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  • Sant’Agata Una nobile fanciulla

    Sant’Agata Una nobile fanciulla

    La figura della Vergine Martire Sant’Agata è molto significativa e sentita per la città di Catania nonché per i catanesi stessi.

    Tanto è vero che Sant’Agata è la Patrona della città stessa.

    La cattedrale di Sant’Agata è il punto cardine in merito al culto cattolico di Catania. Altre sì Chiesa madre della stessa arcidiocesi metropolitana nonché sede dell’omografa parrocchia.
    La cattedrale è sita nel centro storico di Catania. Lato sud-est di piazza del Duomo. Precisamente nel quartiere Duomo di Catania (più conosciuto a Catania come Terme AchillianePiano di San Filippo)
    • Curiosità storiche

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    SAMSUNG CSC

    Papa Pio XI nell’anno 1926, a luglio, desidera e fa eleggere la Cattedrale al titolo di Basilica Minore.
    • Il mese della Santuzza
    Il mese dell’anno dedicato ai festeggiamenti di Sant’Agata è Febbraio.
    A Catania, tale festività, è sentita al pari delle ricorrenze principali.
    I catanesi, infatti, il mese di febbraio lo chiamano Mese della Santuzza. Espressione che chiarifica il grande amore che essi provano per la propria Patrona.
    • Perché Sant’Agata? Chi era?
    Dal 3 al 5 del secondo mese dell’anno la metropoli si ferma per onorare Sant’Agata. Una festa che la onora in modo accentuato.
    Si racconta che Sant’Agata nasce a Catania intorno al 230 d.C.
    La famiglia, di orientamento ecclesiale nonché nobile, la educa in modo rigoroso tanto che Sant’Agata sceglie di consacrarsi a Dio fin dalla giovane età.
    Ma…c’è un ma.
    In quegli anni l’editto dell’imperatore Decio regolamentava l’oppressione di chiunque seguitava il cristianesimo.
    E’ facile immaginare che molti cristiani celassero la propria fede.
    A Catania era incaricato il proconsole Quinziano per la gestione de l’editto.
    Se non ché… si innamora della giovanissima Sant’Agata, obbligandola a rinnegare il suo credo e scegliere il paganesimo. Naturalmente Sant’Agata si oppone.
    Quinziano non demorde. Tenta anche attraverso promesse. Ma la fanciulla non tradisce nè le sue idee ne tanto meno il proprio credo.
    A questo punto Quinzano la fa arrestare lasciandola in cella senza viveri ne acqua. Al freddo.

    La fermezza di Sant’Agata ancora una volta si palesa.

    La fermezza di SantAgata ancora una volta si palesa
    L’irreprensibile coerenza di Sant’Agata genera odio nel proconsole che arriva a torturarla fisicamente:
    Le amputa il seno. La leggenda dice che la stessa notte San Pietro lo fece ricrescere.
    La obbliga a sdraiarsi su un letto di braci roventi. Anche qui, interviene la leggenda. Che riferisce che, nel contempo che l’esile corpo ardeva…il velo rosso della consacrazione resta incolume al fuoco.
    Quest’ultima tortura è decisiva per la sua morte: 5 febbraio 251 d.C.
    I miracoli, successivi alla morte di Sant’Agata e attribuiti a lei sono numerosi. In particolare, il velo che più volte ha bloccato la lava dell’Etna. Impedendo la distruzione di Catania.
    •La festa e la tradizione
    Festa religiosa santagata
    Le spoglie di Sant’Agata rientrano a Catania nel 1126. Dopo il suo martirio. Da questo momento in poi prendono forma le celebrazioni in suo onore.
    E’ nel 1376 che la celebrazione inizia a plasmarsi con le fattezze attuali.
    In quello stesso anno risale la costruzione del fercolo: è un tempietto d’argento che porta la reliquia del busto di Sant’Agata (rivestito da circa 300 gioielli), lo Scrigno (sempre in argento) che custodisce il resto delle reliquie.
    •Festa religiosa
    Inizia il 3 febbraio con la processione dell’offerta della cera alla Santa.
    Il corteo è Preceduto da dodici Candelore: strutture in legno riccamente decorate e scolpite in stile barocco che rappresentano le varie associazioni di arti e mestieri di Catania.
    Sono trasportate a spalla da 4 o 12 uomini, facendole danzare e dondolare.
    La Messa dell’Aurora in Cattedrale è un altro momento intenso.
    Al mattino presto il busto della Santa è presentato ai fedeli. La commozione è alta ed epidermica.
    L’uscita della Santa prevede una visita totale della città.
    L’ultima meta è in Via Crociferi: qui le suore benedettine cantano in onore della Santa, in completo silenzio della folla.

    La mattina del 6 febbraio Sant’Agata rientra al Duomo.

    SantAgata rientra al Duomo
    E’ certamente un evento da non perdere: Si intersecano tradizione, credo religioso e leggenda. Tutta l’intensità dei catanesi è tangibile e manifestata attraverso l’amore pulito e sincero che essi provano per la loro Sant’Agata.

  • Alici all’arancia

    Alici all’arancia

    Catania è una città molto rinomata non solo per il tesoro artistico, culturale ed architettonico che possiede, ma anche per la cucina.
    Esistono tantissime ricette catanesi, ad esempio una potrebbe essere l’alici all’arancia.
    Si pensa addirittura che questa ricetta abbia origine nell’antico convento dei Benedettini di Catania.
    Se avete degli amici o degli ospiti a cena e non avete idea di cosa preparare, questo piatto è in grado di rendere l’antipasto unico. I vostri ospiti rimarranno sicuramente molto entusiasti delle Alici all’Arancia.
    Gli ingredienti
    Innanzitutto quando devi preparare un qualsiasi piatto, la prima cosa a cui devi pensare sono gli ingredienti. Se disponi di tutti gli ingredienti, sei già a metà dell’opera, altrimenti devi necessariamente fare la spesa.

    Alici all’Arancia: Immagina di dover preparare un antipasto per 6 persone

    Le quantità sono:
    1 kg di alici,
    1 limone,
    200 gr di olive bianche,
    100 gr di pinoli,
    1 bicchiere di vino bianco
    il succo di 2 arancie.
    Gli altri ingredienti come il sale, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, peperoncino e pangrattato non hanno una quantità stabilita, ma devi essere in grado di capire quanto ne basta. In genere per queste cose si va ad occhio.

    La preparazione delle Alici All’arancia

    Non si tratta di un piatto complicato, per cui la difficoltà è molto bassa ed in genere puoi impiegarci circa 30 minuti.
    Prima di tutto devi pulire le alici, quindi privarle della testa e disporle su una terrina. Devi fare tanti strati che saranno ricoperti di fettine di limone, trito di peperoncino, olive, prezzemolo e pinoli, olio quanto basta e cospargere il tutto con un pò di vino. Ricordati di chiudere l’ultimo strato con un velo di pangrattato. Una volta finito, inseriscilo nel forno e, a metà cottura, inumidisci l’antipasto con il succo di arancie.
    Tutto qui, come vedi è una ricetta facile e veloce.
  • Quinziano

    Quinziano

    Con il trascorrere della storia e degli anni, l’Italia ha visto molte persone che erano a capo dei propri regni. Una persona nota in Sicilia a capo di Catania è stato Quinziano.

    La Storia di Quinziano

    Quinziano è nato circa nel 235 a Catania in una nobile e ricca famiglia che predicava la religione cristiana. Con il corso della sua giovinezza volle intraprendere la vita religiosa dove fu accolto dal Vescovo di Catania dopo la sua richiesta per iniziare tale percorso. Durante tale percorso si invaghì della vergine consacrata Agata, ma quest’ultima nel momento in cui l’imperatore Deciso lo scopri la perseguitò e ordinò di portarla al Palazzo pretorio. Siccome il proconsole non riuscì a sedurla, furioso, aprì un processo nei confronti di Agata.
    Agata, credendo sempre nella propria fede e non cedendo, fu torturata fino a che Quinziano preso dalla furia, le fece anche strappare i vestiti e tagliere i seni da grandi tenaglie. Col tempo, la giovane Agata, dopo diverse visite, riuscì a guarire dalle ferite provocategli. Inoltre venne ordinato di bruciare la donna, dove miracolosamente tale evento non si verificò a causa di un terremoto. Questo comportò che Quinziano ordinò di portare Agata in cella, dove qualche ora dopo morì. Questo accadde nell’anno 251.

    Agata, dal greco “La Buona”

    Agata è nata in una ricca e nobile famiglia siciliana. Fin da piccola fu cresciuta secondo una disciplina cristiana e all’età di quindici anni spontaneamente scelse di intraprendere la strada della devozione e di consacrarsi a Dio. Con questo ebbe l’occasione di ricevere dal Vescovo di Catania il velo rosso che veniva dato alle vergini consacrate al Signore.
    Si narra inoltre che il proconsole Quinziano volle conoscere Agata, sia per la sua bellezza e sia per l’appartenenza ad una famiglia nobile. La fece consegnare al palazzo dai messaggeri, ponendogli domande relative alla sua famiglia avendo l’opportunità di sapere da quest’ultima della sua fede in Dio. Siccome Quinziano era a Catania per l’editto dell’Imperatore, richiedeva a tutti i cristiani che predicavano la religione di rinunciare alla propria fede. Quinziano, tormentato dal desiderio di Agata la sottopose a diverse torture, arrivò perfino ad offendere la sua bellezza e a disprezzare la sua dignità siccome venne constantemente respinto dalle sue diverse proposte e dichiarazioni. Questo perchè lui credeva che seducendo la ragazza avrebbe ceduto alle sue promesse appassionate.
    Lui voleva riuscire a convincere quest’ultima che conducendo una vita nel lusso e nel piacere, avrebbe trascorso una vita migliore rispetto a quella da lei prescelta e fatta di sacrifici continui e rinunciando alle gioie dell’amore.
    Questo però non fu e infine comportò che la ragazza morì.
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  • Agata una nobile fanciulla

    Agata una nobile fanciulla

    La giovane Agata era di origini catanese e proveniva da una famiglia benestante,

    Il suo unico problema è stato l’amore incondizionato per la religione cristiana, la famiglia sin da piccola le ha trasmesso i valori e la fede per il cristianesimo.
    E proprio per questi valori e per questa fede, che la giovane Agata all’età di 15 anni decide di accostarsi alle vergini consacrate a Dio, con il benestare del Vescovo della città.
    Il proconsole romano Quinziano che si era perdutamente innamorato della giovane Agata, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua bontà d’animo, decise di imprigionare la giovane e di torturarla fino quando la stessa non avesse deciso di ritornare alla religione romana.

    Ma il proconsole Quinziano e l’amore di Agata per il cristianesimo, la fecero condannare a morte.

