Le temperature sembrano essere scese, come effettivamente era stato previsto, e già da metà della scorsa settimana il clima a Catania è tornato respirabile. Se l’emergenza caldo per ora sembra aver concesso una tregua – le previsioni parlano anche di concludere l’estate senza ulteriori picchi – a Catania si fa comunque la conta dei danni.
Incendio aeroporto Catania quando riapre
Stanno proseguendo i lavori per bonificare il terminal A dell’aeroporto di Catania, che è stato danneggiato da un incendio il 16 luglio scorso. Parallelamente, si stanno installando nuove strutture per migliorare l’accoglienza dei cittadini in transito presso lo stesso aeroporto. La società di gestione dello scalo, Sac, ha comunicato che, una volta completato l’allestimento del “piccolo terminal” con l’ausilio di una tensostruttura fornita dall’Aeronautica Militare, sarà possibile gestire 14 voli ogni ora da e per Catania. Questo nuovo sistema dovrebbe essere operativo a partire dal prossimo martedì.
La struttura sta prendendo forma nell’area adiacente al terminal C, dove, nel frattempo, sono stati allestiti 3 nuovi desk aggiuntivi per facilitare le operazioni di check-in.
Nel frattempo, ieri sono stati effettuati complessivamente 130 voli da e per Catania, suddivisi in 65 arrivi e 65 partenze, con un totale di 17.000 passeggeri che hanno transitato attraverso l’aeroporto etneo. Inoltre, i passeggeri transitati dall’aeroporto di Comiso sono stati 6.000, portando il totale dei passeggeri transitati ieri nella rete aeroportuale della Sicilia orientale a 23.000.
Infine, dal 18 luglio ad oggi, Sac ha messo a disposizione 495 navette per i passeggeri che sono stati dirottati verso altri scali aeroportuali.
Emergenza caldo e incendi, Schifani alla forestale
Si è svolto sabato un incontro bilaterale a Palermo tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani. Durante l’incontro, sono stati affrontati diversi temi, a partire dall’emergenza incendi che ha colpito l’Isola nei giorni precedenti.
I due hanno discusso anche riguardo alla tutela e salvaguardia del territorio, considerando l’importanza di affrontare i fenomeni di cambiamento climatico. Inoltre, sono stati trattati temi riguardanti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e lo sviluppo della Sicilia.
Dopo la riunione tenutasi a Palazzo d’Orléans, Schifani e Tajani si sono recati alla sala operativa del Corpo forestale della Regione per incontrare il personale della Forestale, della Protezione civile regionale e dei vigili del fuoco. Questi operatori hanno giocato un ruolo chiave nelle attività antincendio sull’Isola, e l’incontro ha permesso loro di essere protagonisti nella discussione dei provvedimenti e strategie da adottare per far fronte a future emergenze.
Schifani: “Giornate senza precedenti, contiamo i danni”
«Abbiamo affrontato momenti di estrema difficoltà, giornate senza precedenti. Con il cuore e col pensiero sono stato al vostro fianco – ha detto il governatore -. Quel momento è stato superato, ora contiamo i danni e ne paghiamo il prezzo, anche grazie all’intervento del governo nazionale che ha riconosciuto immediatamente lo stato di emergenza. Abbiamo l’esigenza immediata di integrare mezzi e uomini del corpo forestale. I primi stanno arrivando e ne ordineremo degli altri, ma ci servono anche mani esperte e giovani con le quali affrontare un nemico infedele come il fuoco».
«Farò di tutto per appoggiare la richiesta della Sicilia e del suo presidente. Mi sembra assolutamente giusta – ha detto il ministro Tajani -. Grazie nel Pnrr, inoltre, porteremo avanti alcune importanti iniziative per la tutela dell’idrogeologico. Tutto quello che si potrà fare con i fondi europei si farà e comunque si utilizzeranno anche altri fondi, se necessario, perché la tutela del patrimonio idrogeologico è fondamentale.»
Emergenza caldo, Confcommercio: “Danni ingenti al turismo”
Secondo quanto dichiarato a AdnKronos dal Presidente regionale di Fipe Confcommercio in Sicilia, Dario Pistorio, i recenti blackout di elettricità e acqua dovuti all’emergenza caldo hanno avuto un impatto significativo su diverse zone vicino all’Etna.
«I danni sono molto ingenti. A Catania e provincia abbiamo avuto distacchi di energia elettrica che hanno superato le otto ore, addirittura alla Plaia la luce è mancata per tre giorni consecutivi. Pensate a tutte le attività che hanno avuto frigoriferi e freezer con merce ed alimenti vari totalmente deteriorata e gettata. Stiamo aprendo un canale con ‘E-Distribuzione’ per capire cosa farà per intervenire anche economicamente per tutte quelle attività che non hanno potuto svolgere la loro funzione.»
«Va ricordato – aggiunge-che c’è stato un disagio dell’intera città di Catania perché mancando anche l’acqua pure il turismo ne ha risentito. Pensate ad esempio ad un turista che arrivando in città con 45 gradi, andava in albergo e non trovava l’acqua e l’aria condizionata. Cosa avrebbe dovuto fare? Io sarei andato via».
«Non abbiamo ancora un termine economico per quantificare i danni che sono, comunque, notevoli e che francamente non ci volevano dopo quelli passati del Covid. Parliamo in ogni caso di milioni di euro. Eppure – evidenzia Pistorio- ci troviamo sempre a dover subire senza, al momento, reagire. Non dimentichiamo infine che se aggiungiamo anche i problemi all’aeroporto di Catania e i recenti incendi – conclude- ci si può ancor più rendere conto di quanto inventi siano i danni al nostro comparto.»
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