Chi ha vissuto Catania, le sue campagne, il suo mare, la vista del monte Etna, lo sa bene. Catania è un luogo splendido, ricco di colori. In questi giorni “a Muntagna” è tornata ad eruttare e internet si è nuovamente riempito di meravigliosi scatti, testimonianze tangibili della sua pirotecnica spettacolarità. Ma questo tripudio di fuochi, che ha regalato esplosioni di rosso su notti stellate, non è l’unico dei colori che contraddistingue la nostra terra.
Catania il colore nero
Se chiedi al passante che per la prima volta vede Catania qual è il colore di questa città ti sentirai rispondere: Catania è nera.
Nera, come la cenere che la ricopre seguendo le bizze del vulcano, quella cenere che si impasta col sudore d’estate e con i brividi d’inverno, quella cenere che penetra negli anfratti delle case, sulle fronde degli alberi, sulle tegole delle case e poi cade, cade, anche quando il vulcano tace, spinta da rivoli d’aria o dal vento quando spira più impetuoso.
Catania è nera, nera come il “basolato” lavico su cui cammini, pietre bocciardate che col passere dei secoli hanno perso le loro asperità, milioni e milioni di passi le hanno levigate, modellate, arrotondate.
Quando piove è come se una mano efficiente le avesse lucidate e ancora bagnate, al sole, riflettono la sua luce come specchi.
D’estate, dopo il tramonto ti rimandano la calura accumulata dall’alba e d’inverno intrappolano i raggi del sole per rendere più tiepida l’aria anticipando quasi la primavera.
Catania è nera nelle decorazioni architettoniche, enormi portali di pietra lavica incorniciano gli ingressi delle antiche case nobiliari, sono stati scolpiti con grande perizia fino a divenire sculture tanto preziose quanto resistenti nel tempo.
Il basalto, ricco di silicio, affronta con maggiore resistenza le intemperie e le offese del tempo tramandando ai posteri questi gioielli quasi inalterati.
Catania è nera anche nella natura che le fa da scena, nere le case di campagna e le recinzioni dei poderi e dei viottoli dove, una pietra sull’altra, con maestria e pazienza, abili mani hanno creato incastri solidi e sicuri.
Catania è nera nella sua scogliera, aspra, dominante, impervia e allo stesso tempo protettiva, selvaggia ma accogliente.
Catania è nera anche nel sottosuolo, scavi su scavi ci hanno riportato in epoche passate, la storia della città si snoda sotto i nostri occhi in una stratigrafia che ci mostra ancora resti di antiche vestigia costruite, anche queste, in pietra lavica.
Sì. Catania è nera.
Il bianco di Catania
Se ti capiterà di incontrare lo stesso visitatore qualche giorno dopo e gli porrai la medesima domanda di prima, lui ti risponderà che Catania è anche bianca.
Bianca.
Eccolo allora il gioco cromatico del bianco e del nero nato dopo il terremoto del 1693 quando Stefano Ittar e il Vaccarini utilizzarono per le nuove costruzioni anche la pietra calcarea di Siracusa e di tutte le zone sud-orientali della Sicilia.
Morbida e docile la pietra bianca diviene una materia da modellare, da plasmare con facilità, con questa roccia vengono scolpiti meravigliosi e sontuosi portali come quelli che ritroviamo nel barocco siciliano di Palazzo Biscari e nelle costruzioni più prestigiose, ma anche le costruzioni più semplici si adornano di sculture in pietra bianca, spesso con mensole che rappresentano allegorie tipiche del barocco.
Gli accostamenti con il basalto creano effetti nuovi e molto interessanti, tipico esempio ne è la Porta Garibaldi il cui profilo evidenzia un movimento armonioso e leggiadro, quasi una danza, accentuato dall’alternanza del bianco e del nero.
Catania è bianca di neve.
D’inverno “a muntagna” si riscopre candida, abbagliante, ricca di acqua che scenderà nel sottosuolo rendendo fertile tutto il territorio etneo.
Catania azzurra
Basta poco e il viaggiatore si accorgerà che Catania è anche azzurra, blu, a volte grigia.
Perché, diciamolo chiaramente, non c’è occhio dei catanesi che ogni giorno non si posa sul mare.
Perché Catania vive di mare come vive di montagna e tutto si armonizza per renderla unica e con lei sono unici i suoi abitanti che, ovunque si trovino nel resto del mondo, cercano il respiro del grande orizzonte che ti offre la città ad est e la protezione del gigante ad ovest.
Il mare ha arricchito Catania di commerci e scambi culturali con le sue infinite vie d’acqua, il mare le dona frescura d’estate e mitezza d’inverno, il mare le dona cibo e salute, il mare le dona bellezza.
Questa è Catania, una terra ricca di contrasti e di armonie, di luci e di colori. Basta solo cercarli.
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