per la zona del palermitano. Alle 6.14 è stato infatti avvertito nitidamente un terremoto, che ha causato preoccupazione nella popolazione della fascia costiera e delle Madonie, principali zona interessate dal fenomeno. Tantissime le persone che, per paura di ulteriori scosse, si sono riversate per strada in attesa di ulteriori sviluppi. Moltissime anche le segnalazioni ai vigili del fuoco, ma non sono stati registrati danni. In tal senso, questo è la migliore delle notizie: il sisma pare infatti non aver causato vittime e danni ingenti, quantomeno nel momento in cui scriviamo questo articolo.
    I social, in ogni caso, sono pieni di testimonianze di persone che esprimono il loro timore – chi ha perso il sonno, chi scrive che il terremoto ha fatto “tremare ogni cosa”. “In camera da letto ho sentito l’armadio ballare”, dice il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, che dopo alcune telefonate di controllo si è rassicurato. La scossa è stata percepita nella sua intensità soprattutto a Campofelice di Roccella, Lascari e Gratteri.  Come siciliani, conosciamo bene la paura che può istillare un fenomeno di questo tipo – siamo vicini ai nostri amici di Palermo.

    Le rilevazioni dell’INGV

    La scossa è stato inoltre rilevata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dal quale è stata classificata fra 4.4 e il 4.8 di magnitudo. L’epicentro dell’evento sismico è stato localizzato in mare aperto al largo della costa tra Cefalù e Lascari (latitudine 38.12 longitudine 13.89), a una profondità di circa sei chilometri. La scossa è stata seguita da due repliche di magnitudo 2.0 alle ore 6,23 e 2.2 alle 6,39.
    Da segnalare che – sempre secondo le rilevazioni dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – altre scosse di minore intensità si sono verificate nelle ultime ore, sempre nella provincia di Palermo e precisamente nella costa centro settentrionale (alle 18.58 e alle 19.14 di ieri e alle 6.23 e 6.39 di stamattina).

    Terremoto Palermo: Disservizi e ritardi

    Treno
    Nell’attesa, a dita incrociate, della conferma che il sisma non abbia causato vittime e danni, rimangono i ritardi e i disservizi che sono normali dopo un evento di questo tipo. Sulle linee di treni in direzione Palermo, proprio a causa del sisma, si registrano ritardi di 2 ore o superiori. E’ difficilissimo al momento prevedere se e quando la situazione rientrerà a regime, dato che gli aggiornamenti attualmente sono costanti.

    Etna: non si ferma l’attività

    etna in eruzione
    Anche l’Etna, negli ultimi giorni, ha ripreso a emettere boati e cenere vulcanica in abbondanza, che è andata a ricoprire principalmente la zona di Giarre. La situazione però sembra osservare un momento di lieve ripresa proprio in questi giorni, come riportato dall’ultimo comunicato dall’INGV: “L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dalle ore 20.00 UTC circa si registra la ripresa di una debole attività stromboliana al CSE.
    L’andamento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, dalle 20:00 UTC, è caratterizzato da fluttuazioni su valori medio-bassi. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è ubicato in corrispondenza del cratere Bocca Nuova ad una elevazione di circa 2700 m sul livello del mare. L’attività infrasonica si mantiene su livelli bassi.
    L’analisi dei segnali di deformazione del suolo non mostra variazioni di rilievo sulle reti GNSS e clinometrica.”

  • Olio siciliano: una ricchezza preziosa e salutare

    Olio siciliano: una ricchezza preziosa e salutare

    La dieta mediterranea fa scuola. Nutrizionisti ed esperti, contro le mode del momento, non fanno altro che invitare tutti a seguire questa alimentazione, che poi è quella dei nostri nonni. Pasta, pane, verdure, legumi, un’equilibrata quantità di proteine e molta varietà, pochi grassi animali, sostituiti preferibilmente da quelli vegetali. E arriviamo così all’oggetto del nostro primo appuntamento: l’oro liquido, l’olio.

    Olio siciliano: una ricchezza liquida

    Olio cottura
    In Sicilia si producono molte varietà, a seconda del terreno d’origine. Fra ottobre e novembre si raccolgono le olive: in alcuni posti ancora a mano o con le reti, in altri con le macchine; poi nel minor tempo possibile, per evitare l’aumento di acidità, si portano al frantoio per la spremitura. Anche in questa fase si utilizzano due metodi: quello tradizionale a freddo, con cui si ottiene un olio più buono proprio perché meno raffinato, o quello del ciclo continuo, in cui l’apporto umano è ridotto al minimo. Il prodotto finale avrà caratteristiche diverse: può variare il colore, più o meno scuro. Il sapore, più o meno amarognolo, può avere un retrogusto fruttato o sapere di mandorla, addirittura di pomodoro. L’importante è che non abbia sfumature marroni, indice di ossidazione, che l’odore sia fragrante, non rancido e che al gusto sia pulito, persistente ma mai troppo acido, cosa che lo rende difficile da digerire.

    Come conservare l’olio

    Misurare lolio
    Fondamentale è anche il modo in cui si conserva: non deve essere infatti esposto alla luce, per questo sono preferibili bottiglie di vetro scuro, e deve essere riposto in un luogo fresco e asciutto. L’ideale è consumarlo entro 14-16 mesi dalla data di produzione, ma con gli accorgimenti suddetti mantiene integre le caratteristiche anche per due anni.
    Altra cosa da sapere sono i significati delle denominazioni che a volte sembrano acronimi non ben identificati, quasi sigle di ulteriori imposte dirette! In realtà esse sono tutele per i consumatori, che specificano la provenienza e la lavorazione delle olive in zone delimitate. DOP, denominazione di origine protetta, indica un olio prodotto e lavorato nella medesima zona. IGP, indicazione geografica protetta, precisa la provenienza del prodotto da una determinata zona, in cui si è anche svolta almeno una fase di lavorazione. La particolare posizione geografica della Sicilia e la discontinuità territoriale con il continente europeo ha creato in termini di biodiversità, un panorama varietale unico differenziato dalle altre aree olivicole. I fattori pedoclimatici e umani, correlati al territorio, determinano il profilo organolettico dell’olio extra vergine di oliva Sicilia IGP. Un esempio di questo tipo possono essere i prodotti Barbera o Bono. La terra, e quindi le piante che hanno in gestione, non subiscono nessun trattamento chimico e non viene praticata irrigazione. In più la tecnica di spremitura a freddo mantiene inalterate le proprietà organolettiche. Il basso tasso di acidità, tra lo 0,3% e lo 0,5%, non solo lo rendono altamente digeribile, ma conferiscono un sapore delicato che ben si sposa con tutte le pietanze, sia cotte, sia crude.

    Proprietà e usi dell’olio

    Cuoco che cucina con lolio
    Liquido preziosissimo, l’olio veniva utilizzato già in epoca romana, oltre che come condimento, nella fitocosmesi e nella medicina alternativa, come purificante, idratante, nutriente, per creme o impacchi. Ancora oggi i Greci bevono un bicchiere di olio extravergine l’anno per mantenersi sani. Studi scientifici autorevoli hanno dimostrato che l’utilizzo costante favorisce un abbassamento del colesterolo cattivo (LDL) e un conseguente innalzamento di quello buono, il cosiddetto HDL, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e l’arteriosclerosi, inoltre ha un potere antiossidante che rallenta l’invecchiamento cellulare. Certo non aspettiamoci miracoli, come nascondere le zampe di gallina applicando dischetti intrisi di olio sugli occhi, o idratare dei capelli crespi con un impacco notturno: riusciremmo soltanto ad allontanare un ospite indesiderato.
    O ancora la pretesa di non avere problemi mangiando sedici panelle e venti crocchè al giorno perché tanto sono fritte nell’olio d’oliva, che come ormai è noto regge le alte temperature senza sprigionare elementi nocivi. Con misura e moderazione però, possiamo appagarci, senza troppi sacrifici e senza eccessive mortificazioni del nostro palato. Come in ogni cosa est modus in rebus! Infine, il consiglio è quello di utilizzare l’olio a crudo per esaltare maggiormente i sapori. E se avete fame prima di cena optate per verdure crude con il classico pinzimonio, sono eccezionali i finocchi e il sedano, sia per la bontà sia per il loro potere riempitivo. La linea per una volta non ne risentirà!
    Potete usare l’olio anche per pulire, lo sapevate? Certo, questo a meno che non vogliate usarlo per qualche buonissima ricetta!

  • Sicilia zona gialla, aumentano i casi di coronavirus

    Sicilia zona gialla, aumentano i casi di coronavirus

    Una notizia che non coglie nessuno impreparato. Già la scorsa settimana, infatti, la Sicilia aveva schivato di pochissimo la zona gialla – con, oltretutto, qualche dubbio sul perché di tale rinvio. Adesso invece è ufficiale: da oggi la Sicilia non è più zona bianca, ma torna nella prima delle fasce di restrizione.
    Restrizioni coronavirus polemiche
    Una notizia molto triste, eppure inevitabile: pesa molto la variante delta, aggressiva e minacciosa, ma pesa soprattutto il basso numero di vaccinati. Il governo spera che tutte le misure recentemente introdotte possano portare all’intensificazione dei vaccini, ma la strada verso la normalità è ancora lontana. E intanto, da oggi, siamo tornati a respirare un po’ meno nella nostra zona gialla.

    Sicilia zona gialla cosa cambia

    Sono poche le novità ma ci saranno comunque dei cambiamenti con la zona gialla. Il più rilevante è sicuramente l’obbligo d’indossare la mascherina anche all’esterno. Un obbligo pesantissimo, in primo luogo perché arriva dopo diversi mesi in cui ci eravamo nuovamente abituati a non usarla (chissà quante volte rischierò di dimenticarla). Ma soprattutto perché in questo periodo dell’anno sono ancora altissime le temperature e il rischio è di respirare con molta più difficoltà.
    Per il resto, sono veramente risibili i cambiamenti.

