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  • Ricetta le Teste di Turco tipica ricetta ragusana

    Ricetta le Teste di Turco tipica ricetta ragusana

    Cosa sono le Teste di Turco?

    Le Teste di Turco sono un dolce storico ragusano, oggi simbolo della città di Scicli. La loro storia inizia nel 1091 quando turchi e cristiani combattevano sulla piana che affaccia sul mare di Donnalucata.
    La sorte degli Sciclitani sembrava ormai segnata quando, la “madonna guerriera” arriva in sella ad un cavallo bianco. Lei, con capelli corvini, di rosso vestita e soprattutto di spada armata seminò la Piana di Donnalucata di teste degli invasori turchi salvando la città di Scicli. Proprio per questo motivo, oggi le Teste di Turco vengono preparate per omaggiare la Madonna delle Milizie.
    Si tratta di una sorta di Bignè (grandi almeno il triplo) farciti di ricotta fresca o crema, che richiama la forma del turbante dei turchi. Ora, vediamo insieme come si prepara questo squisito dolce.
    DIFFICOLTA’: medio-bassa
    PREPARAZIONE: 50min
    DOSI PER: 3 persone
    COTTURA: 40min
    COSTO: medio-basso
    INGREDIENTI:
    180gr. di farina tipo 00;
    180gr. di ricotta fresca;
    3 uova;
    55gr. di strutto;
    55ml. di acqua (una tazzina);
    Un pizzico di sale;
    Zucchero q.b.
    Zucchero a velo
    PREPARAZIONE:
    teste di turco
    Fate sciogliere a fuoco lento lo strutto insieme all’acqua e un pizzico di sale. Una volta raggiunta l’ebollizione, versate la farina, poco alla volta, nella pentola e iniziate a mescolare finché il composto non diventa omogeneo e morbido. Ricordate di mescolare con molta attenzione e soprattutto non create grumi.
    Dopodiché togliete dal fuoco il composto e stendetelo sul piano di lavoro per farlo raffreddare.
    Nel frattempo sbattete le uova, in modo tale da mischiare l’albume con il tuorlo.
    Una volta che il composto si è raffreddato, potete procedere trasferendolo in una ciotola e, un po’ per volta, incorporate le uova (questo è il segreto per ottenere un impasto perfetto).
    Mescolate accuratamente fino a quando le uova non si saranno assorbite completamente.
    Dopo aver lavorato l’impasto, foderate una teglia con la carta da forno, trasferite il composto in una sac à poche e man mano create delle piccole montagnette circolari. Questi grossi bignè devono devono avere all’incirca il diametro di un bicchiere da cucina.
    Il passo successivo è quello di infornare le Teste di Turco, nel forno preriscaldato a 180° per 40 min.
    E’ bene non aprire il forno nei primi venti minuti di cottura.
    Mentre aspettate che le Teste di turco si cuociano, lavorate la ricotta fresca con lo zucchero: mescolate fino ad ottenere un composto soffice e omogeneo.
    Fate raffreddare le Teste di turco e poi farcitele con il composto di ricotta e zucchero, sistematele su un vassoio, spolverate con lo zucchero a velo e servitele su un bel vassoio.
    Le vostre Teste di Turco sono pronte per essere mangiate ! Buon Appetito !
     
    CONSIGLI
    Evitate di aprire il forno nei primi venti minuti di cottura delle Teste di turco.
    Conservate i dolci in frigo e cercate di consumarli in giornata o al massimo il giorno successivo per evitare l’avaria della ricotta.
    Spolverate le Teste di turco con lo Zucchero a velo per un risultato ancora più squisito.
    VARIANTI
    Non entrate nel panico se non vi piace la ricotta. Questi squisiti dolci offrono una variante molto gustosa: farcitura con classica crema pasticceria.
    Potete inoltre insaporire le Teste di Turco con del miele fuso.

    Potrete acquistare questi gustosi dolci in tutte le pasticcerie siciliane!

    Se invece siete troppo lontani dalla Sicilia e non potete recarvi sul posto, segite questa ricetta, il risultato sarà eccezionale, vi sembrerà di assaporare questo squisito dolce sotto il sole della splendida Sicilia.
    Non è importante l’età in quanto grandi e piccini amano mangiare questo dolce, l’importante è essere tanto golosi.
    Ricetta Pan del Dittaino
  • Ricetta Pane del Dittaino

    Ricetta Pane del Dittaino

    Il Pane del Dittaino è un’eccellenza della cucina siciliana, e più in generale della cucina delle regioni del sud Italia. Prodotto principalmente nel territorio delle province di Enna e di Catania, nell’area attraversata dal fiume Dittaino, questo pane è morbido, fresco, fragrante e gustoso.
    Nel 2009 il suo pregio e la sua eccellenza sono stati certificati con la denominazione di origine protetta: “Pagnotta del Dittaino Dop”, riconoscimento che ha impreziosito ed inorgoglito questa antica produzione gastronomica.
    Il Pan del Dittaino nasce da una accurata selezione dei migliori cereali e varietà di grano crudo coltivati nella zona. Il grano utilizzato è coltivato sui terreni locali di tipo argilloso.
    Vediamo adesso la ricetta del Pan di Dittaino.
     
    Difficoltà: Medio/Alta
    Ingredienti:
    – 1Kg semolato;
    – 600/700 ml acqua;
    – 180 gr lievito naturale;
    – 20 gr sale.
    Costo: 2/3 euro.

    Preparazione del Pane del Dittaino:

    Pane del Dittaino
    Con l’aiuto di una impastatrice elettrica, oppure a mano, lavorare l’impasto, fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi.
    Una volta ottenuto il composto, lasciare riposare per almeno 15 minuti, e poi suddividerlo in panetti.
    Porre i panetti su una superficie liscia, così da farli riposare per altre 3 ore circa.
    Portata a termine la lievitazione, passare alla cottura in forno per 60 minuti alla temperatura di 230°. La cottura del pane può avvenire in forni a gas, a legna oppure a riscaldamento indiretto.
    Al termine della cottura, una volta sfornato e tagliato a fettine sottili, il pane ottenuto è pronto per essere mangiato e gustato, da solo o come accompagnamento per altri cibi.
    Consigli e curiosità.
    Il lievito naturale utilizzato nella preparazione del Pan del Dittaino deriva dal lievito madre rinnovato.
    Il rinnovo del lievito madre viene così realizzato: ogni 24 ore una parte di lievito madre viene impastata con due parti di semola di grano duro e una parte di acqua. Dal composto ottenuto si formano quattro masse lievitanti, di cui una viene utilizzata come madre e reimpiegata dopo 24 ore, e le altre tre vengono utilizzate nella preparazione degli impasti come lievito naturale.
    Il Pan del Dittaino si caratterizza per il suo gusto unico, e soprattutto per la sua lunga conservazione. Il periodo di conservazione è di cinque giorni, periodo durante il quale le sue proprietà restano assolutamente inalterate.
    Nella selezione delle migliori tipologie di grano utilizzate ci sono principalmente il simeto, il ciccio e il duilio.
    Il Pan del Dittaino è una ricetta tipica della cucina casalinga, una tradizione principalmente siciliana, ma presente anche in altre zone delle regioni meridionali. Il Pan del Dittaino viene generalmente chiamato anche “pani i casa”, proprio per la sua fattura tipica delle usanze casalinghe.
    L’area attraversata dal fiume Dittaino, affluente del fiume Simeto, è luogo dove tradizionalmente è tramandata la cultura del pane.
    La pagnotta del Dittaino presenta una forma rotonda, con una pezzatura che va dai 500 gr ai 1100 gr.
    La componente particolarmente croccante e fragrante è data dalla crosta di spessore compreso tra i 3 e i 4 mm. La mollica del pane è assolutamente morbida ed elastica, dal colore giallo chiaro.
    La sua umidità non supera il 38% e le sue caratteristiche principali come odore, freschezza e gusto si conservano per almeno cinque giorni.
    Il Pan di Dittaino è perfetto come accompagnamento di piatti di carne, di pesce o insalate; si presta inoltre molto bene ad essere utilizzato come pane da bruschetta, da condire con olio di oliva, pomodorini ed origano.
    Questo pane si distingue dagli altri appartenenti alla medesima categoria merceologica in particolare per la sua crosta fragrante e per la consistenza della mollica ad alveolatura a grana fine compatta ed uniforme.

     

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    Ricetta il Cioccolato di Modica

  • Villaggio di Natale a Catania: il Mercartino in Piazza Università

    Villaggio di Natale a Catania: il Mercartino in Piazza Università

    Babbo Natale vive anche in Sicilia

    Le prime nevi, i primi freddi che seguono il periodo del foliage autunnale, i colori caldi degli ocra e dei rossi dell’autunno e la danza delle foglie cadenti, preannunciano il periodo del Natale, la voglia di sentirsi di nuovo bambini, di ridere e festeggiare per qualche settimana.
    Non puoi negare quanto sia divertente, a volte stressante e difficile, lasciarsi coinvolgere nella frenesia pre-natalizia alla ricerca del regalo personalizzato, della strenna perfetta per figli, parenti, amici, partner, divertente e, perché no, faticoso.
    Ma fa parte dei giochi, del periodo, dell’attesa della notte più magica dell’anno.
    Tale atmosfera si associa automaticamente al nord, ai mercatini del Trentino Alto Adige, del Friuli, quando non addirittura dell’Austria o della Germania, mercatini nei quali, sulle bancarelle di piccoli chalet adibiti a centro della strenna, milioni di viaggiatori ricercano il regalo unico, accattivante, cercando di spuntare qualche affare godendosi un rito oramai consolidato da anni.
    Eppure la tendenza sta invadendo anche il sud della Penisola e nella città di Catania, in Piazza Università, la voglia di mercatino e di Natale si coniuga in un evento concepito per ammaliare grandi e piccini (non ne potrai rimanere immune), nella piena tipicità dell’atmosfera natalizia.

    Dal 7 di dicembre Catania come Brunico, Monaco, Vienna, Innsbruck

    il villaggio di babbo natale a tremestieri
    Il villaggio di Natale di Catania si è pienamente ispirato ai celebri mercati nordici, con luminarie e romantiche atmosfere tipiche del Natale, ma lasciando che un profumo mediterraneo si possa diffondere in questa incantevole iniziativa.
    Questo è il motivo del successo del Villaggio di Natale di Catania grazie al Mercatino in Piazza Università di questo apprezzato oramai in tutto il mondo comune siciliano che ti conquisterà per il suo mood particolare.
    Tra bancarelle, prodotti tipici di questa Regione che ogni giorno incrementa sempre di più i favori nelle tendenze turistiche di chi ricerca tradizione, bellezza, paesaggi incantevoli, tradizioni e genti coinvolgenti, anche l’animazione avrà il suo spazio nelle prossime settimane, dopo l’inaugurazione.
    Ad eccezione infatti del giorno di Natale, il 25 dicembre, e del successivo giorno di Santo Stefano, la Casa di Babbo Natale, s’occuperà d’intrattenere grandi e piccini con momenti dedicati all’animazione collettiva, per vivere ancora di più il sentimento collettivo di famiglie che si ritrovano in piazza, tra shopping e momenti intimi ma anche divertenti e ludici.
    Uno dei motivi del successo del Mercatino di Catania di Piazza Unversità.

    Bancarelle, cibi tradizionali, dolci e strenne ma il grande protagonista sar sempre e solo lui: Babbo Natale

    Chiamatelo Babbo Natale o Santa Claus, il grande ed unico protagonista di quei giorni sarà lui, direttamente, con la sua venuta tra i bambini anche nei giorni successivi il giorno del 25 dicembre, indirettamente con l’alone della sua presenza inevitabile.
    Babbo Natale è il grande protagonista del Mercatino di Piazza Università, ma lo saranno anche tutti quei personaggi che ruotano attorno la sua figura, dalle renne (indovinate assieme a lui il nome di ognuna di esse), agli elfi che lo aiutano durante l’anno nella costruzione dei doni per i bambini.
    E non negare la sua esistenza, svanirebbe la magia dell’evento e perderesti definitivamente quel bambino che deve esistere sempre in ognuno di noi, lascia che prenda lui le redini e ti trascini in questa festa bellissima.
    Nel villaggio di Natale non solo bancarelle quindi ma, lo ripetiamo, la Sicilia si mette in mostra con le sue tipicità gastronomiche, la sua incredibile pasticceria e, se avrai un pizzico di fortuna e la ‘cartella’ di gioco giusta, con la tombola potrai vincere premi interessanti, oppure consolati in una suggestiva fiaccolata collettiva.
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  • Gambero Rosso: tra la classifica troviamo le pasticcerie siciliane tra le migliori d’Italia

    Gambero Rosso: tra la classifica troviamo le pasticcerie siciliane tra le migliori d’Italia

    Gambero Rosso: Introduzione

    La bellissima e suggestiva “Sicilia” non significa soltanto “mare” e sole, ma corrisponde pure a una zona del nostro territorio estremamente ricca e interessante per tutti coloro che amano pregustare prelibatezze e leccornie locali.
    Per questo motivo non stupisce affatto che la splendida terra siciliana sia ben simboleggiata nella classificazione delle “pasticcerie” italiane più eccellenti per l’anno “2020” scelte e inserite dal rinomato “Gambero Rosso”, con ben “sei pasticcerie” situate nella parte superiore dell’elenco tra i “580” esercizi vagliati e inclusi nella lista.
    Dopo l’ottima rilevanza ottenuta da un paio di ristoratori “siciliani” che son risultati vincenti tra i migliori d’ “Italia”, adesso tocca alla graduatoria che sicuramente coinvolgerà direttamente i più ghiotti.
    Andiamo dunque a scoprire nel dettaglio quali sono le pasticcerie “siciliane” maggiormente pregevoli in base al “leader” gastronomico più rimarchevole del nostro territorio.

    Il metodo di classificazione per il “Gambero Rosso”

    classifica gambero rosso

    La scelta del “Gambero Rosso” prende in attenta valutazione tre componenti specifiche per interpretare un giudizio basato sui “centesimi”: la pasticceria che sicuramente rappresenta l’elemento primario e più importante visto che comprende addirittura “80” punti globali.
    Segue indubbiamente il “Servizio” che può esser valutato al massimo con un punteggio di “10” e infine c’è l’ambiente che pure si può conteggiare mediante un numero massimo di “10”.
    I locali ritenuti superiori sono contrassegnati dal segno di riconoscimento della torta, a seconda del livello di maestria e pregevolezza.
    Nella lista vengono delineati i migliori modelli inerenti il settore dell’”artigianato” dolciario “italiano”, ben suddivisi nell’intera area “italiana” fra i primi “23” posti.

