Blog

  • La ricetta del panettone

    La ricetta del panettone

    Ecco la ricetta del panettone. Ho deciso di postarla perché mio marito ne va matto e si lamenta che i negozianti lo hanno ritirato. Quindi ho deciso che prima o poi lo faremo in casa, dovrebbe essere meno dispendioso (forse) e più genuino (sicuramente).Ricetta del panettone: la storia
    Il panettone è un dolce tipico milanese, che si suppone sia nato ai primi del ‘900. Le leggende son tante: chi lo vuole frutto di un errore, chi dice che fu inventato come dolce, chi vuol che sia stato un garzone (Toni) ad inventarlo per rimediare ad un errore del cuoco etc etc. Le origini dunque non sono certe, certo è che questo dolce s’è bene inserito nella tradizione natalizia tanto da diventarne il simbolo.
    Passiamo alla ricetta.
    panettone natale
    Ricetta del panettone: ingredienti

    • 250 grammi farina 0
    • 250 grammi farina 00
    • 12 grammi lievito di birra
    • 50 ml latte
    • 4 uova
    • 3 tuorli d’uovo
    • 160 grammi burro
    • 160 grammi zucchero
    • 1 limone non trattato in superficie la scorza
    • 2 cucchiai scorzette di arancia candite
    • 100 grammi uvetta
    • 1 bacca di vaniglia
    • 1 cucchiaino malto
    • 1 pizzico sale

    Ricetta del panettone: preparazione
    Per prima cosa occorre far rinvenire l’uvetta in acqua. Quindi si passa al setaccio delle due farine.
    Si fa intiepidire il latte, in cui si scioglie il lievito di birra (2 gr vanno tenuti da parte).
    Al latte e lievito si aggiunge il malto, 80 gr di farina e si mescola finché non è omogeneo. Questo primo impasto deve lievitare per un’ora in un posto caldo (30°).
    Alla pasta lievitata si uniscono 200 gr di farina, i 2 gr di lievito e le uova intere. Man mano che si lavora s’incorporano 60 gr di burro. Anche questo impasto, una volta lavorato va messo a riposare in un luogo caldo per un paio d’ore.
    panettone preparazione
    Si prende questo impasto, si lavora con la restante farina, uova e tuorli, si aggiungono i canditi, la scorza del limone e l’uvetta. Lavorare il tutto per amalgamare bene e spianare la pasta da inserire poi nello stampo del panettone. Deve lievitare due o tre ore al caldo. Trascorso questo tempo rimettere in forno a 200° in una pirofila con dell’acqua, cuocere per un quarto d’ora, quindi abbassare la temperatura a 190°, un altro quarto d’ora poi 180° e cuocere per un’ultima mezz’oretta.
    Non è difficile capire perché la gente preferisca comperarlo il panettone anziché farlo.
    Qual è la vostra ricetta del panettone? O anche voi preferite comprarlo?

    <<<<Scopri le ricette di CataniaBlog>>>>

  • Casa museo della civiltà contadina, Nicolosi

    Casa museo della civiltà contadina, Nicolosi

    Casa museo della civiltà contadina di Nicolosi in provincia di Catania è un museo dove si possono ammirare arti, costumi ed usi dei cittadini che vivevano di agricoltura e pastorizia.
    Da qualche anno è stato intitolato alla memoria del Dott. Lucio Messina, ex vice-prefetto di Catania
    Potete osservare da vicino i luoghi dove venivano fatti quotidianamente i lavori dedicati all’agricoltura. Si possono ammirare tutti gli utensili che venivano usati nei secoli passati e che oggi non si usano e si trovano più.
    Si parla della storia siciliana contadina dei secoli scorsi.

    Cosa ammirare nelle stanze di casa museo della civiltà contadina

    Casa museo della civiltà contadina Nicolosi Cosa ammirare nelle stanze di casa museo della civiltà contadina

    In una delle stanze possiamo osservare una cucina del tempo con i fornelli usati in quel periodo e tutte le attrezzature che venivano usate anche per la lavorazione del pane.
    Nella reception ci sono varie vetrine con oggetti piccoli che venivano usati in quel periodo dai contadini e dai pastori del posto. Nelle altre stanze ci sono i recipienti che venivano usati per conservare le materie prime che venivano usate per i prodotti.
    Il piano superiore è un parte molto interessante con le camere da letto con l’arredamento del tempo, il telaio in legno, una macchina per cucire ed una favolosa culla antica più alcuni oggetti sacri antichi.
    Di sicuro la casa museo della civiltà contadina di Nicolosi è un luogo da visitare quando uno si trova dalle parti dell’Etnea e vuole conoscere la cultura e le tradizioni siciliane.

    Orari di apertura e dove si trova la casa museo della civiltà contadina

    Casa museo della civiltà contadina Nicolosi Orari di apertura e dove si trova la casa museo della civiltà contadina

    E’ situato a Nicolosi in provincia di Catania in via Garibaldi nel centro storico del paese vicino alla piazza di questo piccolo paesino.
    Lo si può visitare dal martedì al sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
    Per info è attivo il numero di tel. 095 910980.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Come fare il pesto

    Come fare il pesto

    Come fare il pesto: storia, curiosità e la famosa ricetta.
    Chi non conosce il pesto? Il mitico condimento per la pasta, detto anche pesto alla genovese.
    E’ un condimento davvero semplice da fare: basilico, pinoli, aglio, parmigiano ed olio evo. Il tutto lavorato a crudo.
    Come fare il pesto: origini e curiosità
    Si suppone che il pesto sia nato in epoca romana, poiché se ne trova traccia negli scritti di Virgilio. La prima ricetta vera e propria però si fa risalire verso il 1844, quando si fa riferimento ad una ricetta in cui però il basilico può esser sostituito da altre erbe. In Liguria era tradizione fare delle salse a base di aglio e noci, aggiungendo anche croste di formaggio. Si parla anche della ricetta di un gastronomo, Giovanni Battista Ratto, che modificò la ricetta dell’agliata, appunto la salsa fredda, aggiungendovi sia basilico che prezzemolo e maggiorana.
    pesto alla genovese
    Leggenda vuole che, in realtà, l’idea del pesto fosse venuta ad un monaco che raccogliendo il basilico e tornando all’abbazia di San Basilio decise di pestarlo con altri ingredienti per trarne un condimento.
    Di variazioni poi ne son nate tante: con le noci, con noci e pinoli, aggiungendo alla pasta patate e fagiolini, con maggiorana e prezzemolo o addirittura senza l’aglio. Il fatto che al posto dell’olio si aggiungesse il burro è dovuto ad una questione di natura esclusivamente economica.
    Come fare il pesto: la ricetta

    • 2 mazzetti di basilico
    • un bicchiere di olio evo
    • 7 cucchiai di parmigiano
    • 3 cucchiai di pecorino sardo
    • 2 spicchi di aglio
    • 1 cucchiaio di pinoli
    • un pizzico di sale

    Come fare il pesto? Semplice, lavate il basilico ed asciugatelo, pulite gli spicchi di aglio dalla camicia e schiacciateli. Quindi versate tutti gli ingredienti nel frullatore e frullate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Assaggiate ed aggiungete un pizzico di sale e l’ingrediente che secondo voi dovrebbe sentirsi di più. Infine aggiungete un altro filo d’olio evo e mescolate il tutto con un cucchiaio di legno. Il pesto è pronto!
     

    <<<<Scopri le ricette di CataniaBlog>>>>

  • Chiesa di Santa Maria della Guardia a Belpasso

    Chiesa di Santa Maria della Guardia a Belpasso

    In una vacanza che si rispetti in Sicilia non puoi perderti una visita ai luoghi di culto, ricchi di arte e storia

    Situata a Catania, nella piazza di Santa Maria della Guardia, si erige l’omonima Chiesa.
    Fu costruita nella seconda metà del 1800 e poi restaurata, sotto richiesta di alcuni fedeli che sentivano il bisogno di riunirsi in preghiera in un luogo di culto. Il progetto fu intrapreso da un professore dell’ Università di Catania e dall’avvocato Antonio Zappalà Spina che ideò preliminarmente la Chiesa con una forma circolare. Il nome della Chiesa proviene da un viaggio svolto dall’avvocato a Marsiglia, quando questi rimase folgorato dalla bellezza di un faro con su una statua dorata della madre Maria; quel faro rappresentava per i naviganti una fonte di speranza e protezione.

    Le opere d’arte della Chiesa. Il quadro del Gandolfo

    Chiesa di Santa Maria della Guardia a Belpasso opere
    Se vi recherete presso questo luogo di culto, avrete la possibilità di ammirare il quadro di Maria probabilmente opera di Antonino Gandolfo, commissionato dal avvocato Zappalà. Il pittore si ispirò alla Madonna di Raffaello, conosciuta come la Madonna Foligno, e lo arricchì inserendo dei dettagli che richiamassero la Chiesa della Guardia. Ai piedi della Madonna venne dipinta una giovane donna che riceve dalla Madonna un’ancora, simbolo di fede indissolubile.