    Santagata e il carnefice 1

    Chi era Agata?

    Come ho accennato precedentemente, Agata era una giovane fanciulla, di una bellezza unica e rara, era ubbidiente e serena, oltre che nel tempo libero si occupa di volontariato.
    Pur essendo di nobil famiglia la giovane Agata indossava abiti malandati, rinunciava ai piaceri della vita ed eseguiva opere buone senza farsi notare.
    Fin da piccola la famiglia l’aveva educata ai valori del Cristianesimo e suddetti valori, giorno dopo giorno la giovane Agata si affidava al cristianesimo e al Signore Nostro Dio.
    Come accennato in precedente, la giovane Agata veniva da una famiglia ricca e questo fattore le costava a fronteggiare con la fede le varie lusinghe che riceveva, non solo per le proprietà di terreni che la famiglia possedeva, ma anche per il suo atteggiamento espansivo e vivace.
    Proprio per la fede cristianesima ricevuta fin da piccola Agata decide di dedicare la sua vita a servire il prossimo.
    SantAgata in carcere
    Ma tutto questo non successe perchè il proconsole Quinziano che era innamorato della bellezza della giovane Agata decise con l’aiuto dell’imperatore di imprigionare la fanciulla con l’accusa di inerente al credo sbagliato.
    La giovane Agata ricevette tante ed ingiuste torture, ma proprio con la determinazione e con la fede cristiana, riusci a superare e guarire dalle suddette torture.
    Fin quando un giorno il proconsole non decidette di condannare a morta Agata bruciandola viva.
    Negli ultimi istanti della sua vita, esamine, bruciata e sanguinante Agata pronuncio le sue ultime parole, Mio Dio tu che mi hai creato e cresciuta nella tua fede fin dall’infanzia e che in gioventù mi ha fatto agire virilmente, tu che hai preservato il mio corpo dal male e mi hai fatto vincere tutte le atroci torture che ho ricevuto, ti prego di accogliere il mio spirito poichè è arrivato il tempo che io giunga alla tua misericordia.
    Cosi il 5 febbraio 251, la giovane Agata di nobile famiglia, ma nobile anche nel cuore e nell’animo, esalò il suo ultimo respiro ed smise di subire ingiustizie.
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  • Dolcetti natalizi da regalare: frollini al burro ed arancio

    Dolcetti natalizi da regalare: frollini al burro ed arancio

    Dolcetti natalizi da regalare: frollini al burro ed arancio, una ricetta che conquisterà tutti.
    Fidatevi, sono anni che la faccio e rimangono i biscotti più buoni che ho mai assaggiato (mica perché li faccio io, ma perché sono buoni sul serio). La ricetta è davvero semplice, pochi ingredienti e nessuna difficoltà.
    Fra le ricette di biscotti, questi sono i miei preferiti per l’inverno, da gustare con una buona bevanda calda.
    Anche quest’anno torna l’incubo/gioia dei regali, ultimamente sono propendente per i regali fatti i casa o per regalare esperienze e non cose. I regali home made comunque sono sempre unici, originali e simpatici da fare.
    Pronti per scoprire questa ricetta facile e golosa? E’ davvero semplice.

    Dolcetti natalizi da regalare: frollini al burro ed arancio

    frollini al burro
    Ingredienti:

    • 250 gr farina
    • mezza bustina vanillina
    • 130 gr burro
    • ½ bustina di lievito
    • 125 gr di zucchero
    • 1 uovo
    • scorza di arancio

    Dolcetti natalizi da regalare: frollini al burro ed arancio

    Per realizzare i dolcetti natalizi da regalare iniziate ad impastare il burro con le uova e lo zucchero. Il burro deve esser morbido, non fuso, e lo si lavora con la frusta a mano aiutandosi con una forchetta. Una volta che è tutto omogeneo si versa la farina setacciandola con il colino. Si aggiungono vanillina, lievito e scorza d’arancio grattugiata. Si lavora l’impasto e si fa una palla che va posta in un recipiente coperto di pellicola da porre in frigo per un’ora. Si riprende la pasta, la si lavora e si tagliano i biscotti che s’infornano a 170° per una dozzina di minuti.
    Una volta freddi impacchettateli con carta trasparente e nastri o usate dei piccoli cestini per riporli, l’ideale sono piccoli contenitori di latta.
    Che ne pensate dei frollini al burro ed arancio come dolcetti natalizi da regalare? Quali dolcetti vi piace preparare e regalare per Natale?

  • Il mago Eliodoro e l’elefante di Catania “U’ Liotru”

    Il mago Eliodoro e l’elefante di Catania “U’ Liotru”

    Il mago Eliodoro e l’elefante di Catania “U’ Liotru”: L’elefante di pietra lavica adorna, silenzioso, Piazza Duomo, nel cuore di Catania, ma se solo potesse parlare, se solo potesse raccontare la verità dietro ai miti dai contorni sfumati, ah quante ne direbbe su Eliodoro, vescovo fallito, mago di malefatte ed inganni! Eliodoro, infatti, il suo inventore, non era buono né, tantomeno, provava rimorsi per colpa delle sue terribili burle a danno dei fedeli. Si dilettava, il negromante, nell’ingannare e rendere ridicoli i maggiori esponenti della città, e quando le acque si facevano agitate – non tutti sopportavano i suoi terribili scherzi – egli, con un balzo, gli montava in groppa, e lui, fido Liotru, iniziava la magica fuga verso Costantinopoli. Coinvolto in avventure terribili e spregevoli di cui lui, povero animale di pietra magica, pativa la pericolosità, il fido Liotru racconta, adesso, la storia del padrone e rivendica la propria innocenza.

    Cattivo Eliodoro, cattivo!

    Eliodoro
    Si sa, non tutti sono capaci di far fronte alle delusioni: Eliodoro vede sfumare il proprio sogno di vestire la mitra da vescovo e, infuriato, rinnega tutto, diventa apostata. Abbracciata la magia nera e i demoni che essa scatena, con i suoi incantesimi tormenta la città di Catania: tramuta gli uomini in bestie selvatiche, fa apparire metalli grezzi come monete d’oro; pietre diventano preziosi diamanti che, dopo l’acquisto, si mostrano quali cianfrusaglie inutili. Eliodoro, il cattivo Eliodoro, si rende nemico temibile di una cittadina santa e devota e più volte viene perseguitato e tenta la fuga verso Costantinopoli; ma muoversi a piedi, anche se pregni di magia, è una fatica! Decide, quindi, di plasmare un fedele famiglio, un animale possente di pietra lavica che, nella sua agilità magica, gli permetta di beffare di più e meglio.Liotru, il nome dell’elefante di pietra, viene scolpito e forgiato dalla lava rovente dell’Etna e, una volta completato, cavalcato al pari di un destriero mentre le mani di Eliodoro scagliano magie terribili.
    Il nome dell’animale,infatti, ‘U’ Liotru, non è altro che una declinazione popolare del nome del negromante stesso, Eliodoro.

    La rivalsa di ‘U’ Liotru

    Liotru

    Nessuno riesce a sconfiggere il terribile mago: lo stesso imperatore di Costantinopoli, esasperato dalle notizie funeste che giungono dalla città di Catania, invia spedizioni di filosofi, eserciti, intellettuali e santoni di ogni genere, ma nessuno ha la meglio sul terribile Eliodoro, imbattibile grazie anche al possente elefante di pietra che gli fa da cavalcatura. Ma i cattivi sono sempre destinati a perdere: S. Leone II, vescovo e santo, distrugge, poco a poco, ogni emblema, ogni roccaforte del potere di Eliodoro e, durante una messa che il mago vuole disturbare, il vescovo gli getta al collo una stola santa e lì, nelle sacre parole della Chiesa, ne esorcizza l’animo riducendolo in cenere.

    Sconfitto il mago, Catania ritorna serena, ma ‘U’ Liotru?

    Abbandonato fuori dalle mura della città, l’elefante di pietra verrà recuperato e posto a guardia della porta cittadina che da lui prenderà appunto il nome di “di lu Liotru” e, tempo dopo, innalzato ai piedi di un obelisco egizio, diventerà la prova della sconfitta di quel mago: Eliodoro, che voleva dominare Catania, e che da Catania venne distrutto.
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  • La Storia della Meridiana dei Benedettini

    La Storia della Meridiana dei Benedettini

    La Storia della Meridiana dei Benedettini di Catania
    Nascosta nel cuore della città di Catania proprio come una perla dentro l’ostrica, la Meridiana dei Benedettini racconta una storia dal sapore antico come il tempo stesso. In seno alla Chiesa di San Nicolò l’Arena, simbolo eterno della spiritualità catanese, la meridiana segna silenziosa il passare dei secondi, dei giorni, dei mesi e lascia che sia il raggio di luce, che la investe da un secolo con assoluta precisione, a parlare di lei e a raccontare della cura e della devozione che hanno accompagnato ogni momento della sua costruzione, dall’idea nella mente del fedele, fino al progetto concreto degli astronomi Wolfgang Sartorius von Waltershausens e Christian Peters.

    L’idea: costruire LA meridiana

    Wolfgang Sartorius von Waltershausens
     “A costruire una meridiana sono bravi tutti. Noi costruiremo la migliore, quella che spacchi il secondo”. Wolfgang Sartorius von Waltershausens, barone tedesco di professione topografo, coinvolge nell’impresa il baffuto e pratico Christian Peters, astrologo che, come lui, è completamente devoto alla signora matematica e, insieme, ideano il piano quasi machiavellico di una meridiana perfetta. Alla base vi sono studi della latitudine geografica della città, il rilevamento topografico dell’Etna – non sia mai che il raggio si perda in qualche anfratto non calcolato – e precisissimi studi relativi alla grandezza e alla posizione dello gnomone – no, non un grande gnomo che, armato di specchio riflettente, punti il raggio verso il giusto simbolo – ma il supporto che, illuminato dalla luce perpendicolare indichi, con la propria ombra, il simbolo corrispondente all’ora esatta. Ma perché fare le cose semplici, banali come le fanno tutti?
    la Meridiana dei Benedettini
    Gli ingegneri Von Waltershausens e Peters vogliono stupire e pongono lo gnomone a 23 metri, 91 centimetri e 7 millimetri di altezza e fanno correre la sua ombra per 40 metri lungo la navata tra due cappelle di San Benedetto da Norcia e San Nicola di Bari. Un raggio benedetto in ogni senso.