    Coronavirus Sicilia zona gialla spostamenti

    Non ci sarà, invece, alcuna forma di coprifuoco. E inoltre si può entrare e uscire dalla regione in zona gialla ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo.

    zona bianca sicilia trasporti

    Come stabilisce inoltre l’ultimo decreto Covid, negli impianti sportivi di una regione in zona gialla “la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso”.

    Sicilia coronavirus luoghi pubblici

    Per teatri, cinema, concerti, musei, stadi, ristoranti al chiuso a pranzo e cena, palestre, terme, parchi divertimento, sale gioco e concorsi pubblici valgono le stesse regole della zona bianca. Quindi serve sempre il Green pass (basta aver fatto da 15 giorni la prima dose).

    Rispetto alla zona bianca, non cambiano le funzioni del Green pass: il certificato verde – per vaccinati, guariti o soggetti negativi a tamponi – consentirà ad esempio l’accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove torna il limite di 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi. All’aperto, il servizio può essere offerto a tutti.

    Il Green pass inoltre, come in zona bianca, è obbligatorio dal primo settembre anche per salire su treni intercity e ad alta velocità, navi (tranne che per lo stretto di Messina) e autobus a lunga percorrenza, oltre che sui voli aerei nazionali (per quelli all’estero già esisteva l’obbligo, ma il green pass in linea di massimo è valido solo se si è concluso da 14 giorni il ciclo vaccinale). Restano chiuse le discoteche, come in zona bianca (dove sono autorizzati i servizi di bar e ristorante, ma non è possibile ballare in pista).

    Covid-19 Sicilia sport

    Covid 19 Sicilia stop allo sport
    Per accedere a piscine e palestre, come in zona bianca, è necessario esibire il Green pass. Nell’ultimo decreto Covid si fa esplicito riferimento agli impianti di una regione in zona gialla precisando che «la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso».

    Coronavirus le dichiarazione di Musumeci

    La conferma sulla prevedibilità della zona gialla arriva anche dalle parole del presidente della Regione Nello Musumeci. che commenta così il provvedimento del ministro Speranza.
    «La “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme».
    «Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid – precisa il presidente- sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

  • Ricetta le Cassatelle di Agira

    Ricetta le Cassatelle di Agira

    Origini delle tipiche Cassatelle di Agira

    Le cassatelle di Agira sono dei dolcetti a base di pasta frolla tipici della Sicilia, che nascono precisamente nella cittadina di Agira, in provincia di Enna.
    Questi dolcetti hanno origini molto antiche e il loro metodo di preparazione viene tramandato da generazione a generazione, soprattutto dalle nonne.
    Questo è anche il motivo per cui spesso troverai delle differenze fra una ricetta e l’altra; con il passaggio da una famiglia all’altra, sono state fate delle modifiche in base al proprio gusto personale, una delle quali potrebbe essere l’aggiunta della cannella, che è appunto opzionale. Anni addietro esisteva un’altra versione del tipico dolce odierno, ovvero il ”pasticciotto”, che aveva però una forma circolare e un bottone al centro. In seguito, la ricetta è stata modificata aggiungendo elementi nobili come il cacao e le mandorle a quelli poveri già presenti come la ricotta.

    Ingredienti per le Cassatelle di Agira

    Dovrai iniziare la preparazione delle cassatelle preferibilmente la sera prima, perchè la frolla dovrà riposare in frigo per almeno 12 ore.
    Per la frolla ti serviranno i seguenti ingredienti:

          • 625g di farina
          • 225g di strutto
          • 1 uovo
          • 185g di zucchero semolato
          • 100g d’acqua
          • 1 bustina di vanillina
          • mezzo cucchiaio da thè di cannella e della scorza di limone.

    Per il ripieno ti serviranno due tipi di cacao,

                • 45g di quello dolce,
                • 250g di quello amaro
                • 300g di mandorle precedentemente tostate,
                • 50g di farina di ceci,
                • 375g d’acqua,
                • una bustina di vanillina,
                • un po’ di cannella e della scorza di limone.

    Procedimento
    Una volta preparati gli ingredienti per la frolla, dovrai munirti di una planetaria e impastare la farina con lo strutto finchè non otterrai un composto sbriciolato. A questo punto potrai unire anche tutti gli altri ingredienti, ovvero l’uovo, lo zucchero, l’acqua, la vanillina, la cannella e la scorza di limone e continuare ad impastare. Quando l’impasto sarà compatto ed omogeneo forma una pallina e coprila con della carta da forno. Come è stato detto precedentemente, l’impasto dovrà riposare in frigo.
    Il giorno dopo, o comunque dopo circa 12 ore potrai proseguire con la preparazione del ripieno. Dovrai tritare molto finemente in un mixer le mandorle tostate insieme alla scorza di limone. Una volta fatto ciò fai bollire il composto con acqua e zucchero per circa 7 minuti. In seguito, dovrai unire il cacao amaro e quello dolce, la farina di ceci, la bustina di vanillina e la cannella e far cuocere per altri 10 minuti. Quando il composto sarà pronto, lascialo raffreddare mescolandolo con un cucchiaio di legno, facendo attenzione che la superficie non si incrosti.
    Nel frattempo accendi il forno a 175° e stendi la frolla con un mattarello, ricavando dei cerchi di circa 10 cm con l’aiuto di un coppapasta oppure dell’attrezzo apposito per fare le cassatelle di Agira. Sopra ogni disco metti un cucchiaio del ripieno precedentemente preparato e chiudili molto bene. Prepara una teglia con della carta da forno e disponi i tuoi dolcetti. Li dovrai far cuocere per circa 15 minuti perchè non devono avere un colore dorato, ma rimanere molto chiari. Una volta sfornati potrai cospargerli con dello zucchero o se la gradisci anche con un po’ di cannella.
    Le cassatelle di Agira vanno servite preferibilmente fredde.

  • Ricetta Lardu Chinu

    Ricetta Lardu Chinu

    Il lardu Chinu
    Il lardu chinu è il famoso pollo ripieno, piatto tipico delle feste natalizie di Natale e Capodanno. In Sicilia viene servito nelle zone di Ragusa, Trapani e Messina. Il pollo è quell’alimento semplice e leggero che può essere accompagnato con qualsiasi condimento e contorno, ha un basso contenuto calorico ed viene utilizzato nella cucina asiatica, araba e italiana.
    Ingredienti
    1 pollo
    120 gr di riso
    1 cipolla
    60 gr di carne macinata o fegatini di pollo
    salsa di pomodoro
    sale e pepe
    130 ml di vino bianco
    300 ml di brodo
    Parmigiano grattugiato
    Procedimento
    Come prima cosa bisogna rosolare all’interno di una padella cipolla, olio d’oliva, sale e pepe per creare il soffritto. In un secondo momento si aggiunge la carne macinata e la salsa di pomodoro, sarà pronto quando la salsa si sarà ridotta. Il secondo step è quello di tostare il riso a fuoco vivo sfumandolo assieme a del vino bianco e del brodo per terminare la cottura. Si riduce la fiamma e si copre con un coperchio. Il tempo necessario è di cerca quindici minuti perché il riso deve essere al dente, togli il coperchio e lascia che il liquido venga assorbito. La carne si deve raffreddare e poi verrà aggiunto il riso, nel frattempo il forno deve essere preriscaldato a 200°, si procede con l’unione della carne al riso cosparsa di formaggio, sale e pepe a piacere. Ora si procede con la pulizia del pollo che andrà cosparso di sale al suo interno. Il pollo andrà poi riempito con carne e riso, si cucisse con del filo per sigillare il tutto affinché non fuoriesca nulla e si metterà a rosolare con del vino bianco. In forno il pollo dovrà stare per circa un’ora, se non vuoi utilizzare il forno sarà sufficiente procedere con una cottura di trenta minuti su carta stagnola cosparsa di pepe nero, timo e olio extravergine d’oliva. L’ultima parte di cottura si fa senza carta stagnola e così per altri trenta minuti. Per finire il piatto si andrà a tagliarlo e si cospargerà il tutto con sugo di cottura.
    Curiosità
    La Sicilia è una terra ricca di sapori e la sua cucina rispecchia quelle che sono le caratteristiche della regione. Essendo stata terra di dominazione tutti i popoli hanno lasciato qualche eredità culinaria, dal cous cous originario dell’Africa al vino degli antichi Fenici. Non esiste solo il cibo che può essere servito nei piatti, è quello di strada, usanza nata già nell’antica Roma, che attira di più come i famosi arancini, riso fritto e passato con il pan grattato che può essere bianco o rosso in base al ripieno.
    Le crocchette di patate e la focaccia farcita con verdure, pomodoro e acciughe. La Sicilia per gli antichi romani era molto importante perché rappresentava il loro granaio essendo una terra rigogliosa di grano. Il babà fu una rivisitazione del pane, era sufficiente cuocerlo e poi affogarlo nel vino e miele.
    Gli spagnoli sono stati coloro che hanno introdotto le spezie come i peperoni, le zucche, i pomodori, il cacao. La cassata siciliana, i cassateddi, le sfingi frarici, i cartocci furono opera delle suore di clausura che con le nuove spezie si dilettavano nella creazione di dolci.
    Gli svevi importarono lo stoccafisso fondamentale per alcuni piatti messinesi come il pesce stocco a ghiotta, ma non solo, incentivarono la costruzione di castelli al cui interno si preparavano piatti con carni rosse e pesci molto grandi destinati alla nobiltà.
  • Ricetta Cuccidatu

    Ricetta Cuccidatu

    Il Cuccidatu è un pane tipico della tradizione siciliana, preparato con farina di grano duro, lievito madre e acqua, ingredienti che insieme regalano un gusto che sa di antico.
    È quel pane che ricorda molto le uscite fuori case, le gita in campagna, quel pane fatto in casa dalle proprie nonne che è buono sia da solo che come accompagnamento. Infatti il Cucciddetu è ottimo condito con olio, sale e pepe, e per questo viene anche chiamato pani cunzatu, cioè pane condito.
    La sua ricetta è molto semplice e oggi vi spiegheremo come prepararlo in casa.