    Il teatro

    Chiesa di Santa Maria della Guardia a Belpasso il teatro
    La Chiesa si è da sempre impegnata in numerose attività di beneficenza. Potrete assistere anche a uno dei tanti spettacoli teatrali presentate all’interno del piccolo teatro edificato affianco la Chiesa.
    Le opere messa in scena sono di grandi scrittori teatrali, come Goldoni o Mòliere.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Museo della Radio d’epoca Catania

    Museo della Radio d’epoca Catania

    All’interno del Centro Fieristico Le Ciminiere, si trova questa interessante mostra di radio d’epoca

    Gentilmente concesse da Francesco Romeo in comodato alla Provincia di Catania.

    Perché visitarlo

    Museo della Radio depoca Catania perchè visitarlo
    Negli ultimi 50 anni, Francesco Romeo ha acquistato e personalmente restaurato piccoli gioielli da tutto il mondo, radio intorno alle quali si riunivano i nostri nonni quando la televisione era ancora un lusso troppo grande da potersi trovare in tutte le case. La radio è stato l’oggetto che più ha creato coesione nelle case degli italiani, che ha consentito a tutti l’accesso alle notizie dal mondo e che ha contribuito – con la diffusione della musica – a tenere alto il morale in tempi di depressione economica e politica. Il Museo non è solo un percorso nell’evoluzione dell’invenzione di Marconi, ma anche e soprattutto un modo per immaginare come fosse la vita quando le radio erano il cuore delle case degli italiani.

    Un tuffo nel passato

    Museo della Radio depoca Catania un tuffo nel passato
    Si potrebbe definire questa mostra come una macchina del tempo, che ci riporta indietro fino ai tempi del fascismo, del secondo dopoguerra, ai fasti radiofonici degli anni 50. La mostra è dedicata a chi quegli anni li ha vissuti, ma soprattutto a chi voglia conoscere come fosse la vita prima dei social network, quando la comunicazione era molto più complicata e forse proprio per questo si cercava in ogni modo di creare coesione ed un forte senso di comunità.
    Dal 2009, anno di inaugurazione del museo, le visite sono state migliaia, tra le quali quelle di Renzo Arbore – presente all’inaugurazione – e del fisico Antonio Zichichi.
    Il Museo della Radio d’Epoca è aperto dalle 9 alle 17, tutti i giorni ad esclusione del lunedì (giorno di chiusura), ed è poco distante dalla stazione ferroviaria. L’ingresso è libero.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Uno dei musei più belli di Catania: il Castello di Aci Castello

    Uno dei musei più belli di Catania: il Castello di Aci Castello

    Un luogo da visitare: il Castello di Aci Castello

    Se ti trovi in visita in provincia di Catania non puoi assolutamente non passare per lo spettacolare Castello di Aci Castello. La fortezza, che sorge su una rupe e dà il nome a tutta la città sottostante, è particolare soprattutto per il tipo di terreno sul quale poggia: anche se fonti passate hanno dato indicazioni diverse (ed errate), la terra che circonda il castello risale a un’eruzione vulcanica di oltre mezzo milione di anni fa, in seguito alla quale le rocce laviche hanno ottenuto una superficie vetrosa e con una forma particolare, che riprende la geometria dei prismi.
    Il Castello di Aci Castello, oltre a offrire un panorama indescrivibile, è noto per la storia molto lunga, che ha visto la dominazione di molti popoli, ed è dunque un tripudio di cultura.

    Lo spettacolare museo del Castello di Aci Castello

    Lo spettacolare museo del Castello di Aci Castello
    Il Museo Civico che abita le stanze del Castello Normanno della cittadina in provincia di Catania è un luogo di cultura e scienza, oltre che uno dei più belli di tutta la zona.
    Nello specifico, le aree tematiche che il museo copre sono ben 4: mineralogia, paleontologia, archeologia e archeologia subacquea.
    Vista la natura del territorio del luogo e le conoscenze in merito, non può non esservi un’ampia parte dedicata ai minerali e alle rocce vulcaniche provenienti dalla zona; questa parte, inoltre, descrive le caratteristiche storiche del territorio siciliano usando proprio i minerali.
    La Sicilia è stata uno dei primi territori italiani a essere abitati: proprio per questo le sezioni di paleontologia e archeologia descrivono gli habitat degli uomini, la fauna dell’epoca e gli strumenti utilizzati dagli esseri umani.
    Infine, non si possono non esporre tutti i ritrovamenti ricavati dal mare che circonda la zona: si passa dunque da utensili di navi molto antiche, risalenti a migliaia di anni fa, fino alle più recenti navi dell’epoca romana. Uno spettacolo da non perdere.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Ognina

    Chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Ognina

    La Chiesa di Ognina: quando è stata costruita.

    Nella famosa città di Catania, una delle città più belle della Sicilia, si trova la Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Ognina, nota per la festa che si svolge li ogni anno dall’8 settembre alla domenica successiva, in onore di Maria.
    Questa basilica ,ristrutturata dopo la seconda guerra mondiale, più precisamente nell’agosto del 1945, rappresenta una vera e propria caratteristica della città, dove ogni anni molti turisti vi si recano per venerare la madonnina.

    La statua della Maria Bambina

    statuta di Santa Maria di Ognina

    La statua, che si trova all’interno della chiesa, ha origini antichissime, tant’è che si pensa sia stata costruita da un monaco parigino nel 1889 e inizialmente prendeva il nome di Lognina. È stata poi ristrutturata per celebrare il centenario della sua nascita, dove si è tenuta una grandissima festa e la comunità per omaggiarla ha regalato alla chiesa grandi doni ancora tutt’oggi noti come ad esempio l’orologio che si trova sulla parete frontale della chiesa e la finestra di vetro che si apre al suono del bravo “Ave Maria”.

    Festa in onore di Maria.

    La “festa da Bammina” ovvero la festa che ricorre ogni anno per celebrare Maria Bambina è una vera e propria ricorrenza che coinvolge tutta la popolazione locale, in quanto i catanesi sono molti religiosi e devoti. Nelle varie giornate sono organizzate molte attività, che hanno oltre allo scopo religioso anche quello ricreativo e culturale. Non viene infatti svolta la classica processione ma una vera e propria liturgia dove la statua della Madonna viene trasportata dentro delle barche da riva fino alla scogliera e alla fine la festa si conclude con i famigerati fuochi d’artificio senza naturalmente far mancare la Sagra del Pesce Azzurro.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Chiese sul mare a Catania e provincia

    Chiese sul mare a Catania e provincia

    Catania definita una delle più importanti città delle Sicilia offre moltissime cose importanti tra cui anche alcune chiese, queste chiese sul mare alcune sono a Catania, altre nella provincia. Qui di seguito andremo a vedere una lista di quali sono e che cosa possiamo ammirare!

    Ecco la lista delle Chiese sul mare a Catania:

    Chiese, festività ricorrenza della padrona di Catania

    SAgata2018

    Ovviamente di queste chiese, e cattedrali ne mancano ancora, come possiamo ben vedere di chiese c’è ne sono tante, alcune più conosciute, altre meno, chi conosce la cittadine catanese sa che Sant’agata e la padrona del paese i cui abitanti ogni anno organizzano come da tradizione nei seguenti giorni: l 3 al 5 febbraio, il 12 febbraio e il 17 agosto i giorni sono da attribuire ad alcuni avvenimenti che la Patrona ha fatto in quel determinato tempo.
    Quasi tutte le chiese godono di grande storia e di contenuti al loro interno molto interessanti.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Museo Vulcanologico dell’Etna

    Museo Vulcanologico dell’Etna

    Il museo di cui parleremo oggi è un museo che ci fa conoscere sotto diversi aspetti il vulcano più alto della nostra nazionale e anche dell’Europa. In queste righe scopriremo quanto d’importante ci offre questo museo ed inoltre vi daremo anche alcune informazioni riguardo alla nascita di tale museo.

    Il Museo Vulcanologico la storia

    dell’Etna nasce nel lontano 2002 nella casa di due fratelli studiosi e vulcanologici, chiamati anche i fratelli Gemmellaro.
    Questo museo nel corso degli anni e stato reso moderno grazie alla riorganizzazione che è stata effettuata. La disposizione del museo si suddivide principalmente in due aree:
    Museo Vulcanologico
    La prima area la si trova all’interno di prefabbricato dove possiamo notare le varie foto fatte che descrivono l’evoluzione del vulcano all’interno del territorio etneo. Inoltre si possono visionare anche le immagini in diretta che provengono dall’Ingv. Qui c’è da dire che in questa sala vengono anche fatti vedere filmati e documentari a riguardo delle eruzioni che ci sono state.Nella seconda area invece si possono vedere dei prodotti che sono stati rinvenuti nelle varie eruzioni come ad esempio: cristalli, prodotti lavici e molto altro. In questa sala il tutto viene visto sotto un’occhio scientifico che riguarda l’uomo e il vulcano.
    Sicuramente vedere questo museo è qualcosa di molto utile sia per una questione di curiosità, ma anche per chi ama la storia qui può ammirare diverse cose che sicuramente lasceranno il segno.

    Come raggiungere il museo?

    Il Museo Vulcanologico dell’Etna è facilmente raggiungibile visitando la cittadina di nicolosi, troverete lil museo a questo indirizzo: Via Cesare Battisti, n. 28 che si trova vicino la piazza.
    Fonte: https://www.nicolosietna.it/en/luoghi-da-visitare/museo-vulcanologico-etneo.html
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Focaccia per Celiaci: come si prepara?

    Focaccia per Celiaci: come si prepara?

