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  • Porta della Bellezza – Fondazione Antonio Presti Fiumara d’Arte

    Porta della Bellezza – Fondazione Antonio Presti Fiumara d’Arte

    La Porta della Bellezza rappresenta una delle strutture che devi necessariamente visitare in quanto, la stessa, rappresenta una delle parti migliori che riguardano la città di Catania.

    Porta della Bellezza e la sua realizzazione

    A caratterizzare questa tipologia di struttura è il lavoro di realizzazione che vi è alle sue spalle.
    Occorre infatti sottolineare come le oltre 9 mila opere in terracotta sono state realizzate dai giovani artisti delle scuole elementari di Catania, scelti accuratamente dalla Fondazione Antonio Presti Fiumara d’Arte, che ha deciso di coinvolgere oltre 2 mila scuole tra elementari e medie.Le varie opere non hanno subito alcun tipo di modifica una volta che queste sono state realizzate dato che il valore artistico, espresso dai giovani scultori doveva rimanere tale, ovvero anche quelle piccole imprecisioni sono state lasciate presenti sulle stesse realizzazioni proprio per dargli quel senso di semplicità che rende Porta della Bellezza maggiormente piacevole da vedere.
    Info:
    Dove si trova: Viale Librino, 95121 Catania CT

    I 10 anni di Porta della Bellezza

    Sono trascorsi circa 10 anni da quando la Fondazione Antonio Presti ha deciso di avviare questo tipo di progetto.
    Due, invece, sono gli anni che ci sono voluti per ultimare i lavori, facendo in modo che l’intera struttura venisse ultimata in maniera ottimale e precisa, garantendo quindi un risultato finale perfetto sotto ogni punto di vista.
    Come potrai ammirare, le diverse sculture in terracotta riescono a dare quella sensazione di precisione e perfezione e inoltre, le diverse firme degli alunni che hanno realizzato le varie sculture, circa 10 mila, sono ben presenti in ogni singola realizzazione.Sarà quindi possibile per te ammirare un grande lavoro collettivo che ha visto migliaia di persone, insegnanti compresi, dare vita a una struttura totalmente nuova e soprattutto dal significato importante, ovvero valorizzare l’arte e fare in modo che la città di Catania potesse avere una sorta di monumento realizzato in maniera differente rispetto a quella classica.

    La Fondazione Antonio Presti e il suo impegno nel mondo dell’arte

    L’arte rappresenta ovviamente il punto focale dell’associazione Antonio Presti, che si è anche occupata di realizzare la Fiumara d’arte a Tusa e a Messina.
    Scopo finale del compito che deve essere portato a termine da parte dell’associazione e offrire una nuova qualificazione al territorio siciliano, in particolar modo quello di Catania, affinché questo possa essere valorizzato ulteriormente e allo stesso tempo possa essere visto dai turisti come luogo di culto per i turisti.
  • Ricetta Panelle

    Ricetta Panelle

    Le panelle sono un piatto abbastanza gradito e sopratutto lo si puo’ trovare tra i piatti piu’ popolari di Palermo. Quest’ultime sono abbastanza semplici da preparare, Tra l’altro il piatto richiede l’uso di pochi ingredienti.
    Per te che vuoi sempre provare nuovi piatti, questo sicuramente sarà il piatto che stavi cercando. Quindi addentriamoci all’interno di questo articolo ed entriamo nello specifico, esaminando gli ingredienti e la preparazione del piatto.

    Con gli ingredienti necessari riusciremo a comporre fino a 50 panelle. Guardiamo gli ingredienti necessari:

    ACQUA – 1,5 l
    PREZZEMOLO (tritare 10 g)
    Olio di semi – q.b
    Pepe nero – q.b
    Sale fino (10 g)
    Panini al sesamo (10)
    Farina di ceci (500 g)
    Ricetta Panelle
    Con questi ingredienti si possono creare le famose panelle. Ma scopriamo qualcosa in piu’ per quanto riguarda la farina di ceci:
    La farina di ceci, è il risultato della macinazione dei ceci secchi. Per quanto riguarda invece il punto di vista nutrizionale possiamo dire che è un elemento particolare, appunto perché al suo interno presenta vitamine del gruppo B.
    Come abbiamo potuto vedere questa farina viene utilizzata solo ed esplicitamente per la realizzazione delle panelle.
    Proprio come le patatine fritte e le pizzette troviamo le panelle. Proprio per la loro squisitezza e la loro sottilezza, questo è il tipico cibo, consumato frequentemente tra i palermitani all’interno del loro panino. Tra l’altro le panelle sono molto presenti nelle case dei cittadini italiani proprio per la facilità nel realizzarle.
    Per questo vi invitiamo anche ad acquistare le panelle quando ne avrete occasione, anche per provare qualcosa di nuovo e squisito.
  • Le 5 migliori ludoteche a Catania

    Le 5 migliori ludoteche a Catania

    Se abiti a Catania e sei alla ricerca di una sala per celebrare una festa di compleanno, oppure di una qualsiasi altra ricorrenza, la scelta potrebbe (e dovrebbe) ricadere su una ludoteca, cioè spazi attrezzati a misura di bambino e adulto.
    Ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione quando ti troverai a dover scegliere una ludoteca piuttosto che un’altra, come ad esempio la presenza di gonfiabili per far divertire i bambini, piuttosto che uno spazio comfort per far rilassare gli adulti. Anche il fatto che la ludoteca sia in regola con le attuali normative Europee vigenti è ovviamente molto importante.
    Per aiutarti nella scelta, affidati sempre alle recensioni che potrai trovare sul web. Vediamo insieme le 5 migliori ludoteche a Catania.• Il trenino dei desideri: con una superficie di 220 mq, suddivisa in tre grandi sale, offre ai bambini spazio per il gioco libero, gonfiabili e baby parking.
    La sala più ampia viene utilizzata per le feste di compleanno e per feste a tema. Una nota particolarmente positiva che la mette all’avanguardia nel panorama delle ludoteche, è data dal fatto che effettua un servizio di consulenza genitoriale per bambini affetti da autismo.
    ludoteca catania
    • La bacchetta magica: ludoteca e laboratorio teatrale e creativo, La Bacchetta Magica è anche cine-teatro e baby parking. D’estate viene organizzato anche un grest ed affitta i propri locali per feste. Inoltre organizzano trucco per bambini, toro meccanico, palloncini, etc…
     Coco S.a.s. Di Lo Giudice Erminia & C: ideata per accogliere bambini/e a partire dai tre mesi di età, ideano attività laboratoriali, baby parking, doposcuola, feste per bambini fino ai 12 anni. I laboratori organizzati sono sbocco per ulteriori attività formative e non solo divertenti.
    • Party Time: attiva da quasi dieci anni, è una realtà con ben 500 mq di spazio, il che la rende il più grande parco giochi (al chiuso) del Sud Italia. Sono a disposizione sia per l’organizzazioni di compleanni che di cerimonie. Potrai trovare al suo interno diverse sale gioco e due aree separate per feste, così da soddisfare sia i bambini che gli adulti. Oltre ai gonfiabili presenti nell’area Baby, si potranno organizzare balli di gruppo e karaoke. Completa il quadro un qualificato staff di 10 persone, che seguirà programmi di animazione precisi, definiti e organizzati.
    ludoteca
    • Mini Club Srl: orientata all’apprendimento ludico, cioè tramite laboratori formativi, la Mini Club Srl basa su questi ultimi la maggior parte del lavoro didattico. Struttura a disposizione sia per cerimonie che compleanni. Il suo motto è che la scuola per l’infanzia, è in realtà il tempo dell’infanzia.Come avrai potuto vedere, c’è solo l’imbarazzo della scelta a Catania per quanto concerne ludoteche qualificate con spazi adeguati e personale qualificato.
  • Monumento equestre a Re Umberto I

    Monumento equestre a Re Umberto I

    Il monumento equestre a Re Umberto i a Catania rappresenta una delle statue maggiormente interessanti da vedere e che ti consentono di ammirare una parte della storia italiana.

    La creazione del monumento

    Il monumento equestre dedicato a Re Umberto I a Catania venne realizzato sulla fine degli anni 30, per omaggiare il monarca italiano e rendergli omaggio.
    A realizzare questo monumento fu Mario Rutelli, scultore conosciuto in tutta Italia, il quale ebbe l’onore di creare anche diverse altre opere e fare in modo che queste potessero aumentare il valore estetico delle città e allo stesso tempo per omaggiare i personaggi importanti dei diversi periodi storici durante i quali lo stesso scultore visse.
    Questo monumento, ancora oggi, è rimasto intatto e non ha subito grosse opere di restauro e allo stesso tempo occorre sottolineare anche come la cura per mantenere perfetto questo monumento che rappresenta una delle maggiori attrattive di Catania.

    Il monumento, cosa rappresenta

    Piazza Roma di catania
    Re Umberto I ritratto in tutta la sua maestria in sella del suo fedele cavallo: sono queste le prime impressione che avrai nel momento in cui ti rechi in Piazza Roma, che riesce a rendere maggiormente piacevole e unica la stessa piazza.
    Ogni dettaglio, sia del monarca che del suo fedele animale, riescono a dare quel senso di maestosità soprattutto in quanto Re Umberto viene ritratto mentre osserva verso l’orizzonte, con la mano fiera protratta verso il capo.
    Pertanto sarà possibile notare anche come il senso della statua sia quello di mettere in risalto la posizione che ricopriva il re, ovvero quella del comando: osservandola sarà dunque possibile avere l’occasione di sentirsi come condotti da una figura ha scritto una pagina di storia dell’Italia.
    Il contesto di Piazza Roma riesce a rendere maggiormente maestoso il Monumento Equestre dedicato a Re Umberto I a Catania: essendo posto al centro della piazza, la statua sembra prendere vita e fare in modo che il monarca sia ancora vivo e pronto a dirigere la popolazione e fare in modo che questa possa essere pronta ad affrontare le diverse direttive imposte dallo stesso Umberto.

    Un monumento completamente gratuito da vedere

    Inoltre tieni presente che potrai ammirare questo monumento in modo tanto semplice quanto gratuita: non dovrai infatti versare alcun euro per poter ammirare quest’opera che si appresta a compiere i 90 anni di vita e che da sempre è riuscita a caratterizzare la stessa piazza.

    In aggiunta potrai recarti anche in altre zone di Catania dove sono presenti tanti altri monumenti e strutture che ti permetteranno di apprezzare maggiormente la città.

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  • Ricetta Cotognata

    Ricetta Cotognata

    La mela cotogna è un frutto sgradevole alla vista e al palato, ma una volta cotta diventa l’ingrediente perfetto per creare ottime confetture e mostarde, tra cui appunto la cotognata, ricetta di origine meridionale.
    Ingredienti:
    – 1 Kg di mele cotogne;
    – 700 grammi di zucchero;
    – Succo di limone.
    Procedimento:
    – Sbuccia e taglia a tocchetti le mele cotogne e falle bollire in acqua per ammorbidirle;
    – Fai raffreddare e riducile in purea con il frullatore;
    – Fai cuocere la purea con lo zucchero e il succo di limone fino ad ottenere un composto omogeneo;
    – Metti la cotognata all’interno di barattoli sterilizzati o versala all’interno di uno stampo da mettere in frigo per poterla successivamente tagliare a cubetti e servirla come una gelatina.

    Particolarità delle Mele Cotogne

    Le mele cotogne vengono raccolte nel mese di ottobre, hanno una buccia pelosa e molto dura che richiede l’utilizzo di un coltello molto affilato per rimuoverla.
    Sono frutti molto delicati: per conservarsi al meglio devono essere conservati in un luogo buio e fresco, ma soprattutto lontani da altra frutta, poichè ne assorbono immediatamente gli aromi.
    Per via della loro delicatezza, non è raro trovarle in vendita singolarmente.
    Dato che la loro polpa annerisce nel giro di pochi minuti, ti consiglio di immergerle subito in acqua e succo di limone per preservare il suo colore naturale.
    In più, maggiore è il tempo in cui rimangono sull’albero a maturare, più buono sarà il loro sapore.
    Il maggior pregio della mela cotogna è la particolare ricchezza di pectina, grazie alla quale è possibile preparare marmellate e gelatine.
  • Associazione Culturale Fantasticheria

    Associazione Culturale Fantasticheria

    Associazione Culturale Fantasticheria ad Aci Castello ti permetterà di visitare un luogo interessante, ovvero il Museo Casa del Nespolo, in grado di offrirti non poche emozioni.
    Il lavoro dell’Associazione Culturale Fantasticheria ad Aci Castello
    Il lavoro di questa associazione si basa semplicemente sul farti ripercorrere la storia della città di Aci Trezza, visto che il museo principale viene ospitato da una vecchia abitazione appartenente al XIX secolo e che racchiude in se lo stile architettonico dell’edilizia di quel periodo.
    Storia e bellezza riescono quindi ad unirsi perfettamente in questo tipo di museo, riuscendo quindi a offrirti la sensazione di essere tornato indietro nel tempo, garantendoti l’occasione di rimanere impressionato in maniera positiva dello stile di questa struttura.