    Perché visitare la Meridiana dei Benedettini

    La bellissima chiesa di San Nicolò l’Arena di Catania
    Cuore pulsante di una spiritualità ancora viva e vibrante, la Meridiana dei Benedettini – e la Chiesa di San Nicolò l’Arena che l’accoglie – meritano una visita per la bellezza matematica e, allo stesso tempo, pregna di sentimento e spiritualità, in un gioco sempre contemporaneo dove la fede si sposa all’intelligenza acuta. Rendere onore al coraggio ingegneristico dei due pazzi ingegneri diventa il giusto pretesto per ammirare il lavoro minuzioso e certosino speso nel ricreare una meridiana unica in tutti i sensi. Dopo lo studio matematico, infatti, Wolfgang Sartorius e Christian Peters si dedicarono alla cura stilistica della Meridiana dei Benedettini, incaricando artigiani e scultori del posto, famosi per talento e cura del dettaglio, della realizzazione delle minute immagini dei segni Zodiacali e dei numeretti utilizzati per indicare i giorni e i mesi, in un risultato meraviglioso che avrebbe offerto al fedele un sistema di misurazione del tempo completo ai propri piedi. Corredata da spiegazioni e notizie in merito a come leggere i segni nei vari periodi dell’anno, la meridiana trova il proprio compimento nelle immense lastre di marmo, 24 per l’esattezza, che circondano e mettono in risalto la linea meridiana rosso antico.

    Perché dire grazie a Wolfgang Sartorius e Christian Peters

    Padri della meridiana, i due illustri ingegneri, sfidano i criteri comuni ed ideano un qualcosa di immortale ed eterno: la Meridiana dei Benedettini significa avere il coraggio di creare qualcosa di unico, perfetto alla maniera degli uomini e per questo ricco di un valore superiore, antico. Visitare la Meridiana dei Benedettini vuol dire prendere parte in qualcosa di grande.
    Bisogna saper trovare il tempo per ammirare il tempo che passa!
  • Drink e bevande natalizie

    Drink e bevande natalizie

    Drink e bevande natalizie: idee da servire ai vostri ospiti.
    Ci siamo, sta arrivando finalmente è il giorno di Natale! Facendovi in anticipo i nostri migliori auguri vi proponiamo qualcosa con cui brindare.
    Questi drink e questa bevande, andranno bene anche nei giorni freddi non festivi quando si ha voglia di qualcosa di forte che scaldi da dentro.
    Attenzione: non eccedete con l’alcool, non mettetevi alla guida se avete bevuto e in linea di massima non alzate il gomito non fa bene alla vostra salute ed alla vostra linea.
    Detto questo prepariamoci qualcosa da bere.

    Drink e bevande natalizie: le più famose

    Drink e bevande natalizie le più famose

    • Eggnog, si tratta di una bevanda molto diffusa ne Nord America, si prepara miscelando latte (4 tazze), uova (2 tuori), rum (mezzo bicchiere), una grattatina di noce moscata, whisky o brandy (mezza tazza) e caramello o panna montata per guarnire.
    • Vin Brulè, si prepara facendo scaldare del vino rosso a cui si aggiungono zucchero, cannella, chiodi garofano e agrumi.
    • Sorre winw, si ottiene dalle bacche di sorrel a cui si aggiunge rum, chiodi di garofano e zenzero. Avete del sorrel in casa?
    • Sidro di mele, a cui si aggiungono chiodi di garofano, stelle di anice, cannella, vaniglia e agrumi vari. Si serve preferibilmente caldo.
    • Salep o Sahlab è una tipica bevanda turca, a base di shalep, zucchero, cannella, latte. Forse non proprio facile da trovare.
    • Sujeonggwa, bevanda coreana che si ottiene dalla frutta secca. Perchè non provarci?
    • Atole, cioccolata messicana. Si prepara la classica cioccolata a cui si aggiungono cannella e zucchero di canna grezzo e volendo della frutta in pezzi. Originariamente si prepara con la farina di mais, ma se è la prima volta non cimentatevi.
    • Bombardino, facile da fare: si mixano whisky e liquore all’uovo, un po’ di panna montata e via a brindare.
    • Grog, famosissimo drink che si ottiene con acqua, rum, lime, cannella, noce moscata e zucchero.
    • Bicerin, ovvero cioccolato, caffè e fior di latte, ottima bevanda torinese per festeggiamenti al freddo.
    • Irish Coffee, bevanda ideale dopo pranzo: caffè caldo a cui si aggiunge in goccio di wishy e un tocco di panna montata.
    • Parampampoli: caffè, grappa, vino, zucchero e miele. Si agita la bottiglia, lo si versa in un pentolino, lo si fa bollire e gli si da fuoco. Si serve fiammeggiante nelle tazzine. La ricetta? E’ un segreto.

    E adesso un bel brindisi! Auguri!
     
     

  • La famosa Piazza Umberto di Catania

    La famosa Piazza Umberto di Catania

    Catania, le sue meraviglie e la piazza nascosta.

    Catania, sul mar Ionio, presenta un paesaggio che risente delle eruzioni del Monte Etna. Città d’arte, fa parte del patrimonio Unesco e risulta essere l’emblema indiscusso del barocco siciliano.
    Il suo fascino è dovuto soprattutto a testimonianze del periodo romano, come l’Odeon, e del XIII secolo, come il museo civico del castello Ursino fondato da Federico II.
    Tuttavia, parlando delle meraviglie di Catania, non si può non fare riferimento ad una peculiarità che riguarda questa città: una piazza nascosta. Ebbene, parliamo di una “piazza nascosta” perché effettivamente pochi sanno della sua esistenza, pur passeggiandoci tutti i giorni. Si sta parlando di piazza Vittorio Emanuele, da sempre definita “piazza Umberto” dal momento che si trova proprio a metà dell’omonima via.

    Piazza Umberto tra scienza e divertimento.

    Piazza Umberto tra scienza e divertimento
    Quando si parla di piazza Umberto, ormai, si deve necessariamente fare riferimento al cambiamento che l’ha interessata qualche anno fa. Nel 2015, infatti, il sindaco di Catania (Enzo Bianco) ha annunciato che la suddetta, che precisamente altro non era che piazza Vittorio Emanuele, sarebbe stata intitolata al grande scienziato catanese Ettore Majorana. Di quest’ultimo, nato nel 1906, non si conoscono nè data nè luogo di morte.
    Tuttavia, piazza Umberto non è solo storia e scienza. Infatti, essa risulta essere decisamente viva ed accogliente, vantando numerose attrazioni, tra cui i caratteristici chioschi per bibite. In particolare, sono consigliate le bevande con sciroppi vari, definite dai turisti davvero ottime. Come già detto, inoltre, la piazza è così chiamata perché posizionata a metà di via Umberto I. Ebbene, di quest’ultima non si possono non ammirare gli antichi balconi aventi come sfondo Via Etnea e Giardino Bellini. Lo scenario, caratterizzato da un vivace gioco di colori, risulta essere davvero incantevole.

  • Mappa interna Aeroporto di Catania

    Mappa interna Aeroporto di Catania

    L’Aeroporto di Catania non ha dimensioni eccessive, al contrario di quanto si possa pensare se si fa riferimento al flusso di passeggeri che accoglie ogni giorno.

    L’Aeroporto di Catania: Anche le compagnie aeree che operano sono molte.

    Se desideri avere una mappa interna del luogo, ti possiamo dare delle informazioni utili.

    Innanzitutto non è difficile capire come è composto: all’entrata dell’aeroporto hai 2 ingressi diversi.
    Il primo conduce al parcheggio che è destinato ad una permanenza lunga. Inoltre è disponibile anche il parcheggio per i disabili.
    La seconda entrata offre, allo stesso modo, un’area adibita al parcheggio. Il costo del parcheggio varia a seconda del tempo di permanenza, quindi dovrai pagare la somma presso le macchinette che sono state posizionate in entrambi i parcheggi. Esse rilasceranno un gettone che dovrai inserire per poter alzare la sbarra che separa la zona dell’aeroporto con l’uscita.
    Come avrai ben capito non è possibile uscire se non effettui questa operazione.
    Se stai accompagnando un tuo familiare o parente e non perdi molto tempo, esiste il parcheggio apposito per la sosta breve.
    All’esterno oltre le aree parcheggi, trovi le fermate dei vari autobus, dei taxi e degli autonoleggi.
    L’interno dell’aeroporto, come abbiamo già detto non è grande, per cui non puoi perderti. Esso è suddiviso in due piani, collegato dalla scala mobile.

    In passato esistevano due terminal, denominato Terminal A e B, oggi è stato aperto da poco un Terzo terminal, quello C.

    Sul primo terminal puoi trovare da una parte l’area arrivi e dall’altra quella delle partenze, mentre il secondo è dedicato ai passeggeri in partenza con voli Easyjet diretti in varie destinazioni.
    Il nuovo terminal è il frutto della ristrutturazione di un vecchio padiglione e non si esclude l’ipotesi di lavori futuri per incrementarne ancora.
    Come in tutti gli aeroporti sono presenti i servizi base, ossia i ristoranti, bar, bancomat e negozi.
    Per quanto riguarda altri servizi utili per un turista, purtroppo il sistema non funziona come dovrebbe.
    Ci sono delle carenze, ad esempio il servizio Wi-fi gratuito non è presente in tutte le zone dell’aeroporto, ma solo all’interno della lounge VIP.
    Se ti capita di smarrire un oggetto personale, la situazione diventa complicata poichè non esiste un ufficio apposito.
    mappa aeroporto di catania
    Un altro servizio non presente è il deposito bagagli. Se hai tante valigie o borsoni, puoi solo fare uso del carrellino per facilitare i tuoi spostamenti ma non puoi depositarli con sicurezza.
    Sono presenti invece le sale VIP o lounge, create appositamente per offrire un confort ai passeggeri prima della loro partenza. Sono delle sale relax che ti permettono di trascorrere il tempo come meglio credi, rendendo meno noiosa l’attesa.
    Le VIP lounge si trovano di fronte ai gate 5 e 6 e sono aperte dalle 6.30 del mattino fino alle ore 21.00.
    All’interno potrai godere di diversi servizi di ristoro, connessione wi-fi, lettura di quotidiani e molto altro.
    Per entrare in queste sale devi essere titolare dell’apposita card. Inoltre puoi anche decidere di estendere questo “privilegio” al tuo accompagnatore o alla famiglia.
    Questa stessa card ti permetterà anche di usufruire del fast track. Se sei in ritardo e non puoi permetterti di perdere tempo aspettando in fila, se possiedi la card, non hai motivo di allarmarti. Essa ti permette di passare da un apposito varco che ti consente di accedere direttamente all’imbarco per prendere il tuo volo. Basta esibire la card al personale di controllo che si troverà li.
    Come vedi l’aeroporto di Catania ha una serie di vantaggi ma presenta anche degli svantaggi. Si spera che con il tempo possa massimizzare i suoi servizi e migliorarne la qualità.
    É doveroso in quanto si parla di un aeroporto fondamentale della Sicilia e, come tale, deve godere di servizi ottimali.
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  • Primi piatti di mare: Linguine con funghi e gamberi

    Primi piatti di mare: Linguine con funghi e gamberi

    Primi piatti di mare: Linguine con funghi e gamberi.
    Da poco in occasione del compleanno di mio marito ci siamo concessi una bella cenetta in un localino molto carino e che fa una cucina di mare strepitosa e dove a parte gli antipasti ed il secondo abbiamo gustato delle linguine eccezionali.
    Un piatto molto fresco, saziante con un’ottima abbinata, funghi e crostacei. Ho deciso quindi di proporvelo in chiave casalinga così potrete gustarlo anche voi.

