E’ un periodo di fervida attività per il nostro vulcano, che dopo la spettacolare eruzione di qualche giorno fa ha deciso ieri di concedere un cinematografico bis. “A Muntagna” si era infatti resa protagonista di un parossismo vulcanico estremamente suggestivo, come suo solito. In particolare, una colonna eruttiva di suggestiva cromia aveva acceso, incandescente, l’azzurro cielo di febbraio con tinte pastello – per la gioia di fotografi e appassionati. Le conseguenze erano stati le usuali, con inconvenienti alla circolazione e al traffico aereo registrati ma non fuori dalla norma. Il sindaco Pogliese si era premurato di emanare un’ordinanza con la quale venivano banditi i motocicli e imposto un limite di velocità di 30 km orari.
In ogni caso, il primo round non dev’essere bastato all’esuberante vulcano, il quale ha deciso di fornire nuova prova della sua voglia di mettersi in mostra con una doppia attività eruttiva nella giornata di ieri.
Etna: nuova attività eruttiva
Nel corso della giornata di ieri infatti l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania ha registrato, anche grazie all’uso delle strumentazioni di sorveglianza poste sull’aria, la presenza di un nuovo trabocco lavico del Cratere di Sud-Est dell’Etna, che ha avuto inizio poco prima delle ore 07:55. Il flusso lavico ivi prodotto si sarebbe diretto verso la Valle del Bove, scendendo lungo il versante orientale del cono, fintanto che la colata era ancora alimentata. Il tremore, che è stato a lungo in aumento, aveva una sorgente localizzata al di sotto del Cratere di SE, alla profondità di circa 2700m sopra il livello del mare.
Ancora una volta l’attività eruttiva ha comportato una copiosa nube eruttiva, che dopo essersi dispersa nell’atmosfera, è ricaduta in parte nell’area del vulcano e ha poi coperto, nel corso della mattina, parte delle cittadine etnee. I cittadini delle Aci, per esempio, sono stati costretti a uscire muniti di ombrello intorno fra le 10 e le 11 del mattino in particolare per dover ovviare a questa particolare forma di precipitazione.
L’eruzione è stata immortalata anche dal satellite europeo Sentinel-2 a 786 chilometri d’altezza, che si era trovato a transitare proprio nel corso della mattinata sopra l’isola e il vulcano.
foto di Claudio Spina
Si ferma, almeno per ora, la doppia attività dell’Etna
Infine, almeno per adesso, sembra essersi placata l’attività del vulcano. Stando infatti agli aggiornamenti dell’Ingv-Oe di Catania dopo un primo momento in cui (intorno alle 12.30) persisteva solamente una debole emissione di cenere diluita, l’attività sarebbe infatti del tutto cessate intorno alle 15. “Entrambe le colate laviche, quella diretta verso sud ovest e ad est nella Valle del Bove, non appaiono essere più alimentate. In particolare, in corrispondenza dei flussi lavici diretti verso la Valle del Bove si osserva rotolamento di blocchi instabili, come anche dai fianchi del cono del Cratere di Sud-Est, in particolare da quello sud-orientale. Non si osserva alcuna attività esplosiva al Cratere di Sud-Est, mentre continua l’attività eruttiva all’interno degli altri crateri sommitali.”
Sempre nel medesimo comunicato è anche possibile leggere quanto l’Ingv-Oe ha riscontrato nelle analisi da laboratorio: “i prodotti eruttati nel corso delle fontane di lava
del 16 e 18 febbraio 2021, indicano che la composizione del magma emesso da dicembre
2020 a febbraio 2021 è tra le più primitive dell’attività parossistica prodotte dal cratere
di Sud-Est. Questi risultati, visti nel ciclo di attività di questo cratere dal 2019, indicano
che la composizione del magma è diventata progressivamente più primitiva, suggerendo
che sta avvenendo un processo ricarica di magma profondo nel sistema di alimentazione
del vulcano.
Il valore dell’ampiezza media del tremore vulcanico ricade nell’intervallo dei valori
medi, con una lieve tendenza al decremento. La sorgente del tremore sta interessando
l’area dei crateri sommitali alla profondità di circa 2800m sopra il livello del mare e
risulta localizzata principalmente al di sotto del Cratere di SE. L’attività infrasonica è
molto moderata nel numero ed energia dei transienti infrasonici; questi ultimi risultano
localizzati in coincidenza del Cratere di SE.
I dati di deformazione, dopo il rientro delle variazioni registrate alla rete clinometrica
durante la fontana di lava, non evidenziano significative variazioni.”
Il comunicato in forma integrale.
foto di Claudio Spina
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