    L’interno della Casa del Nespolo

    Associazione Culturale Fantasticheria aci castello
    L’Associazione Culturale Fantasticheria ad Aci Castello si è occupata di rendere questo monumento in grado di rispondere perfettamente alle esigenze di coloro che, proprio come te, hanno voglia di vivere un momento unico che ripercorre parte degli avvenimenti e della storia di Aci Trezza.
    Questo monumento è suddiviso in due parti, ovvero la stanza dei Malavoglia, dove è possibile ripercorrere le usanze e conoscere gli strumenti che venivano utilizzati circa due secoli fa dai pescatori.
    La scelta di arredare in questo modo la suddetta stanza è stata presa in considerazione dell’opera letteraria i Malavoglia, nota famiglia frutto della mente dello scrittore Giovanni Verga, che raccontava appunto le diverse vicende relative alla famiglia di pescatori.
    Nella sala la Terra Trema, invece, è possibile notare un importante area dedicata agli scatti fotografici del periodo, ovvero quelli del XIX secolo, nonché alcuni relativi alla pellicola omonima girata da Luchino Visconti, che decise di arruolare attori famosi del periodo e farli interagire con gli abitanti di Aci Castello, realizzando quindi una semplice opera cinematografica in grado di raccontare usi, costumi e altri aspetti della tradizione siciliana di quegli anni.
    Associazione Culturale di aci castello
    Pertanto un binomio sensazionale in grado di rispecchiare perfettamente la tua voglia di scoperta e soprattutto di rendere piacevole il percorso storico mentale che potrai vivere in prima persona.
    Di conseguenza, grazie all’Associazione Culturale Fantasticheria ad Aci Castello, potrai avere l’occasione di vivere un percorso altamente piacevole e in grado di farti vivere una sensazione unica, dato che ogni parte della struttura gestita dall’Associazione Culturale Fantasticheria ad Aci Castello riesce a offrirti l’occasione di conoscere una parte della storia del Comune di Aci Castello.

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    Info Utili:
    Indirizzo: Via Arciprete Salvatore de Maria, 15, 95021 Aci Castello CT
    Telefono: 095 711 6638
    Orari: Da Lunedi a Domenica 09:30–12:30 16–19

  • Ricetta Ravazzate siciliane

    Ricetta Ravazzate siciliane

    RAVAZZATE SICILIANE

    Tra i tanti piatti di rosticceria che fanno parte delle nostre squisitezze italiane sono le ravazzate siciliane, si presenta come un panetto soffice, dove il suo interno viene farcito spesso con del ragù, ma non solo anche carne, piselli, cotto al forno. Data la sua dimensione sono dei veri e propri bocconcini deliziosi da consumare in qualsiasi ora della giornata, si possono usare come antipasto per far provare l’ebrezza dei gusti mediterranei. I sapori siciliani, un solo assaggio e vi lascerete trasportare dal gusto inconfondibile di queste ravazzate siciliane.

    INGREDIENTI 13 PORZIONI

    Zucchero 50g, Sale fino 10g, Lievito di birra secco 5g, Farina 00 500g, Acqua a temperatura ambiente 235g, Strutto 50g
    RIPIENO: manzo macinato 200g, carote 45g, concentrato di pomodoro 145g, piselli 150g, alloro tre foglie, sale fino q.b, salsiccia 200g, cipolle bianche 45g, vino bianco 50g, acqua 100g, olio extravergine di oliva 30g, pepe nero q.b, per decorare un uovo e semi di sesamo q.b.
    PREPARAZIONE: stracciate la farina, unite lo zucchero e il lievito di birra secco; impastate aggiungendo l’acqua poco a poco, una volta assorbita unite il sale, successivamente pezzo per volta lo strutto, attendendo che si assorbono i pezzi precedenti; traferite il tutto in una spanatoia, lavorate la pasta fino ad ottenere una forma sferica e trasferitela in una ciotola, lasciate lievitare la pasta per ben 4 ore a 20-30°;
    PREPARAZIONE RAGU’: Tritate cipolla, carota e sedano, in una padella antiaderente versate la cipolla, le carote e il sedano tritato, mescolate.Tritate la carne e unite al soffritto, lasciate cuocere per 5 minuti, sfumate con il vino bianco e far evaporare.
    A questo punto in una ciotola a parte sciogliete il pomodoro con un filo d’acqua, unite il pomodoro in padella, mescolate, aggiungete sale q.b. e le foglie di alloro, lasciate cuocere per 30 minuti a fuoco lento, aggiungete i piselli e lasciare cuocere per altri 10 minuti.Cotto il ragù togliete le fogli di alloro e far raffreddare il ragù in una recipiente di vetro, trasferire in frigo per 4 ore, dopodiché formare un filoncino, formate 13 pezzi, formate delle palline, metterle in un vassoio con della carta da forno, farle lievitare per un oretta sempre a 28-30°, una volta lievitate, schiacciatele, riempitele con il ragù e richiudete il tutto. Con un uovo spennellate sopra tutte le 13 palline e decorate con i semi di sesamo. Infornate con forno già preriscaldato a una temperatura di 200°C per 20 minuti o in forno ventilato a 180°C.

    GUSTATE ADESSO LE VOSTRE SQUISITEZZE SICILIANE.

    CONSIGLIO: Provate immediatamente questa specialità unica, gustosa, dei veri e propri street food, ti conquistano subito poiché è un misto tra una brioche con un impasto dolce e il salato del ragù, cotta in forno, caratteristica che la distingue dalla Rizzuola, quest’ultima fritta.

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  • Polo Tattile Multimediale di Catania

    Polo Tattile Multimediale di Catania

    Il Polo Tattile Multimediale

    Il Polo Tattile Multimediale di Catania è stato inaugurato nel 2008 e si trova in un palazzo catanese del XVIII secolo. E’ definito una naturale prosecuzione dell’opera dell’associazione Onlus Stamperia Regionale Braille che si rivolge direttamente al pubblico tutto, non solo a quello ipo e non vedente.
    Ospita esperienze che portano con sè l’obiettivo di sensibilizzare, informare e far conoscere il mondo degli ipovedenti non solo a loro stessi ma anche a tutta la popolazione vedente.All’interno del Polo Tattile di Catania potrai visitare: un’esposizione di articoli tiflotecnici e tifloinformatici; un museo tattile con esposti sculture e modelli tridimensionali; un bar completamente immerso nell’oscurità, che consente ai non vedenti di fungere da guida per le persone vedenti; un giardino che descrive, attraverso profumi ed essenze, la Sicilia, per un’esperienza sensoriale indimenticabile.Il Polo Tattile di Catania è teatro di numerosi eventi, culturali e scolastici, nonché ospitante della Giornata Nazionale del Braille e delle cosiddette “Cene al buio“.

    Il Polo Tattile Multimediale itinerante

    Il Polo Tattile Multimediale di Catania
    Grazie al riscontro positivo ottenuto dopo l’istituzione del Polo Tattile Multimediale di Catania, gli organizzatori hanno deciso di renderlo itinerante, per far sì che il mondo degli ipo e dei non vedenti sia conosciuto da tutti, anche e soprattutto da chi non ha questo tipo di problematiche.
    Il Polo Tattile itinerante è allestito su un grande autobus, suddiviso in due ambienti: uno showroom, in cui sono esposti alcuni ausili utilizzati dai non vedenti, ed un bar al buio, in cui poter far intraprendere un’esperienza particolarmente suggestiva e di profonda rilevanza sociale ai visitatori.
    Questo autobus percorrerà tutti i principali comuni siciliani, per sensibilizzare la popolazione e renderla edotta delle difficoltà degli ipo vedenti ma anche degli aiuti e dei progressi tecnologici a sostegno delle loro difficoltà.

    Dove e quando recarsi per visitare il Polo Tattile Multimediale di Catania


    Il Polo Tattile di Catania è visitabile in via Etnea 602, nel cuore della città.E’ aperto al pubblico dal lunedì al sabato con i seguenti orari:
    – lunedì, mercoledì, venerdì dalle 8:30 alle 14 e dalle 14:30 alle 17;
    – martedì e giovedì dalle 8:30 alle 14;
    – sabato dalle 8:30 alle 13:30.Generalmente, la domenica e i giorni festivi il Polo Tattile è chiuso, ad eccezion fatta per particolari eventi e iniziative.
    Se fate parte di un gruppo numeroso di più di sei persone, è necessario prenotare la vostra visita al numero 095 500 177, rispettando gli orari di apertura al pubblico per telefonare.
    In alternativa, per tutti i gruppi organizzati e le scolaresche al di sopra delle sei persone, è possibile compilare il form di prenotazione sul sito internet dedicato nella sezione “Visite guidate”, mandare un fax al numero 095 509 881, oppure scrivere una e-mail all’indirizzo visite.polotattile@stamperiabrailleuic.it

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  • Ricetta Biancomangiare

    Ricetta Biancomangiare

    Il Biancomangiare è un dolce così chiamato per via del colore bianco di quasi tutti i suoi ingredienti.

    Questa pietanza al cucchiaio ha origini arabe, è molto diffusa in Sicilia e Sardegna e può essere preparata con latte di capra, vaccino oppure di mandorla se sei intollerante al lattosio.
    La buona notizia è che la ricetta è davvero semplice, gli ingredienti sono economici e potrai dunque prepararla tutte le volte che vorrai.
    Ingredienti per 5 persone:
    – 50 grammi di Maizena o amido di mais
    – 500 ml di latte intero;
    – una bustina di vanillina;
    – 100 grammi di zucchero;
    – Scorza di un limone grattugiata;
    – Cannella.
    Procedimento:
    mandorle
    – Metti da parte un bicchiere di latte e versa il resto all’interno di un pentolino con lo zucchero, la vanillina e la scorza di limone, facendo cuocere il tutto a fuoco moderato;
    – Setaccia la Maizena in una ciotola, falla sciogliere nel latte tenuto da parte e versa il mix a filo nel pentolino, continuando a mescolare con una frusta;
    – Quando il composto comincia ad essere sufficientemente denso, toglilo dal fuoco, e continuando a mescolare, versalo all’interno di uno stampo da budino grande o 5 individuali;
    – Lascia raffreddare il dolce a temperatura ambiente e fai rapprendere in frigo per almeno due ore;
    – Prima di servire il biancomangiare, estrailo dallo stampo immergendolo per pochi secondi in acqua calda, capovolgilo su un piatto da portata e spolverizza a piacere con della cannella.
    Puoi personalizzare il biancomangiare con frutta secca o canditi, che puoi aggiungere a fine cottura del dolce.
    Per renderlo più delicato puoi inoltre sostituire lo zucchero con del miele.
  • Ricetta Caponata in agrodolce

    Ricetta Caponata in agrodolce

    La tradizione culinaria siciliana è nota per la sua ricchezza e, sicuramente, non ha nulla da invidiare alle altre regioni del Bel Paese. Se vi dovesse capitare di andare in Sicilia sicuramente dovrete lasciarvi tentare da uno dei piatti che, indiscutibilmente, è l’emblema di una regione ricca di tradizione: la caponata in agrodolce. Si tratta di un contorno che prevede l’ausilio di diverse tipologie di ortaggi, ma soprattutto della melanzana, arrivata in Sicilia per mano degli arabi e che, nel corso della storia, è diventato un ingrediente principe per tantissime prelibate pietanze.

    La caponata: un piatto dall’origine antico

    ingredienti caponata

    Il termine utilizzato per identificare questa pietanza rimanda subito al capone, nome dialettale con cui viene identificata la lampuga, un pesce ampiamente utilizzato nella cucina siciliana. Presumibilmente la caponata deve il suo nome al fatto che venisse utilizzata proprio in accompagnamento al capone.
    Essendo un piatto della tradizione esistono diverse varianti ognuna delle quali viene tramandata di generazione in generazione, proponendo ingredienti segreti e accorgimenti che promettono di rendere il piatto davvero unico e inimitabile.
    Le varianti disponibili sono davvero molte e, per la maggior parte, variano a seconda della provincia: la caponata palermitana è la più classica e semplice e include al suo interno il minor numero di ingredienti, mentre quelle delle altre città propongono l’aggiunta di qualche altra materia prima atta ad esaltare il gusto della preparazione.