    Primi piatti di mare: Linguine con funghi e gamberi

    ingredienti per 4:

    • mezzo chilo di bavette
    • 400 gr di gamberi
    • 300 gr di funghi porcini
    • 15 pomodori pachino
    • 1 spicchio di aglio
    • olio evo
    • prezzemolo
    • sale
    • brodo di pesce

    Primi piatti di mare: Linguine con funghi e gamberi

    linguine con gamberi
    Preparazione:

    1. Pulite i gamberoni incidendone la schiena e togliendo il filo nero, lavateli bene
    2. pulite i funghi con un panno ed un pennellino, assicuratevi di togliere tutta la terra e di togliere le parti secche, muffite o non buone
    3. lavate i pomodorini e tagliateli a metà
    4. Tagliate l’aglio a metà e fatelo rosolare in tre giri d’olio evo
    5. quando l’aglio inizia a dorarsi versare i pomodorini, far andare a fuoco altro per qualche minuto
    6. unire i gamberi ed abbassare il fuoco (nessuno vi vieta di sfumarci dell’ottimo vino bianco)
    7. aggiungete i funghi che avete tagliato a cubetti
    8. aggiungete due bicchieri d’acqua e brodo di pesce, coprite e fate cuocere per 20 minuti, aggiungendo di tanto in tanto brodo di pesce
    9. Fate cuocere le linguine al dente e poi prelevatele dall’acqua di cottura e fatele saltare direttamente in padella
    10. aggiustate di sale e pepe e spolverate con prezzemolo fresco tritato.

    Servita con un buon vino bianco fresco e pane casereccio a fette.
    Che ne dite di questa ricetta? Uno dei più buoni primi piatti di mare che ho mai gustato.
     

  • In giro per il Viale Libertà di Catania

    In giro per il Viale Libertà di Catania

    La città di Catania è il secondo comune più popolato della regione Sicilia.

    Essa è un importante comune del sud Italia, primo per popolazione che non sia capoluogo di regione.
    Oggi è un importantissimo punto strategico, in quanto funge da fulcro economico, infrastrutturale, economico e logistico della Sicilia orientale.
    La città presenta tante opere di carattere storico-culturale e architettonico di varie denominazioni passate, alcune di esse sono patrimonio UNESCO.

    In giro per il centro

    In giro per il centro
    Shopping

    Percorrendo il suo grande e ben tenuto centro storico, si incrociano importantissime ed eleganti vie di comunicazioni. Alcune di esse, trasformate in zone pedonali, sono diventate in seguito zone esclusive dello shopping cittadino e della movida.
    Facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione centrale di Catania si trova il Viale della Libertà, elegante arteria cittadina fiancheggiata da bei palazzi in stile signorile siciliano.
    Una volta entrati nella via, si può iniziare un bel giro rilassante per fare shopping dei più noti marchi italiani, oppure comprare souvenir o assaggiare buonissimi prodotti locali.

    Di sera il viale si anima di tanti giovani in cerca di buon cibo e di svago.

    Di sera il viale si anima di tanti giovani in cerca di buon cibo e di svago
    E’ possibile cenare in tanti ristorantini che propongono cibo tipico o sorseggiare un aperitivo in totale relax. Si può anche scegliere di cenare in un ottimo locale etnico, uno dei tanti nati da pochi anni in città. Non per ultimo, e consigliato prima di lasciare la città, una visita al bellissimo lungomare cittadino da dove si pù vedere un bellissimo panorama.

  • Torta di Natale! Pandoro con panna e caffè

    Torta di Natale! Pandoro con panna e caffè

    Il Natale si sa, è un’ottima occasione per staccare la spina e rilassarsi in famiglia e con gli amici. L’atmosfera è ovunque, nelle case e per le strade, di gioia e speranza; e quando si è circondati da luci incantate e profumi di ogni leccornia natalizia, è impossibile non iniziare a sognare il pranzo di Natale ad occhi aperti.

    I dolci di Natale

    I principali dolci natalizi da amare durante le feste

    A natale si soddisfano i gusti dei più piccini così come degli adulti: i dolci vanno dai più soffici tronchetti ricoperti di finissimo cioccolato che richiamano l’usanza i rami dell’albero di Natale ai tradizionali rococò e mostaccioli, bastoncini di zucchero e omini di pan di zenzero.
    Ma di certo il dolce che non viene disdegnato da nessuno e che è il più versatile in assoluto è il re del Natale, il pandoro farcito!

    Il pandoro farcito, come farcire in maniera originale il vostro pandoro

    Pandoro a fette con panna e caffè

    il pandoro farcito

    A Natale ci si può sbizzarrire anche con le ricette, da adattare agli ospiti che avete per cena.
    Potreste proporre un pandoro tradizionale, con una spazzolata di zucchero a velo o ancora abbinarci una salsa da accompagnamento, come una semplice chantilly o anche perché no un po’ di cioccolata spalmabile.
    La farcitura ideale però è senza dubbio quella che coinvolge panna e caffè; una volta tagliato basterà guarnirlo e magari aggiungerci qualche goccia di cioccolato per far felici grandi e piccini.
    Un vero pandoro natalizio poi deve anche richiamare la festività tramite l’aspetto, quindi cercate di comporre con il vostro pandoro un bellissimo albero di natale o tagliatelo a fette per comporre delle vere e proprie stelle, l’ideale per una merenda tra un pasto e l’altro!
  • Lo shopping su Viale XX Settembre di Catania

    Lo shopping su Viale XX Settembre di Catania

    Catania :Città di storia e di mercati

    La città di Catania è il comune d’Italia non capoluogo di regione più densamente popolato; è infatti sede di un Aeroporto e conta circa 1700.000 di abitanti.
    Se siete amanti del passato della nostra penisola saprete di sicuro che fu capitale del Regno di Sicilia sotto dinastia Aragonese e che è un’ottima tappa per le vacanze estive nel Sud Italia.
    Le cose da fare in città sono infatti molte: a partire dalla visita di complessi storici come il Teatro e l’Anfiteatro romano e resti di acquedotti e Domus romane a quella delle Terme famosissime nella città siciliana.
    Famoso luogo caratteristico è piazza Carlo Alberto, dove si teneva il mercato delle pulci, mentre via Etnea è una vera e propria leggenda catanese, attraversa tutta la città partendo dalla piazza del Duomo ed è ovviamente caratteristica per il profilo dell’Etna visibile nella sua maestosità.

    Viale XX Settembre: Shopping lungo uno dei più ricchi viali della città

    viale xx settembre
    Di certo un must da visitare è il Viale XX Settembre, uno degli assi di rettilineo più lungo della città.
    Viale XX Settembre è un magnifico rettifilo lungo il quale è possibile fare shopping, amato in particolare dai più modaioli. Lungo la via è infatti possibile imbattersi in numerosissimi negozi d’abbigliamento, dalle firme più ‘in’ agli outlet per tutte le tasche.
    In particolare è possibile sognare durante romantiche passeggiate, visitando gli esercizi commerciali più desiderati dalle donne: gli Atelier di abiti da sposa; ma sono presenti anche moltissime botteghe di design ed antiquariato, perfettamente in linea con lo stile antico e storico della città.

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  • Ostriche proprietà nutrizionali e idee per cucinarle

    Ostriche proprietà nutrizionali e idee per cucinarle

    Ostriche proprietà nutrizionali e idee per cucinarle: piccola guida per saperne di più.
    Adoro le ostriche, sul serio, sono ottime e fanno bene alla salute. Sanno di mare e sono davvero buonissime. Sì hanno un aspetto viscido, in realtà non lo sono, e occorre superare la diffidenza iniziale.
    Fanno parte della famiglia delle Ostreidae, classe dei Bivalvi, e sono fra i crostacei più pregiati del mondo (ve ne sarete accorti dal prezzo). Non tutte producono perle e generalmente questa tipologia si alleva.

    Ostriche proprietà nutrizionali

    Ecco quali sono i valori nutrizionali delle ostriche:

    Ostriche proprietà nutrizionali e idee per cucinarle

    • Acqua 85.7g
    • Proteine 10.2g
    • Lipidi 0.9g
    • Colesterolo 150.0mg
    • Carboidrati 5.4g
    • Glicogeno 4.5g
    • Zuccheri solubili 0.9g
    • Energia 69.0kcal
    • Sodio 510.0mg
    • Potassio 260.0mg
    • Ferro 6.0mg
    • Calcio 186.0mg
    • Fosforo 267.0mg
    • Tiamina 0.10mg
    • Riboflavina 0.20mg
    • Niacina 1.5mg
    • Vitamina A 75.0 µg

    Sono dunque ricche di proteine e sali minerali, ma abbondano anche di colesterolo quindi è bene limitarsi nel consumo.
    Sono ottime contro l’anemia, per rafforzare unghie e capelli e per rinvigorire la sessualità.
    E’ bene fare attenzione, le ostriche devono essere di provenienza certificata ed esigete che le aprano sul mondo di modo da verificare che siano fresche, diversamente potreste trovarvi ad avere a che fare con batteri ed intossicazioni.
    Sono sconsigliate alle donne in gravidanza.

    Ostriche: idee per cucinarle

    In primis c’è da dire che sia che le consumiate crude sia che le consumiate cotte il guscio va ben pulito e spazzolato.
    Una volta che sono aperte si possono gustare crude con pepe e limone, oppure si possono fare gratinate, versando su ciascun mezzo guscio contente l’ostrica un impasto di pepe, prezzemolo tritato, olio evo e pane grattugiato, s’infornano per pochi minuti ed è fatta.
    Si possono condire con la guacamole oppure si possono fare al vapore, vanno spazzolate ed aperte quindi poste nel cestello della cottura a vapore (versate un bicchiere di vino nell’acqua). Coprite le ostriche e fatele cuocere per dieci minuti. Condite con un emulsione di olio evo, limone e pepe.
    Se invece volete friggerle, lavatele, apritele estraetele e ponetele nella pastella (uovo, farina e pepe). Quindi friggetele in olio caldo e servitele con una salsa piccante o delicata a piacere. Con la farina di riso vengono più leggere.
    Piccola video istruzione per aiutarvi ad aprirle: https://www.youtube.com/watch?v=a18JRRJhXoA

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  • La storica Piazza Roma di Catania

    La storica Piazza Roma di Catania

    Come raggiungere la piazza Roma

    Visitando da turista la città di Catania, la storica piazza Roma è in assoluto tra luoghi di interesse che dovrai cercare in ogni modo di non perderti. Distante meno di un quarto d’ora a piedi dalla Cattedrale di Sant’Agata, venendo dalla zona porto vi si accede dall’uscita lato nord del parco Villa Bellini (altro luogo da ricordare per le meravigliose vasche e i gruppi scultorei), attraversando viale Regina Margherita.