    La celiachia si sta diffondendo sempre più negli ultimi anni; purtroppo essa comporta la rinuncia totale degli alimenti che contengono glutine.
    Fortunatamente sono molte le ricette che possono essere effettuate senza la presenza del glutine. Ad esempio oggi parleremo di come preparare una buonissima focaccia per celiaci. Una ricetta simile a quella delle normale focacce, solamente priva di glutine.
    – Ingredienti  per l’impasto della focaccia

    • 250 gr di farina senza glutine
    • 250 gr di farina di riso
    • 400 ml di acqua
    • 25 gr di lievito di birra
    • Sale q.b.

    – Ingredienti per il condimento della focaccia

    preparare Focaccia per Celiaci

    • 3 cipolle bianche
    • Olio extravergine d’oliva q.b.
    • Sale grosso q.b.

    Procedimento:
    Nel mondo, essendoci un alto numero di celiaci, hanno inventato le farine che permettono la creazione di pizze, pane, focacce senza glutine e tantissimi altri cibi gustosi, in modo da sostituire semplicemente la farina 00. Il sapore dei vari piatti è comunque ottimo.
    Per preparare la focaccia per celiaci dovete prima di tutto mettere il lievito di birra in acqua calda. In modo che il lievito si scioglierà pian piano è sarà pronto per essere utilizzato.
    Una volta pronto il lievito disponetelo dentro una ciotola con l’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e un pò di zucchero. Unite anche la farina di riso, la farina senza glutine e mescolate il tutto finché il composto non diventa elastico.
    focaccia con pomodorini
    Non vi resta che coprire la ciotola con uno strofinaccio ed aspettare almeno un’ora per fare in modo che il vostro impasto lieviti per bene.
    Nel frattempo create un condimento semplice giusto per insaporire la focaccia. Tagliate la cipolla a rondelle e saltatele in padella con un pò d’acqua in modo da renderla più digeribile. Dopo aver fatto tutto ciò preriscaldate il forno e ungete una teglia con dell’olio, in seguito mettete l’impasto ormai lievitato nella teglia, aggiungete sopra la cipolla, un filo d’olio extravergine d’oliva e del sale grosso, cuocete in forno a 180° per 30 minuti.
    La vostra focaccia per celiaci è pronta per essere servita.

    <<<<Scopri le ricette di CataniaBlog>>>>

  • Herborarium Museum di Catania

    Herborarium Museum di Catania

    La Sicilia è patria della buona tavola e le sue ricette sono il più delle volte molto caloriche, quindi che ne pensi di purificare corpo e spirito con una bella visita all’ Herborarium Museum di Catania, museo dell’erboristeria specializzato in infusi e the? Non si tratta infatti della solita visita guidata, ma di una vera e propria full immersion in profumi e sapori 100% naturali.

    L’ Herborarium Museum di Catania è composto da:

    – Museo: qui potrai conoscere l’antica tradizione erboristica tramandati fino ai nostri giorni dai frati benedettini, i quali hanno elaborato numerose ricette per porre rimedio a diverse esigenze.
    All’interno vi sono antichi mortai, ceramiche, bilance, contenitori in vetro ed erbe;
    herborarium catania
    – Sala da the: è situata nel cuore del centro storico di Catania e qui potrai assaggiare the, infusi e tisane accompagnati da biscotti artigianali a base di grani siciliani.
    Qui c’è anche la possibilità di prendere parte ad un percorso olfattivo tra spezie, fiori ed erbe provenienti dall’Etna;
    – E-Shop: gli infusi ti sono particolarmente piaciuti e desideri riacquistarli senza dover necessariamente tornare in Sicilia? Potrai ordinarli dallo shop online per riceverli direttamente a casa.
    Orari di Apertura
    L’ Herborarium Museum di Catania è aperto su richiesta per le visite guidate, che devi prenotare chiamando il numero 349-5397736.
    Organizza anche degli eventi, le cui date vengono pubblicate nella sezione dedicata del sito Internet.
    L’indirizzo della struttura è Via Crociferi 14,16,18.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania

    Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania

    I Pupi sono le marionette simbolo della tradizione siciliana

    Il Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli ne ospita una grande e meravigliosa collezione appartenuta alla compagnia Marionettistica dei Fratelli Napoli.

    Storia del Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania

    Storia del Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania
    La compagnia teatrale è stata fondata nel 1921 e ad oggi è la più importante della città.
    Ogni membro della famiglia Napoli ricopre un ruolo specifico negli spettacoli con i pupi.
    Il museo è stato invece inaugurato nel 2015 e al suo interno potrai ammirare non solo marionette risalenti all’Ottocento e ai primi del Novecento, ma anche materiale utilizzato per gli spettacoli come cartelli, scene, etc.
    Visitare questo museo ti permetterà dunque di effettuare una full immersion in una delle tradizioni siciliane più radicate che è ancora capace di affascinare grandi e piccini.

    Luogo e Orari del Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania

    Luogo e Orari del Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania
    Il museo si trova in Via Reitano 55 e osserva i seguenti orari:
    – Dal Lunedì al Venerdì: 17.00-20.30
    – Sabato: 09.00-13.00
    Iniziative del Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania
    Il Museo e Teatro dei Pupi Fratelli Napoli a Catania organizza anche delle divertenti iniziative, che sono:
    Bottega: qui potrai portare a casa uno dei tradizioni pupi siciliani, realizzato secondo la tradizione artigianale;
    Laboratori didattici: vengono organizzate delle lezioni per mantenere la tradizione dei pupi siciliani;
    Spettacoli: la famiglia Napoli organizza in Italia e in tutto il mondo dei magnifici spettacoli;
    Artigianato: potrai ammirare come vengono realizzati i pupi, ma anche tutto ciò che serve per uno spettacolo con queste marionette.

  • Il Museo Civico Belliniano

    Il Museo Civico Belliniano

    Come si evince anche dal nome, il Museo Civico Belliniano è completamente dedicato alla figura del musicista Vincenzo Bellini ed è anche la casa dove egli nacque, il 3 novembre 1801, e trascorse i primi sedici anni di vita.

    Museo Civico Belliniano: la storia

    Nel 1919 il Real Circolo Bellini di Catania, associazione che diede forte impulso all’attività musicale catanese e che ebbe come soci associati personaggi di spicco della musica come Verdi e Wagner, fondò un comitato con cui raccogliere fondi per rendere Monumento Nazionale la casa del Bellini. Molte personalità di spicco dell’epoca come il Re, Mussolini e diversi personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo furono tra coloro che si sottoscrissero. Nel 1923, la residenza venne dichiarata Monumento Nazionale e, dopo alcune vicissitudini, nel 1930 venne inaugurato il museo alla presenza del re Vittorio Emanuele III. La casa nativa del Bellini fa parte del palazzo Gravina Cruyllas di Catania.

    Museo Civico Belliniano: la casa del Bellini

    Museo belliniano
    L’abitazione di Vincenzo Bellini, oggi museo, è composta da 5 stanze, chiamate “sale” (A,B,C,D,E), ciascuna contenente svariati oggetti appartenenti alla vita del Bellini e della sua famiglia. Sono presenti libri e manoscritti, tra cui si fa notare un’importantissima lettera autografata del compositore Gioachino Rossini ma anche fotografie antiche di Catania, il pianoforte, una maschera di cera con il volto di Bellini e i documenti autentici della morte del compositore, avvenuta a Puteaux il 23 settembre 1935.

    Museo Civico Belliniano: Luogo, Orari e prezzi

    Il Museo Civico Belliniano è situato in Piazza S. Francesco D’Assisi, al numero 3, a Catania. Visitabile dal lunedì alla domenica, dalle 9:00 alle 13:00, il costo del biglietto d’ingresso è di 3,00 euro.
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Cucina etnica: la ricetta del Vindaloo

    Cucina etnica: la ricetta del Vindaloo

    Ti piace la cucina etnica? Oggi ti propongo la ricetta del Vindaloo, ovvero uno spezzatino indiano.
    Dopo aver letto Acqua, mi è venuta voglia di cibo indiano.
    Secondo la tradizione, questa ricetta sarebbe approdata a Goa con i marinai portoghesi che chiamavano questo piatto “Vinha d’Alho” ovvero vino e aglio, per via della marinatura. Gli indiani modificarono la ricetta, in quanto tolsero la carne di maiale e la sostituirono con l’agnello o il pollo e vi aggiunsero più spezie. Nasce così un ottimo spezzatino che può esser fatto con carne di agnello, capretto ma anche maiale e pollo.