    Caponata in agrodolce: La preparazione della variante palermitana

    Gli ingredienti per la caponata tradizionale sono:
    – melanzane,
    – salsa di pomodoro
    – sedano,
    – cipolle bianche,
    – capperi
    – olive,
    Tagliate a cubetti le melanzane e, dopo averle tamponate con della carta da cucina, sarà necessario friggerle. Per poter eliminare l’olio in eccesso vi consigliamo di scolarle per bene e lasciarle riposare per qualche minuto su della carta assorbente, che consentirà l’eliminazione dell’olio in eccesso.
    Nel frattempo potrete occuparvi di sbollentare il sedano per una manciata di minuti, ma solo dopo averlo accuratamente pulito, eliminandone i caratteristici filamenti. A seguire sarà necessario friggere la cipolla, anticipatamente tagliata a pezzi, con il sedato e aggiungere olive e capperi dissalati.
    A questo punto in un tegame inserite tutte le verdure con la salsa di pomodoro (che non deve essere troppo abbondante), aggiustate di sale e pepe e, avendo cura di mescolare pazientemente e con delicatezza, cuocete per quindici minuti circa. A parte preparate la salsa agrodolce, limitandovi a sciogliere lo zucchero nell’aceto.
    Infine, unite la salsa agrodolce alle vostre verdure in salsa di pomodoro e mescolate delicatamente lasciando sfumare l’aceto. Lasciate raffreddare completamente prima di servire in tavola.
    In linea di massima, il consiglio è quello di utilizzare, durante tutta la preparazione, l’olio di oliva per poter migliorare la friggitura e consentire agli ortaggi di imbiondirsi.
  • Ludum Science Center

    Ludum Science Center

    Il Ludum Science Center sito in Misterbianco in provincia di Catania appartiene all’annosa tradizione dei musei scientifici di nuove generazioni. Questa catena di musei scientifici è stata inaugurata dall’Exploratorium di San Francisco, a sua volta, inaugurato nel 1969 dal fisico statunitense Frank Oppenheimer, il quale costruì personalmente più di cento postazioni per esperimenti che costituirono la prima parte del museo. Nel 20016 è nato il Ludum , il primo museo della scienza e tecnologia in Sicilia. Il museo ospita una sala convegni con un cospicuo numero di posti, circa ottanta. Inoltre , all’interno del museo è anche molto famosa la “CASETTA DI BEA” luogo dedicato ad attività d’intrattenimento per l’infanzia che comprende asilo nido e prima infanzia.
    Perché nascono questi musei? La risposta è semplice: con questa iniziativa si vuole dare vita ad un approccio alla scienza e alla tecnologia totalmente diverso rispetto al passato. Il fine ultimo di questo progetto è di rendere queste materie apparentemente complicate e schematiche -attraverso la semplicità di percorsi didattici e formativi- in qualcosa di innovativo e di facile comprensione.

    Chi può partecipare al Ludum Science Center?

    Ludum Center Science misterbianco

    Il termine “Ludum” deriva dal latino e significa “gioco”, non bisogna partire prevenuti, anzi, può essere considerata come una nota positiva per questo progetto, con il quale si vuole rendere tutto più semplice, proprio come un gioco. Il fine ultimo è di sfatare un vecchio mito ormai legato ai banchi di scuola, relativo alla difficoltà delle materie scientifiche e di dare la possibilità a tutti di conoscere realmente le meraviglie che può offrirci il mondo scientifico. Il museo è aperto ad un pubblico estremamente eterogeneo: bambini in età scolare, anziani, famiglie , ai curiosi o agli appassionati al mondo della scienza e della tecnologia. I visitatori potranno vivere le varie esperienze accompagnati in ogni passo da guide esperte che mostreranno i meccanismi fisici che si nascondono dietro al gioco.

    Perché andare al Ludum Science Center?

    I motivi per provare questa esperienza sono molteplici, ma ce n’è uno con una certa valenza: per ampliare il proprio bagaglio culturale. Questa motivo può risultare scontato e banale, ma non è così , anzi, cela un significato profondo: la cultura è un dono senza età e per una volta ci viene offerta nel modo più semplice e pratico a cui un essere umano si sia mai approcciato. Proprio come i bambini si lanciano nel mondo come se fosse un gioco, allo stesso modo, tutti possono imparare le materie scientifiche con un sorriso e uno sguardo di stupore negli occhi. Un altro motivo è legato anche alla notevole importanza che questo museo ha acquisito nel tempo. Difatti, il Ludum Center Science è diventato il centro della cultura scientifica e collabora con molti centri di ricerche, università pubbliche e private. Il museo è stato realizzato interamente con fondi privati ed è la dimostrazione di chi crede ancora nella voglia di fare qualcosa di concreto per una società ormai legata a cose futili. L’ingresso al museo ha un modico prezzo di cinque euro e sul sito ufficiale “http://www.visitsicily.info/ludum-museo-della-scienza/” è allegato il calendario ufficiale con tutti gli eventi del Ludum.
    Cari lettori, cosa aspettate? Se avete voglia di trascorrere un pomeriggio all’insegna della cultura, lanciatevi senza alcuna riserva in questa esperienza, non ve ne pentirete. La Sicilia è una regione ricca di sorpresa e non offre solo bellezze paesaggistiche ma anche culturali.

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    Info:
    Indirizzo: Polo Commerciale Centro Sicilia, Contrada Cubba, 95045 Misterbianco CT
    Telefono: 095 382529
    Orari: da lunedì a venerdì 09–17; sabato chiuso e domenica domenica 16:30–20.

  • I 5 migliori meccanici a Catania

    I 5 migliori meccanici a Catania

    Sei rimasto in panne con l’auto? Oppure hai un intervento che dovrai assolutamente farle fare, ma non sai a chi rivolgerti?
    Volente o nolente, il meccanico è uno di questi “mestieri” di cui avrai sempre bisogno e spesso, a meno che tu non abbia già un tuo meccanico di fiducia, la scelta si può rivelare alquanto ardua.

    Vediamo insieme i 5 migliori meccanici a Catania.

    • PuntoPro: fa parte di un network di oltre 1400 officine indipendenti, di cui 9 le troverai solo a Catania. Sono specializzati sia in interventi ordinari che straordinari. Rapidità e tempestività sono i loro punti forti.
    Inoltre i loro staff eccellono per formazione e i macchinari sono sempre aggiornati. Gli interventi potranno essere sia con ricambi originali che equivalenti.
    • Moemen: l’officina si occupa di effettuare revisioni e tagliandi auto (ed eventuali check-up completi), anche di auto a gpl.
    Uno dei punti forti di Moemen è che si occupa anche del disbrigo pratiche auto, così da poterti alleggerire di alcuni pensieri
    meccanici di Catania
    • Svema Ricambi Auto: il suo cavallo di battaglia è la ricambistica, è difatti specializzata in ricambi e accessori sia auto che moto, sia originali che equivalenti. Si avvale di aftermarket sia italiani che esteri. Aggiornata ed al passo con le nuove tecnologie, propone anche il servizio di tagliando/check-up per auto ibride, nonché quello per le più tradizionali auto a metano. Tutta la ricambistica offerta da Svema Ricambi Auto è ovviamente certificata ed omologata. Effettuano inoltre il servizio di spedizione a domicilio.
    • Moto Store Station srl: opera nel settore elettromeccanico da oltre dieci anni, sia per auto che moto e mezzi commerciali. Effettua riparazioni e tagliandi auto e moto. Punto forte di Moto Store è la riparazione di marmitte bucate (che non tutti sono in grado di fare). Effettuano inoltre il servizio di sostituzione della batteria a domicilio, ricarica aria condizionata, montaggio di antifurti elettronici e meccanici, sistemi di navigazione satellitare e bluetooth.
    i 5 migliori meccanici di Catania
    • C.I.R.E. S.p.A.: la sua filosofia consiste nel non offrire solamente la ricambistica, senza un adeguato supporto tecnico adeguato all’aspetto qualitativo che il pezzo sostituito ha. Con un personale altamente preparato e qualificato, è in grado di offrire anche consulenza su sistemi Bosch. Altamente informatizzata, C.I.R.E. S.p.A. punta moltissimo sulla rapidità ed efficienza delle lavorazioni in consegna, il miglior lavoro nel minor tempo possibile. Questo suo modo di approcciarsi verso il cliente, le restituisce da sempre un’immagine di altissima serietà.Doversi avvalere di un meccanico può, a volte, non essere piacevole a causa delle spese a cui potrai andare incontro, ecco perché la scelta di un’officina al passo con i tempi, veloce, qualificata ed al prezzo giusto è da fare con accuratezza.
  • Ricetta Gamberi con la “conza”

    Ricetta Gamberi con la “conza”

    Premessa
    Per tutti coloro che amano pregustare le prelibatezze culinarie siciliane, ecco una tipica ricetta di questa meravigliosa isola da poter preparare direttamente nelle vostre dimore: i gamberi con la “conza”.

    Quali sono gli ingredienti ed altri dettagli

    Per la preparazione di questa buonissima pietanza bisognerà prima di tutto prendere tutto ciò che servirà per l’intero procedimento.
    “500 g di gamberi”
    “70 g di olio di oliva”
    Metà bicchiere di “vino bianco”
    Poi serviranno pure una “cipollina, del prezzemolo, aglio, sale e peperoncino”.
    Questo è il necessario per eseguire la “salsa”.
    Ora vediamo cosa servirà per preparare invece la “conza”:
    “100 g di mandorle” a pezzettini
    “100 g di pane grattugiato”
    “1 cucchiaio di parmigiano grattugiato”
    “Prezzemolo, olio e sale”.
    L’esecuzione della ricetta è semplice e per prepararla ci vorrà circa una quindicina di minuti.
    Mentre per la cottura una quarantina di minuti.

    Come si preparano i “gamberi con la conza”

    Gamberi
    Si inizierà elaborando la “salsa” andando a riporre in un tegame prima l’olio e poi il misto di “aglio, peperoncino, cipolla e prezzemolo”.
    Dopodiché si andranno ad aggiungere i “gamberi” ed il “vino” stando bene attenti a farlo evaporare completamente.
    Dopo un lasso di tempo alquanto breve la vostra “salsa” sarà pronta.
    Pertanto potrete dedicarvi alla preparazione della “conza“:
    in una “padella” che non fa aderire il cibo si dovrà versare l’”olio” e dopo scaldato pure tutti gli altri elementi necessari per realizzare la “conza”.
    Fino a quando non avverrà la cottura totale si dovrà stare molto attenti a girare spesso il tutto con un “cucchiaio di legno” in modo tale da non far verificare delle sgradevoli bruciature.
    Una volta ottenuta una tonalità sul dorato, allora potrete dire che è pronto.
    Questa ottima portata si potrà gustare con i “gamberi sgusciati” oppure associata alla “pasta”.
    Potrete così assaporare uno dei piatti più caratteristici della classica cucina “siciliana” che riuscirà sicuramente ad appagare completamente pure i palati più esigenti.

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  • Le 5 migliori paninerie a Catania

    Le 5 migliori paninerie a Catania

    Come si suol dire, l’appetito vien mangiando, e con la pietanza street food per antonomasia, il panino, ti verrà ancora più fame, soprattutto se ti troverai a Catania.

    Cenni storici

    Si hanno le prime notizie del panino addirittura in epoca Romana, dove il Panis ac perna (panino e prosciutto), era uno dei cibi di cui andavano più ghiotti gli antichi Romani.
    Per tornare ai giorni nostri invece, che tu voglia un panino semplice e tradizionale, o uno più ricercato ed innovativo, qualsiasi sia la tua miglior variante, a Catania la troverai.
    Di per sè, il panino è una dei cibi meno laboriosi da preparare: una buona carne, delle buone verdure, del buon pane. Ma le combinazioni ottenibili con questi ed altri ingredienti sono davvero pressoché infinite, ed avrai solamente l’imbarazzo della scelta.