    Piazza Roma: Una piazza giardino nel cuore di Catania

    Piazza Roma è la perfetta fusione tra i concetti di giardino monumentale e di piazza cittadina: i vialetti lastricati con le panchine attraversano aiuole con fiori, palme e pini marittimi. La struttura della piazza ruota attorno all’imponente monumento equestre di re Umberto I di Savoia collocato centralmente su un alto piedistallo. La statua venne inaugurata nel lontano 1911 in onore del sovrano caduto vittima dell’attentato di Gaetano Bresci dieci anni prima.

    Piazza Roma: Un luogo chiave per l’intera città

    De Felice – Giuffrida- Economico
    La piazza ha rappresentato negli anni passati un punto di ritrovo per molte generazioni di giovani catanesi Circondata da attività commerciali, un noto teatro cittadino e la monumentale facciata con otto colonne doriche dell’edificio che oggi ospita l’istitito commerciale De Felice Giuffrida-Olivetti questo luogo ha un fascino davvero unico. A poche vie di distanza è possibile raggiungere palazzo Majorana, dove nacquee soggiornò l’illustre fisico teorico italiano nella prima parte della sua vita.
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  • Collegamenti da e per l’aeroporto di Catania

    Collegamenti da e per l’aeroporto di Catania

    Catania è una citta da visitare almeno una volta nella vita.

    Situata sulla costa orientale della Sicilia, offre un patrimonio culturale, artistico ed architettonico non indifferente.
    Distrutta a causa di un’eruzione, è stata poi ricostruita nel 1963 secondo lo stile barocco.
    La città offre molti luoghi da visitare, soprattutto il centro storico che rappresenta il suo vero gioiello.

    I mezzi pubblici per Catania-Aeroporto

    sais aeroporto di catania
    Se non hai idea di come arrivare all’aeroporto di Catania, possiamo consigliarti varie soluzioni.
    Esistono i mezzi pubblici che offrono un servizio attivo per tutto l’anno, effettuano partenze ed arrivi da/per l’aeroporto di Catania.
    Ad esempio la SAIS Autolinee effettua molte corse e copre quasi tutti gli orari, dalle 4 del mattino fino alle 23 di sera.
    Il tragitto dura 1 ora e 45 minuti circa per un costo davvero irrisorio.
    Anche la Giuntabus effettua dei trasporti per l’aeroporto ma le sue corse sono nettamente inferiori, inoltre si ha differenza tra il periodo estivo e quello invernale.
    In genere nel periodo estivo si effettuano maggiori corse per via dei turisti e gli orari sono più flessibili.
    Le corse di entrambi sono riferite da e per l’aeroporto.

    La scelta dei transfer privati

    Nel caso in cui hai un orario particolare da rispettare e non è disponibile una corsa adatta alle tue esigenze, puoi far riferimento ai transfer privati.
    Le ditte che effettuano questo tipo di servizio sono molte, puoi documentarti su internet. É chiaro che in questo caso si ha un costo maggiore.
    Ci sono dei transfer che organizzano le corse in base al numero dei clienti, per cui il costo del tragitto va diviso per i partecipanti. Ma puoi anche decidere di rivolgerti ad un privato, senza essere vincolato in nessun modo. Avrai a disposizione un autista che avrà il compito di prenderti e portarti a destinazione. Tale soggetto sarà a tua completa disposizione. Naturalmente il servizio ha un costo maggiore rispetto ai mezzi pubblici, ma nel caso di emergenze o appuntamenti, non devi badare a spese.
    L’aeroporto di Catania è facilmente raggiungibile, tu stesso potrai rendertene conto dei vari collegamenti. Non avere il timore di rimanere a piedi perchè è praticamente impossibile.
    L’arrivo nel centro di Catania
    É chiaro che una volta atterrato all’aeroporto, il tuo interesse sarà quella di arrivare nel centro della città. Anche in questo caso ti si presenteranno diverse possibilità, sta a te decidere quale preferisci. Queste informazioni ti verranno date direttamente all’aeroporto tramite pubblicità o brochure.
    amt di catania
    Un esempio potrebbe essere l’alibus, l’autobus della AMT pensato proprio per i turisti. Ti permette di raggiungere il centro cittadino al prezzo di soli 4 euro.
    Le sue corse iniziano alle 4.40 del mattino fino alle 24, il biglietto è acquistabile ovunque ed inoltre ha una validità di 90 minuti. C’è comunque da precisare che il biglietto specifico dell’alibus non è valido per le corse normali dell’AMT.
    Puoi anche decidere di prendere il taxi e a tal proposito le compagnie autorizzate sono due: Taxi Sat Service e Radio Taxi Catania.
    Addirittura hai la possibilità di affittare un’auto a tua scelta direttamente all’aeroporto. Il prezzo varia a seconda del genere di auto e il tempo dell’affitto. L’aeroporto dista meno di 10 km dalla città, quindi non si tratta di un viaggio lungo.
    Anche le altre località non sono molto lontane.
    Se sei in viaggio con la tua famiglia, anche questa opzione potrebbe essere presa in considerazione.

    Come raggiungere le località vicine

    Quando si parla del centro di Catania, generalmente si fa riferimento al Corso Italia e via Etnea. Ma le visite non finiscono qui. Avrai sicuramente capito che Catania offre molto di più, per cui non puoi perderti le bellezze delle località vicine.
    Numerose compagnie sono a disposizione a tal riguardo. Puoi andare a Enna, Messina, Palermo, Giardini Naxos, Ragusa, Taormina e molte altre ancora.
    Hai l’imbarazzo della scelta. Cosa aspetti? Prenota e non te ne pentirai.
  • La prima card turistica della città: Catania Pass

    La prima card turistica della città: Catania Pass

    La nuova Carta Turistica Catania Pass, è stata realizzata da AMT e promossa dal Comune di Catania per incentivare il turismo e creare una rete di collaborazione per lo sviluppo della città tra trasporti , Musei ed esercenti che hanno partecipato all’iniziativa e messo a disposizione del pacchetto offerto una scontistica speciale che gli ha permesso anche di avere una buona pubblicità.

    COS’ E’ CATANIA PASS

    Si può definire un kit di libero accesso alla città, poichè Catania Pass include una tessera per accedere a musei e altri luoghi da visitare e altre agevolazioni,come offerte e sconti in alcuni negozi, ristoranti e attività convenzionate; un titolo di viaggio integrato per il trasporto pubblico e una mappa bilingue con informazioni utili per esplorare la città.
    La si può acquistare presso gli uffici AMT e i punti vendita sparsi per la città.

    CURIOSITA’ E PREZZI

    catania pass turistica

    Ci sono due tipi di Card, il tipo STANDARD per una persona e il tipo FAMILY per le famiglie composte da 2 adulti e 1 o 2 bambini sotto i 13 anni, entrambe hanno 3 pacchetti 1-2-3 days
    LA STANDARD DA 1 DAYS ,24 ORE, COSTA 12,50 EURO, DA 3 DAYS, 72 ORE 16,50 EURO, E DA 5 DAYS,120 ORE COSTA 20,00 EURO.
    LA FAMILY DA 1 DAYS COSTA 23 EURO, DA 3 DAYS, COSTA 30,50 E DA 5 DAYS, COSTA 38 EURO.
    Risulta abbastanza conveniente se si pensa che praticamente si può girare per la città entrare ed uscire dai musei più importanti gratis e si possono avere sconti ed offerte dappertutto, è un incentivo davvero unico per i turisti e un’opportunità fantastica per la Città di Catania.
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  • Come risparmiare gas in casa ed altre astuzie

    Come risparmiare gas in casa ed altre astuzie

    In tempi di penuria, di denaro viveri e quant’altro, consigli su come risparmiare gas in casa ed altre astuzie fanno davvero comodo. Vediamo gli step che possono aiutarci a risparmiare sul gas e su altre bollette.
    Come risparmiare gas in casa: step by step
    risparmiare il gas
    1 – STEP: confrontare le tariffe
    Tenetevi sempre aggiornati sulle tariffe e le offerte dei vari gestori, ma analizzate sempre attentamente tutte le clausole. Alcune offerte possono sembrare convenienti ma non lo sono.
    2 – STEP: richiedere il bonus
    Ogni anno, secondo determinate caratteristiche, le famiglie più disagiate possono fare richiesta per il bonus nel proprio comune di residenza. Basta chiedere del Bonus sociale gas.
    3 – STEP: i consigli della nonna

    1. Coprire sempre le pentole con il coperchio
    2. Non far uscire la fiamma fuori dalla pentola
    3. Usare il forno per cuocere più pietanze contemporaneamente
    4. Regolare la caldaia sui 18° questo consente di risparmiare gas in casa
    5. Aprire le porte interne per dare modo al calore di raggiungere le altre stanze, un’oretta prima di andare a dormire
    6. Cercare di aprire gli infissi il meno possibile, non mettere i termosifoni sotto le finestre ed usare tende, doppi vetri e paraspifferi, la casa si mantiene più calda
    7. Verificare sempre che la caldaia sia in buono stato

    Come risparmiare gas in casa ed altre astuzie
    Abbiamo visto come risparmiare gas in casa…ma cosa fare per le altre bollette?

    • Usare elettrodomestici a basso consumo e lampadine a basso consumo

    risparmiare gas

    • Far revisionare periodicamente gli elettrodomestici, spegnerli quando non servono e non accenderli mai tutti insieme (non combinare ad esempio lavatrice e forno elettrico)
    • Non fare lavaggi a mezzo carico, non metter cose calde in frigo al contrario mettervi cose congelate perché scongelando rilascino freddo
    • Applicare i rompigetto ai rubinetti dell’acqua per evitare lo spreco, usare l’acqua piovana per innaffiare
    • Non aprire continuamente lo sportello del forno quando è acceso né lo sportello del frigorifero
    • Se si ha una stufa, usare il ripiano superiore per scaldare il cibo
    • Se si possiede una stufa a legna o un cammino, comprare dell’argilla refrattaria, impastarla con l’acqua fino a formare delle palle di grandezza simile ad un’arancia, quindi cuocere in forno e lasciar riposare una notte. Una volta che il fuoco è acceso si posizionano sui tizzoni, assorbono e rilasciano molto calore

    Tutti questi consigli si rivelano molto utili sia per risparmiare sulle bollette in generale che in particolare sulla bolletta del gas.
     
