In realtà quest’anno l’equinozio è avvenuto alle 10, 37, ora italiana, di sabato 20 marzo.
Ma cosa vuol dire “equinozio”?
Il termine deriva dal latino e vuol dire letteralmente “uguale notte”, in realtà il significato più ampio è” la notte uguale al dì” dove con il termine dì si intende il periodo di luce e con notte il periodo di buio di tutta una giornata.
Sappiamo infatti che, tranne all’equatore, il periodo di luce e quello di buio, non sono uguali nel corso dell’anno ma si allungano o si accorciano in base alla stagione.
Così andando verso il solstizio d’estate, come in questo periodo, il dì si allunga un poco di più giorno dopo giorno a discapito della notte che invece si accorcia. Già perché la loro somma deve essere sempre di 24 ore, la durata del giorno medio, ed è errato dire che le giornate si allungano o si accorciano ma si accorciano o si allungano il dì e la notte, il giorno resta sempre di 24 ore.
Esistono però due giorni l’anno in cui il dì e la notte sono uguali non solo all’equatore ma in tutti i punti della Terra: sono i giorni degli equinozi che cadono, con piccole differenze di ore da un anno all’altro, il 21 marzo per l’equinozio di primavera e il 23 settembre per quello di autunno.
Negli altri giorni dell’anno è come se il buio e la luce lottassero per predominare, se aumenta l’uno diminuisce l’altro e viceversa.
L’equinozio e la culminazione del sole
Inoltre, durante gli equinozi, succede un altro fenomeno e riguarda la culminazione del Sole.
Il Sole infatti, ogni giorno, sorge, si alza nel cielo fino a raggiungere una certa altezza e poi tramonta.
Quando raggiunge il punto più alto si dice che culmina, e questo avviene ogni mezzogiorno, ebbene il giorno degli equinozi il Sole culmina ad un’altezza media rispetto a quella che raggiunge nel corso dell’anno.
E ancora, volete sapere dov’è esattamente l’est e l’ovest nell’orizzonte che vedete dalla vostra casa?
Guardate dove sorge e tramonta il Sole nei giorni degli equinozi e troverete questi due punti cardinali perché, solo in questi giorni il Sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest, in seguito il punto in cui sorge e quello in cui tramonta il nostro astro cambierà spostandosi all’alba verso sud-est e al tramonto verso sud-ovest, se andiamo verso il solstizio d’inverno mentre, in questi giorni, che stiamo andando incontro al solstizio d’estate, il sole sorgerà sempre più verso nord-est e tramonterà a nord-ovest.
Tutto questo avviene perché la Terra, ruotando inclinata intorno al Sole,viene illuminata in alcuni zone di più e in altre meno.
Possiamo chiederci: perché l’equinozio viene indicato in un momento preciso,in un orario ben definito? ciò è dovuto al fatto che in quell’attimo il Sole, percorrendo la sua orbita apparente, arriva nel punto in cui questa interseca l’equatore celeste.
Proprio nei giorni degli equinozi il Sole, all’equatore culminerà allo zenit, significa che “ gli oggetti posti verticalmente, a mezzogiorno, non avranno ombra e il Sole illuminerà il fondo dei pozzi”.
Questa frase, riportata spesso nei testi di Scienze della Terra, ci riconduce agli antichi studi di astronomia, ai popoli del deserto che conoscevano benissimo il cielo e i moti degli astri.
A loro dobbiamo le prime e importanti osservazioni e i primi significativi studi di astronomia.
La primavera che inizia il 21 di marzo è la stagione “astronomica”, lo sappiamo bene in questi giorni di freddo e pioggia, la stagione sta ancora iniziando, eppure tante sono le tradizioni e i festeggiamenti che annunciano la fine dell’inverno ricchi di significati e di simboli.
Per gli antichi Greci la primavera era dovuta a Demetra, la dea che controllava i ritmi della terra. Demetra aveva una figlia, Persefone, avuta con Zeus, che era stata rapita dallo zio Ade il quale la teneva con lui per sei mesi e per altri sei la tornava alla madre.
La Dea, per la gioia nel rivedere la figlia, faceva fiorire la Terra e la riempiva di fiori, frutti, odori e colori.
L’inizio della primavera coincide con l’inizio del segno zodiacale dell’ariete.
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