    La classifica delle migliori “pasticcerie siciliane” secondo il “Gambero Rosso”

    Nel cuore delle “pasticcerie” fanno bella figura due “siciliane”, visto che si sono classificate con l’ineguagliabile votazione di “90” punti su “100”.
    Stiamo parlando di “Sciampagna” che si trova precisamente nella splendida provincia “palermitana”.
    Poi è presente il “Caffè Sicilia” situato a “Noto”.
    Ambedue entrano nella classificazione nell’ambito delle “pasticcerie Tre Torte”, ovvero il settore più notevole dell’elenco.
    Leggermente più in basso nella sezione di coloro che sono stati premiati col simbolo di “Due Torte” son presenti altre due “palermitane”: “Cappello” che si trova proprio nella città di “Palermo” e poi la “Pasticceria Palazzolo” che invece è posta a “Cinisi”.
    Tutte e due han raggiunto un voto finale di “88” punti.
    Viceversa troviamo il “Caffè Delizia” di “Bolognetta” che si è guadagnato ben “85” voti.
    La sola “pasticceria” localizzata nella città di “Catania” risulta essere il “Caffè Europa”.
    Nel complesso quindi la “Sicilia” si è portata due “decimi” posti, un paio di dodicesimi e due “quindicesimi” tenendo presente che tutte le “pasticcerie” che son state giudicate e premiate con la medesima votazione, non vengono differenziate tra di loro all’interno della “classifica” del “Gambero Rosso”.
    Innalzando così ancor più la fama e la finezza dei loro capolavori culinari più dolci e golosi in assoluto.
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  • Ricetta il Cioccolato di Modica

    Ricetta il Cioccolato di Modica

    La ricetta del cioccolato di Modica è la sintesi di una terra come la Sicilia, incastrata nel mare del Mediterraneo fino dalla notte dei tempi. La ricetta racchiude in se la storia di un connubio di popoli che si sono incontrati in Trinacria. Il cioccolato di Modica trova la sua genesi con la dominazione spagnola in Sicilia.
    La tradizione vuole che gli stessi spagnoli avessero ereditato la ricetta dagli Aztechi. Questa ipotesi è suffragata dalla presenza di ricette similari sia in Messico che in Guatemala. Nella contea feudale di Modica, nel 16° secolo la ricetta trovò le sue basi che conosciamo oggi.
    La ricetta del cioccolato di Modica era una tradizione delle famiglie nobiliari che lo preparavano per gli eventi importanti e di fatto hanno conservato il prodotto che conosciamo ancora oggi.
    DIFFICOLTA’:
    Realizzare il cioccolato di Modica non è facilissimo proprio perché è una lavorazione artigianale e fatta a freddo. Bisogna rispettare il disciplinare di realizzazione (oggi è anche IGP) senza margini di errori.
    Occorre selezionare la materia prima che dovrà essere la migliore, utilizzando delle fave di cacao perfettamente tostate e provenienti dall’Africa o dal centro America. La lavorazione a freddo tradizionale, la delicatezza del cacao rendono il cioccolato di Modica un dolce e fragile equilibrio.

    LA RICETTA DEL CIOCCOLATO DI MODICA

    il Cioccolato di Modica
    La ricetta del cioccolato, è un procedimento a freddo che conserva tutta la purezza del cacao. Il cioccolato viene lavorato su una pietra lavica già calda.
    PREPARAZIONE:
    Metodo tradizionale
    Il cioccolato di Modica è un prodotto artigianale.
    Il prodotto viene lavorato con un mattarello che in siciliano si chiama “pistuini” (si utilizzato diverse grandezze a seconda del tempo di lavorazione). Nel procedimento di preparazione non si usa il “concaggio” che rende fluido e raffina il prodotto. La lavorazione conserva il burro naturale del prodotto e riscalda il cioccolato fino a massimo di 40°. Successivamente si amalgamano alla lavorazione:

    • lo zucchero, anche di canna;
    • la cannella, o la vaniglia, o il peperoncino;
    • a seconda dei gusti, anche scorze d’arancio o di limone.

    La percentuale di cacao nel cioccolato di Modica è altissima varia dal 70% al 90%.
    Bisogna continuare a lavorare sulla pietra il composto mantenendone la temperatura, la granulosità del cioccolato e dello zucchero che danno al composto la particolare composizione grezza che si percepisce al palalo e al gusto.
    Il cioccolato preparato si deve versare in forme di latta per darne la struttura. Il cioccolato di Modica ottenuto è scuro, liscio e grezzo, deve conservare la granulosità anche in degustazione.
    La lavorazione è semplice per mantenere la purezza del cacao nel cioccolato, senza l’aggiunta di nessun additivo estraneo come:
    Latte;
    grassi;
    soia.

    Ricetta il Cioccolato di Modica: Preparazione fatta in casa

    Prendere il cacao è scioglierlo a bagnomaria con una temperatura tra i 35° e i 40° massimo. Consigliamo ora di aggiungere lo zucchero semolato, si può anche lavorare quello grezzo in un mortaio come nella tradizione. Si possono aggiungere le spezie desiderate:

    • vaniglia,
    • cannella,
    • pistacchio,
    • etc.

    Mescolare e poi si può versare dentro delle forme di latta riscaldata. Le formine di latta vanno battute su un tagliere per eliminare l’aria. Il cioccolato dopo mezz’ora è pronto, con la sua colorazione e granulosità che si avverte al palato esaltando l’amaro del cacao.
    DOSI PER:
    Per 4 persone

    • 200 G di Zucchero Semolato o canna,
    • 200 G di massa di cacao,
    • un pizzico di Vaniglia (o cannella, limone, arancia, pistacchio o pepe nero).

    COSTO:
    Il cioccolato di Modica artigliale non ha un prezzo stabilito, varia dalle lavorazioni e dalle materie prime, oltre che da chi lo prepara. In commercio il cioccolato viene venduto in barrette da 100 gr, con un costo al chilo che varia dai 25 ai 38 €, a seconda degli ingredienti e le tipologie.
     

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  • Ricetta pasta ‘ncasciata

    Ricetta pasta ‘ncasciata

    La pasta ‘ncasciata, chiamata anche “pasta ‘ricasciata”, è una pasta al forno tipica della cucina siciliana.

    Dai più è vista come vero e proprio piatto unico piuttosto che semplice primo piatto, a causa della sua ricchezza, è considerata infatti un trionfo di gusto e bontà.
    Poiché la ricetta viene cucinata in tutta la bella isola italiana, esistono varie versioni della ricetta stessa: da quella messinese a quella palermitana, vediamo adesso la preparazione di quest’ultima.Difficoltà: Facile
    Ingredienti per 4 persone:
    – 350 gr di maccheroni,
    – 2 uova sode,
    – 1 melanzana tonda viola,
    – 100 gr di prosciutto cotto a dadini,
    – 100 gr di caciocavallo fresco,
    – 500 gr di passata di pomodoro,
    – 1 spicchio d’aglio,
    – pangrattato,
    – basilico,
    – caciocavallo grattuggiato,
    – olio extravergine di oliva,
    – sale,
    – pepe.
    Preparazione:
    Per preparare la pasta ‘ncasciata lavare la melanzana e tagliarla a cubetti non troppo piccoli. Mettere i cubetti di melanzana in uno scolapasta e cospargerli di sale grosso, cosicché perdano la nota amara grazie alla scolatura dell’acqua di vegetazione.
    Nel frattempo preparare le uova sode, sgusciarle e tagliarle a pezzetti una volta divenute tiepide.
    In una casseruola far dorare lo spicchio d’aglio nell’olio extravergine di oliva ed unire la passata di pomodoro, salare e pepare. Aggiungere le foglie di basilico e lasciare cuocere per 20 minuti a fiamma bassa.
    Sciacquare e strizzare le melanzane, tamponandole per bene con la carta da cucina assorbente. Prendere una padella capiente e far scaldare abbondante olio extravergine di oliva, aggiungere le melanzate e friggerle fino a giusta doratura.
    Scolare per bene le melanzane fritte e adagiarle su un piatto ricoperto di carta da cucina assorbente, in modo da eliminare l’unto.
    In abbondante acqua salata cuocere i maccheroni fino a metà cottura. Una volta scolati, metterli in un recipiente ed unire la salsa di pomodoro, le melanzane, il prosciutto, il caciocavallo tagliato a dadini e le uova sode. Mescolare il tutto.
    Prendere una pirofila, cospargerla di olio e pangrattato, e una volta disposta la pasta all’interno, spolverare con pangrattato e caciocavallo grattugiato. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20/25 minuti.
    Sfornare e lasciare riposare la pasta ‘ncasciata per qualche minuto.
    La pasta ‘ncasciata è pronta per essere servita e gustata!.

    Consigli e Curiosità.

    La ricetta della pasta ricasciata prevede l’utilizzo dei maccheroni, ma può essere utilizzato qualsiasi altro tipo di formato di pasta corta, come sedani rigati o mezze maniche, purchè venga scolata a mezza cottura.
    Le diverse versioni della ricetta della pasta ‘ncasciata si differenziano per gli ingredienti utilizzati: al posto del prosciutto ad esempio può essere utilizzato il salame tagliato a dadini, oppure al posto del caciocavallo può essere utilizzato qualsiasi altro formaggio più o meno stagionato. Ingrediente imprescindibile della pasta ‘ncasciata è la melanzana, rigorosamente fritta, che può essere anche preparata il giorno prima, così da renderla più morbida.
    Un consiglio prezioso per un’ottima pasta ‘ncasciata è quello di impostare la funzione del forno su modalità grill negli ultimi 4/5 minuti di cottura, così da formare sulla superficie della pasta una crostina gustosa e croccante.
    La pasta ‘ncasciata è una ricetta assolutamente facile da preparare, ed è un’ottima alternativa ad un primo o ad un secondo piatto, poichè costituisce un vero e proprio piatto unico, essendo ricca di ingredienti e ricca di nutrimento.
    La pasta ‘ncasciata è un’ottima idea per far contenti a tavola grandi e piccini!
    ricetta i cavatieddi
  • Ragusa: Le 5 cose da vedere

    Ragusa: Le 5 cose da vedere

    Se stai programmando un viaggio sulla costa orientale della Sicilia, uno dei luoghi che dovresti visitare è la città di Ragusa. Questa bellissima città costiera è famosa per il suo straordinario patrimonio storico.
    È il luogo perfetto dove trascorrere qualche giorno durante il tuo viaggio in Sicilia. Situata nel sud-est della Sicilia, nella Val di Noto, Ragusa è una delle città in stile barocco che sono state ricostruite dopo un disastroso terremoto nel 17° secolo.

    Ragusa Ibla (Città Vecchia)

    ragusa ibla barocco

    Si pensa che il centro storico di Ragusa sia il sito della città originale di Hybla e, in seguito, del greco Hybla Heraia. Come la nuova città sopra, questo tranquillo quartiere di strade strette e tortuose è stato in gran parte ricostruito in stile barocco dopo il terremoto del 1693.
    Quindi vedrai molti esempi di architettura del 18 ° secolo sparsi tra gli altri edifici sopravvissuti prima del terremoto e persino alcune tracce di strutture antiche.
    Da Piazza della Repubblica, un’ampia rampa di scale conduce alla chiesa barocca dell’Anime del Purgatorio. Nelle vicinanze si trovano due palazzi settecenteschi, Palazzo Cosentini e Palazzo Bertini.

    Cattedrale di San Giorgio

    Cattedrale di San Giorgio ragusa

    La Cattedrale di San Giorgio è stata progettata nel 1738 dall’architetto siciliano Rosario Gagliardi. La sua grande facciata è elevata su una maestosa scalinata che la evidenzia ancora di più e la rende una delle icone di Ragusa.
    Sorgendo verso il cielo puro della Sicilia, una grande cupola neoclassica incorona il piano a croce latina del Duomo e lo rende distinguibile da quasi ogni angolo della città. Nella sagrestia del Duomo è conservato anche ciò che resta dell’altare gotico di San Giorgio Vecchio, opera del 1450 realizzata dalla famiglia Gagini e che mostra il valore della vecchia chiesa distrutta dal terremoto.
    Nell’annesso Museo del Duomo ci sono diversi oggetti archeologici e sacri della città, ma in particolare spiccano i piani che Gagliardi ha disegnato per la costruzione della cattedrale. Diverse immagini mostrano San Giorgio che uccide il drago. Come patrono della città è venerato soprattutto durante la sua festa, il 23 aprile, che a Ragusa dura 3 giorni. Quindi, la figura lignea policroma su uno dei portali d’ingresso della Cattedrale viene attraversata in processione per la città da confraternite di uomini.
    Si trova nella Piazza Duomo, 97100 Ragusa RG.

    Chiesa di San Giuseppe

    Chiesa di San Giuseppe ragusa

    La chiesa dedicata a San Giuseppe fu progettata anche da Rosario Gagliardi, con una facciata curva dinamica simile alla sua chiesa di San Giorgio. A coronare il portale semicircolare ci sono statue di quattro santi, e altri santi stanno nella finestra ad arco sopra. Il frontone sopra di essi è decorato con volute e svolazzi intagliati.
    Si trova in Via Valverde, 9, 97100 Ragusa RG.

    Chiesa di Santa Maria dell’Itria

    Chiesa di Santa Maria dellItria ragusa

    Tra i luoghi più belli di Ragusa c’è il campanile a cupola blu della chiesa di Santa Maria dell’Itria. Sotto la cupola blu cobalto c’è un tamburo ottagonale con otto pannelli in terracotta policroma decorati con disegni di fiori in stile rococò.
    Disegni floreali sono anche scolpiti nei portali e riecheggiano nel più antico dei cinque altari interni nelle navate laterali, dove ghirlande di fiori e frutti decorano le colonne a spirale. La chiesa, che si trova nel vecchio quartiere ebraico della città, fu fondata nel 14 ° secolo dai Cavalieri di Malta.
    Si trova nella Salita Commendatore, 97100 Ragusa RG

    Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio

    Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio ragusa

    La facciata barocca della chiesa delle Anime Sacre si erge in cima a una lunga e ampia scala. L’ingresso della chiesa è scolpito con disegni di piante, sopra i quali sono presenti rilievi che mostrano le anime del Purgatorio. Gli altri portali sono falsi (interpretati nel senso che esiste un solo vero gateway per il paradiso).
    Si trova nella Piazza della Repubblica, 2, 97100 Ragusa RG
    enna
  • Parco Aniante di Viagrande

    Parco Aniante di Viagrande

    Il Parco Aniante di Viagrande rappresenta una delle principali attrazioni della città, che ti permette di trascorrere una giornata totalmente differente rispetto a quella classica, dettaglio fondamentale che non devi assolutamente sottovalutare.

    Viagrande: Un parco diverso dagli altri

    Quando si parla del Parco Aniante di Viagrande si fa riferimento a un luogo naturale nel quale è possibile praticare diverse tipologie di attività, ognuna delle quali dedicata interamente al relax e alla propria voglia di vivere delle esperienze uniche.
    Per esempio il parco è caratterizzato da diversi percorsi che, per gli amanti del fitness, possono essere adoperati per allenarsi, così come è possibile anche trascorrere una mattina dedicata interamente al relax, gustandosi magari i caldi raggi solari estivi oppure la dolce brezza della sera seduto in una delle panchine presenti nello stesso parco.
    Questo è inoltre caratterizzato dalla presenza di diverse fontane, che ti consentono di bere o semplicemente ammirare lo stile estetico delle stesse, rimanendo positivamente impressionato dalla bellezza delle stesse e dal grande numero di dettagli che contraddistinguono la struttura.

    Un parco ideale anche per i piccini

    Ovviamente il Parco Aniante non è il solo luogo dove gli adulti possono rilassarsi e staccare momentaneamente la spina alla propria mente dai problemi di tutti i giorni.
    Al contrario, invece, il parco è stato pensato anche per i piccini ed ecco quindi che, all’interno dell’area naturale, sono presenti diverse zone nelle quali vi sono diversi giochi.
    Per esempio è possibile avere l’occasione di far salire il proprio piccino sulle altalene e soprattutto avere l’opportunità di farlo giocare con gli scivoli e diversi altri giochi che permettono al piccino non solo di divertirsi ma, allo stesso tempo, di socializzare con gli altri bambini, attività che non deve essere assolutamente ignorata.
    Pertanto il parco mette a disposizione diverse tipologie di attrazioni dedicate ai bambini e fa in modo che un pomeriggio di giochi possa essere effettivamente reso unico sotto ogni punto di vista.

