La situazione del Covid in Sicilia rimane complessa. I siciliani rimangono così in bilico fra i costanti aggiornamenti dei bollettini, ormai imprescindibili punti di riferimento per capire l’andamento della nostra quotidianità, e dall’altro lato le manovre della Regione Sicilia, intenta a trovare soluzioni efficaci. Si cerca di ritrovare un attimo di serenità e di chiarezza fra le mie posizioni e i nuovi dati che continuano, impietosi, a tracciare un quadro in cui sembriamo ancora ben distanti dal trovare il bandolo della matassa.
Le parole di Musumeci riguardo la zona rossa
Proprio in questi giorni il presidente della Regione Musumeci aveva espresso un tiepido ottimismo, ventilando la possibilità di tornare presto in zona arancione – pur giustificando la decisione presa sinora della zona rossa. In particolare, Musumeci si era così pronunciato nel corso della trasmissione “Oggi è un altro giorno” di Rai 1: «La zona rossa non è stata un capriccio, ma una necessità: eravamo arrivati a 1.970 contagiati e a oltre 40 morti al giorno.» Un dato rimarcato con grande preoccupazione da Musumeci, che ha poi aggiunto: «Siamo all’ultima settimana di zona rossa e per fortuna i dati cominciano ad essere incoraggianti, anche se il numero delle vittime rimane ancora alto. Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione.»
In particolare, Musumeci sembrava confortato dal calo dei contagi dunque: i più recenti bollettini parlavano infatti di una curva dei contagi in calo. Nella settimana trascorsa erano stati registrati 9.023 casi di positività al Covid-19, mentre nei sette giorni precedenti erano stati 12.674.
Una speranza a oggi condivisa da tanti siciliani, liberi professionisti, commercianti, artigiani e imprenditori, che hanno visto drasticamente inficiare le loro attività dalla decisione di ricorrere alla zona rossa. L’isola, tuttavia, almeno allo stato attuale rimarrà zona rossa sino al 31 gennaio.
Covid Sicilia: una zona rossa valida?
Tuttavia, già diversi giorni fa avevamo raccolto le segnalazioni di diversi cittadini i quali si mostravano scettici riguardo le effettive restrizioni durante questa zona rossa nel nostro articolo Sicilia zona Rossa: monta la furia dei cittadini. In particolare, il riferimento era ai numerosi assembramenti documentati nella zona del catanese, molti dei quali immortalati anche con scatti.
In particolare, la carenza di controlli (non solo interni alle città, ma anche sulle principali arterie di collegamento) aveva sollevato dubbi sulla capacità della Regione di far tenere conto dei suoi stessi provvedimenti.
A riguardo Musumeci, sicuramente raggiunto dalle critiche, aveva praticamente declinato ogni responsabilità, “scaricando la patata bollente” ai prefetti: «Come è ben noto, ma è bene ribadirlo per scongiurare eventuali letture diverse dell’opinione pubblica vigilare sull’effettiva osservanza delle disposizioni non è di nostra competenza. Faccio perciò appello ai prefetti a disporre maggiori e più capillari operazioni di controllo, da effettuare con l’ausilio delle forze dell’ordine, della polizia locale e del contingente dell’esercito impegnato nell’operazione ‘Strade sicure’, per consentirci di essere, alla fine del mese, fuori dalla zona rossa imposta non dal presidente della Regione ma da valori di contagio che purtroppo restano preoccupanti.»
Ancora, anche Musumeci non ha potuto fare a meno di appuntare come la situazione in Sicilia sia tutt’altro che sotto controllo:«Registriamo una mobilità che riguarda principalmente le tre aree metropolitane e che, da molteplici e ripetute segnalazioni, spesso non corrisponde alle esigenze di lavoro, necessità e salute, previste dall’ordinanza in vigore. A fronte di decine di migliaia di operatori commerciali che mantengono chiusi i propri esercizi nel rispetto delle regole e di milioni di siciliani che fanno altrettanto restando a casa, sono purtroppo tanti, troppi, i casi di inosservanza che restano impuniti.»
Covid Sicilia: il bollettino del 26/01, salgono i contagi
Quasi a voler realizzare un profezia auto-avverante, o più facilmente a rimarcare le falle di un sistema ovviamente disfunzionale, sono arrivati i dati odierni, che tornano a registrare un sensibile aumento dei contagi: il bollettino del Ministero della Salute ne ha rilevati 970 nelle ultime 24 ore, su 23.579 tamponi processati con una incidenza del 4,1%. La regione è al sesto posto, dopo la Lombardia, il Lazio, la Puglia, l’Emilia Romagna e Campania. Preoccupa il dato dalle vittime, che sono state 36 solo nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.296. Il totale degli attualmente positivi è 47.479, con un decremento di 522 casi rispetto a ieri. I guariti sono infatti 1.456.
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