Coronavirus: l’influenza sull’economia Italiana

Il coronavirus può uccidere, ma non soltanto le persone: anche l’economia italiana. Inevitabilmente, davanti un’emergenza, diventa istintivo per chiunque cercare di proteggere la propria salute, quella dei propri cari e persino prepararsi a dover superare momenti di grande crisi. Il problema è che, quando si va oltre, si rischia di perdere le staffe. Perché il…

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Il coronavirus può uccidere, ma non soltanto le persone: anche l’economia italiana. Inevitabilmente, davanti un’emergenza, diventa istintivo per chiunque cercare di proteggere la propria salute, quella dei propri cari e persino prepararsi a dover superare momenti di grande crisi.
Il problema è che, quando si va oltre, si rischia di perdere le staffe.
Perché il vero pericolo, se si continua di questo passo, potrebbe diventare l’isteria di massa, spesso pompata anche dai media e dalla cattiva informazione.
Presto, sempre sperando che il coronavirus venga contenuto nel breve periodo, ci renderemo conto dei danni che alcuni comportamenti hanno irrimediabilmente arrecato al nostro Paese e alla sua economia.

Coronavirus: Gli effetti economici principali

Coronavirus Gli effetti economici principali

Fin dai primi giorni in cui il nuovo virus proveniente dalla Cina ha iniziato a diffondersi, il mercato italiano è stato fortemente colpito ed ha subito una forte contrazione.
In primis, lo spread ha iniziato ad aumentare fortemente, di fatto annullando tutte le manovre realizzate nei mesi scorsi per cercare di contenerlo.
Così, i rendimenti dei Btp a 10 anni hanno iniziato ad aumentare, mentre è crollato il tasso dei Bund tedeschi.
Ma non finisce qui.
L’euro ha pericolosamente perso potere rispetto al dollaro, mentre l’oro ha ripreso forza, grazie alla sua intrinseca caratteristica di essere da sempre un investimento sicuro.
Infine, non dimentichiamo le strade e gli esercizi commerciali completamente vuoti, che si contrappongono alla folla impazzita nei supermercati: una vera e propria razzia collettiva.
Le persone, ormai erroneamente convinte di doversi barricare in casa in eterno per evitare di contrarre questo pericoloso microrganismo, sono accorse in tutti i supermercati svuotandoli dei beni di prima necessità.
È tutto? Ovviamente no.
prodotti igienizzanti e le mascherine di protezione sono letteralmente andate a ruba non solo nei supermercati, ma anche nelle farmacie e presso qualsiasi rivenditore di merci sanitarie.
Così, negli store online (e non solo), questi prodotti di protezione sanitaria hanno in alcuni casi raggiunto prezzi stellari, con tanto di successive indagini da parte della Guardia di Finanza in merito a manovre speculative su generi di prima necessità.
 

Coronavirus: Le conseguenze

Coronavirus Le conseguenze
Ed ecco che arrivano le prime conseguenze causate dal panico generale, anche rispetto ai rapporti con l’Estero: la compagnia di volo Ryanair sta ipotizzando la cancellazione di voli da e per il nostro Paese.
Presto, verrà comunicato dalla compagnia quanto deciso.
E la situazione potrebbe anche peggiorare: la disinformazione genera veri e propri danni, alle volte irreparabili.
I cittadini, infatti, vengono letteralmente bombardati di notizie più o meno vere, spesso persino controproducenti: quando le rassicurazioni arrivano, sono solitamente accompagnate da superficialità e svalutazione rispetto a coloro che ne sono turbati.
Al contrario, gli allarmismi alimentano la paura e diffondono il panico: gli organi di governo raccomandano serenità e calma, ma al tempo stesso non sono in grado di restituire rassicurazioni sul contenimento dei contagi.
Il risultato è che le misure prese dalle autorità italiane e la paura collettiva genereranno un impatto importante sull’occupazione, che potrebbe sfociare addirittura nella perdita del posto di lavoro per oltre 60 mila persone.
Il Financial Times riporta inoltre che, secondo alcuni esperti, l’anno 2020 potrebbe chiudersi con una forte flessione del prodotto interno lordo, addirittura compresa tra lo 0,5% e l’1%.
Così, non soltanto il PIL sta scendendo ancora più di prima, ma anche l’export ha subito un fortissimo calo, dovuto alla paralisi quasi totale delle attività di compravendita e degli scambi commerciali.
Lo stop improvviso dei consumi che in questi giorni ha invaso l’Italia, porterà infatti conseguenze molto forti su tutta la trama imprenditoriale del Paese.
Secondo le stime, oltre 15 mila piccole imprese potrebbero chiudere, indipendentemente dal settore di appartenenza: dalla ristorazione agli esercizi commerciali per il tempo libero, dai servizi alla distribuzione.

Coronavirus: Il settore del turismo

Coronavirus Il settore del turismo
La situazione è drammatica anche per il settore turistico.
Stando alle più recenti stime, il terzo settore è già ai ferri corti con numerosissime disdette per centinaia di strutture ricettive presenti su tutto il territorio italiano.
La stagione della primavera, che racchiude da sola oltre il 25% del fatturato totale annuo del settore turistico, risulta fortemente compromessa.
E potrebbe non finire qui: se non ci sarà una ripresa in tempi brevi, centinaia di strutture per il tempo libero, lo sport, la ricreazione, la ristorazione e il soggiorno rischiano di entrare in crisi.
Malauguratamente, ci sono anche validi motivi per ritenere che le forti contrazioni del numero di viaggiatori degli ultimi giorni potrebbero perdurare per settimane.

Coronavirus: Le conseguenze economiche per il futuro

Negli ultimi giorni, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che per il governo italiano ci potrebbe essere la possibilità di richiedere all’Unione Europea una maggiore flessibilità di bilancio, in ragione dell’emergenza sanitaria attualmente in corso.
Come dichiarato dal Ministro, infatti, nell’attuale Patto di stabilità e crescita sono presenti delle clausole di flessibilità qualora venissero a crearsi circostanze eccezionali.
L’Italia potrà pertanto presentare a Bruxelles una richiesta ufficiale di flessibilità, al momento solo oggetto di discussione politica ed economica.
Queste clausole, in effetti, sono le stesse di cui il nostro Paese ha usufruito a suo tempo, in occasione del terremoto e che sono state accolte dall’Unione Europea.
È quindi immediato comprendere che la potenziale crisi economica causata dal coronavirus potrebbe portare l’Italia ad una condizione assai difficile da affrontare.
Certo, il coronavirus è un problema per tutto il mondo: benché l’influenza stagionale sia pericolosa tanto quanto questo nuovo virus mai conosciuto prima, per quest’ultimo non esiste ancora un vaccino.
Nonostante ciò, è di fondamentale importanza considerare che lasciarsi prendere dal panico è totalmente inutile, dannoso e deleterio: la mancanza di oggettività e di corretta informazione genera una sorta di cortocircuito in grado di distruggere un’intera economia e forse più.

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