     

  • Pasta ai frutti di mare

    Pasta ai frutti di mare

    Pasta ai frutti di mare: in assoluto uno dei migliori piatti di pasta che si possano preparare.
    I frutti di mare e la pasta celebrano un unione perfetta adatta a praticamente tutti i palati e tutte le occasioni. Sono quel tocco di mare e di sole nelle grigie giornate invernali e quel tocco di freschezza e gusto nelle torride giornate estive. Questa pasta in particolare è davvero succulenta, profumata e saporita egli ingredienti sono davvero pochi e semplici.
    Pasta ai frutti di mare: ingredienti per 4

    • 4 mazzetti di cannolicchi
    • 400 gr. Di pasta
    • 350 gr di pomodorini freschi
    • 1 spicchio di aglio
    • olio e.v.o
    • 1 bicchiere di vino bianco
    • prezzemolo
    • sale

    Pasta ai frutti di mare: preparazione
    spaghetti ai frutti di mare
    ATTENZIONE: i cannolicchi, come le vongole, hanno bisogno d’esser spurgati perciò almeno due ore prima della preparazione del piatto vanno posti in un salatiere capiente con abbondante acqua salata.
    Trascorse le due ore scoliamo i cannolicchi, li sciacquiamo sotto il getto d’acqua corrente e li facciamo bollire in acqua per almeno dieci minuti.
    Nel mentre puliamo le cozze, assicuratevi che siano tutte perfettamente chiuse.
    Scoliamo i cannolicchi e di nuovo facciamoli passare sotto un getto d’acqua fredda: se il guscio viene via da solo mentre li puliamo sono cotti al punto giusto. Assicuriamoci che in nessuno di essi rimanga della sabbia.
    In una padella, meglio se in ceramica così verrà più saporito, versiamo due cucchiai di olio evo e facciamoci rosolare lo spicchio d’aglio schiacciato. Uniamo dunque i cannolicchi interi o tagliati a metà.
    Prendiamo i pomodori li laviamo e quindi li tagliamo in quattro parti e li rosoliamo con i cannolicchi a fuoco vivave per una decina di minuti provvedendo a togliere l’aglio che ormai sarà scurito. Versiamo il bicchiere di vino bianco ed abbassiamo la fiamma.
    Aggiungiamo quindi le cozze e copriamo. Se preferite un sugo più rosso aggiungete qualche cucchiaio di salsa di pomodoro.
    Cuociamo le penne al dente in acqua leggermente salata, scoliamole e facciamole saltare in padella con il nostro sugo. Chiudiamo con una spruzzata di prezzemolo fresco e qualche goccia di olio piccante.

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  • Le migliori 5 scuole private a Catania

    Le migliori 5 scuole private a Catania

    Catania è una città siciliana che mette a disposizione dei giovanissimi numerose scuole private di ottimo livello. Scopri insieme a noi quali sono le migliori 5 scuole private di un territorio in continua evoluzione.

    Le migliori 5 scuole private : Formazione 4.0

    formazione 4 0
    Questo centro si trova in via Nicola Fabrizi, 11 ed è destinato sia agli alunni delle superiori che degli istituti professionali. Inoltre, garantisce un valido aiuto per gli studenti universitari che hanno la necessità di superare determinati esami per proseguire il loro percorso accademico. Chi ha intenzione di prendere parte a corsi di recupero con professori di buon rango può senz’altro affidarsi ad una realtà di questo tipo.

    Le migliori 5 scuole private : Uni Marco Polo

    Uni Marco Polo
    Sempre nel cuore di via Nicola Fabrizi, 11 è situato un’altra agenzia in grado di assistere studenti di ogni età nel loro rispettivo percorso, preparandoli passo dopo passo. Si tratta di una scuola di orientamento e addestramento professionale fra le più apprezzate in Sicilia. Oltre all’assistenza privata per scuole, è possibile prendere parte a diversi corsi di formazione, dalle lingue spagnolo, russo e giapponese alle lezioni per badanti, passando per le certificazioni informatiche, blds, oss e la preparazione agli esami universitari.

    Le migliori 5 scuole private : Baby Garden Academy

    Baby Garden Academy
    Continua a scoprire le 5 migliori scuole private a Catania dando un’occhiata a questa scuola dell’infanzia davvero ricca di sorprese. Si tratta di una scuola dell’infanzia privata, che garantisce ai propri piccoli allievi numerose attività creative molto interessanti. Contiene anche un buon centro estivo e consente al bambino di diventare il soggetto principale di un’educazione basata su fondamenta solide e riconosciute. Non mancano uno spazio botanico e una casa laboratorio, oltre ad un’efficiente biblioteca informativa e didattica. Si trova in Viale Ulisse, 6 – Catania.

    Le migliori 5 scuole private : Istituto Polivalente Valdisavoia

    Istituto Polivalente Valdisavoia
    In via Valdisavoia, 7 – Catania sorge l’omonimo Istituto Polivalente riservato agli studenti che vogliono proseguire il proprio percorso di studi. L’agenzia è specializzata soprattutto nell’ambito delle lingue e piace al pubblico grazie alla sua struttura all’avanguardia, con un’elevata percentuale di promossi annuali a pieni voti. Coloro che vogliono condurre i propri figli presso una scuola di ottimo livello senza troppi sforzi possono optare per una scelta del genere.

    Le migliori 5 scuole private : Istituto Paritario Sacro Cuore di Gesù

    Completiamo la rassegna delle 5 migliori scuole private di Catania con una proposta ottima per ciascun alunno che vuole accedere ad una scuola secondaria di secondo grado e ottenere risultati più che soddisfacenti. La scuola di via Milano viene gestita da un’organizzazione religiosa e contiene tutto ciò che serve per una preparazione didattica di ottimo livello.

  • Come addobbare un albero di Natale 2018

    Come addobbare un albero di Natale 2018

    Una delle feste più amate da grandi e piccini è certamente il Natale 2018 per l’aria che si respira e per lo spirito che si diffonde nei cuori.

    Tutte le case sono arricchite da addobbi di vario tipo e la tradizione vuole in particolare modo la presenza del presepe e dell’albero. Hai già pensato a come addobberai quest’anno il tuo albero di Natale? Stai pensando di fare da te i tuoi addobbi, di acquistarli o di riciclare quelli degli anni precedenti? Stai pensando di sviluppare un tema o seguire un colore particolare? Vediamo insieme quali sono le possibilità. Per un albero perfetto è importante non solo considerare le decorazioni, ma anche le luci che danno quel tocco particolare. La cosa importante è che l’albero rappresenti la tua personalità per cui scegli con cura gli elementi che più ti rappresentano.

    Le decorazioni

    natale le decorazioni
    Le alternative relative alle decorazioni sono tantissime. Potresti decidere di fare da te le tue decorazioni dell’albero sfruttando materiale povero o da acquistare, ma anche riciclando elementi che già hai in casa. In questo caso dovresti decidere in fretta organizzarti in tempo per evitare di arrivare alla vigilia con l’albero ancora da preparare. Se vuoi una soluzione più pratica ed anche economica soprattutto in termini di tempo potresti scegliere delle decorazioni già pronte. In commercio ne sono disponibili tantissime. Sì non hai bambini troppo piccoli potresti scegliere decorazioni in metro, soffiato o meno, o in ceramica e danno un tocco di originalità al tuo albero prendendolo, anche, molto chic. Se vivi in un appartamento dello stile più rustico potresti pensare a delle decorazioni in legno: in commercio se ne trovano di bellissime e particolarissime. Questo ti permetterebbe di avere un albero originale senza il rischio di vederti rompere gli oggetti. Il legno, infatti, ha il dono di essere molto duttile, ma lo stesso tempo estremamente versatile. Se, invece, adori il colore potresti scegliere un tema colorato: il rosso, il dorato, l’argentato e il blu sono, in genere, i colori più utilizzati in queste festività natalizia. In tal caso potresti, seguendo la linea comune del colore, scegliere oggetti di vario tipo, combinando tra loro vari generi mettendo, magari, insieme i gusti di tutta la famiglia.

    Le illuminazioni

    natale la illuminazione
    Ciò che è stato detto riguardo alle decorazioni è valido anche per le illuminazioni. Oggi, sul mercato, sono disponibili moltissime varianti di illuminazioni che consentono di rispondere alle esigenze di tutti: dalle lucciole alle mini lucciole, dalle lanterne alle luci a tema, in commercio si trova di tutto e soprattutto nel colore che più si desidera. Pertanto se sceglierai un tema specifico, potrai cercare le luci che più si adattano ad esso, ma allo stesso modo, se seguirai la linea del colore, potrai scegliere quello più adatto allo stile del tuo albero. Potrà scegliere, inutile, il tipo di intermittenza che più preferisci o, ancora più frequentemente, avere la possibilità di scegliere a casa quella che più preferisci. Qualunque decorazione tu decida di mettere sul tuo albero e qualunque illuminazione tu decida di utilizzare per lo renderlo splendente, non devi mai dimenticare il puntale; esso rappresenta il punto di riferimento, l’inizio e fine perché elemento denso e di forte significato. È necessario dunque che tu lo scelga con gran cura e che sia assolutamente adeguato allo stile del tuo albero e della tua casa.

  • Confettura di castagne: la ricetta

    Confettura di castagne: la ricetta

    Confettura di castagne: la ricetta facile e veloce
    E’ già tempo di andare a raccogliere castagne? Ebbene sì, una salutare passeggiata nei boschi regala molto più di quanto non pensate: relax, funghi, frutta selvatica e castagne.
    Voi siete più tipi da castagne o da funghi? Io da funghi, mio marito da castagne (inoltre sugli alberi di castagno crescono dei funghi ottimi), quindi una passeggiata nel bosco soddisfa entrambi. Una sera, prima di un forte temporale, siamo andati proprio per il bosco ed abbiamo avuto la buona fortuna di trovare un cestino di funghi, un sacchetto di castagne e delle buonissime pere selvatiche, ne abbiamo ricavato una cenetta con i fiocchi.
    Se ne raccogliete molte potreste anche provare a fare la marmellata, è un buon modo di conservare le castagne ma naturalmente si possono anche fare dolci e la farina. C’è tutto un modo di ricette da sperimentare.