    Cucina etnica: ingredienti per il vindaloo

    • 1 chilo di carne di agnello o capretto

    Spezie:
    vindaloo

    • Peperoncini piccanti a gusto
    • Pepe nero macinato qb
    • 1 cucchiaio di semi di cardamomo verdi
    • 1 cucchiaio di semi di cumino
    • 1 cucchiaio di curcuma
    • 1 cucchiaio di curry
    • 1 cucchiaio di coriandolo fresco tritato

    Marinata:

    • 6 cucchiai di vino bianco
    • 1 pizzico di sale
    • 1 spicchio d’aglio schiacciato
    • 1 pezzo di zenzero fresco
    • 2 cipolle affettate
    • 1 cucchiaino di curcuma
    • 1 cucchiaino di olio evo

    Cucina etnica: preparare il Vindaloo

    Per prima cosa occorre mettere la carne a marinare. Prendi dunque una terrina capiente e versaci: la carne tagliata a bocconcini, copri con il viso ed aggiungi l’aglio e la cipolla, lo zenzero grattugiato, il sale, l’olio e la curcuma.
    La carne deve riposare in frigo per 24 ore.
    Trascorso questo tempo, togliere la carne, recuperare l’aglio e la cipolla, filtrare la marinata.
    In una pentola capiente, magari di coccio, far rosolare le cipolle e l’aglio con poco olio evo. Quando sarà tutto dorato, togliere l’aglio (se ti piace lascialo) e versare la carne ben scolata. Farla rosolare finchè non dora. Nel mentre prendere le spezie e macinarle (ad esclusione del coriandolo fresco). Aggiungere le spezie, due cucchiai di marinata e acqua qb. Far cuocere coperto per un’ora.
    A cottura completata, guarnire con coriandolo fresco o foglie di alloro. Come tradizione nella cucina etnica, in particolare in quella orientale, servire la carne con del buon riso aromatizzato.
     

    <<<<Scopri le ricette di CataniaBlog>>>>

  • Museo Casa Vaccarini

    Museo Casa Vaccarini

    Giovanni Battista Vaccarini fu un grande architetto italiano.

    Molte furono le sue opere in tutta Italia ma si soffermó maggiormente a Catania. L’architetto visse gran parte della sua vita in questa città e si costruì anche una casa di sua proprietà che oggi la si utilizza come museo chiamato il Museo Casa Vaccarini che è situato nel quartiere vecchio di Catania. Al suo interno si trovano delle foto delle opere più celebri di Vaccarini che rappresentano interamente il periodo barocco e settecentesco. Il museo è composto da due piani con dieci stanze, un saloncino al piano nobile e quattro vani al piano terra. Spesso questo museo viene anche utilizzato come luogo di varie mostre ma ciò che si potrebbe trovare quotidianamente sono le rappresentazioni delle opere dell’architetto. Si trovano le foto dei suoi edifici quali:
    sala museo vaccarini
    ●la facciata del Duomo di Catania ;
    ●la Chiesa della Badia di Sant’Agata ;
    ●la Chiesa di San Giuliano ;
    ●palazzo dell’università ;
    ●la corte del Collegio dei gesuiti ;
    ●palazzo Villarmosa
    ●convitto Cutelli.
    E queste sono solo le opere da lui eseguite a Catania.
    Ovviamente costruì anche al di fuori di questa città : a Palermo redisse un progetto di restauro per il Duomo e partecipò anche al restauro della Casa Grande Del Principe Alliata di Villafranca. A Milazzo costruì il portale del Santissimo Salvatore e i portali della Chiesa di San Giacomo Apostolo. A Pettineo si possono ancora trovare il Ponte Migaido e il Ponte Concetta Valledolmo. Insomma se venisse voglia di osservare alcuni edifici del 1600/1700 e ci si trova nei pressi di Catania il Museo Casa Vaccarini è l’ideale.
    Info Utili:
    Via Luigi Sorrentino, 10-14, 95131 Catania CT
    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • La Piazza San Francesco a Catania

    La Piazza San Francesco a Catania

    Nel centro antico di Catania sorge la storia Piazza San Francesco.

    Il suo incrocio collega via dei Crociferi con via Vittorio Emanuele, con la presenza del caratteristico arco di San Benedetto. Al suo interno, sono presenti l’omonima chiesa e il Palazzo nel quale visse l’artista Vincenzo Bellini.

    La Chiesa di San Francesco d’Assisi

    La Chiesa di San Francesco dAssisi
    La Chiesa di San Francesco d’Assisi è stata costruita a partire dal XVIII secolo e costituisce il monumento più importante della piazza catanese. Un tempo, la zona ospitava un tempo pagano incentrato sulla dea Minerva.
    La Piazza San Francesco a Catania cardinale dusmet
    Di fronte al complesso religioso, è situata una statua che rappresenta il cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, arcivescovo di Catania verso la fine del Novecento. L’opera fu realizzata dallo scultore Silvestre Cuffaro e viene considerata quale il simbolo dell’area. Inoltre, la chiesa comprendeva un convento distrutto da un terremoto nel 1693 e poi ricostruito.

    Il Palazzo Gravina Cruyllas e i suoi musei interni

    Il Palazzo Gravina Cruyllas e i suoi musei interni
    In piazza San Francesco a Catania, di fronte alla struttura religiosa, sorge il Palazzo Gravina Cruyllas. Quest’ultimo è conosciuto a livello nazionale perché è stato la dimora del musicista Vincenzo Bellini. Al suo interno, comprende il Museo Civico Belliniano, dedicato ai ricordi del noto artista. Inoltre, è presente il Museo Emilio Greco, con ben 155 opere realizzate tra il 1955 e il 1992. La piazza contiene anche il Palazzo Platania, con vista sul celebre Teatro Antico. Nel complesso, la zona viene considerata come un autentico fulcro della storia e della tradizione catanese.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Lo splendido Porto di Catania

    Lo splendido Porto di Catania

    Nella splendida cornice della Sicilia orientale, con il cono dell’Etna a fare da sfondo e il Mar Ionio a lambire la costa, si distende la “grigia” città di Catania, così soprannominata per quell’uniforme colore grigio-nero derivante dalla pietra lavica con cui sono stati costruiti nel tempo gran parte dei suoi edifici, monumenti, palazzi e chiese. Se il grigio la fa da padrone nell’entroterra, è però il blu intenso dello Ionio ad introdurci al suo porto, appendice splendida ed importantissima di una città che fa dell’attività portuale il suo migliore biglietto da visita. Trasformato più volte nel corso dei secoli, è oggi uno dei più moderni e meglio attrezzati porti del Sud dello stivale, inserito perfettamente nel tessuto urbano e nella rete dei collegamenti terra-mare.

    Storia del porto

    Lo splendido Porto di Catania la storia

    Catania ebbe il suo primo porto durante il periodo aragonese quando re Alfonso lo fece realizzare nel luogo dove sorgeva l’antico porto saraceno (1438).

    Era dotato di un molo fortificato e di una serie di strutture ben attrezzate per poter accogliere i suoi grandi vascelli. Tuttavia, negli anni successivi, una serie di violente mareggiate finì per danneggiare sistematicamente le strutture, ridotte addirittura ad un mucchio di pietre in seguito al catastrofico evento del 1601. Furono i Borboni, all’inizio del 1700, a dare il via ai lavori di ricostruzione: affidati ad una squadra di esperti provenienti da Malta, durarono cinque anni e consegnarono alla città un porto ben più solido rispetto agli sfortunati precedenti. Seguirono nuovi interventi di sistemazione nel corso dell’Ottocento, sempre per iniziativa del governo borbonico, mentre un capillare programma di ristrutturazione e ammodernamento venne promosso dal regime fascista a seguito di un’altra violenta mareggiata (1933). Questi lavori, terminati due anni prima dell’inizio del secondo conflitto mondiale, conferirono al porto l’aspetto con il quale lo possiamo ammirare oggi, in sintonia con gli scali più moderni di quell’epoca.

    Collocazione e struttura

    Lo splendido Porto di Catania Collocazione e struttura
    Salta subito agli occhi la favorevolissima posizione geografica dello scalo catanese, al centro del Mediterraneo, quasi a metà strada tra lo Stretto di Gibilterra ed il Canale di Suez, che diviene così una sorta di crocevia tra i porti africani e quelli europei. La rilevanza di questo scalo di I classe si può leggere anche a livello regionale in quanto serve ben sei province siciliane, ad ulteriore conferma della sua privilegiata condizione geografica.
    Ma come si presenta il porto oggi? Il bacino artificiale si estende in direzione Nord-Sud con l’imboccatura che si apre verso Mezzogiorno. È limitato lungo il lato Est dal Molo di Levante e lungo quello Sud dal Molo di Mezzogiorno. Il bacino è però diviso internamente da un terzo molo sporgente in posizione centrale che va a definire il Porto Vecchio, adibito per lo più al traffico di motopescherecci, e il Porto Nuovo.

    Attività e interazione porto-città

    Lo splendido Porto di Catania Attività e interazione porto città
    Le attività che si svolgono all’interno del bacino portuale sono molteplici e in continua crescita e proprio questa polivalenza è da inserirsi tra le caratteristiche fondamentali del porto catanese. Se la destinazione commerciale occupa ancora il primo posto della classifica, c’è da segnalare l’incremento del traffico crocieristico con il ritorno di compagnie come Costa Crociere e Royal Caribbean, ma anche del settore dei traghetti con un significativo miglioramento dei collegamenti con il Nord Italia e anche con il Sud, verso l’isola di Malta. Da segnalare inoltre le attività cantieristica, industriale, peschereccia e diportistica.
    La centralità del porto si evince, infine, anche dalla vicinanza con le linee di trasporto più importanti della città, ferrovia e aeroporto, nonché dalla possibilità per i turisti che giungono via mare di raggiungere in pochi minuti di passeggiata buona parte del patrimonio artistico della città.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Polo Tattile Multimediale a Catania

    Polo Tattile Multimediale a Catania

    Sei soliti musei ti annoiano e ti sembra che siano tutti uguali, non hai ancora messo piede al Polo Tattile Multimediale a Catania, dove potrai provare l’ebbrezza di una visita totalmente al buio.

