Il 2021 si profila ancora un anno duro per quanto riguarda l’emergenza epidemiologica; sin dai primi mesi abbiamo continuato a osservare le variazioni delle restrizioni sulla base di peggioramenti e miglioramenti della situazione. Adesso, con l’ingresso della primavera, sembra ormai in procinto di arrivare l’ufficialità per il primo Dpcm dell’era Draghi, che dovrebbe prevedere le misure anti-Codiv in atto dal 6 marzo al 6 aprile, quindi includendo il periodo delle festività Pasquali. E proprio per far fronte alla tendenza agli assembramenti dovuto alle festività – in particolare alle scampagnate primaverili – è previsto un inasprimento delle misure restrittive.
In tal senso, il Dpcm tiene conto anche della situazione riguardante i contagi, in crescita nelle ultime settimane (tanto che, seppure la Sardegna sia divenuta la prima regione bianca, molte altre contestualmente sono tornate arancioni). In particolare preoccupano le varianti, che sembrano non solo molto contagiose ma anche resistenti ad alcune formule di vaccini.
Andiamo a considerare, aspetto per aspetto, le misure previste dalla bozza del Dpcm.
Scuola
Regolarmente aperte le primarie e secondarie di I grado, anche le scuole superiori dovrebbero rimanere aperte, con almeno il 50% degli alunni in presenza. La bozza inviata alle regioni dal governo recita infatti che «le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza». Rimane comunque un buon margine di dubbio, che sembra dipendere dalle indicazioni del Comitato scientifico; infatti è apparsa la dicitura, precedentemente assente, secondo la quale «al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa».
Musei, cinema e teatri
Buone notizie per gli appassionati dell’arte e della cultura: riapriranno infatti i musei e le attività culturali a partire dal 27 marzo, sia durante la settimana, sia durante il weekend – a condizione però che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo. Riaprono anche cinema e teatri. «A decorrere dal 27 marzo 2021 – si legge nel testo – gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. Le attività potranno svolgersi a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni» stabilite dal Dpcm.
Bar e ristoranti
Tutto invariato per quanto riguarda bar e ristoranti, che dunque ancora per questo mese continueranno a rimanere chiusi dopo le 18. «Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 fino alle ore 18,00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi», si legge nella bozza. «Dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati», si legge ancora. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze -specifica tra l’altro il Dpcm-. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18,00».
Palestre e piscine
Ancora nulla da fare invece per quanto riguarda palestre e piscine: «Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».
Discoteche, Sci e sale giochi
Assolutamente e totalmente chiuse invece fiere e discoteche, anche in zona bianca, così come tutti« gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto». Salta del tutto la stagione sciistica perché, secondo quanto riporta la bozza, le piste resteranno chiuse fino al 6 aprile. Per quanto riguarda invece sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casino e anche i parchi tematici e di divertimento, rimane tutto chiuso. Tuttavia, recita la bozza, « È consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia di cui all’allegato 8»
Barbieri e parrucchieri
Chiudono barbieri e parrucchieri in zona rossa. E’ una delle novità nella bozza. « Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24″, tra parentesi però è riportato che dall’« allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere».