Calcio Catania, la SIGI e le promesse non mantenute

Una vicenda che continua a stupirci, in negativo. Qualche settimana fa avevamo dedicato un articolo alla vicenda. Avevamo raccontato cioè di come la Payback ADV ,un’agenzia pubblicitaria composta da giovani professionisti siciliani che opera prevalentemente nella zona etnea, avesse erogato dei servizi proprio alla SIGI, una cordata di 11 imprenditori, professionisti e procuratori di gruppi…

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Una vicenda che continua a stupirci, in negativo. Qualche settimana fa avevamo dedicato un articolo alla vicenda. Avevamo raccontato cioè di come la Payback ADV ,un’agenzia pubblicitaria composta da giovani professionisti siciliani che opera prevalentemente nella zona etnea, avesse erogato dei servizi proprio alla SIGI, una cordata di 11 imprenditori, professionisti e procuratori di gruppi imprenditoriali rappresentata dall’avvocato Giovanni Ferraù, attualmente detentrice del Calcio Catania.

Calcio Catania, l’ingiustizia della SIGI

Ebbene la prestazione per tali servizi era rimasta insoluta. Immaginate cosa significhi oggi, a fronte della crisi che attanaglia tutti i piccoli imprenditori siciliani e della cronica difficoltà di un territorio come quello siciliano, non poter vedere il frutto di un lavoro compiuto. Un qualcosa che non dovrebbe mai accadere, in nessun contesto, che costituisce una vera e propria ingiustizia – troppo spesso in Italia di difficile risoluzione.
Eppure, nonostante ciò, il giovane amministratore dell’agenzia pubblicitaria, Roberto Barbagallo, aveva proposto alla SIGI S.p.a. di commutare il debito per i servizi offerti dalla Payback ADV, rinunciando a un equo pagamento in favore di abbonamenti per lo stadio. Un modo semplice per guadagnarci entrambi. La SIGI avrebbe così potuto preservare liquidità e anche fidelizzare non solo l’azienda, ma anche gli stessi abbonati che sarebbero magari tornati anche in futuro autonomamente. La Payback, dal canto suo, avrebbe acquisito la possibilità di visionare in diretta e sul posto le partite del Calcio Catania, con l’intero di migliorare il suo servizio di cronaca e lo scopo di fornire un servizio sempre migliore ai suoi lettori.
Ma, almeno in un primo momento, la proposta era rimasta inascoltata dalla SIGI. Le motivazioni di tale accordo mancato potevano essere molte, ma ognuna di essere proiettava una lunga ombra sulla proprietà della società catanese.
Massimino catania

SIGI- Imprenditori siciliani: gli ultimi aggiornamenti

Riceviamo gli aggiornamenti della vicenda e siamo ben felici di potergli dare voce, per quanto continui a essere tristemente uno specchio di come non dovrebbero andare le cose. Dunque, proprio qualche settimana fa avevamo dedicato un articolo a questa disavventura; un pezzo che metteva in luce tutta l’amarezza di doversi confrontare, anche una volta, con situazioni di questo tipo. Poco dopo la pubblicazione dell’articolo era stata proprio la SIGI a contattare la Payback ADV.
Sembrava che l’incomprensione fosse stata superata e che la vicenda si fosse avviata a un lieto fine. La cordata etnea aveva infatti acconsentito a fornire degli accrediti, per la precisione proprio per oggi 10 ottobre e per la partita del Catania. Tutto stabilito, anche da parte degli interessati dell’accredito, che si erano organizzati per andare a vedere la partita e riportarne la cronaca.
Accrediti che, però, non sono mai arrivati. Non c’è stata, almeno al momento, ulteriore comunicazione da parte della SIGI: nessuna spiegazione per l’improvvisa sparizione, nessuna mail di scuse per l’inconveniente, nessuna chiamata per fornire una spiegazione, niente. Assenza ingiustificata, un – possiamo dire sorprendente a questo punto? – atteggiamento da parte di una S.p.a., la quale dovrebbe essere in grado di gestire efficacemente i suoi interessi e quelli del territorio.
Massimino

La SIGI e gli imprenditori siciliani: un triste epilogo?

A quale esito può portare una simile situazione? Di certo, niente di buono. Facile prevedere che questa, come molte altre, sarà l’ennesima di questa disavventure a giungere fra i banchi di un tribunale. E, come molte altre, anche questa si tradurrà in inutili e infruttuose sequele di anni e anni di diatribe, con unico vincitore il farraginoso sistema burocratico italiano e tutte le parti coinvolte danneggiate.
Non sarebbe stato, dunque, molto più semplice assecondare la proposta della Payback ADV? Nonostante tutto, continuiamo a credere che sia possibile un mondo in cui gli imprenditori riescano finalmente a collaborare pienamente, anche in un luogo storicamente legato al mors tua, vita mea qual è la Sicilia. Un’isola predominio “del più furbo”, neanche del più forte, di coloro che riescono a farsi beffa delle leggi, a ignorare ciò che è giusto, con la tristissima connivenza delle istituzioni.
Ci chiediamo poi sempre come mai la nostra isola non riesca mai a sbocciare del tutto, come mai a fronte di luoghi che magari offrono meno delle sue splendide bellezze o delle sue preziose intelligenze, la Sicilia splenda sempre meno.
La risposta sta anche in cose come queste, situazioni a cui tutti noi volendo siamo anche un po’ abituati e – diciamoci la verità – anche parzialmente anestetizzati. Perché ci hanno fatto abituare a qualcosa cui non dovremmo abituare mai, a cui non dovremmo sottostare mai. L’ingiustizia.

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