    Perché è Nato il Polo Tattile Multimediale a Catania

    Questa struttura, unica in Europa, è nata nel 2008 con l’intento di sensibilizzare alla tematica dell’ipovedenza e della cecità attraverso un museo tattile, uno showroom, un giardino sensoriale, un bar al buio e un Internet Braille Cafè.
    Il Braille è la scrittura che viene utilizzata dalle persone non vedenti per leggere e scrivere.
    Esiste un vero e proprio alfabeto ed è possibile scorgere i caratteri in molti luoghi pubblici come fermate del bus, metro e quant’altro.
    Durante la visita avrai dunque la possibilità di utilizzare tutti i cinque sensi e capire quanto il loro contributo sia prezioso nella vita di tutti i giorni.

    Dove si Trova il Polo Tattile Multimediale a Catania

    polo tattile
    E’ situato all’interno di un magnifico palazzo settecentesco in Via Etnea, una strada nel pieno centro della città.

    Orari del Polo Tattile Multimediale a Catania

    Se desideri visitare questo insolito museo, devi tenere conto che osserva i seguenti orari:
    – Dal Lunedì al Venerdì: 9.00-14.00 e 15.00-18.00;
    – Chiuso domenica e festivi eccetto qualche occasione speciale che verrà comunicata sull’homepage del sito http://www.stamperiabrailleuic.it;
    – Se desideri usufruire delle visite guidate, è gradita la prenotazione al 095.500177 durante gli orari di apertura del museo;
    – Per i gruppi di oltre 6 persone la prenotazione è invece obbligatoria.
  • Ricette pasta invernali: fagioli e cotiche

    Ricette pasta invernali: fagioli e cotiche

    Ricette pasta invernali: fagioli e cotiche, mai provato?
    Sì siamo a Ottobre e le giornata sono fredde e un buon piatto rustico è quello che ci vuole. Mica solo per scaldarsi, anche per tirarsi su se la vita non ci sorride poi tanto.
    Va detto per amor del vero che questo non è un piatto per chi ha problemi di colesterolo o di linea. E non è un piatto leggero, perciò attenzione.
    Ricette pasta invernali: ingredienti per 4

    • 1 scatola di borlotti
    • 200 gr di cotenna di maiale
    • 400 gr di pasta corta
    • mezza cipolla
    • mezzo bicchiere di vino bianco
    • brodo vegetale
    • sale e pepe
    • olio evo

    Ricette pasta invernali: fagioli e cotiche
    Ricette pasta invernali fagioli
    Per prima cosa occorre sgrassare la cotenna del maiale, quindi la si mette a lessare per meno di un’oretta con il
    vino. Pungete la cotenna per sapere se è della cottura giusta, se la fate scuocere risulterà molliccia e poco appetitosa.
    Dopo aver scolato la cotenna tritate la cipolla e fatela rosolare in poco olio evo. Unite la cotenna che avrete tagliato in piccoli pezzi. Dopo 5 minuti di rosolatura, scolate i borlotti dall’acqua di conserva e versateli in pentola, coprite con il brodo e fate cuocere dieci minuti.
    A parte lessate la pasta al dente che andrete ad aggiungere ai vostri fagioli e cotiche. Aggiustare di sale e pepe.
    In questa ricetta non è previsto l’uso di salsa di pomodoro ma chiaramente potete usarla e potete aggiungere gli aromi che volete, rosmarino o foglie di alloro.
    Se siete dei temerari potete fare una pasta in casa, il piatto sarà più ricco e gustoso ma ancor meno leggero. Scegliete il taglio di cotenna della pancia, non delle zampe, risulta più tenero. Evitate di abbondare perché se ne avanza troppo a furia di scaldarlo la cotenna non diventerà certo più invitante.
    Se volete far assaggiare a qualcuno questo piatto prima assicuratevi che gradisca la cotenna di maiale.
     

  • La Funivia dell’Etna

    La Funivia dell’Etna

    Tra le innumerevoli bellezze del territorio siciliano, bisogna sicuramente includervi pure “l’Etna”.

    Di conseguenza tra le fermate obbligatorie bisognerebbe certamente effettuare pure quella della visita sulla montagna più alta in assoluto.
    Ovviamente dovrai programmare attentamente la sosta su questo vulcano “attivo”, andandoti a basare sul tempo libero che avresti a disposizione e della tipologia di “escursione” che desideri realizzare.

    Informazioni generali e sulla “Funivia dell’Etna”

    La Funivia dellEtna escursione 1
    La visita maggiormente scelta dai turisti è quella ai “crateri spenti“, in quanto si possono andare a vedere in un lasso di tempo alquanto limitato.
    La “Funivia dell’Etna” rappresenta l’unica ditta che organizza i tour guidati fino a quei punti del cratere che, ovviamente, è permesso visitare.
    Per di più ha sulle spalle ben “50 anni” di esperienza.
    Questa impresa permette di organizzare delle “escursioni” estremamente interessanti per valorizzare maggiormente le tue vacanze durante il periodo estivo.
    In aggiunta durante la stagione più fredda, ti consente di poter attuare delle attività sportive ( come ad esempio sciare) a poca distanza dal mare.
    La visita sull’Etna organizzata dalla “Funivia” è rinomata non solo nella zona siciliana, ma in tutto il territorio italiano.
    Utilizzando come mezzi di supporto e di trasporto per gli spostamenti sia la “telecabina” sia dei “fuoristrada” idonei per queste zone,questa “società” ti offre la possibilità concreta di poter raggiungere e vedere la sommità del vulcano siciliano più elevato del mondo.
    Una volta giunti nella zona scelta tramite l’utilizzo della “Funivia“, ci saranno degli appositi accompagnatori specializzati che ti guideranno fino ad alcune cavità più piccole poste lateralmente e tuttora operanti.
    Infatti, ci si potrà imbattere in queste aperture in azione con le loro esalazioni, percependo perfino il forte odore tipicamente vulcanico dello “zolfo” e la fonte di calore proveniente proprio dalle pietre del “vulcano”.
    Logicamente è sempre consigliabile la scelta di calzature confortevoli da usare per questo genere di percorso.
    Oltre che ricordarti di portarti un capospalla pure nel periodo estivo.
    Infatti a quell’altezza spesso ci si può trovare la “neve”, pertanto ci si deve andare muniti di tutto il necessario.
    Mentre il “cratere” più enorme si può vedere solo in determinati momenti, visto che costituisce quello che potrebbe risultare più pericoloso da visitare essendo il “cratere centrale”.
    Dunque se vorrai vederlo, dovrai precedentemente prendere delle informazioni in merito.

    Una splendida gita coi propri figli

    La Funivia dellEtna gita
    Se hai dei bambini l’escursione sull’Etna che offre la “Funivia” sarà per loro un bellissimo ed eccitante avvenimento.
    Offrendogli degli scenari memorabili come la vista della “lava” ed il sentirsi sospesi mentre si è all’interno della “funivia”.
    Naturalmente in questo caso dovrai prendere gli accorgimenti utili ed a portata di bambino come, per esempio, le strade percorribili più adatte a lui.
    Ed usando gli indumenti appropriati, come è stato sottolineato poc’anzi.
    Ritornerete tutti a casa con un meraviglioso ricordo siciliano.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Lo storico Palazzo Bonajuto a Catania

    Lo storico Palazzo Bonajuto a Catania

    Lo storico Palazzo Bonajuto con sede a Catania prende il suo nome dal suo ideatore e costruttore Natale Bonajuto

    Architetto siracusano che per volere del Re Ferdinando progettò questa immensa struttura su una pianta quadrata con l’utilizzo di un materiale locale estremamente resistente come la pietra arenaria.

    Funzioni e scopi della struttura

    Lo storico Palazzo Bonajuto a Catania struttura
    Inizialmente progettato come Carcere Borbonico il Palazzo Bonajuto è divenuto al giorno d’oggi Museo Civico grazie ai preziosissimi reperti contenuti al suo interno. Benché travagliata la storia di questo monumento ha riscontrato un interesse sempre maggiore da parte di tutti i cittadini che proprio grazie al suo passato lo considerano uno dei centri culturali di maggior interesse di tutto il paese.
    Dopo la sua creazione a partire dal 1890 il Carcere fu trasferito nel convento di S.Bonaventura destinando il palazzo al divenire il nuovo Monte di Pietà. Successivamente è stato ulteriormente utilizzato come sede per l’Azienda Telefonica di Stato che solo dopo gli anni 60′ lascerà definitivamente la location per fare spazio al nuovo assetto previsto: il Museo Civico. Le diverse funzioni assunte nel tempo e i committenti che hanno segnato la storia di Palazzo Bonajuto hanno contribuito pesantemente all’aspetto estetico che oggi possiede, eliminando sfortunatamente alcuni degli spazi più belli e suggestivi che al suo interno erano contenuti