    Vediamo insieme le migliori cinque paninerie a Catania

    • FUD – Bottega sicula: la prima raccomandazione che potrò farti sarà quella di non lasciarti intimorire dalla folla di persone che troverai davanti a FUD (se c’è folla significa che il panino è buono!). Una volta che sarai riuscito a entrare, i tuoi sforzi saranno stati ripagati.
    Ubicata nel vicolo Santa Filomena, trova nell’offerta gastronomica buona ed economica il suo punto forte.
    Un classico che non potrai non provare? L’hamburger Americano!
    Via santa Filomena, 35 – tel. 095 715 3518
    panineria catania

    • CAFFE’ CURTIGGHIU: in prossimita di FUD, quindi sempre al vicolo Filomena, potrai trovare il CAFFE’ CURTIGGHIU. Punto forte? L’hamburger con il pane fresco fatto in casa, del saporito bacon croccante e cheddar, il tutto contornato da squisiti anelli di cipolla sempre fatti in casa e patatine fritte. Di questo saporitissimo hamburger esiste anche la variante Romana con guanciale e pecorino: una delizia per il palato.
    Via santa Filomena,43 – tel. 329 221 8331
    • 7EVEN FUSION FOOD: pochissimi posti a sedere, quindi il vero mordi e fuggi (oppure prendi e porta a casa!). Un panino chiamato XXL (un nome, un programma) è il suo punto forte, talmente forte che se riuscirai a finirlo in 45 minuti, offrirà la casa!
    Via musumeci, 76 – tel. 095 093 3780

     OFFICINA DEL GUSTO: più esterna al centro città, quindi più tranquilla e riposante, questa panineria potrà farti godere di una serata con un’atmosfera rilassante da passare con gli amici. Una particolarità: avrai un benvenuto particolare, con crostini e bollicine.
    Assolutamente da provare l’Hamburger Scomposto, con 280 gr. di carne, formaggio fuso, bacon, cipolle caramellate e contorno di insalata mista e patate al forno. Imperdibile.
    Corso delle provincie, 99 – tel. 095 818 8512
    • IL TUBO: senza fronzoli particolari, rimane uno dei luoghi di incontro storici dei Catanesi. A metà strada tra un pub e una trattoria, è il giusto compromesso per gustare dell’ottima cucina casereccia senza però pagare molto, con l’aggiunta di essere davvero a due passi dal centro. Qualità e servizio impeccabile e cortese.
    Via dei musumeci, 96 – tel. 348 968 9090Ovviamente dovrai tenere presente che queste non sono le uniche paninerie presenti a Catania, ma se vorrai fare un tour delle migliori, queste cinque non potrai non provarle: sarebbe un crimine!

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  • Ricetta Frittedda Siciliana

    Ricetta Frittedda Siciliana

    Frittedda siciliana: di cosa si tratta?

    Ti sarà sicuramente capitato di sentir parlare della frittedda, un piatto tipico della cucina locale siciliana. Vale la pena ricordare che si tratta di un contorno di questa zona d’Italia che offre la possibilità di assaporarne i gusti più prelibati. Può essere servito anche come un buon antipasto con carciofi, piselli e fave cucinati in umido e che possono essere arricchiti di zucchero e aceto. Va considerato in ogni caso che la frittedda può essere servita sia fredda che in umido.

    Gli ingredienti da usare per la frittedda

    Quando si parla di frittedda tipica della Sicilia è bene considerare alcuni ingredienti fondamentali. Partendo innanzitutto da 450 grammi di fave sgranate e 250 grammi di piselli. A questi vanno aggiunti 4 carciofi, una cipolla piccola, zucchero, limone, noce moscata, menta, aceto di vinto bianco, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. In totale ci vogliono un’ora e venti minuti e il livello della ricetta non è assolutamente proibitivo. Va considerato anche che le quantità sono riferite a 3-4 persone indicativamente.

    La preparazione della frittedda siciliana

    Il primo passaggio che dovrai seguire prevede l’utilizzo dei carciofi: essi vanno mondati e messi a bagno in acqua e limone. Poi va affettata la cipolla e messa a rosolare prima di aggiungere al mix di gambi e carciofi, fave e piselli che contribuiranno al sapore. Così si potrà sia salare che pepare il tutto unendo con acqua calda e noce moscata. Al termine potrai insaporire con della menta tritata, zucchero e 2 cucchiai d’aceto.
  • Coca Cola investe sulla Sicilia: in arrivo la Fanta con arance Igp

    Coca Cola investe sulla Sicilia: in arrivo la Fanta con arance Igp

    Premessa
    Tutti conosciamo la famosissima bibita della “Fanta” e da oggi offrirà alla sua vastissima clientela una novità estremamente interessante: una deliziosa ed accattivante “aranciata” che avrà i meravigliosi profumi della splendida “Sicilia” con le sue arance Igp.
    Difatti da poco è nata la nuova bevanda composta dal succo della tipica arancia siciliana “Arance lgp”.

    Caratteristiche generali della nuova “Fanta con arance lgp”

    Questa notissima azienda ha voluto investire sul famoso frutto “siciliano” creando addirittura una “bibita” composta col “20%” da questo tipo di “arancia“.
    Questa vantaggiosa cooperazione è stata accolta con enorme approvazione e positività da parte del “Consorzio” che si occupa di tutelare questi buonissimi “agrumi siciliani“.
    Anche perché rappresenterà un considerevole incremento per quanto concerne la riproduzione ed una ulteriore valorizzazione di questo bellissimo territorio italiano.
    Il potente “brand Coca Cola” stavolta ha desiderato omaggiare il nostro “Paese”, ancor più visto che da ormai parecchi anni ha ricevuto dall’Italia un enorme riscontro di consumo delle sue “bibite”.
    arance siciliane
    Ma pure per un altro motivo fondamentale, visto che la classica e nota “Fanta” è stata creata utilizzando proprio le “arance” del nostro territorio e che è nata nella bellissima città napoletana.
    Inoltre c’è pure da sottolineare che diversi ingredienti appartenenti ad altre “bevande” di questa grandissima azienda hanno origini tipicamente italiane.

    Considerazioni finali

    E’ stato proprio grazie a questa fruttuosa collaborazione che dura da tanti anni che la “Coca Cola” ha imparato ad apprezzare considerevolmente e maggiormente la nostra produzione e “l’Italia” in generale.
    Progettando delle “bibite” nuove che si sono man mano aggiunte ai capostipiti famosissimi dappertutto.
    Novità che certamente riusciranno ad ottenere la stessa ascesa sia nel mondo giovanile, sia in quello più adulto.
    Confermando ancora una volta l’affidabilità di questo marchio.
  • Ricetta Pescestocco alla messinese

    Ricetta Pescestocco alla messinese

    Una delle più antiche ricette siciliana

    Non c’è alcun dubbio che la cucina siciliana sia tra le più deliziose al mondo. Ciò che vale la pena considerare è che uno dei piatti migliori che si possano assaporare in questa isola meravigliosa è il pescestocco alla messinese. Come suggerisce il nome, non può che essere Messina la città principale dove mangiarlo. Molto semplice da preparare: in circa 20 minuti potrai mangiare un piatto davvero assai delizioso e dal sapore unico.

    Quali ingredienti usare per il pesce stocco?

    Per preparare questo piatto serve un chilogrammo di pescestocco ammollato, oltre ad uno di patate e un altro di pomodori San Marzano. Vale la pena considerare tra i prodotti migliori per il pescestocco alla messinese anche una cipolla media, 100 grammi sia di sedano che di cipolle bianche, capperi, peperoncino e sale. La combinazione di questi ingredienti di primo livello permetterà di arrivare ad un piatto che potrà manifestare tutto il suo carattere grintoso e far respirare quell’aria di tradizione che tanto piace ai turisti.

    Il procedimento per il pescestocco alla messinese

    Spezzetta per bene i pomodori e lasciali poi sul fornello per far evaporare i liquidi che essi trattengono. Successivamente dovrai usare un setaccio per i pomodori così da poterne ricavare solo un ottimo sugo. In un tegame di coccio va così fatta scaldare la cipolla a cui in un secondo momento verrà aggiunto il sedano. Portando così in ebollizione basterà aggiungere capperi ed olive, lo stocco tagliato, del peperoncino, le patate e regolando per bene il sale basterà aspettare una decina di minuti.
  • I 5 migliori box da crossfit a Catania

    I 5 migliori box da crossfit a Catania

    Buon giorno caro lettore, se stai leggendo questo articolo e ne sei interessato, vorrà dire che, come me, sei un’ amante della CrossFit.
    Pertanto, qui di seguito illustrerò cinque tra i migliori box da CrossFit a Catania.

    1) CROSSFIT ETNA:

    Iniziamo, uno dei primi box per praticare CrossFit che voglio consigliarti, si trova a Catania in via Giuseppe Patanè.
    Bellissima palestra, ampia e luminosa.
    Attrezzata nel minimo dettaglio.
    Non solo otterrai degli ottimi risultati, grazie allo sport ed all’aiuto del personale cordiale, ma ti divertirai, rendendo lo sport facile come fosse un gioco.Potrai svolgere tranquillamente una lezione di prova, prenotandola.
    Ti basterà telefonare al numero 340 3541672 o recarvi direttamente in sede, per conoscere la palestra ed il personale.Gli orari andranno dalle 8 del mattino alle 20.30c suddividendo le lezioni in due sale, una più grande ed una piccola.

    2)TIGERMOOD CROSSFIT:

    La seconda palestra, che voglio presentarti, caro sportivo, si trova in via lavatoio a Sant’Agata Li Battiati.
    La palestra vanta di uno spazio di circa 400 metri quadri, le sale saranno infatti adatte allo svolgimento delle lezioni, anche con circa venti persone.
    L’obiettivo della Palestra è rendere, tutti, a prescindere dalle vostre iniziali prestazioni fisiche, degli ottimi fitcrosser.
    L’attenzione principale verterà sull’apprendimento del corretto movimento da effettuare, in modo tale da non sollecitare scorrettamente le articolazioni.
    Se interessati, ogni giovedì, recandovi in palestra potrete effettuare una prova gratuita.
    La palestra è inoltre fornita di un’ampio Spazio esterno attrezzato, utile ad i tuoi futuri allenamenti!

    3)CROSSFIT CATANIA:

    crossfit
    Il terzo box da crossifit, che voglio consigliare è situato in viale felice Fontana a Catania.
    Il Box per il CrossFit si presenta minuziosamente attrezzato, per lo svolgimento della pratica sportiva.
    La sede vanta di una superficie di 540 ma capace di contenere fino a quaranta fitcrosser.
    Qui potrete selezionare il programma più di vostro gradimento come : strongman, weightlifting ed anche gymnastics.
    Inoltre, se vorrai avere delle consulenze riguardanti il cambio ” nutrizione” potrai tranquillamente affidarti agli esperti del mestiere, lì presenti, che non esiteranno un’istante dal venirti in aiuto.La palestra vanta inoltre, il riconoscimento ufficiale di Box Crossft, assegnatogli dall’ente ufficiale Americano.
    Tra il personale potrete inoltre trovare degli ottimi fisioterapisti, e massaggiatori.Per maggiori informazioni, potrai contattarli al numero 328 3098641, o recarti direttamente in sede, dal lunedì al sabato.

    4)Virgin active CATANIA:

    La struttura nasce come villaggio fitness, il cui obiettivo è proprio quello di instradare la gente, che ama lo sport, come te , sulla retta via dello sport, senza arrecare alcuno stress.
    Insomma, potrai allenarti, divertirti , rilassarti, avendo tutto a disposizione, proprio come fossi in un vero villaggio.
    Ma torniamo a noi, il nostro obiettivo è quello di discutere dei migliori box presenti a Catania.
    Qui, alla Virgin, potrai trovare una sala attrezzata allo svolgimento della crossfit.
    Il personale, cordiale, ti aiuterà e seguirà nello svolgimento e nella creazione della scheda più adatta a te.
    Potrai, inoltre, vedere e seguire i tuoi risultati fisici , grazie alla bilancia impedenziometrica con la quale vi peserete il vostro primo giorno.

    5) CROSSFIT LA STALLA:

    box crossfit

    Ultimo, ma non per questo meno importante, si trova situato in via fratelli Mazzaglia.
    Anche qui troverete un’ottimo personale specializzato e competente nel proprio lavoro, che svolge con attenzione e dedizione.
    Un box ampiamente attrezzato, fornito di tutti gli strumenti necessari al tuo allenamento.Potrai contattare la palestra al numero 3496658217 o recarti in palestra dal lunedì al sabato.Spero che l’articolo ti sia piaciuto, che sia stato soprattutto utile nella scelta del tuo nuovo box ds CrossFit!
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  • Inaugura il nuovo punto Store Lube Misterbianco

    Inaugura il nuovo punto Store Lube Misterbianco

    Nuova apertura STORE LUBE MISTERBIANCO:

    Il gruppo LUBE ha inaugurato un nuovo punto Store a Misterbianco (CT) giovedì 9 Maggio, rafforzando così la sua presenza sul territorio siciliano.
    Si tratta del più grande show room della Sicilia dedicato a LUBE, l’azienda numero in Italia che si occupa della progettazione e dell’installazione di cucine. Per festeggiare la crescita del Gruppo sono state previste delle esclusive ed imperdibili promozioni per tutti i clienti fino a domenica 12 maggio.