    Gli Ingredienti per il pane Cucciddetu

    Per la preparazione del pane Cucciddetu sono necessarie cinque ore, più una per la cottura. La difficoltà è bassa e chiunque può cimentarsi nella realizzazione di questa prelibatezza.
    Gli ingredienti necessari sono:
    • 600gr di semola di grano duro rimacinata
    • 12gr di sale
    • 100gr di lievito madre maturo
    • 450ml di acqua
    • un cucchiaio di malto d’orzo

    Preparazione del pane Cucciddetu

    Cuccidatu

    Prima di procedere alla preparazione vera e propria del pane è necessario rinnovare il lievito madre. L’ora ideale sarebbe alle 8 di mattina.
    Prima di utilizzare il lievito versare l’acqua all’interno di una ciotola mischiandola con la farina, ottenendo un impasto molto grossolano. Fatto questo lasciamo riposare per un po’.
    Una volta che il lievito madre è pronto, aggiungiamolo all’impasto di acqua e farina insieme al sale al malto e ad altra acqua. Mescoliamo grossolanamente il tutto e lasciamo riposare l’impasto così ottenuto per altri 10 minuti.
    A questo punto proseguiamo creando delle pieghie, cioè portanto i lembi dell’impasto al centro. Sono necessarie due serie di pieghe, distanti l’una dall’altra circa dieci minuti, dopodiché dobbiamo rivoltare l’impasto e portare nuovamente i lembi verso il centro.
    Creiamo quindi una palla lasciandola riposare altri dieci minuti.
    A questo punto allunghiamo l’impasto con le mani e facciamo altre due serie di pieghe, questa volta distanti l’una dall’altra mezz’ora.
    Trascorso mezz’ora dall’ultima piega possiamo reimpastare tutto, cospargendo il centro dell’impasto con della farina, dove andremo a creare un buco.
    Procederemo allargando il buco e modellando la pasta, facendo attenzione a non rovinarla e lacerarla.
    A questo punto l’impasto è pronto per essere infornato.Cuocere il pane CucciddetuOra che la ciambella è stata modellata, possiamo porla su una teglia coperta con della carta da forno infarinata. Attendiamo che l’impasto lieviti, il tempo necessario può variare in base a diversi fattori, in media comunque ci voglio dalle tre alle sei ore prima che l’impasto raddoppi di volume. Ci accorgeremo che la pasta è pronta quando si saranno formate delle piccole smagliature, a questo punto dobbiamo incidere la superficie e creare dei tagli facendo attenzione a non strappare l’impasto.
    Non resta che cuocere il tutto, ma prima è bene riscaldare il forno a 230°C e lasciare cuocere per circa 20 minuti la pasta a questa temperatura. Poi abbassare a 180° e lasciare cuocere per altri 30 minuti, ed infine passare ad una temperatura di 160° se notiamo che la pasta scurisce troppo.
    Terminata la cottura sfornialo il pane e lasciamolo freddare prima di porlo su un piatto e servirlo.
    Non resta quindi che mangiarlo e godere della piacevole croccantezza e fragranza di questa specialità casalinga.
    Per gustare al meglio il pane Cucciddetu possiamo condirlo con un po’ di olio, un pizzico di sale e del pepe.
  • Detersivi naturali ed ecologici: pulire sostenibile

    Detersivi naturali ed ecologici: pulire sostenibile

    Anni fa mia madre trovò su una rivista un articolo così interessante che ancora oggi ne conserva la pagina, gelosamente.
    L’articolo riporta che alcuni scienziati hanno studiato dei prodotti naturali o alimentari che possono essere utilizzati come detersivi, lo scopo di tali studi era questo: evitando un uso eccessivo di detersivi si poteva rispettare l’ambiente, perché venivano diminuite le sostanze chimiche inquinanti quali ad esempio gli schiumogeni che vengono quotidianamente immesse nell’ambiente, e risparmiare sui detersivi.
    Al fine di realizzare questo articolo ho cercato di sapere anno e nome del periodico: il foglio, più volte letto e perciò sgualcito, riporta il nome della rivista Di Più e il nome del giornalista, Tommaso Varotti. Mia madre però mi ha assicurato che, alcuni dei consigli che vi sono riportati, sono stati applicati con buoni risultati.
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    Lo studio e le sue conclusioni sono stati realizzati da un team di studio australiano del Ministero dell’Ambiente presieduto da un chimico, prof.Peter Finnan e poi pubblicati su uno stampato che è stato inviato agli abitanti del continente.
    Vediamo, dunque questi consigli.

    Detersivi ecologici per l’argenteria

    Si sa, l’argento è un materiale che impreziosisce le nostre case ma, quanto lavoro ci dà!
    Reagendo con l’ossigeno dell’aria, si ossida, annerisce e a noi occorre lucidare con prodotti chimici aggressivi e costosi.
    Il consiglio del Ministero dell’Ambiente australiano è quello di usare il ketchup, sì, proprio la salsa che usiamo mettere sulle patatine e sugli hamburger.
    La sua composizione, cremosa e acida, le consente di scivolare sulle superfici ossidate e di togliere lo strato che si è ossidato.
    Naturalmente, dopo aver passato la salsa, occorre insaponare e sciacquare accuratamente l’oggetto.

    Detersivi ecologici per le scarpe

    Lo studio australiano si è soffermato sul cattivo odore che spesso le scarpe tendono ad emanare.
    A questo scopo il dottor Finnan ci consiglia di adoperare il bicarbonato che per sua natura ha un’azione disinfettante nei confronti dei batteri che sono i responsabili del problema.
    L’odore, infatti, è dovuto a questi microorganismi che si alimentano del sudore e delle scaglie di pelle che noi  liberiamo perciò occorre mettere dentro le scarpe un cucchiaino di bicarbonato ed elimineremo il fastidio.

    Vetri, piastrelle e frigorifero

    pulire piastrelle
    Anche per lavare i vetri, le piastrelle e il frigorifero si può usare il bicarbonato, ne basta un cucchiaio per ogni litro di acqua, i suoi piccoli granelli hanno una leggera azione abrasiva e soprattutto il potere disinfettante di questa sostanza è di grande aiuto per eliminare le muffe del frigorifero.

    Ammorbidente e bicchieri

    Da tempo a casa mia, come ammorbidente si usa l’aceto di vino bianco, ne bastano due cucchiai da mettere nell’apposito contenitore della lavatrice ma lo stesso si può fare per il bucato a mano, calibrando, chiaramente , il dosaggio in base alla quantità di acqua dove viene versato.
    Oltre che ammorbidire, l’aceto elimina i residui di detersivi che rendono ruvida la nostra biancheria.
    E’ logico che non avremo un bucato molto profumato ma avremo un bucato fresco e morbido che sa veramente di pulito.
    Lo stesso aceto si può usare in lavastoviglie per eliminare gli aloni dei bicchieri.

    Repellente per le formiche

    Anziché adoperare sostanze velenose, per allontanare le formiche mettere davanti la loro tana o lungo il loro percorso del borotalco, facendo attenzione però perché rende scivolose la superfici dove si trova oppure strofinare la superficie con del peperoncino e le formiche si allontaneranno.

    Detergente naturale per il legno

    detersivi naturali
    I mobili in legno hanno delle ditate? Provate a strofinarvi sopra una mollica di pane e le antiestetiche macchioline andranno via.
    Ricordiamoci anche che il legno va nutrito, si può usare dell’olio d’oliva, poche gocce su un panno e strofinare uniformemente.

    Detersivi ecologici per i capi sportivi

    A volte, i vestiti che abbiamo utilizzato per praticare la nostra attività sportiva, emanano un cattivo odore di sudore, in questo caso, basta metterli a bagno in acqua dopo avervi disciolto una pastiglia di acido acetilsalicilico.
    L’acido, infatti rimuove i batteri che causano i cattivi odori.
    Insomma, dopo aver letto questo articolo, non ci resta che provare.
    Buon lavoro!