    Interno del palazzo e reperti custoditi

    Lo storico Palazzo Bonajuto a Catania opere
    Il Palazzo Bonajuto è tranquillamente visitabile sempre ed offre sia a gruppi di famiglie che di studenti la possibilità di effettuare dei tour guidati in modo totalmente gratuito. L’interno è suddiviso in diverse sezioni ospitanti reperti storici risalenti all’era settecentesca, ma non solo. Anche la struttura stessa offre uno spettacolo architettonico interessante per via dei molteplici giochi di luce ed ombra offerti dal posizionamento dei suoi spazi e, inoltre, è possibile osservare tutta una serie di manufatti essenziali per celebrare i rituali dell’epoca come grandi campane metalliche, altari intagliati finemente, oggetti della vita quotidiana dei monaci residenti e tutto ciò che concerneva le diverse funzioni assunte nel tempo.
    Le sezioni aperte al pubblico sono così suddivise: per prima abbiamo la sezione Archeologica, ospitante reperti provenienti da diverse città importanti come Sant’Ippolito o San Mauro, successivamente vi è la Pinacoteca grazie alla quale potrai osservare tutta una serie di dipinti che mostrano la piena attività artistica di quei tempi e, infine, la sezione storica dove sono contenute opere dallo straordinario spessore come il fercololo di San Giacomo realizzato dall’artista napoletano Scipione di Guido.
    Benché un po’ confusionario a causa dei pesanti interventi attuati dai vari committenti lo storico Palazzo Bonajuto a Catania non manca mai di stupire tutti i suoi visitatori che da ogni parte del mondo vengono per osservare questo capolavoro così eclettico, frutto della combinazione di diversi stili e correnti.
    Info:
    Via S. Gaetano, 10, 95131 Catania CT
     

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Palazzo della Cultura a Catania

    Palazzo della Cultura a Catania

    Palazzo della Cultura Storia

    Il palazzo della Cultura, situato nei pressi di Catania non sempre è stato conosciuto con questo nome. Inizialmente prendeva il nome di Palazzo Platamone ed era situato tra il Porto Saraceno ed il Porto Pontone, i due approdi più importanti dell’antica Catania. Questo palazzo apparteneva ad un’importante e ricca famiglia dei Platamone e man mano diventò il palazzo più lussuoso e rappresentativo della città emergendo su tutti gli altri palazzi del tempo. Successivamente questo palazzo venne donato ai religiosi e venne inserito all’interno del cortile del Monastero di San Placido che rappresentava un grande esempio dell’arte barocca.
    Dopo il terremoto del 1693, che distrusse gran parte del monastero, nella ricostruzione di questo ultimo vennero incluse le testimonianze più antiche del palazzo, di fatti all’interno di esso è possibile vedere una parte della struttura del palazzo che era connessa al porto tramite un passaggio segreto che attraversava le mura.

    Il Palazzo Platamone oggi

    Il Palazzo Platamone oggi
    Il palazzo Platamone si trova in Via Vittorio Emanuele II a Catania, alla spalle del Duomo.
    Oggi di questo palazzo non ne rimane che un loggiato sormontato da un balcone custodito nel cortile del monastero. Anche il suo nome è cambiato ed oggi infatti tutti lo conosciamo come Palazzo della Cultura e viene utilizzato per ospitare concerti, mostre ed eventi che contribuiscono alla crescita dello sviluppo culturale della città e rendono possibile l’approccio tra i giovani e la cultura.
    Se anche tu sei rimasto affascinato da questo palazzo caratterizzato da un mix tra modernità e storia non aspettare altro e vai a visitare questa struttura meravigliosa e i prossimi eventi che ospiterà.
  • Il Museo Emilio Greco di Catania

    Il Museo Emilio Greco di Catania

    Informazioni generali sul Museo Emilio Greco di Catania

    Situato al primo piano del Palazzo Gravina Cuyllas in Piazza S. Francesco d’Assisi a Catania, il Museo Emilio Greco è stato inaugurato nel 1994 dallo stesso artista. All’interno vi si trovano oltre 150 opere, tra sculture e disegni, del maestro siciliano divenuto celebre per le sue litografie particolari raffiguranti i nudi di donna. Lo stesso palazzo ospita, al piano terreno, il Museo Bellini e con un unico biglietto d’ingresso è possibile accedere ad entrambi ed avere il supporto di guide molto preparate e cortesi.

    Emilio Greco: la vita e le opere

    Museo Emilio Greco di Catania la vita e le opere
    Nato a Catania l’11 ottobre 1913, Emilio Greco ha mostrato fin da giovanissimo una passione particolare per la scultura e nel 1934 riceve l’Attestato dall’Accademia di Palermo. Tra le sue sculture più celebri ricordiamo Pinocchio e la Fatina, monumento realizzato per il Paese di Collodi, la statua di Papa Giovanni XXIII in S.Pietro e le porte del Duomo di Orvieto. Le sue opere grafiche più significative invece, sono tutte racchiuse all’interno del museo a lui dedicato nella sua città natale, inaugurato dallo stesso artista poco prima della sua morte, avvenuta a Roma il 5 aprile 1995.

    Museo Emilio Greco di Catania: le opere

    Museo Emilio Greco di Catania opere
    Le litografie ed acqueforti custodite all’interno del museo Emilio Greco di Catania comprendono la famosa serie di Commiati, composta da ben 25 opere che analizzano accuratamente tutte le sfumature del distacco tra uomo e donna. Non mancano neppure opere di ispirazione classica, come il Ritorno di Ulisse, Saffo, Medea, Metamorfosi e Ninfa, in cui risultano piuttosto evidenti le citazioni relative a Catullo.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Mele ricette dolci autunnali

    Mele ricette dolci autunnali

    Mele ricette dolci autunnali, non solo per Halloween. Si avvicina la festa più inquietante dell’anno e tutti sono alla ricerca di ricette particolari, un po’ bizzarre, per stupire gli amici.
    Qual è la regina dell’autunno? La mela e si sa che per Samhain cucinare le mele è ormai un rituale. Ma bando alle solite torte, quest’anno voglio qualcosa di diverso.
    Ieri notte ho cominciato a progettare qualche ricetta diversa che coinvolga le mele in modo inaspettato. Ecco il risultato.

    Mele ricette dolci: mele ripiene

    Ingredienti per 4:

    • 4 mele rosse o gialle
    • caramelle mou
    • coltello
    • gocce di cioccolato
    • gelato alla vaniglia (facoltativo)

    Preparazione:

    1. lavare le mele, asciugarle e tagliarle a metà
    2. togliere il picciolo e la parte centrale del torsolo
    3. posizionare al centro di ogni mela una caramella mou con sopra qualche goccia si cioccolato
    4. mettere in formo e lasciar fondere la caramella ed il cioccolato
    5. servire tiepide con una pallina di gelato alla vaniglia sopra volendo

    Mele ricette dolci: apple caramel

    ricetta di mele
    ingredienti:

    • 1 tavoletta di cioccolato fondente
    • 2 mele grandi
    • granella di noccioline
    • sciroppo al caramello o alla fragola per guarnire
    • stecche da gelato

    preparazione:

    1. lavare ed asciugare le mele quindi levare il picciolo
    2. tagliarle a fette spesse praticando un taglietto sotto per infilare in ognuna lo stesso da gelato
    3. mettere a fondere a bagnomaria la tavoletta di cioccolato
    4. immergervi le fette di mela tenendole per il bastoncino
    5. porle su di una griglia ad asciugare (con carta da forno sotto)
    6. mentre sono ancora tiepide spolverarle con granella di noccioline
    7. quando sono asciutte, decorarle con lo sciroppo del gusto che preferite e porle in frigo
    8. non vanno servite freddissime quindi è meglio toglierle qualche minuto dal frigo prima di servirle

    Che ne pensate di queste ricette di mele dolci? Sono un’idea originale e diversa per dare un tocco speciale ad un dessert.
    Avete già provato questa torta?

  • Il Convento dei Padri Crociferi a Catania

    Il Convento dei Padri Crociferi a Catania

    Il Convento dei Padri Crociferi a Catania è una delle strutture più grandi situate nella regione. La grandezza e la posizione strategica in cui è ubicata sono elementi fondamentali che ci fanno capire l’importanza che questo luogo di cultura possedesse all’epoca della sua costruzione. I suoi edifici si estendono infatti sino ad occupare quasi l’interno isolato a partire da Via dei Crociferi sino a toccare l’asse di Via San Giuliano, Via la Rosa Buccari e Via Sant’Elena.

    Il Convento dei Padri Crociferi : Storia e origine della struttura

    Le estese dimensioni della struttura rappresentano simbolicamente l’importanza dell’ordine dei Padri Crociferi per la Catania di fine 600′. Gli stessi Padri chiesero infatti a più entità di collaborare per estendere la struttura e farne un nuovo polo culturale-religioso, all’interno del quale si potesse sia ospitare l’intero ordine che praticare tutte le usanze e i riti di culto più comuni e sentiti dalla popolazione. La storia travagliata della sua costruzione inizia nel 1723 con il disegno della prima ala a cura dei padri Antonio Barbera e Vincenzo Caffarelli; solo successivamente viene acquistata la casa del sacerdote Saverio Quattrocchi che in seguito diverrà la parte centrale della facciata di Levante. I lavori proseguono sino al 1779, anno durante il quale terminano i lavori per l’edificazione della sacrestia, del portone e del pozzo all’interno del giardino e, infine, si completa il prospetto esteso su Via dei Crociferi.
    storia Il Convento dei Padri Crociferi a Catania
    Il violento terremoto che colpì la città nel 1818 causerà purtroppo gravi danni all’intera struttura che tuttavia verranno diligentemente curati nel corso degli anni per preservarne la straordinaria bellezza. Il Convento ha assunto diverse funzioni sopratutto dopo la metà dell’Ottocento quando, a seguito dell’unificazione nazionale, diviene centro ospedaliero per le vittime di guerra e, successivamente, “Regia scuola normale femminile”. Sono stati eseguiti anche interventi contemporanei per fortificare le uscite di sicurezza e per cementare le scalinate destinate al supporto di una notevole quantità di persone.

