Politici e giornalisti, ad oggi, svariano sugli aspetti più utili da risolvere, su cosa e come riaprire le attività economiche, per rilanciare il paese, soprattutto in attesa della stagione estiva, da sempre fonte di guadagno consistente in un luogo cosi turistico.
Il problema principale, è che spesso ci si perde tra i tentacoli della retorica e si trascurano gli aspetti più umani, perchè sostanzialmente se abbiamo cosi paura di questo virus è proprio per questo, siamo umani, non robot, quindi abbiamo bisogno dei nostri punti di riferimento.
Messe aperte il 18 maggio: per alcuni la passeggiata, per altri la corsetta, per altri la celebrazione religiosa è fondamentale.
È il 7 maggio e a Palazzo Chigi, sede del governo della Repubblica italiana, viene firmato un protocollo che darà il via e detterà le linee guida per la ripresa delle celebrazioni religiose, a partire dal 18 maggio.
Come tutti i luoghi pubblici e privati che stanno gradualmente riaprendo al pubblico, ci sono delle importanti linee guida da seguire, generalmente ignorate nella prima fase nella quale il virus si è propagato. Solo grazie a queste misure, ricordiamo, sarà possibile riprendere le proprie attività in modo graduale e sicuro, evitando una futura ripresa della curva dei contagi.
Uno dei diktat che più ci viene ripetuto, è quello di assicurarsi dell’igienizzazione delle superfici, in quanto dopo diversi studi, abbiamo saputo che il virus vive su quest’ultime, e in alcuni casi specifici non si conosce neanche per quanto tempo lo faccia.
Le messe sono state spesso oggetto di accusa per un secondo punto importante, ovvero il distanziamento sociale.
È difficile mantenere la distanza interpersonale tra i fedeli durante la celebrazione, e limitare l’afflusso può apparire moralmente sbagliato e anti democratico.
Cosi, uno dei punti fondamentali sarà proprio questo oltre al controllo delle superfici, il distanziamento tra le persone.
Essendo un luogo chiuso, bisognerà garantire la distanza di un metro sia laterale che frontale, e l’utilizzo delle mascherine in ogni caso, inoltre bisognerà posizionare degli igienizzanti all’ingresso.
Non ci sarà l’obbligo della misurazione della temperatura ai fedeli, come qualche amante del complottismo aveva accennato. Ovviamente, sta al buonsenso delle persone di non visitare i luoghi di culto, nel caso si fosse arrivati a contatto con un presunto o accertato infetto da coronavirus, oppure se la temperatura corporea non è regolare e si possa avere il sospetto di essere infetti.
Oggetti sacri, microfoni e l’intero luogo di culto dovrà essere igienizzato, garantendo il ricambio dell’ambiente, che deve essere ben arieggiato.
Proibito il gesto dello “scambio della pace”, quindi evitare di stringersi la mano, magari sarà la buona volta in cui impareremo a scusarci di persona, chissà.
Arriviamo al punto chiave, ovvero la distribuzione della Comunione. Il parroco o il ministro riservati alla distribuzione, potranno dare la comunione solo dopo aver provveduto alla propria igienizzazione, indossato guanti e mascherina. La distribuzione deve avvenire senza venire a contatto con i fedeli, cercando di rimanere a distanza il più possibile.
Queste linee guida permetteranno di tornare alla nostra vita gradualmente, solo se vengono seguite alla lettera, avendo cura delle norme e soprattutto manifestando assoluta prudenza.
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