Il borgo fantasma di Massa San Nicola

Quando si pensa alla Sicilia vengono subito alla mente il sole, il mare e il buon cibo, oltre a moltissime cose da vedere di interesse storico e culturale elevato. Però la Sicilia è una terra che nasconde molti misteri e luoghi magici da visitare, un tempo ricchi di vita e storia ed ora abbandonati e…

massa san nicola messina
Quando si pensa alla Sicilia vengono subito alla mente il sole, il mare e il buon cibo, oltre a moltissime cose da vedere di interesse storico e culturale elevato.
Però la Sicilia è una terra che nasconde molti misteri e luoghi magici da visitare, un tempo ricchi di vita e storia ed ora abbandonati e resi ruderi dal tempo e dall’incuria.
Il borgo fantasma di Massa San Nicola è uno di questi, e val la pena fare un viaggio esplorativo alla scoperta di questo luogo incantato.

Il borgo di Massa San Nicola

borgo massa san nicola

Questo piccolo borgo, la cui origine risale al XVIII secolo, ormai è quasi in stato di abbandono. Quasi perché effettivamente ad abitarlo ora ci sono solo una decina di persone.
Il borgo dista non più di 15 km dal centro di Messima, e insieme a Massa Santa Lucia, Massa San Giorgio e Massa San Giovanni formano un vero e proprio circolo di borghi medievali dall’indiscusso fascino antico.
Il nome Massa indica in effetti l’agglomerato di edifici che costituisco un vasto podere, con edifici adibiti a residenza e uffici.
La tenuta che in origine apparteneva alla Curia di Messina,è stata ormai abbandonata da tempo dai proprietari delle case, che le cedettero ad una comunità di persone che trovarono in questo luogo la loro dimensione per vivere una vita anticorfomista.

Al centro del borgo sorge la chiesa di Santa Maria de Scalis, che riporta delle decorazioni risalenti al XV secolo.

 

la chiesa di Santa Maria de Scalis di massa san nicola
A rendere caratteristico questo borgo non è solo il fatto di essere abitato da sole dieci persone, ma anche la presenza di alcuni mulini ancora integri lungo il torrente. Gli undici mulini servivano in antichità a dare linfa vitale all’attività principale che si svolgeva in questo borgo, che consisteva nell’agricoltura e nell’estrazione di essenze profumate.
In origine il borgo contava all’incirca 450 persone, ma dopo la seconda guerra mondiale, il movimento migratorio che dalla Sicilia portò molte persone ad emigrare negli Stati Uniti, ne vide l’abbandono progressivo.
Dopo l’ondata migratoria il paese contava 40 persone, via via diminuite con il passare del tempo.
L’abbandono del paese ha portato molti banditi a depredarlo, trafugandone alcuni dipinti dalla chiesa oltre ad opere pubbliche.
Attualmente il borgo, che mantiene un’importanza storica e anche naturalistica, è sotto la tutela della Sovrintendenza ai Beni Culturali, che si occupa di mantenerlo in ordine e di effettuare lavori di restauro e manutenzione periodici.
All’interno della chiesa di San Nicolò, la cui origine risale al 1908, sono conservati diversi reperti storici i più importanti dei quali sono un quadro del 1500 rappresentante la madonna con il bambino e un altare.

 
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