    Confettura di castagne: ingredienti

    confettura di castagne ricetta

    • mezzo chilo di castagne
    • 1 chilo di zucchero
    • 150 ml di acqua
    • 1 stecca di vaniglia

    Confettura di castagne: procedimento

    • incidere le castagne con un coltello
    • porle in pentola piena di acqua fredda, portare a ebollizione e far bollire per 2 minuti
    • spegnere, scolarle e quando son tiepide spellarle
    • rimetterle a cuore in acqua fredda per tre quarti d’ora
    • in un’altra pentola mettere 150 ml di acqua fredda e lo zucchero, si deve formare uno sciroppo denso
    • frullare le castagne, aggiungere una stecca di vaniglia spezzettata e versare in una pentola aggiungendo lo sciroppo
    • Cuocere per 20 minuti rimestando continuamente affinché non si attacchi
    • sterilizzare i vasetti e versarvi la confettura calda, togliendo la stecca di vaniglia, chiudere i barattoli e capovolgerli

    Conservare la confettura di castagne in un luogo buio al fresco.
    Che ne pensate di questa ricetta? L’avete già provata? Quali dolci vi piace preparare con le castagne?
    Non dimenticate di provare la nostra Torta carote e yogurt light e la nostra Crostata con ricotta e cioccolato.
     

  • La ricetta del Torrone Catanese

    La ricetta del Torrone Catanese

    Il torrone di Catania è un dolce croccante e dal colore ambrato, che viene realizzato durante le festività di Natale ma soprattutto, nei giorni dedicati ai festeggiamenti di Sant’Agata. Passeggiando tra le bancarelle, collocate nelle vie del capoluogo siciliano è difficile non rimanere inebriati dal profumo del torrone che viene realizzato dai venditori di dolciumi, utilizzando mandorle croccanti e zucchero.

    Ricetta torrone catanese

    Ingredienti per un torrone catanese di 750 gr:
    350 gr di mandorle senza pelate
    400 gr di zucchero semolato
    1 bustina di vanillina
    olio di semi q.b.

    La ricetta del torrone Catanese prevede pochi ingredienti, si prepara in pochi minuti e presenta un livello di difficoltà media.

    La ricetta del torrone
    Procedimento
    Versa in una pentola alta lo zucchero con qualche goccia di acqua, mettilo sul fornello a fiamma vivace e fallo sciogliere. Inizialmente si formerà un composto grumoso, che poi con l’aumento della temperatura assumerà l’aspetto di un caramello fluido e dorato. Una volta che si è fuso lo zucchero, aggiungi le mandorle e la vanillina, mescola per fare amalgamare il tutto in maniera ottimale, in modo che il caramello assuma un colore ambrato. Prepara un piano di marmo, ungendolo con l’olio di semi. Rivolta la pentola con il composto di mandorle e caramello sul piano e con l’aiuto di una spatola e un coltello, anch’essi unti di olio, stendilo fino a formare un rettangolo alto 1 cm. L’operazione va eseguita con molta attenzione, anche perché il composto di caramello e mandorle avrà raggiunto una temperatura di circa 200°, quindi evita di toccarlo a mani nude per non rischiare di ustionarti.Lavora il torrone, staccandolo dal marmo, tiralo e allungalo con il coltello e la spatola, fino a quando si presta a essere lavorato. Una volta che il composto avrà perso elasticità e si staccherà facilmente dal piano è pronto. Basta lasciarlo raffreddare e poi tagliarlo a strisce o a rettangoli piccoli. Il torrone catanese va servito freddo e si conserva per diversi giorni se tenuto in un luogo fresco e asciutto. Per evitare che i pezzi si appiccichino è consigliabile non sovrapporli e metterli su un vassoio ricoperto di carta forno.

    Curiosità sul dolce catanese

    La festa di Sant’Agata padrona della città di Catania si svolge ogni anno dal 3 al 5 febbraio. Aggirandosi tra le bancarelle è possibile trovare il famoso torrone, di cui esistono versioni morbide e solide, ma anche al pistacchio e ai semi di sesamo detto terrone alla “ciciulena”. Oltre al torrone fanno parte dei dolci tipici catanese e delle feste agatine anche le olivette verdi, a base di pasta di mandorle e ricoperte di zucchero o cioccolato che nella forma e nel colore verde ricordano il frutto dell’olive.
  • Come curare gli alberi di Natale veri

    Come curare gli alberi di Natale veri

    Come curare gli alberi di Natale veri: piccola guida perché decide di non usare la plastica.
    In questi giorni mi è capitato di parlare di plastica con un gruppo di persone: quanta plastica abbiamo in casa? Quanta plastica è possibile eliminare o sostituire con materiali naturali?
    E ovviamente viste le feste è spontaneo pensare all’albero: vero o di plastica? Vero naturalmente, solo che bisogna aver cura se no muore.
    Vi spiego come curare l’albero e cosa farne dopo le feste.

    Come curare gli alberi di Natale veri: cosa ci serve

    • tappettino
    • vaso capiente con acqua e terra
    • albero vero

    Come curare gli alberi di Natale veri

    curare gli alberi di Natale veri

    1. Comprare un albero in vivaio, non uno tagliato da chissà quanto tempo ed assicurarsi che gli aghi siano verdi ed attaccati al ramo
    2. In casa deve stare lontano da calore, ma in un punto soleggiato, un angolo va bene. La base deve essere tagliata dritta per evitare che l’albero non riesca ad assorbire l’acqua
    3. porre un tappettino sotto il vaso contenente la terra e l’acqua
    4. innaffiare l’albero per la prima volta con 4 litri di acqua minerale, successivamente continuare ad idratarlo per evitare che si secchi (alcuni consigliano di aggiungere qualche goccia di varechina all’acqua per farlo durare più a lungo, io so che funziona con i fiori recisi. Comunque occhio ad animali e bambini)
    5. se l’albero perde molti aghi vuol dire che si sta disidratando, raccoglieteli per evitare che animali e bambini troppo curiosi li scoprano

    Come curare gli alberi di Natale veri: consigli

    albero si natale
    Dopo le feste si può valutare di trasformare l’albero in legna per camino oppure si può verificare se il comune svolge un’apposita raccolta. Lo si può infine riportare in natura o se volete provarci potete piantarlo in giardino.
    Mentre l’albero vero è in casa attenzione agli incendi! Scintille del camino e lucine possono causare un bel problema. Non tenere le luci accese se non c’è nessuno in casa e staccare la spina dalla corrente quando s’innaffia l’albero ed evitare in ogni caso di sovraccaricare le spine di cavi elettrici.
    Se avete scordato di innaffiare l’albero potete tagliarlo di circa 2,5 cm alla base e dargli molta acqua.
     

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  • Involtini di melanzane gratinati

    Involtini di melanzane gratinati

    La ricetta degli involtini di melanzane gratinati è frutto di uno dei nostri esperimenti casalinghi. Il frutto dell’orto sono le melanzane, come le fai?

    • Pasta alla norma
    • fritte
    • parmigiana
    • involtini

    E’ vero che ci si potrebbe rivolgere a google o a un qualsiasi libro di cucina, ma perché penalizzare la fantasia?
    Mio marito fa degli ottimi involtini alla parmigiana, di cui parleremo un’altra volta, e da qui nasce questa variante degli involtini gratinati. Sono davvero molto semplici da fare e non richiedono una grande tempistica.

    Involtini di melanzane gratinati: ingredienti per 4

    Involtini di melanzane gratinati

    • 2 melanzane nere medie
    • sottilette o fette di mozzarella o provola
    • 3 uova circa (possono occorrerne anche di più)
    • prosciutto cotto
    • pan grattato
    • parmigiano facoltativo
    • salsa allo yogurt (facoltativa)
    • olio evo

    Involtini di melanzane gratinati: procedimento

    1. pulire le melanzane e tagliarle a fette né troppo sottili né troppo grosse
    2. disporle su una placca coperta di carta da forno e farle grigliare per dieci minuti circa, girandole (in alternativa usare la piastra ma non devono bruciarsi)
    3. disporre su ogni fetta di melanzana, una fetta di prosciutto, una fetta di sottiletta o di mozzarella o di provola. Volendo si può aggiungere anche del parmigiano
    4. Quindi chiudere gli involtini ed immergerli nelle uova sbattute, rotolarli nel pangrattato e disporli nuovamente sulla placca da forno e cospargerli volendo di altro parmigiano. Irrorare con un filo di olio evo
    5. Infornare e cuocere per una trentina di minuti

    Vanno serviti belli caldi magari con una salsa allo yogurt o piccante se è gradita. Comunque sono buoni anche freddi. I prossimi involtini con le melanzane che vi proporrò sono altrettanto buoni e semplici da fare.
    Vi piacciono questi involtini di melanzane gratinati? Che ingredienti aggiungereste?
    Alla prossima ricetta!! Continuate a seguirci!

     

  • Pista sul ghiaccio in Piazza Università dal 16 Novembre

    Pista sul ghiaccio in Piazza Università dal 16 Novembre

    Il Natale catanese quest’anno sarà sul ghiaccio. È stata installata una pista sul ghiaccio in Piazza Università che sarà attiva da venerdì 16 novembre 2018.

    Il centro storico di Catania diventa di ghiaccio: l’idea dell’amministrazione comunale per le festività natalizie.
    A partire da venerdì 16 novembre, nel centro storico di Catania, per l’esattezza in Piazza Università, entrerà in funzione la pista di pattinaggio autorizzata dal Comune in questi giorni. Si tratta di una pista di pattinaggio a cielo aperto della grandezza di circa 200mq che potrà essere utilizzata da adulti e bambini durante tutto il periodo delle festività natalizie.
    La posizione meravigliosa e suggestiva nella quale è installata la pista (proprio di fronte al Palazzo Centrale dell’Università), permetterà ai cittadini catanesi e ai turisti di poter godere della magia che gli scorci di Catania sanno offrire. La scelta di posizionarla proprio nel Centro Storico della città, caratteristico e affascinante durante ogni periodo dell’anno, è stata sicuramente azzeccatissima.

    Come funzionerà la pista di pattinaggio

    Pista sul ghiaccio in Piazza Università
    La pista sul ghiaccio installata in Piazza Università, sarà attiva ed utilizzabile dalle ore 15 del giorno venerdì 16 novembre fino a venerdì 28 dicembre, ogni giorno, dalle ore 8 alle ore 2 am. La grandezza della pista sarà di 200 x 6 mq e quindi sarà utilizzabile da un gran numero di persone contemporaneamente.
    L’idea di installare questa pista durante le festività natalizie, sarà sicuramente apprezzata da grandi e piccini che potranno vivere assieme l’atmosfera del Natale in una città meravigliosa come quella di Catania.

