La giovane Agata era di origini catanese e proveniva da una famiglia benestante,
Il suo unico problema è stato l’amore incondizionato per la religione cristiana, la famiglia sin da piccola le ha trasmesso i valori e la fede per il cristianesimo.
E proprio per questi valori e per questa fede, che la giovane Agata all’età di 15 anni decide di accostarsi alle vergini consacrate a Dio, con il benestare del Vescovo della città.
Il proconsole romano Quinziano che si era perdutamente innamorato della giovane Agata, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua bontà d’animo, decise di imprigionare la giovane e di torturarla fino quando la stessa non avesse deciso di ritornare alla religione romana.
E proprio per questi valori e per questa fede, che la giovane Agata all’età di 15 anni decide di accostarsi alle vergini consacrate a Dio, con il benestare del Vescovo della città.
Il proconsole romano Quinziano che si era perdutamente innamorato della giovane Agata, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua bontà d’animo, decise di imprigionare la giovane e di torturarla fino quando la stessa non avesse deciso di ritornare alla religione romana.
Ma il proconsole Quinziano e l’amore di Agata per il cristianesimo, la fecero condannare a morte.
Chi era Agata?
Come ho accennato precedentemente, Agata era una giovane fanciulla, di una bellezza unica e rara, era ubbidiente e serena, oltre che nel tempo libero si occupa di volontariato.
Pur essendo di nobil famiglia la giovane Agata indossava abiti malandati, rinunciava ai piaceri della vita ed eseguiva opere buone senza farsi notare.
Fin da piccola la famiglia l’aveva educata ai valori del Cristianesimo e suddetti valori, giorno dopo giorno la giovane Agata si affidava al cristianesimo e al Signore Nostro Dio.
Come accennato in precedente, la giovane Agata veniva da una famiglia ricca e questo fattore le costava a fronteggiare con la fede le varie lusinghe che riceveva, non solo per le proprietà di terreni che la famiglia possedeva, ma anche per il suo atteggiamento espansivo e vivace.
Proprio per la fede cristianesima ricevuta fin da piccola Agata decide di dedicare la sua vita a servire il prossimo.
Ma tutto questo non successe perchè il proconsole Quinziano che era innamorato della bellezza della giovane Agata decise con l’aiuto dell’imperatore di imprigionare la fanciulla con l’accusa di inerente al credo sbagliato.
La giovane Agata ricevette tante ed ingiuste torture, ma proprio con la determinazione e con la fede cristiana, riusci a superare e guarire dalle suddette torture.
Fin quando un giorno il proconsole non decidette di condannare a morta Agata bruciandola viva.
Negli ultimi istanti della sua vita, esamine, bruciata e sanguinante Agata pronuncio le sue ultime parole, Mio Dio tu che mi hai creato e cresciuta nella tua fede fin dall’infanzia e che in gioventù mi ha fatto agire virilmente, tu che hai preservato il mio corpo dal male e mi hai fatto vincere tutte le atroci torture che ho ricevuto, ti prego di accogliere il mio spirito poichè è arrivato il tempo che io giunga alla tua misericordia.
Cosi il 5 febbraio 251, la giovane Agata di nobile famiglia, ma nobile anche nel cuore e nell’animo, esalò il suo ultimo respiro ed smise di subire ingiustizie.
Pur essendo di nobil famiglia la giovane Agata indossava abiti malandati, rinunciava ai piaceri della vita ed eseguiva opere buone senza farsi notare.
Fin da piccola la famiglia l’aveva educata ai valori del Cristianesimo e suddetti valori, giorno dopo giorno la giovane Agata si affidava al cristianesimo e al Signore Nostro Dio.
Come accennato in precedente, la giovane Agata veniva da una famiglia ricca e questo fattore le costava a fronteggiare con la fede le varie lusinghe che riceveva, non solo per le proprietà di terreni che la famiglia possedeva, ma anche per il suo atteggiamento espansivo e vivace.
Proprio per la fede cristianesima ricevuta fin da piccola Agata decide di dedicare la sua vita a servire il prossimo.
Ma tutto questo non successe perchè il proconsole Quinziano che era innamorato della bellezza della giovane Agata decise con l’aiuto dell’imperatore di imprigionare la fanciulla con l’accusa di inerente al credo sbagliato.
La giovane Agata ricevette tante ed ingiuste torture, ma proprio con la determinazione e con la fede cristiana, riusci a superare e guarire dalle suddette torture.
Fin quando un giorno il proconsole non decidette di condannare a morta Agata bruciandola viva.
Negli ultimi istanti della sua vita, esamine, bruciata e sanguinante Agata pronuncio le sue ultime parole, Mio Dio tu che mi hai creato e cresciuta nella tua fede fin dall’infanzia e che in gioventù mi ha fatto agire virilmente, tu che hai preservato il mio corpo dal male e mi hai fatto vincere tutte le atroci torture che ho ricevuto, ti prego di accogliere il mio spirito poichè è arrivato il tempo che io giunga alla tua misericordia.
Cosi il 5 febbraio 251, la giovane Agata di nobile famiglia, ma nobile anche nel cuore e nell’animo, esalò il suo ultimo respiro ed smise di subire ingiustizie.
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