    Un parco dai tanti eventi

    Parco Aniante

    Da aggiungere anche un’ulteriore caratteristica che contraddistingue questo parco e che fa in modo che lo stesso possa essere maggiormente apprezzato da parte tua, ovvero la presenza di diversi eventi che, periodicamente, vengono organizzati presso il Parco Aniante di Viagrande.
    Tra di questi spicca la sagra di San Martino, che permette di partecipare a diversi eventi che si svolgono appunto presso il parco e che fanno in modo che gli stessi possano essere vissuti da parte tua, dato che ogni singolo tipo di manifestazione non comporta il pagamento dell’ingresso.
    Stesso discorso per quanto riguarda i concerti periodici che vengono organizzati nel parco e che permettono effettivamente di trascorrere una serata totalmente diversa rispetto a quella classica.
    Pertanto, grazie a questo genere di eventi, il Parco Aniante di Viagrande diventa automaticamente il punto fondamentale nel quale riuscire a divertirsi.

    Come raggiungere il Parco Aniante di Viagrande

    Per quanto riguarda la locazione del parco, questo si trova a Viagrande, in provincia di Catania.
    Per poterlo raggiungere non devi compiere grossi passaggi ma, al contrario, puoi sfruttare una delle tante linee dell’azienda Ast Autobus, con diverse fermate situate proprio nei pressi nel parco, oppure utilizzare la tua auto: dal centro di Catania al parco ci sono circa 15 minuti d’auto, che ti permettono di trascorrere una giornata totalmente diverse rispetto a quella classica.
    Indirizzo: Via Sergente S. Sergi.
    Wonderlad Catania
  • Ricetta la Pasta i Cavatieddi

    Ricetta la Pasta i Cavatieddi

    I cavatieddi sono un formato di pasta fresca tipico del Sud Italia, molto popolare e anche molto versatile in cucina.
    Ogni regione del Meridione se ne contende l’origine e la dimensione dei cavatieddi, soprattutto riguardo alla lunghezza, può variare leggermente da una regione all’altra. In generale, il loro aspetto è comunque simile a quello di gnocchetti allungati e “incavati”, forma che si ottiene, quando vengono preparati, premendo con le dita al centro di ogni piccolo pezzo di impasto.
    I cavatieddi sono una pasta fresca che si prepara facilmente in casa e sono un primo piatto ottimo anche condito con semplice salsa di pomodoro, ma sono davvero squisiti con sughi a base di carne o verdure e spolverati con abbondante formaggio grattugiato.
    Oggi ti spieghiamo come si fanno i cavatieddi all’uso siciliano.

    Preparazione dei cavatieddi: ingredienti e procedimento

    Per preparare i cavatieddi dovrai impastare a mano due tipi di farine, questo per consentire alla pasta di avere una consistenza che sia, allo stesso tempo, morbida e resistente alla cottura.
    -Dosi per 500 g di cavatieddi:

    • Farina di grano tenero 250 g
    • Semola di grano duro 50 g
    • Olio extra vergine d’oliva 1 cucchiaio (circa 8 g)
    • Acqua tiepida circa 175 ml
    • Un pizzico di sale

    Difficoltà: facile
    Costo: basso
     

    Impasta i cavatieddi

    i cavatieddi
    Versa le due farine sulla spianatoia e, dopo averle mescolate, forma la classica “fontana”: al centro della cavità aggiungi il sale, l’olio e parte dell’acqua.
    Quindi, inizia a impastare gli ingredienti.
    Aggiungi l’acqua poco alla volta, tenendo conto della consistenza dell’impasto.
    Continua a lavorare fino ad ottenere un composto sodo ed elastico, che non si appiccichi più alle mani.
    Dai all’impasto una forma rotonda, trasferiscilo dentro una ciotola infarinata e lascialo riposare per circa 30 minuti, a temperatura ambiente, coperto con un canovaccio o con pellicola per alimenti.

    Dai forma ai cavatieddi

    Trascorso questo tempo, riporta l’impasto sulla spianatoia infarinata e lavoralo ancora per qualche minuto. Quindi, dividilo in pezzi e stendi ognuno di essi con le mani, ricavandone dei lunghi cordoncini del diametro di circa 1 cm.
    Taglia i cordoncini in piccoli cilindri da circa 2 cm di lunghezza ciascuno: quindi, premendo con due dita al centro di ognuno di questi cilindretti di pasta, forma una conchiglietta stretta e lunga dai bordi leggermente accostati.
    I cavatieddi sono pronti: disponili su un vassoio infarinato senza sovrapporli, spargi un po’ di farina anche sopra e lasciali asciugare all’aria per un paio d’ore, prima di cucinarli.

    Consigli per la cottura e la conservazione

    Lasciando riposare per un paio d’ore i cavatieddi prima di tuffarli in acqua bollente per cuocerli, acquisteranno maggiore consistenza e resisteranno meglio ai 7/8 minuti di cottura.
    Puoi anche prepararli in precedenza e conservarli in frigorifero fino a un massimo di 4 giorni.
    Volendo, potrai anche congelarli: prima, però, devi aver cura di tenerli in freezer per circa mezz’ora, distesi su un vassoio di carta, ben separati fra loro. Dopo, potrai riporli nel congelatore, riunendoli dentro un apposito sacchetto di plastica.
    I cavatieddi possono essere anche essiccati, disponendoli ancora una volta sopra un vassoio o un telaio in rete alimentare e lasciandoli ad asciugare all’aria per un paio di giorni, rigirandoli di tanto in tanto: così trattati, si conservano in dispensa fino a due settimane, ben chiusi dentro un sacchetto di carta.
     

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  • Chiuso il tratto in autostrada della Palermo-Catania: Cede pilone di un viadotto

    Chiuso il tratto in autostrada della Palermo-Catania: Cede pilone di un viadotto

    La circolazione stradale è stata interrotta lungo la A19 tra Scillato e Tremonzelli per poter effettuare dei controlli urgenti a causa del cedimento di un pilone del viadotto Himera.
    Lungo l’autostrada si sono formate subito lunghe code e molte auto sono rimaste bloccate lungo il percorso causando notevoli disagi.
    I problemi si moltiplicano anche a causa dell’impraticabilità della strada alternativa che collega lo svincolo di Scillato con l’abitato di Caltavuturo.
    La zona è, infatti, interessata da una frana che si sviluppa per circa 200 metri rendendo impossibile il dirottamento del flusso veicolare lungo la provinciale 24.
    L’investimento necessario per affrontare l’emergenza nella zona è di almeno 40 milioni di euro, ma risorse ancora maggiori sono indispensabili per poter mettere in sicurezza i viadotti dell’isola, la situazione è preoccupante.
    I precedenti
    Non si tratta, infatti, di un episodio isolato in Sicilia; non si può dimenticare il collasso del ponte Scorciavacche o quello del viadotto Petrulla lungo la Licata-Canicattì.
    La causa scatenante il cedimento del pilone sulla Palermo-Catania è stata proprio la frana iniziata nel 2005 lungo la provinciale Scillato-Caltavuturo.
    Il fronte dello smottamento è di 200-300 metri ed è lungo all’incirca mille metri. Le piogge hanno portato alla ripresa dei movimenti della massa di terra che ha raggiunto il fiume Imera investendo il pilone e causando la chiusura dell’autostrada.
    L’assessore ai Lavori pubblici e vice sindaco del comune di Caltavuturo, Domenico Giannopolo, è chiaro e diretto nelle sue dichiarazioni rilasciate alla stampa.
    Bisognava affrontare la situazione più di dieci anni fa quando a seguito della prima indagine geologica si sarebbero dovute realizzare delle opere di contenimento.
    Secondo Giannopolo, però, la Provincia non si è mossa concretamente in modo efficace, è stato realizzato solo un collegamento stradale alternativo per consentire il transito automobilistico.

    Richiesta dello stato d’emergenza

    L’assessore alle Infrastrutture delle Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, ammette la gravità dello stato in cui si trova l’isola a seguito dei recenti intensi fenomeni atmosferici e della mancanza di interventi nel passato.La drammaticità della situazione ha convinto la Regione di chiedere al governo centrale lo stato d’emergenza.
    Le parole degli esponenti regionali sembrano però, in qualche modo, cercare delle giustificazioni rimarcando l’eccezionalità dei fenomeni atmosferici degli ultimi giorni e tralasciando di sottolineare le responsabilità politiche dei mancati interventi sul territorio.
    Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti, perciò, è arrivato il momento di cogliere questo genere di eventi come occasioni per modificare il comune agire delle istituzione basato solo sulle emergenze per consentire una più seria ed efficace pianificazione degli interventi.
    Ciò consentirebbe di viaggiare su strade sicure e ridurre l’impatto dei fenomeni atmosferici che saranno sempre più all’ordine del giorno.
    Pista su ghiaccio
  • Black Friday: Consigli utili

    Black Friday: Consigli utili

    Si è ormai prossimi al periodo natalizio e comincia il dramma dei regali e quanti soldi investire in doni.
    Fare regali è molto bello ma anche dispendioso ragion per cui devi agire con anticipo e approfittare degli sconti che abitualmente ogni anno vengono praticati nel famoso week end di fine novembre conosciuto con il termine inglese di Black Friday e Cyber Monday (29 novembre-2 dicembre 2019).
    A seguire alcune info utili su cosa sia il Black Friday e consigli pratici su come potrai trovare le offerte migliori.
    Leggi con attenzione perché avrai la possibilità di acquistare varie categorie di prodotti e servizi con un ribasso in alcuni casi addirittura dell’80% sia su internet che presso gli store delle più importanti catene aziendali italiane e non solo.

    Black Friday o venerdì nero: origini

    L’idea di derivazione americana è legata ad un evento storico noto come il “venerdì nero” della borsa di Wall Street corrente nell’anno 1929.
    Introdotto in Italia grazie ad Amazon, il Black Friday viene attualmente praticato non solo online ma presso gli stessi store ed attività commerciali di svariati marchi italiani e stranieri con offerte e promozioni variabili dall’abbigliamento all’elettronica.

    Black Friday: consigli pratici per gli acquisti online

    black friday

    Se vuoi usufruire delle promozioni e sconti presenti su Amazon è consigliabile tu sia in possesso di un account Amazon a cui legare la propria carta di credito per poter procedere agli acquisti.
    L’iscrizione non comporta costi a meno che tu non scelga di abbonarti all’opzione Amazon Prime che con un costo annuale davvero esiguo ti permette di accedere ad offerte personalizzate ed ottenere spedizioni express in tempi record senza ulteriori oneri.
    Attraverso il sito Amazon o l’App dedicata alla piattaforma potrai monitorare le offerte del Black Friday e creare una tua personale lista desideri accedendo a sconti maggiori rispetto all’acquisto direttamente presso lo store.

    Black Friday: consigli pratici per chi acquista nei negozi

    Se ad internet preferisci recarti direttamente presso lo store o centro commerciale che sia, devi cercare di fare bene attenzione perché vi sono alcuni negozi che fanno partire le offerte allo scoccare della mezzanotte con pezzi limitati.
    Le offerte durano fino alle 24 del lunedì successivo al Black Friday e possono essere diversificate per giornata.
    Ebbene che tu sappia che in genere nella giornata del Cyber Monday potrai avere accesso a sconti imparagonabili nel campo degli elettrodomestici ed elettronica ingenerale.
    abbigliamento a Catania
  • Wonderlad a Catania: Inaugurazione il 20 Novembre

    Wonderlad a Catania: Inaugurazione il 20 Novembre

    Nasce, a Catania, un centro di cura totalmente differente rispetto quello classico ovvero Wonderlad.
    Ecco tutto quello che devi sapere.
    Si trova in Via Filippo Paladino, 9, 95125 Catania CT – wonderlad.org

    Wonderlad a Catania:  Un centro importante a Catania

    Essendo le malattie oncologiche sempre più diffuse, riuscire a curarle in maniera tempestiva e corretta rappresenta la scelta ideale che deve essere adottata.
    Spesso il periodo di cura tende a essere assai complesso e proprio per tale motivo nasce Wonderlad, che si estende su 2 mila metri quadrati con una struttura creata con materiali a basso impatto ambientale e zero sprechi di energia elettrica, dove i piccini colpiti da malattie oncologiche possono trovare una cura in grado di porre rimedio alla loro situazione di salute.
    Tanti medici esperti e soprattutto la costante cura e ricerca per trovare soluzioni efficaci vanno a contraddistinguere questo centro, il quale si differenzia dagli altri anche per l’intera struttura. colorata e in grado di accogliere i piccini durante il loro periodo di convalescenza, evitando che la situazione possa essere poco semplice da dover fronteggiare.

    Wonderlad a Catania per le famiglie

    Wonderlad a Catania

    Devi sapere che questo luogo è adatto anche per i parenti del piccino che soffre di tali disturbi.
    Non solo un luogo accogliente come si potrebbe pensare in un primo momento, ma anche il posto perfetto dove ricevere assistenza psicologica grazie alla quale questo momento particolare, della vita del piccino, può essere affrontato nel migliore dei modi da parte degli adulti.
    Grazie ai diversi psicologi è quindi possibile ricevere l’assistenza necessaria per evitare che questi momenti possano essere complicati e affrontati nel peggiore dei modi.Inoltre i diversi laboratori permettono di trascorrere una quantità di tempo superiore con i propri figli e allo stesso tempo anche di evitare che le preoccupazioni incessanti possano rendere i suddetti momenti maggiormente complicati.
    Grazie a WonderLAD si ha quindi l’occasione di essere seguiti in un percorso dedicato interamente alla cura del proprio figlio senza alcun tipo di problematica che appunto assume sempre più peso nella propria mente.

    Wonderlad a Catania: Il commento della presidentessa Cinzia Favara

    La fondatrice e ideatrice di Wonderlad, ovvero Cinzia Favara, ha rilasciato un commento molto importante in merito a questo progetto che vede protagonista proprio Wonderlad.
    La realizzazione della suddetta struttura serve per fare in modo che i piccini colpiti da malattie oncologiche possano riuscire e superare i diversi momenti di tensione con lo spirito giusto prevenendo, di conseguenza, una potenziale serie di conseguenze negative che possono avere un impatto negativo e soprattutto impedire che questo genere di situazione possa essere devastante per loro.
    Non un semplice centro di cura ma un progetto realizzato con estrema cura proprio per prevenire tali situazioni.
    Il 20 novembre, a Catania, si celebra un momento molto importante che permette di dare una scossa significati alla cura contro le patologie oncologiche dei bambini.
    meteo a catania
  • Le 5 migliori aziende di Materassi a Catania

    Le 5 migliori aziende di Materassi a Catania

    Oggi parliamo delle migliori aziende di materassi a Catania, le quali consentono di entrare in possesso di ottimi prodotti tutti diversi tra di loro.

    Materassi Catania: Casa del Materasso

    Come suggerisce il nome, questa ditta si occupa di creare svariate tipologie di materassi, ognuno dei quali dotato di aspetti tecnici in grado di far fronte a tutte le proprie esigenze.
    Quando si menziona questa ditta è quindi impossibile non considerare l’ottimo lavoro svolto sulla creazione dei materassi, i quali vengono descritti con estrema cura e piacevolezza da parte dello staff, che si occupa di elargire tutte le informazioni basilari ai clienti.Indirizzo: Viale Lorenzo Bolano,
    Numero di telefono: 095 516143.