  • Il Bellissimo Parco Gioeni

    Il Bellissimo Parco Gioeni

    Parco Gioeni il punto di riferimento per la vita all’aperto di Catania

    A Catania esiste un luogo ideale per tutti coloro che vogliono trascorrere qualche ora all’aperto in totale tranquillità.
    Stiamo parlando del Parco Gioeni, una struttura che sta divenendo sempre più importante per gli abitanti della città e non solo.
    Parco Gioeni Catania
    Situato nella zona settentrionale della città, Parco Gioeni è divenuto sempre più importante per la vita dei suoi cittadini, che lo prendono come punto di riferimento per la vita all’aria aperta e come luogo di ritrovo per le più svariate attività.
    Se ti trovi nei pressi della città di Catania e vuoi scoprire un angolo nuovo dove poterti godere un po’ di riposo, Parco Gioeni è esattamente quello che fa per te.

    Parco Gioeni un simbolo del territorio

    Parco Gioeni un simbolo del territorio
    Più esteso persino del giardino Bellini, questo è il parco più grande di Catania ed è costruito su di un terreno di origine vulcanica. Grazie a questa caratteristica, la vegetazione di questo parco è costituita principalmente da una macchia mediterranea con qualche inserto di bouganville e oleandri, oltre alle classiche piante di agave e fichi d’India, che si possono ritrovare in molte zone della regione. Il legame con il territorio si ritrova anche nella scelta della decorazione dei vialetti, che sono tutti in pietra lavica dell’Etna. Al giorno d’oggi sono tante le manifestazioni che hanno come scopo quello di rivalutare sempre di più questo parco, ponendo l’attenzione della città e facendo sì che il suo importante spazio venga sfruttato. Una fra queste, ad esempio, è il Catania Bike Festival, dedicata a tutti gli amanti delle due ruote, così come il ‘Zanne Festival‘ per coloro che amano la musica indie.

  • Costolette di agnello con patate

    Costolette di agnello con patate

    Costolette di agnello con patate: la ricetta perfetta per un sostanzioso pranzo, o cena, in attesa del Natale.
    Quando ho iniziato a leggere “Come cucinare il lupo” di MFK Fisher non avevo ben compreso chi fosse o cosa rappresentasse questo lupo, leggendo ho capito che si trattava di una metafora, una paura generalizzata del futuro. Ve la faccio più semplice? Cosa ne pensate del comfort food? C’è un cibo che vi consola e vi fa sentire particolarmente bene e quindi vi viene in mente nelle situazioni difficili? Magari volete semplicemente coccolarvi e lo cucinate, per me si tratta generalmente delle patate (cucinate in tutte le sale) ma in particolare il profumino delle costolette di agnello  è qualcosa che mi rinfranca.
    Vi spiego come prepararlo.

    Costolette di agnello con patate – ingredienti per due

    Costolette di agnello

    • 1 kg di costolette di agnello
    • 2 spicchi di aglio
    • olio evo
    • 6 patate grandi a pasta gialla
    • sale qb
    • 2 rametti di rosmarino
    • origano qb
    • una manciata di prezzemolo tritato fine

    Costolette di agnello con patate

    1. Tagliate la carne a vostro piacere e asciugatela per bene con carta da forno
    2. mondate le patate, lavatele e tagliatele a spicchi
    3. mondate l’aglio e mettetelo in una padella capiente con due giri di olio evo
    4. fate scaldare il tutto
    5. quando l’aglio profuma mettete uno dei rametti di rosmarino lavato
    6. ponete nella padella anche la carne e fate rosolare a fuoco alto finché non si sarà formata la crosticina
    7. rimuovete l’aglio ed il rosmarino, abbassate la fiamma
    8. versate in padella le patate, l’origano il sale e l’altro rametto di rosmarino
    9. coprite con il coperchio e lasciate cuocere finché le patate non son morbide (non girate troppo spesso se le volete belle dorate)
    10. togliete il coperchio, aggiungete il prezzemolo e fate rosolare qualche minuto a fiamma alta

    Servite le costolette di agnello con patate con del buon vino bianco per chi lo ama, del pane fresco e croccante, verdure sott’olio ed un’insalatina verde fresca.
    Nessuno vi vieta di aggiungere a questo piatto delle belle cipolle (cotte insieme agli altri ingredienti) o arrostite a parte (bene anche le cipolline sott’aceto). Potete aggiungere del riso e fare un piatto unico. A me piace servire questo piatto con una buona salsa allo yogurt fresca.
    Che cosa ne pensate di questa ricetta?
     

  • Vacanza a Catania: Le 5 cose da fare

    Vacanza a Catania: Le 5 cose da fare

    Ai piedi dell’Etna si affaccia una magnifica città, riconosciuta in Italia e nel mondo per la sua bellezza, nonché per il valore storico e culturale: Catania.
    Ma quali sono i posti più belli da visitare una volta giunti in città?

    Vacanza a Catania: Il monte Etna

    La dea della Sicilia orientale

    Escursione Etna

    Grazie alla sua presenza, ai catanesi è stato attribuito nel corso del tempo il soprannome di “Etnei”, proprio per rimarcare il senso di appartenenza ad un contesto geografico mozzafiato. Per questo motivo, aldilà dei monumenti, l’Etna resta l’attrazione numero uno per chiunque si trovi in vacanza a Catania. Considerato il vulcano più grande d’Europa, è gremito di servizi turistici all’avanguardia, utili a regalare esperienze a stretto contatto con la terra bruciata e le pietre vulcaniche.

    Vacanza a Catania: Piazza del Duomo

    Il cuore del capoluogo etneo

    piazza duomo catania

    Una vera perla per chi ama il barocco, poiché questa piazza incarna a pieno lo spirito artistico seicentesco. La chiesa di Sant’Agata si eleva in tutta la sua magnificenza con il chiarore marmoreo e l’eccezionale cupola visibile sul retro. Al centro della piazza è visibile il simbolo di Catania, l’elefantino.

    Vacanza a Catania: Parco Gioeni

    L’area biologica di Catania

    Hai voglia di goderti la natura, all’interno della città è possibile farlo. Ma non è tutto: oltre a respirare aria pulita intorno al verde è possibile ammirare tutta Catania grazie a una vista mozzafiato. Insomma, non esiste miglior modo per rilassarsi in vacanza.

    Vacanza a Catania: Teatro greco-romano

    Un miscuglio di culture
    Catania anfiteatro romano

    Costruito proprio con la pietra lavica dell’Etna, il teatro catanese è una magnifica opera d’arte che insiste sul miscuglio di culture e popoli che hanno calpestato il suolo della città.
    Per gli amanti dell’arte non è assolutamente da perdere.

    Vacanza a Catania: Castello Ursino

    Una traccia medievale nel popolo etneo

    Museo Civico Castello Ursino

    Fu fondato da Federico II di Svevia è rappresenta uno strato indelebile del medioevo siciliano. Oggi è possibile non solo ammirarlo dall’esterno, ma anche visitarne l’interno, data la sede del museo civico.
  • Come cucinare il cotechino

    Come cucinare il cotechino

    Come cucinare il cotechino: ricetta e dritte per il piatto protagonista del nuovo anno.
    C’è chi lo cucina la vigilia e chi lo cucina il primo giorno dell’anno, l’importante è rispettare la tradizione.
    Ebbene sì, il cotechino è il piatto che in assoluto si cucina di più in questi giorni. Tipicamente emiliano si è diffuso nelle tavole italiane, e vista la portata calorica è ovvio che faccia la sua comparsa solo una volta all’anno, per una occasione speciale.
    Ne avete mai preparato uno?

    Come cucinare il cotechino: ingredienti

    cotechino piatto
    Premessa: il cotechino si cucina con le lenticchie e lo potete acquistare fresco o precotto, tenete conto che il precotto è più molliccio e grasso, il sapore cambia.
    Ingredienti per 4:

    • un cotechino fresco (mezzo chilo minimo)
    • 300 gr di lenticchie (abbondare perché si dice che portino soldi)
    • 1 cipolla
    • 1 spicchio d’aglio
    • 2 pomodori freschi
    • olio evo
    • sale e pepe
    • un rametto di rosmarino
    • un bicchiere di vino bianco

    Come cucinare il cotechino in pochi semplici passi

    Cotechino cucinare 1

    1. Bucare il budello del cotechino, per far uscire i grassi in cottura, ed impacchettarlo nella carta stagnola
    2. Immergere il cotechino impacchettato in una pentola contenente acqua fredda, coprire e far cuocere a fiamma medio bassa per due ore
    3. Far rinvenire e lenticchie in acqua calda, in un tegame versare due giri di olio evo, porre l’aglio sbucciato, la cipolla ed i pomodori tritati ed il rametto di rosmarino. Far soffriggere a fuoco basso. Sfumare con un bicchiere di vino bianco ed aggiungere le lenticchie.
    4. Far cuocere le lenticchie fino a che non son morbide.
    5. Scolare il cotechino, svolgerlo e tagliarlo a fette abbastanza spesse
    6. Porlo insieme alle lenticchie per farlo insaporire

    Se il menù deve procedere velocemente potete comprare il cotechino precotto. Chi non gradisce il cotechino può provare lo zampone.
     

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  • Mare a Catania, la guida per le vacanze al mare

    Mare a Catania, la guida per le vacanze al mare

    La Sicilia non è solo famosa per la cultura e le opere che ogni anno la rendono meta turistica ma anche perchè offre tra le spiagge più belle della penisola e del mondo. Catania in particolare dispone di un lungomare sabbioso, verso Sud in direzione del Porto, e di un lungomare con scogli e rocce di natura lavica e con l’Etna sullo sfondo, a Nord rispetto alla stazione centrale.

    Mare a Catania: Estate al Mare

    spiaggia san marco
    Per godere a pieno la bellezza delle spiagge siciliane è utile essere automuniti perchè alcune tra le più belle sono difficilmente raggiungibili a piedi.Prima di ripartire si dovrà assolutamente visitare spiaggia San Marco di Calatabiano, la Foce Simeto accolta in una riserva naturale e infine la playa di Catania, lunga più di 18km che è quella più attrezzata con stabilimenti e servizi ma che offre la possibilità di divertirsi anche la sera con feste, locali con musica e tanto altro. Servizi simili sono offerti dalla “Scogliera” una zona nei dintorni di Aci Castello e dalla Spiaggia Praiola di Giarre. Se sei alla ricerca di un posto tranquillo, adatatto anche ai bambini ma allo stesso tempo non vuoi fare a meno del mare limpido della Catania consiglio poi la spiaggia di Fondachello con un litorale di ciottoli.

    Mare a Catania: Estate tra I Borghi

    la storia di acitrezza
    Esiste poi la possibilità, per chi non fosse amante della spiaggia ma che comunque non vuole fare a meno della vista del mare limpido di Catania, di visitare borghi quali Aci Trezza che ha ispirato il poema greco l’Odissea con le avventure di Polifemo ed Ulisse e Aci Castello che accoglie l’omonimo castello Normanno .Meta turistica sono anche isole come quella di Lachea di origine vulcanica che mostra resti di età preistorica.