    Tesori contenuti all’interno del Convento dei Padri Crociferi

    All’interno del Convento sono contenuti tesori e reperti storici di inestimabile valore quali l’Estasi di San Camillo di A. Pennini del 1773, l’altare maggiore in marmo policromo del XVIII secolo, il Transito di San Giuseppe di Natale Distefano del 1835 e sempre ad opera dello stesso pittore una copia di Sant’Agata e Santa Lucia risalente al 1836.
    L’interno della struttura è costituito da un’unica navata principale di importanti dimensioni che offre uno spettacolo prospettico mozzafiato come d’altronde lo offrono i suoi meravigliosi giardini. L’Amministrazione Comunale di Catania ha deciso di destinare il sito a Museo della Città ai Crociferi, offrendo a chiunque la possibilità di scoprirne i tesori attraverso visite guidate e tour all’interno dell’intera struttura ogni settimana.
  • La Chiesa di San Camillo dei Mercedari a Catania

    La Chiesa di San Camillo dei Mercedari a Catania

    Se sei in visita nella città di Catania, non perderti una visita alla bellissima Chiesa di San Camillo dei Mercedari. Ecco la sua storia.

    Le origini della Chiesa di San Camillo dei Mercedari

    La Chiesa di San Camillo dei Mercedari viene eretta intorno al 1700 sulle ceneri di una precedente piccola chiesa, quella dedicata a Santa Maria della Dagala. La costruzione della chiesa fu voluta dopo il terremoto del 1693 che aveva distrutto diverse strade, fra cui quella dove sorgeva la precedente chiesa, e aveva richiesto la necessità di nuovi interventi edilizi. Nel 1723 si apre il cantiere di Chiesa di San Camillo dei Mercedari sotto la guida del maestro Domenico La Barbera. La costruzione viene poi conclusa solo all’inizio del secolo successivo.

    Gli esterni della Chiesa di San Camillo dei Mercedari

    La facciata esterna della Chiesa di San Camillo dei Mercedari è realizzata in pietra bianca calcarea proveniente dal siracusano. Quella principale ha un modulo concavo centrale, nel quale è sistemato il portone di ingresso, delimitato da due imponenti pilastri laterali che sono decorati come le colonne corinzie. Nella parte superiore la facciata si conclude con un timpano molto ampio ad arco spezzato. All’ingresso c’è una lapide epigrafa.

    interno Chiesa di San Camillo dei Mercedari

    Gli interni della Chiesa di San Camillo dei Mercedari

    Gli interni della chiesa presentano tre distinte parti. C’è un vestibolo con la cantoria, un’aula centrale che ha una forma ovale e la zona dell’abside. All’interno della chiesa è contenuto anche un bellissimo organo la cui costruzione risale al XVIII secolo. Le pareti interne, infine, sono decorate con marmi e affreschi di artisti dell’epoca.
  • I 5 musei di Catania da visitare

    I 5 musei di Catania da visitare

    Musei di Catania: quali sono i migliori da visitare

    Catania costituisce indubbiamente una delle città più belle della Sicilia, caratterizzata non solo da un affascinante paesaggio ma anche da arte e cultura da scoprire. La città infatti è ricca di monumenti e musei che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Se ti trovi a Catania dunque non puoi evitare di visitare il Castello Ursino, situato in piazza Federico di Svevia dal momento che fu proprio quest’ultimo ad ordinarne la costruzione nel tredicesimo secolo. Il castello, che era nato come luogo difensivo poiché era circondato dal mare, venne realizzato dall’architetto Riccardo da Lentini che voleva farne il simbolo dell’autorità imperiale. In un secondo momento, a partire dal sedicesimo secolo circa, il Castello Ursino andò sempre di più a perdere il suo ruolo militare e fu adibito a prigione. A partire dalla seconda metà del Novecento circa il castello è stato sottoposto ad opere di restaurazione ed è diventato uno dei musei più frequentati di Catania.

    Musei di Catania: i musei da non perdere

    La casa di Giovanni Verga
    Un altro museo che vale la pena di visitare è la Casa di Giovanni Verga, ossia la vera abitazione di uno degli scrittori italiani più famosi di sempre. La casa è stata dichiarata monumento nazionale a partire dal gennaio del 1940. L’appartamento è situato nel centro storico di Catania e fu realmente abitato dallo scrittore verista prima quando era piccolo e poi in età adulta. Nel 1980 l’ultimo erede (Giovannino Verga Patriarca) morì e per questo l’abitazione fu venduta allo stato che la adibì a museo letterario. Dopo il restauro comunque la casa di Verga ha mantenuto i suoi interni originali, preservando in particolar modo la biblioteca caratterizzata da circa 2600 volumi divisi in sei librerie. Se ti trovi a Catania puoi poi fare un salto al Palazzo della Cultura, situato in via Vittorio Emanuele II. Il palazzo è oggi un luogo in cui vengono presentate numerose mostre appartenenti ad importanti artisti ed è per questo che è il posto ideale per chi ama l’arte e vuole immergersi totalmente in questo mondo. L’edificio è una ristrutturazione dei resti del Monastero di San Placido e del Palazzo Platamone che dopo il 1693 andarono distrutti.

    I musei più interessanti da vedere a Catania

    museo Emilio Greco
    Un museo di nascita piuttosto recente è il museo Emilio Greco, inaugurato all’inizio degli anni Novanta proprio dall’artista originario della città. In origine il palazzo in cui è situato il museo era appartenente ad una nobile famiglia siciliana, quella dei Gravina Cruyllas e ciò si può notare da diversi elementi come ad esempio lo stemma di famiglia oppure la cappella. Collegato al museo Emilio Greco è il Museo civico belliniano, situato al primo piano del Palazzo Gravina Cruyllas, in Piazza San Francesco. Il museo è caratterizzato da due vani e tre stanze ed è la casa natia di Vincenzo Bellini, compositore italiano dell’Ottocento. All’interno del museo belliniano inoltre sono presenti tutti i cimeli che ricordano al vita dell’artista e della sua famiglia tra cui libri, manoscritti, strumenti musicali, spartiti originali e dipinti di vario tipo.
  • Istituto musicale Vincenzo Bellini

    Istituto musicale Vincenzo Bellini

    Suonare uno strumento è la tua passione e vuoi trasformarla in qualcosa di più? In questo allora può aiutarti l’istituto musicale Vincenzo Bellini; per riuscire a far emergere l’artista che è in te.
    La storia del compositore Vincenzo Bellini
    Vincenzo Bellini è stato uno dei più famosi compositori del nostro paese; nato a fine ottocento nella regione Sicilia.
    Bellini iniziò fin da piccolo ad interessarsi alla musica e a scrivere già le sue prime opere; la sua carriera divenne dopo poco tempo entusiasmante e tra le sue opere più amate e famose c’è la “Norma”.
    Si trasferì quindi in Francia dove venne accolto da un successo straordinario ma purtroppo poi morì a soli 34 anni; per ricordare questo grande compositore Catania intitolò l’istituto musicale a suo nome.

    L’istituto musicale Vincenzo Bellini fu costruito per la preparazione dei futuri studenti all’inserimento negli spettacoli teatrali.

    istituto musicale vincenzo bellini 1
    Viene inaugurato agli inizi degli anni cinquanta come un comune “liceo” per poi, visto la grande richiesta d’ingresso essere trasferito negli anni novanta in uno stabile più grande dove risiede tutt’ora; cambiando anche la dicitura da “liceo” ad “istituto musicale”.
    Se hai il desiderio di frequentare questa scuola devi presentare per prima cosa la richiesta; possibile anche tramite il web quindi verrai esaminato suonando liberamente con il tuo strumento prescelto.
    A questo punto devi solo aspettare che la domanda d’ingresso sia accettata da tutta la commissione di esperti.
    Quando farai parte dell’istituto sarai immerso tra i tantissimi strumenti come il piano o l’arco ma anche il clarino o la viola ed imparerai a leggere la musica conoscendone la storia e le sue sfumature; così da entrare in un mondo speciale fatto di note soavi.
    Info:
    Via Istituto Sacro Cuore, 3, 95125 Catania CT
    095 437127
  • Largo Bordighera a Catania

    Largo Bordighera a Catania

    Catania Metropoli del Mediterraneo

    Catania è una città affascinate e la sua storia inizia nel 729 A.C.
    Città di storia, sorprese, eventi e sfaccettature. Danzante e allegra con la sua atmosfera ti accompagna in un mondo dalle tradizioni intense che nascono proprio dal cuore dei catanesi stessi.
    Classificata come metropoli conta 300 mila abitanti. E l’accostamento classico e nuovo continua perché si estende dalla parte sud orientale dell’Etna. E ancora…si affaccia su uno dei mari più belli d’Italia.
    Largo Bordighera a Catania 3
    Largo Bordighera a Catania.
    Largo Bordighera, grande piazza che si trova subito a sud della fitta zona residenziale. L’atmosfera della zona residenziale è familiare nonché influenzata dalla storia della grande Villa Scammacca, che ha coinvolto l’intero quartiere.
    Perché devi scegliere Largo Bordighera?
    Perché è storia, perché è atmosfera familiare, perché offre i vantaggi della tranquillità della zona residenziale ma con la comodità del centro città ad un attimo. Perché è collegata al suggestivo Viale Vittorio Veneto che accompagna fino alla stazione centrale. Perché è in costante evoluzione e offerta in fatto di abitazioni. Infatti si trovano ottime proposte abitative: Incantevoli abitazioni storiche (ricordate l’influenza della villa Scammacca?) riqualificate godono di interesse commerciale, sia in termini di acquisto che di affitto.
    Largo Bordighera a Catania 3
    Largo Bordighera è comodità, semplicità, opportunità, storia, interesse artistico e storico. Ha la magia naturale per essere ciò che tu desideri e ciò che tu hai bisogno. Una regione meravigliosa e intensa con un cuore dal nome Largo Bordighera.