    Materassi in Lattice Catania: Materassi Munzone

    La seconda impresa specializzata nella vendita dei materassi a Catania è la ditta Munzone, la quale si contraddistingue dalla precedente poiché punta maggiormente sulla linea classica, senza però mettere in secondo piano la qualità degli stessi articoli che vengono venduti.
    Come facilmente intuibile anche in questo caso l’ampia scelta gioca un ruolo fondamentale e fa in modo che ogni materasso possa essere visto come unico sotto ogni punto di vista, offrendo il massimo comfort ai clienti.
    Inoltre è anche possibile trovare delle soluzioni personalizzate le quali fanno in modo che il tuo riposo possa essere migliore sotto ogni punto di vista e privo di ogni genere di difetto.
    Indirizzo: Corso delle Province 140.
    Numero di telefono: 095 445023.

    Fabbrica Materassi Catania: Stefanflex

    materassi a catania
    La ditta ideale qualora si vogliano acquistare dei materassi di prima qualità e soprattutto si voglia avere l’occasione di far ricadere la propria decisione finale su un’ampia gamma di articoli i quali offrono la sicurezza di fare sogni tranquilli.
    Un’ampia scelta che garantisce, di conseguenza, la sicurezza di poter riposare in modo ottimale e soprattutto di scegliere tra articoli la cui durata è abbastanza elevata e la comodità non viene mai messa in dubbio.
    Da aggiungere anche il fatto che questa impresa offre una consulenza adatta per offrire ai propri clienti il massimo grado di soddisfazione nel momento in cui viene acquistato il materasso, dettaglio fondamentale da tenere in considerazione.
    Indirizzo: Via Zia Lisa 57.
    Numero di telefono: 095 573779.

    Vendita Materassi Catania: Materassi Dolce Vita

    Comodi e accoglienti: sono queste le caratteristiche principali che vanno a contraddistinguere questa ditta che produce materassi, ognuno dei quali in grado di far fronte alle proprie esigenze.
    In particolar modo spiccano i materassi ondulati e quelli in memory foarm, che permettono di avere uno strumento in grado di offrire tante ore di riposo senza alcuna complicazione.
    Indirizzo: Via Giampaolo La Rocca 2.
    Numero di telefono: 095 491654,

    Memory punto Catania: Randis Home

    Ultimo, ma non di certo per importanza, negozio di materassi a Catania è quello Randis Home, che permette di scegliere tra tantissime varianti di materasso partendo da quello classico per terminare con in modelli all’avanguardia, i quali fanno in modo che anche un semplice riposo pomeridiano possa essere perfetto.
    Inoltre l’esperienza dello staff fa in modo che lo staffo aiuti i clienti nella scelta finale del proprio materasso senza alcuna imprecisione.
    Pertanto un negozio nel quale puoi trovare un’ampia gamma di materassi, ognuno dei quali in grado di far fronte a quelle che possono essere le tue esigenze.
    Indirizzo: Via Duca Degli Abruzzi 31.
    Numero di telefono: 095 722 7018.

    <<<I 5 migliori negozi per Bambini a Catania>>>

     
    negozi per bambini

  • Violenza donne: arriva la legge per i corsi di difesa personale

    Violenza donne: arriva la legge per i corsi di difesa personale

    Corsi di difesa personale: I dati pubblicati dal Censis

    L’istituto di ricerca socio economica ha stimato che tra il primo agosto del 2017 e il 31 luglio dell’anno dopo si sono registrati 120 omicidi di donne di cui ben 92 si sono verificati nel contesto familiare o attraverso la violenza di compagni o ex partners.
    Nell’ordine di grandezza degli ultimi dieci anni le violenze sessuali denunciate sfiorano i 50 mila casi e bisogna tenere conto che a questi si devono aggiungere gli episodi di maltrattamenti in famiglia, le percosse e lo stalking.
    Anche se i primi mesi del 2019 fanno registrare una leggera diminuzione, sono in aumento le donne che chiedono aiuto ai centri antiviolenza.

    Corsi di difesa personale: La proposta di Forza Italia

    Una recente proposta di legge sottoposta alla Camera dalla deputata Matilde Siracusano prevede l’istituzione di corsi di difesa personale proprio per diminuire i casi di violenza sulle donne.
    La proposta 1838, presentata a luglio, vuole intervenire e modificare una legislatura insufficiente a prevenire in maniera adeguata qualsiasi forma di violenza sulle donne (aggressioni, omicidi, stupri, scippi, stalking, maltrattamenti in ambito domestico) attraverso l’attivazione di corsi di difesa personale e arti marziali.
    La storia dei pregiudizi e degli stereotipi sulle donne ha origini antiche e nonostante il migliore livello di istruzione delle donne rispetto agli uomini in Italia, la reale parità tra i due generi è ancora un traguardo lontano.

    Corsi di difesa personale: Azione di contrasto e prevenzione

    legge corsi di difesa personale
    La legge per corsi di difesa personale vuole preparare le donne per scongiurare i pericoli fornendo loro uno strumento da saper usare all’occorrenza.

    Fino ad oggi l’introduzione di reati, l’aumento delle pene e la considerazione delle diverse aggravanti non sono riusciti a far diminuire i casi ed è quindi necessario iniziare a prevenire con anticipo questi fenomeni. L’obiettivo di Matilde Siracusano (FI), prima firmataria della proposta di legge, è quello di combattere la violenza di genere con strumenti di difesa che impediscano a qualsiasi soggetto di riuscire a perpetrare atti di violenza contro le donne soprattutto alla luce del fatto che un elevata percentuale di questi casi non si verifica per strada, ma si genera entro le mura domestiche dove il più delle volte è impossibile riuscire ad intervenire.
    Secondo la deputata azzurra al sistema penale punitivo e repressivo si rende oggi necessaria l’attuazione di questo tipo di norme che vogliono fornire, anche grazie all’intervento delle associazioni operanti nel settore, veri e propri strumenti in grado di rallentare un preoccupante fenomeno in continua crescita. La protezione della vittima è necessaria in un ottica di fase preventiva e non solo in un’aula di tribunale o dopo il verificarsi di recidive ad opera dello stesso aguzzino.
    difesa personale
  • Milo: Terremoto di magnitudo 3.1

    Milo: Terremoto di magnitudo 3.1

    Il 13 novembre 2014, alle 14.26 ora italiana, con epicentro a Milo, cittadina in provincia di Catania, si è registrato un terremoto di magnitudo pari a 3.1, con ipocentro a 7 km di profondità.
    Secondo la scala Richter un terremoto di questa intensità è classificato come di moderata entità, quindi molto leggero: è stato avvertito da buona parte della popolazione, anche nei Comuni limitrofi e anche lungo la costa catanese, ma non ha causato danni a persone o cose.

    I Comuni vicini

    La scossa si è propagata nel raggio di 15 km dall’epicentro, anche nei comuni di Giarre, Riposto, Piedimonte Etneo, Santa Venerina, Sant’Alfio, Mascali, e sul versante est dell’Etna a Zafferana Etnea e a nord est a Linguaglossa. Qualche segnalazione anche da Catania e dalla costa ionica, dove il sisma è stato avvertito in modo leggero.

    La natura del sisma

    Il terremoto è stato annunciato da boati e si è sviluppato con evidenti tremori, durati pochi secondi.
    Secondo quanto stimato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, il sisma potrebbe ricondursi, con molta probabilità, all’attività vulcanica dell’Etna, essendo stato avvertito principalmente sul versante orientale del vulcano più alto d’Europa.Secondo le verifiche effettuate da parte della Protezione Civile, sembra che il terremoto non abbia provocato danni o lasciato tracce sul terreno interessato dalle scosse.
    La situazione resta comunque, costantemente sottoposta all’attività di monitoraggio da parte dall’Ingv di Catania, anche tramite video sorveglianza vulcanica dell’Etna.
    museo egizio a catania
  • Museo Egizio a Catania a breve l’apertura

    Museo Egizio a Catania a breve l’apertura

    Dopo quasi undici anni di problemi burocratici e logistici, nonché innumerevoli ritardi, sembra finalmente arrivato il momento dell’apertura del nuovo museo Egizio di Catania. Il luogo prescelto è l’ex monastero dei Padri Crociferi, sito nella via omonima, in cui dovrebbero sorgere tre musei: il primo sarà, appunto, quello egizio, considerato una succursale del ben più noto museo di Torino, il secondo sarà dedicato alle opere nascoste del castello Ursino e il terzo sarà dedicato alla città stessa, vista e raccontata attraverso i quattro elementi, acqua, fuoco, terra e aria.

    Il museo egizio

    ex monastero dei Padri Crociferi

    Per quanto riguarda il nuovo museo Egizio, la speranza che sia davvero arrivato il momento giusto è stata confermata da diverse parti, tra le quali l’assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, che ha dichiarato: “Il Comune è ormai pronto, tutti gli accorgimenti richiesti sono stati portati a termine e si attende soltanto la visita della sovrintendenza torinese per avere il via libera definitivo al trasferimento dei reperti.
    Ritengo che appena la delegazione arriverà a Catania, dando il via libera, noi avvieremo l’ultima fase dell’iter per gli allestimenti”. Dai primi dati a disposizione, si parla di un investimento di circa 2,6 milioni di euro, già finanziati all’interno del “Patto per Catania” e di 530 mq disponibili per l’esposizione di circa 17mila reperti, tra i quali mummie, animali imbalsamati, papiri e tanti altri reperti storici e 300 reperti provenienti direttamente dalle collezioni dell’epoca Tolemaica. Una scelta effettuata con molta attenzione e che ha visto selezionare i reperti più vicini alla storia greca della Sicilia, atta a far diventare questo nuovo museo il terzo più importante al mondo, dopo Il Cairo e Torino. Un vero viaggio nell’antico Egitto e nelle civiltà del Mediterraneo, di cui la Sicilia è, ancora oggi, il cuore vibrante.

    Le collezioni nascoste del castello Ursino

    Castello Ursino Piazza Federico di Svevia

    Sullo stesso piano del nuovo museo Egizio saranno esposte le collezioni del castello Ursino, conservate da anni nei depositi e di cui i cittadini catanesi non hanno mai potuto ammirare la bellezza. Il castello Ursino è già sede del museo Civico di Catania e conserva, tra i pezzi più pregiati, alcuni vasi attici, molte terrecotte arcaiche, un gruppo di bronzi, diverse tele di artisti catanesi dell’800 e, soprattutto, “Il martirio di Sant’Agata”, opera del pittore Mariano Rossi e dedicata alla patrona della città. In questi ultimi anni, i suoi depositi si sono riempiti di altri pezzi unici che ora, finalmente, potranno essere esposti al pubblico. Il programma prevede l’apertura contemporanea dei due spazi che condivideranno anche la stessa biglietteria, in cui sarà possibile acquistare un unico ticket d’ingresso a prezzo vantaggioso. Anche su questo argomento, l’assessore Barbara Mirabella ha precisato che “noi siamo pronti per muoverci speditamente visto che per il museo egizio ormai mancano solo gli allestimenti. Cosa differente invece per il museo della città, mentre per la seconda sede delle opere dell’Ursino i tempi dovrebbero essere gli stessi di quello dell’egizio”.

    Il terzo museo

    Infine, il terzo museo che dovrebbe nascere all’interno dell’ex monastero sarà dedicato alla città vista attraverso i quattro elementi: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria. Al contrario degli altri due, però, i tempi di apertura sembrerebbero più lunghi, perché è ancora in corso la gara d’appalto. La speranza è inaugurarlo durante il 2020, come confermato sempre dall’assessore Barbara Mirabella, che afferma: “Abbiamo già affidato l’incarico per la progettazione che è ormai pronta e adesso dovremo solo fare la gara”. Secondo le prime informazioni, questo nuovo spazio sarà un museo che racconterà la città in maniera multifunzionale.
    Il Monastero dei Benedettini
  • Concessionaria Suzuki a Catania

    Concessionaria Suzuki a Catania

    Prima Srl è la concessionaria Suzuki a Catania e provincia

    La scelta di una nuova automobile non è un passo da compiere a cuor leggero. Per questo motivo, è necessario affidarsi alla professionalità e all’esperienza di rivenditori seri e preparati, al fine di evitare brutte sorprese.
    Suzuki Catania e provincia, ad esempio, è presente l’unica concessionaria Suzuki, la”Prima Srl’, che da oltre trent’anni soddisfa le richieste dei propri clienti. Essendo il marchio Suzuki un sinonimo di qualità ed efficienza, molti utenti hanno deciso di acquistare uno dei modelli della casa automobilistica giapponese.
    Quanto a conoscenza del marchio nipponico, la concessionaria ”Prima Srl” non ha rivali; da sempre vengono offerte le nuove auto a prezzi vantaggiosissimi. Cerchiamo di conoscere meglio quest’azienda!

    La storia della ”Prima Srl” parte da lontano…

    Nel 1986 venne fondata la ”Commercio Veicoli Catania”, ovvero la CO.VE.CA Srl, allo scopo di introdurre e diffondere i modelli della casa automobilistica Suzuki. Dopo appena un anno di soddisfacente attività nel territorio catanese, la concessionaria decise di espandere i propri confini, iniziando a trattare i prodotti Mitsubishi. La CO.VE.CA divenne, diversi anni dopo, l’attuale ”Prima Srl”. In 33 anni di proficua attività, la concessionaria è riuscita ad ottenere enormi risultati e, stando ai numeri, a generare un grosso volume d’affari. Si trova in Via Sebastiano Catania, 286, 95123 Catania CT per info 095 511702.

    Ma oltre l’affidabilità del marchio Suzuki, quali sono i segreti del successo della ”Prima Srl”?

    Concessionaria Suzuki

    Innanzitutto la cortesia del personale; la pazienza e disponibilità mostrata alla clientela, sono state ampiamente ricambiate con una tenace fidelizzazione. Inoltre, l’assistenza offerta nel caso del riscontro di qualche problematica, resta un vero e proprio punto di forza dell’azienda.

    I modelli in vendita nella Concessionaria Suzuki ”Prima Srl”

    suzuki jimmy

    La concessionaria catanese Suzuki è sempre sul pezzo; gli ultimi arrivi provenienti dalla casa giapponese sono sempre disponibili! Ad esempio, presso questo punto vendita sarà possibile acquistare la Suzuki Baleno che, in pochissimo tempo, ha letteralmente conquistato il mercato, grazie alle caratteristiche offerte.
    Chiaramente, la concessionaria ”Prima Srl” è adibita alla vendita dei modelli storici del marchio nipponico. Una delle auto più vendute è la Suzuki Swift che, essendo compatta e performante, si presta come un’eccellente city car. Le sorprese non finiscono qui; ”Prima Srl”, infatti, offre ai propri clienti la Suzuki Celerio, la Ignis, la Jimny, la S-Cross e l’impeccabile Vitara.
  • Vigili del fuoco Eroi Nazionali: striscione allo stadio del calcio Catania

    Vigili del fuoco Eroi Nazionali: striscione allo stadio del calcio Catania

    “La divisa merita rispetto: pompiere eroe quotidiano”. E’ l’omaggio reso dai tifosi del Catania alla memoria dei Vigili del Fuoco morti in servizio: sugli spalti della curva nord della stadio Angelo Massimino di Catania, durante lo svolgimento di una partita di calcio, è apparso questo striscione, un messaggio davvero molto toccante e commovente. La solidarietà dei supporter del Catania arriva a pochi giorni di distanza dalla tragedia di Alessandria costata la vita, lo scorso 5 novembre, a tre pompieri.