  • L’Italia non è un paese per donne

    L’Italia non è un paese per donne

     
    E’ sempre difficilissimo parlare adeguatamente di femminicidio. Il rischio è sempre quello, onnipresente, di banalizzare un fenomeno complesso e denso di dolore, approcciarsi senza il giusto riguardo, parlarne senza poter veramente dire qualcosa di nuovo, di risolutivo o semplicemente di sensato. E’ ancora più difficile parlarne quando sei uomo: perché, per quanto tu possa sforzarti d’immedesimarti o di comprendere, è impossibile. E’ impossibile capire che cosa si provi in un momento come questo: se a prevalere è la rabbia, la voglia di urlare al mondo l’ennesima – brutale – ingiustizia o come vincere ogni giorno la paura. Una paura giustificata, la paura che un giorno possa essere tu o qualcuno che conosci. Una paura motivata, che nasce dall’incombenza della cronaca sulla vita di tutti i giorni, dalla goffaggine di una certa tipologia di media (che tende sempre a porre in risalto l’accondiscendenza della vittima), dall’insufficienza delle contromosse della giustizia. E’ impossibile anche solo avvicinarsi, per un uomo, al coraggio che ci vuole per vivere – oggi – in Italia, una nazione che ha dimostrato ancora una volta di non essere ancora un paese per donne.
    E’ sempre difficilissimo parlare di femminicidio per un media. Il rischio è quello di scadere, sempre, nello sciacallaggio. Di parlare approssimativamente di un dramma tanto vasto, di relegare la storia di qualcuno al suo nome posto vicino all’ennesimo amarissimo episodio di cronaca. Di non riuscire ad avvicinarsi al dolore dei parenti, degli amici, di non riuscire a trasmettere la loro tragedia. Di limitarsi a un trafiletto inopportuno, magari parziale, come sempre succubi del meccanismo che ci impone di farci vedere per galleggiare nel mare magnum delle visualizzazioni.
    E’ sempre difficilissimo parlare di femminicidio. Forse per questo è ancora più importante non smettere di farlo. Non far sopravanzare il silenzio, la routine, sopra quell’onda di dolore che ancora oggi investe il nostro paese – sono già 41 dall’inizio del 2021. Non piegarsi al dato di fatto, non accondiscendere alla sua permanenza fra le notizie, non farlo entrare nella norma. Non trasmettere, alle future generazioni, la mentalità che “sia possibile”, che non sia un’abominio terrificante. Non abituarsi, non avere timore di parlarne, accettare il rischio di sbagliare (purché lo si faccia in buona fede). Perché peggio di parlarne, soprattutto per chi come noi può farlo, c’è solo un altro rischio: tacerlo.
    Non avendo specifiche competenze in materia e non volendo scivolare nella cronaca, abbiamo scelto come redazione di sfruttare questo spazio per parlare di possibili strumenti che possano aiutare.
    violenza sulle donne

    L’aumento della violenza domestica con la pandemia e Signal for help

    Purtroppo, la situazione è peggiorata con l’arrivo della pandemia. Laddove ci è stato richiesto di rimanere a casa per preservare la nostra sicurezza, per alcune questo meccanismo è stato un ulteriore rischio, in quanto costrette a rimanere confinate in casa con l’autore delle violenze. Come riporta nel suo articolo Sofia Lissandron, “l’epidemia Coronavirus ha quindi accresciuto il rischio di violenza sulle donne, poiché se da un lato la convivenza e il confinamento forzati hanno aggravato situazioni di violenza preesistenti all’interno della famiglia, dall’altro l’emergenza sanitaria ha drasticamente ridotto le possibilità per le donne di formulare delle richieste di aiuto […] poiché essendo costrette a rimanere in casa con il loro maltrattante non hanno avuto la privacy necessaria per procedere. Infatti, in Italia le chiamate alle linee di assistenza sono diminuite drasticamente nel primo periodo di isolamento: una linea telefonica dedicata alla violenza domestica in Italia, ha ricevuto il 55% in meno delle chiamate nelle prime due settimane di marzo perché molte donne trovavano difficile chiedere aiuto durante il lockdown. La violenza contro le donne si è quindi aggravata nel contesto dell’emergenza sanitaria COVID-19. I dati emergenti dimostrano che dallo scoppio del virus, la violenza contro le donne e in particolare la violenza domestica, è aumentata.”
    Per far fronte anche a questa situazione, che impediva di chiedere aiuto facilmente ed aggravava la situazione, è stato creato un gesto che permette di chiedere soccorso senza esporsi eccessivamente. Il gesto consiste nel piegare verso il palmo della mano il pollice tenendo le altre quattro dita in alto e poi chiuderle a pugno.
    signalforhelp
     

    Una rete rosa sul web: numeri utili e associazioni di supporto

    Il primo punto di riferimento che ci sentiamo di segnalare è quello del Telefono Rosa. Si tratta di un’associazione di volontarie che offre sostegno sia psicologico sia legale, nonché è promotrice di svariate iniziative di sensibilizzazione ed educazione.
    Segnaliamo anche la pagina di Di.Re., con i numeri telefonici dei centri antiviolenza sparsi per tutto il territorio.
    È anche possibile chiamare il numero antiviolenza e stalking 1522, attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. In entrambi i casi si riceveranno indicazioni da persone che hanno l’esperienza e la formazione più completa per occuparsi di questa questione. È anche possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri al 112 o la polizia al 113.
    Se avete altri strumenti da segnalarci, fatelo nei commenti e noi li integreremo nell’articolo.
    violenza sulle donne non e risposta

  • Covid 19 Sicilia rimane zona bianca, ma molti comuni no

    Covid 19 Sicilia rimane zona bianca, ma molti comuni no

    Siamo ormai entrati nell’ultima settimana di agosto: molti dei siciliani cominciano a rientrare dalle ferie e riprendono la loro routine. E del ritorno alla quotidianità sembra ormai far parte anche il consueto dilemma sulle aperture e le chiusure legate al Covid, che promette di accompagnarci anche quest’anno. Già la scorsa settimana avevamo paventato il rischio di tornare in zona gialla repentinamente, un’eventualità causata soprattutto dal diffondersi anche in terra sicula della variante delta. Un pericolo che sembra, almeno per ora, schivato solo in parte.

    Covid 19, la Sicilia resta zona gialla…

    La Sicilia resta dunque zona gialla e schiva, almeno per ora, una misura che avrebbe certamente danneggiato la fine della stagione turistica. Tuttavia farlo non è stato affatto semplice: innanzitutto, si è cercato di potenziare in extremis le ospedalizzazioni. In secondo luogo, è anche grazie al modo in cui sono stati analizzati i dati. A essere presi in analisi infatti non sono i dati del giovedì antecedente alle disposizioni (per esempio, giovedì 19 in vista di venerdì 20, in questo caso) ma quelli del martedì. Un fattore che ha aiutato non poco la Sicilia, i cui dati al momento appaiono tutt’altro che confortanti.
    Dati che probabilmente continueranno a non migliorare, non a breve. E’ notizia di questi giorni il parziale annullamento del Carnevale estivo di Acireale. La manifestazione, che non ha preso luogo nel periodo invernale, è stata riproposta nel periodo estivo come spesso accaduto anche in passato e ha generato grande interesse…e numerosi assembramenti. Appare poco chiaro come non sia stato previsto, per una manifestazione di questo tipo, nessuna misura preventiva e si sia arrivati alla necessità di annullare le date successive. Sul sito del Carnevale si legge infatti: “LA FONDAZIONE COMUNICA CHE L’EVENTO AVRÀ UNA RIDUZIONE TEMPORALE, POICHÉ VENGONO ANNULLATI I GIORNI DEL 27, 28 E 29 AGOSTO E LIMITANDO LO SVOLGIMENTO A QUESTO FINE SETTIMANA (21 E 22 AGOSTO)
    I CARRI ALLEGORICI SI MANTERRANNO NELLA LORO ATTUALE POSIZIONE, IN ESPOSIZIONE STATICA, PRIVI DI ILLUMINAZIONE E DI ALCUNA DIFFUSIONE SONORA”.
    carnevale di acireale

    …ma molti suoi comuni passano a zona gialla

    L’altra misura, ormai ben nota e conosciuta a tutti i siciliani, è stato il passaggio di molti dei suoi comuni a zona gialla. Sono 55, e sono stati individuati per via della bassa percentuale di vaccinati, inferiore al 60 per cento del totale della popolazione vaccinabile. Inoltre, questi comuni hanno una incidenza di contagi nei sette giorni (13-19 agosto) superiore a 150 casi per 100 mila abitanti.
    vaccino anticovid 19
    In provincia di Catania i comuni sono:
    Acicastello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde e Viagrande.
    Le misure per la zona gialla prevedono l’uso obbligatorio delle mascherine non solo al chiuso ma anche all’aperto ove presenti più soggetti, per esempio nelle strade e nelle piazze, con l’eccezione di coloro che stanno praticando attività sportiva, dei minori di 12 anni e di chi è impossibilitato per patologie. Rimane anche la necessità del tampone nelle 48 ore precedenti, sia per i partecipanti che per gli operatori, per banchetti ed eventi privati.

    Sicilia zona gialla, le dichiarazioni di Musumeci

    “Avevo annunciato un provvedimento regionale che cercasse di mantenere il giusto equilibrio tra gli obiettivi di tutela della salute pubblica e il diritto delle attività economiche a operare in sicurezza. Con questa ordinanza mettiamo in campo uno strumento in più con uomini e mezzi a disposizione di un numero importante di Comuni, coinvolgendo i sindaci anche nel loro ruolo di autorità sanitarie locali”, spiega il governatore Nello Musumeci.
    nello musumeci
    “Si tratta – aggiunge il presidente della Regione – di misure sofferte ma ragionate, che affidano ancora una volta alla indispensabile collaborazione dei livelli istituzionali territoriali e degli operatori sanitari il compito di proteggere la nostra popolazione. Abbiamo avuto in queste giornate i necessari colloqui tecnici con le diverse autorità che operano nel contenimento dell’epidemia e sono convinto che non desti alcuna sorpresa una decisione regionale che si pone nel solco dell’atteggiamento tenuto dal governo siciliano in tutti questi mesi. La stagione turistica in Sicilia – prosegue Musumeci – ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni, assieme ad un certo calo di tensione che è stato palpabile in molte zone dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown: la nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere. Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità. Questo modello, che inizia con i 55 Comuni, potrà essere adottato anche in altri casi. Oltre tre milioni di siciliani hanno fatto il vaccino. Ma non basta. Quanto sarebbe ingiusto far pagare a tutti il duro prezzo di chi non vuole vaccinarsi! Per noi – conclude il governatore – non è solo una priorità sanitaria, perché – come dice il presidente di Confindustria – tutelare la salute significa tutelare il lavoro”.
    “Le misure previste dall’ordinanza del presidente della Regione – dichiara l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza – sono una grande opportunità per i Comuni individuati perché consentiranno, nel rapporto di leale collaborazione con i sindaci, di moltiplicare gli sforzi per la vaccinazione. È un modello che può essere rafforzato anche in altri centri con una minore percentuale di contagio, ma con un numero di cittadini immuni non ancora adeguato ai target nazionali”.

  • Ricetta Polpette di Ricotta al Sugo

    Ricetta Polpette di Ricotta al Sugo

    Le polpette di ricotta al sugo rappresentano una pietanza che è tipica della tradizione culinaria calabrese, una zona ricca di terre dedicate alla pastorizia, dove è molto frequente trovare una buona ricotta di mucca o di pecora, ma soprattutto sempre fresca e tipica del posto. Rappresenta senza dubbio un secondo piatto molto gustoso, che richiede l’utilizzo della ricotta al posto della carne e arriva direttamente dalla cucina più tradizionale di origine contadina, costituita da cibi molto semplici e genuini, ma di sapore sempre squisito e delizioso.
    Le polpette di ricotta oltre ad essere morbide e gustose per la presenza della ricotta stessa, sono del tutto cotte nel sugo, il che le rende ancora più buone. Rappresentano un piatto adatto anche ad una cucina del tutto vegetariana, dal momento che sono senza la presenza della carne, e può essere anche una giusta ricetta senza glutine nel momento in cui si usa del pane specifico per chi è celiaco. Insomma in ogni caso, si tratta di una pietanza davvero appetitosa e ottima da assaporare.

    Ingredienti per le polpette di ricotta al sugo

    Per preparare le polpette occorrono i seguenti ingredienti:
    – ricotta di pecora 350 grammi
    – mollica del pane casereccio 140 grammi
    – pecorino grattugiato 60 grammi
    – parmigiano reggiano DOP grattugiato 40 grammi
    – 2 uova medie
    – mezzo spicchio d’aglio
    – un cucchiaio di prezzemolo tritato
    – sale fino quanto basta
    – pepe nero quanto basta
    Per la preparazione del sugo, invece, occorrono i seguenti ingredienti:
    – passata di pomodoro 750 grammi
    – uno spicchio d’aglio
    – basilico quanto basta
    – olio extravergine d’oliva quanto basta
    – sale fino quanto basta
    – pepe nero quanto basta

    Procedimento delle polpette di ricotta al sugo

    Quando si decide di preparare le polpette di ricotta, prima di iniziare occorre far scolare per bene il siero della ricotta di pecora mettendola in un comodo colino, magari con delle maglie strette, così da far scorrere bene tutto il liquido. Sarebbe opportuno fare questa cosa circa un paio d’ore prima, ma se fosse possibile farlo colare tutta la notte prima sarebbe ancora meglio.
    Di seguito si procede togliendo la crosta del pane, poi si taglia la mollica e si macina in maniera sottile nel mixer. Poi si prende la ricotta e la si setaccia con un colino, sempre a maglie strette.
    Poi, si prende la mollica tritata e la si pone in una ciotola piuttosto grande insieme alla ricotta setacciata, successivamente si unisce il mezzo spicchio d’aglio ben schiacciato e le uova intere, ma sbattute. Si aggiunge poi il parmigiano e il pecorino grattugiati, un po’ di prezzemolo per dare maggior sapore e gusto, il sale e il pepe. Utilizzando una forchetta si passa a mescolare per bene tutti gli ingredienti.
    È importante amalgamare bene tutti gli elementi al fine di ottenere una composizione che sia morbida, ma compatta. In seguito, passando un po’ di olio sui palmi delle mani, si prende una piccola porzione di impasto e si iniziano a preparare le polpette, cercando di farle tutte più o meno omogenee, cioè di circa trenta grammi ciascuna.
    Una volta preparate le polpette, si mettono da parte per procedere alla preparazione del sugo.
    Si prende un tegame e si fa rosolare lo spicchio d’aglio in camicia. Appena si è rosolato abbastanza e quindi sarà colorato, lo si toglie dal fuoco. Si aggiunge, poi, la passata di pomodoro, un po’ di sale e delle foglie di basilico e il pepe quanto basta, a seconda dei propri gusti. Una volta fatto cuocere il sugo lentamente così da essere più saporito, si uniscono le polpette di ricotta preparate, posizionandole in maniera omogenea una vicino all’altra. Si devono far cuocere per circa dieci minuti a fuoco lento, e appena passato il tempo utile si spegne il fuoco. Si procede, così, a servire le polpette di ricotta col sugo ben calde e saporite.
  • Ricetta Spaghetti all’Aragosta

    Ricetta Spaghetti all’Aragosta

    Gli spaghetti all’Aragosta sono un piatto tipico del nostro paese, apprezzato e consumato in tutto il mondo.
    Un piatto raffinato, ideale per occasioni speciali e per fare colpo. Tanto buono quanto semplice da preparare.
    È inoltre possibile abbinarlo ad una serie di vini pregiati per esaltarne ancora di più il gusto e la raffinatezza.
    In questo articolo vedremo la ricetta per gli spaghetti all’aragosta, partendo dalla preparazione della pasta, fatta a mano, fino ai passi da seguire per la preparazione di un sugo che risulti perfetto e gustoso.

    Ingredienti: Spaghetti all’Aragosta

    Per prima cosa dovrete preparare gli spaghetti, infatti la pasta fatta in casa ha un sapore unico ed inimitabile. Preparare un piatto così raffinato con degli spaghetti fatti a mano è un vero e proprio must per dare un tocco di classe e piacevolezza in più.Dunque, per gli spaghetti occorrono i seguenti ingredienti:
    400 grammi di farina
    2 uova
    150 grammi di latte
    Un pizzico di sale
    Circa 4 cucchiai di olio
    Mentre per la preparazione del sugo all’aragosta vi serviranno:
    400 grammi di polpa di aragosta
    300 grammi di pomodori
    Mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva
    1 Cipolla
    Prezzemolo quanto basta
    Un pizzico di sale

    Preparazione

    La preparazione degli spaghetti fatti in casa non richiede particolari abilità, si tratta di un’operazione piuttosto semplice.
    Intanto dovete versare, sul piano di lavoro, la farina creando una sorta di forma vulcanica. Al centro versate le uova, il latte, il sale e l’olio.
    Iniziate ad impastare a mano fino a che l’impasto non diventi sodo, a quel punto dovrete avvolgerlo in un canovaccio e farlo riposare per mezz’ora circa.
    Tagliate l’impasto in sei pezzi e rendetelo sottile utilizzando la macchina per la pasta e passarla, infine, nel rullo per dargli la forma degli spaghetti.
    Tutto qui, il procedimento è piuttosto veloce!
    Passate ora alla preparazione del sugo all’aragosta.
    Tritate una cipolla, versatela in una padella insieme all’olio e scaldatela.
    Una volta che la cipolla diventa trasparente, andrete ad aggiungere i pomodori a cubetti che, naturalmente, dovranno essere preventivamente spellati e privati dei semi. Cuocere per circa 6-7 minuti.
    A questo punto dovete aggiungere la polpa di aragosta, tagliata a cubetti, e cuociamo per circa 20/25 minuti.
    Ed il gioco è fatto, il sugo è pronto per essere consumato.
    spaghetti all'aragosta
    A questo punto quindi dovete portare ad ebollizione una pentola piena di acqua, cuocete la pasta e conditela con il sugo all’aragosta preparato in precedenza.
    Volendo potete aggiungere un poco di prezzemolo, per rendere il piatto ancora più accattivante esteticamente.
  • Covid Sicilia, il pericolo variante delta

    Covid Sicilia, il pericolo variante delta

    Non solo la Sicilia, causa emergenza Covid, tornerà quasi sicuramente in zona gialla, ma il rischio previsto è che entro brevissimo possa scattare anche una zona arancione.
    Dopo aver vissuto un lungo periodo di pandemia con il primo coronavirus da Sars-CoV-2 (oggi chiamato “variante alfa”) e dopo gli innumerevoli sforzi compiuti dai nostri scienziati al fine di produrre, nel più breve tempo possibile, un vaccino efficace che potesse debellare questo nemico, eccoci a lottare contro un virus, della stessa famiglia ma un po’ diverso, la variante indiana, oggi chiamata Delta.
    Questa variante purtroppo, ci pone davanti a delle situazioni che non conosciamo, che non avevamo previsto.
    Eccone qualcuna.

    Trasmissibilità

    Covid Sicilia delta
    L’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in un articolo del 2- luglio 2021, riporta come, grazie alla variante Delta, la percentuale di contagi è aumentata in modo evidente ovunque, anche in Italia, perché la sua trasmissibilità è maggiore del 40-50% rispetto alla variante alfa.
    Infatti, con il ceppo di coronavirus che abbiamo conosciuto ad inizio pandemia, ogni persona infetta lo trasmetteva ad altre 2-3, in base all’ambiente dove si trovava.
    Con la variante delta, la stessa persona potrebbe contagiarne, in media, 7.
    Inoltre la pagina della Fondazione Veronesi del 2 agosto 2021 ci ricorda che il virus Delta permane nelle nostre vie aeree 18 giorni, in media, mentre le varianti precedenti circa 13.
    Anche questa differenza aumenta il rischio di essere contagiati e potrebbe portare a nuove regole circa il periodo di quarantena.