    Store Lube Misterbianco: la qualità è la garanzia della Lube.

    All’interno dello show room offre una vasta gamma di cucine classiche e moderne componibili su misura e prodotti di arredamento di alta qualità e dal miglior rapporto qualità-prezzo.
    12 prestigiosi modelli di cucine LUBE sono esposti su 400 mq.
    Tra questi fantastici modelli troviamo la nuovissima cucina che si adatta benissimo ad ogni vostra esigenza: la favolosa Immagina Plus, che è pienamente al passo con i trend odierni e dotata di funzionali accessori tecnologici; la dinamica cucina moderna Luna che riesce a rivoluzionare completamente il vostro spazio cucina adattandolo ad ogni vostra esigenza e rendendolo pienamente funzionale ed altre straordinarie cucine come Oltre e Clover.

    I servizi dello Store:

    I consulenti della Lube saranno sempre pronti a seguirvi e ad accompagnarvi nella scelta, nella progettazione e nell’arredamento degli ambienti.
    Il loro staff, costituito da addetti qualificati, sarà a vostra completa disposizione per qualsiasi consiglio pratico, garantendo servizi professionali e trovando insieme la migliore combinazione e soluzione per la casa dei vostri sogni, assecondando le tue esigenze e le tue fantasie.
    Prossimamente Lube Store Biancavilla
  • Ricetta Insalata di arance

    Ricetta Insalata di arance

    Un contorno delizioso e molto fresco

    La cucina siciliana è davvero molto ricca sotto tanti aspetti. Anche i contorni si caratterizzano per essere assai saporiti e intensi: uno dei migliori non può che essere l’insalata di arance. Una ricetta elegante e originale ma nel contempo molto semplice da realizzare. L’insalata di arance prevede un gustoso mix di agrumi e olive che si sposano alla perfezione con cipolla rossa e basilico per insaporire il tutto.

    Gli ingredienti da utilizzare per l’insalata di arance

    Servono alcune sostanze in particolare per ottenere un’insalata di arance tipica della Sicilia.
    Partendo da: 1,2 chilogrammi di arance tarocco, a cui aggiungere 100 grammi di olive e 45 di olio extravergine d’oliva. Senza dimenticare 80 grammi di cipolla rossa, 4 foglie di basilico, pepe nero e sale quanto basta. I tempi per la preparazione di questo fresco contorno sono davvero molto ridotti: in 20 minuti si può ottenere un bel piatto di insalata.

    Come prepararla: le istruzioni

    Il primo passaggio da seguire per avere un’insalata che si rispetti è quello di tagliare le cipolle a julienne. Poi pulire per bene le arance finendo per separare tutti gli spicchi che la compongono. In seguito vanno denocciolate le olive in maniera tale da gustare un’insalata che possa essere assai gradevole. Prima di amalgamare il tutto dovrai versare l’olio in un recipiente mescolando con pepe e sale così da dare sapore alla tua insalata. Un piatto dunque semplice da realizzare ma che rispetta a pieno la tradizione siciliana.
  • I 5 migliori asili nido a Catania

    I 5 migliori asili nido a Catania

    La famiglia nella societa’ odierna non si rispecchia più con quella dei nostri genitori, dove il papa’ lavorava e la mamma stava in casa e dedicava il proprio tempo ai figli…
    Ormai anche le donne lavorano e magari anche a tempo pieno, pertanto, hanno bisogno di supporto per i propri figli appoggiandosi già in tenera eta’ a strutture scolastiche come gli asili nido.
    Per cui, già all’eta’ di due anni o alle volte anche meno, si va alla ricerca dell’asili nido per i propri bambini.
    In questo articolo, ci concentreremo a Catania, alla ricerca di strutture da consigliare, per la qualita’ dei servizi e per l’esperienza maturata negli anni di attività.

    Asilo Nido a Catania: Il giardino delle fate

    Il primo sul quale vogliamo dedicare il nostro interesse, e’ Il giardino delle fate, in via Duca degli Abruzzi, 39-41, struttura nata nel 2010, fondata dalle sorelle Scire’, che dopo diversi anni di esperienza come educatrici, decidono di aprire una propria struttura, personalizzandola in modo da non limitarsi ad essere un luogo dove poter lasciare i propri figli al mattino, ma un vero e proprio laboratorio a 360° per fargli cominciare un percorso di crescita prescolastica completa.
    Infatti all’interno della struttura operano dei veri professionisti, che insieme alle educatrici, portano una serie di servizi aggiunti alla struttura. Troveremo infatti la disponibilita’ di logopedista, nutrizionista, psicologa, neurologo, ed anche spettacoli di marionette, che gestiranno dei veri e propri minicorsi per i vostri bambini.

    Asilo Nido a Catania: Istituto Sacro Cuore

    asilo nido

    Il secondo che vi consigliamo, si chiama Istituto Sacro Cuore, sempre in citta’, in via Lago di Nicito, 24, con alle spalle 50 anni di attivita’. Qui verranno accolti i bimbi da 3 mesi fino a 3 anni, che vengono suddivisi in fasce d’eta’ ed indirizzati in attivita’ mirate a sviluppare questa fase di crescita, stimolandoli tra il ludico e l’educativo. Attraverso il gioco, si portera’ il bambino a scoprire le proprie attitudini verso cio’ che piu’ gli piace, fino a portarli pronti alla fase prescolare.

    Asilo Nido a Catania: Paperopoli

    Terza struttura e’ Paperopoli, in viale Mario Rapisardi, 104.
    Qui potrete lasciare i vostri figli dall’eta’ di 6 mesi, fino ai 5 anni.
    Pur essendo una struttura molto piu’ piccola rispetto alle sopra citate, perche’ gestisce al max 30 bambini, segue in maniera particolare e minuziosa, l’attivita’ giornaliera dei bambini.
    Infatti, attraverso il gioco, si portera’ a sviluppare le loro capacita’ verso attivita’ varie, che li portera’ ad un livello di apprendimento globale, in base alle loro fasce di eta’.
    La struttura prevede anche servizi per disabili, ed attivita’ estive per chi ha bisogno anche durante l’estate, di lasciare i propri figli.

    Asilo Nido a Catania: l’Accademia dell’infanzia Wonderful

    accademia dellinfanzia

    Un’ altra struttura interessante e’ l’Accademia dell’infanzia Wonderful, che si trova in via Firenze, 158.
    Anche qui i vostri figli saranno accolti fino all’eta’ di 5 anni.
    All’interno una pedagogista seguira’ i bambini nella fase di apprendimento iniziale del linguaggio, e li guidera’ fino ad un livello idoneo alla loro eta’.
    Gli orari di apertura sono dalle 7:30 alle 14:30 e durante la giornata oltre alle varie attivita’ e’ previsto il pranzo e la nanna.

    Asilo Nido a Catania: Il Piccolo Principe

    Per completare il nostro tour di asili nido, proponiamo una quinta struttura, piu’ ludoteca in realtà, che si chiama Il Piccolo Principe, sita in via Vecchia Ognina, 140. E’ un vero e proprio punto d’incontro per i bambini dai 9 mesi ai 4 anni.
    E’ aperto da settembre a luglio, dalle 9 alle 19, offre servizi di nido, baby parking, giocheria, psicomotricita’.
    All’interno si svolgono attività’ grafiche, pittoriche, prima alfabetizzazione, primo inglese, etc.Ovviamente in una citta’ grande come Catania, esistono tante altre strutture simili, di buona qualita’ e con tanti servizi che stimoleranno l’apprendimento dei vostri figli, oltre a dare un sostegno alle mamme durante le loro giornate lavorative.

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  • Inaugurata la nuova Gelateria Pellegrino

    Inaugurata la nuova Gelateria Pellegrino

    Lo scorso 9 maggio ha finalmente aperto la nuova gelateria Pellegrino.

    Nei nuovi locali della storica cremeria, allegri e luminosi, puoi gustare più di 70 tipi di gelato, tra cui la famosa ricotta alle mandorle. Non può mancare nemmeno il nostro cremoso caffè! E poi i deliziosi semifreddi, cremolati, le granite e le torte gelato.
    …E non solo: la nuova gelateria Pellegrino continua la sua tradizione proponendo ai suoi affezionati clienti i gusti gluten free preparati solo con ingredienti freschissimi, di prima qualità e a chilometro zero.
    Lasciati tentare dalle focaccine fatte da noi ripiene di gelato: passeggiare per la città assaporandone una rende tutto più bello! Se vuoi stare più leggero, prova le deliziose brioches senza zucchero.
    Per le tue feste a tema, le cerimonie, cene e ricorrenze, affidati al nostro servizio catering: puoi scegliere tra brioches dolci, salate, arancini, rustici vegan, pizzette, fritti, finger food e tanto altro ancora. Chiamaci o vieni a trovarci, e il nostro personale, sempre sorridente, ti potrà consigliare il meglio per i tuoi eventi. E poi, puoi fermarti da noi per un pasto veloce ma sempre allegro presso la nostra tavola calda.
    pasticceria catania 1
    Le nostre fragranti specialità dalla pasticceria ti aspettano: la pasta di mandorla al pistacchio, il croccante come si faceva una volta, il gelato al torrone.
    Anche nei nuovi locali, la Gelateria Pellegrino rimane il tuo punto di ritrovo preferito per gli happy hours; vieni con i tuoi amici per l’apericena, a soli 7 euro mangi quello che vuoi! Inoltre, continuano i nostri happy friday che premiano l’amicizia: se venite in due, uno solo paga il cocktail!

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    Info: Piazza Martiri Della Libertà 22 – Catania

  • Il Complesso archeologico del Teatro Greco-Romano e dell’Odeon

    Il Complesso archeologico del Teatro Greco-Romano e dell’Odeon

    Il nostro Paese, è più che risaputo, è un museo a cielo aperto invidiatoci da tutto il mondo. Abbiamo la fortuna di vivere a ridosso di zone che emanano storia e cultura da centinaia, se non migliaia, di anni e il loro fascino resta sempre immutato e pronto ad appagare la curiosità e lo spirito di chi vuole lasciarsene trasportare.
    I siti archeologici italiani, molto spesso e purtroppo, si sviluppano all’interno di contesti urbani che a volte ne deturpano la prospettiva e raramente ne esaltano la bellezza.
    Un meraviglioso esempio di storia e cultura è il complesso archeologico del Teatro Greco-Romano e dell’Odeon di Catania, splendida perla di una regione che conserva importanti reperti delle origini della storia dell’umanità intera.

    Il Teatro Greco-Romano di Catania

    Nel cuore del centro storico di Catania, proprio nei pressi di Piazza Duomo, forse non vi aspettereste mai di poter trovare questo gioiello dell’antichità, un Teatro che si stende sul fianco della collinetta di Montevergine sulla quale sorgevano già anticamente edifici pubblici e privati. Osservandolo nelle strutture giunte fino a noi, si farebbe risalire al II secolo d. C., ma il rinvenimento di resti architettonici anteriori a questo periodo lasciano presupporre che la sua effettiva realizzazione risalga almeno al I secolo d. C.
    Nel complesso, la struttura è giunta fino a noi mostrandoci buona parte della sua magnificenza, è possibile ammirarne la maggior parte della cavea (la gradinata per gli spettatori), alcuni resti della scena, parte dell’orchestra e molti reperti interessanti conservati nel museo adiacente al complesso.
    Ma gran parte di ciò che vediamo è stato portato alla luce grazie a lavori svolti a più riprese nel corso dei secoli che hanno permesso di demolire le strutture moderne, come case costruite a ridosso e dentro la cavea durante lunghi periodi di abbandono del teatro, e di riportare alla luce porzioni del monumento in seguito restaurate.
    Il principale materiale utilizzato per tutta la costruzione del complesso è la pietra lavica, marchio riconoscibile e tipico dell’architettura catanese.
    Teatro Greco Romano di Catania
    La cavea è formata da nove settori affiancati da scalette che, nella parte superiore, conducono ad un ambulacro con porte e finestre. La maggior parte degli spettatori sedeva su gradoni di calcare, a differenza delle personalità più in vista che sedevano nelle prime quattro file inferiori del secondo e del terzo spicchio dove i sedili erano ricoperti di marmo. Anche altre zone del complesso archeologico erano rivestite in marmo, come il pavimento dell’orchestra, ma nell’XI secolo i rivestimenti marmorei vennero abbondantemente prelevati per arricchire la costruzione della Cattedrale della città.
    Il rinvenimento, durante i diversi scavi archeologici, di frammenti di sculture, di colonne e di bassorilievi lasciano immaginare che il Teatro fosse riccamente decorato e abbellito in modo da accogliere le più importanti rappresentazioni e le più influenti personalità dell’epoca.