    Lo striscione dei tifosi

    I tifosi del Catania – squadra siciliana che milita nel campionato di serie C – hanno voluto omaggiare la memoria dei pompieri italiani morti sul lavoro. I supporter rossazzurri hanno scelto di manifestare la propria vicinanza alle vittime attraverso uno striscione che è stato esposto, poco prima del fischio di inizio, dagli spalti della curva nord del Massimino. “Vigili del fuoco Eroi Nazionali”, la frase scritta dai tifosi sullo striscione: un chiarissimo riferimento ai tre pompieri rimasti uccisi nell’esplosione di Quargnento, in provincia di Alessandria. L’iniziativa di cordoglio della curva nord del Catania è stata ripresa da diverse tifoserie durante l’ultima domenica di campionato.

    I pompieri morti in servizio

    Era il 5 novembre quando una cascina di Quargnento, nell’alessandrino, è improvvisamente esplosa: nella deflagrazione hanno perso la vita Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido, i tre pompieri intervenuti per spegnere l’incendio. Quello che sulle prime sembrava un rogo colposo, si è poi rivelato un fatto doloso: un uomo ha intenzionalmente dato alle fiamme la cascina per riscuotere il premio dell’assicurazione.
    Lo Stadio Angelo Massimino
  • Ricetta Pasta co maccu

    Ricetta Pasta co maccu

    Pasta co maccu

    Piatto tipico della cucina sicula e ricetta tradizionalmente preparata nel giorno di San Giuseppe, la pasta co maccu è la pasta con crema di fave, fresche o secche che siano.
    La pasta co maccu è piatto della cucina povera sicula, cucinato soprattutto dai contadini. “Lu maccu” è la densa purea di fave che viene realizzata al termine della lunga cottura.
    Primo piatto dal gusto particolarmente delicato, la pasta co maccu ha un sapore unico, grazie alla nota dolciastra data dalle fave.
    Facile da preparare, è un’ottima idea per accontentare grandi e piccini a tavola e per soddisfare il palato senza un costo eccessivo.Difficoltà: Bassa

    Pasta co Maccu: Ingredienti per 4 persone:

    – 400gr di spaghetti spezzettati (o qualsiasi altro tipo di pasta corta),
    – 600 gr di fave fresche o secche,
    – 1 cipolla,
    – olio q.b.,
    – sale q.b.,
    – pepe nero q.b.
    Costo: 3/4 euro.

    Pasta Co Maccu: Preparazione

    Macco di fave

    Se si vogliono utilizzare le fave secche mettere a mollo in acqua tiepida le fave per almeno mezz’ora; se invece si vogliono utilizzare le fave fresche procedere sbucciando le stesse, in modo tale da staccare il baccello dalla buccia.
    Nel frattempo tagliare finemente la cipolla a listarelle e porla all’interno di un ampio tegame con olio q.b., cosicchè appassisca dolcemente a fuoco basso.
    Quando la cipolla risulta completamente ammorbidita, unire i baccelli di fave insieme ad un mescolo d’acqua, aggiungere il sale e lasciar cuocere il tutto per circa 30/40 minuti.
    Quando le fave risulteranno cotte e morbide, aggiungere circa 500 ml di acqua calda nel tegame contenente le fave, e unire gli spaghetti, precedentemente spezzettati e lasciare cuocere il tutto per 10 minuti circa.
    Quando il tutto sarà cotto, aggiungere un filo di olio a crudo e pepe nero q.b.

    La pasta co maccu è pronta per essere servita!

    Consigli e curiosità.
    Per far sì che la pasta co maccu sia cremosa al punto giusto, si consiglia di schiacciare le fave durante la cottura, con l’aiuto di una forchetta. La cremosità è caratteristica peculiare di questa pasta, tanto che è la stessa etimologia del termine che rimanda a questo aspetto: il termine “maccu” deriva dal latino “maccare”, che propriamente significa schiacciare, ridurre in poltiglia.
    La pasta co maccu è ottima da mangiare sia calda che fredda. La tradizione vuole che questa ricetta, proprio perchè tipica della cucina povera, si presti perfettamente al riutilizzo: in caso di avanzo della pasta con le fave infatti è possibile riscaldarla all’interno di una padella, facendo previamente scaldare a fuoco lento l’olio q.b., disponendola come se fosse una frittata. Dopo qualche minuto la pasta inizierà a legarsi, creando una crosticina croccante, così da poter essere girata su entrambi i lati, proprio come una frittata.
    Grazie alla solida consistenza che si ottiene con questa modalità di cottura, nella tradizione siciliana, i contadini erano soliti tagliare a fette la frittata di pasta così ottenuta, e mangiarla anche a colazione.
    La pasta co maccu presenta un sapore particolarmente dolce, per questo per gli amanti dei sapori più decisi è consigliabile aggiungere un ingrediente aggiuntivo, per arricchire il gusto e rendere il sapore più deciso. Se nella preparazione infatti si aggiunge un mazzetto di finocchietto selvatico, appositamente lavato e pulito per bene, e lo si unisce alle fave quando queste sono in fase di cottura in acqua bollente, il gusto ottenuto risulterà meno dolce, e più deciso.
    Per l’impiattamento si consiglia di conservare parte del mazzetto di finocchietto selvatico, così da utilizzarlo per decorare il piatto.

    <<<<Ricetta Bucce di Fichi d’India Fritte>>>>

     
    Ricetta Bucce di fichi d’india fritte

  • I 5 migliori negozi per bambini a Catania

    I 5 migliori negozi per bambini a Catania

    Oggi parliamo dei 5 migliori negozi per bambini a Catania, i quali fanno in modo che i piccini possano essere felici di fare shopping e soprattutto che possano trovare gli articoli che meglio rispondono ai loro desideri.

    Negozio di abbigliamento Catania per Bambini: Le Favole

    Come primo luogo nel quale recarsi coi propri figli vi è il negozio di abbigliamento Le Favole.
    Questo negozio propone abbigliamento fino ai 12 anni suddiviso in sportivo, elegante e stagionale: in tutti i casi i diversi capi d’abbigliamento si contraddistinguono per essere suddivisi anche per marchi, ognuno dei quali in grado di rispondere perfettamente alle esigenze dei genitori che cercano, per i propri figli, indumenti che siano tanto piacevoli da vedere quanto di prima qualità e in grado di resistere agli strappi.Indirizzo: Corso Italia 43
    Numero di telefono: 095 381880

    Negozio di abbigliamento Catania per Bambini: The Disney Store

    Se al proprio figlio piacciono da impazzire i diversi personaggi Disney, il negozio di abbigliamento Disney Store rappresenta la scelta migliore per fare in modo che il piccino non faccia i capricci quando si devono scegliere gli indumenti.
    Da Topolino a Pippo, tutti i capi d’abbigliamento hanno un elemento che richiama appunto i personaggi di questo brand, che il piccino sicuramente indosserà con maggior entusiasmo.
    Inoltre un’ampia scelta e uno staff che rende lo shopping divertente fanno in modo che il negozio possa essere maggiormente apprezzato da parte dei bambini.
    Indirizzo: Via Etna 116.
    Numero di telefono: 095 321331

    Negozio di abbigliamento Catania per Bambini: Babushka Catania

    negozi per bambini a catania
    Giochi, articoli per la scuola e diverse tipologie di abbigliamento: sono queste le caratteristiche che rendono unico il negozio, il quale permette ai bambini di trovare un’ampia gamma di articoli tutti diversi tra di loro e in grado di far fronte a ognuna delle loro domande.
    Dai personaggi dei cartoni animati passando ovviamente per quelli di pura fantasia, in questo negozio è possibile trovare tanti articoli di tipologia differente.
    Pertanto un negozio che riesce ad accontentare grandi e piccini e soprattutto che fa in modo che i genitori possano fare tanto shopping in maniera semplice e piacevole.
    Indirizzo: Via Oliveto Scammacca 18
    Numero di telefono: 3484702413.

    Negozio di abbigliamento Catania per Bambini: I Sogni di Zelda

    Altro negozio di abbigliamento che, stavolta, si discosta leggermente rispetto agli altri.
    Questo negozio di abbigliamento per i piccini riesce a catturare la loro attenzione visto l’ambiente poco formale e classico e soprattutto per via di un personale che riesce a interagire, in maniera perfetta, con gli stessi bambini.
    Un vero e proprio luogo dove i bambini sono i veri protagonisti e possono scegliere l’abbigliamento che meglio si adatta alle loro esigenze, rendendo la scelta degli stessi capi d’abbigliamento piacevole come pochissime altre azioni.
    Inoltre gli abiti di marchi noti non vengono assolutamente a mancare, permettendo al piccino di potersi vestire alla moda proprio come capita agli adulti.
    Indirizzo: Viale delle Libertà 154.
    Numero di telefoni: 095 530531

    Negozio di giocattoli Catania per Bambini: Giocattoli e Bambini

    Infine, tra i negozi migliori a Catania per i bambini, non manca di certo quello dedicato interamente ai giocattoli, ovvero Giocattoli e Bambini.
    Tanti titoli differenti tra di loro che spaziano dai giochi classici in scatola a quelli elettronici, senza mettere in secondo piano quelli per l’apprendimento.
    Un negozio dedicato interamente al piacere del divertimento che sa esattamente come attirare i bambini, rendendo il concetto di gioco maggiormente divertente.
    Indirizzo: Via Monfalcone 29.
    Numero di telefono: 320 341 9494.
    Ecco quindi quali sono i migliori negozi per i bambini nel quale ti puoi recare qualora tu vivessi in Catania oppure ti rechi in viaggio in questa città.

     

    <<<I 5 migliori negozi di abbigliamento a Catania>>>

     
    abbigliamento a Catania

  • Modica: Dove mangiare e piatti tipici

    Modica: Dove mangiare e piatti tipici

    Il comune di Modica fa parte del libero consorzio comunale di Ragusa, a sud-est della Sicilia. Città barocca, con un enorme patrimonio culturale ed artistico, con un’ampia scelta di specialità gastronomiche, conosciuta soprattutto per il cioccolato locale; dal 2002 fa parte delle città patrimonio mondiale dell’UNESCO.

    La cultura gastronomica modicana

    La gastronomia di Modica può essere considerata una sorta di patrimonio culturale vero e proprio in quanto conserva in sè le tradizioni e le usanze dei popoli che l’hanno conquistata ed abitata nel corso dei secoli. Dai greci ai romani, dagli arabi ai normanni, fino agli spagnoli.
    Insomma, solo dando semplicemente un rapido sguardo alle specialità culinarie della città, si capisce bene l’influenza che i popoli invasori hanno avuto sulla città modicana e che sono presenti ancora oggi.
    Il divario stesso dell’antica cittadina, quello tra ricchi e poveri, si rispecchia nell’alimentazione delle due parti.
    Mentre i nobili assaggiavano la raffinata cucina francese direttamente nei propri castelli, i contadini, e più in generale la gente più umile, si arrangiavano con quelle poche materie prime che arrivavano dai campi coltivati.
    Si parla quindi principalmente di minestre di legumi; ceci, fagioli, lenticchie e fave. Ed è proprio questo tipo di cucina che oggi costituisce la tradizione e la cultura gastronomica della città.
    I primi piatti tradizionali sono i “Cavatieddi“, tipo di pasta che si trova in versione simile anche in Puglia o in Molise, sono impastati con una base di farina o di semola e presentano una forma quasi a spirale. Si mangiano di norma conditi con il sugo di pomodoro.
    I ravioli ripieni di ricotta in un sugo di maiale, è l’altro primo piatto tipico di Modica. La ricotta, simbolo della cucina della regione, è prodotta con il siero rimanente dopo la lavorazione del formaggio Ragusano, con aggiunta di latte. Dopodiché basta aspettare che arrivi alla giusta temperatura.La carne di maiale è la protagonista di molti secondi piatti tipici della tradizione culinaria di Modica.
    Tra i piatti principali c’è l’arrosto e la costoletta di maiale, le interiora di agnello (“Turciniuna“), il coniglio alla “stimpirata“, ricetta agrodolce che viene normalmente mangiata fredda.
    Modica è sicuramente famosa per il suo cioccolato, prodotto diventato tradizionale dopo la dominazione spagnola. È lavorato completamente a secco, senza l’aggiunta di burro di cacao, secondo un antico metodo di origine Azteca.

    Dove andare a mangiare a Modica

    modica piatti tipici e dove mangiare

    Nonostante sia una delle mete turistiche più ambite, si trovano trattorie e ristoranti a prezzi accessibili che non fanno nessuno sconto sulla qualità. Vengono proposti principalmente piatti di carne o pesce, per non parlare poi della vasta gamma di scelta del dessert.

    Modica: Osteria Sapori Perduti

    Propone piatti di qualità a base di carne, con un servizio abbastanza veloce. Situata in una delle vie principali della città, il range di spesa può variare tra i 15 e i 30E. Si trova in Corso Umberto I°, 228, 97015 Modica RG per info 0932 944247.

    Modica: Ristorante/pizzeria La Contea

    Il locale si presenta come un posto dinamico, con personale giovane, educato e competente. L’impasto della pizza risulta essere leggero e ben farcito. La spesa media a persona si aggira tra i 10 e i 25E. Si trova in Via Clemente Grimaldi, 15/17, 97015 Modica RG per info 0932 944812.

    Modica: Ristorante La gazza ladra

    Se ci si vuole concedere una sera chic in un locale non da meno, il ristorante “La gazza ladra” è il posto giusto. Stellato Michelin, è un ristorante raffinato ed elegante, nel centro storico della città. Le materie prime molto ricercate vengono rielaborate sorprendendo a volte il cliente con sapori inconsueti ma non per questo meno delicati. Si trova in Via Blandini, 11, 97015 Modica RG.
    modica le 5 cose da vedere
  • Enna: Dove mangiare e piatti tipici

    Enna: Dove mangiare e piatti tipici

    Arroccata su un crinale roccioso, a circa 1000 metri di altitudine, troviamo Enna da molti conosciuta come l’ombelico della Sicilia.
    Una visita a questa città ti permetterà di godere di vedute panoramiche mozzafiato nonché di ammirare autentici capolavori storici come un antico tempio greco e una delle più grandi fortezze della Sicilia.
    Ma ad Enna potrai anche gustare degli ottimi prodotti di gastronomia, tipici della cucina locale. Scopriamo insieme quindi dove mangiare e quali sono i piatti tipici del posto.

    I ristoranti migliori dove mangiare ad Enna

    Visitare un bel posto e mangiare bene rappresentano un connubio perfetto per chi intende trascorrere una vacanza o un fine settimana all’insegna del relax.

    Ristorante Le Tre Rose

    Ad Enna, in prossimità del centro, si trova l’ottimo Ristorante che si caratterizza per l’elevata qualità delle sue pietanze; la maggior parte dei piatti è a base di pesce, il che già deve farci capire come sia ricercata la qualità della materia prima visto che ci troviamo a 1000 metri di altezza.
    pasta con i ricci
    Spaghetti ai ricci e linguine all’astice sono i primi piatti assolutamente da gustare ai quali poi se ne possono aggiungere altri, tutti caratterizzati da gusto e qualità. Si trova in Via Candrilli, 8, 94100 Enna EN per info 0935 504704.