    Covid Sicilia: l’immunità di gregge

    Detto in modo semplice l’immunità di gregge è quella situazione che si verifica quando in una popolazione esiste una percentuale di individui che, possedendo anticorpi o perché vaccinati o perché hanno avuto la malattia, bloccano la circolazione del virus proteggendo così coloro che, per motivi seri, non possono vaccinarsi.
    Coronavirus Sicilia vaccini
    Questo tipo di protezione si chiama “indiretta”.
    La percentuale di persone che, possedendo anticorpi, determinano l’immunità di gregge, dipende dalla trasmissibilità del virus.
    Quando la pandemia iniziò, dunque con il virus alfa, per raggiungere l’immunità di gregge occorreva che questa percentuale fosse del 66% e questo traguardo poteva essere raggiunto a settembre ma, dato che la variante delta è più contagiosa, adesso la percentuale sale all’90%.
    Ottenere questo risultato “ è impossibile perché a una certa quota di persone che, per vari motivi non si vaccineranno, (all’incirca il 20%) si devono aggiungere gli under 12, popolazione non ancora vaccinabile. L’obiettivo non è realisticamente ottenibile”. Il Corriere della Sera ( 14 agosto 2021).
    Perciò pare, secondo questi dati, che dobbiamo abbandonare l’idea di poterci proteggere con l’immunità di gregge.

    Covid Sicilia: i vaccini

    Un articolo pubblicato sul sito RAI NEWS del 18 agosto 2021 riporta il parere del virologo Francesco Broccolo sui vaccini. Il testo riporta letteralmente che i dati “ indicano con forza che la vaccinazione piena anti Covid-19 è cruciale per sopprimere le mutazioni emergenti, cruciali anche mascherina e distanziamento”.
    Coronavirus mascherina
    Questa affermazione ci fa riflettere ancora sulla necessità della mascherina e del distanziamento, precauzioni che, buona parte della popolazione, non ha più rispettato da quando ci troviamo in “zona bianca”.
    Ritrovarsi in un territorio “bianco” infatti, non vuol dire stare in un’area dove non circola il virus ma dove la sua presenza ha un basso indice, dunque, senza protezione alcuna, il virus circola e, a poco a poco, la sua trasmissione assumerà dati sempre più elevati così come si sta verificando in Sicilia e in Sardegna che tra qualche giorno, proprio per questo, corrono il rischio di ritrovarsi in”zona gialla”.

    Ma, i vaccini, realizzati per il virus alfa, sono efficaci contro la variante delta?

    Da una ricerca sul web si ritrovano pareri incerti dovuti soprattutto al fatto che gli studi in proposito sono veramente pochi data la recente comparsa della variante.
    Si sa però con certezza che occorrono entrambe le dosi di somministrazione del vaccino (tranne per quello che ne prevede solo una) per avere una protezione contro questa variante, anzi alcuni virologi ammettono che, il completamento del ciclo vaccinale ci protegge dalla variante Delta quasi quanto quella contro la variante Alfa.
    Anzi, in un articolo pubblicato da Tiscali News il 16 agosto 2021, si legge che il vaccino Johnson & Johnson ha sviluppato, nei vaccinati, anticorpi neutralizzanti per la variante Delta così come riporta pure un articolo pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine .
    Pare invece che i vaccini Pfizer e Astra Zeneca non abbiano la stessa efficacia, la loro protezione si attesta all’88% così come si legge sulla pagina di Adnkronos del 22 luglio 2021, perciò con questi tipi di vaccini ci si può infettare ma si avranno sintomatologie più lievi e certamente si eviterà l’ospedalizzazione e la terapia intensiva.
    A questo punto non ci resta che rispettare le protezioni che ci vengono raccomandate e sperare sempre di uscire al più presto dalla pandemia.

  • Matera: cosa vedere in un weekend, itinerario da 3 giorni

    Matera: cosa vedere in un weekend, itinerario da 3 giorni

    Pronti a proseguire la visita nella splendida capitale della cultura europea 2019? Se vi siete persi la prima parte del nostro itinerario, potete recuperarla con facilità. Se invece preferite un itinerario più naturalistico, abbiamo quello che fa al caso vostro (e potete anche collegare i due itinerari).
    In ogni caso, siamo pronti a riprendere la marcia per vedere tutto della bellissima Matera!

    Matera: cosa fare in un weekend

    Riprendiamo la nostra visita da dove avevamo lasciato, ovvero dal Sasso Caveoso. Dopo aver visitato le chiese rupestri di S. Lucia alla Malva, di S. Maria de Armenis e il Convicino di S. Antonio, è il momento di scoprire un po’ della storia di Matera. Per fare questo, la nostra prima tappa è assolutamente il Vicinato al Pozzo, presso il Rione Malve. La visita dura circa 45 minuti e costa 5 euro, ma ne vale assolutamente la pena e comunque potete fare un biglietto multiplo. Si ascoltano le parole di Carlo Levi, che raccontò al mondo le condizioni di vita degli abitanti dei Sassi nella sua opera “Cristo si è fermato a Eboli”; Adriano Olivetti espone come, a Matera, riuscì a studiare e concretizzare i suoi ideali sociali creando nuove soluzioni abitative; Lidia De Rita e Friedrich Friedmann spiegano l’approccio e la realizzazione del progetto, sviluppato anche attraverso il continuo scambio di opinioni e la costante ricerca di soluzioni condivise con le famiglie dei vicinati.
    Matera vicinato al pozzo
    È un viaggio di scoperta, sia esperienziale che emozionale, attraverso ricostruzioni, moderne installazioni e contributi audio e video, frutto anche del recupero di materiali di archivio del periodo tra gli anni ’40 e gli anni ’60.
    Sulla stessa falsa riga le altre due tappe successive che vi consigliamo: parliamo della Raccolta delle acque e di Casa Noha (che si trova però nel Rione Pianelle). In realtà, se non avete molto tempo o non vi interessa visitare tutto, queste ultime potete anche saltarle se avete visto il Vicinato al Pozzo. Noi però ve le segnaliamo per completezza; le abbiamo visitate entrambe e ne abbiamo apprezzato comunque qualcosa. Prima di abbandonare – stavolta definitivamente – il Sasso Caveoso, dirigiamoci alle due chiese, la Madonna de Iuris e soprattutto di San Pietro Caveoso. Ci sono dei panorami maestosi da godersi e tanta, tanta bellezza.

    Matera: Rione Pianelle e Civita

    Se avete visitato Casa Noha, la mattinata sarà ormai terminata. Potreste quindi approfittare del MUSMA, anche per evitare le ore più calde. Stiamo parlando, per definizione del sito, del più importante museo di scultura italiano!
    Poco dopo, potete dirigervi sulla Civita. Approfittate per godere della vista di questa inedita Matera medievale e visitate la sua splendida Cattedrale.
    Cattedrale Matera
    Se non siete appassionati del genere, potete anche saltare il Museo Diocesano e risparmiare un po’ di tempo. Tempo che potete dedicare alla visita di Casa Ortega, oppure per vedere i Sassi in Miniatura.
    Se avete voglia invece di passeggiare, vi consigliamo di salire sino al Monastero di S. Agostino e poi scendere – è una bellissima vista, quella che regala! In ogni caso, assicuratevi di non lasciare il Sasso Barisano senza essere passati da queste 3 chiese, tutte situate scendendo sulla medesima via: San Pietro Barisano, S. Biagio e S. Giovanni Battista. La loro visita non vi ruberà molto tempo e ne vale veramente la pena!

    Itinerario 3 giorni a Matera

    La nostra giornata ormai sarà quasi conclusa. Quindi possiamo anche rientrare al nostro B&B e, se magari prima abbiamo voglia di cenare, possiamo fermarci da Morgan Ristorante. Siamo sicuri che dopo andrete a letto molto più contenti!
    Siamo giunti all’ultimo giorno del nostro itinerario e adesso bisogna scegliere cosa fare. La prima possibilità è quella di completare la visita della città:in questo caso, vi consigliamo di reggiungere piazza Vittorio Veneto. Lungo la strada potrete visitare (anche velocemente o solo vedendo l’esterno) le chiese di S. Chiara, del Purgatorio, di S. Egidio e il convento di Santa Lucia. Raggiunta la piazza, non perdetevi la visita al Palombaro al Pozzo: dura solo 15 minuti e di certo è molto suggestiva!
    Palombaro al pozzo
    Lo sarà stata altrettanto quella a Matera Sotterranea, ma purtroppo quando siamo andati era chiusa per ristrutturazione. Quindi, dopo aver visitato la chiesa di S. Francesco da Paola, siamo andati a scoprire Basilicata Open-Space, uno spazio multimediale che mostra tantissimi percorsi dedicata alla regione.
    Se invece preferite qualcosa di più avventuroso, potete uscire dalla città e fare visita ai sassi e alle moltissime chiese rupestri che circondano Matera. In questo caso è forse meglio prendere una guida, e non tanto perché rischiate di non trovarle o di perdervi – come magari vi diranno. La realtà dei fatti è che…le guide hanno le chiavi delle chiese e, senza di loro, le troverete chiuse. Rimane una bellissima passeggiata, ma sicuramente a questo punto vale la pena investire questi soldi.
    Se invece siete stanchi di Matera possiamo consigliarvi di vedere 3 cose nei dintorni di Matera:

    1. La chiesa del peccato Originale, proprio a qualche km dalla città
    2. L’abbazia di Montescaglioso
    3. Il castello di Miglionico

    Un piccolo appunto sulle case-grotta

    Ultimo consiglio prima di salutarci sulle case-grotta. Esse sono certamente fra le più caratteristiche possibilità di attrazioni a Matera e vi faranno capire come vivevano i contadini durante il ‘900. Tuttavia, molte di queste sono semplici e artefatti “presepi” per turisti e sebbene mantengano una valenza didattica, non valgono la pena di eccessive visite. Il nostro consiglio è di visitarne una soltanto. Se cercate qualcosa di più genuino, allora nel Sasso Caveoso ne trovate una meravigliosa – un ex- convento. Se cercate qualcosa di più turistico, vanno bene sia quella di via Fiorentini sia quella di Vico Solitario – la più famosa e visitata.
    Buona visita!

  • Come sopravvivere al trasloco da studente fuorisede? Prima regola: non farsi prendere dal panico

    Come sopravvivere al trasloco da studente fuorisede? Prima regola: non farsi prendere dal panico

    Per gli studenti fuorisede la prima e più temuta prova a cui si devono sottoporre all’inizio della loro carriera universitaria non è un esame da 12 crediti ma bensì una prova pratica che spesso causa molta più frustrazione e ansia di un colloquio faccia a faccia con un docente. Parliamo del trasloco, vera batosta che spesso mina la stabilità psicofisica e mentale di molte persone, anche le più forti.
    Saperlo gestire con lucidità non è da tutti, soprattutto se si tratta della prima esperienza fuori casa oppure la si deve compiere alla fine della sezione estiva per traslocare in una nuova residenza. Caldo, impegni personali, pressione della famiglia, esami e stress possono essere deleteri per chi sta iniziando ad organizzare questa faticosa operazione. Inoltre si esce da un periodo snervante dopo i lunghi mesi legati al Covid che hanno reso difficoltosi ogni tipo di rapporto e la convivenza a stretto contatto con altre persone, quindi l’idea di un trasferimento oggi potrebbe fare ancora paura a molti.
    Se non si è studenti alle prime armi traslocare vuol dire portare con sé inoltre anni della propria vita accumulata negli armadi e sotto il letto per mancanza di spazio. Non solo quindi oggetti personali, abiti e arredo vario, ma anche libri, dispense, fotocopie, materiale tecnologico spesso ingombrante e molto pesante.
    In prima battuta bisogna preparare gli scatoloni. Per le scatole di cartone migliori scegliere Rajapack.it come proprio fornitore di fiducia permetterà di avere a disposizione una vasta gamma di articoli resistenti e flessibili per rispondere ad ogni esigenza personale.
    Bisogna poi sistemare le proprie cose in scatoloni non troppo ingombranti per consentire le manovre di spostamento in maniera fluida anche senza l’ausilio di carrellini. Organizzare tutte le proprie cose in modo preciso senza sprecare lo spazio, così da ottimizzare il numero di scatole. Fare sempre una cernita delle cose da buttare o donare potrebbe inoltre far guadagnare un po’ di spazio nei bagagli probabilmente già saturi. Infine scrivere sempre su ogni lato delle scatole o delle valigie cosa contengono per evitare di doverle aprirle e cercare alla rinfusa al loro interno.
    Oltre alle scatole di carta, è necessario avere a disposizione il pluriball per impacchettare gli oggetti più fragili come tazze, lampade e oggettistica varia. Nel caso venisse contattata una ditta di traslochi sempre meglio fissare la data dello sgombero qualche mese prima, soprattutto perché in estate il lavoro è maggiore per loro e si rischia di non trovarne nessuna disposta ad accettare l’incarico.
    Pianificare il trasloco non è una banalità, l’importante è l’organizzazione e la collaborazione con la famiglia oppure gli altri coinquilini può abbassare molto la tensione e trasformare quel momento in una situazione di gioco.

  • Covid Sicilia a rischio zona gialla da lunedì

    Covid Sicilia a rischio zona gialla da lunedì

    Il rischio era nell’aria da qualche settimana e le voci serpeggiavano minacciose, senza che però vi fosse effettiva certezza. Oggi, queste stesse voci si ripetono sempre con più insistenza, a causa dei contagi e i ricoveri per Covid che continuano a salire. Sicilia sull’orlo della zona gialla la prossima settimana, seguita – forse tra 15 giorni – dalla Sardegna. Le due grandi isole potrebbero abbandonare l’area bianca, gravate dall’aumento delle percentuali sui ricoveri ospedalieri, che determinano il passaggio di fascia e anche in altre regioni come la Calabria e la Toscana i numeri salgono leggermente.
    Ad aumentare i rischi in tutto il Paese è anche il moltiplicarsi di feste abusive e rave party in diverse zone turistiche. E i controlli dei Nas scattati in villaggi turistici, campeggi, agriturismo hanno portato a 17 chiusure e 301 violazioni contestate, nella maggior parte dei casi per la mancata attuazione delle misure anti-Covid.
    A temere più di tutti è proprio la nostra isola, dove le soglie di occupazione di posti letto in terapia intensiva sono al 9% e i reparti ordinari al 15% (incidenza contagi a 140). Tutto ciò a fronte di un limite massimo fissato per decreto, per restare zona bianca, al 10% per la rianimazione e al 15% per l’area medica, nel caso in cui l’incidenza settimanale superi 50 casi ogni 100mila abitanti. La Sicilia potrebbe finire lo stesso in giallo da lunedì 23 agosto, dopo i risultati del monitoraggio di venerdì prossimo.
    Sicilia coronavirus lockdown

    Covid Sicilia: l’ordinanza del presidente Musumeci

    Proprio qualche giorno fa il degenerare della situazione aveva spinto il presidente Musumeci a emanare un ordinanza, che quest’ultimo aveva giustificato così: «Oltre il novanta per cento dei ricoverati in terapia intensiva riguarda persone non vaccinate, numeri altissimi anche nei reparti di degenza ordinaria. Il protocollo per le cure domiciliari, così come avevamo promesso, é stato già approvato dal Comitato tecnico scientifico, ma non è possibile fare finta di niente: non è possibile pensare che i comportamenti individuali e i mancati controlli possano essere concausa di un calo di attenzione. Questa ordinanza – ha aggiunto il governatore – individua adeguate misure di protezione per la limitazione del contagio e per favorire una sempre maggiore vaccinazione tra tutti i cittadini. Potremmo vivere un Ferragosto sereno e un’estate tranquilla e dare sicurezza ai nostri concittadini. Serve, però, un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto di quella minoranza che questo senso di responsabilità lo ha smarrito».
    Sicilia coronavirus vaccini

    Le polemiche verso l’ordinanza anti Covid-19…

    Una manovra che non ha mancato di fare discutere, sia un seno all’opposizione sia fra gli alleati di Musumeci. L’attacco più duro arriva da sette deputati siciliani della Lega (Catalfamo, Cafeo, Caronia, Figuccia, Pullara, Ragusa e Sammartino): « Un atto che sembra frutto di improvvisazione e che rischia di aggravare la già grave situazione». Di avviso simile i parlamentari regionali salviniani « appare ampiamente inapplicabile, oltre che per altri versi illogica e nel suo complesso pericolosa».
    Parole di critica giungono anche dal partito di Fratelli d’Italia: «Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l’avanzata dei contagi da Covid-19, invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico ».
    Il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5Stelle della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca hanno così sentenziato in materia: «L’ordinanza di Musumeci? Tardiva, confusa e speriamo non sia del tutto inutile al punto in cui siamo. La sensazione, suffragata purtroppo dai numeri, è che a Musumeci troppe cosa siano sfuggite di mano: sia sul fronte fronte Covid che su quello, altrettanto drammatico, degli incendi. Come sempre corre a chiudere la stalla quando i buoi, tantissimi buoi, sono irrimediabilmente scappati».

    …e la replica di Musumeci e del suo partito

    La difesa dei fedelissimi di Musumeci è stata altrettanto forte, come mostrano le parole di dice Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima: «I fatti parlano chiaro, in Sicilia come nel resto d’Italia: il 92 per cento dei ricoverati per Covid- 19 sono non vaccinati e i contagi in continua e netta risalita. L’ultima ordinanza del presidente Nello Musumeci prende atto di tutto ciò e giustamente introduce ulteriori misure a tutela della salute dei siciliani e per cercare di scongiurare un eventuale lockdown che sarebbe deleterio per il comparto produttivo».
    E anche la replica di Musumeci non si è fatta attendere: «Il decreto legge vigente, in coerenza con tutti i precedenti, affida al potere di ordinanza del presidente della Regione (soggetto attuatore del commissario nazionale per la emergenza) la disciplina di misure restrittive temporanee dettate da ragioni epidemiologiche. Questo è il caso, in diritto. E certamente è sotto gli occhi di tutti l’elevata incidenza del contagio nell’Isola. Risponderemo ai rilievi anche perché il Garante ha ritenuto che la misura contestata fosse estesa ai luoghi privati aperti al pubblico e non soltanto agli uffici pubblici a sportello come abbiamo chiarito. Seguendo la rigida interpretazione proposta» ha proseguito Musumeci «al potere di ordinanza sarebbe affidato, come durante il lockdown, il diritto di vietare l’ingresso agli uffici pubblici, mentre non potrebbe essere concessa la sua regolamentazione.
    coronavirus al microspico
    Chi ha la pazienza di leggere il prof. Treu stamattina su La Repubblica, troverà ancora una volta ribadito quanto già evidenziato dal prof. Ichino sulla efficacia della normativa nazionale vigente in materia di diritto del lavoro per adottare (quindi promuovere con atto di ordinanza) misure sulla sicurezza che riguardino i luoghi di lavoro. Comunque, non mi piacciono le polemiche, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria e quando sono pretestuose. E per tale ragione – ha poi concluso – attenderemo la risposta del Garante prima di dare esecuzione alla misura. In ogni caso, qualcuno mi farà comprendere la logica per la quale serve la certificazione per la mensa aziendale e non dove possono verificarsi degli assembramenti».