    L’Odeon di Catania

    Ad ovest del complesso teatrale si trova l’Odeon, una sala coperta con pianta semicircolare simile a quella del Teatro e realizzata in pietra lavica. Questo edificio era destinato ad accogliere rappresentazioni musicali e danzanti, recite oratorie e anche le prove degli spettacoli che si tenevano nell’adiacente Teatro Romano. La sua costruzione è sicuramente successiva a quella del complesso principale, ma non si hanno abbastanza informazioni utili a stabilirne una datazione certa.
    odeon
    Anch’esso è stato, nel corso dei secoli, invaso da costruzioni successive che ne hanno occupato la scena e il muro di fondo, tanto che attualmente esse vengono usate per sostenere i fondali dipinti che vengono realizzati durante le rappresentazioni estive.
    La pianta semicircolare dell’Odeon è costituita da 18 muri che racchiudono 17 vani coperti a volta la cui funzione non è ancora chiara e ai quali si accedeva da aperture ad arco che si aprono sulla facciata. L’orchestra ha il pavimento in marmo e la cavea è divisa in due parti e in discreto stato di conservazione.
    Le aperture ad arco che si susseguono lungo tutta la struttura esterna donano originalità e movimento al complesso, così come l’utilizzo di pietra lavica, marmo e mattoni vivacizzano la costruzione rendendola particolarmente unica nel suo genere.
    Anche questo edificio ha subito, nel corso dei secoli, la privazione di molti dei suoi materiali e decorazioni per contribuire alla costruzione della vicina chiesa di S. Agostino.
  • L’ex Ospedale Vittorio Emanuele di Catania diventerà un Museo

    L’ex Ospedale Vittorio Emanuele di Catania diventerà un Museo

    Il vecchio ospedale Vittorio Emanuele di Catania diventerà davvero un museo?

    Durante la fase della sua chiusura erano state fatte moltissime ipotesi sull’uso che sarebbe stato fatto della vecchia struttura ospedaliera, che pian piano sarà messa in disuso a favore di edifici più moderni come il nuovo ospedale San Marco, o per sfruttare reparti ristrutturati di ospedali già operativi come il reparto di pronto soccorso del policlinico.
    Amiche se c’è una parte del popolo catanese che auspica ancora la ristrutturazione di alcuni reparti e la riattivazione del servizio ospedaliero per la popolazione che vive nei dintorni del Vittorio Emanuele, le idee della creazione di un nuovo polo universitario, o quella di un museo sono tra le possibilità più accreditate degli ultimi tempi.

    Una conferma che arriva dal presidente Musumeci

    A quanto pare il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci ha da poco confermato l’idea di un museo che contenga tutta la storia del popolo siciliano e nello specifico dei Catanesi.
    nello musumeci
    Il presidente ha infatti recentemente dichiarato che “L’ospedale Vittorio Emanuele II di Catania diventerà un grande polo museale. Non è detta l’ultima parola, ma abbiamo già avviato una serie di colloqui con l’università e il Comune e riteniamo che quella possa essere la scelta migliore”

    Finalmente un museo della storia Siciliana a Catania

    Questa in effetti era la soluzione più auspicata in quanto Catania ad oggi è priva di una struttura museale che tratti la sua storia e quella dei suoi abitanti in modo attento ed esaustivo.
    E sempre stando alle dichiarazioni di Musumeci, ci si è resi conto che manca del tutto anche una struttura che ponga l’attenzione sul territorio Siciliano in cui Catania sorge, L’Etna e il tema della vulcanologia vanno infatti messi in primo piano quando si vuole parlare della storia di Catania in modo esaustivo.
    Questi potrebbero quindi essere i temi principali del nuovo ipotetico museo di Catania.
  • Difesa Personale a Catania: dal 18 Maggio Idan Abolnik

    Difesa Personale a Catania: dal 18 Maggio Idan Abolnik

    Idan Abolnik: un evento imperdibile

    Se hai iniziato un percorso di formazione finalizzato alla difesa personale e vuoi perfezionarti attraverso l’apprendimento da uno dei massimi professionisti del settore, dal 18 al 26 maggio, nella bellissima città di Catania, hai l’opportunità di imparare direttamente da Idan Abolnik: paracadutista, esperto in sopravvivenza e guardia del corpo del presidente israeliano, ex membro dell’unità antiterrorismo israeliana e istruttore di corpi speciali con la massima qualifica di combattimento per l’IDF, ha fondato il sistema del Kalah Combat ed i suoi stage sono richiesti in tutto il mondo (recentemente è stato in Irlanda e in Sudafrica). Si tratta quindi di un evento imperdibile, che consentirà a tutti i partecipanti di apprendere e praticare una disciplina riservata, più ancora che ad atleti ed esperti combattenti, alle persone potenzialmente più a rischio, come le donne e gli adolescenti.

    Idan Abolnik: Non solo combattimento

    Le arti marziali sono nate principalmente per insegnare a combattere e a difendersi, ma dovresti considerare che al giorno d’oggi gestire uno scontro fisico non ha la stessa valenza che poteva avere in passato e in certi contesti, per esempio nel secolo scorso, quando i confronti erano ritualizzati e spesso caratterizzati da lealtà ed onore. Oggi purtroppo puoi rischiare di imbatterti in situazioni differenti: spesso le aggressioni sono immotivate e imprevedibili, come purtroppo insegnano i vari episodi gratuiti di bullismo, di aggressioni sessuali e violenze fisiche alle donne sempre più frequenti.

    Per questo in un’ottica pratica di autodifesa hanno sempre maggior successo i sistemi di difesa personale, mentre le arti marziali sono più adatte a chi vuole aderire a una disciplina orientale cui si sente legato più per aspetti legati alla sfera interiore che all’efficacia in un combattimento.
    Se pratichi un’arte marziale sei vincolato da un sistema codificato di tecniche e ti alleni affrontando avversari su un ring, seguendo determinate regole e sotto gli occhi di un arbitro. Nella pratica di un sistema di difesa personale invece, sono coinvolti una serie di processi a livello sia mentale che fisico: l’atteggiamento da adottare, il controllo dell’emotività, le strategie di prevenzione delle minacce ed ovviamente le tecniche per contrastare l’aggressione fisica. Non si tratta solo di vincere un combattimento di strada, ma di trovare la soluzione migliore per la propria incolumità. Per questo sono comprese anche soluzioni come la fuga o la persuasione verbale. Se però tu fossi costretto allo scontro fisico, allora l’allenamento cui dovresti sottoporti dovrebbe essere reale e non vincolato da regole o da uno stile. Per questo i sistemi di difesa personale più efficaci sono quelli ispirati alle tecniche elaborate per i più famosi corpi militari d’elite, come il famoso ed efficacissimo Kalah.

    Idan Abolnik: Kalah System

    Idan Abolnik
    Partecipando a questo evento scoprirai come Abolnik abbia perfezionato il Krav Maga, di cui ha una conoscenza approfondita, sulla base della sua esperienza in scenari di guerra e antiterrorismo. Coadiuvato da istruttori altamente specializzati e da lui stesso formati, ha organizzato una serie di sessioni di allenamento in modo da ricreare le situazioni e le dinamiche di vere aggressioni, simulandone lo stesso stress mentale e fisico. Il sistema di Idan Abolnik consente di addestrare chiunque abbia le giuste motivazioni per affrontare i pericoli reali ed è pensato espressamente per essere appreso efficacemente in tempi rapidi. Non richiede necessariamente di aver già praticato arti marziali, non richiede divise o un abbigliamento specifico, non è una disciplina sportiva, ma si tratta di un’occasione unica e accessibile a tutti per imparare dai migliori e per conoscere e confrontarsi con altri praticanti la disciplina della difesa personale.
    Puoi trovare tutte le informazioni utili per partecipare al seguente link:
    Capo Istruttore: Buffo Andrea
    Info: 3313730781
    www.kalahia.it
    https://www.facebook.com/events/1209933579180505/

  • Ricetta Biscottini al sesamo

    Ricetta Biscottini al sesamo

    biscottini al sesamo sono chiamati anche reginelle palermitane e sono dei dolcetti tipici siciliani con i sesamo sulla superficie, da servire principalmente a fine pasto, magari con un vino tipo marsala, malvasia o zibibbo.

    Ingredienti dei Biscotti al Sesamo per circa 10 persone

    • 250 gr di farina tipo 00
    • 100 gr di zucchero
    • 100 gr di burro
    • un uovo
    • un cucchiaio piccolo di miele
    • cucchiaio piccolo raso di lievito per dolci
    • un cucchiaio piccolo di latte
    • una busta di zafferano (in opzione un cucchiaio piccolo di cannella o anche solo vanillina)
    • scorza di limone BIO
    • 100 gr di semi di sesamoProcedimento
    Inizia la preparazione dei biscottini al sesamo con lo zafferano sciolto nel latte e poi grattugia la scorza di limone.
    Prepara quindi la pasta frolla facendo la fontana con lo zucchero, la farina ed il lievito; ora aggiungi lo zafferano nel latte, l’uovo, la scorza di limone, il miele ed il burro ancora freddo e tagliato a pezzettini, oppure utilizza un contenitore molto ampio per impastare tutto con più facilità.
    Impasta ed ottieni un panetto compatto ed omogeneo: avvolgi la tua frolla in un po’ di pellicola e lasciala riposare in frigo per almeno 2 ore.
    Dopo il riposo tagliane un pezzo e realizza un filoncino, schiacciandolo un po’ con il mattarello, e taglialo in segmenti di 5 cm circa.
    Accendi il forno e portalo a 200° e nel frattempo termina la preparazione dei biscottini al sesamo spennellandoli con poco latte, in modo da far aderire bene i semi.
    A mano a mano che li preparerai, disponi i biscotti sulla teglia rivestita con la carta forno; distanziali bene perchè mentre cuociono aumenteranno un po’ di volume.
    La cottura inizierà a 200° ma dopo 10 minuti dovrai abbassarla a 180°, cuocendoli ancora per circa 5 minuti: non dimenticare che i biscotti dovranno risultare ben coloriti.
    Ora aspetta che si siano raffreddati e gusta i biscottini al sesamo insieme al tuo buon vino liquoroso a fine pasto.
  • Fontana dei Sette Canali

    Fontana dei Sette Canali

    Fontana dei Sette Canali di Catania

    Quella dei Sette Canali è la fontana più antica della città di Catania, in Sicilia. Costruita intorno al 1612, sotto il regno di Filippo III di Spagna, è situata nella Piazza Alonzo di Benedetto (molto vicino alla Piazza del Duomo di Catania) all’interno di una volta scavata nelle vecchie fondamenta del Palazzo dei Chierici.
    In passato era l’unica fontana pubblica della città, dalla quale i cittadini attingevano l’acqua per i propri usi e bisogni quotidiani. Le sue acque, ritenute potabili, provenivano dal fiume Amenano che oggi scorre ancora sotto la città.
    La Fontana è stata realizzata utilizzando del pregiatissimo marmo ed i suoi ornamenti sono riconducibili allo stile greco. Nella sua grande vasca rettangolare si riversano, da sette fori, sette getti d’acqua. Il numero sette non è casuale, la fontana si chiama così perché intende ricordare le sette diramazioni del fiume Amenano, prima di sfociare in mare nel golfo di Catania.

    La lapide della Fontana dei Sette Canali

    Sopra la Fontana dei Sette Canali è posta una lapide che riporta un’iscrizione latina. La lapide indica sia i commissionari dell’opera sia il pregevole lavoro che hanno svolto, in particolare quello di restaurare i canali dell’acqua quasi rovinati per la loro antichità. L’iscrizione è oggi, purtroppo, molto sbiadita e quasi illeggibile.
    Oggi l’acqua della fontana non è più potabile e, per evitare spiacevole conseguenze per i turisti che si fermano ad ammirarla, è stata protetta con una massiccia grata in ferro.
  • I famosi Carretti Siciliani

    I famosi Carretti Siciliani

    Il carretto siciliano, è uno dei simboli dell’isola.

    Variopinto e folkloristico, il carretto fa parte dell’immaginario collettivo, essendo una particolarità tutta sicula.
    Non puoi andare in Sicilia e non vedere i Carretti Siciliani , almeno in forma di modellino. Magari lo hai anche già visto ma non conosci quale sia la sua origine e la sua storia.
    Qui potrai leggere come è nato, come si è diffuso e anche come pian piano il suo utilizzo sia venuto meno, sostituito dai mezzi di trasporto e dalla modernità che ha reso il carretto siciliano, un oggetto famoso ma ormai da museo.