    La Rustica Enna

    Se desideri contenere la spesa per una cena senza però rinunciare a mangiare dei piatti prelibati può orientarti su un altro buon ristorante di Enna, molto frequentato dai turisti: La Rustica Enna.
    caponata antica
    Appena entrerai in questo locale sarai avvolto da un’atmosfera calda e accogliente che ti farà sentire come a casa tua. Ti consigliamo di provare la tipica caponata siciliana e il polpettone al sugo che presenta un sapore impareggiabile. Si trova in Via Gagliano, 94100 Enna EN per info 0935 25522.

    Osteria Tommy’s Wine

    Ti segnaliamo anche un locale particolare che più che un ristorante possiamo definire un’osteria. Sono infatti diversi i vini che potrai assaporare presso Tommy’s Wine che accompagna tutti i calici di vino con delle ottime pietanze tra le quali ti segnaliamo l’arancino di seppia alla fonduta di sugo nero: una vera delizia. Si trova in Piazza Francesco Paolo Neglia, 1, 94100 Enna EN per info 339 777 3686.

    Piatti tipici di Enna

    La cucina di Enna, nonostante la città si trovi arroccata su una montagna, è abbastanza conosciuta soprattutto per la semplicità dei suoi ingredienti e della preparazione.
    Uno dei prodotti maggiormente conosciuti è sicuramente il Pan del Dittaino, una pane che ha avuto il riconoscimento dell’etichetta DOP e che presenta un gusto e un aroma unico. Gli ingredienti sono quelli tipici delle città di montagna con sapori intensi e a tratti anche forti.
    Tra i primi piatti segnaliamo la pasta ricasciata, un particolare timballo di maccheroni al ragù arricchito da piselli, uova, salame e formaggio; si aggiungono poi i maccheroni in agrodolce, una pasta al ragù di carne con melanzane zucchero e cannella.
    Un piatto tipico molto particolare e che rappresenta uno dei piatti maggiormente consumati dagli abitanti di Enna è il Maccu di fave, una minestra di fave che durante la cottura sono schiacciate con il mestolo fino a farle diventare una crema che viene poi fatta solidificare e tagliata a fette.
    Tutti i piatti tipici di Enna sono accompagnate da vini locali come il Tudia e dal famoso amaro Averna.
    enna
  • Seggiolino antiabbandono: cosa si rischia e cosa fare

    Seggiolino antiabbandono: cosa si rischia e cosa fare

    Seggiolini antiabbandono

    La legge 117 inizialmente prevedeva l’entrata in vigore dell’uso dei nuovi seggiolini antiabbandono, dotate di precise caratteristiche volte alla sicurezza dei bambini, a partire dal 6 Marzo 2020. Questa legge però è stata anticipata al 7 Novembre 2019, con un margine di 120 giorni successivi all’entrata in vigore del decreto ministeriale per poter comperare l’attrezzatura adeguata.
    Seppur vi sia tale margine di tempo che permette ai cittadini italiani di acquistare il seggiolino antiabbandono, si consiglia vivamente di affrettarsi ad acquistarlo.
    Probabilmente, la legge è stata anticipata proprio per via dei diversi casi di abbandono di bambini in macchina, che spesso si sono rivelati fatali. Seppur infatti si possa pensare che non possa mai capitare un qualcosa di simile, al contrario può capitare in un lasso minimo di tempo, ma spesso fatale per il bambino.

    Per tale motivo quindi, si consiglia (pur avendo a disposizione 120 giorni) di comperare il prima possibile tale dispositivo.
    Oltretutto, in assenza dei seggiolini antiabbandono, si potrebbe rischiare di essere sanzionati con multe o altre procedure a seconda della violazione della legge, o di più leggi in caso di incidente.
    E’ quindi consigliato di acquistare il seggiolino apposito, esclusivamente per bambini di età inferiore ai 4 anni, specificandone le caratteristiche al venditore.
    Sebbene le forze legali potrebbero eventualmente chiudere un occhio su un cittadino che non possiede l’attrezzatura di sicurezza apposita, ciò è altamente improbabile, soprattutto in base al contesto: se ad esempio vi è stato un incidente stradale, sarebbe rischioso da parte delle forze legali (così come da parte del cittadino coinvolto) omettere dei dettagli.

    La struttura del seggiolino antiabbandono

    seggiolino antiabbandono
    Come già anticipato, vi sono stati diversi casi di abbandono dei bambini all’interno dell’autovettura per diverso tempo. Sono quindi state ideate delle apposite attrezzature con sistema d’allarme integrato, che permettono di avvertire l’adulto della presenza del bambino una volta spenta l’auto.
    Il modello utilizzato per ideare la struttura del seggiolino antiabbandono è universale, ma vi sono stati diversi paesi che hanno progettato e successivamente venduto queste attrezzature di sicurezza. In Italia infatti sono reperibili molte marche di questi seggiolini, ma questi possono essere acquistati in tutta tranquillità seppur progettati all’estero, proprio per la loro struttura universale. Le marche disponibili sono le seguenti:

    Sensori seggiolino anti abbandono prezzi

    • Remmy € 81;
    • Tippy € 59;
    • Bebè reminder € 81;
    • Bebè confort e-safety € 78;
    • KIP: Keep Infant Protected € 164,70;
    • Baby Bell € 64,50.

    Tutti questi dispositivi possono essere o meno, a seconda del dispositivo stesso, integrati nella propria macchina.
    In generale, hanno tutti la medesima funzione: avvisare l’adulto della presenza del bambino. In particolar modo, Tippy risulta essere il modello più avanzato.
    Oltre ad avvisare l’adulto, nel caso in cui si oltrepassi un determinato lasso di tempo configurabile in cui il bambino è ancora all’interno dell’autovettura, il sistema stesso è in grado di inviare un SMS o una chiamata con la posizione dell’auto, così da garantire la sicurezza del bambino a prescindere dall’intervento dell’adulto.
    Si hanno quindi a disposizione dei modelli più o meno economici, e alcuni di questi possono essere utilizzati anche sul seggiolino che già si possiede.

    Conseguenze nel caso in cui non si possieda il seggiolino antiabbandono

    Come già anticipato, la legge 117/2018 è entrata in vigore il 7 Novembre. Ebbene, per coloro che non acquisteranno i dispositivi adatti (sia che questi possano essere integrati nella propria macchina o in parti singole), vi saranno delle sanzioni previste dalla legge 172 del Codice della Strada:

    • Multa di 81€ minimi, e oltre 300€ massimi;
    • Decurtazione di 5 punti dalla patente;
    • Sospensione della patente da 15 giorni a due mesi nel caso in cui la violazione della legge venga fatta più volte nel corso di due anni.

    Essendo questa legge appena entrata in vigore, e i seggiolini antiabbandono non conosciuti specificamente dalle forze legali, è possibile che questa possa essere ignorata agli inizi. Oltretutto, non è semplice identificare un seggiolino antiabbandono idoneo alle norme della legge in vigore, ma per eventuali dubbi è possibile da parte delle forze dell’ordine utilizzare l’articolo 180 previsto dal Codice della Strada.
    Quest’ultima permette di prescrivere al cittadino l’obbligo di portare in ufficio una dichiarazione, dove si indica specificamente che il seggiolino antiabbandono di cui si è in possesso sia idoneo alla nuova norma; la dichiarazione deve essere stilata dal costruttore del seggiolino antiabbandono.
    Sensori seggiolino anti abbandono prezzi
    In caso di incidente, vi saranno notevoli complicazioni per il cittadino che non possiede il seggiolino antiabbandono: ovviamente, le conseguenze variano a seconda del contesto.
    Come già anticipato, è possibile come conseguenza essere multati nel caso in cui non si abbia il dispositivo di sicurezza per bambini.
    Infatti, è possibile ricorrere al giudice di pace nel caso in cui si prende una multa, contestandola. Si può contestare la multa tramite i 120 giorni successivi all’entrata in vigore della norma, nei quali le famiglie devono assolutamente comperare il dispositivo con le caratteristiche apposite.
    Oltre a ciò, si può anche contestare la vincolatività della circolare ministeriale dinanzi all’autorità giudiziaria.
    Per evitare dei simili inconvenienti, è consigliabile affrettarsi a comperare i dispositivi appositi: in particolar modo per la sicurezza del proprio bambino. Questi dispositivi sono infatti stati ideati appositamente per evitare che eventi quali abbandono di bambini nelle autovetture, non potessero più ripetersi. E’ un bene, a prescindere dalla personalità o dal contesto personale dell’adulto, avere un dispositivo capace di avvertire quest’ultimo della presenza del bambino.
    Seppur si abbia un ampio senso di responsabilità nei confronti del proprio figlio infatti, è comunque un bene e un dovere avere a disposizione ulteriori modalità di sicurezza per il bambino.
    Per comperare il seggiolino antiabbandono, è necessario specificare le caratteristiche del dispositivo di sicurezza al venditore, e richiedere la dichiarazione di conformità alle caratteristiche universali del dispositivo previste dalla legge in vigore.
    Nel caso in cui si subisca una truffa, è possibile rivalere sul venditore, o far sì che quest’ultimo venga sanzionato dall’Antitrust.
     

    <<<<Maltempo Catania>>>>

     
    Maltempo a Catania

  • Enna: Le 5 cose da vedere

    Enna: Le 5 cose da vedere

    Enna è il capoluogo di provincia più alto d’Italia, a circa 970m s.l.m.

    Definita “l’ombelico della Sicilia” dal poeta greco Callimaco, per la sua particolare posizione geografica, regala ai visitatori la possibilità di perdersi nell’antica storia medievale che caratterizza questo straordinario borgo siciliano dai panorami mozzafiato.

    Enna: Un po’ di storia

    La città conserva in sè il passaggio dei diversi popoli che l’hanno conquistata nel corso dei secoli. Fondata dai Sicani per protezione dal popolo belligerante dei Siculi, mantenne sempre una propria autonomia fino a quando non cadde in mano del popolo cartaginese. Venne liberata successivamente dai romani che la denominarono come “Urbs inexpugnabilis” poiché costruita su un promontorio difficilmente accessibile agli invasori. Saranno poi i Turchi a chiamarla Castrogiovanni, nome che essa mantenne fino al 1927.

    Cosa vedere ad Enna

    La città si trova divisa in due parti differenti; la parte inferiore è di recente costruzione, più moderna. La parte superiore è il centro storico vero e proprio, quella fortezza che un tempo veniva definita praticamente inespugnabile.

    Il Castello di Lombardia

    Castello di Lombardia enna

    È il simbolo della città. È il castello medievale più antico di tutta la Sicilia e tra i più grandi di tutta Italia. Il castello è stato costruito sui resti di un antico maniero costruito dai Sicani ed intorno al quale fu fondata l’antica Henna. Era talmente ben costruito che i romani dovettero usare il sistema fognario per entrare all’interno della roccaforte. Il nome moderno risale all’epoca dei Normanni e al fatto che le guardie del castello fossero proprio dei fanti lombardi. Si trova in Via Lombardia, 24, 94100 Enna EN aperto dalle 9 alle 17.00 tutti i giorni.

    Belvedere rocca di Cerere

    Belvedere rocca di Cerere enna

    Punto panoramico migliore di Enna, è testimonianza della presenza e dell’influenza del popolo greco. Anticamente situato nel “cortile della Maddalena” del Castello di Lombardia, il tempio di Cerere fu costruito in seguito all’arrivo dei Greci, che portarono con loro il culto per la dea della fertilità, Demetra, che fu affiancato a quello per la “Dea Madre”, vivente tra i nativi del posto già da parecchio tempo.

    Duomo

    Duomo enna
    Il Duomo si trova a pochi passi dal Castello e rappresenta il migliore esempio di architettura ecclesiastica nel Medioevo in Sicilia. L’imponente chiesa dalla maestosa ed imponente facciata, presenta una struttura a croce latina con tre navate e tre absidi, divisi da colonne in alabastro nero, adornata di splendidi teli e lampadari. Il soffitto è un’opera d’arte di per sè, realizzato in legno di noce. All’interno meritano attenzione le tre cappelle: quella dedicata al SS. Sacramento, alla Madonna della Visitazione (matrona della città) e alla Vergine Assunta. Si trova in Piazza Duomo, 1, 94100 Enna EN

    Torre di Federico II

    Torre di Federico II enna

    Altro monumento architettonico medievale, destinato all’imperatore Federico II di Svevo. Di forma ottagonale, la torre è collegata al Castello tramite una suggestiva galleria sotterranea. Posta su di un punto strategico per poter tenere sotto controllo non solo la città di Enna, bensì l’intera area circostante. I primi due livelli sono in stile gotico, l’ultimo piano non ha copertura. C’è chi pensa che sia rimasto incompiuto ma alcune scuole di pensiero affermano l’ipotesi che la torre fosse stata costruita anche per interessi astronomici oltre a quelli militari. Si trova in Via Flora, 17, 94100 Enna EN

    Riserva naturale speciale lago di Pergusa

    Sorge vicino al villaggio di Pergusa, frazione del comune ennese. La riserva presenta una varietà incredibile di fauna e flora. La vegetazione è quella tipica delle regioni salmastre (Atriplice, Giunco). È un punto d’arrivo per molti uccelli migratori, come ad esempio garzette ed aironi cecerini, ed alcuni uccelli acquatici come la folaga, che trovano qui un posto umido e fresco. Si trova in Strada Regionale 3 di Servizio intorno All’Autodromo, 94100 Enna EN

    enna dove mangiare

  • Siracusa: Dove mangiare e piatti tipici

    Siracusa: Dove mangiare e piatti tipici

    Visitare Siracusa non significa soltanto immergersi nella storia della Sicilia, alla scoperta di una città dalla storia millenaria (fu fondata dai Corinzi tra il 734 e il 733 a.C.), ma vivere un’esperienza a 360°, tra cultura, divertimento e gastronomia.
    Questa zona, infatti, è popolare non solo per le testimonianze storiche, i monumenti e le spiagge, ma anche per il buon cibo.

    I migliori ristoranti di Siracusa

    Siracusa Dove mangiare e piatti tipici

    Chi si trova a Siracusa non avrà di certo difficoltà a trovare ristoranti dove mangiare, ce ne sono di tutti i tipi, dalla classica trattoria al ristorante più chic fino alle osterie che trasudano storia. Tra questi, alcuni sono degni di essere segnalati, perché offrono al cliente un’esperienza unica e indimenticabile.

    Alla trattoria La Tavernetta da Piero

    A due passi dal Duomo, è possibile gustare i piatti tradizionali della zona, sia di carne che di pesce, in un ambiente semplice ma molto accogliente che fa respirare l’atmosfera casalinga da trattoria e non fa troppo male al portafoglio.

    Anche all’Osteria del Vecchio Ponte

    A Ortigia, uno dei quartieri più suggestivi di Siracusa, si possono mangiare i piatti tipici della zona, soprattutto a base di pesce. Il locale è semplice, ma molto carino e accogliente, come i proprietari. Si può optare per un menu a prezzo fisso.

    Ristorante di pesce anche all’Osteria Apollonion

    Sempre a Ortigia, un ristorantino piccolo ma molto carino, intimo e accogliente. Per chi vuole, offre un menu a prezzo fisso che prevede sei portate di pesce a 35 euro.

    A Ortigia il ristorante A Levante

    A due passi dal mare e con una splendida vista sul castello Maniace, un locale dall’ambiente informale che propone un ottimo rapporto qualità prezzo, puntando sul pesce fresco.