  • Eventi Catania: tutti gli appuntamenti fino al 31/08

    Eventi Catania: tutti gli appuntamenti fino al 31/08

    Ferragosto è ormai alle spalle e ci prepariamo all’ultima parte di quest’estate. Una bella stagione che ci ha visto finalmente uscire e riprenderci un po’ di vita, tornare a respirare dopo quella che è sembrata un’eternità chiusi a casa. Purtroppo, le notizie che giungono dal fronte emergenza sanitaria non sono sempre confortanti. Anche per questo motivo è bene affrontare questo periodo cercando di fare, sempre con prudenza, scorta di eventi e manifestazioni che ci piacciono. Particolare attenzione è da rivolgere anche al “fronte caldo“, visto che non solo luglio ha fatto registrare il record di temperature raggiunte sinora, ma agosto ha visto una prima metà del mese altrettanto infuocata.
    Con i dovuti accorgimenti, però, vale la pena godersi comunque l’ultimo periodo di quest’estate 2021. Noi vi proponiamo allora alcuni eventi con i quali potrete allietare le vostre serate e godervi, se mai ne aveste voglia, tutte le bellezze e le proposte della nostra splendida città.

    Eventi Catania: 17 agosto, Aurora dalla Badia di Sant’Agata

    Visita badia

    Partiamo con un evento che non possiamo certo definire serale, ma che vale certamente la pena di considerare. Pur essendo fuori dal periodo propriamente agatino, non possiamo non segnalarvi questa visita drammatizzata della Badia di Sant’Agata, a cura dell’Associazione Etna ‘ngeniousa, con la partecipazione degli attori Barbara Gallo e Francesco Bernava. L’attesa del sorgere del sole sarà allietata da poesie e storie, in un dialogo d’amore fra la città e la sua Patrona, seguite da una ricca colazione siciliana. E’ necessaria la prenotazione e prevede un contributo di partecipazione di €20.00 che include le spese di guida, attori, l’accesso alla cupola e la colazione. L’appuntamento, come avrete intuito, è mattiniero: ore 5.15 all’ingresso della chiesa (Via Vittorio Emanuele 182).
    Per informazioni e prenotazioni: 338.1441760/333.9119648
    asso.etnangeniousa@gmail.com.com
    L’evento si svolgerà per un numero limitato di partecipanti, in conformità alle indicazioni di sicurezza vigenti. La richiesta è di portare con sé il Green Pass attestante la vaccinazione o l’esito del tampone negativo e la mascherina. 

    Eventi Catania: le vie dei tesori

    Borghi dei tesori

    Sessanta borghi di tutta l’Isola aprono le porte per mostrare e raccontare i loro tesori.
    300 luoghi da visitare, 50 esperienze speciali, 30 passeggiate.
    Conventi, castelli, osservatori stellari, monasteri, fari, botteghe artigianali. E se avete voglia di natura, c’è l’imbarazzo della scelta tra passeggiate, trekking su sentieri, riserve naturali, esplorazione di grotte, tour a cavallo.
    Per non dire del food, con decine di degustazioni guidate, dal torrone al vino, dal formaggio artigianale all’olio, fino alla salsiccia alla ciliegia (sì, esiste anche quella!). E la possibilità di apprendere con le nonnine del luogo come friggere il latte o impastare i Passavolanti, biscotti davvero speciali.
    E poi laboratori di scultura, studi d’artista, esperienze tra artigiani delle campane, delle icone, dei tessuti, del legno, del ricamo, di tappeti artigianali, di strumenti musicali.
    Un’occasione da non perdere per gli adulti, un’esperienza indimenticabile per i bambini.
    I coupon dei luoghi che consentiranno di visitare i tesori di tutti i borghi nei due fine settimana del Festival, e i coupon per le esperienze e per le passeggiate, saranno disponibili a brevissimo. Per rimanere aggiornati, vi rimandiamo al sito dell’iniziativa.

    Sagra dell’acciuga a Valverde e dell’artigianato a Trecastagni

    acciughe
    Ci spostiamo nuovamente nel catanese, per andare questa volta a Valverde, dove si terrà la 30esima edizione della “Sagra dell’Acciuga”, l’evento fieristico dedicato al prodotto simbolo del paese etneo.
    Sabato 18 e domenica 19 agosto i visitatori potranno ammirare gli stand dedicati ai prodotti tipici della tradizione popolare siciliana, e naturalmente gustare diversi piatti a base di acciuga.
    Ad arricchire la manifestazione i prodotti del food, del wine e dell’artigianato locali, nazionali ed internazionali, e ancora prodotti bio e dolciumi, il tutto accompagnato dal mercatino tipico di artigianato locale e dall’intrattenimento musicale serale: sabato 18 agosto si esibiscono i Millennium mentre domenica è la volta di Mario Incudine. Presente alla manifestazione anche la vincitrice dell’edizione di Masterchef 2019, Valeria Raciti.
    Se invece siete appassionati di artigianato, ancora fino a questa sera troverete a Trecastagni la prima edizione della fiera dell’artigianato.

    Eventi Catania: Radicepura Garden Festival edizione 2021 ed esposizione di Sebastiao Salgado

    Dal 27 giugno è infatti possibile visitare a Giarre la terza edizione del Radicepura Garden Festival, biennale organizzata dalla Fondazione Radicepura. Il Festival rappresenta il primo evento internazionale dedicato al paesaggio del Mediterraneo, e coinvolge grandi protagonisti dell’architettura, del paesaggismo e dell’arte, giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese. Fino al 19 dicembre, nel parco botanico, sarà possibile visitare 15 giardini e 4 installazioni, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro. Il vivaio – che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà – rappresenta una delle realtà più innovative del territorio grazie all’attività portata avanti da più di 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele. Ulteriori informazioni e materiale sui loro social: IG@radicepuragardenfestival – Facebook @RadicepuraGardenFestival – Youtube, Radicepura Garden Festival.
    Al Mezzaparola Art Pub (via Landolina 23 a Catania) invece troveremo l’esposizione permanente della fotografia di Sebastiao Salgado: PORTRAIT – A BLIND WOMAN IN MALI. Un opera d’arte fotografica ammirabile da tutti i cittadini a titolo gratuito che permetterà di conoscere ed apprezzare la bellezza artistica degli elaborati di questo artista.

  • Dove mangiare e piatti tipici di Palma di Montechiaro

    Dove mangiare e piatti tipici di Palma di Montechiaro

    PALMA DI MONTECHIARO: BELLEZZE E BONTÀ NELLA CITTÀ DEL GATTOPARDO
    Città della provincia di Agrigento, Palma di Montechiaro, è un centro di circa 21000 abitanti.
    Un concentrato di bellezza e bontà, storia e architettura, la ricchezza del suo mare e la fertilità della sua terra ne fanno la meta preferita per gli amanti dei gusti autentici siciliani e per i palati alla ricerca dei sapori esplosivi della cultura enogastronomica dell’isola.

    I piatti tipici di Palma di Montechiaro

    Dall’incontro tra mare e terra nascono le ricette tramandate ma sempre nuove e spesso rilette in chiave moderna dei piatti tipici palmesi quali, per citarne alcuni, il bussato al ragù di maiale, il cous cous di pesceil lardu chinu o pollo ripienole melanzane e quagliegli spaghetti all’aragosta e i tanti e buonissimi dolci della tradizione, nei quali i fichi, le mandorle, le arance la fanno da padrona. I prodotti della tradizione agricola si mescolano con la necessità di esprimere tutta la dolcezza di questa terra e danno vita ai cucciddateddi, agli occhietti di Santa Lucia (tipico dolce natalizio), alle spumette di nocciola, alla zuccata e al buccellato.
    Insomma, un invito da non rifiutare quello di una pura immersione nella tradizione palmese.

    Dove Mangiare a Palma di Montechiaro?

    BAR H24
    Se iniziare la giornata con una buona colazione é importante, in Sicilia è fondamentale e al BAR h24 lo sanno, qui potrai gustare delle ottime colazioni da fare con cornetti, brioche e il gusto di un buon caffè serviti a qualsiasi ora del giorno e della notte, da qui il nome. Una certezza per chi visita Palma di Montechiaro e vuole gustarsi.
    Corso Giovanni Battista Odierna, 452 – 329 715 6081
    PARADISE CAFFE
    Tappa obbligata per gli amanti del fast-food in chiave siciliana, scelta di ingredienti di qualità, innovazione e attenzione all’estetica per hamburger che puoi ordinare con consegna a domicilio o da asporto. Il buono della Sicilia, quando e dove vuoi, racchiuso in strati di bontá che non strizzeranno l’occhio alla linea ma lo strizzano alle papille gustative. Un… paradise!
    Via Tenente Palma, 46 – 3801089665
    VECCHIO MULINO
    Se ami la cucina tradizionale, il Vecchio Mulino è il posto giusto. Una cena da gustare in compagnia, una location suggestiva, gli ingredienti freschi e la fantasia si ritrovano nei piatti a base di pesce di qualità, nei secondi di carne dalle porzioni abbondanti e soddisfacenti agli occhi e al palato, nella giusto rapporto tra qualitá e prezzo. Il servizio spicca per discrezione ed efficienza e i dolci, dal sapore siculo, sono la giusta conclusione. Il vecchio mulino mette tutto e tutti d’accordo.
    Via Ragusa, 7 – 0922 965200
    PANIFICIO SAN BENEDETTO
    Se invece sei in direzione mare per la suggestiva marina di Palma di Montechiaro, fermati al panificio San Benedetto. Dalla suggestiva piazza Provenzani, la sua vetrina pullula di dolci, salati, pane, pizze e tutto l’occorrente per assaporare il gusto della terra siciliana e lasciarsi inebriare dal profumo dell’appena sfornato. E poi non manca sua maestà, l’arancino, tra i piú buoni della cittá.
    Piazza Provenzani, 5 – 380 3439512