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Viale Artale Alagona Catania

    Viale Artale Alagona Catania

    Le origini di Viale Artale Alagona dai Romani ai giorni nostri

    La strada statale 114 è conosciuta anche con il nome di strada statale Orientale Sicula: essa costituisce una delle arterie principali della più grande isola italiana ed è certamente la principale per la sua sezione orientale. L’intento della strada è quello di collegare Messina a Siracusa, attraversando in pieno la città di Catania. Dopo aver passato il tratto lungo cui prende il nome di Viale Artale Alagona, questa strada costeggia tutta la cosiddetta Costa Saracena. Essa si snoda praticamente per tutto il suo corso direttamente sulla costa orientale e nasce originariamente sulle tracce della strada Consolare Pompeia di epoca romana, senza però internarsi spesso in prossimità dei centri abitati come era uso fare per le strade consolari. Per lunghi tratti di questa strada statale è possibile scorgere quasi sempre l’Etna, la cui vista accompagnerà quasi sempre il tuo tragitto.

    Viale Artale Alagona centro del quartiere Ognina e affaccio sul mare.

    Viale Artale Alagona centro del quartiere Ognina e affaccio sul mare
    Viale Artale Alagona è il nome che assume la strada statale 114 nel tratto che percorre il lato nord della zona Ognina, un ampio quartiere situato a nord della città di Catania. Questo quartiere è uno di quelli che ha conosciuto una maggiore espansione nei decenni recenti: esso è densamente popolato ed è uno dei quartieri più importanti del catanese. Proprio lungo il Viale si trovano molti punti di riferimento per gli abitanti della zona, così come per i turisti.
    Qui si trovano sia il principale luogo di culto, la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Ognina.
    chiesa parrocchiale di Santa Maria di Ognina
    Istituto Statale Superiore, così come un’importante pescheria e molti bar e locali.
    istituto statale superiore Viale Artale Alagona Catania

    ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
  • Programma della giornata dell’Unesco del 19 ottobre a Catania

    Programma della giornata dell’Unesco del 19 ottobre a Catania

    Stai cercando un evento che celebri la cultura e la storia di Catania, una delle più belle città siciliane?

    Il 19 ottobre 2018 a Catania si tiene “Heritage“, la giornata e notte bianca che viene organizzata dal comune in collaborazione con l’Unesco.
    L’evento, come ha sottolineato il sindaco di Catania Pogliese, ha come scopo quello di promuovere l’arte e il patrimonio artistico e culturale di Catania.
    La giornata sarà ricca di appuntamenti dedicati alla scoperta dell’arte e della storia della città, scopriamo i più importanti.

    Alla scoperta della storia e della cultura a Catania

    Laberinto dei Biscari catania
    Molte tappe della giornata dell’Unesco saranno dedicate a visitare i luoghi che hanno fatto la storia e la cultura della città e che non sempre sono accessibili al pubblico.
    Il primo appuntamento è la visita del Palazzo degli Elefanti in Piazza Duomo.
    L’Associazione Guide Turistiche Catania accompagnerà i visitatori tra le 9 e le 21 a fare una visita guidata gratuita del Palazzo. In occasione della giornata dell’Unesco nell’atrio saranno esposti pannelli fotografici sullo stile barocco a Catania.
    Il secondo appuntamento è poi l’apertura delle porte del Convento dei Padri Crociferi situato nell’omonima via dei Crociferi. Qui tra le 19 e le 23 il video
    “Etna patrimonio UNESCO” verrà proiettato per l’occasione.
    La terza tappa offre la possibilità di visitare le Biblioteche riunite Civica e A. Ursino Recupero al costo di 2 euro.
    La quarta tappa è il Monastero dei Benedettini in Piazza Dante Alighieri, dove tra le 9 e le 17 e tra le 19 e le 22 si organizzeranno su prenotazione visite alla scoperta del patrimonio culturale di questo luogo.
    Il quinto appuntamento è quello con Villa Cerami, oggi parte dell’Università di Catania, in cui alle 9, 10:30 e 12 sono organizzate visite guidate.
    Infine, altre tappe obbligatorie l’antica bottega dei pupi siciliani, la casa museo di Giovanni Verga, il Palazzo Biscari e il Palazzo Bonajuto.

    Il barocco e le Chiese di Catania

    Chiesa di San Nicola a Catania

    Un esempio eccezionale di architettura e arte barocca si trova nelle chiese di Catania.
    La tappa più affascinante e significativa del percorso probabilmente è la visita della Chiesa di San Camillo dei Mercedari. Situata in Via Crociferi, la Chiesa si trova disponibile alla visita degli appassionati d’arte accompagnati da guide.
    Poi la Chiesa di San Giuliano e la Chiesa San Francesco d’Assisi all’Immacolata sono strutture imperdibili per gli affreschi, le opere e l’architettura che ospitano al loro interno.
  • Il palazzo del tribunale di Catania

    Il palazzo del tribunale di Catania

    In Piazza Giovanni Verga trovi un imponente palazzo, il Tribunale di Catania,

    Con colonne lungo tutta la facciata e per tutta l’altezza. La sensazione che avrai trovandoti davanti all’ingresso è proprio quella di sentirti molto piccolo. Una costruzione realizzata nel 1953 ad opera dell’architetto Francesco Fichera.
    Al suo interno si trova una struttura con particolari molto suggestivi, i lucernari e la zona che, per il progetto Aleph in collaborazione con l’accademia delle belle arti, ospita un museo d’arte contemporanea che si può visitare gratuitamente e che aiuta molti artisti emergenti e a volte regala delle vere e proprie emozioni per chi ama pittura e scultura.

    La piazza che ospita il Tribunale di Catania

    interno del tribunale di catania
    Oltre al palazzo in se non puoi non far visita ed ammirare la bellissima piazza che lo ospita. Intitolata ad un grande artista catanese, Giovanni Verga, è meta di molti turisti per la sua famosissima fontana centrale.
    Rappresenta il tragico naufragio della Provvidenza che viene raccontato nel romanzo dei Malavoglia scritto da Verga. Si possono vedere infatti ben distinte delle figure che cercano disperatamente di salvarsi aggrappandosi alla nave. Anche i giochi d’acqua della fontana stessa sono a sottolineare le difficoltà e la sofferenza, che si legge anche nelle righe del libro, di tutte le persone nel cercare di salvarsi dalla furia della tempesta.
    Questa stupenda opera è dello scultore Carmelo Mendola anch’esso un grande artista catanese, che ha impiegato ben 19 anni per portarla a termine ed è stata inaugurata nel 1975.
    Nel 1937 fu Benito Mussolini ad inaugurare l’inizio dei lavori.
    L’opera fu realizzata da Francesco Fichera accademico, ingegnere e architetto italiano, che però non vide il completamento dell’opera in quanto morì tre anni prima che il palazzo fosse inaugurato nel 1953.
    Il tempo di costruzione fu molto lungo, i tempi furono ritardati dalla II guerra mondiale, durante la quale il palazzo divenne luogo di rifugio di molte famiglie e di molti rifugiati. Alla fine della guerra i lavori rimasero fermi fino allo loro ripresa nel 1951.
    Lo stile architettonico della facciata principale, richiamano motivi dello stile catanese del settecento riproposto in stile novecento.
    L’accesso al palazzo avviene attraverso una grande scalinata costruita in basalto lavico. Dal 1955, all’interno dell’androne, si trova una delle opere più importanti di Domenico Maria Lazzaro scultore catanese chiamato Mimì.
    L’opera raffigura la divinità mitologica romana raffigurante la Giustizia, nelle sue mani una spada e una bilancia.
    La statua in bronzo è alta sette metri e mezzo, in stile classico e ripresenta la raffigurazione del medesimo soggetto proposto a Padova nella cappella degli Scorvegni da Giotto.
    All’interno del palazzo precisamente nella biblioteca, si possono ammirare gli affreschi di Carmelo Comes noto pittore catanese.
    Visitando Catania si consiglia una visita sia alla piazza Verga che al Palazzo di Giustizia ammirando così opere di artisti catanesi che hanno voluto prestare la loro opera in onore di questa città meravigliosa.
    Questa piazza ed il suo Tribunale meritano sicuramente una visita se ti trovi a Catania.