    Siracusa dove mangiare: I primi piatti tipici

    Se si ama la pasta, Siracusa offre diversi piatti tipici, a partire dai classici cavatelli, una pasta corta che viene incisa nel mezzo in modo tale da legare molto bene coi condimenti, in particolare i sughi.
    pasta con le sarde
    Essendo in Sicilia, non può mancare la pasta con le sarde che, qui, viene arricchita coi pomodorini di Pachino, a cui fa eco la pasta fritta alla siracusana, condita con aglio, acciughe e pangrattato e che va mangiata, rigorosamente, con le mani.
    Chi ama le verdure, può provare la pasta coi “taddi“, cioè le foglie della zucchina, o i cosiddetti “lolli” con le fave. Infine, la pasta con la salsa moresca ovvero a base di bottarga di tonno, cannella e succo di arancia e limone.

    Siracusa dove mangiare: Secondi di carne e pesce

    Tra carne e pesce, c’è da sbizzarrirsi in tema di secondi piatti. Soprattutto il pesce è, spesso, il re della tavola e tra questi è da provare la matalotta, una zuppa di pesce che può essere fatta con la lampuga ma anche con la cernia e lo squalo palombo.
    La frittura di paranza è molto amata da chi è in cerca di un modo veloce e sfizioso per mangiare del pesce locale,
    Mentre i “puppetti i muccu” sono delle polpette di neonate di pesce, amalgamate con uovo e pangrattato e poi fritte in padella.
    Tra le tante alternative, è consigliato gustare la “stimpirata“, un condimento per la carne o il pesce a base di patate, olive e carote saltate in padella insieme a dell’aglio, della menta e olio e aceto. Di solito, in questo modo si cucina la popolare salsiccia di Palazzolo Acreide.
    caponata antica
    Infine, la variante siracusana della famosa caponata, chiamata “bobbia” o “gghiotta”, caratterizzata dall’aggiunta del fungo del carrubo; i “vavaluci”, cioè le lumache, stufate in padella con il pomodoro, i peperoni, la cipolla e l’aceto e la caratteristica e saporita insalata di arance, condita con cipolla e prezzemolo.
  • Modica: Le 5 cose da vedere

    Modica: Le 5 cose da vedere

    Modica, meraviglia del ragusano, inserita nello splendido contesto della Val di Noto, raccoglie dentro di se tutte le meraviglie della Sicilia: panorami incantevoli, ottimo cibo, gente cordiale e disponibile, vicoli e palazzi che trasudano Storia.
    La città ha una storia millenaria: le prime tracce di costruzioni a Modica sono addirittura antecedenti all’anno Mille, anche se l’intera città è stata ricostruita da zero a seguito del devastante terremoto del 1693, che ha fatto crollare quasi tutti gli edifici storici cittadini.
    Il terremoto del 1693 Le vittime
    Con solerzia ed impegno, però, la città è rinata dalle proprie ceneri, e si mostra oggi orgogliosa e forte agli occhi dei numerosi turisti che ne affollano le vie, soprattutto negli assolati mesi estivi. Ma quali sono le cose più belle da vedere a Modica?

    Cosa vedere a Modica

    Sono davvero moltissime le attrazioni che affollano Modica: difficile fare una classifica delle cose più belle e restringere il campo a pochi elementi, ma per una visita di una mezza giornata all’interno della città (magari condita da un pranzo o una cena negli ottimi ristoranti locali) possiamo consigliare 5 attrazioni che davvero non potrete mancare di visitare. Non si tratta di una classifica, né di un itinerario di viaggio: sono semplici indicazioni dei “best of” di Modica.

    Le 5 cose assolutamente da vedere a Modica

     

    Duomo di San Giorgio

    Duomo di San Giorgio modica
    Posto al termine di una lunga e caratteristica scalinata intervallata da giardini pensili, il Duomo della città svetta su Modica come un severo guardiano, che la protegge e la avvolge con il suo alone di mistero. L’edificio ha un’evidente influenza barocca, e la costruzione attuale è frutto di numerose ristrutturazioni del diciassettesimo / diciottesimo secolo. Si trova in Corso S. Giorgio, 97015 Modica RG per info 0932 941279.

    Quartiere del Cartellone

    Posto a Modica Bassa, il Quartiere del Cartellone deve il suo nome all’antico cartello posto all’inizio del quartiere, che indicava ai cristiani l’inizio del territorio ebraico del comune. Non si tratta di un ghetto, gli ebrei a Modica scelsero autonomamente di raccogliersi in una comunità: nel 1492, come in tutta la Sicilia, gli ebrei furono cacciati dalla città, e il quartiere diventò parte integrante delle attività cristiane della città. I turisti amano perdersi nel labirinto di vie e viuzze che, come un intricato labirinto, rende la visita davvero indimenticabile.

    Castello dei Conti

    Castello dei Conti modica

    Si tratta dell’edificio più alto di tutta Modica: inaccessibile ed inespugnabile per secoli, è stato sede della Contea di Modica e del potere amministrativo della valle. Ad oggi dell’edificio originale, che contava su segrete, prigioni, residenze e caserme, è rimasto ben poco: vale comunque la pena visitarlo, se non altro per la meravigliosa vista dell’intera valle, che ricompenserà la fatica della scalata necessaria per raggiungerlo. Si trova Corso Francesco Crispi, 97015 Modica RG per info 0932 759111

    Piazza Matteotti e Convento del Carmine

    Convento del Carmine modica

    Situata a Modica Bassa, subito dopo i parcheggi in cui lasciare l’auto per la visita alla città, piazza Matteotti è famosa per l’auditorium Pietro Floridia. originariamente costruito come chiesa, l’edificio ha mutato molte volte come forma e come utilità, diventando oggi sede dell’auditorium cittadino. Il Convento del Carmine, posto sempre sulla piazza Matteotti, è da vedere soprattutto per il magnifico rosone a dodici raggi presente sulla facciata principale.

    Cava d’Ispica

    Cava dIspica modica

    La Cava d’Ispica, che si estende per 14 chilometri nei dintorni di Modica, è un grande parco archeologico pieno di antiche abitazioni, chiese rupestri e necropoli interamente scavate nella roccia. Chi visita Modica non può esimersi dal fare una visita, anche rapida, alle meraviglie della vallata così densa di storia. Si trova Crocevia Cava Ispica, 97015 Modica RG per info 0932 771667.

    modica dove mangiare

  • Mineo: Le 5 cose da visitare

    Mineo: Le 5 cose da visitare

    Hai programmato una visita turistica in Sicilia e stai stilando il tuo itinerario? Bene, in questo articolo, ti consigliamo 5 cose da vedere in una delle città più antiche della Sicilia, ricca di luoghi d’interesse artistico, architettonico e naturalistico: Mineo.

    Mineo: Palazzo Comunale

    palazzo comunale mineoSi tratta di un palazzo del XVII secolo un tempo ospitante il collegio dei Gesuiti, diventò sede del comune di Mineo per volere dei Borbone nel 1767.
    Dopo aver attraversato una scalinata che porta alla piazza principale del paese, al suo interno, ci si imbatte in un bellissimo chiostro, l’area centrale del palazzo circondata da corridoi coperti. Si trova in Via Maurici, 5, telefono 0933 989042

    Mineo: Area archeologica di Palikè

    Area archeologica di Palikè
    L’area archeologica di Palikè è il connubio perfetto tra l’architettura e natura.
    L’area infatti, ha tra i suoi obiettivi salvaguardare la flora tipica di questa zona, che comprende orchidee selvatiche, asparagi, zafaranastro etc. Per quanto riguarda l’architettura, l’area di Palikè sorge in quello che fu anticamente il territorio dei Siculi e soprattutto sede di un tempio dei fratelli Palici, figli di Zeus e Talea. Il culto di queste divinità vedeva al centro della venerazione elementi naturali come i laghi ricchi di anidride carbonica, divenuti noti col nome di Naftia, oggi prosciugati a seguito della trasformazione industriale moderna.
    In questa zona abitata sin dal IV sec. a.C. sono stati inoltre ritrovati strumenti rudimentali di caccia oltre a ossa di animali come l’Uro, il cervo reale e l’asino europeo.
    Sono state rinvenute anche capanne e grotte datate tra il XIII e il XI secolo a.C.
    Strutture risalenti all’età antica si possono riconoscere con più sicurezza e includono edifici che ancora conservano parte della pavimentazione originale. Si trova SP181, 95044 Contrada Rocchicella, Mineo CT per info 331 577 1468.

    Mineo: Castello di Mongialino

    Castello di Mongialino
    Il castello di Mongialino, risalente al XIII sec. d.C. si erge su un colle abitato in realtà fin dall’età del bronzo.
    E’ formato da un mastio circolare e una cinta muraria a forma di poligono della quale si possono ancora apprezzare alcuni resti delle merlature.
    Il torrione, in parte chiaramente distinguibile, misurava originalmente 21 metri di diametro.
    L’ambiente interno è in gran parte compromesso, sono infatti visibili la copertura costituita da volte a botte, parte del pian terreno e del primo piano solo poche rovine. Sicuramente non esistevano ulteriori piani. Sotto il cortile la presenza di una cisterna.
    L’equilibrio strutturale del castello è quasi completamente compromesso.
    Ciò nonostante rimane una delle principali attrazioni di Mineo. Una struttura splendida, rara, unica nel suo genere.

    Mineo: Chiesa di Santa Maria Maggiore

    Chiesa di Santa Maria Maggiore

    Ti parlo della prima Chiesa Cristiana di Mineo: la Chiesa di Santa Maria Maggiore.
    Situata vicino alle rovine di castel Ducezio, anticamente un tempio pagano dedicato al dio Sole, affonda le sue origini all’inizio del Cristianesimo in Sicilia intorno al III sec. d.C.
    Gli altari all’interno della chiesa sono numerosi, l’altare principale è formato in marmi policromi e sovrasta il presbiterio.
    La pianta è a croce latina a tre navate. Sono tre gli ordini architettonici che caratterizzano la chiesa: dorico, ionico e corinzio visibili rispettivamente sui capitelli della prima facciata, della seconda e degli archi a tutto sesto.
    Al suo interno contiene sculture di grande valore, tra le quali una fonte battesimale in pietra del XVI secolo e una statua in alabastro del XI secolo raffigurante la Regina degli Angeli. Si trova Largo Santa Maria Maggiore, 1, 95044 Mineo CT per info 0933 982603.

    Mineo: Casa Museo Luigi Capuana

    Casa Museo Luigi Capuana
    L’edificio ottocentesco in stile neoclassico fu l’abitazione dello scrittore Luigi Capuana che ne descrive la vita.
    La casa contiene il museo e la biblioteca comunale in cui sono presenti documenti di grande valore storico come la lettera di protesta contro l’occupazione francese durante il periodo dei moti risorgimentali.
    La casa custodisce inoltre la biblioteca personale di Capuana e la biblioteca dei frati cappuccini, che costituisce un patrimonio storico formato da 1300 libri. Si trova in Via Romano, 16, 95044 Mineo CT per info 0933 983056.

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    Porta della Decima

  • Ricetta Bucce di fichi d’india fritte

    Ricetta Bucce di fichi d’india fritte

    Bucce di Fichi d’india fritte una ricetta semplice che saprà conquistare i vostri commensali dati i bizzarri quanto unici ingredienti per questo contorno creativo.
    Colpa forse della loro composizione, non sempre vengono valutati come frutti semplici da gestire : coperti dalla loro corazza di spine, all’interno il frutto ha un sapore delicato, dolce e decisamente aromatico. Un frutto esotico e salutare grazie alle loro immense proprietà naturali.
    Il frutto, soprattutto nella cucina dell’Italia meridionale, trova largamente impiego sia da crudo, sia come ingrediente di numerose ricette.
    Si può veramente sfruttare nei modi più svariati, complice un po’ di fantasia, ingrediente che non dovrebbe mai mancare in cucina.
    Questa volta, anziché usarne la polpa, useremo per la nostra veloce ricetta solo l’esterno del frutto : le bucce (che di prassi altrimenti andrebbero buttate).
    Non ci avevate mai pensato prima?Si tratta di una ricetta tipicamente siciliana e sicuramente poco conosciuta ma che vale la pena provare una volta nella vita.
    Il risultato sarà sorprendente!
    Come sappiamo in cucina tutto si riutilizza e nulla sprecato.
    Visto il periodo e la grande quantità di fichi d’india disponibili, è arrivato il momento di provare questa ricetta. Tutti conosciamo e apprezziamo il frutto dalle preziose qualità e caratteristiche uniche. Ma perché non sfruttarlo a pieno?

    Bucce di fichi d’india fritte: Una ricetta semplice e pochi ingredienti per un risultato che lascerà a bocca aperta.

    Difficoltà : facile
    Preparazione 15 minuti
    Dosi : 4 persone
    Costo : poco
    Come anticipato precedentemente questa è una ricetta velocissima composta da pochi step da seguire.
    Fichi dindia fritte
    Una volta lavati e tagliati (attenzione, assicuratevi che anche le spine esterne vengano completamente rimosse prima di questo passaggio) scegliere le bucce dei fichi più carnose così da ottenere delle vere e proprio bistecche di fico.
    A questo punto passatele in farina, poi nelle uova e infine nel pangrattato (ripetete questo passaggio una seconda volta così da ottenere una panatura a prova di chef stellato).
    A questo punto fate scaldare l’olio d’oliva e friggete. Una padella normale andrà benissimo.
    Ricordate di girare le bucce da un lato e poi dall’altro aiutandovi con una forchetta.
    Una volta che le bucce avranno acquisito un appetitoso color ambrato saranno pronte.Disponete le bucce fritte su carta e saranno pronte per andare in tavola ed essere consumate ancora calde e croccanti.

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    tonno sottolio fatto in casa

  • Eventi Catania: Il Programma del mese di Novembre 2019

    Eventi Catania: Il Programma del mese di Novembre 2019

    La città di Catania è ricca di storia e vive grazie alle sue tradizioni; molte di queste sono gli eventi a Catania che si tengono in particolare nel mese di Novembre.

    In un paese vicinissimo a Catania, Nicolosi c’è la festa dei Sapori d’Autunno; avrà luogo il 9 e 10 novembre nella sua piazza principale.

    L’appuntamento ci farà scoprire e gustare i cibi della zona con i loro venditori; non mancheranno dimostrazioni su come nascono alcuni prodotti oltre a spettacoli, mercato e tanto altro ancora per due giorni di divertimento adatto a grandi e piccini.
    Parlando sempre di prodotti artigianali a Catania città lo stesso giorno 9 e 10 Novembre ci sarà la festa del biologico.
    All’interno del Monastero ci saranno i produttori che faranno conoscere e gustare le loro specialità tutte bio, il tutto con le vere materie prime della zona.
    Nel mese di Novembre 2019 Catania è piena di eventi tutti concentrati ad esaltare le bellezze della zona sia per i suoi abitanti che per le migliaia di turisti presenti.

    Eventi Catania: Cultura e Teatro Sabato 9 e domenica 10 novembre 2019

    Se preferisci invece iniziative più formative o più culturali , non puoi perdere lo spettacolo “Nicolino e le streghe spettacolo di burattini con sketch in grado di regalarti dei brividi adatti a tutti che si terrà presso il Teatro Zig di Catania . Lo spettacolo è incentrato sul personaggio di Nicolino che dovrà affrontare diverse paure al fine di guadagnare un consistente premio. Molto adatto sia ad adulti che ai bambini per via della sua trama interessante.

