Dopo le belle notizie di questi ultimi giorni ci troviamo a fare il punto anche sulla situazione Covid, una di quelle che è sempre bene non trascurare a lungo. Già, perché è troppo semplice dimenticarsi quanto è stato fatto finora, nei lunghi 18 mesi che ci hanno visto combattere questa malattia a costo di grandissimi sacrifici. Eppure, nonostante le privazioni dei mesi passati e il sempre crescente numero dei vaccinati, il rischio continua a persistere – anzi, sembra riprendere piede. Tutto ciò a causa sicuramente anche delle varianti che imperversano sul continente europeo (chiedere agli inglesi per conferma). Dell’importanza della vaccinazione per arrestare il mutare del virus ne abbiamo già parlato. Ma qual è la situazione al momento in Italia?
Covid: la situazione in Italia
Ecco i dati trasmessi dal bollettino del Ministero della Salute del 13 luglio 2021:
- Nuovi casi: 1534, ieri 888
- Casi testati: 44655, ieri 22492
- Tamponi (diagnostici e di controllo): 192.543, ieri 73.571
- molecolari: 86521 di cui 1335 positivi pari al 1.54%, ieri 2.32%
- rapidi: 106022 di cui 195 positivi
- Attualmente positivi: 40.649, ieri 40.426 (+223)
- Ricoverati: 1.128, ieri 1.149 (-21)
- Ricoverati in Terapia Intensiva: 157 di cui 7 nuovi, ieri 158 di cui 4 nuovi
- Deceduti dopo un tampone positivo: 127.808, ieri 127.788
- Totale casi positivi dall’inizio della pandemia: 4.273.693, ieri 4.272.163
- Totale Dimessi/Guariti: 4.105.236, ieri 4.103.949
- Vaccinati: 24.310.848 persone pari al 45% della popolazione con più di 12 anni, 58.213.710 le dosi somministrate ovvero l’91% delle 43.065.649 dosi consegnate da Pfizer, delle 6.476.253 consegnate da Moderna e dei 11.796.098 vaccini AstraZeneca e 2.254.607 le monodosi Janssen prodotti da Johnson & Johnson. Sul sito del Governo il report aggiornato dei vaccini. Ieri somministrate 564mila dosi di cui 460mila prime dosi
- Chi è stato vaccinato. La campagna vaccinale ha coinvolto ad oggi 13 luglio 2021: l’89% degli over 80, il 73% dei settantenni, e il 59% dei sessantenni, il 54% dei cinquantenni, il 33% dei quarantenni, il 23% dei trentenni e il 19% dei ventenni e l’6% degli adolescenti completamente vaccinati con una doppia dose o con una dose unica di JJ.
Inutile nascondere che ci sia stata preoccupazione anche per i recenti maxi assembramenti dovuti ai festeggiamenti per la vittoria degli europei, che potrebbero essere stati perfetto veicolo per ulteriore diffusione del virus.
Covid Sicilia: preoccupa la variante Delta, ma la zona gialla è ancora lontana
Il rischio maggiore è appunto costituito dalla variante Delta, che corre in tutta Europa e anche in Italia. Nel Paese l’impatto della variante Delta ha quasi raggiunto il 30% e viaggia verso il 70% che secondo le simulazioni dovrebbe essere raggiunto nel mese di agosto. E proprio la Sicilia, oltretutto, è la regione che mostra meno resistenza al virus, con 25 contagi settimanali ogni 100mila abitanti.
Ma i governatori delle regioni si schierano contro un possibile ritorno alla zona gialla. «Lo diciamo da tanto tempo, il criterio prominente deve essere quello della pressione ospedaliera. Noi possiamo limitare le libertà dei cittadini, di impresa, di spostamento, di socialità sulla base del confronto con un altro diritto, quello alla salute: nel momento in cui gli ospedali sono vuoti e il diritto alla salute è garantito, ogni azione di limitazione delle libertà sarebbe francamente arbitrario e pretestuoso», afferma il governatore della Liguria Giovanni Toti, commentando all’Adnkronos l’ipotesi di un ritorno in zona gialla in caso di un aumento dei contagi.
«Sì alla sostituzione dell’Rt con il numero dei ricoveri per determinare la zona gialla», ha detto all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano. «Sembra essere il dato più rilevante e più oggettivo quello dell’impegno del Servizio sanitario nazionale. Io però – aggiunge – ci metterei anche quello di un tracciamento più massivo possibile, contemperandolo quindi con una quantità di tamponi minima».
E sul possibile rischio zona gialla per la Sicilia, ma anche per altre tre regioni, getta acqua sul fuoco il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ospite di “24 Mattina” su Radio24. «Al momento non vedo, con i numeri attuali, la necessità di un ritorno di alcune regioni in zona gialla. A oggi non c’è questo rischio, ma vediamo cosa accade nelle prossime settimane», ha detto il sottosegretario. «Abbiamo numeri bassi – ha concluso – e non vedo al momento neanche il ritorno di restrizioni».
Coronavirus Sicilia: Piazza Armerina zona rossa
In tutto ciò, la Sicilia non può certo dormire sonni troppo tranquilli. Nonostante l’allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, continuano a scattare le zone rosse. Le restrizioni di massimo contenimento sono un chiaro sintomo di quanto la situazione non sia ancora del tutto risolta, semmai vi fosse bisogno di un ulteriore conferma. Ultima a essere stata colpita, Piazza Armerina: la cittadina dell’ennese sarà quindi off-limits nelle prossime due settimane.
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