Caso Pfizer Catania, ancora nessuna revoca ai licenziamenti

Possiamo immaginare che non siano state vacanze molto serene per tanti lavoratori della Pfizer. La famosa casa farmaceutica, lo ricordiamo, aveva annunciato negli scorsi mesi la volontà di chiudere la sua filiale sita alle pendici dell’Etna. In particolare, si era paventata la possibilità di non rinnovare il contratto a 80 lavoratori con contratto in somministrazione…

Pfizer Catania

Possiamo immaginare che non siano state vacanze molto serene per tanti lavoratori della Pfizer. La famosa casa farmaceutica, lo ricordiamo, aveva annunciato negli scorsi mesi la volontà di chiudere la sua filiale sita alle pendici dell’Etna. In particolare, si era paventata la possibilità di non rinnovare il contratto a 80 lavoratori con contratto in somministrazione e circa 130 dipendenti effettivi. A questi ultimi sarebbe stato proposto il trasferimento nella sede di Ascoli Piceno. Inoltre, si era parlato di un dimezzamento degli investimenti, da una cifra pari a poco meno di 60 milioni di euro annuali, precedentemente erogati per la produzione catanese, a una somma intorno ai 28 milioni di euro che avrebbe consentito soltanto la manutenzione degli impianti. Da allora la situazione ha subito molti cambiamenti ma, nonostante le più svariate iniziative, la soluzione al caso Pfizer Catania sembra ancora lontana.

pfizer licenziamenti

Caso Pfizer Catania, Scavone: serve l’intervento di Roma

Antonio Scavone, assessore alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro della Regione, ha parlato dell’impegno della Regione per i lavori della Pfizer. «La Regione Siciliana ha messo in campo ogni sforzo utile a trovare soluzioni condivise alla vertenza sulla riduzione di personale nello stabilimento Pfizer di Catania. Sia per tutelare i lavoratori nell’immediato sia per avere garanzie sul mantenimento delle attività produttive nell’area industriale etnea. Nel confronto che va avanti tra sindacati e azienda abbiamo registrato la ripartenza del dialogo».

Scavone ha poi continuato: «Così come accogliamo con favore le aperture del ministro Giorgetti a intervenire se necessario. All’esponente del governo Draghi ricordiamo, però, che non si tratta di un’opzione da valutare. La procedura attivata dal Centro per l’impiego di Catania si concluderà il 26 aprile e c’è l’esigenza di un coinvolgimento immediato dell’esecutivo nazionale nella risoluzione di un caso che preoccupa sì la Sicilia, poiché è messo a rischio un pezzo importante del settore industriale isolano già gravemente colpito nel recente passato, ma che si inserisce in un contesto di interessi che riguarda il Sistema Paese.»

L’assessore ha poi concluso: «Ecco perché riteniamo improcrastinabile la convocazione di un tavolo nazionale, come richiesto anche dai sindacati. Solo così si potranno avere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e delle attività produttive di Pfizer nel Paese e nella nostra Isola nei prossimi anni».

Ultime novità Pfizer Catania

Nel frattempo, continuano le trattative fra i sindacati e i vertici del locale distaccamento dell’azienda farmaceutica. Proprio ieri mattina, martedì 19 aprile, vi è stato una nuova riunione che ha fatto segnare piccoli progressi nel bilancio delle trattative. Anche oggi quindi, mercoledì 20 aprile, l’incontro fra le sigle dei sindacati e l’azienda continuerà in Confindustria Catania. L’idea è quella di continuare a oltranza, fino a che non si troverà una soluzione che metta tutti d’accordo.

La nota dei sindacati di Catania

pfizer tagli al personale

Frattanto i segretari provinciali Jerry Magno di Filctem Cgil, Giuseppe Coco di Femca Cisl, Alfio Avellino di Uiltec e Carmelo Giuffrida di Ugl Chimici, anche a nome delle Rsu hanno reso pubblica la seguente nota.

«Dopo questi giorni di riflessione, in alternativa alla revoca dell’intera procedura che chiediamo ancora oggi, pensavamo di poter trovare proposte più incisive da parte della Pfizer per dissolvere i 130 licenziamenti in atto svecchiando l’organico. Siamo riusciti sicuramente ad ottenere un discreto incentivo per chi, volontariamente, accetterebbe di andare via. Ma con l’opzione “Ascoli Piceno” ormai chiusa (con poche unità di personale che si sono già trasferite) rimane ancora alto il numero di dipendenti in bilico.»

«L’azienda può e deve fare di più se non vuole macchiarsi della grave colpa di licenziare un numero comunque importante di lavoratori – prosegue la nota. Nel contempo, al netto dell’impegno dell’assessore regionale del Lavoro Antonio Scavone che ringraziamo per la vicinanza, oltre che di qualche parlamentare nazionale e regionale, continuiamo a registrare il vuoto della politica di Governo attorno ad una vicenda così rilevante in ambito nazionale.».

La nota si conclude con un’affermazione tanto pesante quanto veritiera. «In questi ultimi due anni si è sostenuto a gran voce la necessità di garantire cure e vaccini anti Covid-19. Si è sostenuta l’azione di queste multinazionali del farmaco per la salvezza della popolazione. Mentre adesso si sta voltando le spalle a donne e uomini che chiedono di non essere lasciati soli e principalmente meritano un gesto di forte responsabilità da parte della loro multinazionale».

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