    Eventi Catania: Domenica 10 Novembre Le vie del verde

    Su pagamento di un biglietto si può fare un giro partendo da Villa Bellini per scoprire i parchi e gli spazi verdi di Catania ammirando anche le sue suggestive abitazioni signorili ed imparando a conoscerne la storia iniziando da chi li ha progettati.
    Sempre lo stesso giorno 10 Novembre ci sarà una piccola manifestazione dove saremo guidati da un esperto che ci racconterà la storia di esse e potremo passeggiare tra le meraviglie della città per poi cimentarsi con un questionario finale dedicato ai più piccoli, compreso di relativo premio finale.
    Si inizia a metà mattina da Castello Ursino per poi proseguire tra le piazze della città, è gradita la prenotazione su pagamento del biglietto.
    Nel paese di Mineo, non lontano da Catania una segnalazione la merita la manifestazione dello Street Food; il 16 e 17 novembre per gustare sia con la bocca che con gli occhi gli invitanti piatti pieni di tradizione locale.

    Eventi Catania: Beer Catania dal 22 al 24 sempre nella zona vecchio mercato dell’ortofrutta.

    Catania si riempie e profuma di birra per festeggiare questa bevanda; saranno presenti tanti birrai del posto dove ogni sorso della bevanda bionda verrà accompagnato da gustosi assaggi di cibo il tutto accompagnato da gradevole musica.
    Ci saranno più di cento birre di gusti diversi anche non italiane, interessante sarà la visione di piccole botteghe dove si produce birra guidati nel giro da veri intenditori; tre giorni di divertimento per tutte le età.
    Sempre a fine novembre e il primo giorno di dicembre ci sarà anche la festa dell’Olio in un paesino vicino a Catania; merita una citazione perchè lungo la via principale del posto ci saranno tutti i profumi e i toni della stagione autunnale festeggiando l’ingrediente principe di tutte le cucine italiane.
    Questa sarà l’occasione per vedere le migliori varietà di olive tra le più buone d’Italia.Catania è ricca di sorprese per chi ama stare in compagnia e divertirsi anche nel mese di Novembre.

    Autunno Catanese: Altri importanti Eventi

    Oltre alle precedenti descrizioni di eventi , potrai assistere anche ad altri eventi del mese a Catania e dintorni in cui potrai visitare la sagra intitolata AUTUNNO RAGALNESE .
    Essa si terrà presso il parco dell’Etna e prende il nome dalla città in cui si svolge che è Ragalna a Piazza Cisterna . Sarà aperta e disponibile da visitare dal 20 ottobre al 15 Dicembre . In questa sagra potrete degustare i prodotti tipici autunnali e sarà aperta ogni domenica.
    Ultima ma non per importanza la Sagra dell’Extravergine d’Oliva questo evento è un anticipo del mese di Dicembre perché si svolgerà nella data del 15 Dicembre a Ragalna, per il suo olio rinomato e oro di Sicilia, tutto da assaporare e gustare per immergersi in un piacere senza limiti
    Questo è il calendario degli eventi catanesi del mese di Novembre che vi lasceranno pieni di soddisfazione. Godetevi tutto il buono della Sicilia ed innamoratevi dei suoi sapori, delle sue tradizioni e della sua cultura. Non ve ne pentirete

  • The Space Cinema: Film Novembre a Catania

    The Space Cinema: Film Novembre a Catania

    Tutti i film d’azione nel cinema The Space Cinema nel mese di Novembre

    Al The Space Cinema nel mese di novembre sono in programmazione diversi film. Il cinema si trova a Catania più precisamente nel comune di Belpasso e la struttura è dotata di ben dodici sale nelle quali vengono trasmesse sempre le più grande novità cinematografiche del momento.
    Se sei interessato ai film d’azione al The Space Cinema puoi vedere il film chiamato Gemini Man. Si tratta di un film appartenente al genere sia azione che thriller nel quale il protagonista Henry Brogan, intepretato dall’attore Will Smith, riveste i panni di un terribile assassino che viene preso di mira e perseguitato da un agente. L’opera dura circa 117 minuti e nel cast sono presenti anche altri importanti attori come Clive Owen, Mary Elizabeth Winstead, Benedict Wong e Ralph Browg mentre la regia è di Ang Lee.
    Sempre nel mondo dell’azione ma più rivolto verso il genere drammatico thriller puoi trovare Joker. E’ un film molto amato e apprezzato che vede come protagonista Arthur Fleck che interpreta il ruolo di un comico fallito che viene completamente ignorato dalla società. Si ritrova così da solo a vagare per le strade di Gotham City iniziando un periodo di depressione che lo porterà non solo alla follia ma addirittura a creare dei veri e propri crimini.
    La regia è di Todd Phillips e il film è stato lanciato dagli Stati Uniti d’America ed ha una durata di 122 minuti. Un’ulteriore opzione che hai a disposizione è il film Terminator Destino Oscuro a cura della regia di Tim Miller. La pellicola ha una durata di circa 128 minuti e dalla trama si evidenzia che la protagonista Sarah Connor dovrà combattere contro un nuovo nemico frutto della fantascienza chiamato T-1000.

    Film drammatici ed horror al cinema The Space Cinema

    Se invece sei più interessato ai film drammatici al cinema The Space a Catania puoi optare di visionare Vicino all’orizzonte. Il film che deriva dalla scrittura di un libro, vede come principale protagonista una diciottenne che trascorrere la sua vita tranquillamente circondata dalla famiglia e dagli amici. Un incontro importante le farà incontrare l’amore e le cambierà per sempre la vita. Oltre a questo puoi optare per la visione di Tutto il mio folle amore.
    Il film ha una durata di soli 97 minuti ed è più incentrato sul tema della salute. Il protagonista è infatti Andrea, un ragazzo autistico che insieme a suo padre decide di intraprendere un viaggio per gli Stati Uniti. Il film è tratto dal romanzo Se ti abbraccio non avere paura.
    Per il genere horror puoi invece avere la possibilità di vedere Stephen Tephen King’s Doctor Sleep. Si tratta del seguito della storia che ha come protagonista Danny Torrance ed è visibile in 2D.
    Altrimenti hai a disposizione il film chiamato Scary Stories To Tell In The Dark ambientato proprio nel giorno di Halloween.
    Infine potrai optare per L’uomo del labirinto prodotto dal regista italiano Donato Carrisi.

    Film di animazione e commedia

    Un altro film particolarmente atteso appartenente al genere fantasy è Maleficent la signora del male mentre la Famiglia Addams è quel genere di pellicola adatta ai più piccoli.
    Per finire se quello che ami è invece il mondo della commedia hai un film completamente italiano chiamato Il giorno più bello del mondo con Alessandro Siani, Stefania Spampinatoe Giovanni Esposito.
    uci cinemas misterbianco
  • Uci Cinemas: Film Novembre a Catania

    Uci Cinemas: Film Novembre a Catania

    Il Cinema è una delle fonti di intrattenimento più amate dalle persone, guardare insieme un bel film e poi proseguire la serata discutendo sulle tematiche trattate, è fonte di cultura e relax allo stesso tempo. Le grandi catene multisala cinematografiche, come Uci Cinemas, offrono non solo esperienze di altissimo livello visivo ed uditivo grazie alle sofisticate tecnologie implementate nelle loro sale, ma offrono anche possibilità di mangiare qualcosa e di potersi rilassare nelle grandi sale prima e dopo aver visionato il tanto amato film. Vediamo ora qual è la programmazione di Novembre nel multisala Uci Cinemas di Catania. Pronti con in popcorn.

    Uci Cinemas Programmazione dal 1 Novembre al 6 Novembre

    • Il giorno più bello del mondo

    Film diretto ed interpretato dal celebre comico napoletano Alessandro Siani, nella veste di Arturo Meraviglia sarà protagonista di una classica commedia all’italiana; dove riceverà in eredità una somma di denaro che non saprà gestire al meglio. Nel turbinio di situazioni comiche si troverà a dover occuparsi di due bambini: Rebecca e Gioele. Con questo input si da’ il via alla difficile convivenza tra i tre, con un pizzico di sovrannaturale che non sveleremo.
    Orario dal lunedì al Venerdì : 17:40 – 20:20 – 22:40
    Orario Sabato e Domenica: 15:15 – 17:40 – 20:20 – 22:40

    • Terminator: Destino Oscuro

    Sesto capitolo della celebre saga di Terminator, film di fantascienza diretto da Tim Miller che rimette sui grandi schermi Linda Hamilton ed Arnold Schwarzenegger nei panni dei loro celebri personaggi della saga. La storia si ambienta 27 anni dopo la distruzione della Cyberdyne System ed un nuovo Terminator in metallo liquido, precisamente il modello Rev 9 arriva dal futuro grazie a Skynet con lo scopo di eliminare Dani Ramos. Ci si troverà ad assistere alle vicissitudini di Sarah Connor ed un vecchio T-800 che cercheranno di salvare la giovane per salvare il futuro.
    Orario: 19:50 – 22:30

    Uci Cinemas Programmazione Programmazione dal 12 Novembre

    • #Anne Frank, vite parallele

    Film evento di genere documentaristico diretto da Sabina Fedeli ed Anna Migotto. Film incentrato su Anne Frank, vittima del nazismo che quest’anno avrebbe compiuto l’età di 90 anni. I celebri racconti del suo diario narrano la storia di una ragazza che sognava di diventare una scrittrice e sperava di uscire dall’incubo di Auschwitz. Il film con il premio Oscar Helen Mirren immergerà il pubblico nella lettura delle pagine del suo diario direttamente dalla camera del rifugio segreto di Amsterdam.
    Orario: 20:00

    Uci Cinemas Programmazione Programmazione dal 21 Novembre

    • Depeche mode: Spirits in the forest

    Altro evento in stile documentaristico, questa volt in ambito musicale. Il film concerto dei Depeche Mode diretto da Anton Corbijn celebra la bellezza della musica e delle esibizioni dei Depeche Mode. Il Film porta al grande schermo il Global Spirit Tour che si è svolto negli anni 2017/2018 e che ha visto 115 concerti davanti a più di 3 milioni di persone appassionate. Il regista mostrerà in che modo la band è diventata popolare e come la musica sia simbolo di comunità ed unione collettiva.
    Orario: 21:00
    Ora che si è a conoscenza del palinsesto, c’è solo da scegliere il proprio film o evento preferito e recarsi presso l’Uci Cinemas più vicino. Si consiglia la prenotazione attraverso il sito web ufficiale o di abbonarsi al servizio prepagato per essere sempre pronti a poter approfittare della visione dei propri film preferiti ed avvantaggiarsi di promozioni vantaggiose per se stessi o per tutta la famiglia. Si consiglia inoltre di rispettare le regole della convivenza comune e di impostare lo smartphone in modalità Silenzioso.

  • Ricetta fatta in casa: Tonno sott’Olio

    Ricetta fatta in casa: Tonno sott’Olio

    É sempre bene tenere in casa conserve da poter usare al bisogno per condire, ad esempio la pasta o, un bel piatto di riso freddo o, un’isalatona.
    Devi sapere che sono tanti i preparati già pronti che potresti sviluppare tramite molteplici metodi di conservazione di alimenti e grazie opportuni trattamenti, utili per farli mantenere perfettamente ed insaporire in base ai tuoi gusti, tanto da soddisfare pienamente il tuo palato.

    Oggi, in merito a ciò, tra le tante ricette fatte in casa ti si spiegherà attraverso questo contenuto come elaborare il tonno sott’olio.

    Difficoltà: Media
    Preparazione: 40 minuti
    Cottura: 60 minuti
    Tempo occorrente per sgocciolare il tonno dopo la cottura: 24 ore circa
    Costo: Medio
    Calorie: 229 per porzione
    Ingredienti e dosi consigliate per 1 vasetto da 500 grammi:
    Tonno: 400 grammi Sale fino: 35 grammi
    Acqua: 1/2 litro Ginepro: 3 bacche
    Alloro: 3 foglie Olio extravergine d’oliva: q.b.
    Per prima cosa, per non farti perdere d’animo, occorre che tu sappia che la conserva, oggetto d’argomento è molto semplice da preparare.
    L’unico intoppo, se così si può definire, è che devi pazientare prima di poterla mangiare dato che, per essere davvero pronta all’uso, occorre che tu faccia passare almeno un mese dalla preparazione, in modo che il tonno si possa insaporire per bene con l’olio e gli aromi che devi usare per far divenire la tua ricetta estremamente appetitosa.
    Preparazione
    tonno sottolio fatto in casa
    Per organizzare la conserva in questione devi, inizialmente mettere, in una ciotola contenente acqua fredda, un trancio crudo, ad esempio di 400 grammi, naturalmente da rapportare alla quantità che vorrai preparare diminuendola o, aumentandola in maniera proporzionale con il tutto che ti è stato indicato inizialmente, per poter ottenere una buona ricetta di tonno sott’olio.
    Questo pezzo di tonno devi sciacquarlo diverse volte, fino a quando l’acqua diventerà limpida, considerando che tale passaggio occorre farlo per fargli perdere il suo sangue che durante la cottura, se presente, coagulandosi, formulerebbe grumi scuri, di sicuro antiestetici.
    Nel contempo devi mettere sul fuoco acceso una pentola con acqua e sale ed aspettare che raggiunga il bollore per poter inserire, a temperatura elevata, 3 foglie di alloro.
    Di certo quest’ultime, insieme al cloruro di sodio, servono per insaporire il tonno che senza questi due ingredienti fondamentali rimarrebbe senza sapore.
    A tal punto devi immergere, al tutto, il pesce argomentato ben lavato, com’ è stato scritto precedentemente, e farlo lessare per circa un’ora a fuoco medio.
    Una volta che tale tempo, utile per cucerlo perfettamente, è passato, devi uscire la carne bianca oggetto d’argomento dalla pentola e scolarla completamente, lasciandola sgocciolare all’interno di un colapasta per almeno 24 ore, proprio per fargli perdere l’acqua in eccesso.
    Mentre aspetti che il tonno si asciughi totalmente, devi sterilizzare i barattoli che andrai ad usare per chiudere perfettamente la tua conserva da poter poi riaprire per assaporarla come vuoi.
    Questi contenitori devi necessariamente metterli a bollire, per circa mezzora, in una pentola colma di acqua per poi farli asciugare per bene, capovolgendoli su di un canovaccio pulito.
    Una volta che il tonno si è privato interamente di acqua, devi tagliarlo e metterlo dentro i barattoli, preparati come si è scritto, pressarlo con le mani e ricoprirlo, fino all’orlo, di olio extravergine d’oliva, in modo che il pesce in questione sia assolutamente pervarso dalla sostanza estratta dalla frantumazione del frutto sempreverde appartenente alla famiglia delle Oleacee.
    A tal punto, prima di chiudere ermeticamente i contenitori usati per la tua conserva, collocando un apposito pressello di plastica, devi mettere, sulla superficie raggiunta, una foglia d’alloro e qualche bacca di ginepro.
    Fatto ciò, si può bene dire che la tua ricetta realizzata, seguendo in maniera scrupolosa i vari passaggi delineati in questo contenuto, è pronta per essere sigillataribollita e conservata per almeno un mese prima di gustarla, per farla insaporire perfettamente con quel che al suo interno è stato aggiunto.
     

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    Ricetta Provola dei monti Sicani