    La nascita dei Carretti Siciliani

    Nato nella metà del 1800, quando con un editto borbonico, le strade, seppur dissestate e malandate, sostituirono le mulattiere, il carretto divenne il mezzo di trasporto per la terra, il frumento e il vino ed era trainato da cavalli. Era in legno, con grandi e alte ruote che dovevano sfidare le strade più impervie; sostituiva quello che fino a quel momento era il mezzo più usato per poter portare carichi pesanti e cioè un primitivo carro senza ruote, una sorta di slitta oppure l’utilizzo di animali da soma che passavano su antiche mulattiere.
    Dal momento in cui le strade migliorarono, solo dopo il 1840, con un editto borbonico che elaborò un sistema di viabilità regionale, il carretto con le ruote, divenne ufficialmente il mezzo di trasporto più usato.

    Il carrettiere

    Carretto
    I carrettieri erano persone che non avevano studiato, avendo dovuto iniziare a lavorare da piccoli, non avevano nemmeno concluso il ciclo di studi elementare, perciò spesso erano analfabeti o quasi.
    Molti di loro lavoravano per un commerciante o per il padrone del carretto, non erano molti invece, quelli che potevano permettersene uno di proprietà. Venivano retribuiti per ogni viaggio, mentre quelli più fortunati, venivano pagati a giornata.
    Per questo motivo c’è differenza tra chi possedeva un carretto e chi invece lavorava per altri. I proprietari di carretti meno abbienti li coloravano per preservarli dalle intemperie mentre quelli un po’ più ricchi, li facevano decorare a veri e propri pittori.

    La sua creazione

    Il carretto è costituito da queste parti:
    le ruote, la cassa, la parte centrale portante e le stanghe.
    I legni usati per la sua costruzione sono: noce, frassino, abete e faggio.
    Erano diverse le persone che partecipavano alla realizzazione del carretto, per questo motivo si può parlare di opera collettiva.
    Tra queste si può ricordare u firraru, cioè il fabbro, che si occupava di realizzare tutte le parti in ferro che costituivano lo scheletro del carretto;u siddaru, colui che si occupava non solamente di sellare il cavallo ma anche di vestrirlo a festa con ornamenti, pennacchi, campanacci, fiocchi e tutto ciò che contribuiva a renderlo elegante o quanto meno folkloristico;u ferraschecchi era invece colui che si occupava di ferrare il cavallo;
    infine c’erano coloro che si dedicavano alle decorazioni, dei veri e propri intagliatori e pittori che realizzavano perfette raffigurazioni.
    Possiamo perciò capire, quanta fosse l’importanza attorno al carretto, che da semplice mezzo di trasporto, si apprestava a diventare attrazione e senza saperlo ancora, simbolo dell’isola.
    Per quanto riguarda gli spostamenti, all’epoca erano dei veri e propri viaggi della speranza; si sapeva quando il carretto sarebbe partito ma non si sapeva quando sarebbe arrivato a destinazione. Leggenda o verità vuole che i carradori, ossia i carrettieri, addirittura, prima di mettersi in viaggio confessassero i loro peccati, facessero la comunione e anche testamento.
    Da qui, con molta probabilità l’inizio delle decorazioni a tema religioso, presenti nei pannelli dei carretti, per chiedere protezione alla Madonna e ai santi, affinché quel lungo viaggio, compiuto sotto la loro protezione, andasse bene e fosse portato a termine.
    Uno dei primi viaggiatori che percorse il Bel Paese e giunse anche in Sicilia, scrisse nei suoi diari di viaggio, nel 1833, che i carretti erano per la maggior parte dipinti di colore azzurro e presentavano raffigurazioni della Vergine Maria e dei santi. Così, le scene religiose accompagnavano il carretto nel suo lungo viaggio, tra preghiere e canti.
    Negli anni a seguire, le rappresentazioni presenti nel carretto iniziarono a diversificarsi; gli intagliatori ed i pittori presero di sicuro spunto dalla tradizione dei Pupi siciliani, oggi Patrimonio Unesco;
    raffigurazioni nei carretti siciliani
    i Pupi, marionette vestite con armatura da cavaliere, sono una tradizione probabilmente spagnola giunta a Napoli ed in Sicilia alla metà dell’800.
    Da qui la loro rappresentazione dei carretti con scene legate alle gesta eroiche dei cavalieri. Possibile trovare scene delle gesta dei Paladini francesi e scene di battaglie realmente combattute.
    Così come è possibile trovare scene della Cavalleria Rusticana, novella che Verga dedicò alla figura del carrettiere.
    Le figure dei carretti avevano probabilmente anche un intento enciclopedico e quindi didascalico. Non è escluso che volessero avvicinare il popolo, all’epoca per la maggior parte analfabeta, alle rappresentazioni bibliche e sacre, che dipingevano in modo perfetto nei pannelli; perciò svolgevano anche una funzione culturale e religiosa.
    Ben presto il carretto rappresentava una sintesi di tutto ciò che poteva essere la cultura mediterranea presente in Sicilia: qualche tratto spagnoleggiante, arabo nei colori e nelle geometrie, turco bizantino e perfino greco nei costumi.
    Le raffigurazioni dei Carretti Siciliani si possono raggruppare in:
    ♦motivi geometrici come triangoli, cerchi, stelle;
    ♦fitomorfi come foglie, racemi, frutti;
    ♦zoomorfi, sia di animali come falchi e cavalli ma anche di animali mitologici;
    ♦antropomorfi sia umani che mitologici;
    ♦paesaggistici come vedute, ruderi e scorci;
    ♦folkloristici come gli stessi carretti e persone in abiti da contadini;
    ♦storico- cavallereschi come Paladini;
    ♦religiosi come angeli e puttini;
    ♦simbolici ed allegorici come stemmi e simboli araldici;
    ♦fantastici e astronomici come soli e lune dai volti umani.
    Il carretto era ovviamente tutto dipinto con colori sgargianti come il rosso, il giallo, l’arancione e l’azzurro, che ricordano il sole, il mare, gli agrumi di Sicilia. Definito dall’importante scrittore francese Guy de Maupassant, sbarcato a Palermo nel 1885, come un rebus che cammina, per i suoi colori accesi e luminosissimi.
    A tante delle scene raffigurate veniva attribuito anche un altro significato e cioè quello di portafortuna e prosperità per la famiglia intera.
    Perciò l’aspetto religioso si fonde anche con quello scaramantico e apotropaico, conferendo, alla figura del carretto stesso, tante e differenti valenze.
    Ogni parte del carretto era colorata nei minimi particolari, senza mai lasciare uno spazio vuoto, quasi una sorta di paura per il non colorato e intarsiato. Pensiamo anche alla maestria che doveva avere chi intagliava il legno, chi lo decorava e lo dipingeva. Erano dei veri e propri artisti e questi carretti, delle vere e proprie opere d’arte ambulanti.

    Gli artisti

    Carretti siciliani

    Le tecniche pittoriche sono sapientemente utilizzate.
    Il decoratore usava tinte naturali o minerali che stendeva su una base di giallo o di bianco per poi aggiungere gli altri colori pennellando in modo omogeneo. L’effetto visivo delle differenti cromie è di sicuro sorprendente ed equilibrato nonostante l’uso di pitture estremamente sgargianti.
    Coloro che decorano i carretti sono veri e propri pittori che hanno una loro bottega e non sono poche le scuole che nascono anche per realizzare questo tipo di decorazioni. Il carretto è divenuto talmente importante che lo stesso artista appone la sua firma sul carro stesso, a lavoro ultimato. Oltre al suo nome, viene apposto anche quello del padrone del carro.

    La visibilità del carretto

    folklore siciliano
    L’esigenza di riempire ogni parte del carretto, inizialmente pare fosse dettata anche da un’altra motivazione e cioè quella di preservare il legno dall’umidità, perciò dipingendolo e decorandolo, in qualche modo lo si difendeva anche dagli agenti atmosferici. Con il passare del tempo, però, quella che era una motivazione iniziale, lascia il posto a quella che sarà la vera spinta che farà diventare il carretto famoso e cioè quella di farsi riconoscere e ottenere visibilità. Il carrettiere è un vero e proprio mestiere ed andare in giro a vendere i propri prodotti ortofrutticoli è il lavoro della vita. Per questo, più caratteristico è il carretto, maggiori sono le occasioni di vendita dei prodotti. Stava nascendo il concetto di pubblicità, legato a quello di spettacolarità e folklore.
    Se a queste caratteristiche si aggiungono anche i pennacchi, le urla del carradore, il tintinnio di campanacci e campanelle, la visibilità è assicurata.

    I pennacchi e i paramenti

    Anche i pennacchi che bardano i cavalli e a loro volta il carro, rappresentano una produzione importante ed è opera di grandi maestri.
    Così come i paramenti che li rivestono. Anche per la loro realizzazione, sono necessarie doti di sartoria e confezionamento.
    Così nastri, piume colorate, fiocchi e frange di lana, rappresentano un altro elemento decorativo che rende unico il carretto che passa.

    Dal carretto all’automobile

    Con l’avvento dell’automobile, l’utilizzo del carretto è scomparso quasi del tutto. Esso viene usato in occasione delle feste e sagre paesane, per la pubblicizzazione dei prodotti locali e per fini turistici.
    I carrettieri, abbandonato il loro carro a due ruote, lo hanno sostituito con mezzi come il furgoncino o il camion. Molti di essi hanno invece cambiato mestiere, magari andando a lavorare nei campi. Solamente qualcuno di loro ha deciso di continuare a vendere i propri prodotti andando in giro nel paese o fermandosi a bordo strada.
    Il carretto ha ceduto il passo anche all’ape o alle vecchie cinquecento Fiat.
    La tradizione della loro colorazione è continuata anche se hanno cambiato forma e tipologia di trasporto.

    Diverse tipologie di carretto

    tipologie di carretto

    Oggi, si possono ancora ammirare i carretti rimasti, che hanno solamente funzione ornamentale e storica.
    Rimangono comunque importanti le scuole pittoriche della Sicilia Occidentale così come quelle della Sicilia Orientale che hanno contribuito alla diffusione dell’immagine di questo singolare mezzo di trasporto.
    Ancora oggi sono famose anche se non tutte più attive.
    Coloro che ci tengono ancora tanto, stanno comunque insegnando la loro arte alle generazioni future, perché la decorazione del carretto non muoia e possa essere ancora tramandata e tenuta viva.
    Ognuna di queste scuole ha però proprie caratteristiche che la differenzia dalle altre ma accomunate dalla stessa bellezza.
    Possiamo distinguere lo stile del carretto di Palermo da quello di Trapani e Castelvetrano, in provincia, così come quello di Catania o di Vittoria.

    Ecco alcune caratteristiche salienti dei vari carretti.

    Trapanese: ha una struttura più massiccia rispetto agli altri carretti, in quanto presenta sia ruote più alte e più grosse, così come cassa più ampia e fiancate più alte. Tra i colori, prevale il giallo, che ricorda il colore degli agrumi di Sicilia.
    Palermitano: è lo stile più diffuso tra i carretti. Presenta i laterali della cassa di forma trapezioidale, mentre l’asse delle ruote è incassato in un travetto di legno. Ha alcune mensole di legno tra la cassa e l’asse.
    I colori del carretto palermitano sono blu, rosso e verde, spesso su uno sfondo di giallo.
    Castelvetranese: simile come struttura a quello palermitano tranne che per le mensole in legno che sono assenti.
    Catanese: più piccolo di dimensioni generali rispetto a quello palermitano, ha gli sportelli laterali rettangolari e come colore prevale il rosso.
    Vittoriano: simile a quello catanese ma differente da questo per l’utilizzo di tonalità più scure.

    I musei

    In queste provincie si possono visitare diversi musei del carretto.
    Rappresentano la storia dell’isola e sarà una piacevole esperienza vederli dal vivo ed osservarne i particolari nelle sale espositive.
    Si possono ammirare infatti, i più caratteristici esemplari ormai in disuso, diventati dei veri e propri pezzi da museo, fedeli testimoni di un passato che non tornerà ma che ha reso la Sicilia unica anche per questo motivo.Qualche esempio:il Museo di Bronte, ospita più di 300 pezzi tra carretti e calessi, ruote ed ornamenti di cavalli.
    Il Museo ad Aci Sant’Antonio, che è considerata la patria del carretto siciliano.
    Il museo a Palermo, a due passi dalla Cattedrale, in un caratteristico vicolo.
    Il museo a Terrasini, che ospita anche una collezione etnografica.
    Oggi il carretto è diventato anche un simbolo dei souvenir, tanto che è possibile acquistare sia la riproduzione del modellino in diverse dimensioni, sia a forma di magnete o come stampa nelle megliette.
    Addirittura qualche stilista ha usato per le sue collezioni, i vivaci e sgargianti colori e figure del carretto, facendone una moda.
    Non mancano anche i collezionisti che acquistano e si scambiano le tipologie di carretto che sono costruite in diversi materiali, non solamente legno ma anche, per esempio, in ceramica, in resina, persino in cartapesta.
    I prezzi sono variabili. Da un minimo di 8 euro anche ad un massimo di 250 euro per quelli realizzati in materiali più pregiati.
    C’è davvero l’imbarazzo della scelta e sarà facile acquistare un carretto come ricordo dell’isola.

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  • Lidi playa Catania prezzi

    Lidi playa Catania prezzi

    I lidi playa

    Come trascorrere le vacanze estive a Catania
    Già in tantissimi, soprattutto i giovani e le donne, pensano a come trascorrere le vacanze estive.
    Tra le tante possibilità che si profilano per garantire divertimento, gioia, spensieratezza e totale relax vi è sicuramente l’opzione riguardante i lidi balneari.
    Tra i più popolari vi sono i lidi balneari di Catania c.d. “lidi playa” scelti ogni anno da una moltitudine, sempre maggiori di turisti provenienti da tutti Italia.

    Cosa offrono i lidi playa

    Promozione Cabina: Richiedi informazioni e Fissa un Appuntamento
    promozione cabina

    Errore: Modulo di contatto non trovato.

    Tutti i servizi per una vacanza perfetta
    I lidi balneari di Catania, siti nella zona dalla playa, offrono a tutti i loro ospiti la possibilità di trascorrere una vacanza perfetta, all’insegna della leggerezza e del divertimento; i lidi playa sono dotati di tutti i comfort necessari tra cui ristoranti, bar, piscine per grdi e piccini, servizi di animazione, di ristoro, come i bar, e per lo svago come campi da calcio o beach volley.
    Si può aggiungere che all’interno di questi lidi, particolarmente grandi, si può godere del mare, con accesso diretto alla spiaggia, della possibilità di fare delle lunghe camminate, esercizio fisico, tenendosi in forma con la possibilità di divertirsi allo stesso tempo.
    Dopo aver parlato degli elementi caratterizzanti dei lidi playa, è opportuno dire che, tra gli stessi, ve ne sono differenti, tutti similari ma differenti nel prezzo.
    Proprio per tale motivo è corretto tener conto del fattore del prezzo al fine di orientare la scelta dei potenziali clienti.

    I prezzi dei lidi playa di Catania

    Lidi playa Catania

    Il perfetto rapporto qualità- prezzo
    Bisogna comprendere che un soggiorno con pacchetto “all- inclusive” sia per i giovani che per le donne, con famiglia, può raggiungere un prezzo considerevole.
    Chiaramente è comprensibile che il comfort e la possibilità di divertimento possono essere costosi, ma si può anche aggiungere che, vista la tanta varietà di lidi playa presenti in Catania, vi possono essere prezzi differenti, che possono tra l’altro variare anche a seconda della stagione e dei servizi richiesti.
    Tutto ciò permette di comprendere che i servizi offerti dai lidi playa di Catania sono aperti a tutte le categorie di soggetti a prescindere dalla loro condizione economica.
    Ecco perché tutti, sia giovani che le donne, possono decidere di trascorrervi le proprie vacanze.
    I prezzi applicati durante la stagione estiva sono orientati sulle seguenti cifre: l’ingresso dai 4,00 ai 6,00 €, il tesserino per più ingressi intorno ai 40,00 ai 50,00 €, l’ombrellone e la sdraio a partire da 12,00€.
    Come si vede si tratta di prezzo modici che permettono a tutti, dai ragazzi alle donne, passando per interi nuclei familiari di godere delle bella giornate, del sole e dell’acqua del mare in totale relax; ovviamente il prezzo finale varia a seconda del lido scelto e del tipo di servizio in abbonamento che si richiede.
    In ogni caso, data l’eccezionale qualità di tutti i servizi e degli stessi lidi, ci si renderà conto che, chiunque i richieda, avrà un’esperienza fantastica, capace di soddisfare ed esaudire ogni tipo di desiderio al fine di rendere indimenticabile la propria vacanza estiva.
  • Il Palazzo San Demetrio

    Il Palazzo San Demetrio

    Simbolo di rinascita e dell’architettura italiana: proprio per questi motivi tale monumento merita di essere visitato da parte tua qualora tu decidessi di recarti a Catania.

    Il Palazzo San Demetrio e la sua nascita

    Questa struttura, ovvero il Palazzo di San Demetrio, viene realizzato nel 1693 dopo che un terribile terremoto rase al suolo quasi tutta la città siciliana.
    Il barone Eusebio Massa, facendosi carico dell’intera spesa, decise di ordinare la costruzione di questo palazzo in quanto voleva che la città nella quale viveva potesse trovare quello stimolo aggiuntivo in grado di far rinascere la stessa.
    La costruzione venne realizzata in breve tempo e questa, al suo interno, aveva un’epigrafe particolare il cui scopo finale era quello di ricordare ai cittadini quello che era accaduto.
    Il barone stesso volle questo ricordo all’interno del palazzo in quanto lo stesso aveva due significati, ovvero non dimenticare quanto accaduto e allo stesso tempo augurarsi che solamente il meglio potesse accadere per la città di Catania.

    Le tante modifiche del palazzo

    Col corso dei secoli il palazzo San Demetrio a Catania subì diverse modifiche ma mai nello stile architettonico, ovvero quello barocco, che rappresentava l’eccellenza dell’arte italiana.
    San Demetrio catania
    Teatri, nuove stanze e ristrutturazioni varie si susseguirono col passare del tempo: devi sapere che ognuna delle persone che gestiva questo particolare palazzo voleva fare in modo che il proprio segno potesse essere ben presente nello stesso, apportando appunto diverse modifiche utili per assicurare una personalizzazione unica.
    Il palazzo venne ricostruito nuovamente nel 1943: come potrai immaginare la causa che ha portato a tale decisione furono i continui bombardamenti durante il secondo conflitto globale, che rasero nuovamente al suolo Catania e diverse altre città.
    Fortunatamente lo stile del Palazzo venne nuovamente rispettato, cosa che ti permette di ammirarlo in tutto il suo splendore ancora oggi.

    Il Palazzo oggi

    Oggi il Palazzo San Demetrio a Catania rappresenta uno dei luoghi maggiormente importanti da visitare visto che in esso sono presenti documenti, ornamenti e oggetti vari appartenuti ai potenti sovrani di Catania.
    Un tuffo nella storia passata che mette in risalto quanto questa semplice struttura sia stata importante in passato, visto che rappresenta appunto un elemento architettonico di cui la popolazione andava fiera, ma anche nel presente, visto che questo Palazzo è uno dei luoghi di maggior interesse della città e proprio per tale motivo non recarsi ad ammirarlo, sia all’esterno che all’interno con tutte le diverse esposizioni realizzate, rappresenta un grosso errore che non devi commettere.
  • La Fontanina di Sant’Agata

    La Fontanina di Sant’Agata

    L’Italia è piena di storia, ogni città e ogni angolino – anche il più nascosto- celano resti di un passato eterno. Sei curioso di conoscere la cultura di Catania? Continua a leggere, scoprirai le meraviglie della Fontanina di Sant’Agata a Catania.

    La storia della Fontanella di Sant’Agata

    I catanesi la chiamano Fontanella, la Fontanina di Sant’Agata di Catania sembra essere uno dei monumenti più antichi della città, il secondo per esattezza.
    La statua definitivamente collocata nel 1621 è avvolta in un alone di storia, mistero e tradizione popolare: il luogo in cui si trova non sembra proprio essere casuale, la tradizione vuole che proprio dal quel punto partì nel 1040 il corpo della Santa Patrone, le cui spoglie furono trafugate e portate a Costantinopoli dal bizantino Giorgio Maniace.
    La Fontana di SantAgata catania
    La sua collocazione, sembra proprio essere un tributo alla Patrona, quasi a voler dire che negli animi dei catanesi Sant’Agata sia rimasta in quel punto e nessuno l’abbia mai portata via.

    La devozione a Sant’Agata

    Senza dubbio si tratta di uno dei monumenti più sentiti di Catania. La sua forza sembra essersi rafforzata dopo il terremoto che ha colpito duramente la città nel 1693, la statua però ne è rimasta completamente illesa, inspiegabilmente. I catanesi da quel momento di sono sentiti ancor più protetti e sicuri nelle mani della Patrona.
    Se ti trovi a Catania o sei nei paraggi non dimenticare di farle visita, che tua sia credente, devoto o meno è sicuramente una parte di storia ricca di fascino. Inoltre quel velo di mistero che l’avvolge incuriosisce turisti provenienti da ogni luogo.
  • Museo del Costume e della Moda Siciliana a Mirto

    Museo del Costume e della Moda Siciliana a Mirto

    Cos’è il Museo del Costume del Costume e della Moda siciliana

    Il Museo del Costume e della Moda siciliana è situato a Mirto, un piccolo paesino in provincia di Messina. Questo museo racconta la storia della moda dal punto di vista della Sicilia, un luogo dove l’interesse per quest’arte si è espresso in uno stile caratteristico e senza tempo. In Sicilia, la produzione e la lavorazione della seta hanno sempre avuto un ruolo importante per lo sviluppo dell’isola, in passato la maggior parte dei capi veniva importato da paesi come la Francia e, in seguito, venivano modificati e arricchiti di dettagli che richiamavano la cultura del posto. Grazie a questi cambiamenti minimi ma significativi viene dato il via alla moda siciliana. Visitare il museo offre la possibilità di fare un viaggio attraverso secoli di storia, ammirando varie collezioni di abbigliamento e non solo.

    La storia del Museo del Costume e della Moda siciliana

    Il Museo del Costume e della Moda siciliana
    Bisogna retrocedere fino al 1988 per cominciare la storia del museo. In quell’anno l’Amministrazione Comunale di Mirto acquistò Palazzo Cupane, una residenza storica appartenuta, in passato, a molte famiglie nobili locali. La ristrutturazione venne assegnata all’architetto Pippo Mirando che donò la sua intera collezione di abiti storici al museo; in seguito, molte altre serie private vennero donate consacrando la nascita del museo come lo conosciamo oggi. Venne inaugurato nel 1993 e attualmente ospita oltre mille capi tra abbigliamento, accessori (principalmente borse o cappelli) e oggetti dell’epoca come i famosi carretti siciliani; è possibile visionare diversi settori che vanno dall’abbigliamento delle classi più agiate a quelle con minori possibilità economiche. Il museo è suddiviso in settori ed epoche ben definite, sono raccontati oltre tre secoli di storia e ogni settore è descritto minuziosamente con delle schede tecniche facilmente visionabili dai visitatori. C’è la possibilità di soffermarsi sulle camicie rosse dei Garibaldini o sugli abiti da sera risalenti ai primi anni del ventesimo secolo, insomma, un racconto completo ed esaustivo che permette di rivivere alcuni momenti storici dell’isola. Vengono organizzati, inoltre, molti eventi che riguardano il tema della moda storica siciliana, incrementando così le opportunità di aumentare il bagaglio culturale.
    Dove si trova il Museo del Costume e della Moda Siciliana
    Il Museo del Costume e della Moda siciliana è situato a Mirto
    In provincia di Messina si trova Mirto, un piccolo paesino di meno di mille abitanti dove è situato il Palazzo Cupane, sede del museo. Oltre a ospitare il museo, il palazzo, è una residenza degna di essere visitata in quanto testimonianza storica dell’epoca. Il posto è facilmente raggiungibile ed è aperto al pubblico ad orari prestabiliti.
    Il consiglio è di visitarlo qualora si risiedesse nelle vicinanze ma non solo, in un viaggio in Sicilia questa tappa è d’obbligo in quanto rappresenta un tassello importante per conoscere approfonditamente questa magica isola.
    Info Utili:
    Via Cupane, 64, 98070 Mirto ME
    museomirto.it
    0941 919068
    lunedì:09:30–12:30 | martedì: 09:30–12:30 | mercoledì: 09:30–12:30 | giovedì: 09:30–12:30 | venerdì: 09:30–12:30 | sabato: 09:30–12:30,16–19 |domenica: 09:30–12:30, 16–19

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